"Sono l'ultima cosa tra voi e l'apocalisse". Con questa frase Hillary Clinton parla agli elettori americani riferendosi al rivale Donald Trump, come a dire che se sarà lui il prossimo presidente, sarà la fine dell'America. Lo fa dalle colonne del New York Times, che le dedica un lungo profilo in vista delle ultime settimane di una campagna elettorale certamente insolita e potenzialmente piena di colpi di scena. Come quello che venerd" scorso ha travolto il candidato repubblicano, che in un video del 2005 viene immortalato come un macho sessista che può fare di tutto alle donne, anche "prenderle per i genitali".
Intervistata dal Nyt, il cui articolo è già online e uscirà su carta nel Magazine del fine settimana, la candidata democratica ammette: correre contro Trump "è diverso. Se stessi correndo contro un altro repubblicano, avremmo i nostri disaccordi, non fraintedetemi, e farei di tutti per vincere. Ma non andrei a letto di notte con un nodo allo stomaco". L'ex segretario di Stato continua: "Ho avuto l'opportunità di incontrare molti presendenti negli anni. Mi sono trovata in disaccordo con loro ma non ho mai dubitato per un nanosecondo del fatto che si svegliavano ogni giorno con l'intento di capire quale fosse la strada migliore per il Paese". "Almeno loro", ha aggiunto Clinton, "erano persone serie". Per lei il miliardario di New York chiaramente non lo è.
L'ex segretario di Stato continua: "Ho avuto l'opportunità di incontrare molti presindenti negli anni. Mi sono trovata in disaccordo con loro ma non ho mai dubitato per un nanosecondo del fatto che si svegliavano ogni giorno con l'intento di capire quale fosse la strada migliore per il Paese". "Almeno loro", ha aggiunto Clinton, "erano persone serie". Per lei il miliardario di New York chiaramente non lo è.
Alla domanda se l'8 novembre, giorno delle elezioni presidenziali, la impaurisce, Clinton ha risposto. "No". Precisando che si riferiva all'ipotesi che potesse perdere, il giornalista si è sentite dire: "Non perderò". E ha promesso di unire le persone, come d'altra parte recita il motto della sua campagna "Stronger together", più forti insieme, di cui va molto fiera: "Funziona, in parte perché ci credo. Come altrimenti possiamo portare le persone a superare le barriere" che le dividono? Riuscirci, ha proseguito, "richiede un vero storytelling. E credo che da presidente possono raccontare quella storia. E' più difficile da candidato".
John Podesta, il presidente della campagna di Clinton, ha aggiunto che "c'è il timore tra le persone su cosa possa significare una elezione" di Trump. Per quanto il team di Barack Obama e i suoi sostenitori volessero la sua rielezione da presidente nel 2012, ha spiegato, "non avevano la percezione che la nazione sarebbe caduta negli abissi se Mitt Romney (l'allora candidato repubblicano, ndr) fosse diventato presidente". Per Clinton e quelli che la pensano come lei, succederà se Trump metterà piede nella Casa Bianca.
Una volta bastava promettere di abbassare le tasse per ottenere consensi, adesso invece per guadagnare voti si fanno previsioni apocalittiche.
Questi sono tutti matti !!!!!!
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