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Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 09:40

Atlanticus81 ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:Immagine

E' stata proprio una vigliaccata! E quel ******** di Obama ............... [:294]


E' d'accordo... fidati...

[:305]



la cosa bella, o brutta
è che i turchi hanno teso un tranello ai russi
a tradimento..


cioè sapevano dei piani di volo russi
e li hanno aspettati al varco..

appena hanno sgarrato di 17 scondi
hanno fatto partire il missile..
secondo me senza nessun avvertimento, a freddo..
UNA VIGLIACCATA INFAME..



d'ora in poi senza coordinamento
(i russi NON comunicheranno più i piani di volo ai turchi)
sarà più difficile intercettare gli aerei russi
Ultima modifica di mik.300 il 25/11/2015, 09:56, modificato 1 volta in totale.

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 09:41

Medvedev accusa Turchia: difende ISIS

Per il premier "Ankara sta proteggendo l’organizzazione terroristica dello Stato islamico".

Duro affondo del primo ministro russo Dmitry Medvedev contro la Turchia dopo l'abbattimento del caccia Su-24.

Secondo il leader russo si tratta di un "atto criminale sconsiderato" che peggiorerà i rapporti tra Russia e Nato e mostra come Ankara stia proteggendo l'organizzazione terroristica dello Stato islamico.

"La sconsideratezza delle azioni criminali delle autorità turche nell'abbattimento dell'aereo russo ha portato a tre conseguenze. La primo è il pericoloso peggioramento delle relazioni tra Russia e Nato che non possono essere giustificate da interessi, compresa la protezione dei confini di Stato. In secondo luogo, la Turchia ha in sostanza dimostrato con le sue azioni, che protegge i militanti dello Stato islamico. Ciò non è sorprendente tenendo conto delle informazioni a portata di mano sugli interessi finanziari diretti di diversi funzionari turchi coinvolti nelle consegne di prodotti petroliferi realizzate da imprese in mano all'Isis. E terzo, l'indebolimento delle lunghe relazioni amichevoli tra Russia e Turchia, anche nei settori economici e umanitari. Questo danno sarà difficile da compensare e le sue conseguenze immediate potrebbe trasformarsi in rifiuto a realizzare di una serie di importanti progetti congiunti, con la perdita di posizioni da parte delle imprese turche sul mercato russo", ha detto Medvedev.



Fonte

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 13:09

ragazzi,
qui si fa sul serio..

http://www.corriere.it/esteri/15_novemb ... 775e.shtml

non cala la tensione tra Russia e Turchia dopo che, martedì mattina, un caccia Sukhoi24 dell’aviazione russa è stato abbattuto da due F-16 di Ankara lungo la frontiera con la Siria. Il ministro della difesa russo Shoigu ha annunciato lo spostamento di sistemi di difesa anti missilistica S-400 alla base militare di Latakia.

al prossimo caccia turco
che si affaccia sul suolo siriano
lo tirano giù.

Il presidente russo, Vladimir Putin, commenta: «Dopo quello che è successo ieri, non possiamo escludere qualche altro incidente, e se succederà dovremo reagire, in un modo o nell’altro». Putin rilascia dichiarazioni alle agenzie in cui sostiene che l’attuale leadership turca «sostiene deliberatamente l’islamizzazione del Paese».

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 13:32

"mamma li turchi"

secondo me si stanno scavando la fossa.

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 15:50

xfabiox ha scritto:ignorante non ho voglia di discutere per me è così. senza essere bimbi o pistolinate varie. comunque ho letto che ce anche la cina che da appoggio alla russia per la questione turca


mik.300 ha scritto:
mi pare che i turchi abbiano votato
(quasi) in massa erdogan,

uno che mette bombe, fa chiudere giornali,
arrestare giornalisti, ecc.
o sbaglio??


non critico gli altri interventi e mi trovo d'accordo con essi, ma ragionamenti dozzinali e idioti come questi sono gli stessi che mister e miss kentucky fanno ogni volta che i loro figli bombardano ospedali e civili inermi.
sbraitate contro i crimini della turchia e vi augurate lo sterminio di innocenti, cosa vi rende differenti dai neocon?

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 19:46

mik.300 ha scritto:ragazzi,
qui si fa sul serio..

http://www.corriere.it/esteri/15_novemb ... 775e.shtml

non cala la tensione tra Russia e Turchia dopo che, martedì mattina, un caccia Sukhoi24 dell’aviazione russa è stato abbattuto da due F-16 di Ankara lungo la frontiera con la Siria. Il ministro della difesa russo Shoigu ha annunciato lo spostamento di sistemi di difesa anti missilistica S-400 alla base militare di Latakia.

al prossimo caccia turco
che si affaccia sul suolo siriano
lo tirano giù.

Il presidente russo, Vladimir Putin, commenta: «Dopo quello che è successo ieri, non possiamo escludere qualche altro incidente, e se succederà dovremo reagire, in un modo o nell’altro». Putin rilascia dichiarazioni alle agenzie in cui sostiene che l’attuale leadership turca «sostiene deliberatamente l’islamizzazione del Paese».



di certo la turchia gioca in modo non limpido come invece,erdogan,vuole fare credere,e con l'abbattimanto del sukhoi,hanno passato il limite,forse senza pensare alle conseguenze,ora con l'installazione degli s400 la russia ha lanciato un monito non indifferente,stante il fatto che tali sistema di difesa ha una gittata di 400 km,oltretutto c'e' da considerare pure il rafforzamento della flotta,la cosa e' su un crinale quanto mai ostico............. [:292]

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 20:12

“Ankara fa affari con il petrolio dell’Isis” Cosa c’è dietro lo scontro tra Turchia e Russia

Nei giorni precedenti all’abbattimento del caccia russo, Mosca aveva distrutto raffinerie a Deir Ezzor, in Siria, zona di produzione del Califfato. Che per molti analisti “vende greggio attraverso la frontiera turca”

Il 20 novembre il Cremlino ha comunicato di aver distrutto raffinerie nella principale zona di produzione dello Stato Islamico, Deir Ezzor. Un colpo per chi fa affari con i jihadisti: secondo Gürsel Tekin, vicepresidente del principale partito d’opposizione (il Chp), tra questi ci sarebbe anche l’azienda di trasporti Bmz Ltd., che appartiene a Bilal Erdogan, figlio del presidente. Secondo molti analisti, per lo Stato Islamico “la porta principale del mercato nero del greggio è la Turchia”

L’abbattimento del jet russo da parte della Turchia giunge dopo un fatto cui è stato dato poco rilievo dai media occidentali. Il durissimo colpo inferto negli ultimi giorni dalla Russia al business petrolifero dell’Isis. Il 20 novembre il ministro della Difesa russo, generale Sergey Shoygu ha comunicato a Vladimir Putin che i massicci bombardamenti aero-navali russi dei quattro giorni precedenti avevano distrutto non solo centinaia di autocisterne del Califfato piene di petrolio, ma anche una quindicina di depositi di stoccaggio e di raffinerie nella principale zona di produzione petrolifera dell’Isis, Deir Ezzor, “privando così i terroristi di 1,5 milioni di dollari di incassi quotidiani”. Altri impianti petroliferi e altre centinaia di autobotti sono stati colpiti anche nei giorni successivi.

Uno shock senza precedenti per le finanze dello Stato Islamico, ma anche per quelle dei trafficanti che con questo commercio illegale stanno guadagnando enormi somme di denaro. Tra queste, stando alle dichiarazioni di Gürsel Tekin vicepresidente del principale partito d’opposizione turco (il Chp), ci sarebbe anche la compagnia turca di trasporti marittimi Bmz Ltd., che caricherebbe il petrolio dell’Isis sulle sue navi cisterna al porto di Ceyan e le trasporterebbe in Giappone. Proprietario della compagnia è Bilal Erdogan, figlio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

A prescindere dal presunto coinvolgimento diretto della famiglia di Erdogan, è un dato assodato che – come spiegavano l’anno scorso diversi esperti al New York Times – “la porta principale di questo mercato nero è la Turchia” (Luay al-Khatteeb, Brookings Doha Center), e “le autorità turche chiudono un occhio perché molti, anche nel governo, traggono beneficio da questo traffico” (James Phillips, Heritage Foundation).

Quest’estate una fonte dell’intelligence britannica ha dichiarato al Guardian che le centinaia di documenti rinvenuti nel compound di Abu Sayyaf, il ‘ministro del petrolio’ del Califfato ucciso a maggio dalle forze speciali americane a Deir Ezzor, dimostrano “gli innegabili rapporti diretti di affari tra capi dell’Isis e ufficiali turchi” e “relazioni così evidenti da poter causare gravi ripercussioni nei nostri rapporti con Ankara”.

“Lo sforzo di sconfiggere lo Stato Islamico è messo a rischio dal fatto di avere uno dei principali alleati della Nato che non non vuole o non è in grado di tagliare il flusso di fondi, combattenti e sostegno all’Isis”, spiegava sempre al New York Times Juan Zarate, del Center for Strategic and International Studies. Oltre a non aver mai contrastato il flusso di petrolio in uscita dal confine siriano, infatti, la Turchia non ha mai ostacolato il libero ingresso in Siria di armi e combattenti.

Emblematica la vicenda dei camion carichi di armi scortati da agenti del Mit (i servizi segreti turchi) fermati dalla polizia al confine nel gennaio 2014, ma lasciati proseguire in seguito all’intervento del governo. I poliziotti coinvolti nell’ispezione sono poi stati accusati di spionaggio e sovversione. La magistratura locale ha poi confermato il traffico di armi verso l’Isis gestito dal Mit, armi provenienti dall’Arabia Saudita.

Riportando la testimonianza di un ex membro dello Stato Islamico e del portavoce delle forze curdo-siriane dell’Ypg, anche il settimanale Newsweek ha parlato della stretta cooperazione tra Isis e forze armate turche e di come il Califfato consideri la Turchia una sua alleata. “I comandanti dell’Isis ci dicevano di non temere nulla quando andavamo in Turchia perché con i turchi c’è piena cooperazione”, spiega l’ex combattente. “La Turchia dà armi, munizioni e libero transito ai terroristi dell’Isis”, aggiunge l’esponente curdo.

Lo studio “Isis-Turkey Links” realizzato dalla Columbia University di New York e coordinato da David Phillips, ex consigliere del Dipartimento di Stato, riporta una lunga lista di autorevoli fonti documentali e giornalistiche riguardanti il sostegno militare, logistico, finanziario e perfino medico che il governo di Ankara, mambo della Nato, fornirebbe allo Stato Islamico. Un Paese, la Turchia, che al di là delle dichiarazioni anti-terrorismo ha condotto contro l’Isis solo una manciata di azioni dimostrative lo scorso luglio, per poi concentrare tutti i suoi sforzi militari contro i curdi impegnati a combattere il Califfato. E che ora prende di mira i russi.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... i/2252068/

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 20:44

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Carmenthesister 6 ore fa Nessun commento

“Scendete dai vostri Camion e Scappate”:
gli USA danno all’ISIS un Preavviso di 45 Minuti sui Bombardamenti dei Convogli di Petrolio


Dal conosciutissimo sito americano Zero Hedge, salta fuori che gli americani, infine costretti dall’intervento dei russi a fare quel che sarebbe stato più logico sin dall’inizio, e cioè colpire il commercio del petrolio che sostiene l’ISIS, hanno lanciato dei volantini per avvisare degli imminenti bombardamenti. Ne parla in conferenza stampa un generale, arrampicandosi sugli specchi per accampare delle giustificazioni. Per Zero Hedge il motivo è evidente: “è il minimo che la CIA possa fare per un vecchio amico”…

Zero Hedge, 23 Novembre 2015

La scorsa settimana, a seguito degli attacchi aerei russi e statunitensi sui convogli dei camion di petrolio dell’ ISIS, abbiamo posto tre domande importanti:

1. Chi sono le ditte che commerciano in materie prime che hanno così generosamente comprato milioni di barili di petrolio di contrabbando messi sul mercato dallo Stato islamico a prezzi di sconto, e poi li hanno rivenduti ad altre parti interessate? In altre parole, chi sono gli intermediari?

2. Può essere vero, come sostengono ora i funzionari, che l’amministrazione Obama si è astenuta dal bombardare i camion di petrolio dello Stato islamico perché Washington pensava che il gruppo stava “solo” facendo $ 100 milioni di dollari l’anno invece di $ 400 milioni?

3. È probabile, considerando come gli Stati Uniti non si siano mai preoccupati dei danni collaterali provocati dagli attacchi dei droni, che il Pentagono si sia rifiutato di far fuori il flusso di entrate dello Stato islamico perché i militari avevano paura di uccidere alcuni camionisti “innocenti” che, per definizione, si sapeva che stavano trasportando del greggio illegale per un’organizzazione terroristica?

La prima domanda per il momento rimane senza risposta. Per quanto riguarda la seconda e la terza, ecco quello che dicevamo:

Forse gli Stati Uniti sottovalutavano l’effetto dei loro attacchi aerei sulle capacità di produzione di petrolio dello Stato islamico e, forse, il Pentagono si preoccupava di uccidere dei camionisti innocenti, ma potrebbe anche essere, come ha suggerito Sergei Lavrov all’inizio di questo mese, che gli Stati Uniti finora abbiano intenzionalmente evitato di colpire l’ISIS dove fa più male, al fine di tenerli in gioco e garantire che possano essere ancora efficaci nel destabilizzare Assad. Se si interrompe il commercio del petrolio, perdono la capacità di combattere il regime.

In ogni caso, ora è troppo tardi, perché proprio come i raid aerei russi e la presenza di terra iraniana hanno costretto gli Stati Uniti a fare qualcosa – qualsiasi cosa – per dimostrare al mondo che l’America fa sul serio nella lotta al terrorismo, così gli attacchi di Mosca contro i convogli di petrolio dell’ISIS hanno costretto gli Stati Uniti a salire a bordo (i russi li stanno per colpire comunque, quindi non c’è nessun senso a esitare).

Stando a quanto riferito, gli attacchi aerei americani hanno distrutto 116 autocisterne di petrolio all’inizio di questo mese e oggi altre 280 a Deir ez-Zor, l’ex feudo della mente strategica degli attacchi di Parigi, Abdelhamid Abaaoud.

Naturalmente gli Stati Uniti detesterebbero il fatto di mettere fuori gioco l’ISIS rischiare di uccidere camionisti innocenti, quindi, prima degli attacchi del 16 novembre, aerei americani hanno lanciato dei volantini di avvertimento ai conducenti, con su scritto “scendete dai vostri camion subito, e allontanatevi di corsa.” Ecco il volantino (notare le figure stilizzate che scappano per salvarsi la vita):

Immagine

Ed ecco alcuni commenti da parte del colonnello Steve Warren di Operation Inherent Resolve (duranteuna conferenza stampa all’inizio di questo mese):

Domenica mattina presto in Al-Bukamal, che è il cerchio blu a sud numero due, si vedono due cerchi blu là. Entrambi rappresentano operazioni Tidal Wave II, ma siamo in quello a sud – quello verso la parte inferiore dello schermo, là.

Ad Al-Bukamal, abbiamo distrutto 116 autocisterne, cosa che riteniamo possa ridurre la capacità dell’ ISIS di trasportare i suoi prodotti petroliferi rubati.

Questo è il nostro primo attacco contro le autocisterne, e per ridurre al minimo i rischi per i civili, abbiamo lanciato dei volantini prima dell‘attacco. Abbiamo fatto una dimostrazione di forza, – gli aerei sorvolavano i camion a bassa quota.

Quindi, ho una copia del volantino, e ho alcuni video, quindi perché non tiri fuori questo volantino. Fammi dare un’occhiata, così posso parlarne.

Come si può vedere, è un foglio abbastanza semplice, si dice, “scendete dai vostri camion subito, e allontanatevi di corsa.” Un messaggio molto semplice.

E poi, anche, “Attenzione: attacchi aerei in arrivo. I convogli di petrolio saranno distrutti. Allontanatevi dai vostri camion immediatamente. Non rischiate la vita…”

E così, questi sono i volantini che abbiamo lanciato – circa 45 minuti prima che gli attacchi aerei avessero effettivamente inizio.

Ed ecco uno scambio divertente, durante le domande a seguito della conferenza stampa:

D: Ancora sulla domanda già posta da Bob – se è così importante tagliare le forniture di petrolio, la più cruciale fonte di entrata per l’ISIS, perché c’è voluto così tanto tempo per far fuori 116 camion cisterna?

COL. WARREN: No, questa è una bella domanda, Jim. Grazie per avermelo chiesto.

Allora, un po’ di storia sull’operazione Tidal Wave II. Sin dall’inizio, noi, si sa, abbiamo preso di mira l’obiettivo delle infrastrutture petrolifere, fin dall’inizio di questa operazione.

Quello che abbiamo scoperto è che molti dei nostri attacchi erano solo minimamente efficaci. Avremmo colpito pezzi di infrastrutture petrolifere che sarebbero state facilmente riparate.

Quando siamo giunti a questa conclusione, ci abbiamo studiato su – mi sembra che ne ho già parlato la scorsa settimana – abbiamo effettuato degli studi per decidere come colpire meglio le infrastrutture petrolifere in sé, in diversi punti del sistema.

Nel corso dello studio, abbiamo anche determinato quella parte del sistema illecito del petrolio, dal petrolio grezzo che esce dal terreno sino alla pompa, alla fine della catena, che è la rete di distribuzione.

Quindi, questa è una decisione che dovevamo prendere. Non abbiamo colpito questi camion prima. Abbiamo valutato che questi camion, anche se vengono utilizzati per le operazioni che supportano l’ISIS, i camionisti, in se stessi, probabilmente non sono membri dellISIS; sono probabilmente solo dei civili. Quindi abbiamo dovuto trovare un modo per aggirare questo problema. Non siamo in questo business per uccidere i civili, siamo in questo business per fermare l’ISIS – per sconfiggere l’ISIS.

Quindi, fondamentalmente, gli Stati Uniti ci hanno messo 13 mesi per capire che il modo migliore per paralizzare il commercio di petrolio dello Stato islamico era quello di bombardare – il petrolio.

Anche se qualcuno in precedenza ci aveva pensato, l’idea era stata respinta perché i camionisti “probabilmente non sono membri dell’ISIS.” Be, e allora chi sono? Certo, forse non si presentano tutti vestiti di nero mentre sparano con dei lanciarazzi alle Toyota Corolla piene di “spie” per un video di propaganda, ma non è probabile che non sappiano per chi stanno lavorando.

Inoltre, come già detto, gli Stati Uniti non si sono mai vergognati di prendere di mira dei bersagli anche quando ci sono donne, bambini e pazienti ospedalieri allettati nelle vicinanze, quindi è difficile immaginare che qualcuno al Pentagono fosse preoccupato per i camionisti del califfato.

In ogni caso, il fatto che gli Stati Uniti a quanto pare siano organizzati in modo da dare all’ISIS un preavviso di 45 minuti quando il Pentagono decide di bombardare un convoglio di petrolio, si suppone che abbia un senso.

E’ il minimo che la CIA possa fare per un vecchio amico.

Source: Vocidallestero » “Scendete ...menti dei Convogli di Petrolio

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 21:03

Ignorante ha scritto:
xfabiox ha scritto:ignorante non ho voglia di discutere per me è così. senza essere bimbi o pistolinate varie. comunque ho letto che ce anche la cina che da appoggio alla russia per la questione turca


mik.300 ha scritto:
mi pare che i turchi abbiano votato
(quasi) in massa erdogan,

uno che mette bombe, fa chiudere giornali,
arrestare giornalisti, ecc.
o sbaglio??


non critico gli altri interventi e mi trovo d'accordo con essi, ma ragionamenti dozzinali e idioti come questi sono gli stessi che mister e miss kentucky fanno ogni volta che i loro figli bombardano ospedali e civili inermi.
sbraitate contro i crimini della turchia e vi augurate lo sterminio di innocenti, cosa vi rende differenti dai neocon?


ma non ho capito il senso di questa roba..
prendi un pezzo di qua
un pezzo di là e si spara la sentenza
senza nè capo nè coda..


io ho risposto a questo
Ignorante ha scritto:posso comprendere se parli dell'attuale esecutivo turco che si è dimostrato bugiardo e traditore, ma non vedo per quale motivo l'intero popolo turco debba essere spazzato via. questi ragionamenti dozzinali e da bimbominkia non li sopporto affatto.


io ho risposto che lo hanno votato.
pura cronaca..
se lo ritenevano bugiardo e traditore,
altrimenti avrebbero votato un altro,
no??
ergo lo appoggiano,
giusto?
questo non vuol dire che debba essere spazzato via,
ma se il loro capo commette crimini,
poi non si devono lamentare delle conseguenze..
Ultima modifica di mik.300 il 25/11/2015, 21:31, modificato 1 volta in totale.

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 21:27

Con Cosa Siamo in Guerra.


Immagine

Non siamo in guerra contro i mussulmani, ne contro l’Islam. Non è vero che le persone di fede mussulmana (anche vagamente mussulmani come la maggior parte di noi occidentali vagamente cristiani) ci vogliono sottomettere.

Ma è vero che ci sono alcuni Stati canaglia, che usano e alimentano il fanatismo religioso con centinaia di miliardi di dollari ogni anno per perseguire le proprie politiche di dominio.

Pensateci bene amici miei, centinaia di miliardi di dollari che ogni anno arrivano sotto forma di sovvenzioni, armi, stipendi, organizzazione per propagandare la morte della ragione.

Vi faccio vedere un video che Maurizio Crozza ha giustamente reso famoso:

Guarda su youtube.com

Il Cazzone con la barba che vedete è un Imam!!! L’ormai “mitico” Sheikh Bandar al-Khaibari che parla ai sui studenti.

Studenti avete capito?

E sta dicendo che la terra non ruota utilizzando un bicchiere per dimostrarlo.

Milano (askanews) – La Terra non si muove e non ruota attorno al sole. La teoria che nega i fondamenti della scienza ribaltando le scoperte di Galileo Galileo è stata esposta da un imam saudita, Sheikh Bandar al-Khaibari, ai suoi studenti. Nel video, diffuso da Al Arabiya, l’imam sostiene di avere le prove della correttezza della sua teoria: la Terra non può muoversi altrimenti, spiega, un aereo che ad esempio è diretto in Cina, non riuscirebbe mai a raggiungere la sua destinazione.
“L’aereo non raggiungerà la Cina – dice – Perché anche la Cina sta ruotando come ruota l’aereo”.
Il video è subito rimbalzato sul Web e sui social network non sono mancate le ironie nei confronti della strampalata teoria.

Dovremmo chiederci una cosa: chi paga costui per raccontare queste fregnacce?

Tutto sommato l’Imam qui sopra propaganda una idea cretina e falsa ma innocua, però dovremmo chiederci, gli stessi soldi che pagano Sheikh Bandar al-Khaibari chi altri pagano e per quali idee da inculcare a giovani e disparati?

E chi li paga?

La risposta a questa ultima domanda è abbastanza facile:
  • Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi, anzitutto
  • E alcuni paesi occidentali che li aiutano per perseguire obbiettivi strategici, anzitutto gli Stati Uniti per ottenere il caos dove fa comodo.
Parrebbe che sulla Pravda (non so leggere il russo, e non mi fido del tutto dei blog che hanno rilanciato la notizia) ieri sia uscita una notizia per la quale la Russia voglia chiedere all’Onu di potere bombardare Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi in quanto finanziatori del terrorismo islamico.

Ovviamente (se fosse vero), una richiesta del genere verrebbe respinta, ma intanto si creerebbe un precedente e si potrebbe osservare quali paesi occidentali voterebbero per evitare che i Russi spianino la fonte principale del finanziamento del fanatismo islamico. Contemporaneamente costoro sarebbero messi di fronti ad un “primo avvertimento”.


Io invidio alla Russia la libertà di indicare col dito il vero nemico, un nemico che conosciamo e che in parte abbiamo in casa, ma un nemico che per ragioni politiche non possiamo combattere direttamente.

Peraltro il 95% dei morti ammazzati dal fanatismo religioso di matrice islamica, sono persone di religione o cultura mussulmana, a volte altri fanatici ma per la maggior parte gente comune, gente che vuole solo vivere e cercarsi un proprio pezzettino di felicità.

Io credo che dovremmo smetterla, a partire da certi leader poltici idioti e in malafede di sparare nel mucchio per qualche voto in più. Stiamo facendo solo il loro gioco, quello dei Bastardi Sauditi e dei loro sodali.

Lo ripeto è necessario individuare e isolare il nemico, con precisione o la pagheremo tutti, noi e i mussulmani, insieme.

p.s. vi faccio una domanda: se fosse possibile riportereste in vita e al potere Gheddafi? io penso di si. E ora la seconda domanda, Assad è il problema o la soluzione in Siria? Soluzione per i nostri interessi di europei intendo.

Source: Con Cosa Siamo in Guerra. - Rischio Calcolato



Parrebbe che sulla Pravda (non so leggere il russo, e non mi fido del tutto dei blog che hanno rilanciato la notizia) ieri sia uscita una notizia per la quale la Russia voglia chiedere all’Onu di potere bombardare Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi in quanto finanziatori del terrorismo islamico.

Ovviamente (se fosse vero), una richiesta del genere verrebbe respinta, ma intanto si creerebbe un precedente e si potrebbe osservare quali paesi occidentali voterebbero per evitare che i Russi spianino la fonte principale del finanziamento del fanatismo islamico. Contemporaneamente costoro sarebbero messi di fronti ad un “primo avvertimento”.


Quanto mi piacerebbe che fosse vero. [:)] Sarebbe una cosa mooolto intelligente.
Domandare è lecito, rispondere è cortesia [:)]

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 21:34

ma infatti l'isis qui
è lo spauraccchio che serve
all'occidente x immischiarsi dei fatti siriani,
ecc.
lì l'isis è SEMPLICEMENTE la milizia filo-saudita..
non si scandalizza nessuno..

tant'è che prendono moglie,
gestiscono il commercio del petrolio, ecc.

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 21:47

Crisi Russia-Turchia, recuperato pilota abbattuto in Siria

Il militare è tornato alla sua base: "Nessun avvertimento". Ankara diffonde un audio che smentirebbe questa versione. Lavrov: "Provocazione pianificata, ma non sarà guerra". Orlov: "Pronti a coalizione anche con loro". Erdogan: "Evitare escalation". Putin ai russi: "Non andate in Turchia"

Source: Crisi Russia-Turchia, recupera...ttuto in Siria - Repubblica.it

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 22:03

Intanto è già stato deciso dalla Nato(Stati Uniti) e dai media occidentali(Stati Uniti) che la Turchia ha diritto di difesa dei propri confini.Chissà perché alla Siria questo diritto è negato!Speriamo che i russi riescano a mettere un freno a questo libero volare sui cieli altrui...

Re: In preparazione della guerra in Siria

25/11/2015, 23:55

lox1 ha scritto:Intanto è già stato deciso dalla Nato(Stati Uniti) e dai media occidentali(Stati Uniti) che la Turchia ha diritto di difesa dei propri confini.Chissà perché alla Siria questo diritto è negato!Speriamo che i russi riescano a mettere un freno a questo libero volare sui cieli altrui...



..spostando in zona di latakia,diverse batterie di s 400,un avvertimento lo hanno gia' dato...................... [:294]

Re: In preparazione della guerra in Siria

26/11/2015, 03:18

mik.300 ha scritto:
Ignorante ha scritto:
xfabiox ha scritto:ignorante non ho voglia di discutere per me è così. senza essere bimbi o pistolinate varie. comunque ho letto che ce anche la cina che da appoggio alla russia per la questione turca


mik.300 ha scritto:
mi pare che i turchi abbiano votato
(quasi) in massa erdogan,

uno che mette bombe, fa chiudere giornali,
arrestare giornalisti, ecc.
o sbaglio??


non critico gli altri interventi e mi trovo d'accordo con essi, ma ragionamenti dozzinali e idioti come questi sono gli stessi che mister e miss kentucky fanno ogni volta che i loro figli bombardano ospedali e civili inermi.
sbraitate contro i crimini della turchia e vi augurate lo sterminio di innocenti, cosa vi rende differenti dai neocon?


ma non ho capito il senso di questa roba..
prendi un pezzo di qua
un pezzo di là e si spara la sentenza
senza nè capo nè coda..


io ho risposto a questo
Ignorante ha scritto:posso comprendere se parli dell'attuale esecutivo turco che si è dimostrato bugiardo e traditore, ma non vedo per quale motivo l'intero popolo turco debba essere spazzato via. questi ragionamenti dozzinali e da bimbominkia non li sopporto affatto.


io ho risposto che lo hanno votato.
pura cronaca..
se lo ritenevano bugiardo e traditore,
altrimenti avrebbero votato un altro,
no??
ergo lo appoggiano,
giusto?
questo non vuol dire che debba essere spazzato via,
ma se il loro capo commette crimini,
poi non si devono lamentare delle conseguenze..


un popolo ha la responsabilità di eleggere i propri governanti, ma non di pagare con lo sterminio i crimini commessi dai propri capi. il resto è solo semantica da bar.