"In meno di 24 ore la petizione 'Calderoli Dimettiti' da noi sostenuta sul sito di campagne online Change.org ha superato 31mila firme. Un successo straordinario che traduce il sentimento di indignazione e vergogna che ha colpito migliaia di cittadini dopo le gravissime offese razziste di Roberto Calderoli nei confronti della ministra Ce'cile Kyenge". Lo dice Khalid Chaouki, deputato e responsabile Nuovi Italiani del PD. "Rimaniamo fermi sulla richiesta di dimissioni al senatore Roberto Calderoli dall'incarico di vicepresidente del Senato della Repubblica perche' - prosegue - il razzismo e' per noi incompatibile con il tifo negli stadi, a maggior ragione lo riteniamo incompatibile con il ricoprire ruoli istituzionali". "I suoi titubanti passi indietro dopo le nostre denunce dimostrano l'ambiguita' di Calderoli e del suo movimento, che - conclude l'esponente Pd - continuano a fare della propaganda razzista uno strumento pericoloso di basso populismo dannoso per l'Italia e lesivo dei principi di uguaglianza e lotta alle discriminazioni".
SALVINI AD AFFARI: NAPOLITANO NON E' GESU' CRISTO. TACCIA (nota mia: l'avesse detto uno del M5S, Dio ce ne scampi!)
"Ormai non ho più alcun dubbio: l'Italia è un paese ridicolo. Una repubblica delle banane", afferma ad Affaritaliani.it Matteo Salvini, vicesegretario della Lega Nord. "Con una crisi economica come questa, con le aziende che chiudono e le pensioni bloccate le prime pagine dei giornali si occupano di una battuta, pur infelice e inutile. E addirittura il presidente della Repubblica si indigna. Bene, lo invito a indignarsi per il rischio di chiusura della Agfa di Manerbio, che potrebbe lasciare a casa 126 lavoratori quest'estate. Oppure per i dipendenti della Sea, della Nokia, della Indesit e per gli agricoltori distrutti da Bruxelles. E visto che Napolitano non è Gesù Cristo farebbe meglio a starsene zitto. E lo dico da dirigente di una forza politica che lo ha pure votato. Siamo stufi - continua Salvini - di tenere in piedi questa repubblica delle banane. Oggi sono contento perché in Lombardia è il primo giorno in cui parte il fondo per i genitori separati o divorziati (400 euro al mese di sostegno). Queste sono cose serie. Non le battute per cui si indigna Napolitano".
KYENGE - "Dobbiamo far passare dei messaggi che non istigano a odio e violenza. Sicuramente non sara' il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito e' quello di dare una guida ai nostri giovani, all'Italia, perche' l'Italia non e' razzista e chi vuole soffocare questa parte dell'Italia non razzista fara' fatica a farlo". Lo ha detto il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, a Pescara, parlando alla giornata della 'Carovana della libera circolazione'.
"Noi insieme sicuramente ce la faremo - ha proseguito - a far vedere che l'Italia non e' cosi' perche' non ne ha bisogno solo la sottoscritta e non sono solo attacchi personali, non e' un attacco alla mia persona, ma credo che e' l'Italia che in questo momento ha bisogno di far vedere in tutto il mondo, a tutti i nostri figli di che cosa siamo capaci e sicuramente non risponderemo mai con la violenza". Secondo Kyenge bisogna "trovare un dialogo e una comunicazione trasparente e rispettosa verso tutti e noi questo insegnamento lo dobbiamo dare, lo dobbiamo fare per chiunque guarda gli occhi delle istituzioni con speranza".
ZAIA - Quella del vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli, sul ministro dell'integrazione, Cecile Kyenge, e' "un'uscita sbagliata e infelice, senza se e senza ma". A sottolinearlo il presidente della Regione Veneto e compagno di partito del senatore, Luca Zaia. "L'unica cosa da fare - ha concluso - sono le scuse, cosa che Calderoli ha fatto".
TOSI - "Calderoli ha sbagliato, l'offesa personale non va usata, ne' nella vita ne' nel confronto politico". Cosi' il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ad Agora' Estate. L'esponente leghista rimprovera anche al proprio compagno di partito di avere "spostato il tema su cose che sono offensive e di nessuna utilita', quando il problema dell'immigrazione e' un problema vero di cui bisogna parlare".
COTA - "Sono un po' sconcertato dalla strumentalizzazione che viene fatta, si usa una battuta probabilmente per non parlare dei problemi politici, per esempio della linea che questo governo ha messo in campo in tema di immigrazione che io assolutamente non condivido e dico che e' proprio fuori da ogni logica". E' quanto ha affermato il governatore del Piemonte Roberto Cota rispondendo alle domande dei giornalisti a proposito delle parole di Calderoli nei confronti del ministro Kyenge.
FORZA NUOVA - "Come al solito Forza Nuova si dimostra una forza retriva e figlia di un bigottismo culturale senza precedenti. Contestiamo la volgarita' e la violenza della loro protesta,
fatta con cappi, contro l'immigrazione e lo ius soli in occasione della venuta del ministro della Repubblica Italiana Kyenge". Lo afferma il coordinamento comunale di Sinistra Ecologia e Liberta' di Pescara, citta' nella quale stamane e' presente il ministro per un incontro dibattito su 'Immigrazione, emigrazione e cittadinanza'. Tutto nasce dal fatto che nella notte, come rivendicano in una nota,
alcuni militanti di FN hanno affisso dei "cappi simbolici" nel perimetro esterno della Provincia di Pescara, con manifestini contro l'immigrazione."Nel ribadire la ferma condanna di questo atto fascista e la piena solidarieta' al ministro Kyenge, Sinistra Ecologia e Liberta' - informa una nota Sel - si impegnera' affinche' venga approvata dal Parlamento una legge che riconosca la cittadinanza ai figli degli immigrati nati nel nostro paese (ad oggi sono circa 700.000 mila) che vivono qui, studiano qui e sono perfettamente inseriti nel tessuto sociale del nostro Paese". "Anche a Pescara esistono tantissimi stranieri regolari che lavorano e pagano le tasse o che sono nati qui e a cui non capiamo perche', nonostante abbiano i nostri stessi doveri, non possano essere corrisposti gli stessi diritti", rileva Sel che ha infine reso noto che organizzera' "un presidio pacifico e culturale contro ogni gesto di intolleranza e fascismo".
GRASSO - "Intanto le scuse devono essere fatte in maniera completa, non ci si puo' rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali affermazioni verbali di tipo razzista e questo e' un dato di fatto". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso a proposito delle affermazioni del vice presidente del Senato Roberto Calderoli che ha accostato il ministro Cecile Kyenge a un orango. "Eventuali dimissioni? Chi conosce il regolamento Parlamentare - aggiunge Grasso - sa benissimo che le dimissioni possono essere solo volontarie e che poi devono essere valutate, prima dall'ufficio di presidenza e poi portate in Aula per essere eventualmente accettate".
Grasso ricorda"Un illustre esempio della scorsa legislatura, una vice presidente che si e' trovata in questa situazione e anch'io questa legislatura c'era una senatrice che voleva dimettersi e che invece l'Aula ha deciso che dovesse restare".
Il riferimento del Presidente del Senato e', nel primo caso, alla vice presidente dell'Aula di Palazzo Madama, Rosy Mauro, dimessosi la scorsa legislature dopo gli scandali che travolsero parte del gruppo dirigente della Lega; nel secondo caso, Grasso ha fatto riferimento a Giovanna Mangili, senatrice Cinque Stelle le cui dimissioni sono state respinte dall'Aula.
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