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21/04/2012, 11:58

certo che se uno si soffermasse qualche minuto a riflettere, dopo aver letto 166 pagine di questo topic, gli verrebbe da dire "Ma è la trama di un film di fantascienza?"

Si fa un gran parlare di risveglio delle coscienze in tutto il mondo.. beh, spero proprio che più che risvegliarsi, diventino tutte dei geni. Siamo alla frutta, è semplicemente ridicolo che il mondo collassi per qualcosa di inesistente, il denaro ( oggi è davvero solo virtuale eh ! ), inutile e creato ad arte da chi arrogantemente si è preso il diritto di detenere il potere. Spero, mi auguro - forse sono solo un pazzo amante della fantascienza e del modello Star Trek - che l'evoluzione umana ci porti ad abbandonare qualsiasi forma di economia basata sul denaro. L'umanità dovrebbe puntare al benessere comune, ad un bene superiore.

21/04/2012, 12:07

Segnalo un interessante articolo che tratta di un interessante libro che leggerò a breve

Nel mondo dei Giganti. Perché la crisi non ha sconfitto il neoliberismo
http://www.geopolitica-rivista.org/1737 ... liberismo/

21/04/2012, 12:19

Sirius ha scritto:

Siamo alla frutta, è semplicemente ridicolo che il mondo collassi per qualcosa di inesistente, il denaro ( oggi è davvero solo virtuale eh ! ), inutile e creato ad arte da chi arrogantemente si è preso il diritto di detenere il potere. Spero, mi auguro - forse sono solo un pazzo amante della fantascienza e del modello Star Trek - che l'evoluzione umana ci porti ad abbandonare qualsiasi forma di economia basata sul denaro. L'umanità dovrebbe puntare al benessere comune, ad un bene superiore.



Sono d'accordo..... infatti, volendo vedere la faccenda dal punto di vista evolutivo, direi che quanto sta accadendo è "funzionale" per tutti noi. Perchè la lezione impartita non può fare altro che determinare una presa di coscienza collettiva rispetto ai veri valori per i quali sarebbe giusto spendersi....

Per ora, e il problema non è di poco conto, quello che ci tocca da vicino è il "come" affrontare questa delicata e distruttiva fase di passaggio...

21/04/2012, 12:24

iLGambero ha scritto:

Segnalo un interessante articolo che tratta di un interessante libro che leggerò a breve

Nel mondo dei Giganti. Perché la crisi non ha sconfitto il neoliberismo
http://www.geopolitica-rivista.org/1737 ... liberismo/



Grazie per la segnalazione.... [;)]

21/04/2012, 12:27

Nel frattempo.... proprio per sottolineare le grandi manovre in atto in ambito
economico finanziario, segnalo questo inquietante articolo dell'ANSA....... [8)]



Sequestrati titoli di Stato americani per 1,5 miliardi

Dubbia provenienza, anche certificati deposito per mille tonellate d'oro

21 aprile, 07:24

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 52964.html

(ANSA) - ROMA, 21 APR - La Guardia di Finanza ha sequestrato titoli di credito di Stato americani per un valore nominale di circa 1,5 miliardi di dollari e certificati di deposito per mille tonnellate d'oro per un controvalore di oltre 3 miliardi di euro, poiché ritenuti di dubbia provenienza.

Il sequestro rientra nell'ambito di un'operazione denominata 'Million dollar', che ha interessato le province di Roma e Viterbo e arriva a conclusione di un'indagine condotta dai militari delle Fiamme gialle durata diversi mesi su un giro di titoli del debito pubblico Usa emessi 'al portatore'.

Titoli che sono stati emessi dalla Federal Reserve negli anni Trenta e tuttora in circolazione. Secondo gli investigatori, i titoli erano presumibilmente destinati a garanzia di prestiti o per realizzare opache transazioni finanziarie internazionali.

21/04/2012, 15:24

Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... enire.aspx

22/04/2012, 11:35

L’Olanda proporrà un referendum per tornare al fiorino

20 aprile 2012

http://www.ecplanet.com/node/3230

Anche i primi della classe, qualche volta, perdono la pazienza. Troppi i soldi buttati in quel pozzo senza fondo che rischia di diventare la Grecia. L’Olanda non ci sta più. È pronta a dire addio alla moneta unica e ai suoi guai.

Proporrà un referendum per tornare all’età del fiorino. E dopo l’autunno caldo delle politiche 2013 anche la Germania potrebbe seguirla, dicono gli esperti di mercato interpellati da Panorama.it. D’altra parte dalle sue colonne il Der Spiegel sbandiera un terzo piano di aiuti per Atene. Meglio quindi prendere contromisure.

È stato il leader di estrema destra olandese, Geert Wilders, che tiene sotto scacco il governo di Mark Rutte, a rompere gli indugi: proporrà un referendum. Obiettivo: reintrodurre il fiorino. Secondo uno studio commissionato alla società britannica Lombard Street Research, la moneta unica avrebbe significato un guadagno di circa 800 euro annui in più per gli olandesi, se l’economia europea fosse stata solida.

Con la crisi quel guadagno si è trasformato in una perdita di 2.700 euro. Così dire addio al sogno dorato dell’euro non è più un tabù. E non lo sarà neanche per Berlino dopo le elezioni 2013, anticipano gli analisti. Difficile trovare rimpianti d’altra parte anche perché il salvataggio di Grecia, Irlanda e Portogallo è costato solo ad Amsterdam 127 miliardi. E potrebbe non essere finita qui.

Atene potrebbe avere bisogno di un terzo piano di aiuti da 50 miliardi di euro nel 2015, ha scritto il settimanale Der Spiegel. È stato l’ultimo rapporto compilato dalla troika Ue-Bce-Fmi, riportato dal giornale, a tracciare un quadro netto. Non c’è nessuna certezza che la Grecia torni a rifinanziarsi sui mercati fra qualche anno. Anzi, tra il 2015 e il 2020 potrebbe avere bisogno di un nuovo assegno. Si tratta di una analisi amara volutamente rimossa dal rapporto finale consegnato ai ministri delle Finanze dell’Eurozona, per volontà del governo tedesco.

Evidentemente visto da Amsterdam il tempo dei ricatti però è finito. Meglio chiamarsi fuori, prima che sia troppo tardi.


Fonte: blog.panorama.it

22/04/2012, 11:38

Spagna. Slittamento totalitario, la diffusione di leggi draconiane sta guadagnando terreno ...
http://tuttouno.blogspot.it/2012/04/spa ... io-la.html

Il ministro degli Interni, Jorge Fernández Díaz, annuncia che organizzare manifestazioni di protesta via Internet e' un "reato di partecipazione a un'organizzazione criminale".

12 novembre dello scorso anno, in occasione della investitura di Monti a Presidente del Consiglio, il Financial Times scriveva testualmente:
“Serve una sospensione della democrazia per 18-24 mesi per prendere decisioni difficili”


Zitti e mosca!
di Sergio Cararo Venerdì 20 Aprile 2012 13:41

Un governo come quello in carica teme come la peste la mobilitazione e il conflitto sociale. La conditio sine qua non per andare avanti con la sanguinosa terapia d'urto in atto, è che venga neutralizzato – meglio se preventivamente – chiunque intenda “disturbare il manovratore”.
Dalla Spagna nei giorni scorsi è suonato un serio campanello d'allarme: prestate attenzione a ciò che “twittate”! Diffondere attraverso le reti sociali, che dovremmo scendere in piazza per protestare contro l'aumento delle tariffe della metropolitana di Madrid, per esempio, potrebbe costare caro: il ministero dell'Interno spagnolo, Jorge Fernandez Diaz, ha annunciato che sarà punito con la reclusione chi utilizza Internet per convocare manifestazioni di piazza. In tal senso sta lavorando alla riforma del codice penale affinchè la pena minima per tale azione venga fissata a due anni di reclusione. Non solo. Il governo spagnolo vuole inserire la resistenza passiva tra i reati classificabili come «attentato all’autorità», in modo da poter considerare, ad esempio, un pacifico sit-in degli indignados alla stregua di un attacco violento a un membro della forza pubblica.
continua: http://www.contropiano.org/it/....-zitt ... nt&print=1

[
b]Spagna, divieto di protesta [/b]
Riforma codice penale anti manifestazioni.
di Marco Todarello

L’austerità fa sempre più male, l’ira della gente cresce e il governo di Mariano Rajoy, nel tentativo forse vano di ridurre le controindicazioni di una pillola amara, punta sulla severità.
Solo restringendo gli spazi per la protesta e inasprendo le sanzioni, sembrano essersi detti i ministri del Partido popular, si potrà contenere l’indignazione del popolo spagnolo, asfissiato dalla più grave crisi economica dal ripristino della democrazia nel 1978.
FERMARE LA SPIRALE DI VIOLENZA. Un’indignazione che si è manifestata prima con la cosiddetta “Primavera valenciana” e poi con lo sciopero generale del 29 marzo: a quelle manifestazioni ha risposto il ministro dell’Interno Jorge Fernández Díaz, annunciando al Congresso una riforma «in profondità» del codice penale, con l’obiettivo di fermare quella che ha definito «una spirale di violenza praticata da collettivi antisistema inclini alla guerriglia urbana».
PERICOLOSA RESTRIZIONE DEI DIRITTI. Tuttavia le dure misure annunciate, al di là della persecuzione dei singoli atti violenti, fanno pensare a una «pericolosa restrizione dei diritti», come ha spiegato a Lettera43.it David Bondia, professore di Diritto internazionale pubblico all’Università di Barcellona e direttore dell’Institut de drets humans de Catalunya (Istituto per i diritti umani della Catalogna). Un’accusa non da poco.
UN INASPRIMENTO DELLE SANZIONI. La riforma propone infatti in primis un inasprimento delle sanzioni per contenere la violenza di strada. Il governo vuole inserire la resistenza passiva tra i reati classificabili come «attentato all’autorità», in modo da poter considerare, ad esempio, un pacifico sit-in degli indignados alla stregua di un attacco violento a un membro della forza pubblica.


Norme della legislazione"antiterroristica" ...
continua: http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 547282.htm

22/04/2012, 12:20

Thethirdeye ha scritto:

L’Olanda proporrà un referendum per tornare al fiorino

20 aprile 2012

http://www.ecplanet.com/node/3230

Anche i primi della classe, qualche volta, perdono la pazienza. Troppi i soldi buttati in quel pozzo senza fondo che rischia di diventare la Grecia. L’Olanda non ci sta più. È pronta a dire addio alla moneta unica e ai suoi guai.

Proporrà un referendum per tornare all’età del fiorino. E dopo l’autunno caldo delle politiche 2013 anche la Germania potrebbe seguirla, dicono gli esperti di mercato interpellati da Panorama.it. D’altra parte dalle sue colonne il Der Spiegel sbandiera un terzo piano di aiuti per Atene. Meglio quindi prendere contromisure.

È stato il leader di estrema destra olandese, Geert Wilders, che tiene sotto scacco il governo di Mark Rutte, a rompere gli indugi: proporrà un referendum. Obiettivo: reintrodurre il fiorino. Secondo uno studio commissionato alla società britannica Lombard Street Research, la moneta unica avrebbe significato un guadagno di circa 800 euro annui in più per gli olandesi, se l’economia europea fosse stata solida.

Con la crisi quel guadagno si è trasformato in una perdita di 2.700 euro. Così dire addio al sogno dorato dell’euro non è più un tabù. E non lo sarà neanche per Berlino dopo le elezioni 2013, anticipano gli analisti. Difficile trovare rimpianti d’altra parte anche perché il salvataggio di Grecia, Irlanda e Portogallo è costato solo ad Amsterdam 127 miliardi. E potrebbe non essere finita qui.

Atene potrebbe avere bisogno di un terzo piano di aiuti da 50 miliardi di euro nel 2015, ha scritto il settimanale Der Spiegel. È stato l’ultimo rapporto compilato dalla troika Ue-Bce-Fmi, riportato dal giornale, a tracciare un quadro netto. Non c’è nessuna certezza che la Grecia torni a rifinanziarsi sui mercati fra qualche anno. Anzi, tra il 2015 e il 2020 potrebbe avere bisogno di un nuovo assegno. Si tratta di una analisi amara volutamente rimossa dal rapporto finale consegnato ai ministri delle Finanze dell’Eurozona, per volontà del governo tedesco.

Evidentemente visto da Amsterdam il tempo dei ricatti però è finito. Meglio chiamarsi fuori, prima che sia troppo tardi.

Fonte: blog.panorama.it
e
.


Questo spiega perche Monti ha investito in bond olandesi !!!

22/04/2012, 21:49

Report, Rai 3, ora... [8D]

23/04/2012, 18:01

Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 60140.html

24/04/2012, 22:51

“La Grecia tornerà alla dracma: ora lo dice la Ue”

BRUXELLES - Il crollo dell'euro non è più un'ipotesi di scuola, puramente accademica, o frutto di una speculazione dei mercati. È un'ipotesi che ormai a quanto pare comincia ad aleggiare, per quanto come evento estremo e non probabile, tra le stesse istituzioni Ue a dispetto delle continue rassicurazione di Bruxelles. Almeno per quanto riguarda la Bei (Banca Europa per gli Investimenti), la banca comunitaria creata nel 1957, il cui capitale sociale è sottoscritto da tutti gli stati membri Ue. Essa provvede a finanziamenti (in forma di prestiti agevolati) nel quadro degli obiettivi di sviluppo regionale e infrastrutturale dell'Unione. La Bei ha già previsto un totale di 600 milioni di euro entro al 2013 (1,4 miliardi di euro entro il 2015) per la Grecia nell'ambito degli aiuti al paese in difficoltà.

La Banca, stando a quanto rivelato dal quotidiano greco Kathimerini, ha già previsto una "clausola" per i negoziati per un finanziamento da 70 milioni di euro alla società Ppc (Public Power Corporation), il colosso elettrico ellenico, che prevede l'obbligo di rinegoziare in caso di reintroduzione della dracma. Un evento, viene precisato, che avvenga sia per la fuoriuscita della Grecia dall'eurozona, sia però anche del collasso dell'Unione Monetaria.

La Ppc ha riferito la questione al ministero delle Finanze di Atene non appena, leggendo le carte, si è resa conto che la clausola non era rivolta solo a lei, ma in generale fosse destinata a diventare base della politica creditizia della Bei nei confronti di Atene. Non basta, secondo fonti Bei, citate dal giornale, la Banca si accinge a introdurre clausole analoghe per tutti gli altri paesi sotto programma di aiuti, e cioè Portogallo e Irlanda, e avrebbe in animo di estenderle a tutti i paesi dell'eurozona.

Contattata da chi scrive, la stessa Bei non ha smentito la rivelazione di Kathimerini. Non capiamo il perché di tanta attenzione mediatica - dice, sorprendentemente, una portavoce della Banca - si tratta di clausole normali nel mondo bancario, che prevedono che i prestiti debbano essere ripagati nella moneta in cui sono stati emessi o equivalente.Tutto qui . Tutto qui? Immaginare che a scadenza dei contratti di finanziamento possa non esserci più l'euro non è certo roba di poco conto. È come se una grande banca pubblica Usa inserisse una clausola sulla possibile cessazione di esistenza del dollaro nei finanziamenti a imprese americane.

Un certo imbarazzo ha rivelato la Commissione Europea, che non ha voluto esprimersi a chiare lettere in materia. Amadeu Altafaj, portavoce del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, si è limitato a osservare che l'Unione Europea e la comunità internazionale (leggi Fmi, ndr) hanno preso tutte le misure necessarie affinché non ci sia pericolo che la Grecia possa lasciare l'euro o che l'Unione monetaria possa disfarsi . I mercati, evidentemente, la vedono in modo molto meno ottimistico, a giudicare almeno dall'andamento degli spread. Se un importante finanziario organo Ue come la Bei vuole tutelarsi dal rischio di un ritorno delle valute nazionali, c'è davvero di che preoccuparsi.

http://it.finance.yahoo.com/notizie/la- ... 51032.html

25/04/2012, 09:47

nemesis-gt ha scritto:

“La Grecia tornerà alla dracma: ora lo dice la Ue”


Bene.... [:I]

25/04/2012, 09:48

Immagine

http://www.wallstreetitalia.com/article ... sione.aspx

25/04/2012, 22:25

Ecco perche' i 17 capi di governo devono essere impunibili: altrimenti se il popolo si rendesse conto di quanto sta accadendo li citerebbe a giudizio. Il retroscena dell'incontro tra Draghi, Lagarde e il ministro delle Finanze di Spagna. GUARDA I VIDEO.







Roma - Il famigerato meccanismo di stabilita' europeo (ESM, MES nella sigla italiana) altro non e' che un fondo di salvataggio finanziato dai contribuenti che dovrebbe servire a impedire alla crisi del debito - pubblico e privato - di degenerare.

L'area della moneta unica si e' dotata di questo strumento, una nuova legge fondamentale dell'Unione, con l'obiettivo dichiarato di aiutare gli stati membri in difficolta'. La verita' che incomincia a emergere anche nei grandi media e' che non verra' utilizzato per salvare i paesi dal crack, bensi' per ricapitalizzare le banche. In primis quelle spagnole e a cascata quelle italiane, che poi investiranno i soldi in titoli di Stato, anziche' per far ripartire l'economia.


Il MES, nato dalle modifiche al Trattato Europeo approvate il 23 marzo 2011 dal Parlamento Europeo e ratificate dal Consiglio Europe, sara' governato da 17 super governatori, tra cui Mario Monti, che potranno decidere di aumentare le risorse del fondo (700 miliardi iniziali, gia' saliti a 800, cui l'Italia partecipa per il 17,9%) a loro insindacabile piacimento senza che nessuno stato possa opporsi.

Le autorita' politiche, inoltre, godranno di impunita' assoluta sulle loro scelte e i cui documenti saranno inviolabili. Come scrive Federico Turbini, in un articolo sul Corriere della Sera, il problema e' che lo scopo segreto di questo 'buco nero' finanziario e' quello di rinsaldare i capitali delle banche, in crisi di liquidita', e non scongiurare veramente il default dei singoli stati.

"Al G20 come a tanti altri dal 2010 in avanti, l'Europa era dall'inizio sul banco degli imputati", si legge nel retroscena pubblicato sul quotidiano. "Troppe esitazioni nel gestire la crisi, poi il 'fiscal compact' che impone un'austerita' da molti giudicata eccessiva. E ora la Spagna, ultimo simbolo di come l'Europa ancora una volta si fosse solo illusa di aver vinto lo scetticismo dei mercati verso le sue promesse di rigore e crescita (quasi) simultanei".

I disoccupati iberici sonos aliti al 23,6%, il mercato immobiliare e' gia' deprezzato del 22%, con forse un altro 20% di caduta davanti, ma sopratutto a preoccupare sono le "perdite non quantificabili nel sistema bancario". Il tutto in un contesto di recessione (in cui tecnicamente Madrid e' sprofondata dal primo trimestre). Il deficit, secondo Bruxelles, dovrebbe scendere dall'8,5% al 3% del Pil entro soli due anni. Ma "nessuno all'Fmi ci crede".

"Tutti nell'istituzione di Washington pensano che l'Europa debba dare piu' tempo ai Paesi in difficolta' per risanare il bilancio, che la Bce debba aiutare di piu' e che la Spagna debba chiedere al fondo salvataggi europeo di ricapitalizzare le sue banche".

E' su questo sfondo di tensione e accuse che Draghi ha preso la parola nei due incontri a porte chiuse dei giorni scorsi. Rivolto a Lagarde, il presidente della Bce ha dato una lettura opposta della nuova ondata di vendite che colpisce i titoli di Madrid e di Roma. Secondo Draghi, il nuovo acuirsi della crisi non e' il frutto di un eccesso di austerita' che produce recessione e dunque peggiora i saldi di bilancio; al contrario, ha detto il banchiere centrale italiano, il problema e' che con il calo degli spread degli ultimi tre mesi e' tornata ad allentarsi la disciplina delle riforme nei Paesi piu' vulnerabili. Nessuno ha fatto nomi, ma non ce n'era bisogno: i Paesi nel mirino sono sugli schermi di tutti i trader", prosegue Turbini.

Per il leader della Bce il punto politico sembra essere stato un altro, benche' non l'abbia esplicitato. Perche' l'Eurotower possa di nuovo impegnarsi a sostegno dei Paesi in crisi, ha bisogno che i loro governi stiano ai patti dell'austerita' e delle riforme. Fino in fondo. Solo cosi' la Bce avra' lo spazio di manovra per nuove operazioni di liquidita' straordinaria, senza rischiare una rottura al proprio interno con la Bundesbank e con la cancelliera Angela Merkel a Berlino.

"E' per questo che una settimana fa Draghi, ricevendolo a Francoforte, ha chiesto al ministro di Madrid Luis de Guindos di non rimettere il 'fiscal compact' in discussione. Anche se l'economia spagnola e' in caduta e senz'altro non in condizione di sopportare un tagli del deficit al 3% del Pil entro il 2013".

"Il ministro delle Finanze Guindos e il suo premier Mariano Rajoy si sono pero' convinti che si possa seguire una linea diversa nei prossimi mesi, grazie alle svolte politiche in corso in Olanda e in Francia. I deficit, secondo loro, andrebbero stimati tenendo conto degli effetti recessivi: insomma niente tagli mentre la frenata e' in corso. A Parigi e all'Aia il deficit e' al 5% del Pil e entrambi i governi sono a un passo dal subire una procedura di Bruxelles per violazione del nuovo 'fiscal compact'".

Un altro ostacolo all'eventualita' che le promesse di rigidita' e austerita' vengano ovunque rispettate sorge dal fatto che in entrambi i paesi sono aperte le stagioni elettorali, "da cui potrebbero uscire maggioranze avverse all'austerita' ad ogni costo". In conclusione, "la Germania tra non molto potrebbe trovarsi un po' piu' sola. "Nel mezzo c'e' la Bce di Draghi, il cui aiuto sara' presto di nuovo indispensabile. Perche', ovviamente, ai mercati i ballettini politici d'Europa interessano ben poco".

Ecco spiegato il motivo per cui si concede l'impunibilita' ai 17 supergovernatori del MES: se il popolo si rendesse conto di quanto sta accadendo, scoprendo che l'Italia si sta indebitando di altri 125 miliardi (5 ogni anno per tre anni, piu' altri 110 miliardi da versare a insidacabile giudizio del nostro premier) per salvare, ad esempio, istituti come il Monte dei Paschi di Siena che ha chiuso il 2011 con una perdita di 4,67 miliardi, li citerebbe tutti a giudizio.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... stati.aspx
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