Duro colpo ai 5stelle
Se Roma piange, Raggi non ride
Esce la classifica Ipr Marketing sul gradimento dei Sindaci italiani, ecco l’altalena dei numeri

Il Sole 24 Ore ha commissionato ad Ipr Marketing un sondaggio sul gradimento degli amministratori locali, sindaci e presidenti di Regione. Non ci sono grandissime sorprese e soprattutto in fondo, questi sondaggi lasciano spesso il tempo che trovano. Oltre a non muovere grandi mari, al redde rationem delle urne vengono puntualmente disattesi.
Però se vi è una utilità a sentire il polso del Paese, troviamo interessante la bocciatura delle realtà PD alla prova dei fatti, forse anche figlia di una flessione di consensi generale. Nelle ultime quattro posizioni per gradimento, il centrosinistra regna: Luciano D’Alfonso (Abruzzo), Debora Serracchiani (Friuli), Francesco Pigliaru (Sardegna) e Rosario Crocetta che alla Sicilia ha regalato l’ennesimo bluff.
Di converso, al primo posto e con un appeal in salita di dieci punti percentuali, troviamo il governatore veneto Luca Zaia che però puntualizza subito: “Il gradimento che per me conta è quando vai per strada e c’è il sondaggio quotidiano.” Bene anche il governatore dem della Toscana Enrico Rossi che si piazza al secondo posto e a chiudere la classifica sul podio, c’è al terzo posto Roberto Maroni, governatore della Lombardia in quota Lega Nord.
Spostandosi sui sindaci non si può non notare la débâcle di Virginia Raggi, gestione di punta, sia per intensità mediatica sia per importanza, del Movimento 5 Stelle. La grillina lascia sul campo da gioco il 23,2% del consenso scendendo al penultimo posto, alla 103esima posizione. Un fallimento totale, evidente ed evidenziato dalle grane giudiziarie, di opportunità politica e di confusione sulle ferree regole del Movimento che invece divengono meno perentorie quando vanno applicate. Lodevole invece sempre in quota pentastellata la performance dell’Appendino a Torino, che oltre ad accrescere la sua fama arriva prima. Al secondo posto troviamo Dario Nardella, sindaco di Firenze del PD ed al terzo un altro grillino, però nel tempo espulso e oggi indipendente, ovvero Federico Pizzarotti di Parma.
Ve lo ricordate il minaccioso Beppe quando urlava che avrebbe aperto il Parlamento come una scatola di tonno? Beh, invece è successo il contrario, si sono spezzati con un grissino, e nella tonnara dell’ininfluenza ci sono finiti loro stessi. L’economista Armando Siri, mentre qualcuno chiedeva ad una puntata della Scuola di Formazione Politica lumi sui 5stelle, ha semplicemente risposto: “La fine dell’antipolitica coincide con la politica. Metteteli a governare ed il fenomeno si sgonfierà da solo, lo stanno già ampiamente dimostrando.”
Freschi anche della pessima strinatura in Europa, mentre chiudono la stalla per non far scappare i buoi con eclatanti sanzioni pecuniarie, nella Casaleggio Associati ci si renderà probabilmente conto che non c’è un firmamento contro di loro, ma sono le stesse 5 stelle che bisticciano in comunella.
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