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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 11/06/2015, 08:46 
quando dicevo che l'isis
erano i blackwater soptto altro logo..

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=15152

Nell'ultima puntata dell’ISIS show il più recente rapporto della CNN (qui) sta tirando fuori una nuova trama. L'ultima sceneggiatura ora ammette che un importante (agente) operativo della Blackwater è uno dei leader comandanti del contro terrorismo che addestra e condivide i suoi segreti sul combattimento con i membri dell’ISIS. Ebbene si, la nuova trama delle operazioni di manipolazione psicologica (PSYOP) dell’ISIS è effettivamente stata capovolta in modo tale che gli sceneggiatori ora ammettono (una storia alla volta) che i combattenti dell'ISIS sono parte dell’agenzia Americana Blackwater (link). Questo è un modo per ammettere che gli USA continuano ad addestrare i membri dell’ISIS mentre, allo stesso tempo, continuano con la “operazione psicologica” (PSYOP). Come al solito, fanno finta che ciò è accaduto per pura coincidenza e sfortuna.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 11/06/2015, 13:35 
Come i rifornimenti paracadutati "per sbaglio" durante tutta la guerra... [:246]

Ufologo, cosa ci dici a riguardo [?]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 11/06/2015, 13:48 
... che io non ero là; comunque errori ce ne sono sempre ... Io aspetto di vedere i corpi dei piloti comunque ... (ad esempio) [;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 16/06/2015, 14:52 
Logistica 101: dove prende le armi l’ISIS?

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Fin dai tempi più remoti un esercito ha (sempre) richiesto un significativo supporto logistico per portare avanti ogni genere di campagna militare di tipo continuativo. Nell’antica Roma era stato costruito un esteso sistema di strade per facilitare non solo i commerci, ma per permettere alle legioni romane di muoversi velocemente laddove ci fosse stato bisogno di loro, e perchè tutti gli approvvigionamenti necessari alle operazioni militari potessero successivamente seguirle.

Immagine
L’altra metà della guerra è la logistica. Senza un flusso costante di rifornimenti, gli eserciti, per quanto forti o determinati che siano, sarebbero sopraffatti e sconfitti. Come si spiega allora la baldanza bellicosa dell’ISIS e l’immensa rete logistica di cui ha bisogno per mantenerla?

Alla fine del ‘700, il leader della Francia, generale ed esperto stratega, Napoleone Bonaparte scriveva che “gli eserciti marciano con il loro stomaco”, riferendosi all’estesa rete logistica necessaria per nutrire un esercito e di conseguenza fargli mantenere le sue capacità offensive. Da parte francese, l’incapacità di mantenere un flusso costante di rifornimenti alle forze che combattevano in Russia, e la decisione dei russi di bruciare le loro stesse infrastrutture sul territorio per renderle inutilizzabili alle forze di invasione, furono alla fine i fattori che portarono alla sconfitta dei francesi.

La Germania nazista andò incontro ad un simile destino quando anch’essa sovraccaricò le sue capacità logistiche durante l’invasione della Russia con l’Operazione Barbarossa. Ancora una volta, le armate di invasione si ritrovarono bloccate, con risorse limitate prima di essere circondate e distrutte o costrette alla ritirata.

In tempi recenti, durante la Guerra del Golfo del 1990, l’estensione eccessiva della colonna dei rifornimenti al seguito delle forze di invasione americane, unita allo scontro imprevisto con il grosso dell’esercito di Saddam Hussein, fermò quella che fino ad allora era stata un’avanzata fulminea, che molti (erroneamente) pensavano avrebbe potuto continuare fino a Bagdad se solo ci fosse stata la volontà politica di farlo. La voglia di conquista c’era, la componente logistica no.

Le lezioni della storia, per quanto chiare possano essere, sembrano andare completamente perdute per quella squadra di politici e giornalisti occidentali che sono o immensamente ignoranti o incredibilmente menzogneri.

Le linee di rifornimento dell’ISIS

Ci dicono che l’attuale conflitto che infiamma il Medio Oriente, in particolare l’Iraq e la Siria, dove il cosiddetto “Stato Islamico” (ISIS) è attivo combattendo e sconfiggendo contemporaneamente gli eserciti di Siria, Libano, Iraq e Iran, si regge sul supporto logistico derivante dal mercato nero del petrolio e dal ricavato dei rapimenti a scopo di riscatto.

Le capacità offensive dell’ISIS sono quelle di uno Stato nazionale vero e proprio. Controlla vaste entità di territorio a cavallo fra Siria ed Iraq ed è capace non solo di difendere ed espandere militarmente questo territorio, ma possiede le risorse per occuparlo, comprese quelle per amministrare la popolazione assoggettata al suo interno.

Gli analisti militari, specialmente i membri anziani delle forze armate occidentali, e anche i giornalisti occidentali, che ricordano i convogli di autocarri necessari all’invasione dell’Iraq nel 1990 e poi di nuovo nel 2003, devono sicuramente domandarsi dove siano oggi gli autocarri dell’ISIS. Dopo tutto, se le risorse per mantenere le capacità offensive mostrate dall’ISIS fossero tutte disponibili all’interno del territorio siriano ed iracheno, allora le forze siriane ed irachene dovrebbero sicuramente possedere una capacità offensiva uguale o maggiore (dell’ISIS), cosa che semplicemente non hanno.

Se le linee di rifornimento dell’ISIS fossero unicamente confinate all’interno del territorio siriano ed iracheno, allora di sicuro, sia le forze siriane che quelle irachene utilizzerebbero il loro unico vantaggio, l’arma aerea, per isolare i combattenti di prima linea dell’ISIS dalla fonte dei loro rifornimenti. Questo però non succede, e per una buona ragione.

Immagine
Mappe recenti del territorio controllato dall’ISIS mostrano evidenti linee di rifornimento che arrivano dalla Giordania e dalla Turchia. Se la Siria e i suoi alleati riuscissero a tagliare queste linee logistiche ci si potrebbe chiedere quanto potrebbe durare questa inspiegabile sequenza di successi dell’ISIS.

Le linee di rifornimento dell’ISIS corrono corrono proprio dove l’aviazione siriana ed irachena non può intervenire. A nord dentro la Turchia, membro della NATO, a sud-est dentro la Giordania e l’Arabia Saudita, alleati degli americani. Oltre questi confini si estende una rete logistica che si espande fino ad includere sia l’Europa dell’est che il nord Africa.

I terroristi e gli armamenti rimasti in Libia dopo l’intervento della NATO nel 2011 sono state inviati di corsa in Turchia e da qui in Siria, il tutto coordinato da rappresentanti del Dipartimento di Stato Americano e dalle agenzie di intelligence a Bengasi, covo di terroristi da decenni.

Il “London Telegraph” in un articolo del 2013 intitolato “Unità della CIA dedite al contrabbando delle armi a Bengasi durante l’attacco all’ambasciata”, riporta che:

(la CNN) ha asserito che una squadra della CIA era al lavoro in un edificio di fianco al consolato per rifornire i ribelli siriani di missili provenienti dai depositi libici.

Le armi sono arrivate anche dall’Europa dell’Est, con il New York Times, che in un suo articolo del 2013, intitolato:” Il ponte aereo per le armi ai ribelli siriani si intensifica con l’aiuto della CIA”, scrive:

Da uffici in località segrete, rappresentanti dei Servizi Segreti americani hanno aiutato i governanti arabi ad acquistare armi, incluso un grosso stock dalla Croazia, ed hanno accuratamente valutato i vari comandanti dei ribelli e i rispettivi gruppi di appartenenza per determinare chi dovesse ricevere le armi man mano che arrivavano, questo secondo rappresentanti americani che lo hanno riferito in condizioni di anonimato.

Mentre le fonti giornalistiche occidentali fanno riferimento all’ISIS ed alle altre bande che operano con il simbolo di Al Qaeda, chiamandoli “ribelli” o “moderati”, è chiaro che, se tutti quei miliardi di dollari in armi andassero veramente ai “moderati”, sarebbero loro, e non l’ISIS a dominare il campo di battaglia.

Recenti rivelazioni hanno messo in luce che già nel 2012, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti non solo aveva anticipato la creazione di un “Principato Salafita” che occupasse parte della della Siria e dell’Iraq, esattamente dove ora si trova l’ISIS, ma gli aveva dato un entusiamante benvenuto e un concreto contributo alla sua formazione.

Per quanto si estendono le linee di rifornimento dell’ISIS?

Per quanto molti in Occidente ci mettano tanta buona volontà a fingersi ignoranti su come faccia l’ISIS a procurarsi i rifornimenti atti a mantenere le sue impressionanti capacità offensive, alcuni giornalisti hanno viaggiato nella regione e hanno videoregistrato e fatto articoli sugli infiniti convogli di autocarri che riforniscono l’esercito dei terroristi.

Questi camion, stavano per caso viaggiando avanti e indietro dai luoghi di produzione nel territorio conquistato dall’ISIS, ben all’interno di Siria ed Iraq? No. Venivano dall’interno della Turchia, passavano il confine siriano con assoluta impunità e se ne andavano per la loro strada sotto la tacita protezione delle vicine forze militari turche. Tutti i tentativi della Siria di attaccare questi convogli e i terroristi che entravano nel Paese con loro, si sono sempre scontrati con le difese antiaeree turche.

La rete televisiva internazionale tedesca Deutsche Welle (DW), ha trasmesso quello che è stato il primo videoservizio di un grosso organo di informazione occidentale inteso a documentare come le fonti di sostentamenro dell’ISIS non siano il “mercato nero del petrolio” o i “rapimenti a scopo di riscatto”, ma i rifornimenti del valore di miloni di dollari trasportati quotidianamente all’interno della Siria da centinaia di autocarri provenienti dai confini della Turchia, Stato membro della NATO.

Immagine
La rete televisiva internazionale DW ha fatto un servizio sui convogli composti da centinaia di autocarri che quotidianamente entrano in Siria dalla parte (e con la complicità) della Turchia, membro NATO, diretti alle basi dell’ISIS, chiarendo una volta per tutte l’origine delle capacità belliche dell’esercito terrorista. Secondo DW gli autocarri provenivano da località ben all’interno della Turchia, molto probabilmente porti e basi aeree della NATO.

Il servizio intitolato “Le vie di rifornimento dell’ISIS attraverso la Turchia” conferma quanto già detto da analisti geopolitici almeno fin dall’inizio del 2011, che l’ISIS si basa su una immensa sponsorizzazione statale multi nazionale, che include, naturalmente, la stessa Turchia.

Guardando le mappe del territorio conquistato dall’ISIS e leggendo i resoconti delle sue manovre offensive attraverso la regione ed anche oltre, ci si immagina che per mantenere questo livello di capacità bellica siano necessari (i rifornimenti) di centinaia di autocarri al giorno. Si possono immaginare questi convogli che entrano in Iraq dalla Giordania e dall’Arabia Saudita. Altri convogli è probabile che entrino in Siria dalla Giordania.

Riassumendo, considerando la realtà della logistica e la sua costante importanza in tutte le campagne militari della storia dell’umanità, non esiste nessun’altra spiegazione plausibile della capacità dell’ISIS di portare la guerra all’interno della Siria e dell’Iraq, se non attraverso massicce risorse provenienti dall’estero.

Se un esercito marcia con il suo stomaco e gli stomaci dell’ISIS sono pieni di rifornimenti dalla NATO e degli stati del Golfo Persico, allora l’ISIS continuerà a marciare a lungo e con successo. Il segreto per spezzare la schiena all’ISIS sta nello spezzare le sue linee di rifornimento. Per fare ciò, ed è per questo che il conflitto si trascina così da tanto tempo, Siria, Iraq, Iran e gli altri dovrebbero per prima cosa assicurarsi il controllo dei confini e costringere l’ISIS a combattere all’interno dei territori di Turchia, Giordania e Arabia Saudita, uno scenario difficile da realizzare in quanto nazioni come la Turchia hanno creato di fatto zone tampone all’interno della Siria, zone che non è possibile eliminare senza un intervento militare diretto contro la Turchia stessa.

Con l’Iran che si unisce alla lotta, con un ipotetico dispiegamento di migliaia di truppe per sostenere le operazioni militari siriane, i basilari principi di deterrenza potrebbero impedire alla Turchia di rafforzare le sue zone tampone.

In pratica, quello che succede è che la NATO tiene letteralmente in ostaggio tutta l’area tramite la prospettiva di una catastrofica guerra regionale e lo sforzo di difendere e perpetuare il carnaio fatto dall’ISIS in Siria, il tutto con la copertura di una immensa rete logistica che fuoriesce dal territorio stesso della NATO.

http://sakeritalia.it/medio-oriente/log ... rmi-lisis/


Avete notato che, mentre un po' di tempo fa sembravano che fossero pronti a invadere l'Europa da un momento all'altro e adesso non se li fila più nessuno?

Ora l'attenzione è tornata ad essere la "minaccia russa"...

[;)]

I nostri "amici" ci stanno preparando mentalmente ad entrambe le opzioni di potenziali "nemici" per potere giocare liberamente entrambe le carte quando sarà il momento.



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 16/06/2015, 14:55 
Certamente...

Ufologo 555 ha scritto:
... che io non ero là; comunque errori ce ne sono sempre ... Io aspetto di vedere i corpi dei piloti comunque ... (ad esempio) [;)]


Non ti è bastato vedere le conquiste dell' ISIS con le armi continuamente paracadutate "per sbaglio" dagli americani?

"Errori" costanti...



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 16/06/2015, 15:07 
No, non mi basta; posso dire che gli americani (Obama anzi) fanno finta di niente; ma sono Dem ........ [8)]
Ha fatto mai qualche cosa quello? Ah, sì, si è giocato il Medio Oriente! [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 16/06/2015, 15:20 
Ufologo 555 ha scritto:
No, non mi basta; posso dire che gli americani (Obama anzi) fanno finta di niente; ma sono Dem ........ [8)]
Ha fatto mai qualche cosa quello? Ah, sì, si è giocato il Medio Oriente! [:306]


Saddam l'ha fatto cadere Bush fino a prova contraria iniziando a seminare il germe del caos in quei paesi medio orientali secolarizzati

Obama ha provato a continuare questo percorso con Assad in Siria ma Putin si è messo di traverso.

A quel punto, guarda caso, inizia a comparire il fenomeno ISIS giustappunto in Iraq e in Siria.

Altro che giocarsi il medio-oriente... siamo noi ad esserci giocati il cervello se non riusciamo a capire queste cose così ovvie e banali



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 16/06/2015, 16:44 
Sono "buono": ti do' ragione a metà ... [;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 16/06/2015, 17:33 
ho sentito che i curdi
+ l 'esercito siriano libero, o come si chiama..
hanno tolto un'altra città all'isis..

non vorrei che l'isis, mercenari pagati,
fanno il lavoro sporco contro assad..
poi lasciano ai curdi e ribelli cosiddetti moderati..



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MessaggioInviato: 16/06/2015, 18:58 
Una cosa sembra essere sicura, sono alleati con i turchi; o per lo meno questi ultimi li appoggiano (contro i curdi).



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MessaggioInviato: 22/06/2015, 11:24 
Il sedicente Stato Islamico sfida la Russia, nasce un gruppo nel Caucaso

L’Isis ha accolto la richiesta di adesione di alcuni gruppi jihadisti e ha battezzato la nascita della Wilayat Qawqaz (la provincia del Caucaso). Lo afferma l’Isis stesso con un comunicato online. La ‘provincia’ include la Cecenia, il Daghestan, l’Inguscezia e altre regioni a maggioranza musulmana del Caucaso russo.

http://www.imolaoggi.it/2015/06/21/il-s ... l-caucaso/


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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 22/06/2015, 13:03 
Ufologo 555 ha scritto:
Una cosa sembra essere sicura, sono alleati con i turchi; o per lo meno questi ultimi li appoggiano (contro i curdi).


E di chi sono alleati i turchi al punto da ricevere da essi appoggio alla loro pretesa di entrare nell' UE impicciandosi in affari che non li riguardano [?]



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MessaggioInviato: 22/06/2015, 14:02 
... dagli USA



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MessaggioInviato: 23/06/2015, 04:01 
Atlanticus81 ha scritto:
Il sedicente Stato Islamico sfida la Russia, nasce un gruppo nel Caucaso

L’Isis ha accolto la richiesta di adesione di alcuni gruppi jihadisti e ha battezzato la nascita della Wilayat Qawqaz (la provincia del Caucaso). Lo afferma l’Isis stesso con un comunicato online. La ‘provincia’ include la Cecenia, il Daghestan, l’Inguscezia e altre regioni a maggioranza musulmana del Caucaso russo.

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MessaggioInviato: 23/06/2015, 06:46 
MaxpoweR ha scritto:
Atlanticus81 ha scritto:
Il sedicente Stato Islamico sfida la Russia, nasce un gruppo nel Caucaso

L’Isis ha accolto la richiesta di adesione di alcuni gruppi jihadisti e ha battezzato la nascita della Wilayat Qawqaz (la provincia del Caucaso). Lo afferma l’Isis stesso con un comunicato online. La ‘provincia’ include la Cecenia, il Daghestan, l’Inguscezia e altre regioni a maggioranza musulmana del Caucaso russo.

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