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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 03/10/2015, 19:08 
Aztlan ha scritto:
Attenti a come usiamo le parole.

"Nazionalsocialista" ha un significato ben preciso e non credo si possa attribuire alla figura e alla politica di Putin.
...
Fondamentalmente Putin è l' evoluzione nel mondo 2.0 del politico liberale proveniente dai ranghi militari.

Aztlan

se dici liberale a putin, sarai fortunato se non ti sbatte in siberia e ti fa giustiziare sul posto. da quelle parti liberale fa troppo rima con liberismo (economico), oligarchia e mafia. il neonazionalsocialismo sta proprio agli antipodi del liberalismo e lo dimostrano la mole di partecipate statali nel mercato russo, come ad esempio la gazprom, giusto per citare la più famosa.
interessante il contributo cinese, avevo letto delle twittate in merito ma finora non avevo trovato nessuna conferma ufficiale. tradotto in termini diplomatici, significa proprio che i brics vogliono ritagliarsi la loro fetta di influenza in medioriente e ha il suo senso. nei mesi scorsi l'abbassamento dei prezzi del petrolio aveva messo in difficoltà il rublo, se a missione terminata l'iraq "ringrazierà" con contratti di fornitura (tra i programmi dell'esecutivo iraqeno c'era anche quello della nazionalizzazione delle risorse, come avvenuto in iran, ovviamente a scapito delle società petrolifere occidentali che dovranno pagare royalties), assai probabilmente in youan piuttosto che in dollari, cina e russia si renderebbero virtualmente indipendenti dal dollaro e rimarrebbero poco esposti alle speculazioni occidentali. inoltre se qualche yankee aveva in mente di buttare già qualche aereo della nuova coalizione dovrà pensarci due volte, i cinesi non scherzano per niente se messi sotto pressione e non ci mettono nulla a buttare giù wall street.


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 03/10/2015, 19:15 
Te l'ho detto... tra qualche decennio il "testimone" passerà dal decadente FMI occidentale dollaro-centrico ai BRICS



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 03/10/2015, 20:24 
[:o)] Obominio ha proprio calato le ... brache; che vergogna! Gli conviene andare di nuovo alle piantagioni di cotone ... [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 02:29 
altro che cotone, se ne torni pure in indonesia il buon barry soetoro


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 10:07 
consideriamo che il detto ospedale,in base a fonti attendibili,sarebbe stato colpito ripetutamente,x circa una mezz'ora,se cosi' fosse non sarebbe un fatto casuale,ma evidentemente voluto,ora vediamo come il nobel x la pace cerchera' di spiegare siffatto ....."errore"?????????? .......... [:294] [:294] [:292] [:292]


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 10:34 
Secondo le dichiarazioni del vice-comandante dello staff generale delle forze armate russe, generale Andrei Kartapalov (uno degli ufficiali russi colpiti dalle sanzioni europee), “a partire dal 30 settembre, l’aviazione russa ha effettuato oltre 60 missioni sul territorio della Repubblica araba di Siria, colpendo oltre 50 obiettivi infrastrutturali dell’Isis, tra cui centri di comando, depositi di esplosivi e munizioni, centri di comunicazione, piccoli impianti per la produzione di armamenti destinati ad attacchi terroristici, campi di addestramento per militanti”.

“Le incursioni – precisa il generale – sono state condotte 24 ore su 24 dalla base aerea di Hmeymim fino molto all’interno del territorio siriano. Tali sforzi sono risultati nella distruzione di materiale e basi tecniche dei terroristi e hanno considerevolmente ridotto il loro potenziale di combattimento”.

Il successo dei primi tre giorni di operazioni appare tanto elevato che “le missioni aeree russe non solo continueranno ma aumenteranno d’intensità”, continua la lunga dichiarazione, che nel seguito dimostra il pieno controllo della situazione: “Abbiamo notificato tempestivamente l’inizio delle operazioni contro l’Isis: nella mattina del 30 settembre, l’addetto militare americano in Iraq colonnello Hadi Petro è stato uno dei primi a esserne informato dal generale [russo] Kuralenko”, mentre “i colleghi stranieri sono stati informati… ed è stato raccomandato loro di ritirare tutti gli istruttori e consiglieri nonché le persone [ribelli ‘moderati’] che sono stati addestrati con i soldi dei contribuenti Americani” – qui l’ironia è piuttosto diretta.

L’ultima parte del comunicato assume poi un tono sferzante e tassativo, impensabile soltanto un paio di anni fa: “È stato anche raccomandato di bloccare qualsiasi volo aereo nell’area di azione dell’aviazione russa. A proposito, esperti Americani ci hanno informati che nel distretto [oggetto delle operazioni] non c’era nessuno eccetto terroristi.

… Chiunque sia interessato a contrastare i terroristi dell’Isis è stato invitato a partecipare a questa operazione, coordinando le azioni.

Abbiamo apertamente richiesto di condividere tutte le informazioni utili riguardo alle strutture dell’Isis sul territorio della Siria. Si deve riconoscere che ad oggi tali informazioni sono ricevute soltanto dai colleghi di Iran, Iraq e Siria. Siamo aperti al dialogo con tutti i Paesi interessati che volessero fornire contributi significativi”. L’alleanza è così delineata.

Nel video sottostante è possibile apprezzare cosa avviene quando i Russi individuano un “centro di comando” dell’Isis.

Guarda su youtube.com


Secondo il Cremlino, la struttura mostrata nel video era un “centro di comando rinforzato vicino a Raqqah”, colpito da jet da combattimento Su-34 con bombe anti-bunker Betab-500, in grado di penetrare i rinforzi in calcestruzzo ed esplodere una volta all’interno che, secondo Igor Konashenkov, portavoce del Ministero della difesa di Mosca, “ha eliminato il centro di comando di uno dei gruppi terroristici, insieme a un deposito sotterraneo di esplosivi e munizioni: la potente esplosione all’interno del bunker indica che questo era utilizzato anche per immagazzinare una grande quantità di munizioni”, aggiungendo che tutti i raid “sono preceduti da una estesa sorveglianza per mezzo di droni e sono condotti a qualsiasi ora del giorno e della notte e in qualsiasi condizione atmosferica”.

Secondo numerosi analisti, l’esito della guerra contro gli jihadisti in Siria potrebbe essere questione di settimane invece che di mesi, il che sarebbe non soltanto estremamente imbarazzante per Washington, ma proverebbe molto efficacemente che gli Usa non si sono mai veramente impegnati per liberare la Siria dai gruppi estremisti, puntando unicamente al rovesciamento del legittimo governo di Bashar Al-Assad.

Il caos, la carneficina e l’emergenza umanitaria provocate dagli sforzi congiunti degli Stati Uniti, dell’Arabia Saudita e del Qatar per rovesciare Assad, in quella che recentemente su queste colonne abbiamo classificato come la guerra dei gasdotti, coinvolgendo l’Europa nel ruolo, come sempre passivo, di destinataria di immensi flussi migratori, ha fornito all’Iran e alla Russia – non a caso la controparte rispetto agli stessi gasdotti – un’opportunità unica per affermarsi come potenze egemoni nel medio oriente, molto al di là della Siria stessa. Cosa che ovviamente non sarebbe stata nemmeno immaginabile senza la vittoriosa resistenza prima iraniana e poi russa alle pressioni politiche, economiche e militari americane.

Prima di tutto, all’Iran si prospetta la continuità del collegamento con la potente formazione libanese di Hezbollah, e alla Russia la conservazione della sua storica alleanza con la Siria incluse le basi militari, che da quella navale di Tartus si sono estese alle installazioni aereonautiche realizzate e tempo di record.

Inoltre, l’Iran da anni esercita la propria influenza sull’Iraq attraverso le milizie sciite (gli sciiti sono maggioranza nel paese) controllate dal comandante dei reparti iraniani di élite, i cosiddetti Quds, generale Qasem Soleimani, di cui sono note le frequentazioni al Cremlino. L’asse Mosca – Teheran può così ambire a espellere letteralmente gli americani da Baghdad, di cui l’accordo di cooperazione tra i servizi di intelligence di Iraq, Russia e Siria, sostenuto dall’Iran e annunciato alla fine di settembre, rappresenta un passo significativo. Altrettanto importante è stato l’intenso reclutamento di forze da parte delle milizie sciite irachene sotto il controllo iraniano, confluite già dall’anno scorso nella nuova formazione chiamata Kataib Al-Imam (Kia), la cui ossatura è stata fornita dall’esercito del Mahdi di Muqtada al-Sadr, potentissimo esponente sciita di Baghdad ritenuto a suo tempo tra i responsabili della decisione di impiccare Saddam Hussein (che, a sua volta, ne aveva fatto giustiziare il padre). Truppe ben addestrate del Kia sono impegnate nei combattimenti in Siria almeno dallo scorso mese di luglio, mentre un incontro operativo del generale Soleimani con ufficiali russi è sicuramente avvenuto il 24 dello stesso mese.

I combattenti iracheni e i volontari iraniani si stanno progressivamente spostando dall’Iraq alla Siria, soprattutto grazie alla decisiva copertura aerea fornita dalla Russia, unendosi così alle milizie di Hezbollah da tempo operanti nel paese.

A tutto questo deve aggiungersi l’annuncio di Baghdad, secondo il quale l’Iraq richiede ufficialmente e apertamente l’intervento dell’aviazione russa anche in Iraq contro le postazioni dell’Isis, indicando che una volta che Mosca e Teheran abbiano stabilizzato la Siria e il governo di Assad, la campagna congiunta dall’aria e sul terreno si sposteranno in Iraq, completando il vero e proprio “colpo di mano” che appare destinato a cambiare per lungo tempo gli assetti di potere e controllo in medio oriente.

Così il primo ministro iracheno Haider al-Abadi: “Siamo favorevoli ad un dispiegamento di truppe russe in Iraq per combattere le forze dell’Isis. Mosca potrebbe così fare i conti anche con i 2500 ceceni musulmani che lottano con lo Stato islamico in Iraq”.

Per completare il quadro territoriale, i russi hanno annunciato di voler fornire armamenti avanzati anche al Libano in funzione anti-terroristica, inclusi sofisticati sistemi anti-aereo, già consegnati recentemente all’Iran e ovviamente presenti in Siria – e prossimamente in Iraq – al seguito delle forze di Mosca.

Un risultato di tutto questo dispiegamento di forze è che lo stesso Israele non potrà più nemmeno immaginare di effettuare raid aerei contro postazioni di Hezbollah in Libano o in Siria, né qualsiasi altra operazione nell’area, che non sia gradita a Mosca. Non per questo, tuttavia, la sicurezza dello Stato ebraico appare più compromessa rispetto al passato.
J-15_squali_volanti_cinesi


Sul piano politico e diplomatico, infine, è da sottolineare che la stessa Cina non è rimasta alla finestra, prima dispiegando la portaerei Liaoning attualmente ancorata al porto di Tartus, come confermato dal presidente del Comitato di Stato della Difesa della Duma russa Vladimir Komoyedov. A bordo della stessa portaerei saranno schierati i bombardieri cinesi di quarta generazione J-15, destinati ad affiancare le forze russe nei raid contro il califfato e le altre formazioni terroristiche. Sui tempi di tale impegno c’è incertezza, ma sul sito di intelligence israeliano Debka si parla di “giorni”.

Sembra quindi scattato il meccanismo delle alleanze sancite dalla Shanghai Cooperation Organization (Sco), guidato proprio da Russia e Cina, con l’Iran per il momento nel ruolo di “osservatore”.

Rimane soltanto un gigantesco interrogativo: a fronte di questa immensa débâcle dell’occidente, per non parlare del consiglio di cooperazione del golfo a guida saudita e qatariota, gli Stati Uniti e almeno il fido alleato britannico reagiranno in qualche modo, oppure rinunceranno senza colpo ferire al controllo del flusso del gas medio-orientale verso l’Europa nonché a gran parte dell’influenza politica e militare su un’area tanto vasta quanto strategica? Accetteranno che lo stesso gas, e forse in prospettiva perfino il petrolio della penisola arabica, sia scambiato in valute diverse dal dollaro? Lasceranno Israele potenzialmente in balia della volontà iraniana?

Per il momento, sul terreno rimane il cadavere della fallimentare strategia americana del controllo attraverso il caos e delle iniziative estranee alla legalità internazionale, sonoramente sconfitta dall’approccio russo che, come in Crimea e nel Donbass, ha subordinato qualsiasi intervento alla dimostrazione dell’effettiva volontà e del coraggio dei popoli. Quello dei siriani, stretti intorno al proprio presidente, è stato più che sufficiente.

Francesco Meneguzzo

http://www.ilprimatonazionale.it/esteri ... ran-31724/

di certo obi,un record l'ha acquisitoessere riuscito nell'impresa di avere perso integralmente l'nfluenza che gli usa avevano nello scacchiere,e di essere oramia spettatore dell'evolversi degli eventi,e con ulteriore possibilita' di perdersi pure il legame che aveva con l'egitto..................un genio [:295] [:293]


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 10:36 
Non è la prima volta che vengono usate strutture del genere come immagazzinamento di armi ed esplosivo o quant'altro; difficile da stabilire.
Intanto i russi bombardano le moschee ... (stesa cosa?)



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 10:42 
ubatuba ha scritto:
consideriamo che il detto ospedale,in base a fonti attendibili,sarebbe stato colpito ripetutamente,x circa una mezz'ora,se cosi' fosse non sarebbe un fatto casuale,ma evidentemente voluto,ora vediamo come il nobel x la pace cerchera' di spiegare siffatto ....."errore"?????????? .......... [:294] [:294] [:292] [:292]


forse indaga l'onu
x crimine di guerra..
immagino già gli american fare i finti scemi..
non abboamo capito l'ordine,
la radio non funzionava,
parlavano in afghano,
il terremoto, le cavallette, ecc.

comunque a sentire il governo afghano
è normale bombardare un ospedale
per stanare pochi talebani..
forse si credono israeliani..
loro lo fanno..
e nessuno fiata..

comunque codesti afghani sarebbero democratici
paladini della democrazia..

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... e/2091185/

Afghanistan, Nato bombarda ospedale Medici senza frontiere. Kabul: “Nascondeva talebani”. Onu: “Possibile crimine di guerra”



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 10:44 
Vedi: noi siamo qui; quello che succede altrove sono solo ... supposte! [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 12:25 
putin rovescia in poche settimane l'isis burattino degli usa, e barry soetoro sta a casa a bestemmiare non sanno più che pesci prendere.


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 12:44 
xfabiox ha scritto:
putin rovescia in poche settimane l'isis burattino degli usa, e barry soetoro sta a casa a bestemmiare non sanno più che pesci prendere.


secondo considerazioni militari,continuando di questo passo,la situazione potrebbe radicalmente cambiare in tempi brevi,......di certo molto meno del tempo previsto da obi.........c'e da capirlo sta ancora giocando con il nobel...x la pace [:246] [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 12:49 
Ufologo 555 ha scritto:
Vedi: noi siamo qui; quello che succede altrove sono solo ... supposte! [^]


Gli americani l' ospedale l' hanno bombardato davvero, e i russi le basi dell' ISIS, queste non sono supposizioni... Devi fartene una ragione.

Ignorante ha scritto:
se dici liberale a putin, sarai fortunato se non ti sbatte in siberia e ti fa giustiziare sul posto. da quelle parti liberale fa troppo rima con liberismo (economico), oligarchia e mafia.


La differenza tra liberale e neoliberista è un abisso. E' la stessa differenza tra conservatori e neoconservatori.

Che poi oggi gli aderenti delle prime si siano appiattiti sui secondi è un fatto, ma è un tradimento della filosofia originale.

Per questo dico che Putin è a mio avviso un vero liberale (non liberista) come non ce ne sono più da un secolo.



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Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 15:07 
"Ignorante"]se dici liberale a putin, sarai fortunato se non ti sbatte in siberia e ti fa giustiziare sul posto. da quelle parti liberale fa troppo rima con liberismo (economico), oligarchia e mafia.[/quote]



Ho l'impressione che la "società" ha generato un'altra persona tipo Ufologo. [:302] [:302]


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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 15:29 
Chi, io?

A parte la stima personale che nutro per ufologo come persona e come ricercatore (al netto della diversità di opinione) non credo di avere appunto le sue idee.

E neanche Ignorante (nick proprio sbagliato per una persona in gamba come lui).


Cosa intendi bleff? [:I]



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 Oggetto del messaggio: Re: In preparazione della guerra in Siria
MessaggioInviato: 04/10/2015, 15:58 
Ufologo 555 ha scritto:
[:o)] Obominio ha proprio calato le ... brache; che vergogna! Gli conviene andare di nuovo alle piantagioni di cotone ... [^]

il peggiore intervento che abbia letto finora in questo forum.

ubatuba ha scritto:
...

di certo obi,un record l'ha acquisitoessere riuscito nell'impresa di avere perso integralmente l'nfluenza che gli usa avevano nello scacchiere,e di essere oramia spettatore dell'evolversi degli eventi,e con ulteriore possibilita' di perdersi pure il legame che aveva con l'egitto..................un genio [:295] [:293]


mik.300 ha scritto:
...
Afghanistan, Nato bombarda ospedale Medici senza frontiere. Kabul: “Nascondeva talebani”. Onu: “Possibile crimine di guerra”


mi chiedo se i neocon stiano appositamente progettando la dipartita di obama e del partito democratico in vista delle presidenziali del prossimo anno. a parte la serie incredibile di insuccessi, le gaffes e l'immobilismo diplomatico, trovo strano che i media lo attacchino così ferocemente e mettano in risalto certi episodi, a falluja e in tutto l'iraq attacchi di questo genere erano all'ordine del giorno e non se ne trovava traccia nei media mainstream. probabilmente obama e la sua amministrazione verrà ricordata come la peggiore, su tutti i fronti, della storia americana, roba che pure bush junior ne esce come un gigante al confronto, ci manca solo che esca qualche scandalo o inchiesta giudiziaria per mettere obama e democratici definitivamente fuori gioco.
infatti è assai probabile che alla prossima tornata elettorale i repubblicani non dovranno nemmeno sforzarsi troppo, raccoglieranno una marea di voti di coloro in un modo o nell'altro delusi dal premio nobel e ora alla ricerca di un vero leader, uno più di polso e senza peli sulla lingua e in questo frangente, una figura come donald trump ci starebbe a pennello. d'altronde nonostante i repubblicani abbiano ufficialmente candidato marco rubio e jeb bush, i media americani (e anche europei) stanno già pompando su donald trump e dubito che la clinton, che non ha saputo nemmeno gestire la propria famiglia e tenere il marito nel proprio talamo, sia ritenuta dagli americani capace di tenere le redini degli states e gestire situazioni delicate come il medio oriente o i brics.
tornando allo scenario siriano, la prima parte dell'intervento russo procede a gonfie vele, ma sarà nella seconda fase, nell'intervento di terra, che le cose si faranno complicate. sia perchè si ritiene che isis, al-nusra e altre sigle terroriste abbiano una certa presenza sul territorio, sia perchè dubito fortemente che israele e sauditi rimarranno con le mani in mano con una marea di soldati sciiiti siriani e iraniani a spasso lungo i loro confini. per altro, nonostante non se ne parli, sia hamas che hezbollah rischiano di farci un figurone a livello diplomatico e potrebbero venire accolti, in sede internazionale, i loro j'accuse contro israele. probabile quindi che isis e i loro ispiratori optino per una serie di eclatanti attentati terroristici che potrebbero andare ben oltre quanto visto finora. spero di sbagliarmi.

Aztlan ha scritto:
...

La differenza tra liberale e neoliberista è un abisso. E' la stessa differenza tra conservatori e neoconservatori.

Che poi oggi gli aderenti delle prime si siano appiattiti sui secondi è un fatto, ma è un tradimento della filosofia originale.

Per questo dico che Putin è a mio avviso un vero liberale (non liberista) come non ce ne sono più da un secolo.


teniamo presente che in occidente abbiamo un modo di pensare mentre in russia e oriente ne hanno un altro. in occidente il liberalismo ha iniziato ad affermarsi con i moti rivoluzionari contro le grandi monarchie, coadiuvati per lo più dalla classe borghese che alla fine ha approfittato della situazione sostituendosi ai nobili sugli scranni del potere e continuando "l'ancien regime" sotto mentite spoglie. in oriente invece la spinta principale contro le grandi monarchie è avvenuta partendo dal basso, dalle classi lavoratrici in primis, perchè da quelle parti l'illuminismo praticamente non c'è mai stato, semplicemente c'è stata una colossale presa di coscienza (e di vendetta) e ci si voleva solo disfare di coloro che venivano ritenuti nemici del popolo. questi due manifesti propagandistici dell'ussr in qualche modo chiariscono l'essenza delle rivoluzioni socialiste

detto in termini più pratici, per i russi il pensiero liberalista è un pensiero borghese non a favore dei popoli e se ne sono accorti dopo la caduta dell'ussr, quando assieme alla libertà i russi hanno riscoperto "la fame" indotta dall'economia liberista, che sotto molto aspetti deriva dalla filosofia liberalista (adam smith docet). per questo se definisci putin liberalista, come minimo ti fucilano come nemico del popolo.
putin infatti dopo la caduta dell'ussr ha fatto la stessa cosa che fece hitler dopo weimar, ha nazionalizzato le risorse, messo lo stato dentro le grandi aziende affinchè il mercato interno fosse in qualche maniera regolato, e perseguitando, spesso ferocemente, i grandi speculatori.
immagino conoscerai questa storia http://www.repubblica.it/2009/06/sezion ... putin.html
questo è il relativo video

converrai che tutto gli può dire a putin, tranne di essere un liberalista.
in precedenza ho usato il termine neonazionalsocialista che poco ha a che fare con il nazismo, quello becero, preannunciato dal mein kampf. dal mio modo di vedere la cosa, si tratta della naturale evoluzione del socialismo, in una forma più ragionata e aperta, ma che pone sempre e comunque dei limiti, delle regole se vogliamo, tipici del nazionalismo "di destra".

edit
ho modificato alcuni refusi.


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