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Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 10:49

a che punteggio è arrivata la corea?

sud Corea 4335
ITALIA 1694
ciao
mauro

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 10:59

ah ok
allora stiamo tranquilli
solo il terzo posto..


https://milano.corriere.it/notizie/cron ... b2e0.shtml

Coronavirus, positivo l’assessore lombardo Alessandro Mattinzoli: test per tutta la giunta regionale
Nuovo tampone per Attilio Fontana, risultato negativo il 26 febbraio: «Verremo sottoposti tutti al test. Mattinzoli ha la febbre alta ma per il resto sta bene». Rimandate le visite agli ospedali di Lodi, Codogno e Cremona

cura da cavallo,
così facciamo la botta e riusciamo a contenere..
se pratichiamo lassismo
sennò non ne usciamo più..


ieri mi sono fatto un giro con cautela ad arona (NO)
non sono mancati i soliti kamikaze
chiusi nei pub coi vetri appannati..
caldo e umido
praticamente la dentro i virus ballano..


arona pieno nei fine settimana
di milanesi ecc.
è la classica incubatrice di virus..


la prossima volta evito..

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 11:03

xijinping_hospital.jpg

I 15 giorni durante i quali un’epidemia locale si è trasformata in pandemia, per la manifesta volontà di insabbiamento e disinformazione del Partito Comunista Cinese

Chi un giorno racconterà la vera storia del coronavirus dovrà partire da due mattoncini di puro giornalismo che ci arrivano da terre cinesi. Quel che sappiamo sui primi passi dell’epidemia che sta sconvolgendo il pianeta lo dobbiamo finora soprattutto a un quotidiano di Hong Kong e a un sito di informazione di Pechino. Il primo è lo storico South China Morning Post (SCMP), che il 27 febbraio ha pubblicato un dettagliato resoconto della diffusione del Covid-19, frutto del lavoro di cinque reporters inviati a Wuhan dal 3 al 23 gennaio, quando la città venne isolata. Il secondo è una piattaforma digitale di carattere economico che si sta accreditando come la fonte più autorevole per conoscere dall’interno l’evoluzione della crisi sanitaria in corso, in un contesto proibitivo per la libera informazione come quello della Cina continentale: si chiama Caixin Global e i suoi aggiornamenti in tempo reale sono ormai diventati un riferimento a livello internazionale. Mentre a Hong Kong la stampa è ancora relativamente indipendente, Il Caixin Global sa di giocare con il fuoco: facendo un uso molto accorto dei dati in suo possesso, genera articoli difficilmente attaccabili dal punto di vista oggettivo, rinunciando alla critica diretta all’operato del regime. Allo stesso tempo, però, le sue informazioni permettono al lettore di leggere tra le righe di una realtà opaca, condizionata dalle logiche del potere autoritario. Un esempio concreto. Dalla pubblicazione degli aggiornamenti in tempo reale dei contagiati e dei deceduti provincia per provincia si deduce che, dove i funzionari hanno agito tempestivamente e in certi casi al margine delle direttive e delle tempistiche di Pechino, le conseguenze dell’epidemia sono state meno drammatiche. Il ragionamento sotteso conduce direttamente alle responsabilità dei vertici del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping in testa, nella gestione delle prime fasi dell’emergenza, notoriamente decisive.

In un Paese dove il potere costituito non deve rendere conto a nessuno delle sue azioni e in cui lo scrutinio dell’opinione pubblica è praticamente inesistente, il lavoro di pochi giornalisti alieni alle logiche della propaganda rappresenta l’unica possibilità di rompere la barriera della censura.
La ricostruzione della catena di eventi, azioni ed omissioni che hanno determinato la propagazione del virus dalla Cina al resto del mondo è un fattore centrale non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello politico. Assume quindi una speciale rilevanza l’articolo che il Caixin ha pubblicato pochi giorni fa, il cui titolo recita: “Come sono stati individuati, trasmessi e occultati i primi indizi di un virus simile alla SARS“. In patria la versione online è durata poche ore, finché la polizia di Internet l’ha fatta rimuovere dal sito: ma alcuni utenti hanno avuto il tempo di salvarne una copia e di diffonderla in rete. Sulla pagina internazionale l’analisi è disponibile a pagamento. Perché è un documento importante? Perché mette insieme, grazie a un incredibile lavoro di indagine, i tasselli finora disponibili del mosaico coronavirus, dai primi casi manifestatisi a metà dicembre fino al coprifuoco sanitario di Wuhan. A differenza dei colleghi di Hong Kong, però, i giornalisti del Caixin non si limitano alla cronaca degli avvenimenti ma rivelano chiaramente la volontà di insabbiamento da parte delle autorità cinesi. Di seguito i passaggi fondamentali della vicenda, secondo la ricostruzione dell’articolo (occhio alle date).

– La prima notizia di un potenziale caso di polmonite atipica risale al 15 dicembre, quando un sessantacinquenne che lavora al mercato del pesce di Wuhan accusa sintomi di febbre alta e indisposizione. Tre giorni dopo entra in ospedale dove viene trattato con antibiotici ma senza esito. Il 24 dicembre (sono passati già nove giorni dai primi sintomi) un campione del suo fluido polmonare è inviato al Guangzhou Weiyuan Gene Technology Lab., che comincia a lavorare sulla sequenza genetica del virus. Il 27 dicembre il laboratorio contatta l’ospedale di Wuhan e comunica che si tratta di un nuovo coronavirus, di cui ricava un genoma quasi completo, senza peraltro rilasciare un report ufficiale.

– Prima della fine di dicembre l’ospedale di Wuhan raccoglie almeno nove campioni da altrettanti pazienti con polmonite e li manda a differenti laboratori. Il 30 dicembre il Beijing Boao Medical Laboratory informa che i test confermano che si tratta di un virus della famiglia della SARS. Tecnicamente è un errore, come si scoprirà più avanti, ma il richiamo alla nota malattia mette in allarme lo staff medico di Wuhan. È in base a questa informazione che Li Wenliang, un oftalmologo dello stesso ospedale, pubblica attraverso la piattaforma WeChat la notizia secondo cui “ci sono sette casi confermati di SARS provenienti dal mercato del pesce della città e attualmente in isolamento”. Nei giorni successivi Li Wenliang riceve la visita della polizia che lo costringe a firmare un documento in cui ritratta le sue dichiarazioni. Un mese dopo il medico muore in circostanze sospette, ufficialmente a causa dello stesso virus la cui esistenza aveva contribuito a rivelare.

– Tra l’1 e il 3 gennaio il Beijing Boao Medical Laboratory completa l’intera sequenza del virus. Ancora una volta la scoperta non viene annunciata pubblicamente. Sono giorni decisivi per la prevenzione del contagio ma ufficialmente non esistono ancora informazioni sulla malattia. Lo stesso giorno il professor Zhang Yongzhen del Shanghai Public Health Clinical Center riceve i campioni e il 5 gennaio conferma i risultati già ottenuti da altri laboratori, aggiungendo due elementi fondamentali: si tratta di un virus mai visto prima ed è trasmissibile attraverso le vie respiratorie. Zhang Yongzhen comunica i risultati alle autorità sanitarie competenti di Shanghai e raccomanda che vengano adottate misure di prevenzione pubbliche.

– Nel frattempo però succede qualcosa. Il primo giorno dell’anno, il responsabile di uno dei laboratori incaricati delle analisi riceve una telefonata da un ufficiale del Dipartimento di sanità della provincia dell’Hubei che gli ordina di distruggere i campioni in suo possesso e di interrompere la ricerca. Lo avverte che qualsiasi fuga di notizie dovrà essere riportata agli organi competenti. Il 3 gennaio, proprio mentre si isola la sequenza genetica completa, dagli uffici del Ministero della sanità (da Pechino, quindi) arrivano direttive vincolanti sull’utilizzo dei campioni: nessun invio ai laboratori senza autorizzazione degli organismi centrali, soppressione immediata di quelli esistenti, divieto di pubblicazione di qualsiasi informazione su test e attività sperimentali. Passano altri otto giorni – cruciali – senza che le autorità rendano pubblico quello che ormai in ambiente medico tutti conoscono come un nuovo e pericoloso coronavirus. Zhang Yongzhen, a quel punto, decide di pubblicare autonomamente il genoma del virus (è l’11 gennaio) nel database della GenBank e sul sito della GISAID Initiative. Per la prima volta l’informazione è condivisa a livello mondiale. La stessa sera Pechino annuncia finalmente che le informazioni sul coronavirus saranno inviate all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ventiquattro ore dopo, il laboratorio del professor Zhang Yongzhen viene chiuso per “rettifiche” e, ad oggi, non è stato riaperto.

Conclusione. Dal 27 dicembre all’11 gennaio, sia la popolazione cinese che la comunità internazionale sono state tenute all’oscuro dal governo di Pechino dell’esistenza, delle caratteristiche e del pericolo di diffusione del nuovo coronavirus. Il Partito Comunista ha deliberatamente deciso di occultare gli avvertimenti degli specialisti e i risultati delle prove effettuate. Quindici giorni probabilmente decisivi per il contenimento dell’epidemia, durante i quali un problema locale si è trasformato in fenomeno globale, per la manifesta volontà di insabbiamento e disinformazione delle autorità.

Nel frattempo, secondo i dati ufficiali, più di tremila operatori sanitari hanno contratto il virus in Cina e una decina di medici sono morti. Chi ha provato a denunciare l’opera di manipolazione e propaganda del regime (avvocati, professori e attivisti per i diritti umani) è stato arrestato o ridotto al silenzio. Ma Jian, scrittore dissidente proibito in Cina, ha scritto sul Guardian:

“Negli ultimi 70 anni, il Partito Comunista Cinese ha condannato il suo Paese a una serie di catastrofi provocate dall’uomo, dalla Grande Carestia, alla Rivoluzione Culturale, al massacro di Piazza Tiananmen, alla forte repressione dei diritti a Hong Kong e in Tibet, all’internamento massivo di Uiguri nello Xinjiang. L’omertà e la corruzione ufficiali hanno moltiplicato il numero delle vittime di calamità naturali, dal virus Sars al terremoto del Sichuan”.

L’agenzia statale di notizie Xinhua invece celebra la pubblicazione di un libro in cui si sottolineano “la dedizione, la missione, la visione strategica e la leadership” di Xi Jinping nella “battaglia contro il Covid-19“, che si dà già per vincente.

Ma anche da noi c’è chi esalta l’esempio cinese come modello di gestione delle crisi e delle emergenze, ignorandone le responsabilità, le omissioni e le reiterate violazioni dei codici di condotta. “Qual è il costo della menzogna?”, si chiedeva l’ex membro dell’Accademia delle Scienze dell’Unione Sovietica Valery Legasov a proposito del disastro di Chernobyl? Aggiungerei altre domande: qual è il costo del relativismo morale, della connivenza ideale con le dittature, del masochismo intellettuale delle democrazie, dell’incultura delle nostre classi dirigenti e delle nostre opinioni pubbliche?


http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... a-pechino/

Dietro a tutto questo si evince una strategia curata nei minimi particolari per creare il massimo del danno.
E la stessa mano si riconosce in Iran.
La korea (del sud) non conta perchè è sempre stata sul caxxo ai cinesi.
Complimenti.
BEGLI STRONZI!!!

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 11:51

L’infettivologo Bassetti: «In Italia non è morto
nessuno di coronavirus, basta bollettini di guerra»


Articolo
https://www.riviera24.it/2020/02/linfet ... OxqVc6ErvE

Guarda su youtube.com

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 11:58

#Covid-19 - I misteri della Pandemia del Coronavirus: - Arma biologica?
Strumento di abolizione della democrazia? Reset finanziario planetario?

di Roberto Quaglia

Guarda su youtube.com


DAL MINUTO 14:39... IL SUCCO

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 12:03

Zelman ha scritto:Io aggiungo che se la faccenda peggiorerà e moriranno tanti cinesi, allora la Cina potrà dire addio ai sogni di sconfitta degli Usa,
Non per gli Usa ma per l'orientamento relativo: come faranno allora gli alternativi a sperare una rivalsa sugli usa?
COME FARANNO?
Ohibò?
COME FARANNO?
[:291]
Sigh sigh sigh

Non so se sei al corrente che il virus é arrivato anche nella patria del cheeseburger.

E loro hanno la sanità privata, mica come i socialistacci: se vuoi curarti devi pagare... Voglio vedere come ne verranno fuori. O dichiarano emergenza nazionale e lasciano fare all'esercito, o saranno in tanti a crepare per strada.

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 12:11

Thethirdeye ha scritto:L’infettivologo Bassetti: «In Italia non è morto
nessuno di coronavirus, basta bollettini di guerra»


Articolo
https://www.riviera24.it/2020/02/linfet ... OxqVc6ErvE

Guarda su youtube.com


Quoto Stellare!!!

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 13:08

CI TROVIAMO INNANZI A UNA DELLE PIÙ GRANDI CANTONATE CHE LA POLITICA ITALIANA HA PRESO ?
Davide 2 Marzo 2020 , 7:25 Ambiente, Notizie dall'Italia, Occidente, Opinione No Comments 3,185 Viste

FONTE: http://www.DAGOSPIA.COM

ALT! SENTITE COSA DICE A DAGOSPIA VINCENZO D’ANNA, PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI BIOLOGI ITALIANI: “SEMBRA CHE IL NUOVO CEPPO DEL VIRUS ISOLATO A MILANO SIA DOMESTICO E NON ABBIA CIOÈ ALCUNCHÉ DA SPARTIRE CON QUELLO CINESE PROVENIENTE DAI PIPISTRELLI. UN VIRUS PADANO ESISTENTE NEGLI ANIMALI ALLEVATI NELLE TERRE ULTRA CONCIMATE CON FANGHI INDUSTRIALI” – “I CONTAGI SAREBBERO DUE: UNO PANDEMICO E L’ALTRO LOCALE. CI TROVIAMO INNANZI A UNA DELLE PIÙ GRANDI CANTONATE CHE LA POLITICA ITALIANA HA PRESO”

Dichiarazione di Vincenzo D’Anna, presidente ordine dei biologi italiani, raccolta da Dagospia

Ecco allora un nuovo colpo di scena destinato a rendere ridicoli sia il panico che il caos sociale ed economico provocato dal nuovo Coronavirus: l’equipe del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano ha isolato un nuovo ceppo del Covid-19 detto “italiano Ebbene, sembra che tale virus sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano, per dirla tutta, esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali del Nord!!

Ecco spiegato perché nelle altre regioni il virus latita, come già noto in letteratura (vedi Wu et al. Cell Host & Microbe doi:10.2016 j.chom.2020.02.001,2020). Insomma i contagi sarebbero due: uno pandemico a diffusione lenta attraverso i viaggi degli infettati, e l’altro locale. Quest’ultimo poco più che un virus para-influenzale, di nessuna nocività mortale se non per la solita parte “a rischio” della popolazione.

La stessa OMS ridimensiona il tiro e declassa il virus a poco più che un influenza, batte in ritirata anche Burioni che si scusa. In altri stati europei il virus non lo si trovava perché, semplicemente, si riteneva inutile cercarlo. Ma non è’ finita: si aggiunge la specificità territoriale del Coronavirus italiano che rende ancora più specifica la beffa nordista. Ci troviamo innanzi ad una delle più grandi cantonate che la politica italiana ha preso, nel solco di quella approssimazione che la caratterizza tutti i giorni. Ne escono male le istituzioni sanitarie statali troppi asservite al conformismo, il silenzio di migliaia di scienziati, ricercatori ed accademici.


Fonti: http://www.dagospia.com ; https://comedonchisciotte.org/ci-troviamo-innanzi-a-una-delle-piu-grandi-cantonate-che-la-politica-italiana-ha-preso/

Link: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ceppo-qualunque-ndash-alt-sentite-cosa-dice-dagospia-vincenzo-228397.htm



in questo paese di babbei ormai non sono affidabili nemmeno i presunti scienziati alla Burioni che pensano solo alla propria immagine ed il proprio portafoglio (il ******** ha colto la palla al balzo per pubblicare un libro sui virus dal titolo del tutto fuori luogo) e dopo tutta una serie di stronzate elargite a mezzo stampa e relative cantonate ancora lo fanno parlare. E' passato da ITALIA RISCIHO 0 a CHIUDETE TUTTO QUARANTENA TOTALE a TUTTO A POSTO e' TUTTO OK nel giro di 15 giorni in una giurandola di tweet e comparsate TV. E questo sarebbe un consulente scientifico d'alto rango? Bastava consultare tecnici e scienziati VERI come quello dell'intervista e dargli il giusto tempo per formulare ipotesi concrete bastate sui fatti e non sulle stronzate mentali di un sedicente luminare che non ne ha azzeccata una. Ma in fondo è giusto così un paese di babbei merita che venga gestito da babbei.

ancora:

Stefano Montanari sul coronavirus
Categoria: Medicina & Salute
Pubblicato: 01 Marzo 2020
Visite: 8579

Nei giorni scorsi, Stefano Montanari ha fatti una intervista con Roberta Doricchi sul coronavirus. Ma quando Montanari l’ha pubblicata sul suo sito, il medesimo è stato hackerato (il post è scomparso e il sito è andato in blocco, senza motivo apparente). Dopo aver ottenuto lo sblocco dal provider, Montanari l’ha pubblicata di nuovo, ma il sito è stato nuovamente bloccato. Nel frattempo l’intervista è stata ripresa da diversi siti, per cui circola comunque in rete. La ripubblichiamo anche noi, per dargli ancora maggiore visibilità.

Roberta Doricchi – In questo periodo che fa tanto peste manzoniana credo sia impossibile non parlare del Coronavirus.

Stefano Montanari – Io non sono un virologo…

RD – Ma qualcosa sa.

SM – Vede, io sono fuori moda. Lo sono perché ciò che so fa parte della conoscenza basata sulla fisica, sulla chimica, sulla fisiologia, sulla farmacologia, sulla biologia… In più, so quello che ho imparato da quasi mezzo secolo di ricerca personale. Niente a che fare con quello che oggi viene spacciato come scienza.

RD – Mi dia un’opinione su questa epidemia.

SM – Non solo non sono un virologo, ma non sono neppure uno psicologo né un esperto di sociologia. Meno che mai sono uno psichiatra, e ancora meno sono un magistrato, perché è la magistratura che dovrebbe indagare su certi comportamenti. Ciò che posso dirle è che il Coronavirus battezzato SARS-CoV-2 dopo aver portato per un po’ un nome provvisorio è uno dei non pochi virus fatti in laboratorio.

RD – Fatto apposta?

SM – Questo proprio non lo so e, nel caso specifico, a saperlo non sono in tanti. Ma mica glie lo vengono a raccontare. Ci sono virus che nascono senza volerlo, li classifichi tra gli incidenti, e altri che sono creati da modificazioni messe in atto per motivi di ricerca o per altri motivi su cui mi lasci evitare di entrare. Comunque sia nato questo virus, la cosa ha scarsa rilevanza se non dal punto di vista di investigazioni che nulla hanno a che fare con la salute. Sappia, ma è cosa molto nota, che modificare un virus è tutto sommato semplice ed esistono persino brevetti che proteggono certe metodiche per farlo, e, per quello che c’interessa ora, proprio lavorando anche sui Coronavirus.

RD – I Coronavirus: lei usa il plurale…

SM – Sì, certo. Si tratta di un genere di virus appartenenti alla famiglia Coronaviridae e alla sottofamiglia Orthocoronavirinae, per quello che può interessare chi legge questa intervista. Se ne conoscono diversi ceppi, alcuni dei quali possono provocare patologie negli esseri umani, da un volgare raffreddore a polmoniti, e il nuovo virus cinese condivide tantissime caratteristiche con i suoi fratelli.

RD – La domanda di cui credo chi ci legge aspetta la risposta è: si muore?

SM – Bisogna impegnarsi parecchio.

RD – Che cosa significa?

SM – Premesso che di quel virus in particolare sappiamo poco stante la novità della sua comparsa, non esistono dati che indichino una mortalità significativamente diversa da quella di una qualunque influenza. È indispensabile aggiungere che i pochissimi che sono morti ad oggi non sono morti di Coronavirus ma con il Coronavirus, il che è molto diverso.

RD - Cioè?

SM – Si trattava di pochissimi casi di persone molto avanti negli anni e già affette da patologie gravi. Per loro sarebbe bastato un normale raffreddore per il tracollo. Indicare come responsabile della loro morte il Coronavirus ha lo stesso grado di comicità che aveva incolpare il morbillo della manciata di morti sopravvenute in pazienti terminali.

RD – È solo comicità?

SM – Se non fosse comicità, dovremmo tirare in ballo condizioni come l’ignoranza e la truffa che non vogliamo tirare in ballo. E, allora, fermiamoci alla comicità.

RD – Una comicità piuttosto costosa, mi pare.

SM – Questo è uno degli aspetti curiosi su cui ho solo domande e nessuna risposta.

RD – Quali domande?

SM – Cominciamo dall’inizio, e sono certo di dimenticare qualche passaggio. Almeno da mesi io sto vedendo delle strane forme influenzali con polmoniti che faticano a rispondere non solo ai farmaci ma all’omeostasi, cioè alla capacità di autoguarigione che, in maggiore o minor misura, abbiamo tutti. Piano piano quei pazienti sono guariti e diventano difficilmente indagabili, anche perché non sono rintracciabili. Dunque, nessuna prova che si tratti del virus cinese. Mi chiedo come mai qualche mese fa si mise in atto una simulazione centrata su un’epidemia teorica, guarda caso da Coronavirus, che avrebbe fatto sessanta milioni di morti nel mondo. Poi mi chiedo come mai qualche centinaio di soldati americani siano stati ospitati proprio a Wuhan, appena prima del manifestarsi della malattia. Altra domanda: perché i passeggeri dell’aeroporto di quella città venivano irrorati con un aerosol della cui natura niente è stato detto, e questo settimane prima che venisse denunciata l’esistenza del virus? Ma è di fronte alla reazione dei governi che resto ancora più perplesso.

RD – A che reazioni si riferisce?

SM - Oggettivamente ci troviamo di fronte a ben poco: un virus, non importa il suo stato di famiglia, che ha un grado di patogenicità bassissimo e una mortalità irrilevante. Di patogeni infinitamente più diffusi e infinitamente più aggressivi ne abbiamo a iosa e nessuno si agita. Anzi, la stragrande maggioranza di loro è perfettamente sconosciuta alla massa e nessuno ne parla né, tanto meno, se ne preoccupa. Restando all’Italia, in termini di popolazione lo 0,8% del Pianeta, abbiamo 49.000 morti l’anno per infezioni contratte in ospedale e lei lo ha mai visto riportato a titoli cubitali? O ha mai visto ospedali chiusi per questo?

RD – Spieghi meglio.

SM – Ogni giorno più di 130 persone muoiono nella sola Italia per malattie infettive, e spesso si tratta di affezioni respiratorie, contratte nel corso di un ricovero in ospedale. Insomma, lei va a farsi togliere l’appendice ed esce con la polmonite, una malattia che, ovviamente, nulla ha a che fare con l’infiammazione dell’appendice ileo-ciecale. Questo semplicemente perché il grado d’igiene dei nostri ospedali è largamente insufficiente e i batteri e i virus strisciano e saltellano allegramente, per usare un’informazione scientifica che ci regalò la ex ministra Lorenzin. E, se a morire sono in 130 al giorno o pochi di più, pensi a quanti si ammalano e guariscono. E pensi a quanti muoiono a distanza dal ricovero e la loro morte non rientra nel calcolo. Di questo non si parla e tutti vivono felici.

RD – Perché non se ne parla?

SM – Io la risposta ce l’ho, ma, essendo suddito di un regime molto attento a non correre rischi sulla propria sopravvivenza, me la tengo. Le dico solo che tenere pulito un ospedale non garantisce vantaggi sulla cui natura mi lasci sorvolare.

RD – Ma, tornando al Coronavirus, perché si sta paralizzando l’Italia se quello che dice lei è vero?

SM – Ecco: è a questo che non trovo una risposta. Insomma, a chi giova? I numeri sono impietosi anche se si finge che chi è morto con il Coronavirus sia morto a causa del Coronavirus. Comunque si guardi la cosa, siamo di fronte all’irrilevanza. E, allora, a chi conviene massacrare la nostra economia già comatosa? A chi conviene dare al mondo l’immagine di un paese di appestati? Proprio ieri sera mi telefonava mio figlio da Tenerife dove abita da anni, e mi diceva che una signora incontrata per caso alla cassa del supermercato, sentendo l’accento, gli ha chiesto se fosse italiano e, ricevuta la ferale conferma, è inorridita. Del resto, è la reazione che non pochi italiani hanno verso i cinesi che incrociano per strada, come se il virus prediligesse un’etnia. Il fatto è che la percezione che rischiamo di dare è quella dei lebbrosi o degli appestati.

RD – Ma, insomma, ci dobbiamo proteggere contro il virus?

SM – Ognuno deve essere libero di comportarsi come crede meglio. Io posso dire che chiudere dei territori e dei luoghi di aggregazione, scuole comprese, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Vedere gente che fa a botte per comprare a qualunque prezzo le mascherine di carta è tristemente ridicolo, se non altro perché molte di quelle proteggono dai virus come un’inferriata protegge dalle zanzare. E pure l’Amuchina… La gente è convinta che basti bagnarsi le mani con l’Amuchina, di fatto quello che chiamiamo commercialmente varechina insieme con alcool etilico, per essere al riparo da virus e batteri.

RD – La gente aspetta con ansia il vaccino.

SM – Dei vaccini e della loro totale inutilità ho parlato molte volte portando prove inoppugnabili e certificate. In questo caso è possibile che ci troviamo nelle condizioni del vaccino contro il tetano.

RD – Cioè?

SM – Il tetano è una malattia decisamente rara non trasmissibile da uomo a uomo e che non dà immunità. Il che significa che, a differenza di quanto accade con malattie come il morbillo, la varicella, la pertosse e non poche altre, chi si è ammalato può ammalarsi di nuovo. Insomma, non si acquisisce immunità. Non è affatto improbabile che il virus cinese sia nella stessa condizione, esattamente come i tanti virus influenzali con i quali condivide affinità: lei sia ammala d’influenza e si può ammalare di nuovo all’infinito perché la malattia non induce alcuna immunità. Quindi, come è il caso dell’influenza, quel vaccino potrebbe essere assurdo fin dalle basi teoriche. Insomma, la solita illusione a spese di chi ci casca, e un’illusione con gli effetti collaterali inevitabili per qualunque farmaco ma senza alcuna contropartita vantaggiosa.

RD - E, allora, che fare?

SM – Niente.

RD – Niente?

SM – Niente di più di quello che lei fa normalmente per evitare di prendersi il raffreddore o l’influenza. Posso aggiungere che un’alimentazione razionale senza tante delle porcherie che mangiamo e che, ancora peggio, rifiliamo ai nostri bambini, fa miracoli. Con quella non si guarisce: si previene. Tenere in ordine l’intestino, tenere equilibrato il chilo e mezzo di batteri, funghi e virus che ci abitano e che costituiscono il microbiota è fondamentale. Le riserve armate del nostro sistema immunitario, quello che ci difende dalle malattie infettive, stanno in grande maggioranza proprio lì. Poi, se l’infezione arriva, è indispensabile non cercare di eliminare la febbre. Il rialzo della temperatura ha due effetti fondamentali complementari: migliora le nostre difese e indebolisce i patogeni.

RD – Dunque, la Tachipirina…

SM – La Tachipirina è solo uno dei tantissimi farmaci che contengono paracetamolo, un principio attivo che abbassa la temperatura corporea e che, quando è male utilizzato come, purtroppo, è nella stragrande maggioranza dei casi, fa danni. Forse per togliersi di torno le mamme fastidiose che non hanno voglia di accudire i bambini con la febbre, i pediatri propinano paracetamolo a piene mani, infischiandosi del fatto che, così facendo, annientano la prima e più efficace difesa di cui disponiamo. E poi c’è l’abuso degli antibiotici, troppo spesso somministrati a casaccio.

RD – A casaccio?

SM – Gli antibiotici sono farmaci mirati. Il che vuol dire che ognuno di loro è efficace nei confronti di certi batteri e non di altri. Quando non si è certi di quale sia il batterio che ha provocato la malattia, si ricorre quasi di regola agli antibiotici chiamati ad ampio spettro, vale a dire farmaci che si spera arrivino dove il medico non è arrivato con la sua diagnosi. Ma peggio ancora si fa quando si somministrano antibiotici per una malattia virale. Qui c’è l’assoluta certezza che il farmaco sarà inutile e in medicina ciò che è inutile è invariabilmente dannoso, non esistendo nessun medicinale privo di effetti dannosi. Aggiungo che l’abuso di antibiotici ha creato ceppi batterici sempre più resistenti, con questo indebolendo fino,non di rado, ad annullare l’efficacia di quella classe di farmaci formidabili. A margine, le dico che anche la chirurgia soffre di questo problema.

RD - Perché?

SM – Perché quando il chirurgo lavora espone il suo paziente al mondo esterno e il corpo non è preparato a questa interferenza. Di qui l’indispensabilità di una copertura antibiotica. Ma se l’antibiotico funziona poco…

RD – Quindi, se ho capito bene, non ci sono antibiotici contro il Coronavirus.

SM – No di certo, come non ci sono per i virus in generale, compresa la varietà di Coronavirus responsabile di tanti raffreddori. Di fatto, i farmaci antivirali di cui disponiamo hanno un’efficacia modesta e per il Coronavirus non c’è niente che abbia un’efficacia provata.

RD – E le vitamine?

SM – Le vitamine A, E, D e C sono utili nella prevenzione, così come sono utili certi alimenti.

RD - Per esempio?

SM – Per esempio lo zenzero, la curcuma (sempre presa con il pepe nero, altrimenti perde efficacia), l’echinacea… Poi gli alimenti fermentati come i crauti o il kefir. E, ancora, le verdure, specie quelle in foglia. Insomma, se si mangia correttamente, se si fa una vita sana evitando, ad esempio, il fumo, si mantiene l’organismo capace di difendersi.

RD – Lei ha citato il fumo.

SM – Se vogliamo restare al Coronavirus che tanto terrorizza la gente, la difesa più immediata è quella che riguarda l’efficienza dei polmoni. Di qualunque cosa s’illudano i fumatori, i loro polmoni non sono in condizioni ideali e uno dei problemi è quello dello strato eccessivo di muco, spesso con caratteristiche non proprio sane, che ricopre i bronchi e che fa scivolare profondamente i patogeni entrati per inalazione. In aggiunta, le ciglia vibratili, specie di fruste che sono presenti sulla parete interna dei bronchi, sono paralizzate dal fumo e non sono più capaci di spingere fuori dei polmoni gli aggressori. E, allora, anche il Coronavirus trova una bella porta aperta. Ma la cosa vale per qualunque patogeno che passi attraverso il sistema respiratorio, comprese le particelle di cui mi occupo da decenni.

RD – Insomma, per stare bene bisogna comportarsi bene.

SM – Sì, è così. E tenga anche conto che, se la paura è utile perché ci fa essere pronti a difenderci, la paura indebolisce le difese. Dunque, è utile solo se è motivata e se è contenuta nei limiti della razionalità. Qui, invece, siamo al cospetto di una manifestazione d’isteria collettiva indotta per motivi che ignoro da chi approfitta dell’ignoranza e della fragilità intellettuale della gente.

RD - Un consiglio?

SM – Usate la ragione e non date credito a chi vi usa come animali da reddito. Spesso l’imperatore è nudo.


Fonte: https://www.luogocomune.net/21-medicina-salute/5458-stefano-montanari-sul-coronavirus

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 13:53

MaxpoweR ha scritto:
CI TROVIAMO INNANZI A UNA DELLE PIÙ GRANDI CANTONATE CHE LA POLITICA ITALIANA HA PRESO ?
Davide 2 Marzo 2020 , 7:25 Ambiente, Notizie dall'Italia, Occidente, Opinione No Comments 3,185 Viste

...cut
cut...
Ma in fondo è giusto così un paese di babbei merita che venga gestito dababbei.




[:264] [:264] [:264] [:264]
Babbei o BABBI, la sostanza non cambia! [B)] [B)] [B)]
Ma non può durare, DURA MINGA, e lo si vedrà a breve.

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 14:04

È inutile fare il tifo da stadio tra catastrofisti e menefreghisti, parandosi dietro il virologo preferito (litigano anche tra loro), ormai l'economia è fottuta e ci vorrànno mesi, anni perché le cose ricomincino a girare di nuovo. E bisognerà vedere in che modo.

Nel frattempo arriverà il cetriolo... Perché a chi credete che la faranno pagare "l'emergenza"? Ai #mikrantikeskappanodaaguera?

Chi doveva speculare ha speculato, chi doveva guadagnare ha guadagnato: fine.

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 14:29

TheApologist ha scritto:È inutile fare il tifo da stadio tra catastrofisti e menefreghisti, parandosi dietro il virologo preferito (litigano anche tra loro), ormai l'economia è fottuta e ci vorrànno mesi, anni perché le cose ricomincino a girare di nuovo. E bisognerà vedere in che modo.

Nel frattempo arriverà il cetriolo... Perché a chi credete che la faranno pagare "l'emergenza"? Ai #mikrantikeskappanodaaguera?

Chi doveva speculare ha speculato, chi doveva guadagnare ha guadagnato: fine.

Ti assicuro che il nostro, qui ai limiti della zona rossa, non è tifo da stadio, anche perchè non possiamo, fare tele lavoro.
Forse da dove vivi tu, in Toscana, non potete percepire, i nostri stati d'animo ed il livello di incaxxatua.
Neanche un Salvini o uno Zaia autonomisti, ci potranno acquietare .
Temo, che non si potrà attendere e "sperare" nelle prossime elezioni.
Se vogliamo salvarci, siccome ci hanno "buttati" dalla barca , dobbiamo cominciare a nuotare, per conto nostro,

ADESSO!

Ma quando arriveremo a "riva", dovremo cambiare solfa, e ricordarci dei "preti", politici e conterranei che ci hanno "sorretto" a sputi ed insulti.
Sputi ed insulti che ci meriteremo dai nostri figli & nipoti, se "INGOIAMO" ancora.....

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 15:13

@Orso
Figurati se non sono inc... nero! Dovevo prendere ieri il treno x venire "su" , perché ho delle cose urgentissime da fare, invece nisba, perché se mi contagio in treno e lo passo a mia madre che ha un'età e non sta bene di salute, non voglio neanche immaginare come potrebbe andare a finire.

I toscani fanno finta di non essere preoccupati perché non possono dare soddisfazione al kazzaro verde, ma le mascherine e l'amuchina sono esaurite ovunque... A Firenze togli il turismo (questo sta succedendo) e non rimane niente... Non aggiungo altro. Ma sono bravi a buttare la polvere sotto al tappeto. Vedremo quanto durerà.

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 17:30

almeno, mi consolo, facendo il nonno a tempo pieno, con la scuola materna chiusa [:)]
ciao
mauro

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 18:18

influenza stagione 2018-2019

mò come stiamo?
influenza normale + coronavirus??

gravi non so se rianimazione o semplicemente gravi


mò stiamo nella 8a settimana
e stiamo ancora a terra..

ovviamente casi gravi influenza normale+casi gravi coronavirus

bisogna vedere il totale..
se uno schiatta di influenza normale, negativo al coronavirus,
viene registrato come morto per influenza..

a occhio non siamo messi bene..

Screenshot_2020-03-02 Curva epid casi gravi.png


Firefox_Screenshot_2020-03-02T17-10-15.601Z.png
Ultima modifica di mik.300 il 02/03/2020, 18:51, modificato 2 volte in totale.

Re: CORONAVIRUS

02/03/2020, 18:41

mik.300 ha scritto:
mò come stiamo?
influenza normale + coronavirus??

Bravo, perché nessuno lo dice mai, ma questo virus si AFFIANCA a quello influenzale, mica lo sostituisce!
E tutto ciò contribuisce a intasare gli ospedali, ovviamente...
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