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MessaggioInviato: 10/02/2012, 13:13 
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iLGambero ha scritto:

Questo sarebbe l'elenco dei punti chiave in discussione... davvero impressionante

Una riduzione del 22 per cento del salario minimo, attualmente fissato a 751 euro al mese lordi, con un ulteriore riduzione del 10 per cento sullo stipendio base per i giovani di età inferiore ai 25 anni.

Un congelamento del salario minimo di tre anni.

Un blocco su tutti gli aumenti di stipendio fino a quando il livello della disoccupazione non si ridurrà dagli attuali 19 per cento a meno del 10 per cento.[in realtà siamoo già oltre il 20%]

Una riduzione delle pensioni dei dipendenti della società pubbliche OTE (Telecom) e Public Power Corporation del 15 per cento, così come dei marinai del 7 per cento.

Mobilità immediata per 15.000 dipendenti statali entro la fine del 2012, con l’obiettivo di ridurre l’occupazione delle amministrazioni pubbliche di 150.000 entro la fine del 2015.

La riduzione da sei a tre mesi del periodo in cui contratti collettivi di lavoro settoriali continuano ad essere in vigore dopo la loro scadenza. Se un nuovo contratto di lavoro non è concordato in questo periodo, il settore in questione sarà vincolato dalla norma base nazionale, senza, tuttavia, i benefici forfaiting per gli anni di servizio, rischi di lavoro, i bambini e l’istruzione.

I contratti collettivi di settore avranno una durata limitata di tre anni, mentre i contratti esistenti con 24 mesi di durata scadranno in un anno da ora.

Una riduzione dei contributi alla Fondazione Social Security IKA del 2 per cento con effetto immediato, e un ulteriore 3 per cento nel 2013.

Una revisione entro la fine di giugno dello status speciale di stipendio dei dipendenti giudiziari, medici dello Stato, diplomatici, e la polizia e personale militare.

La vendita entro la fine di giugno di pacchetti azionari previsti nelle seguenti aziende statali: Public Gas Corporation (DEPA), distributore di gas DESFA, Hellenic Petroleum (ELPE), agenzia di scommesse OPAP, l’Attica e l’acqua di Salonicco e aziende fognari (EYDAP e EYATH), e l’International Broadcasting Center.

L’abolizione del posto fisso (introduzione di forme di licenziabilità) per i dipendenti di aziende statali e le banche.

La restrizione delle esenzioni fiscali, la semplificazione dell’imposta sul valore aggiunto fiscale e la struttura proprietaria.

La chiusura di 200 uffici tributari di tutto il paese entro la fine dell’anno.

L’assunzione di 1000 ispettori fiscali più, per portare il loro numero totale entro la fine di aprile a 2000.

Eliminare l’estensione dei termini di pagamento per imposte scadute e dei contributi previdenziali.

Un’ulteriore riduzione delle spese militari dello 0,15 per cento del PIL.

La ricapitalizzazione delle banche greche tramite azioni ordinarie con diritto di voto limitati e contingenti attraverso obbligazioni convertibili.

http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/ ... -anno.html



e questo sarebbe il modo x la ripresa econimica della grecia.........

senza considerare che magari risolta la questione greca,ci sara'pure da risolvere quella portoghese dove lo spread vola ad altezze da everest si puo' dire....


Ultima modifica di ubatuba il 10/02/2012, 13:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11/02/2012, 00:42 
Atene a ferro e fuoco
Slittano aiuti, scatta sciopero di 48 ore

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10 febbraio, 23:47

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 67276.html

di Furio Morroni

ATENE - Il governo greco perde i pezzi ma riesce in nottata a salvare il salvabile, approvando il piano di austerity che il parlamento dovrà varare domenica. Le proteste però non si placano e le piazze si infiammano. Il premier Papademos è riuscito a strappare l'ok all'accordo con la Troika (Fmi-Bce-Ue) al termine di una giornata difficilissima per l'esecutivo, abbandonato da quattro ministri del partito di estrema destra e da due viceministri socialisti.

Dopo quattro ore di riunione, il consiglio dei ministri, convocato in tutta fretta a fine giornata, ha approvato in nottata il progetto di legge che impegna il paese al pacchetto di riforme richieste dalla troika in cambio del via libera al nuovo piano di salvataggio da 130 miliardi di euro. Ma mentre il governo cercava di rimettere insieme i pezzi, in piazza è esplosa la rabbia della gente, con scene di guerriglia e lancio di molotov davanti al Parlamento, nel primo dei due giorni di sciopero generale indetto dai sindacati. E l'immagine della centralissima piazza Syntagma in fiamme ha già fatto il giro del mondo. Papademos era stato chiaro con i suoi ministri sin dall'inizio. Mentre il suo governo si sfaldava, continuava a ripetere che la Grecia "non può permettersi la bancarotta", e che, quindi, i ministri contrari al nuovo programma di austerity non potevano restare nell'esecutivo. I primi a lasciare sono stati i quattro ministri del partito di estrema destra Laos, che rappresenta però appena 16 parlamentari.

Ma hanno detto no anche due viceministri del ben più rappresentativo partito socialista Pasok. Nel frattempo sulle strade di un paese completamente paralizzato dallo sciopero, si sono scatenate scene da guerriglia, con scontri e lanci di molotov davanti al parlamento. Un gruppo di manifestanti ha scagliato le bombe incendiarie contro una decina di poliziotti in assetto antisommossa che proteggevano il Parlamento. I poliziotti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni dando vita a vere e proprie scene di guerriglia, immediatamente rimbalzate sul web. Con un bilancio, fortunatamente, contenuto: 10 feriti e sei fermati. Domani i greci torneranno in piazza per gridare tutta la loro rabbia contro le nuove misure di austerity. Per il secondo giorno di seguito si fermeranno autobus, treni e metropolitane, e scuole e ospedali. Intanto per la Grecia si avvicina il D-Day. La nuova riunione dell'Eurogruppo è stata fissata per mercoledì prossimo. Con tre condizioni per Atene: l'ulteriore taglio di 325 milioni di euro alla spesa corrente; l'approvazione in Parlamento del pacchetto di riforme; un impegno scritto dei leader dei partiti a rispettare i piani anche dopo le elezioni di aprile. Ma sul destino di Atene, le opinioni restano contrastanti. E' ottimista il premier Mario Monti, convinto che "non ci sarà un default della Grecia", né una sua uscita dall'euro. E mentre cresce in Europa il fronte di chi pensa che un default "non sarebbe la morte di nessuno", come esternato a inizio settimana dalla commissaria olandese Neelie Kroes sostenuta dal premier Mark Rutte, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvertito: il suo fallimento sarebbe "un rischio incontrollabile" per la moneta unica.



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MessaggioInviato: 11/02/2012, 00:53 
Un altro tassello sulla strada del NWO e del dominio del simposio Rettiliani-Illuminati...

...sempre meno liberi, e sempre più conviti di esserlo...

[:247]



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MessaggioInviato: 11/02/2012, 12:16 
Questa cosa è strepitosa... leggetela se potete, perchè rende davvero l'idea di come e quanto questa crisi non sia altro un taroccamento di numeri e cifre, dove ci sono stati che fanno i dritti da un parte, e stati che soccombono dall'altra.... [8)]

Tratto da: IL SALVATORE DELL’EUROPA
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1m4KDuWwB

L'articolo comincia con i vari apprezzamenti per Monti che si sono registrati in tutto il mondo (america compresa)...

Monti è celebrato da Obama oggi come se fosse Nelson Mandela, parla di “progresso spettacolare” e “partenza a razzo” dell’Italia “Washington accoglie a braccia aperte” Mario Monti, “tutti alla ricerca di ‘un pezzo’ di Mr. Monti” il quale da parte sua dichiara che vuole “cambiare il modo di vivere degli italiani”. Monti è lodato dalla Merkel praticamente ogni giorno, con commenti e foto in cui sembra voglia mollare il marito per Monti e ieri Monti è finito sulla copertina delle riviste americane come “salvatore dell’Europa” (che abbia salvato l’Italia è già scontato). Era dai tempi di Cavour che un primo ministro italiano non era tanto lodato all’estero. E questa incredibile corte di elogi sperticati a SuperMario spiega buona parte del rialzo dei mercati, che da agosto erano stati paralizzati dalla paura del terribile mostro del Debito Pubblico Italiano.


Per poi segnalare questa cosa qui....

Nel frattempo la Grecia che sta applicando una “cura Monti” da un paio d’anni si sta disintegrando economicamente (-15% la produzione industriale a dicembre), socialmente (48% la disoccupazione giovanile) e politicamente con il partito socialista Pasok, che ha passato queste misure, crollato dal 45% all’8% nei sondaggi. Oggi la “Troika dell’Eurozona” dopo mesi di pressione ancora non ha offerto i 120 miliardi del salvataggio perchè chiede un altro mezzo miliardo di euro di tagli ai greci.

Sempre oggi invece l’Inghilterra ha annunciato tranquillamente e allegramente che la Banca di Inghilterra stamperà altri 50 miliardi di sterline (70 miliardi di euro!) per comprare titoli di stato (). I Greci si dissanguano per pagare interessi sui loro titoli pubblici, gli italiani si fanno succhiare il sangue da Monti, gli inglesi invece stampano 70 miliardi di euro allegramente per comprarli.

A nessuno viene in mente di chiedere a Monti perchè non fa come gli inglesi invece di aumentare le tasse e fare tagli per 85 miliardi. Anche perchè intanto il Fondo Monetario, giudica che l’austerità in realtà sta affossando l’economia italiana (quella tedesca invece forse ne beneficia ?). Hai negli ultimi giorni un inversione ad U sulla politica fiscale del Fondo Monetario, passando in pochi mesi dalla sollecitazione all’austerità all’invito a non esagerare. Questo perchè il Fondo calcola ora CHE in Europa in media il deficit pubblico calerà, con le varie austerità, del -3% del PIL. E dice che è un ERRORE

Il direttore del Dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli, ha scritto che il FMI stima un calo del rapporto deficit-Pil, nel 2011 e 2012 di ben due punti percentuali per la media dei paesi sviluppati, mentre per l’Eurozona questo rapporto sale addirittura a tre punti percentuali. Una stretta fiscale mozzafiato, che rischia di innescare una recessione largamente autoinflitta. E quindi, dopo le prese di posizione di Christine Lagarde e del capoeconomista Olivier Blanchard, si conferma che il FMI sta reiterando l’invito a non pestare troppo sul freno fiscale, malgrado il vertiginoso aumento di indebitamento pubblico dei paesi sviluppati negli ultimi anni. Scrive infatti Cottarelli: «In un contesto di crescita ragionevolmente buona, il passo [corrente] di aggiustamento andrebbe bene, ma nell’attuale ambiente macroeconomico più debole, ridurre rapidamente i deficit potrebbe porre un rischio per la ripresa economica»

Per l’Italia si stima, vedi qui oggi Dumas dell’ottima LombardResearch che “il programma di Monti è di tagliare del -4% del PIL il deficit pubblico” (tramite tasse più che altro). Non è mai successo che con un economia debole si tagliasse un -4% di Pil di deficit pubblico. Bisogna tenere presente che Mario Monti è la stessa persona che cinque anni fa giudicava che “l’euro è un successo, soprattutto per la Grecia”. Dopo l’accordo della Grecia per il suo debito arrivato oggi, che ha spinto in su i mercati tutta la settimana, i bonds greci quotano sui 28-29…



Non so se ci rendiamo conto......



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L'animaccia sua! Per forza: sta ravanando nelle tasche di TUTTI! [:49]



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Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 11/02/2012, 12:57 
Io me ne sono reso conto benissimo. Non capisco come le altre persone con cui parlo, nonostante provi a convincerle illustrando loro fatti concreti, non riescano a vedere che le prove del complotto sono concrete e sono sotto gli occhi di tutti.

E' proprio vero ciò che diceva Edgar Allan Poe, che il posto più sicuro dove nascondere un segreto è metterlo sotto gli occhi di tutti...

[:142]



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MessaggioInviato: 11/02/2012, 14:25 
Immenso Farage..... [:D]




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MessaggioInviato: 11/02/2012, 14:36 
La diretta da Atene
http://www.youreporter.it/video_Atene_S ... _massiccia

Il grosso dovrebbe esserci domani, quando inviti alla mobilitazione di massa di vari intellettuali e personalità greche renderanno l'idea del polso dell'opinione pubblica greca.
Domani sera il Parlamento infatti voterà sull'accordo siglato dal governo greco.

Ho letto di un sindacato di polizia greca che avrebbe chiesto pubblicamente l'arresto dei rappresentanti della Troika in Grecia, ma non ho ancora trovato conferme.

PS.
OPS scusate il video è relativo agli scontri dell'ottobre scorso...
Questo dovrebbe andare
http://www.livestream.com/stopcarteltvgr


Ultima modifica di iLGambero il 11/02/2012, 14:47, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11/02/2012, 15:04 
Il terrore più grande relativo al default della Grecia, non è tanto per le banche, le economie legate alla Grecia, o ancor meno per il popolo greco, ma per le grandi banche d'affari che hanno arraffato soldi con i CDS (credit default swap), quasi tutte americane. Se infatti fallisce la Grecia di brutto si ritroveranno costrette a pagare una valanga di miliardi (se non di più) di dollari. I primi terrorizzati dal default greco sono proprio le banche d'affari, non tanto la UE, o la BCE.

Ora pensiamo a broker truffatori che si sono arricchiti raccogliendo scommesse sul fallimento di squadre di calcio.
Ora ... se tu sapessi che in caso di fallimento saresti costretto a sborsare soldi in virtù di moltiplicatori dell'ordine del 10-15-50x che cosa faresti per pararti il didietro? Cercheresti di controllare chi è nelle condizioni di fare fallire la squadra. Quindi metteresti i tuoi uomini alla presidenza delle squadre, li infiltreresti all'interno della Lega Calcio e magari nella magistratura sportiva.

Qui la situazione è analoga, infatti tutti sanno che la Grecia è fallita, lo era anche 2 anni fa (o meglio non lo era, ma questo è un altro discorso), ma l'obbiettivo era ed è quello di prolungare l'agonia e di arrivare ad un default concordato, quindi NIENTE FALLIMENTO ufficiale (anche se alla fine i creditori si sobbarcano una perdita consistente del credito, quindi è un fallimento di fatto) e niente pagamento dei CDS.
Ovviamente da un lato paventare e alimentare il rischio di fallimento serviva per invogliare l'acquisto dei CDS.

La domanda è... ma queste banche d'affari hanno per caso messo i loro uomini nei posti chiave?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Comunque ribadisco... mi vergogno per quello che sta accadendo in Grecia... se potessi fare qualcosa per loro lo farei.


Ultima modifica di iLGambero il 11/02/2012, 15:08, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Non capisco come le altre persone con cui parlo, nonostante provi a convincerle illustrando loro fatti concreti, non riescano a vedere


Ha letto questo? [8D]
LA FORZA DEL “NUOVO ORDINE MONDIALE”
E’ STATA GIA’ INOCULATA AI PAESI DEL MONDO
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=212698



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Tranquilli tanto dopo la Grecia accadra` l`effetto domino, Portogallo Italia e tutti gli altri uno dopo l`altro.
Da Londra
Alex
Solo il popolo Greco potra` fare la differenza.
Se vogliono posso vincere.



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Fiscal Compact, un golpe istituzionale nazionale ed europeo

Il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell’Unione economica e monetaria, o ‘Fiscal Compact’ è stato firmato il 30 gennaio da 25 paesi su 27, tutti tranne Gran Bretagna e Repubblica Ceca. La versione ufficiale, invece, è del 31 gennaio 2012. Tutte le lingue dei paesi firmatari fanno fede, ma esiste al momento unicamente la versione ufficiale inglese. Il Fiscal Compact dovrebbe essere ratificato dai parlamenti nazionali, esiste quindi un flebile margine di manovra sui nostri deputati e il governo paraculato da Bruxelles: CALCI IN CULO ai primi e ricovero coatto ai secondi.


L’applicazione di questo Trattato è strettamente connessa alla creazione del MES, con sede a Lussemburgo: il MES è stato firmato dai ministri delle Finanze a novembre – l’ex ministro 3Monti che fa per 3 - e dall’allora presidente del gruppo misterico Economic and Financial Committee ed ex Direttore generale al Tesoro Grilli, l’attuale ministro delle Finanze nonché fratello di ventura di Monti in Bruegel.


Una nuova versione del MES è stata firmata il 2 febbraio scorso dagli ambasciatori permanenti degli Stati membri presso il Consiglio europeo ( Coreper): un vero golpe costituzionale a livello UE, un cambiamento di Costituzione effettuato fuori dalle forme previste dai testi nazionali ed europei stessi. Soprattutto perché il MES aumenta i poteri delle istituzioni europee, in violazione dell’articolo 48,6 del Trattato dell’Unione europea. Ricordiamo che il MES sarà un fondo che con la scusa di aiutarci – cioé indebitarci – ci svenerà poiché tale fondo, lungi dal diventare il prestatore di ultima istanza, come preconizzano alcuni per la BCE, diventerà il nostro strozzino/creditore privilegiato, se non ci conformiamo il MES sarà anche organo giudiziario immune da tutto. Pur di non rivelare l’arcano della creazione monetaria ex nihilo, dal nulla, la menzogna si avvita su sé stessa, si gonfia, traballa, diventa bolla e scoppia.



Sia il MES che il Fiscal Compact devono essere ratificati dai parlamenti nazionali, e per quest’ultimo una procedura di modifica della Costituzione è in atto, per costituzionalizzare il ‘pareggio di bilancio’: il Senato lo ha già approvato prima che cascasse il governo, la Camera lo sta approvando/dibattendo (?) in questi giorni (cfr. http://www.camera.it/465?area=1&tema=49 ... stituzione ) e poi dovrà essere riapprovato dalle due camere del parlamento. E’ la procedura dell’articolo 138 della Costituzione che fortunatamente prevede anche che entro tre mesi dalla pubblicazione della legge può essere sottoposta a referendum popolare, se ne fanno “domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.” ( http://www.senato.it/istituzione/29375/ ... ticolo.htm ). Il Fiscal Compact continua nel golpe dittatoriale di questa UE: infatti, si rendono i parlamenti nazionale e il parlamento europeo, appendici inutili e facoltative, riducendoli all’organizzazione di una conferenza per discutere ma non per decidere in merito; si coinvolge la BCE; si modificano i trattati UE e le costituzioni nazionali; si trasforma in stato giuridico/poliziesco l’UE con tanto di sanzioni pecuniarie; si toglie persino agli Stati la facoltà di decidere l’importo di titoli del debito da emettere, che vuol dire la nostra fine, metterci alla mercé degli speculatori internazionali che non aspettano altro che di occupare il nostro paese, le nostre rendite, i nostri paesaggi, la nostra posizione, le nostre terre, le nostre spiagge. E se protestiamo, Eurogendfor con sede a Vicenza agli ordini della NATO mentre i carabinieri, e altri corpi di polizia saranno resi sempre più inetti alla NOSTRA DIFESA.

Singolare la clausola sulle ‘circostanze eccezionali’: nessuna attenuante, la dittatura sanguinaria ci perseguiterà imperterrita, sia in caso di guerra, sia in caso di fame. Come se lo prevedesse, magari ha emesso qualche bel CDO per scommetterci.
La traduzione che segue è una traduzione non ufficiale della versione ufficiale Fiscal Compact in inglese a cura di Nicoletta Forcheri, che mette in grassetto e parentesi quadre le messe in evidenza.

N. Forcheri, 12 febbraio 2012.


31.01.2012


TRATTATO SULLA STABILITA’, IL COORDINAMENTO E LA GOVERNANCE NELL’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA






LE PARTI CONTRAENTI….


CONSAPEVOLI dell’obbligo delle parti contraenti in qualità di Stati membri dell’Unione europea in merito alle loro politiche economiche come materia di comune interesse,


DESIDERANDO promuovere le condizioni favorevoli a una maggiore crescita economica nell’Unione europea e, a tal fine, creare un coordinamento sempre più stretto tra le politiche economiche dell’euro zona,


CONSIDERANDO che la necessità dei governi di tenere dei conti pubblici sani e sostenibili e di evitare un deficit pubblico eccessivo è di primordiale importanza per salvaguardare la stabilità dell’euro zona nel suo insieme e che, pertanto, richiede l’introduzione di norme specifiche per affrontare questa necessità, ivi compresa la norma di un bilancio in pareggio e di un meccanismo automatico per l’azione correttiva,


CONSAPEVOLI della necessità di assicurare che i deficit non superino il 3% del PIL a prezzi di mercato e che il debito pubblico sia inferiore o vicino al 60% del PIL a prezzi di mercato [significa secondo il parere del cartello delle banche dealer che hanno la priorità sui nostri titoli del debito, e delle loro spinoff le tre sorelle del rating],


RIBADENDO che le parti contraenti, in qualità di Stati membri dell’Unione europea, dovrebbero evitare di adottare qualsiasi misura che possa mettere a repentaglio il conseguimento degli obiettivi dell’Unione nel contesto dell’unione economica, in particolare la pratica di accumulare debito fuori dal bilancio pubblico [allusione alla contabilità truccata della Grecia per opera di uno strumento della Goldman Sachs],


CONSIDERANDO che i capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’euro zona hanno definito di comune accordo, il 9 dicembre 2011, una struttura potenziata dell’Unione economica e monetaria, basata sui Trattati europei, per agevolare l’attuazione delle misure adottate ai sensi degli articoli 121, 126 e 136 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea, [MES]


CONSIDERANDO che l’obiettivo dei Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’euro zona e di altri Stati membri dell’Unione europea sia quello d’integrare quanto prima le clausole del presente Accordo nei Trattati fondanti dell’Unione europea, [cambiamento costituzionale]


ACCOGLIENDO le proposte legislative che la Commissione europea ha avanzato il 23 novembre 2011 per l’euro zona, nell’ambito dei Trattati dell’Unione europea, che si prefiggono di potenziare la sorveglianza economica e del bilancio degli Stati membri colpiti o minacciati da gravi difficoltà di stabilità finanziaria, e destinate a stabilire misure comuni per il monitoraggio e la valutazione dei progetti dei documenti programmatici di bilancio e per garantire la correzione del deficit eccessivo degli Stati membri e PRESO ATTO, in tal contesto, dell’intento della Commissione europea di presentare proposte legislative aggiuntive in materia d’istituzione di un meccanismo di rendicontazione preventivo dei piani di emissione del debito, di programmi di collaborazione economica per rendere conto delle riforme strutturali degli Stati membri dell’euro zona che si trovino in procedura di deficit eccessivo e di coordinamento dei principali programmi di riforma di politica economica degli Stati membri,


DICHIARANDOSI disposti a sostenere le proposte che la Commissione potrebbe presentare per rafforzare ulteriormente il Patto di Stabilità e Crescita introducendo, per gli Stati membri che hanno l’euro come moneta, una nuova serie di obiettivi a medio termine in linea con i limiti fissati nel presente trattato,
PRESO ATTO che al momento della revisione e del monitoraggio degli impegni di bilancio assunti ai sensi del presente Accordo, la Commissione europea agirà entro i limiti dei suoi poteri definiti nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare dagli articoli 121, 126 e 136,


OSSERVANDO in particolare che per l’applicazione della “Regola di Equilibrio di Bilancio” descritta all’articolo 3 del presente Accordo, tale monitoraggio sarà effettuato attraverso la definizione di obiettivi specifici di medio termine specifici per ogni paese e di calendari di convergenza, se del caso, per ognuna delle parti contraenti,


OSSERVANDO che gli obiettivi di medio termine dovrebbero essere aggiornati regolarmente sulla base di un metodo deciso di comune accordo, i cui principali parametri sono anch’essi da rivedere regolarmene, onde riflettere opportunamente il rischio di passivo esplicito e implicito per i bilanci pubblici, secondo quanto sancito negli obiettivi del Patto di Stabilità e Crescita, [rischio implicito, apre la strada a qualsiasi arbitrarietà di interpretazione]


OSSERVANDO che i progressi sufficienti verso il conseguimento degli obiettivi a medio termine debbano essere valutati alla luce di una valutazione complessiva che prenda come riferimento il saldo strutturale, e che comprenda l’analisi delle spese al netto dei provvedimenti relativi alle entrate dello Stato, in linea con le disposizioni previste ai sensi delle leggi dell’Unione europea, in particolare il Regolamento del Consiglio (CE) N. 1466/97 del 7 luglio 1997 sul potenziamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio e la sorveglianza e il coordinamento delle politiche di bilancio così come modificato dal Regolamento (UE) N. 1175/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 novembre 2011 (di seguito detto “modifiche al Patto di Stabilità e Crescita riveduto”),


CONSIDERANDO che il meccanismo correttivo che le parti contraenti sono tenute a introdurre dovrebbe prefiggersi di correggere qualsiasi deviazione dall’obiettivo a medio termine e dall’azione di aggiustamento, compreso l’impatto cumulativo sulla dinamica del debito del governo,


CONSIDERANDO che l’obbligo di recepire la “Regola del pareggio di bilancio” negli ordinamenti nazionali, per via di provvedimenti vincolanti e permanenti, di preferenza costituzionali, debba essere assoggettato alla competenza della Corte europea di giustizia dell’Unione europea conformemente all’Articolo 273 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea, [tale obbligo richiede la modifica costituzionale degli artt. 81, 97, 117 e 119 della Costituzione italiana, già approvata dal Senato, e che è deve approvare la Camera in questi giorni, modifica che dovrà essere riapprovata entro 3 mesi da entrambe le camere!!]


RIBADENDO che l’articolo 260 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea attribuisce alla Corte europea di Giustizia dell’UE il potere d’imporre il pagamento di una somma forfettaria o penalità allo Stato membro dell’Unione europea che non si sia conformato a una delle sue sentenze e che la Commissione europea ha stabilito i criteri per determinare detta somma forfettaria o penalità da corrispondere nel contesto del presente articolo,


RIBADENDO la necessità di agevolare l’adozione di misure relative alla procedura di deficit eccessivo dell’Unione europea per le parti contraenti dell’euro zona il cui rapporto deficit pubblico/PIL, previsto o attuale, superi il 3%, e di consolidare notevolmente l’obiettivo di tale procedura, ovvero d’incoraggiare e, se del caso, costringere lo Stato membro interessato a ridurre l’eventuale deficit individuato,


RIBADENDO la necessità che dette parti contraenti, il cui debito pubblico superi il valore di riferimento del 60%, lo riducano a un valore medio di un ventesimo l’anno come valore indicativo, [con il "six pack" approvato alla Camera, Monti ha impegnato l'Italia a ridurre il debito del 5% ogni anno per 20 anni, cfr. http://www.blitzquotidiano.it/economia/ ... e-1095372/]


CONSIDERANDO l’obbligo di rispettare, nell’attuazione del Trattato, il ruolo specifico delle parti sociali qual è riconosciuto nelle leggi o nei sistemi nazionali di ogni parte contraente,


SOTTOLINEANDO che nessuna delle clausole del presente Trattato sia da interpretare in alcun caso come suscettibile di deformare le condizioni di politica economica che subordinano la garanzia dell’assistenza finanziaria a una parte contraente nell’ambito di un programma di stabilizzazione che coinvolga l’Unione europea, i suoi Stati membri e il Fondo internazionale monetario,


OSSERVANDO che il funzionamento armonioso dell’Unione economica e monetaria rende necessario che la parti contraenti si adoperino in comune verso una politica economica che fondandosi sul meccanismo di coordinamento della politica economica definito nei Trattati dell’Unione europea, adotti nel contempo le azioni e le misure necessarie in tutti i campi essenziali per il corretto funzionamento dell’euro zona,


OSSERVANDO in particolare la volontà delle parti contraenti di: adoperare più attivamente la cooperazione potenziata prevista dall’articolo 20 del Trattato dell’Unione europea e dagli articoli 326 a 334 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea senza minare il mercato interno; di ricorrere pienamente alle misure specifiche degli Stati membri la cui moneta è l’euro, ai sensi dell’Articolo 136 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, e a una procedura per la discussione preventiva e il coordinamento tra le parti contraenti la cui moneta è l’euro di tutte le maggiori riforme di politica economica da esse programmate, alla luce dei valori di riferimento delle migliori prassi,


RIBADENDO l’accordo dei Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’euro zona adottato il 26 ottobre 2011, per migliorare la governance dell’euro zona, in particolare con la tenuta di almeno due Euro Vertici l’anno, da concordare direttamente dopo le riunioni del Consiglio europeo o le riunioni con la partecipazione di tutte la parti contraenti che abbiano ratificato il presente trattato, salvo circostanze eccezionali,


RIBADENDO ugualmente l’avallo da parte dei capi di stato e di governo degli Stati membri dell’euro zona e degli altri Stati membri dell’Unione europea, il 25 marzo 2011, del Patto Euro Plus che individua i temi essenziali per creare competitività nell’euro zona,


SOTTOLINEANDO l’importanza del Trattato che istituisce il Meccanismo di Stabilità europeo [MES] come elemento di strategia globale per rafforzare l’Unione economica e monetaria ed EVIDENZIANDO che la fornitura di assistenza nel contesto dei nuovi programmi ai sensi del Meccanismo di Stabilità europeo sarà subordinato, a partire dal 1 Marzo 2013, alla ratifica del presente Trattato da parte delle parti contraenti interessate e non appena scaduto il termine di recepimento citato all’Articolo 3(2), conformemente ai requisiti del presente Articolo,


CONSIDERANDO che…. sono parti contraenti quei paesi la cui moneta è l’euro e che in quanto tali saranno vincolate dai provvedimenti del presente Trattato dal primo giorno del mese che segue il deposito dello strumento di ratifica se il Trattato sarà in vigore in quella data; CONSIDERANDO ALTRESI che …. sono parti contraenti quei paesi che, in quanto Stati membri dell’Unione europea che godono alla data della firma del presente Trattato di una deroga o di un’esenzione dall’adesione alla moneta unica, fino a quando la detta deroga o esenzione non sarà stata abrogata, potranno essere vincolati unicamente dai provvedimenti dei Titoli III e IV dichiarando, al momento del deposito degli strumenti di ratifica, o a una data successiva, che intendono di esservi vincolati. [Unione europea tutto tranne che equa con paesi che hanno protocolli di favore, si pensi all'opt out della Danimarca dalla moneta unica mentre l'Ungheria per la stessa scelta dev'essere demonizzata al parlamento di 'antisemita', e 'antidemocratica' dal rockefelliano Cohn-Bendit, cfr. http://www.dailymotion.com/video/xnsl65 ... -2012_news]

x il resto dell'articolo
http://www.stampalibera.com/?p=40835


..e con questo addio a ns sovranita',oramia siamo ad una sovranita'controllata,da organismi che non hanno nulla a che vedere con le popolazioni,questa e' la prova provata che il tutto non e' altro che un unione della grande finanza,...la speranza e' che siano i popoli a spazzare via questo ritorno assolutismo medioevale........[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 12/02/2012, 09:44, modificato 1 volta in totale.

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anche volendo cercare di non essere dei complottisti, ora mi dite voi, da un mero punto di vista pratico e fattibile, com'è possibile che una crisi economica mondiale, che fonda le sue radici nella storia e, per quel che ci è dato di sapere è venuta a galla nel 2008, possa essere risolta da UNA persona? chi è Monti: il dio dell'economia?


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Ora quello che mi piacerebbe capire, il ridurre al lastrico diversi popoli, diverse nazioni, cosa dovrebbe realmente portare in tasca a chi "combina"?

E poi a cosa si potrebbe arrivare se i vari sistemi economici di interi stati vanno via via collassando??



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