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MessaggioInviato: 02/08/2011, 20:35 
...oltretutto ci hanno fatto entrare in europa dalla porta di servizio,facendoci pagare caramente l'avvenimento,(cambio lira/euro,tassa x l'europa mai restituita)l'italia non era pronta(stutturalmente e burocraticamente) al tempo come non e' pronta ora,forse era meglio aspettare tempi migliori,se x esempio prendiamo la tanto bistrattata turchia ha un pil al +9%,e poi si diceva che l'europa avrebbe aiutato il traino dell'economia e alleviato le eventuali crisi,l'europa ha ingrassato solo la grande finanza,questa e' l'europa


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MessaggioInviato: 02/08/2011, 20:53 
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Thethirdeye ha scritto:


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Thethirdeye ha scritto:

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sezione 9 ha scritto:

Mi domando però cosa dovrebbe fare il governissimo:
evitare il fallimento? Mah... Sa più di richiesta europea, questa...
E Berlusconi, che garanzie ha ricevuto per mollare?



Bella domanda.... [8D]

La richiesta di Monti è europea. Draghi è alla BCE e... poichè stanno entrambi dalla stessa parte, cioè contro l'Italia, perchè curaranno la "svendita" dei beni, allora direi che possiamo stare tranquilli. Perchè tutto avviene, secondo il copione Bilderberg... [:o)]

Detto in altre parole: l'America, senza il crollo dell'Euro, non è disposta ad andare in default ai primi di Agosto.....

Ah dimenticavo..... in passato, insieme a Mario Monti e Mario Draghi, alle riunioni Bilderberg, hanno partecipato anche Romano Prodi, Padoa-Schioppa e Franco Bernabè [;)]

http://www.vitealternative.com/2011/05/ ... -svizzera/



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Come volevasi dimostrare.... dalla padella alla brace...


La sinistra "moderata" è succube del sistema globale, ha accettato supinamente la strategia degli illuminati (vedi Prodi & Co).
Si tratta solo di scegliere se preferiamo essere fritti o grigliati.

Preferite arrendervi e crogiolarvi nel finto benessere che propongono gli illuminati, o lottare con il cortello tra i denti vada come vada?


Ultima modifica di greenwarrior il 02/08/2011, 20:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/08/2011, 23:38 
La seconda, per principio, e in ogni caso la prima non sarà un' opzione: chi è al potere ha sempre interesse a un popolo ignorante e povero.

La classe media e istruita è la loro nemesi.

Infatti l' economia e il sistema di istruzione e informazione sono stati i loro primi bersagli... e si vede.


Ma una cosa rimane certa: questo "capo del governo" è uno scandalo che cammina... DEVE andarsene.

Poi chi lo sostituisce è un problema che viene dopo. Condivido le vostre preoccupazioni, altro che Draghi e Monti....

Ma questa situazione può portarci solo al peggio.


Lancio un' altra boa al partito del nostro amato green: avete un' altra buona occasione per togliere l' ossigeno al nano....

Ormai è eutanasia. Liberateci tutti da questa sofferenza.

Altrimenti, qui finisce a barricate.... e non si faranno più troppi distinguo....


Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 01:46 



[:o)] più attuale di così..



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http://www.wallstreetitalia.com/article ... edute.aspx



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 03:09 
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sezione 9 ha scritto:

Tremonti da "piccolo" raccontava i pericoli della globalizzazione, ma poi che ha fatto? Parlava di progetti ideologici (illuminati, sic), ma poi con la stessa "gentaglia" ci ha parlato, ci ha trattato e ci ha fatto affari.



No guarda... ti sbagli. Gli affari, con quella gentaglia, li ha fatti il mortadella.

Ti dice niente "Goldman Sachs"?
Lo sai che la crisi in USA è partita proprio dalla Goldman Sachs?

Mr. Prodi e i soldi della Goldman Sachs
http://www.loccidentale.it/autore/andre ... chs.002657

Romano Prodi, da consulente Goldman Sachs a Presidente del Consiglio in Italia
Mario Draghi, da Vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca d'Italia
Mario Monti, dalla Commissione Europea sulla concorrenza alla Goldman Sachs

Procedimento per frode dell'Aprile 2010. Il 16 aprile 2010 Goldman Sachs è stata inaspettatamente incriminata per frode dalla SEC, l'ente governativo statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Al centro dello scandalo vi sarebbe il titolo Abacus 2007-AC1, un complesso sistema, attraverso il quale la banca d'affari avrebbe di fatto truffato i propri clienti, tra i quali figurano anche grandi istituzioni finanziarie internazionali.[3] L'apertura di questo procedimento giudiziario ha spinto al ribasso molti titoli bancari nelle borse europee e statunitensi.[4] Il procedimento è stato formalizzato dalla SEC non con un voto unanime, come accaduto in passato per casi di tale portata, ma con un voto a maggioranza che ha visto i 3 membri della commissione di nomina Democratica votare a favore, e i 2 membri di nomina Repubblicana votare contro. [5] Poiché ciò è avvenuto mentre al Senato era in discussione la riforma finanziaria delle banche di Wall Street, voluta dal Presidente Barack Obama, è stato ipotizzato che questo caso fosse stato portato avanti per mettere in difficoltà quanti si opponevano a tale riforma. Un gruppo di membri del Congresso ha scritto alla presidente della SEC per protestare, mentre Barack Obama ha negato alcun coinvolgimento politico nel caso

http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachs

E poi ancora...

Cossiga, Goldman Sachs, Prodi, Draghi e le privatizzazioni del 1992
http://altravocedelsannio.webnode.it/ne ... -del-1992/




Ed infine.......

L'ECONOMIA ITALIANA IN MANO AI....DRAGHI

Luigi Tedeschi (articolo del 2006)

http://www.centroitalicum.it/giornale_2 ... deschi.php

Fatti e misfatti di Bankitalia.
Il 2005 ha segnato una svolta nella politica italiana: le dimissioni di Fazio da Bakitalia e la nomina alla presidenza di Draghi è stato l'evento culminante di una lunga stagione politica iniziata nel '92/'93 con tangentopoli, che ha visto il progressivo smantellamento delle strutture politico – economiche nazionali a favore del capitalismo finanziario globale. Tale evoluzione dell'Italia, è esaltata dai media e dalla classe politica, come un fase del coinvolgimento dell'economia italiana nel processo di globalizzazione mondiale che non tollera ostacoli al primato del dell'occidente capitalista dominato dagli USA. La vicenda Fazio, legata alla scalata degli immobiliaristi e della Unipol alle banche Antonveneta e BNL e della difesa ad oltranza messa in atto dall' ex governatore per impedire l'ingresso di banche straniere nel sistema lobbistico italiano, si riassume in uno scontro frontale tra i gruppi della finanza italiana (sostenuta dai partiti di sinistra e dalla Opus Dei), e quelli legati al capitalismo laico e internazionale. La vittoria di questi ultimi, sancita dalla nomina di Draghi a governatore di Bakitalia, apre nuovi scenari in tema di controllo del sistema creditizio italiano da parte della finanza trasversale di gruppi quali Bilderberg, Rothschild, Goldman Sachs. E'dunque d'obbligo una riflessione sul ruolo politico-istituzionale ricoperto da Bankitalia, alla luce del quale possono essere comprese le logiche e le conseguenze relative a questo scontro tra “poteri forti”. Bankitalia, a seguito del varo dell'euro, non è più istituto di emissione monetaria e, dopo il trattato di Maastricht, non ha più il potere di determinare i tassi d'interesse.

A parte la sua funzione di controllo sul credito e sul risparmio, peraltro esercitata in modo alquanto discutibile (come testimoniano i vari scandali dai bonds argentini, a Cirio e Parmalat), la sua azione è puramente esecutiva delle direttive della BCE. In questo contesto, in una Italia privata della sovranità economica e monetaria, i compiti di Bankitalia sono nei fatti indefiniti. Essa ha esercitato, nella realtà, dopo la nascita della UE, il ruolo di influenza finanziaria su ispirazione dei gruppi di pressione palesi ed occulti, impartendo direttive prammatiche ai governi nella relazioni annuali del governatore. Questo nuovo ruolo, determinante nella politica italiana, si è affermato di fatto dagli anni di tangentopoli e i governi “tecnici” susseguitisi (da Dini a Ciampi che non a caso è divenuto Presidente della Repubblica), sono stati diretta emanazione di Bankitalia. Essa è stata protagonista del mutamento istituzionale realizzatosi in Italia che ha comportato il primato della economia finanziaria nel governo del Paese. Tramite Bankitalia quindi, si è affermato un potere politico indipendente dal consenso popolare. Sin dalla nascita della Repubblica, l'istituto ha svolto le sue funzioni in piena autonomia rispetto alla politica, come previsto dal suo statuto, ma il suo ruolo istituzionale è svincolato dallo Stato, dato che il Tesoro non ne controlla la maggioranza delle quote.

Bankitalia è controllata dalle grandi banche quali Unicredito, Intesa, Capitalia, San Paolo. Finché le banche d'interesse nazionale erano controllate dallo Stato tramite l'IRI, il potere statuale aveva un'influenza determinante sull'istituto, ma poiché il sistema bancario (già controllato dallo Stato per il 70%), è stato privatizzato, Bankitalia è oggi un organo di vigilanza i cui soci, in aperto conflitto di interesse, vigilano su se stessi. La sovranità economica è dunque delegata ad un organismo privato e la mancata tutela del risparmio evidenziatasi negli scandali degli ultimi anni ne è la prova. In tali circostanze infatti, le banche, tramite la conversione dei loro crediti in titoli ceduti ai risparmiatori, hanno riversato il rischio sui cittadini, che si sono trovati ad essere spogliati dei loro risparmi.

Ciampi e Draghi: i protagonisti dello Stato svenduto e “privatizzato”
Bankitalia è stata protagonista della politica di privatizzazione delle partecipazioni statali inaugurata da Ciampi nel '92. tali politiche hanno portato allo smantellamento dei settori strategici dell'industria, della ricerca, alla fine degli investimenti nelle grandi opere pubbliche. Ciampi nel '92, per fare fronte ad una manovra speculativa perpetrata da Soros, per porre un argine alla svalutazione della lira, prosciugò le riserve valutarie per ben 100.000 miliardi di lire. In seguito ebbe luogo il summit sul panfilo Britannia, cui partecipò, tra glia altri, Mario Draghi, quale direttore generale del Tesoro ed esponenti delle banche Berings, Waburg, Barclay, ecc, ove fu deliberata la privatizzazione delle partecipazioni statali e vennero conclusi accordi circa la svalutazione della lira. Infatti, le privatizzazioni furono realizzate dopo una svalutazione della lira del 30% circa, quindi a condizioni di svendita fallimentare da parte dello Stato. Oggi si attribuisce a Draghi il merito di aver concluso dismissioni per 182.000 miliardi di lire, che costituirono entrate sufficienti a far diminuire il debito pubblico dal 125% al 110% del Pil. Occorre osservare che, mentre la voragine del debito pubblico ha continuato a riprodursi incessantemente, le entrate derivanti dalle dismissioni servirono a ricostituire parte delle riserve valutarie già bruciate nei mercati finanziari.

L'entrata in vigore dell'euro e il “patto di stabilità” hanno accentuato la politica delle dismissioni: i Paesi maggiormente indebitati (vedi Italia), alfine di rispettare i parametri deficit/Pil imposti dalla UE, sono costretti periodicamente a ricorrere alla cessione di quote cospicue del loro patrimonio economico. Si tratta, tuttavia, di entrate una tantum a fronte di decrementi di risorse strutturali: è questa una strategia che alla lunga conduce al sottosviluppo.

Nel curriculum di Draghi viene ascritta la emanazione del Testo Unico della finanza che contempla l'obbligo dell'Opa totalitaria per gli acquirenti di una quota di una società che superi il 30%. Pertanto, chi lancia un'Opa acquista azioni ad un prezzo uguale a quello dei piccoli risparmiatori. L'Italia nel '92 fu oggetto di una campagna diffamatoria ordita dall'agenzia di rating Moody's che declassò la Fiat e soprattutto i Bot italiani, contribuendo in modo determinante alla svalutazione della lira. Esplicati di tale situazione sono le dichiarazioni di Reginald Bartholomew (ambasciatore americano a Roma): “Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera agli investimenti esteri”. Fece così ingresso in Italia la cultura liberista, che vedeva le privatizzazioni come strumento di sviluppo dei mercati mondiali e incitava i risparmiatori al disinvestimento dei titoli di Stato a favore dei fondi di investimento internazionali, del mercato azionario e obbligazionario. A quel tempo Draghi si rese responsabile della immissione del debito pubblico nei mercati finanziari, facendo lievitare l'indebitamento italiano verso l'estero, oggi assai rilevante, mentre precedentemente la sua quota era esigua rispetto a quello interno. Dai media apprendiamo che Draghi ebbe il merito di contribuire a far crescere la capitalizzazione della Borsa italiana del 400%. Tuttavia, il trasferimento del risparmio italiano nei mercati finanziari internazionali ebbe l'effetto di privare l'economia italiana di ingenti risorse necessarie allo sviluppo e contribuire a minare la credibilità e la fiducia dei risparmiatori assoggettati al rischio dei mercati. La successiva creazione della previdenza integrativa e la riforma del Tfr sono varie fasi che delineano un processo di liberalizzazione ed esproprio di risorse a danno delle imprese e dei lavoratori.

L'ombra di Goldman Sachs sull'Italia
Attraverso le privatizzazioni furono smantellati settori trainanti dell'economia italiana: il settore agro-alimentare già dell'IRI (acquisito da gruppi inglesi, olandesi ed americani), il Nuovo Pignone dell'ENI, la siderurgia di Stato, l'Italtel, l'IMI. Furono inoltre privatizzate Telecom, Enel, ENI, già enti di Stato, ora attive e prossime alla vendita a multinazionali estere. Draghi, nel mondo finanziario, vanta un curriculum di prim'ordine, avendo operato nella banca Mondiale, nel gruppo Bilderberg, oltre ad essere stato vicepresidente della Goldman Sachs. Tale gruppo, già presente al summit del Britannia, ha ricoperto un ruolo essenziale nel processo di privatizzazione delle partecipazioni statali. Non si è allora autorizzati a sostenere che nella presenza di Draghi alla presidenza di Bankitalia sia ravvisabile un evidente conflitto di interessi, dato che egli, avendo ricoperto posizioni di vertice nella Goldman Sachs? Draghi, oltre che segretario del Tesoro tra il '91 e il 2003, presiedette nel '93 il Comitato per le privatizzazioni. Nello stesso periodo Goldman Sachs, tramite il fondo Whitehall acquisì nel 2000 l'ingente patrimonio immobiliare dell'ENI di San Donato Milanese, oltre agli immobili della Fondazione Carialo e, assieme alla Morgan Stanley quelli della Unim, Ras e Toro.

Altro consulente di rilievo della Goldman Sachs è stato Prodi, il quale, una volta asceso alla presidenza dell'IRI, realizzò la privatizzazione della Credit tramite la Goldman Sachs, che fissò il valore delle azioni a Lit. 2.075, meno del valore in borsa, che era di Lit. 2.230. Prodi, inoltre, ha concluso la cessione dell'Italgel (900 miliardi di fatturato) alla Nestlé per 437. Questo benefattore delle multinazionali si è reso inoltre responsabile della cessione della Cirio-Bertolli-De Rica (fatturato 110 miliardi, valutata 1.350), ad una fantomatica finanziaria lucana (FISVI) al prezzo di 310 miliardi (unica offerta), che ne garantì il pagamento con la futura alienazione di parte del gruppo stesso. La cessione venne effettuata successivamente nei confronti della Unilever, gruppo del quale Prodi era stato consulente. Denunce, indagini della procura non sortirono alcun risultato. Goldman Sachs (che ora afferma sarcasticamente che a noi italiani è rimasto solo cibo e turismo), è dunque il filo conduttore che lega il governatore Draghi a Prodi, probabile futuro premier. Tra l'altro, alla vicepresidenza di Goldman Sachs, lasciata vacante da Draghi è stato ora chiamato Mario Monti, ex commissario UE e uomo di fiducia dei poteri forti.

Politica ed economia nell'Italia “privatizzata”
La consapevole e colpevole assenza di coscienza dell'interesse e della dignità nazionale della classe politica italiana è palese a tutti. Alla sovranità nazionale si antepone l'interesse della lobby, del partito, del credo ideologico. La chiave di lettura della storia d'Italia degli ultimi 50 anni è questa: la visione ideologica e particolare si è sempre sovrapposta all'interesse nazionale, senza valutare la compatibilità tra l'una e l'altro. Già nel 1944, dal viaggio negli USA degli esponenti dell'azionismo italiano Mattioli, La Malfa, Cuccia e Sforza, latori di un memoriale in cui si delineava un'Italia antifascista, liberale e non comunista (un Paese che non esisteva se non nei deliri ideologici azionisti, ma comunque omologabile agli USA), si prefigurava il destino di un Paese che sarebbe stato governato di fatto da elites finanziarie che fossero garanti di un ordinamento subalterno agli USA e funzionale ai loro interessi. L'economia italiana è stata per 50 anni succube di Mediobanca e del capitalismo familiare. Il regime di economia mista si è realizzato mediante il controllo dello Stato sulle banche d'interesse nazionale, il cui ruolo è stato quello di procurare fondi alla grande industria privata. L'anomalia italiana è consistita nella subalternità dello Stato verso il grande capitale privato, le cui perdite ed errori imprenditoriali hanno gravato sulla finanza pubblica.
Dopo il crollo dell'URSS e l'avvento della globalizzazione tali equilibri vennero meno. Alla vecchia classe politica si sostituì quella di una sinistra ex Pci riciclata e convertitasi al credo liberista-finanziario, che potesse garantire la pace sociale necessaria all'instaurazione di un'economia liberista eterodiretta dalle multinazionali. La nuova classe politica divenne intermediario politico del neocapitalismo, mantenendo tuttavia i suoi privilegi nella sussistenza del movimento cooperativo (di diretta emanazione diessina), che contò a godere di protezione politica. Il recente fallimento della scalata della Unipol alla BNL è, con tutti i suoi risvolti giudiziari, un evento indicativo di una nuova trasformazione. Il neocapitalismo non necessita più di intermediari per preservare un ordine da esso istaurato. La fine di certo capitalismo nostrano cresciuto all'ombra della politica e del capitalismo assistito sotto le mentite spoglie delle Coop, sembra ormai imminente. Il neocapitalismo globale vuole gestire il potere economico in Italia, mediante una politica eterodiretta che nasce dal connubio tra Bankitalia, poteri forti e la coalizione di centro – sinistra prossima ventura. Prodi potrebbe essere il gestore provvisorio di un governo a tempo, cui potrebbe succedere un nuovo un nuovo “Partito Democratico” sostitutivo dell'Ulivo, sostenuto dalla grande industria, da una sinistra rinnegata e veltroniana, dalla cultura radical chic. Tale ipotesi è avvalorata dalle iniziative degli industriali (in primo luogo De Benedetti), circa la scelta dei nuovi futuribili ministri. Tra l'altro, in un vertice tenuto nell'autunno scorso tra i grandi personaggi internazionali della finanza, della politica e dell'industria, l'ospite d'onore Henry Kissinger ha affermato che il ruolo del Continente europeo è quello di “serbatoio di risparmio mondiale” occorrente al perseguimento degli obiettivi strategici americani per “l'esportazione della democrazia nel mondo”.

Da tutto ciò emerge che l'Italia è parte di un disegno strategico di colonizzazione perseguito dagli americani verso il Continente europeo. Ma l'Europa può esportare democrazia americana solo a prezzo della propria indipendenza. Infatti la democrazia ha una propria ragion d'essere solo in un ordinamento libero e sovrano, la sua espressione egemonica e mondialista presuppone il primato di un occidente che si rivela ogni giorno di più la tomba dell'Europa.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Vallo a spiegare a quelli di sinistra che nella loro ignoranza ancora vantano "eh Prodi ha fatto questo ha fatto quello dobbiamo proprio ringraziarlo"....



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 12:19 
Ho capito, finalmente. "La colpa della crisi è del precedente governo di centrosinistra". Scusa il ritardo, ma sai, era da un po' che non trovavo qualcuno che avesse ancora il coraggio di dirlo...

Aztlan, qua non c'è da ringraziare nessuno, così come non sto dicendo che il nemico assoluto sia questo Governo. Dico due cose: primo, trovare nemici lontani e difficili da capire e da individuare è sempre stata la tipica strategia di distrazione, secondo, il Governo attuale è colpevole non della crisi ma di come l'ha affrontata. Peggio ancora sarebbe dire che Tremonti sapeva già tutto, perchè allora pur avendo previsto non si è fatto consapevolmente (a questo punto) niente per evitare un possibile fallimento.

"... un nuovo “Partito Democratico” sostitutivo dell'Ulivo, sostenuto dalla grande industria, da una sinistra rinnegata e veltroniana, dalla cultura radical chic". Cioè, mettiamoci d'accordo: PCI no, perchè comunista è brutto, socialista no (e lo dico io: come hanno rovinato l'Italia gli amici di Berlusconi (che pare sempre assente in questi discorsi, chissà come mai)), democratici no... Potete dire direttamente cosa volete? Certe volte è patetico vedere come pur di criticare una parte si ricorrano ai complotti mondialisti... Con l'America, poi... Servi degli americani lo siamo stati negli ultimi anni con Berlusconi che leccava i piedi a Bush (nome che non ha nulla a che vedere con la nuova presunta oligarchia mondiale...). Oddio, come è ridicolo vedere la parzialità di giudizio... Dovrete spiegarmi prima o poi come mai i rapoorti internazionali contano (e sono sempre negativi) solo per la sinistra, mentre la destra resta sempre l'unico baluardo a difesa della sovranità nazionale...


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Cita:
sezione 9 ha scritto:

Ho capito, finalmente. "La colpa della crisi è del precedente governo di centrosinistra". Scusa il ritardo, ma sai, era da un po' che non trovavo qualcuno che avesse ancora il coraggio di dirlo...


Nessuno ha detto questo. Diciamo che hanno partecipato entrambi gli schieramenti alla distruzione dell'Italia. Per me non ci sono "fazioni".... ma solo cialtroni corrotti sino al midollo.

Sono troppo qualunquista?



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Cita:
Aztlan ha scritto:

Vallo a spiegare a quelli di sinistra che nella loro ignoranza ancora vantano "eh Prodi ha fatto questo ha fatto quello dobbiamo proprio ringraziarlo"....


ancora fatte differenza tra destra e sinistra? [8)]
Sono tutti uguali ,un branco di banditi !!.Facciamo pagare a loro la rovina di questo paese !!.




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MessaggioInviato: 03/08/2011, 19:19 
vorrei chiedere ma come mai possibili che il presidente della repubbllica,(specifico in generale non in particolare)abbia in dotazione 40 auto?sara' uno spreco risibile xo' in italia di questi sprechi abbonda quindi.....magari una regolata non guasterebbe se poi consideriamo che in italia esistono 86.000 auto blu la frittata e' servita......... [:278] [:277] [:273] [:268]
http://www.tuttosport.com/attualita/pol ... Napolitano


tte ha scritto.
Romano Prodi, da consulente Goldman Sachs a Presidente del Consiglio in Italia
Mario Draghi, da Vicepresidente Goldman Sachs a Governatore della Banca d'Italia
Mario Monti, dalla Commissione Europea sulla concorrenza alla Goldman Sachs



se poi consideriamo le notizie giornalistiche in un prox futuro in italia potrebbe essere possibile questa situazione
il prodi presidente della repubblica
monti presidente del consiglio
draghi governatore banca d'italia/futuro capo bce

un bel terzetto...al comando


Ultima modifica di ubatuba il 03/08/2011, 19:30, modificato 1 volta in totale.

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Ubatuba, vallo a dire a Brunetta. Fatto niente?

Per i qualunquisti, qualcuno (non ricordo chi) parafrasando disse che il qualunquismo è la continuazione della politica con l'antipolitica. Mi meraviglio che chi dice di aver le prove del mega-complotto mondiale non si renda conto a chi giova (e dunque chi c'è dietro) all'antipolitica in Italia. Vabbè.

Tanto per continuare il discorso, il primo trattato anti-globalizzazione è Il Manifesto del Partito Comunista, cioè il documento "fondativo" di quel movimento che sarebbe stato creato da quel potere occulto (che naturalmente gestisce tutti i movimenti della sinistra mondiale, come della destra, tranne quella italiana, ovvio), creatore anche della stessa globalizzazione economica e prima ancora dello stesso capitalismo moderno. Ma solo Tremonti (e Berlusconi, e la Lega) sono indipendenti da questi sistemi di potere occulto (e potentissimi: fanno la storia ma non riescono a fare un Governo in Italia, che mattacchioni!)


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MessaggioInviato: 03/08/2011, 19:56 
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Werther ha scritto:
ancora fatte differenza tra destra e sinistra? [8)]
Sono tutti uguali ,un branco di banditi !!.Facciamo pagare a loro la rovina di questo paese !!.

[:264]



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 20:33 
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sezione 9 ha scritto:

Ubatuba, vallo a dire a Brunetta. Fatto niente?

Per i qualunquisti, qualcuno (non ricordo chi) parafrasando disse che il qualunquismo è la continuazione della politica con l'antipolitica. Mi meraviglio che chi dice di aver le prove del mega-complotto mondiale non si renda conto a chi giova (e dunque chi c'è dietro) all'antipolitica in Italia. Vabbè.

Tanto per continuare il discorso, il primo trattato anti-globalizzazione è Il Manifesto del Partito Comunista, cioè il documento "fondativo" di quel movimento che sarebbe stato creato da quel potere occulto (che naturalmente gestisce tutti i movimenti della sinistra mondiale, come della destra, tranne quella italiana, ovvio), creatore anche della stessa globalizzazione economica e prima ancora dello stesso capitalismo moderno. Ma solo Tremonti (e Berlusconi, e la Lega) sono indipendenti da questi sistemi di potere occulto (e potentissimi: fanno la storia ma non riescono a fare un Governo in Italia, che mattacchioni!)


Ci sono varie categorie di politici, gli illuminati, gli ingenui e gli opportunisti, con contorno di qualche idealista che crede ancora nella politica vera.
Lasciamo stare Brunetta per favore che è solo un tappo con ideali che non riesce a portare avanti e concentriamoci su chi l' Italia l' ha distrutta, di destra e di sinistra che siano.
Prodi è la nemesi del disastro, sia quando è stato presidente del consiglio che presidente dell' unione europea. Assieme a Draghi, Montezemolo e Monti (senza volerne citare altri) fà parte di quella categoria di persone che hanno la faccia come il culo.
Il nano attuale è a metà del guado e sofre di labirintite cronica, non sà dove andare e questo grazie alla Lega, che gli ha impedito di accasarsi nelle cadreghe degli illumninati.
L' Italia non è in vendita, come non sono in vendita le oltre venti tonnellate d' oro che possediamo, sono la nostra garanzia di sopravvivenza.
Siamo in guerra contro i poteri forti e solo facendoci sentire in modo concreto e non violento, possiamo attirare l' attenzione delle menti sopite, che per volontà propria o per plagio, pensano al loro orticello ormai secco.
Il pensiero comune che ci impedisce di reagire, è che tanto ci penserà qualcun altro.



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MessaggioInviato: 03/08/2011, 20:47 
vedi sez9 dal mio punto di vst la situazione odierna del'italia e' dovuta al fatto che ne dx ne sx hanno saputo difendere gli interessi dell' italia nel consesso europeo e nelle sedi opportune e di cio' si potrebbero portare tanti esempi,se prima era presente il consociativismo(che ha portato danni) ora si predilige essere ossequienti ai poteri forti...........sia a dx che a sx causando ulteriori gravi danni [:76] [:37] [:31]


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