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20/09/2014, 21:44

Bastano i peli superflui? [}:)]


Comunque hai perfettamente ragione, solo una cosa, tu dici

senza morti


Sei sicuro? E tutti i suicidi che ci sono stati per la crisi?


Diciamo che hanno fatto tutto senza armi ma il sangue gronda comunque...

20/09/2014, 22:22

Aztlan ha scritto:

Bastano i peli superflui? [}:)]


Comunque hai perfettamente ragione, solo una cosa, tu dici

senza morti


Sei sicuro?E tutti i suicidi che ci sono stati per la crisi?

Diciamo che hanno fatto tutto senza armi ma il sangue gronda comunque...


Esattamente! [V]
Quoto! [^]

21/09/2014, 10:08

Aztlan ha scritto:

Bastano i peli superflui? [}:)]


Comunque hai perfettamente ragione, solo una cosa, tu dici

senza morti


Sei sicuro? E tutti i suicidi che ci sono stati per la crisi?


Diciamo che hanno fatto tutto senza armi ma il sangue gronda comunque...



Sì, lo so, volevo anche accennarlo ma intendevo "milioni" di morti; una guerra insomma.

21/09/2014, 10:11

‘WASHINGTON POST’: SANZIONI ANTI-RUSSE CAUSANO NUOVA RECESSIONE IN UE
Le Sanzioni reciproche tra occidente e Russia minacciano di causare danni all’economia
europea nel lungo periodo e aumentano i timori che l’occidente torni in recessione, così
pubblica il periodico statunitense Washington Post.

http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... one-in-ue/


Beh.... il Governo USA sarà soddisfatto no?

21/09/2014, 10:17

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=SsN8jD-k0Ig[/BBvideo]

21/09/2014, 19:03

Aztlan ha scritto:

ubatuba ha scritto:

con una differenza,una banca centrale non di privati,ma nazionalizzata


Quelli dell' Unione Europea sono riusciti a fare peggio dei nazisti. [:o)]


in efffetti potevano battere moneta senza dovere nessun signoraggio.....................

21/09/2014, 20:36

E dove era la fregatura allora? [:D]

22/09/2014, 00:45

Aztlan ha scritto:

E dove era la fregatura allora? [:D]


quello che si parlava era un progetto.....tutto qui e non e' mai nato
diciamo cmq che negli anni trenta la germania nazionalizzo tutte le banche,e x uscire dalla crisi inizio una quantita' esorbitante di opere pubbliche.........e di contro la disoccupazione venne drasicamente ridimensionata....... [;)]

23/09/2014, 02:08

A me sembra che sia nato invece... sotto le insegne a dodici stelle...

Solo che da un progetto di un sistema totalitario di stampo militare è diventato quello di un sistema altrettanto totalitario, ma in maniera più sottile, di stampo economico.

23/09/2014, 10:27

Aztlan ha scritto:

A me sembra che sia nato invece... sotto le insegne a dodici stelle...

Solo che da un progetto di un sistema totalitario di stampo militare è diventato quello di un sistema altrettanto totalitario, ma in maniera più sottile, di stampo economico.


..con una differenza una banca centrale privata.....con tutte le conseguenze del caso,....in questo modo i governi hanno il cappio al collo..............[;)]

02/10/2014, 20:28

Deflazione precederà inflazione horror come ai tempi di Weimar

Bce rischia di commettere stesso errore della Germania negli Anni 20. Draghi crede di non avere altra scelta. Via a acquisto ABS e covered bonds.
Per la banca Berenberg la Bce varerà un piano di acquisto di ABS e covered bonds per due anni per un valore di 200-300 miliardi di euro.

NEW YORK (WSI) - Durante i 5 anni di inflazione, stabilità dei prezzi e poi iperinflazione nella Germania del periodo post Grande Guerra, tre fattori hanno determinato la crescita delle masse monetarie.

In primo luogo, il fatto che la Reichsbank abbia stampato moneta liberamebnte in cambio di tutto il debito governativo o aziendale che il settore privato non voleva più detenere. E che lo abbia fatto a interessi scontati.

In secondo luogo, il fatto che il governo abbia mantenuto livelli di deficit molto ampi. L'instabilità politica e l'inflazione hanno impedito che si materializzasse una tassazione adeguata per pagare agli Alleati i programmi di aiuti sociali, i sussidi e gli investimenti per le aziende e i progetti per le infrastrutture.

Il terzo elemento chiave sono state le aspettative sui prezzi al consumo. Più la gente diventava pessimista, più i tedeschi tendevano a tenere meno soldi in tasca e monetizzare il più in fretta possibile il debito circolante.

Di conseguenza l'offerta monetaria è cresciuta in maniera esponenziale. Ed è dipeso anche dalle scelte politiche e fiscali del governo. In un'analisi storica critica delle politiche accomodanti delle banche centrali l'Università di Cambridge ricorda come le politiche della Reichsbank siano state constanti e per molti versi passive fino alla stabilizzazione alla fine del 1923.

"Non c'è dubbio, insomma, che la crescita del debito abbia giocato un ruolo fondamentale nella crescita dell'offerta monetaria", scrisse il direttorio della Reichsbank al ministero delle Finanze nel 1919. Nell'agosto del 1923, 4 anni dopo, il presidente della Reichsbank, Havenstein, era ancora della stessa idea.

Se si guarda ai dati a disposizione, il rischio è che la Bce stia per commettere lo stesso errore. Draghi non ha problemi a ampliare ancora il bilancio dell'istituto per portarlo fino ai livelli del 2012. Allora l'ammontare totale era pari a circa mille miliardi di euro in più dei livelli di adesso.

Oltre all'acquisto di covered bond e derivati ABS (prestiti cartoralizzati), la Bce inietterà direttamente denaro nel sistema bancario garantendo prestiti a 4 anni per 400 miliardi di euro alle banche, offrendo un interesse vantaggioso dello 0,15% l'anno, nell'ambito del programma TLTRO.

Ingrandisci la foto

Nell'ottobre 1923 dopo un periodo di deflazione l'inflazione tedesca ha innescato una progressiva rimonta, accelerando fino al 7100%.

Gli economisti della banca Berenberg, per esempio, prevedono che la Bce vari un piano di acquisto di ABS e covered bonds per due anni per un valore di 200-300 miliardi di euro.

Ciò dovrebbe portare, secondo il board di Francoforte sul Meno, a un incremento del tasso di inflazione, che ora è lontanissimo dalla soglia limite Ue del 2%. L'economia fragile ha convinto la maggioranza dei 24 membri del board ad agire.

Da parte sua la Bundesbank ha invece continuato a criticare la Bce, accusata di essere in procinto di provocare un'inflazione indesiderata. Jens Weidmann e i suoi hanno probabilmente studiato bene i libri di storia e hanno ben presente ciò che avvenne prima dell'ascesa di Hitler.

Secondo la banca centrale tedesca la Bce non dovrebbe intervenire per creare inflazione. Ma Draghi non pare propenso ad ascoltare un banchiere che la dovrebbe invece sapere lunga, avendo il suo paese vissuto il peggior incubo inflativo tra i paesi industrializzati.

Se si guarda alle statistiche risalenti alla Germania di poco meno di un secolo fa, si scopre che l'inflazione horror della Repubblica di Weimar ha visto prima una crescita brusca dell'inflazione, e in un secondo momento un periodo di deflazione, a cui è seguito un effetto valanga.

In un paper dell'Università di Cambridge (da cui è presa la tabella a fianco) Steven Webb ha messo insieme tutti di dati del periodo 1919-1923. Al periodo di inflazione è succeduto un arco di alcuni mesi di deflazione.

È stato allora che si è scatenato il finimondo. Il tasso di inflazione ha innescato una progressiva rimonta, accelerando fino ad un livello del 7100%, nell'ottobre 1923. Sappiamo tutti, anche noi italiani, come è andata a finire. Di lì a poco Hitler ha vinto i favori del popolo tedesco e la Germania è entrata in guerra.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... eimar.aspx

06/10/2014, 16:15

Governatore irlandese: "La Troika ha Minacciato di Mandarci in Bancarotta"
03:19 | Pubblicato da admin |

L’Irish Independent riporta le rivelazioni del governatore della Banca Centrale Irlandese sulle pressioni subite dal suo governo da parte della Troika, perché entrasse nel programma di salvataggio. Sebbene il ruolo di Honohan nella vicenda sia molto ambiguo, la sua esternazione rafforza le testimonianze sulla prepotenza della BCE nel difendere gli interessi dei creditori nella crisi del 2011 (ne avevamo parlato qui), e la reticenza e l’opacità da parte dei Commissari e dell’Unione Europea, che, chiamati in causa sulla vicenda, preferiscono tacere.
Il Sunday Independent rivela che alti funzionari della Banca Centrale Europea (BCE) e dell’Unione Europea si accordarono per minacciare l’Irlanda di bancarotta se il governo avesse tentato di far saltare i creditori.
La minaccia venne fatta in una riunione in teleconferenza ad alto livello, i cui dettagli sono stati rivelati per la prima volta dal governatore della Banca centrale, il dottor Patrick Honohan.
Il sig. Honohan, famoso per aver detto in diretta radiofonica alla nazione che l’Irlanda sarebbe entrata nel programma di salvataggio della Troika mentre i ministri del governo lo stavano pubblicamente negando, ha anche rivelato di essere stato tenuto fuori dalla riunione.

In un nuovo libro sull’ultimo mandato di Brian Lenihan [il ministro delle finanze irlandese che ha gestito il post-crisi Lehman, morto mentre era ancora in carica nel 2011, ndVdE], Honohan ha detto di aver saputo della riunione soltanto dopo che la Troika aveva intimato l’ultimatum a Lenihan, il 26 novembre 2010.

“Lo staff della Troika disse a Brian in termini categorici che “bruciare” i creditori avrebbe significato rinunciare al programma [di salvataggio, ndVdE] e che, di conseguenza, questo non avrebbe potuto essere consentito”, scrive il dottor Honohan. “Per una qualche ragione, hanno aspettato fino a dopo questa prova di forza per informarmi di questa decisione, che a quanto pare era stata presa durante una teleconferenza di altissimo livello a cui nessun rappresentante irlandese era stato invitato”.
Le rivelazioni del dott. Honohan gettano altra benzina sul fuoco di chi sostiene che l’Irlanda è stata “forzata” ad entrare nei programmi di salvataggio.
Ed è anche probabile che diano forza ai numerosi appelli perché l’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet, che ha giocato un ruolo centrale nel piano di salvataggio irlandese e nella gestione della crisi dell’Eurozona, sia invitato a comparire di fronte alla commissione d’inchiesta sull’attività bancaria nei prossimi mesi.
La scorsa settimana la BCE è stata oggetto di rinnovate critiche per non aver reso pubblica una lettera inviata dal signor Trichet a Lenihan durante lo stesso periodo del novembre 2010, nonostante una richiesta del Mediatore europeo, Emily O’Reilly.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, la settimana scorsa ha detto all’eurodeputato irlandese Brian Hayes che la banca avrebbe discusso la questione della possibile testimonianza di Mr Trichet sull’indagine bancaria, e che avrebbe dato una risposta entro novembre. Mr Hayes successivamente ha dichiarato che se Trichet non potesse presenziare all’indagine bancaria, la BCE dovrebbe “fornire la documentazione e, se del caso, mettere a disposizione dei funzionari” per prestare assistenza all’inchiesta.
Nel frattempo, l’ex commissario europeo Olli Rehn ieri ha detto che, nel caso gli fosse stato richiesto, avrebbe “preso seriamente in considerazione” la possibilità di comparire di fronte alla imminente inchiesta bancaria.
Rehn, che si è dimesso come commissario per gli affari economici e monetari nel mese di luglio, ha detto che le decisioni adottate dalla BCE e dalla Commissione europea sono state prese quando le economie della zona euro erano “in caduta libera”.
Parlando al Marian Finucane Show, Rehn ha detto che pur non essendo bene a conoscenza delle questioni oggetto dell’indagine bancaria, “è ragionevole e utile che in Irlanda sia condotta unaanalisi approfondita della crisi”.
Il libro, “Brian Lenihan: In Calm and Crisis“, di cui sono pubblicati degli estratti nel Sunday Independent di oggi, è stato commissionato da amici e parenti e contiene saggi sulla gestione della crisi da parte di Lenihan scritti da colleghi, tra cui il dottor Honohan e il capo del FMI Christine Lagarde, che era allora ministro delle finanze francese.
In un estratto, il dottor Honohan rivela che la Troika stava considerando l’opzione di “bruciare” alcuni creditori senior nella trattative che seguirono la richiesta di salvataggio dell’Irlanda.

Il Dott. Honohan è stato coinvolto nella decisione della BCE di mettere sotto pressione l’Irlanda perchè chiedesse un programma di salvataggio e l’ha sostenuto, a causa dell’enorme crescita dei prestiti di emergenza da parte della Banca Centrale al sistema bancario dalla metà di settembre.
Il Dott. Honohan sostiene che la riluttanza del governo a fare richiesta del programma spiega la sua drammatica intervista al programma radiofonico di RTE Morning Ireland il 18 novembre 2012, in cui affermò che l’Irlanda sarebbe finita in un piano di salvataggio, non rendendosi conto che altri ministri non erano stati tenuti al corrente di quanto stava accadendo.
“Le cose erano arrivate #8203;#8203;al punto in cui, se egli fosse rimasto in silenzio sulla situazione, la Banca Centrale non solo avrebbe fallito nella propria responsabilità di usare una comunicazione tempestiva per preservare la fiducia, ma avrebbe anche distrutto la legittima aspettativa di fiducia nella banca del pubblico irlandese, senza inganni od omissioni”, scrive il dottor Honohan.
“Quello che non mi era venuto in mente era che, giunti a quel punto, Brian non aveva potuto comunicare ai suoi colleghi di governo quanto la discussione si fosse già spinta oltre”.
“Chiaramente, l’intervista per lui è stata scomoda, ma ha capito, come mi ha confermato allora e in seguito, che il mio unico obiettivo era quello di lavorare nell’interesse nazionale.”


Fonte: Voci dall’Estero
Tratto da: informatitalia

http://www.nocensura.com/2014/10/govern ... ka-ha.html

adoperiamo il condizionale,se vera,dimostrerebbe ulteriormente il carattere del progetto euro.l'asservimento dei paesi + deboli ad un nuovo ordine,di vassallaggio,proprio degli anni bui dell'europa [;)]

07/10/2014, 18:52

L'Fmi taglia le stime di crescita globali. Bene gli Usa, male la Ue

Secondo il Fondo monetario, la crescita del Pil globale si fermerà al +3,3% nel 2014 e salirà al +3,8% l'anno prossimo. Alla Bce: "Pronta a fare di più, anche acquistare titoli di Stato". I tassi della Fed saliranno dalla seconda metà del 2015

http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... f=HREC1-11

x l'europa e' l'euro,comincia la messa da requiem di verdi...............[;)]

10/10/2014, 10:41

Voltafaccia Juncker. Segue gli ordini della Germania e abbandona idea Fondo salva stati

Doccia fredda per l'Europa intera. Il fondo Esm avrebbe dovuto essere utilizzato per aumentare investimenti in Ue.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... stati.aspx

....che europa solidale,mentre il ns don matteo abbaia alla luna.......[;)]

14/10/2014, 14:48

L'avvertimento del tedesco Fischer: "Merkel sta distruggendo l'Europa"

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"Bisogna prepararsi seriamente alla fine del progetto europeo".
Berlino sta condannando il Sud Europa alla «trappola» della spirale dei debiti.


http://www.wallstreetitalia.com/article ... uropa.aspx

ROMA (WSI) - È «deprimente» constatare che se la maggioranza della Bce non avesse seguito le decisioni di Mario Draghi ma le obiezioni dei tedeschi, a quest’ora «l’euro non esisterebbe più».

Ed è altrettanto avvilente, per un politico di razza come Joschka Fischer, ammettere che il suo Paese sia attualmente il più grande pericolo per l’Europa.

«Se non cadono i tabù tedeschi», ossia la messa in comune dei debiti e una maggiore integrazione finanziaria, e se non si esce dallo stallo provocato dalla politica dei «piccoli passi», tanto cara ad Angela Merkel e bollata come pragmatismo «pigro» e «difensivo», l’epilogo tragico è certo.

«Bisogna prepararsi seriamente alla fine del progetto europeo» scrive l’ex ministro degli Esteri tedesco nel suo nuovo libro dal titolo eloquente, «Scheitert Europa?» («L’Europa fallisce?» Kiepenheuer & Witsch) che è anzitutto un durissimo atto di accusa contro la Germania della Cancelliera.

L’ex enfant prodige dei Verdi tedeschi, figura chiave dei governi Schroeder, traccia un bilancio amaro della crisi, che ha messo in luce una verità fondamentale sulla moneta unica: era stata progettata «per il bel tempo».

L’uragano della bolla immobiliare americana e lo scoppiare della Grande crisi l’hanno colta impreparata. Ma se lo tsunami da subprime ha preso piede nel Vecchio continente, è anche per l’incapacità di molti politici di capirne la portata. Un anno dopo il crash, il ministro delle Finanze Peer Steinbrueck continuava a parlare di «crisi americana».

Senza accorgersi che «i lembi del suo frac stavano già prendendo fuoco», scrive Fischer, che alle sue spalle si era accesa la miccia greca. E nell’autunno caldo del 2008, Angela Merkel si rese responsabile di una decisione che contribuì secondo l’ex ministro degli Esteri ad accelerare il disastro finanziario: rifiutò una soluzione comune europea sin dall’inizio, inaugurò il triste filone dell’«ognun per sé».

Fischer ritiene inoltre devastante l’austerità «alla tedesca», perché ha imposto ai Paesi del Sud Europa una deflazione interna dei salari e dei prezzi che avrebbe ora bisogno di essere mitigata da una «soluzione comune per tutti i debiti pregressi». Bloccando quest’opzione, Berlino sta condannando il Sud Europa alla «trappola» della spirale dei debiti, cioè a non uscire mai dalla crisi. E il politico accusa il suo Paese di avere la memoria troppo corta, in questo accanimento pedagogico contro i partner meridionali.

«Sorprendente», scrive, che la Germania abbia dimenticato la storica Conferenza di Londra in cui l’Europa nel 1952 le abbonò tutti i debiti. Senza quel regalo, «non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati», la Germania «non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico».

All’inizio della crisi, osserva Fischer, l’Europa si è trovata nella situazione di un viandante che attraversando il fiume viene travolto da una piena. Ha tre opzioni: tornare indietro, restare fermo o andare avanti. Guidata dalla Germania, leader riluttante, Paese egemone «suo malgrado», l’Europa ha scelto la seconda opzione, di restare dov’era. Merkel ha delegato al «governo sostitutivo dell’eurozona», come Fischer chiama la Bce, l’onere del salvataggio. Ma si tratta di una soluzione, alla lunga, destinata a fallire.

Né Schmidt, né Kohl, è l’affondo finale di Fischer, avrebbero reagito in modo così «indeciso» e «con lo sguardo rivolto all’indietro» alla crisi come la Cancelliera: avrebbero anzi approfittato dell’impasse per fare un altro passo importante verso l’integrazione europea.
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