Questo secondo me è il miglior resoconto ufficiale della faccenda...mi sembra strano che non abbiano comunicato ufficialmente la posizione dell'ultimo "ping" satellitare perchè è chiaro che l'aereo deve essere (precipitato o atterrato) entro un cerchio con un raggio di max. 900 km da quella posizione...
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IL VOLO
L'aereo Mh370, un Boeing 777 con 239 persone a bordo, è decollato dall'aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia alle 00.43 ora locale dell'8 marzo diretto a Pechino. All'1.01 secondo i tracciamenti radar era a quota 35mila piedi (10mila metri), l'altitudine di crociera. Tra le 1.19 e le 1.20 - segnala Flightradar24, uno dei più accurati sistemi di tracciamento dei voli monitorati attraverso i dati rimandati ogni 30 secondi dalle scatole nere di bordo - il jet stava girando lievemente a est, come previsto dal piano di viaggio e come aveva fatto sulla stessa rotta nei due viaggi precedenti, virando da 25° a 40°. L'ultimo segnale ricevuto all'1.21 e tre secondi segnalava l'aereo in direzione 40 gradi a una velocità di 471 nodi, 175 km a nord della costa malese e a 223 a sud ovest di quella vietnamita. A quel punto si sono persi i contatti senza alcun allarme dall'aereo.
ZERO ALLARMI
Dal Boeing 777 della Malaysia Airlines non sono arrivati allarmi. Come è possibile? I piloti in caso di emergenza hanno una chiara lista di priorità: "Avviate, navigate, comunicate". Cioè prendere il controllo dell'aereo, cercare di metterlo in rotta e poi comunicare. E in caso di rottura di motori un aereo a 35mila piedi di quota è in grado di planare per altre 90 miglia (oltre 150 km) e per 20 minuti. La verità emersa dall'inchiesta internazionale pare però essere un'altra: alle ore 1.14 un primo sistema d'allarme acars (Aircraft Communication adressing and reporting system) è stato disattivato da qualcuno a bordo del jet. All'1.30 - fatto che esclude eventi catastrofici e implica l'intervento umano - qualcuno ha spento anche il transponder, il trasmettitore che comunica ai radar e ai satelliti la posizione dell'aereo in ogni istante. E il volo Mh370 è sparito nel nulla.
LA TRACCIA SOTTILE DEI PING
Cosa è successo dopo che i sistemi d'allarme sono stati disattivati? Dopo una settimana le autorità sarebbero riuscite a farsi un'idea più precisa. Qualcuno ha "deliberatamente" preso il controllo dell'aereo facendolo svanire nel nulla, hanno detto le autorità malesi. Quel qualcuno era un pilota di grande esperienza, in grado non solo di gestire la cloche ma di viaggiare dribblando i radar civili da terra in grado di riconoscere l'aereo. Che cosa ha fatto il misterioso pilota? A spiegarlo sarebbero i Ping: vale a dire un segnale remoto mandato dal transponder anche quando è spento che serve solo a indicare il suo funzionamento. A raccogliere i suoi impulsi (oltre probabilmente ai satelliti militari) è stata l'InMarsat - colosso inglese dei satelliti - che ha consegnato nelle ultime ore i dati agli investigatori.
LA MISTERIOSA INVERSIONE A U
Una volta preso il controllo del jet, cancellandone le tracce dai cieli, il pilota - come racconterebbero i Ping - ha invertito la rotta a U tornando verso la Malesia. La sagoma dell'Mh370 è apparsa una prima volta alle 2.40 locali (un'ora dopo la scomparsa) a 27mila piedi di quota, 9mila metri, vicino all'isola di Pulau Perak, sullo schermo di un radar dell'aviazione militare. I dati di Inmarsat - per quanto si sa fino ad ora - dicono che l'aereo ha proseguito verso l'Oceano Indiano con un'andatura irregolare per evitare di essere intercettato dai radar.
DUE IPOTESI SULLA DESTINAZIONE
L'ultimo Ping è stato intercettato dalla InMarsat alle 8.11 del mattino ora locale, oltre sei ore dopo la scomparsa del volo. [b]Dove non si sa ancora. Le autorità malesi hanno spiegato che si sta cercando l'aereo su due corridoi differenti molto lontani tra di loro visto che "dai dati esaminati finora non è possibile essere più precisi": il primo corre tra il Nord della Thailandia verso Turkmenstan e Kazakhstan. Il secondo va dall'Indonesia fino al cuore dell'Oceano Indiano.[/b] Per quanto tempo può aver volato ancora il volo Mh370? L'autonomia di un Boeing 777 è di 14.305 chilometri. Nei serbatoi c'era comunque di sicuro benzina più che sufficiente per raggiungere Pechino, uno volo di sei ore circa, oltre alla riserva di sicurezza.
CHI GUIDAVA L'AEREO?
Questa è la domanda cui le autorità stanno cercando di rispondere ora. L'unica certezza è che si trattava di una persona capace di guidare senza problemi il Boeing. E non a caso i sospetti sono caduti per ora sull'equipaggio nel timore che uno dei comandanti (come sarebbe successo a un volo Egypt Air nel '99) abbia deciso di suicidarsi con i passeggeri. La polizia ha perquisito oggi la casa di Zaharie Ahmad Shah, il 53enne pilota del volo Mh370, per molti dei suoi colleghi uno dei comandati migliori della società. Entrato in azienda nel 1981, era diventato comandante nel 1990. Ha accumulato 18.360 ore di volo fino alla tragedia, ed era un istruttore diplomato dalle autorità civili di Kuala Lumpur. Grande esperto di modellistica aerea, si era costruito da solo in casa grazie a materiale e software di seconda mano un simulatore di volo di un Boeing 777 i cui ultimi viaggi virtuali sono ora all'esame degli inquirenti. Qualche nube si è addensata sul 27enne co-pilota Fariq Abdul Hamid, se non altro perchè un paio di anni fa ha portato in cabina di pilotaggio, facendole fumare due turiste sudafricane. Gli investigatori stanno però passando ai raggi x tutta la lista dei passeggeri, tra cui ci sono 20 ingegneri di una azienda hi-tech attiva nella difesa cinese.
INTERPOL E PASSAPORTI RUBATI
Torna quindi d'attualità l'ipotesi che a bordo ci fossero più persone con documenti falsi. All'inizio delle indagini si era parlato di cinque casi. La banca dati mondiale dei passaporti rubati è gestita dalla Interpol ed è stata creata nel 2002 dopo gli attentati alle Twin Towers. Oggi censisce le generalità di oltre 40 milioni di passaporti rubati e ha consentito di smascherare 60mila usi illegali di documenti. L'Interpol consente l'accesso gratuito a tutti gli stati (non alle compagnie aeree) al suo archivio ma secondo alcuni ex funzionari dell'agenzia, non tutti potrebbero avere gli strumenti tecnici per accederci. L'Interpol sostiene che su 3,1 miliardi di imbarchi su aerei nel 2013 ben un miliardo sono stati effettuati senza consultare i suoi dati. Solo Stati Uniti, Gran Bretagna e Emirati Arabi verificano tutti i passeggeri. I due passaporti italiano e austriaco erano inseriti nell'archivio dell'Interpol ma non sono stati controllati a Kuala Lumpur.
I BIGLIETTI SOSPETTI
I due passeggeri imbarcati con i passaporti rubati italiano e austriaco hanno comprato i biglietti da un'agenzia di Pattaya in Thailandia. A ordinarli alla Grand Horizon Travel sarebbe stato un iraniano "Mr. Ali", ex ristoratore nella localià balneare asiatica tornato poi in patria che da tempo lavora con il tour operator. In un primo tempo Ali aveva prenotato due biglietti economici per l'Europa per il primo marzo e i voli erano stati prenotati uno su Etihad e l'altro su Qatar. Dopo quella data, visto che il committente non si era fatto vivo sono stati schedulati (e pagati) sulla Kuala Lumpur-Pechino-Amsterdam
della Malaysia. Dall'Olanda i due viaggiatori avrebbero dovuto dividersi. Uno proseguendo per Copenaghen, l'altro per Francoforte. I due, secondo le ultime indicazioni, sarebbero stati identificati come amici iraniani - uno di 19 anni e uno di 29 anni - che secondo alcune testimonianze stavano solo cercando di emigrare in Europa. Pattaya e la Thailandia sono uno dei più fiorenti mercati per il furto e la falsificazione di documenti.
Fonte:http://www.repubblica.it/esteri/2014/03/11/news/misteri_e_ipotesi_aereo_scomparso-80725599/