08/02/2015, 21:17
08/02/2015, 22:26
Aztlan ha scritto:La Chiesa cattolica, la butto lì.
Gli italiani e i greci sono due popoli mediterranei molto simili, con una storia e una cultura intrecciata, persino la specializzazione economica nell' agroalimentare è comune.
L' unica differenza di nota è che loro sono un popolo di fede ortodossa mentre noi abbiamo in casa la Chiesa da 2000 anni, con tutti gli annessi di persecuzioni, Inquisizione e roghi che i cugini ortodossi non hanno mai conosciuto.
In pratica noi siamo un popolo di rimbambiti che corrono dietro le gonnelle dei preti mentre loro un minimo di capacità raziocinante l' hanno conservata.
E' la stessa cosa che ci differenzia dai popoli protestanti che dopo aver subito il dominio della Chiesa di Roma per secoli hanno fatto le proprie Chiese nazionali e pur con tutti i loro difetti sono un gradino sopra noi intellettualmente e oggi dominano il mondo.
Naturalmente non sarete d' accordo.
Aztlan
09/02/2015, 23:17
10/02/2015, 02:11
10/02/2015, 08:55
MaxpoweR ha scritto:Il nostro presidente è espressione della Democrazia "Cristiana". Cos'è la democrazia cristiana? E come è possibile accostare questi 2 termini che hanno significati così opposti? E' l'esempio di un paese che ha il cervello ridotto in pappa in cui non ci si rende conto nemmeno del significato delle parole.
Da quando l'istituzione che gestisce il cristianesimo (cattolico) è democratica?
E come può un cristiano che si rifà ai valori della chiesa pretendere di essere fautore della democrazia se tutto ciò che fa è soggetto al giudizio ASSOLUTO della dottrina, del papa e in ultimo di un dio (di cui è portavoce ED INVENTORE il papa stesso)?
Basta questo direi per capire che siamo un popolo di capre sempre pronto ad essere montato dal caprone di turno: "romani", greci, arabi, spagnoli, francesi, tedeschi, amerciani, papi...
10/02/2015, 09:47
Hsbc, Falciani: dietro ai conti «un banchiere e clienti vicini ai politici»
Sarkozy e la lista per imporre la troika ad Atene. C’era la madre di Papandreou con mezzo miliardo
«Pur avendo migliaia di depositi, la Hsbc di Ginevra realizzava il suo vero guadagno grazie a una sessantina di clienti — imprese, imprenditori, fondi d’investimento — che avevano un potere enorme: in cambio di soldi che lasciavano in gestione potevano ottenere tutto ciò che volevano».
Sono loro i sessanta uomini d’oro di SwissLeaks. Parola di Hervé Falciani. È lui che ha dato origine allo scandalo che coinvolge il colosso bancario, l’ex impiegato, i cui file sui titolari di 100 mila conti segreti utilizzati per evadere il Fisco, per riciclare denaro del traffico di armi e droga e per finanziare il terrorismo (a cominciare da Al Qaeda e Osama Bin Laden), sono riportati da domenica in tutto il mondo grazie al Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij). Falciani ha scritto un libro in Italia, «La cassaforte degli evasori», che esce la settimana prossima. Insieme ad Angelo Mincuzzi, giornalista del Sole 24Ore, racconta come ha svelato il caso, il ruolo dei vari Stati, le vicissitudini personali. Un libro che il Corriere può anticipare.
Sostiene Falciani che «il potere della banca è legato ai suoi più importanti clienti e al controllo che può esercitare grazie a queste enormi fortune e all’intreccio di interessi di clienti, manager e politici». Per Falciani, i cittadini italiani sono «diecimila», e, secondo quanto hanno potuto vedere gli investigatori italiani, ci sarebbero anche clienti «vicini a politici di centrodestra e al Vaticano, tra cui un banchiere». Oltre ai vari personaggi del jet set , i cui nomi sono stati pubblicati domenica scorsa da Le Monde e dalle altre testate internazionali. E poi «mafiosi», interessavano molto agli investigatori italiani, «e li hanno trovati». Il «valore» dei clienti italiani sarebbe pari a 8 miliardi di euro.
Tra i clienti d’oro, Falciani nel libro fa i nomi di due persone, eminenti esponenti di due Paesi del «fronte Sud» della Ue: Spagna e Grecia. Dice: «L’uomo più ricco della Spagna, Emilio Botin del Banco Santander (di cui è stato proprietario fino alla morte, avvenuta il 10 settembre 2014), era uno dei clienti della Hsbc di Ginevra». Poi aggiunge un altro cognome e un altro conto importante, quello della madre dell’ex primo ministro greco George Papandreou, che «aveva un conto di 500 milioni di euro».
Il fatto è che la lista degli «uomini d’oro» della Hsbc — in possesso di alcuni Paesi già da alcuni anni — sarebbe stata usata, secondo l’ex impiegato Falciani, per imporre politiche di austerity ad altri Paesi. Questo, secondo lui, almeno il caso della Grecia. Falciani ricorda Papandreou e parla di «pressione e di ricatto». Rivelazioni destinate a deflagrare a poche ore dall’Eurogruppo che domani deciderà il destino del Paese guidato da Alexis Tsipras. «Nel 2011 la guida delle negoziazioni con la troika sul salvataggio della Grecia fu affidata a Sarkozy (l’ex presidente francese, ndr), che aveva quella lista e, conoscendone i nomi, poteva fare pressione su Papandreou», scrive Falciani.
E ancora: «Come era avvenuto negli Stati Uniti, la lista della Hsbc fu usata come arma di ricatto e merce di scambio. In Grecia l’elenco scomparve... In Grecia, come altrove, non è mai stata avviata formalmente alcuna indagine». Falciani si occupa anche del ruolo che ebbe in Francia nel gestire il caso della lista degli evasori, da ministro delle Finanze, l’attuale direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde. Mentre la vittoria del socialista François Hollande sarebbe servita ad imprimere una svolta alle indagini.
Lui, Falciani, in fuga dalla Svizzera, con i file nascosti nel deep web, fu ascoltato già molti anni fa e messo sotto protezione dagli uomini del Fisco americano, l’Irs (gli «Untouchables» che portarono alla sbarra Al Capone), ben prima della tutela avuta sul territorio spagnolo. L’interesse degli americani in questa storia si riassume, secondo Falciani, in una guerra delle valute (dollari contro franchi svizzeri) e nella necessità della lotta al finanziamento del terrorismo.
Il libro (edito da Chiarelettere) si chiude con la pubblicazione di un documento importante: l’accordo standard che l’Hsbc firmava con gli intermediari che presentavano nuovi clienti, cui veniva riconosciuto il 25% delle commissioni.
http://www.corriere.it/economia/15_febb ... 55e9.shtml
10/02/2015, 16:00
11/02/2015, 00:55
Atlanticus81 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Il nostro presidente è espressione della Democrazia "Cristiana". Cos'è la democrazia cristiana? E come è possibile accostare questi 2 termini che hanno significati così opposti? E' l'esempio di un paese che ha il cervello ridotto in pappa in cui non ci si rende conto nemmeno del significato delle parole.
Da quando l'istituzione che gestisce il cristianesimo (cattolico) è democratica?
E come può un cristiano che si rifà ai valori della chiesa pretendere di essere fautore della democrazia se tutto ciò che fa è soggetto al giudizio ASSOLUTO della dottrina, del papa e in ultimo di un dio (di cui è portavoce ED INVENTORE il papa stesso)?
Basta questo direi per capire che siamo un popolo di capre sempre pronto ad essere montato dal caprone di turno: "romani", greci, arabi, spagnoli, francesi, tedeschi, amerciani, papi...
... banchieri...
Aztlan ha scritto:Nemmeno Berlusconi era riuscito a fare tanto, lui almeno ci teneva all' originalità.
11/02/2015, 08:27
MaxpoweR ha scritto: Silvio per quanto bistrattato e calunniato e per quanti errori possa aver fatto e per quanto io lo reputi imperdonabile per non essersi sacrificato per salvare l'italia una nota di merito ce l'ha: aveva capito che il nostro partner ideale per storia (MILLENARIA) cultura ed economia era la Russia. Ci ha riavvicinato alla Russia ed in questo periodo di crisi probabilmente Silvio avrebbe potuto inconsciamente permetterci di stare DALLA PARTE GIUSTA DEL MURO.
Gli si possono imputare tante cose, ma su quale fosse la via di politica estera da seguire era un lustro avanti a tutti.
Forse è anche e soprattutto per questo che è stato fatto fuori.
11/02/2015, 13:19
12/02/2015, 14:02
Thethirdeye ha scritto:MaxpoweR ha scritto: Silvio per quanto bistrattato e calunniato e per quanti errori possa aver fatto e per quanto io lo reputi imperdonabile per non essersi sacrificato per salvare l'italia una nota di merito ce l'ha: aveva capito che il nostro partner ideale per storia (MILLENARIA) cultura ed economia era la Russia. Ci ha riavvicinato alla Russia ed in questo periodo di crisi probabilmente Silvio avrebbe potuto inconsciamente permetterci di stare DALLA PARTE GIUSTA DEL MURO.
Gli si possono imputare tante cose, ma su quale fosse la via di politica estera da seguire era un lustro avanti a tutti.
Forse è anche e soprattutto per questo che è stato fatto fuori.
Il "soprattutto", personalmente, lo collegherei al fatto che abbia sfidato apertamente la Finanza Internazionale.
Non dimentichiamo poi... che fu il primo a parlare di "uscita dall'Euro" e di "stampa della moneta" in territorio italiano
quando il consenso che aveva era il triplo di quello odierno. Insomma... non proprio un dettaglio per i burattinai.....
12/02/2015, 14:09
12/02/2015, 14:16
ubatuba ha scritto:...era ricattabile in quanto aveva aziende quotate in borsa,e si poteva in qualke modo metterlo in difficolta'e questo ne era un limite,in quanto alla politica estera "filo russa"e' vero,aveva intuito dove poteva essere indirizzato il ns maggior interesse economico....................![]()
12/02/2015, 14:25
12/02/2015, 15:51