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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 19/12/2016, 20:07 
Ufologo 555 ha scritto:
... e poi, amici miei, sono 50 Stati! [:304]

Che c'entra che sono 50 Stati se sommi tutti gli omicidi in USA vedrai che sono molti di più di quelli di tutti gli Stati d''Europa e della federazione Russa messi insieme. [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 19/12/2016, 21:24 
bleffort ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
... e poi, amici miei, sono 50 Stati! [:304]

Che c'entra che sono 50 Stati se sommi tutti gli omicidi in USA vedrai che sono molti di più di quelli di tutti gli Stati d''Europa e della federazione Russa messi insieme. [:246]

Può essere, ma la percentuale nera ed ispanica in Russia è bassissima se non inesistente.
Voglio dire che di delinquenti "importati" in Russia ce ne sono pochi, hanno gli autoctoni.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 20/12/2016, 18:10 
... ma bleffort "sputa" sugli americani per partito preso ... [:290]



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 20/12/2016, 19:35 
Di nuovo! [:0] :non c'è l'ho con il popolo americano ma con il loro Sistema Politico. [:305]


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 13/06/2017, 22:25 
Cita:

“Scorrerà sangue”



Lo scontro dello scorso fine settimana a Portland è stata un’ulteriore prova che la Alt Right può avere una propria forza di campo – una novità nella politica americana recente. (Portland respinge un sospiro di soccorso dopo le proteste del fine settimana. Ma molte domande persistono sulla tattica della polizia: la polizia ha avuto tolleranza zero solo da un lato – i manifestanti che hanno gettato assorbenti macchiati di rosso agli ufficiali mentre mentre cantavano “tutti i poliziotti sono bastardi!”, di Karina Brown e Rachel Monhanan, Williamette Week, 6 giugno 2017 [questo è un titolo reale!]. Il che supporta la tesi di Peter Brimelow, redattore di VDARE.com, che scrisse dopo le rivolte dell’Inauguration Day, che “ci sarà sangue”. Il preludio alla guerra civile spagnola ci dà alcuni spunti sul nostro possibile futuro.

Gli Antifa (termine con cui ci riferiamo a comunisti ed anarchici di sinistra) di Portland avevano già apertamente minacciato di attaccare politici repubblicani. Hanno indotto le autorità cittadine ad annullare una manifestazione ed hanno provocato un’isterica campagna mediatica contro la destra: un recente omicidio ha indotto il sindaco a chiedere una sospensione contro gli Alt Right dei diritti del primo emendamento. Non sorprende che i funzionari repubblicani avessero pubblicamente detto di voler usare forze di sicurezza, che ovviamente i Main Stream Media hanno chiamato “milizie” [dopo attacco razziali, i repubblicani di].Portland dicono che il partito dovrebbe avvalersi di gruppi militanti, da Jason Wilson, The Guardian, 29 maggio 2017.

In un momento in cui una “comica” può pubblicare una foto con la testa mozzata del Presidente degli Stati Uniti, non è un’esagerazione dire che l’America sta per spaccarsi. David Hines, nel suo straordinario “Days of Rage” della serie Storify, ha scritto che il paese è già in una “guerra civile fredda” e sull’orlo della violenza. Ha criticamente evidenziato il ruolo che le istituzioni svolgono nel sostenere i terroristi domestici di sinistra. Ha sostenuto che la sinistra avrà almeno il vantaggio iniziale nella violenza organizzata.

I relatori conservatori sono stati regolarmente bloccati con violenza nei campus universitari, senza alcuna punizione per i rivoltosi. Gli Antifa invitano apertamente le persone a partecipare a gruppi armati come il John Brown Gun Club. Le conferenze di personaggi di destra sono vittime di minacce di bomba. L’MSM sta sempre dalla parte delle vittime. E quando Richard Spencer fu attaccato (ripetutamente) nel giorno dell’inaugurazione, i MSM gongolavano. Con la copertura adorante dei media, i guanti bianchi dalle autorità ed il forte sostegno istituzionale, gli Antifa stavano acquisendo fiducia e disponibilità a usare la violenza – o almeno fino a poco tempo fa.

Questo modello si è ripetuto nei secoli. In “200 Anni Insieme”, Alexander Solzhenitsyn ha descritto come i rivoluzionari comunisti nella Russia zarista vennero sostenuti dalle élite intellettuali. La loro giovane leadership, tra cui un numero significativo di ebrei, spesso proveniva dalle classi privilegiate. (Curiosamente il libro, disponibile in francese e tedesco, non è mai stato pubblicato in inglese, anche se ci sono delle traduzioni in rete).

Ora però sembra esserci una resistenza fisica da parte della destra americana. Forse il caso più importante è la battaglia di Berkeley, il mese scorso, quando una spontanea alleanza tra conservatori, sostenitori “Alt-Lite” della libertà di parola ed attivisti Alt-Right hanno combattuto e battuto un tentativo Antifa di arrestare una dimostrazione. I media riportano che questi sono rimasti storditi a vedere la reazione dei patrioti.

David Hines esorta un “divorzio nazionale” prima che le cose peggiorino. Io dico che questo lascerebbe alla sinistra una testa di ponte da cui poi potersi assicurare l’intero paese. Ed è anche improbabile che funzioni. È più probabile che ci sarà un conflitto su larga scala e che gruppi politici disposti ad usare la violenza crescano e siano più organizzati.

Uno degli esempi più probabili di come la polizia potrebbe collassare in un conflitto civile è la guerra civile spagnola. L’edizione di settembre-ottobre 2016 di Foreign Affairs, una pubblicazione del CFR, presentava una recensione di Sebastian Faber sul libro di Adam Hochschild “Spain in Our Hearts: Americans in the Spanish Civil War, 1936–1939”, che descriveva la Brigata Abraham Lincoln (o 15a Brigata Internazionale), una forza pro-comunista che combattè per la Repubblica come “truppe d’assalto”.

Come afferma Faber, l’attuale sindaco di San Francisco Gavin Newsom, ora candidato democratico in California, ha presentato un monumento al gruppo nel 2008 e ha proclamato: “Lo spirito della Brigata Abraham Lincoln ci ha lasciato una grande eredità”. Si possono trovare lodi a tale brigata anche nelle pubblicazioni di Conservatism Inc.

Molti “Lincolns” hanno continuato a sostenere i diritti civili ed altre cause di sinistra. Meno pubblicizzato, hanno sostenuto anche il comunismo. Non è difficile immaginare gli Snowflake dei “John Brown Gun Club” di oggi che diverranno le “Brigate Internazionali” di domani – e che riceveranno una copertura mediatica similmente adorante.

E per la destra? Se la guerra civile spagnola serve da modello per una seconda guerra civile americana, dovremmo esaminare i due principali gruppi paramilitari di destra in Spagna. Erano i Carlisti, un gruppo monarchico, i cui combattenti erano noti come requetés e considerati come i combattenti più fanatici sul lato nazionalista, e la Falange. Entrambe fornirono molta manodopera all’esercito nazionalista.

Alla vigilia della guerra civile spagnola, i falangisti contavano circa 40.000 uomini. I carlisti ne avevano almeno 6.000 a Pamplona, in Navarra, e si stima che in totale ne avessero almeno 10.000. Durante tutto il secondo giorno di guerra, i contadini conservatori si riversarono a Pamplona per entrare volontari nelle forze Carliste.

Nei primi giorni di combattimenti, i nazionalisti si affidarono molto a tali milizie, tanto che i soldati regolari erano spesso in inferiorità. All’inizio, i Carlisti conquistarono la Navarra. Una colonna di 1.400 uomini, principalmente requetés, marciò verso Saragozza, per rafforzare il presidio dell’esercito e prendere la città.

I Falangisti contribuirono alla difesa di Oviedo, nelle Asturie, resistendo all’assedio per mesi, fino a metà ottobre ’36. A Toledo, diedero almeno 200 uomini alla forza di 1.300 soldati che difendeva la Fortezza di Alcázar, che tenne fino a che Franco non la sollevò a fine settembre. Ad agosto, nella regione di Saragozza avevano almeno 2.000 uomini. Nella marcia su Madrid, i Falangisti diedero gran parte dei 20.000 uomini che attaccarono la città.

Senza queste milizie altamente motivate, sarebbe stato impossibile per i nazionalisti rovesciare il governo di sinistra; la ribellione sarebbe crollata la prima settimana.

Allo stesso modo, in caso di nuova guerra civile in America, potremmo vedere gruppi sia di sinistra che di destra organizzati localmente, con l’esercito disseminato (e probabilmente diviso).

Nella guerra civile spagnola, le milizie si organizzavano in fazioni e regioni politiche. Negli Stati Uniti, le milizie di destra potrebbero organizzarsi legalmente o quasi lungo linee costituzionali (o quella statale o quella federale). Ciò potrebbe discendere anche a livello di contea.

Naturalmente, vi è una grande differenza. Mentre MSM e governo tollerano o addirittura celebrano la violenza della sinistra organizzata, il martello è sempre pronto a cadere sulle forze di destra.

A livello individuale, i governi occidentali spesso usano “punizioni esemplari” per punire quelli di destra, mentre scrollano le spalle ai banditi di sinistra.

Per questo motivo, come ha previsto Hines, in caso di seconda guerra civile, potremmo aspettarci che la maggior parte delle vittime all’inizio sarà sul lato conservatore.

Infine, c’è un altro punto importante: la destra vinse la guerra civile. Franco costruì un grande monumento alla sua vittoria e alla fine il paese, salvato dal comunismo, divenne una democrazia. Eppure la sinistra spagnola sta votando per sconsacrare la sua tomba in nome del politicamente corretto.

Alla fine, la guerra è solo politica con altri mezzi, come disse il generale von Clausewitz. Tutte la guerre sono guerre di media.

E la battaglia realmente non finisce mai.


https://comedonchisciotte.org/scorrera-sangue/


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 14/06/2017, 16:19 
Cita:
Usa, spari contro deputati repubblicani: ferito Steve Scalise

http://www.askanews.it/video/2017/06/14 ... _15300713/



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 27/07/2017, 17:03 
Cita:

California vuole l’indipendenza: pioggia di firme per referendum


La California ci riprova con il referendum sull’indipendenza. Dopo un primo tentativo fallito portato avanti da “Yes California”, è partita una nuova campagna per l’indipendenza portata avanti da California Freedom Coalition. L’obiettivo è il raggiungimento di oltre 585 mila firme, necessarie per indire un referendum nel 2018.

Da quando Donald Trump è stato eletto presidente, si tratta del secondo tentativo per qualificare la cosiddetta “Calexit”. L’iniziativa della secessione ha ricevuto ieri il via libera della autorità dello Stato, dopo che nei mesi scorsi una misura simile era stata ritirata.

Proprio dalla California, nelle settimane passata, era arrivata la prima proposta formale al Congresso per avviare una procedura di impeachment contro il presidente Donald Trump. L’iniziativa porta infatti la firma del deputato democratico della California Brad Sherman.

Da raggruppamento folcloristico da prendere poco sul serio, quello per la Calexit si è trasformato in un movimento politico che potrebbe assestare un duro colpo alla presidenza di Donald Trump. Proprio l’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Trump ha alimentato il movimento secessionista, che a novembre scorso ha compiuto il primo passo formale, sottoponendo la proposta di un referendum all’ufficio del segretario alla Giustizia californiano


http://www.wallstreetitalia.com/califor ... eferendum/


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 13/08/2017, 22:05 
Cita:
USA, i fatti di Charlottesville sono “terrorismo interno” per i senatori neocon


Diversi senatori repubblicani hanno considerato come “azione di terrorismo interno” gli eventi di Charlottesville, città della Virginia teatro di violenti scontri tra estremisti di destra e attivisti per i diritti civili.

"Dopo aver visto il video orribile in cui un'auto deliberatamente investe la folla di manifestanti, esorto il Dipartimento di Giustizia ad indagare immediatamente e perseguire questa azione mostruosa come terrorismo interno," — ha scritto sulla sua pagina su Facebook il senatore Ted Cruz.

I fatti sono avvenuti sabato nel centro di Charlottesville. Un'auto ha travolto i dimostranti che protestavano contro un raduno di militanti di estrema destra e si è data alla fuga. Successivamente l'autista è stato arrestato.

Il senatore Marco Rubio su Twitter anche descritto la situazione a Charlottesville come "un'azione terroristica" commesso dai sostenitori della "supremazia bianca".

"Il terrorismo interno a Charlottesville deve essere condannato da ciascuno di noi, altrimenti l'odio prenderà il sopravvento," — ha allo stesso modo scritto su Twitter il senatore Tim Scott.

I manifestanti di estrema destra si erano raduntati per protestare contro i piani delle autorità per rimuovere il monumento al "Emancipation Park" del generale dell'esercito confederato Robert Lee.

In totale, secondo varie stime, a Charlottesville sono arrivati tra i 2-6mila militanti di estrema destra, compresi i membri di organizzazioni neonaziste e del Ku Klux Klan.

Le autorità hanno imposto in Virginia lo stato di emergenza.

A seguito degli scontri in città sono state ferite 34 persone e si conta 1 vittima. Il governo federale degli Stati Uniti ha avviato una propria indagine.


https://it.sputniknews.com/mondo/201708 ... -Virginia/


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 01/09/2017, 17:18 
Cita:



New York, decapitato un busto di Cristoforo Colombo e Los Angeles cancella il Columbus Day
Continua la guerra delle statue (e sulla Storia) in Usa e questa volta ci va di mezzo il genovese

Immagine

Da settimane negli Stati Uniti tiene banco la polemica sulla rimozione dei monumenti dei generali confederati della Guerra di Secessione, tra cui quella del popolarissimo Generale Lee. Una cronaca diventata tragica a Charlottesville con l'uccisione di una donna durante una manifestazione che si contrapponeva ai suprematisti bianchi e nostalgici dello schiavismo. Oggi la cosiddetta "guerra delle statue" si allarga fino a coinvolgere le origini stesse della Storia americana, almeno della storia moderna, quella che per convenzione storica comunemente accettata, si considera iniziare con lo sbarco di Cristoforo Colombo a San Salvador, una delle odierne isole dell'arcipelago delle Bahamas. Un busto in bronzo del navigatore genovese è stato decapitato in un parco a Yonkers, a nord di New York ed èsolo l'ultimo episodio in ordine di tempo contro Colombo, anche in Texas una sua statua è stata vandalizzata in Texas e una è stata distrutta a Baltimora. Il sindaco Bill de Blasio ha annunciato una revisione di tutti i monumenti, che riguarderà anche la statua dell'esploratore che si trova a Columbus Circle. Le statue di Colombo in effetti sono finite nel mirino in tutti gli Stati Uniti, perché considerate simboli razzisti, alla stregua di quelle degli 'eroi sudisti', che diverse città hanno cominciato a eliminare. Intanto ad alimentare questa onda revisionista contribuisce il consiglio comunale di Los Angeles che, schierandosi con gli attivisti che considerano l'esploratore genovese un simbolo del genocidio perpetrato contro i nativi in Nordamerica, ha cancellato la festa nazionale del Columbus Day a poche settimane dalla ricorrenza che viene festeggiata ogni anno il secondo lunedì di ottobre, sostituendola con la "Giornata dei Popoli Nativi e Indigeni". La "Città degli Angeli" si mette così sulla scia di molte altre città statunitensi, tra cui Seattle e Denver, che già da tempo hanno sostituito il Columbus Day con l'Indigenous Peoples Day per commemorare "le popolazioni indigene, aborigene e native,vittime del genocidio". Cristoforo Colombo rappresenta in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti, un simbolo fondamentale della storia e dei successi italiani. La scoperta dell'America resta in ogni caso patrimonio dell'umanità nonostante ogni dibattito volto a voler rileggere oggi eventi di tale grandezza. E quanto sottolineano fonti della Farnesina, commentando con l'Adnkronos il voto del Consiglio comunale di Los Angeles per eliminare il Columbus day. La reazione del ministero degli Esteri Non c'è stata per il momento una reazione ufficiale ma fonti della Farnesina ricordano ricordano che il ministero degli Esteri anche attraverso la sua rete consolare negli Stati Uniti, segue da tempo il delicato dibattito sul Columbus Day e come, a fronte di decisioni amnaloghe a quelle di Los Angeles come quelle prese da Seattle, Denver e Albuquerque, sta emergendo una grande mobilitazione in favore del mantenimento della festa del Columbus Day.


http://www.rainews.it/dl/rainews/media/ ... tml#foto-1


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 01/09/2017, 17:31 
Solitamente quando c'è un cambio di regime la parte vincitrice abbatte i simboli del precedente "regime". Direi che è proprio questo il caso, in maniera soft e soprattutto senza che i media inducano minimamente le persone a fare questo semplice collegamento.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 07/09/2017, 21:50 
Stesso modus operandi dei Talebani o i jihadisti, che gli americani stanno... ehm... "combattendo"...



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 24/09/2017, 22:04 
Cita:
La guerra del Deep State a Trump porterà ad una guerra civile ?



Dopo soli otto mesi dall’entrata in carica, abbiamo assistito alle dimissioni ed al licenziamento di 15 alti funzionari dalla Casa Bianca. Pensate che Trump riuscirà a completare il suo primo mandato? Alcuni analisti dicono di no. Quanto instabile pensate che sia la situazione politica in America, e quanto grave è la minaccia che pone alla presidenza?

Ci sono stati più di una dozzina di spostamenti di personale nell’amministrazione negli ultimi 9 mesi, anche se non dovrebbero essere interpretati come segnali di dimissioni. Queste sono solo vittime della guerra di Trump col Deep State (permanenti burocrazie militari, diplomatiche e d’intelligence), in cui i poteri USA stanno combattendo per sconfiggere il movimento “Make America Great Again” (MAGA). In tutto il corso di questo conflitto, Trump è stato chiaramente messo sulla difensiva ed ha dovuto fare compromessi in politica estera per ottenere successi sul fronte domestico. Ora però lo “stato profondo”, aiutato dai RINO (Republicans In Name Only), mina anche il MAGA.

Se riescono a sottomettere Trump e a trasformarlo nel proprio fantoccio, come stanno cercando di fare, allora non sarebbe neanche necessario cercare di allontanarlo dall’Office; allo stesso modo, se continua a resistere, come sta facendo sulle questioni interne, allora lo scenario diventa più possibile. Anche così, è improbabile che riescano a cacciarlo, tranne nel caso in cui i suoi nemici lo trasformino nel “dittatore fascista” che hanno spacciato fosse ancor prima dell’elezione.

L’unico modo plausibile perché ciò accada è se i disordini tra Alt-Left ed Alt-Right diventino così incontrollabili da costringere il presidente ad attuare una parziale legge marziale. In alternativa, se un gruppo di una minoranza razziale venisse ucciso in questo periodo, indipendentemente dalle circostanze, ciò verrebbe usato per portare rapidamente avanti i tentativi di impeachment. Non è detto che la cosa andrebbe in porto, ma solo che, se si parla di scenari di impeachment, allora questo è l’unico che abbia una realistica probabilità di successo, ancorché poca.

In un recente articolo del New Yorker si afferma che razzismo e fascismo sono in aumento dall’elezione di Trump, indicando l’incidente di Charlottesville come prova.

Il New Yorker, data la sua tendenza liberal-progressista ed endemicamente anti-Trump, non dovrebbe essere considerato una fonte affidabile, ma il fatto che il mainstream dica che il presidente sia appoggiato da razzisti e fascisti merita di essere elaborato. Si tratta di un falso stereotipo, per il quale i “bianchi” (caucasici) siano razzisti meramente per il proprio colore della pelle, e che abbiano pertanto votato Trump solo per questo motivo. La cosa è falsa e sdegna le decine di milioni di persone che lo hanno sostenuto per le sue politiche.

Detto questo, esistono razzisti e fascisti che lo sostengono apertamente, ma sono una piccola minoranza, statisticamente non rilevante. Ad esempio, il famigerato Ku Klux Klan ha solo decine migliaia di membri a livello nazionale, molto meno degli almeno 100.000-200.000 membri degli Antifa, che si sono rivelati molto più violenti e pericolosi delle loro controparti Alt-Right.

La ragione per cui il deep state sta cercando di collegare razzisti e fascisti a Trump è quello di screditare la sua vittoria elettorale. I loro mainstream media amplificano le voci ed i numeri di una minuscola minoranza di individui per ingrandire questa percezione. Tuttavia, sono pericolosi e meritano di essere condannati. Ad essere onesti, però, così dovrebbero essere anche la maggior parte dei loro contraltari Alt-Left, e per motivi ancor più urgenti.

Quando gli Antifa vengono etichettati come “eroi” nonostante la loro intolleranza gratuita e fascista per le opinioni altrui, questo conferisce “legittimità” alle loro tattiche e li «normalizza». In pratica, l’élite vuole che le proteste di strada degli Alt-Left siano considerate come una cosa normale, per spaventare la base moderata di Trump.

A propria volta, questo può provocare una contro-reazione difensiva, il che potrebbe rendere gli scontri destra-sinistra in futuro comuni come oggi in America lo sono le sparatorie tra gang.

Insomma, gli Alt-Left e gli altri gruppi di Soros vogliono alimentare una rivoluzione colorata che costringa Trump ad una legge marziale che lo faccia così apparire fascista e meritorio di impeachment.



https://comedonchisciotte.org/la-guerra ... ra-civile/


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 25/09/2017, 18:32 
avete visto ieri nella nfl il seguitissimo football americano, durante l'inno americano alcuni giocatori neri si sono inginocchiati per protesta. ora tutti gli anti trump stanno con loro, i neri, attori, musicisti ecc...


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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 25/09/2017, 18:43 
Io devo ancora capire che cosa c'entra sto benedetto fascismo con gli Stati Uniti... Cioè, ormai la parola "fascista" è diventata sinonimo di "persona sgradita" e viene sparata così a caso.
Mah, che si inginocchino pure, i cari libtards, ma che aprano pure qualche libro di Storia, ogni tanto. Perlomeno saprebbero che i loro comportamenti non sono poi così diversi dagli squadristi dei tempi che furono.



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 Oggetto del messaggio: Re: Tensioni e scontri in USA
MessaggioInviato: 26/09/2017, 11:18 
ieri anche i cantanti pharrel e eddie vadder si sono inginocchiati durante un concerto, ma poi cosa ne sanno qeusti di come vive il popolo in america, i giocatori di football guadagnano decine milioni di dollari all'anno molto più di un giocatore di calcio, idem cantanti e attori vari. se il popolo lo ha votato ci sarà un motivo, sti finti democratici sono proprio dei burattini.


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