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Grecia fuori dall'euro: Atene avrebbe solo 46 ore di tempo

Lo scenario formulato da 21 tra economisti e professori. I leader del paese dovrebbero affrettarsi per evitare i disordini civili che seguirebbero alla decisione, per pianificare una nuova valuta e arrestare l'emorragia di fondi dalle banche.

GUARDA IL VIDEO
http://www.wallstreetitalia.com/article ... tempo.aspx

New York - La Grecia avrebbe solo 46 ore di tempo per uscire dall'euro in modo ordinato, senza provocare conseguenze catastrofiche in tutto il mondo. E' quanto risulta da uno studio messo a punto da 21 tra economisti, analisti e professori esperti dei problemi dell'Eurozona.

Il numero delle ore non è affatto casuale e corrisponderebbe al lasso di tempo compreso tra la chiusura delle contrattazioni a Wall Street e l'inizio della sessione, il lunedì successivo, nella borsa di Wellington, Nuova Zelanda. Una uscita di scena della Grecia dovrebbe infatti avvenire a chiusura dei mercati azionari, per non creare un effetto panico in tutto il mondo.

In queste ore, il lavoro dei leader ellenici sarebbe molto gravoso: le autorità di Atene sarebbero costrette infatti a pensare subito a un piano per l'addio, calmare le proteste civili che sicuramente si verificherrebero, gestire il potenziale del default del debito, pianificare una nuova valuta, ricapitalizzare le banche, frenare in tutti i modi la fuga di capitali e trovare un modo di riuscire a onorare i debiti una volta sprovvista delle operazioni di salvataggio che hanno assicurato fino a questo momento la sua sopravvivenza.

In una intervista a Bloomberg Dawn Holland, professore senior presso il National Institute of Economic and Social Reserch di Londra, afferma che il governo ellenico dovrebbe essere in grado di rispondere in modo efficace a questa soluzione - uscita dall'Euro - tentando soprattutto di impedire ai cittadini di farsi prendere dal panico e ritirare tutti i loro risparmi dalle banche. "(L'uscita dell'euro dovrebbe avvenire in modo molto veloce, visto che la fuga di capitali è già in corso", ha detto.



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MessaggioInviato: 24/05/2012, 16:46 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
mononoke ha scritto:

E noi italiani TTE facciamo parete del mondo che si sveglia?
Tu che ne pensi?


Io sono un inguaribile ottimista...
quindi il mio parere conta poco [;)]


Con la situazione che si sta vivendo un po' di ottimismo non può che far bene...



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MessaggioInviato: 24/05/2012, 18:08 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Grecia fuori dall'euro: Atene avrebbe solo 46 ore di tempo

Lo scenario formulato da 21 tra economisti e professori. I leader del paese dovrebbero affrettarsi per evitare i disordini civili che seguirebbero alla decisione, per pianificare una nuova valuta e arrestare l'emorragia di fondi dalle banche.

GUARDA IL VIDEO
http://www.wallstreetitalia.com/article ... tempo.aspx

New York - La Grecia avrebbe solo 46 ore di tempo per uscire dall'euro in modo ordinato, senza provocare conseguenze catastrofiche in tutto il mondo. E' quanto risulta da uno studio messo a punto da 21 tra economisti, analisti e professori esperti dei problemi dell'Eurozona.

Il numero delle ore non è affatto casuale e corrisponderebbe al lasso di tempo compreso tra la chiusura delle contrattazioni a Wall Street e l'inizio della sessione, il lunedì successivo, nella borsa di Wellington, Nuova Zelanda. Una uscita di scena della Grecia dovrebbe infatti avvenire a chiusura dei mercati azionari, per non creare un effetto panico in tutto il mondo.

In queste ore, il lavoro dei leader ellenici sarebbe molto gravoso: le autorità di Atene sarebbero costrette infatti a pensare subito a un piano per l'addio, calmare le proteste civili che sicuramente si verificherrebero, gestire il potenziale del default del debito, pianificare una nuova valuta, ricapitalizzare le banche, frenare in tutti i modi la fuga di capitali e trovare un modo di riuscire a onorare i debiti una volta sprovvista delle operazioni di salvataggio che hanno assicurato fino a questo momento la sua sopravvivenza.

In una intervista a Bloomberg Dawn Holland, professore senior presso il National Institute of Economic and Social Reserch di Londra, afferma che il governo ellenico dovrebbe essere in grado di rispondere in modo efficace a questa soluzione - uscita dall'Euro - tentando soprattutto di impedire ai cittadini di farsi prendere dal panico e ritirare tutti i loro risparmi dalle banche. "(L'uscita dell'euro dovrebbe avvenire in modo molto veloce, visto che la fuga di capitali è già in corso", ha detto.



CRISI DELL’EURO e CRISI GRECA: STAMPANO? E SE SI’, QUANDO?

http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/ ... uando.html

La crisi Europea va avanti da tempo, ed e’ progressivamente degenerata. Alla fin fine, le decisioni strategiche sono in mano ai signoli paesi, e la Germania e’ la chiave delle prossime mosse, essendo il pagatore di ultima istanza. Provero’ a dire la mia opinione sulle prossime evoluzioni.

Immagine

INTERESSI IN GIOCO

In questi anni s’e’ contrapposta una linea del rigore, austerita’ ed intransigenza, che vede la soluzione dei problemi dell’area Euro nelle riforme dei singoli stati (rappresentata dalla Germania) ed una linea che punta sulla crescita e su una continentalizzazione del debito dei singoli stati (rappresentata da piu’ o meno quasi tutti gli altri).

Oggi pero’ vi sono delle novita’:

a) Gli USA hanno un’interesse preciso a che la crisi Europea non degeneri ulteriormente. Cio’ impatterebbe sull’economia USA. Obama non puo’ permettersi cio’, in campagna elettorale, se no farebbe la fine di Zapatero e Sarkozy. Ecco perche’ gli USA stanno premendo in modo piu’ deciso sulla Germania affinche’ si faccia qualcosa nel breve termine, perlomeno per non far degenerare la crisi. Gli USA restano pur sempre la prima Potenza mondiale, ed Angela Merkel non puo’ ignorarne la posizione

b) I nodi sulla GRECIA stanno venendo al pettine. Il 17 Giugno ci saranno nuove elezioni. Certamente il prossimo parlamento sara’ composito come l’attuale. Resta solo da capire se il primo partito sara’ ND (conservatore, e con ampissime responsabilita’ nella crisi Greca) o Syriza (una formazione di sinistra radical alla Vendola). La Grecia sta votando (una seconda volta) e sta fallendo (una seconda volta, a dire il vero; ai greci pare piaccia fare tutto 2 volte). I POLITICI Greci lo sanno (pure il giovane Leader di Syriza, oggi dato leggermente avanti nei sondaggi) e stavolta non potranno non trovare accordi per il governo e sul da farsi. Sulla Grecia pende l’out out dell’Europa (o accettano le ulteriori misure sui conti e riforme pattuite, o stavolta niente grana e vanno fuori dall’Euro)

c) Il BLOCCO dei sostenitori della CRESCITA in Europa ha preso forza: ora c’e’ Hollande a fare il capofila. Ma oltre ai PIIGS, ormai, quasi tutti i paesi dell’area Euro, fanno parte di questo blocco. Pure Belgio, Olanda ed Austria hanno visto gli Spread coi bund crescere. Anche tutta la burocrazia che dimora Bruxelles o nella BCE, ha tutto l’interesse a “tirare a campare, e non a tirare le cuoia”. In sintesi la Germania e’ isolata.

d) La SPAGNA e l’ITALIA sono nuovamente sotto attacco. Le politiche di austerita’ hanno spedito i 2 paesi in recessione. Gli obiettivi di risanamento previsti saranno mancati in modo netto (anche se i mainstream tacciono, non so se per ignoranza, inettitudine o scientemente). La disoccupazione dilaga. Gli spread s’allargano. Le tasse crescono, ed alimentano evasione e recessione. I Governi dei 2 paesi, si sono accodati ad Hollande.

e) Veniamo alla GERMANIA. La Merkel deve guardarsi anche dal fronte interno. La SPD ed I Verdi, hanno la maggioranza nella camera alta, ed hanno un vantaggio competitiva sulla CDU, e parlano in modo chiaro di “crescita”. L’alleato Euroscettico FDP della Merkel, e’ indebolito, e dato ad un misero 4% nazionale. La Confindustria ed i Sindacati guardano con timore ad una crisi che sta facendo comunque rallentare l’export, e che a breve potrebbe creare difficolta’ alla macchina produttiva. In particolare l’unione degli Industriali tedeschi potrebbe intensificare le pressioni per salvare l’Euro. Lo stesso sistema Bancario Tedesco, ha tutto l’interesse a risolvere o perlomeno posticipare la resa nei conti della crisi (proseguendo l’alleggerimento in atto da tempo delle posizioni sui paesi indebitati).

Immagine

SCENARIO PROBABILE



Alla luce di quanto sopra, verosimilmente I Leaders del G8 (Merkel inclusa) hanno gia’ trovato un’accordo, ed una serie di dichiarazioni lo lasciano presagire.

L’accordo e’ per STAMPARE e fare un QE massiccio. Dubito, invece, che vi siano accordi su una qualche forma di EUROBOND.

Il problema e’ che l’azione va fatto solo dopo aver SCIOLTO IN NODO GRECO (farlo prima sarebbe un suicidio per la Merkel).

I Partners Europei stanno facendo dichiarazioni chiare sulla crisi greca (una l’ha fatta perfino Monti), piu’ o meno di questo tenore “La Grecia DEVE onorare I patti, e se non lo fa in tempi stretti, non scuciamo altri soldi, e ci prepariamo all’uscita della Grecia dall’Euro”. Il messaggio e’ chiarissimo, ed e’ giunto pure agli elettori Greci (non a caso nei sondaggi i partiti piu’ anti-sistema stanno perdendo consensi, ed ND e PASOK stanno accorciando le distanze da SYRIZA) timorosi dell’apocalisse. Vedremo cosa accadra’. Di certo I Leaders Europei puntano ad un Governo Greco che confermi gli accordi, ed a valle di cio’, lanceranno il QE in grande stile. Nel caso in cui, permanesse uno stallo e le forze politiche greche continuassero a fare Melina anche stavolta, si lascerebbe la Grecia al suo destino, si negozierebbe in termini lampo una sua uscita, e contestualmente per impedire il propagarsi dell’infezione al resto dell’Europa Meridionale, si rimetterebbero le rotative delle stampanti in moto in grande stile (magari accompagnato da altre misure, in coordinamento con FMI e FED).

Tra le 2 soluzioni (Grecia IN o Grecia OUT) I Leaders Europei prediligono la prima, anche perche’ la seconda puo’ presentare insidie e puo’ comportare un QE di dimensioni maggiori.

Tale soluzione, credo sia accettabile per la Merkel, anche perche’ le consentirebbe di “non fare Marcia indietro sul rigore”, e di rimandare discorsi piu’ strutturali (Eurobond, Politiche comuni europee, etc) di qualche mese.

Quando tutto cio’ accadra’? Considerando che il 17 Giugno ci sono le Elezioni in Grecia, e che in pochi giorni si sapra’ se nascera’ o meno un governo, reputo che a cavallo tra l’ultima decade di Giugno e la prima meta’ di Luglio I nodi verranno al pettine, e partiranno a stampare le rotative. Oltre non si andra’ a mio avviso, per I motive sopra esposti. Ovviamente I mercati credo abbiano intuit le possibili intenzioni dei Leaders UE, e si comporteranno come sempre , cercando di massimizzare I guadagni: per cui prevedo grande volatilita’, specie a ridosso e subito dopo le elezioni Greche.

Questo articolo non ha pretesa di veridicita’, ma rappresenta unicamente un ragionamento logico che altro non e’ che il mio punto di vista.




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Vedrete che non permetteranno che la Grecia esca dallo stramaledetto Euro ...[8D]



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MessaggioInviato: 25/05/2012, 20:19 
JP MORGAN, E’ IN ARRIVO L’APOCALISSE FINANZIARIA

Quando è uscita la notizia di una perdita di 2 miliardi di dollari da parte di JP Morgan, gran parte del mondo finanziario era assolutamente sbalordito. Ma la verità è che questo è solo l’inizio. Questa è solo un’anteprima molto piccola di ciò che accadrà quando vedremo il crollo del mercato mondiale dei derivati. Quando la maggior parte degli americani pensa a Wall Street, pensa ad un gruppo di noiosi banchieri che commerciano in azioni e obbligazioni. Ma nel corso degli ultimi due decenni si sono evoluti in molto più di questo. Oggi, Wall Street è il più grande casinò a livello mondiale. Quando il le banche “troppo grandi per fallire” fanno buone scommesse, possono fare un sacco di soldi. Quando fanno cattive scommesse, possono perdere un sacco di soldi, e questo è esattamente quello che è appena successo a JP Morgan. Il loro Chief Investment Office ha fatto una serie di traffici che si sono rivelati spaventosi, e si sono tradotti in una perdita di oltre 2 miliardi di dollari negli ultimi 40 giorni. Ma 2 miliardi di dollari sono poca cosa rispetto alla vastità del mercato globale dei derivati. E’ stato stimato che il valore nominale di tutti i derivati #8203;#8203;del mondo è all’incirca 600 trilioni di dollari e 1,5 quadrilioni di dollari. Nessuno conosce veramente la quantità reale, ma quando questa bolla dei derivati#8203;#8203;alla fine scoppierànon ci saràabbastanza denaro in tutto il pianeta per sistemare le cose.

Purtroppo, un sacco di notizie mainstream non usano nemmeno la parola “derivati” quando parlano di ciò che è appena successo a JP Morgan. Questa mattina ho ascoltato con attenzione, come un giornalista ha descritto la perdita di 2 miliardi di dollari semplicemente come una “cattiva scommessa”.

E forse è più facile da capire per il popolo americano. JP Morgan ha fatto una serie di scommesse davvero cattive e nel corso di una conferenza, ieri sera il CEO Jamie Dimon ha ammesso che la strategia era “imperfetta, complessa, poco esaminata, mal eseguita e mal controllata”.

La cosa divertente è che JP Morgan è considerato molto più “contrario al rischio” della maggior parte degli altri principali istituti finanziari di Wall Street.

Quindi, se questo genere di cose sta accadendo a JP Morgan , allora cosa sta accadendo nel mondo in altri uffici simili?

Questa è veramente una buona domanda.

Per chi fosse interessato ai dettagli tecnici sulla perdita di 2 miliardi di dollari, un articolo pubblicato su CNBC ha descritto esattamente com’è avvenuta questa perdita ….

La copertura fallita probabilmente ha coinvolto una scommessa sull’appiattimento di una curva di derivato creditizio, La siepe fallita probabile coinvolti una scommessa sull’appiattimento di una curva derivati di credito, parte della famiglia di indici di credito d’investimento CDX hanno detto due fonti a conoscenza del settore, ma non direttamente coinvolte nella questione. JPMorgan è stato poi catturato da forti movimenti alla fine lunga della scommessa, hanno detto. L’indice CDX espone i commercianti al rischio di credito in una vasta gamma di attività, e prende il suo valore da un paniere di derivati #8203;#8203;su crediti individuali.

In sostanza, JP Morgan ha fatto una serie di scommesse molto, molto cattive. Questa perdita è stata così enorme che ha spinto persino i membri del Congresso a prenderne atto. Di seguito lo stralcio da una dichiarazione che il senatore degli Stati Uniti Carl Levin ha rilasciato poche ore dopo l’uscita di questa prima notizia ….

“La perdita enorme che JPMorgan ha annunciato oggi è solo l’ultima prova che quello che le banche chiamano ‘coperture’ sono spesso scommesse rischiose che le cosiddette banche ‘troppo grandi per fallire’ non devono fare.”

Purtroppo, le perdite di questa attività potrebbero non essere ancora finite. Infatti, se le cose andranno molto, molto male le perdite alla fine potrebbero essere molto più grandi, come ha spiegato in dettaglio un recente articolo di Zero Hedge ….

Semplice: perché sapeva con il 100% di certezza che se le cose fossero andate molto, molto male, il contribuente, attraverso la Fed, sarebbe venuto in suo aiuto. Per fortuna, le cose sono andate male solo all’80% . Anche se non è ancora finita: se salgono gli spread creditizi, assumendo a 200 milioni di dollari il DV01, e una mossa a 100 bps, JPM potrebbe subire 20 miliardi di dollari di perdita quando tutto sarà stato detto e fatto. Ma hey: almeno “netto” non è “lordo” e sappiamo, è sufficiente sapere che la SEC si metterà in gioco per assicurarsi che qualcosa di simile non accada mai più.

E già, la SEC ha annunciato un’”indagine” su questa perdita di 2 miliardi di dollari. Ma tutti sappiamo che la SEC è fondamentalmente inutile. Negli ultimi anni i dipendenti SEC sono conosciuti più per guardare la pornografia nei loro uffici a Washington DC che per regolamentare Wall Street.

Ma quello che è diventato evidente è che Wall Street è completamente incapace di auto regolarsi. Questo punto è stato sottolineato in un recente commento di Henry Blodget di Business Insider ….

Wall Street non può più essere attendibile per gestire o anche valutare correttamente i propri rischi.

Questo in parte perché, di volta in volta, Wall Street ha dimostrato che non sa nemmeno quali rischi sta assumendo.

In breve, i banchieri di Wall Street sono solo un gruppo di bambini che giocano con la dinamite.

Ci sono due ragioni per questo, nessuna delle quali si puo ricondurre a “stupidità”.

La prima ragione è che gli strumenti di gioco che le banche utilizzano ora sono incredibilmente complicati. Warren Buffett ha descritto i derivati #8203;#8203;come “armi di distruzione di massa”. E quelle armi sono diventate molto più complesse negli ultimi anni.

La seconda ragione è che la struttura di incentivi di Wall Street è fondamentalmente errata: I banchieri prendono tutto il buono se vincono le scommesse, e qualcun altro – il governo o gli azionisti – coprono le perdite.

La seconda ragione è particolarmente insidiosa. La cosa peggiore che possa capitare a un commerciante che manda all’aria una scommessa enorme e demolisce la sua azienda – la cosa veramente peggiore – è di essere licenziato. Poi passa immediatamente a trovare lavoro presso un hedge fund e a fare peggio di quello che stava facendo prima di mandare all’aria l’azienda.

Non abbiamo mai imparato una delle lezioni fondamentali che avremmo dovuto imparare dalla crisi finanziaria del 2008.

I banchieri di Wall Street assumono rischi enormi perché il rapporto rischio/ricompensa è tutto incasinato.

Se i banchieri fanno scommesse enormi e vincono, vincono alla grande.

Se i banchieri fanno scommesse enormi e perdono, allora il governo federale usa i soldi dei contribuenti per ripulire il pasticcio.

A questo tipo di condizioni, perché non scommetterci l’azienda?

Purtroppo, la maggior parte degli americani non sa nemmeno che cosa sono i derivati.

La maggior parte degli americani non ha idea che ci stiamo rapidamente avvicinando a una terribile crisi dei derivati #8203;#8203;che faràsembrare la crisi del 2008 come un pic-nic di Domenica.

Secondo il Comptroller of the Currency, le banche “troppo grandi per fallire” hanno un’esposizione ai derivati #8203;#8203;che è assolutamente strabiliante. Basta controllare i seguenti numeri da un rapporto ufficiale del governo degli Stati Uniti ….

JPMorgan Chase – 70,1 trilioni di dollari

Citibank – 52,1 trilioni di dollari

Bank of America - 50,1 trilioni di dollari

Goldman Sachs – 44,2 trilioni di dollari

Quindi, la perdita di 2 miliardi di dollari per JP Morgan è niente in confronto alla sua esposizione totale di oltre 70 trilioni di dollari.

Nel complesso, le 9 banche più grandi degli Stati Uniti hanno un totale di oltre 200 trilioni di dollari di esposizione ai derivati#8203;#8203;. Circa 3 volte le dimensioni di tutta l’economia globale.

E’ difficile per la persona comune di strada iniziare a comprendere quanto sia enorme questa immensa bolla dei derivati.

Quindi cerchiamo di non considerare troppo questa perdita di 2 miliardi di dollari da parte di JP Morgan.

Questo è solo mangime per polli.

Questa è solo un’anteprima dello spettacolo a venire.

Ben presto i problemi reali con i derivati #8203;#8203;avranno inizio, e quando ciò accadrà, scuoteranno l’intero sistema finanziario globale al nucleo.

Fonte: The Economic Collapse 11 Maggio 2012


Tratto da: JP MORGAN, E’ IN ARRIVO L’APOCALISSE FINANZIARIA | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1vuHTfC90
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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Vedrete che non permetteranno che la Grecia esca dallo stramaledetto Euro ...[8D]

E` triste da ammettere ma hai ragione.
Se dovesse uscire (meraviglioso) sarebbe una vera fine del mondo.
Altro che nibiru.......
P.S
Non vedo l`ora che accada, effetto domino e dopo 12 mesi la massa (97%) riprendera` a respirare.
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ma quale fine del mondo. La moneta in grecia non ha nulla a che fare con la fine del mondo. La grecia sarà la prima a uscire dall'euro poi seguiranno tutte le altre.


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Mi sa che devo citare il tuo "nickname" ....[;)]



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MessaggioInviato: 28/05/2012, 02:39 
La Banca Centrale Europea non è stata costruita come la FED, la sua omologa americana. Draghi lo ha detto chiaramente, l’altro giorno alla Sapienza: lo scopo della BCE è unicamente quello di mantenere l’inflazione entro il 2%. Ora, l’inflazione cos’è? E’ l’aumento dei prezzi, ma l’aumento dei prezzi è dovuto alla disponibilità rinnovata di denaro fresco. Si immette denaro e, poichè vi è più ricchezza, i prezzi delle merci, regolati dalle leggi del mercato, si adeguano al rialzo. Dopo un po’ il denaro si svaluta perché i rincari compensano la maggiore disponibilità di liquidi. Tuttavia, il tasso di inflazione è anche una misura indiretta della ricchezza disponibile. Dunque una politica monetaria centrale unicamente concentrata sul controllo dell’inflazione corrisponde ad una precisa volontà politica di contenere la ricchezza. E’ come lasciar scorrere un filo d’acqua da un unico rubinetto per la paura che si allaghi tutto, ma fregandosene di chi muore di sete, mentre una ristretta minoranza di ricchi speculatori si scambiano immensi depositi di acqua e ne usano una minima parte per ricattare gli assetati e costringerli a lavorare in cambio di poche gocce.

Tutte le volte che vogliono convincervi che austerity e pareggio di bilancio sono le uniche soluzioni possibili, non fanno altro che stringere l’obiettivo e zoomare a fondo scala, ma se allargate il quadro e montate un grandangolo, potete vedere chiaramente quali sono i risultati di questo strategia: super ricchezze per pochi (che arrivano a guadagnare 4 miliardi di dollari all’anno come i gestori degli Hedge Funds più estremi) e fame nera per centinaia di milioni di esseri umani. Come è possibile considerare buone le ricette criminali (in quanto costringono alla povertà i popoli della Terra) di chi ha saputo, con la sua dottrina sbagliata, ottenere questi risultati catastrofici? La risposta è evidente:

1) mantenendo le moltitudini in uno stato di ignoranza diffusa (come professava l’organizzazione guidata da Monti in uno studio famoso, Crisis of Democracy),

2) indottrinando una ristretta cerchia di futuri monetaristi affinchè propagandino a loro insaputa teorie sbagliate dai risultati altrimenti evidenti (come si fa alla Bocconi, di cui Mario Monti è stato presidente) e

3) mantenendo aperta una sola finestra sul mondo dalla quale sia possibile vedere uno scorcio dell’immagine complessiva che si apre su una scenografia allestita e presidiata da sagome posticce, a creare una rappresentazione illusoria e mendace del mondo reale, analogamente al mito della caverna di Platone (come fa la televisione ormai da 60/70 anni).


CONTINUA>>
http://www.byoblu.com/post/2012/05/26/B ... x#continue



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Paolo Barnard.... è forse un veggente? [:D]

Questo articolo è del 07/12/11... non so se mi spiego....




Monti, atroce autopsia dell’Italia: ma il killer è l’euro

http://www.libreidee.org/2011/12/monti- ... r-e-leuro/

Senza più moneta sovrana, l’Italia è condannata: non può più onorare qualsiasi deficit semplicemente «facendosi staccare un assegno dalla propria banca centrale», per usare un’espressione di Wynne Godley, che Paolo Barnard cita per chiarire la situazione. Siamo nel tunnel del suicidio economico a orologeria: Monti spreme gli italiani per avvicinarsi al pareggio di bilancio e vincerà il primo round. Ma poi perderà il match: una volta dissanguati, gli italiani si consegneranno al baratro della recessione. «E che farà a quel punto Mario? Ve lo metto per iscritto: farà quello che hanno sempre fatto tutti i robotizzati umanoidi della scuola economica Neoclassica e Neoliberista, cioè prescriverà ancor più dosi del veleno che ci starà ammazzando. Come fa Obama in Usa, come fa il Fmi in Estonia e in Irlanda, in Grecia, in Africa».

Il problema? Sempre lo stesso: l’euro. Governato da una banca centrale, la Bce, che per statuto non può essere “prestatore di ultima istanza” e quindi Mario Montiusare il denaro per politiche espansive a sostegno dell’economia sociale. L’Italia di oggi? E’ uno Stato «membro dell’Eurozona, che usa una moneta straniera che si chiama Euro, che le viene fornita interamente da prestatori privati, senza alcun appoggio della Banca d’Italia». Ridotta così, per sopravvivere, questa Italia è costretta davvero a pareggiare i bilanci, come minimo. «Ma non solo», aggiunge Barnard: «Deve arrivare al surplus di bilancio». Cioè: «Lo Stato dovrà tassarci molto di più di quello che ci dà come ricchezza finanziaria», e questo significa che «dovremo tutti diventare più poveri, e soffrirne le orrende conseguenze sociali».

Non si scappa, insiste Barnard nel suo blog: Monti e Draghi «in questo hanno ragione», e la loro ricetta «non fa una grinza: tecnicamente parlando, è un obbligo ineludibile». Anzi, è persino «troppo tenera». Perché in economia esiste una regola aurea che stabilisce che un Paese con moneta non sovrana, per poter onorare gli interessi sui suoi titoli di Stato emessi (Bot, Btp) deve pagare un tasso d’interesse sui quei titoli non di molto superiore al tasso della sua crescita economica. «Esempio: se quel Paese cresce al 2%, non può pagare tassi al 5, al 6, al 7,5 %». Altrimenti, «prima o poi fallisce». E l’Italia? Lo sappiamo: sta crescendo quasi zero, e paga tassi d’interesse dal 6 al 7%. Mario Draghi«Semplificando, è come se uno guadagnasse 1 soldo ma dovesse pagare un affitto di 6 soldi. Come fa?».

L’Italia dell’euro, continua Barnard, deve dunque trovare la differenza (soldi) in qualche modo, se no fallisce. E dove li può trovare? Monti lo sa bene: deve incassare tasse al netto, tagliare la spesa pubblica o generare un forte aumento dell’export. In altre parole: lo Stato deve prenderci con le tasse più di quanto ci dà in termini di servizi, e inoltre attrezzarsi per aumentare le esportazioni. Non disponendo più di una moneta sovrana da poter svalutare, l’unico modo per rendere “competitivo” il made in Italy è il taglio del costo del lavoro. Tradotto: salari sempre più miseri. E poi, naturalmente, c’è l’austerity: impoverimento generale, in modo che gli italiani «desiderino meno prodotti esteri (Iphone, Audi, Chanel, Sony, benzina)», sperando così che l’Italia riesca ad esportare più di quanto importa. Come convincerci? «Siamo troppo viziati, l’unica è impoverirci, punto. Monti lo sa, è un esperto, e questo fa».

Riassumendo: l’Italia dell’euro deve davvero trovare i soldi per pagare i tassi sul suo debito. Tanti soldi, perché la differenza fra la sua crescita economica (vicina allo zero) e i tassi che paga (7-8%) è enorme: «Quel denaro lo possiamo solo trovare tassandoci, tagliando la spesa pubblica e impoverendo ancor di più gli stessi italiani, così da ridurre le importazioni e pagare di meno gli operai», con la speranza di poter esportare più di quanto importiamo, e incassare la differenza. «Non se ne esce», insiste Barnard. Anzi, la pura matematica rivela che Monti è stato per ora sin troppo leggero: «Lui sa benissimo che dovrà essere molto più pesante nei sacrifici che ci Paolo Barnard imporrà in futuro». Tutto questo, grazie all’euro: che il centrosinistra impose all’Italia, senza che i sindacati – oggi sulle barricate contro Monti – battessero ciglio.

Ma il peggio deve ancora arrivare, continua Barnard: lo stesso Monti sa benissimo che, incassata a nostre spese la prima rata di ossigeno, il “rigore” non produrrà certo la “crescita” auspicata, ma soltanto depressione, recessione e nuova povertà. Meno denaro, meno redditi, meno consumi. Quindi, alla fine, meno gettito fiscale: e saremo daccapo. Che farà, a quel punto, il professor Monti? Barnard non ha dubbi: farà esattamente quello che la sua scuola economica gli suggerisce, ovvero: ancora più rigore, «fino a che saremo morti». Dal fallimento non si salverà neppure lui, è vero, ma prima «si sarà fatto un passaggio da Nomura o alla JP Morgan per incassare una pensione multimilionaria con 3 o 4 anni di contributi (non 300 come chiede a te), tanto quanto sarà stato necessario per annientare l’Italia».





Qui Barnard, nella sua ultima apparizione nella TV pubblica.....




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Cosa fare con i Soldi in Banca (in Italia)

Immagine

http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/ ... talia.html

Scenario di Riferimento: Alcuni paesi europei, fra cui l’Italia, stanno attraversando, una profonda crisi economica che da “crisi di liquidità” si sta rapidamente trasformando in una “crisi di solvibilità”. In altre parole non sono solo e tanto gli Euro in circolazione a mancare, quanto la capacità del sistema Italia di produrre abbastanza ricchezza da autosostenersi e fare fronte alle proprie obbligazioni.

Le ragioni cogenti (per quelle profonde consiglio questo post fondamentale http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/ ... rcato.html) della crisi di solvibilità sono: eccesso di spesa pubblica, eccesso di pressione fiscale, sistema burocratico costoso e inefficiente, magistratura civile e penale da terzo mondo arretrato. Lo spirito animale dell’individuo che in ultima analisi è e rimane IL MOTORE di ogni avanzamento sociale ed economico è stato completamente ingabbiato, dunque stiamo assistendo ad una fuga di capitali, uomini e fabbriche verso nazioni in cui è possibile un rapporto “ragionevole” e “giusto” fra stato e uomo. Paesi come la Svizzera o l’Austria, in cui lo stato fornisce buoni servizi ad un costo accettabile, chiede ed ottiene tasse ad un livello ragionevole e in cui vi sia una ferrea tutela della proprietà privata e del segreto bancario (avete fatto caso che dove esiste il “segreto bancario” c’è un livello di evasione fiscale bassissimo?), e sopra ogni cosa,ove il merito e la ricchezza individuale NON sono considerati una “colpa”.

L’Italia per cause culturali ovvero per una tradizionale propensione alle “consorterie” di ogni genere e colore (dalle Coop Rosse alla Mafia, passando per le sobrie stanze del potere finanziario), oggi esprime una classe dirigente miope, stupida, e parassitaria, introflessa nella strenua difesa di interessi particolari. Il pagatore di ultima istanza in un sistema di questo genere è naturalmente chi è fuori o ai margini di questo sistema, imprese e cittadini spremuti come limoni per mantenere i livelli criminali e insostenibili di privilegio dei “parassiti-associati”.

Il punto nodale è che, parte rilevante dei produttori di ricchezza netta (ovvero non sussidiata) NON riescono più a tenere sulle spalle il peso del sistema, dunque rinunciano o delocalizzano. La fuga di capitali, in quanto più semplice, ha preceduto quella delle fabbriche, oggi stiamo assistendo all’ultima parte del fenomeno, la fuga dei “migliori italiani”, coloro che sanno fare e produrre cominciano a varcare la frontiera con la famiglia, chiedono la residenza e costruiscono una nuova vita professionale o imprenditoriale all’estero.

In questo scenario, e non scorgendo all’orizzonte alcun cenno di cambiamento politico, il disastro economico e finanziario italiano è inevitabile.

Soldi in Banca

La domanda che ricorre molto spesso nei commenti è “cosa fare con la liquidità in conto corrente“, ecco la nostra risposta.

Dato lo scenario di riferimento esiste una probabilità elevata di un choc bancario sistemico, la forza deputata a scongiurare una tale eventualità è la Banca Centrale Europea lo stato italiano non ha la forza di intervenire se non per tamponare problemi di poche singole banch, purtroppo non è prevedibile con certezza un intervento della banca centrale (stampando denaro) in caso di crisi bancaria italiana.

Dunque la probabilità di un congelamento dei conti correnti e soprattutto di leggi restrittive al ritiro del denaro nei prossimi mesi non è affatto marginale.

La domanda è, per quanto la probabilità sia piccola, possiamo permetterci di correre un rischio del genere?

No ovviamente no, dunque ecco cosa fare in sintesi schematica:

1) Lasciare sul conto corrente lo stretto necessario per fare funzionare il bancomat e pagare le bollette ed eventualmente per finanziare il circolante che fa funzionare la nostra impresa.

2) Aprire un conto all’estero, magari non troppo lontano, in un paese con fondamentali sani (Austria, Germania, Svizzera ad esempio)avendo cura di indicare l’importo esportato nel quadro RW della dichiarazione dei redditi OVE ne ricorrano i presupposti. In modo da avere già pronta una meta per un “bonifico di emergenza”.

3) Tenere una riserva di contanti in luogo sicuro, può essere una cassaforte, una mattonella oppure una cassetta di sicurezza (nella speranza che essa non venga bloccata insieme ai conti correnti)

4) Trasformare una quota rilevante di Euro cartacei in Oro fisico monetato, Franchi Svizzeri e Corone Norvegiesi. (30% Euro, 30% Valuta Forte, 30% Oro Fisico Monetato)

Teniamo presente che a tornare indietro, se e quando le condizioni di tutela della proprietà privata torneranno ragionevoli , ci sarà sempre tempo.

Per una visione di insieme vi consiglio di leggere questo Vademecum per sopravvivere alla Bancarotta (http://www.rischiocalcolato.it/2012/05/ ... tuale.html)

p.s. aspetto con ansia il commentatore che immancabilmente accuserà questo blog di provocare la crisi. Santa pazienza…



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MessaggioInviato: 28/05/2012, 12:46 
Corsa sportelli: altra prova della gravita' del fenomeno

In Spagna c'e chi nutre ancora dubbi sulla veridicita' dei dati pubblicati finora. Ma sono i movimenti in entrata e uscita dei depositi, pubblicati dalla Bce, a offrire una triste conferma.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... omeno.aspx

New York - Secondo l'ultimo numero dell'Economist e' la piu' grande paura dell'Europa. Non si e' ancora verificata in tutta la sua forza, nemmeno in Grecia, ma e' un fenomeno in crescita che non va sottovalutato.

In Europa e in particolare in Spagna c'e ancora chi nutre dubbi sulla veridicita' della corsa agli sportelli. In alcuni casi le indiscrezioni pubblicate finora che mostrano una tendenza alla fuga di capitali e risparmi dalle banche greche, spagnole e italiane sono stati smentiti dalle dirette interessate.

Ma sono i dati ufficiali della Bce sui movimenti dei depositi, in entrata e uscita, a offrire una triste conferma. Come si vede bene nel grafico in allegato, trimestre su trimestre i cambiamenti dei risparmi nelle casseforti degli istituti di Germania e Spagna. Si parla di economia reale e i numeri risalgono al primo trimestre di quest'anno, quando il fenomeno della corsa agli sportelli ha iniziato a farsi piu' insistente.

Tenendo conto dell'allargamento record dello spread tra rendimenti di bond iberici e di Bund tedeschi, c'e' veramente qualcuno che crede che la situazione sia andata migliorando dalla fine di marzo a oggi?



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TRICHET PROPONE DI ABOLIRE LA DEMOCRAZIA PER SALVARE L’EURO

L’ex presidente della BCE stima che l’Unione Europea deve poter gestire il budget di uno stato membro in caso di stallo.
Jean-Claude Trichet ha proposto giovedì che l’Unione Europea possa gestire il budget di uno stato membro se essa constata la sua incapacità di mettere in ordine le proprie finanze, come parte delle misure da prendere per preservare l’Euro dalla crisi greca.

L’ex presidente della Banca Centrale Europea, il cui mandato è terminato a novembre, propone, in assenza di un’unione federale politicamente difficile da attuare, l’attivazione di un meccanismo eccezionale, quando la politica fiscale di un paese minaccia l’insieme dell’unione monetaria.

Jean-Claude Trichet ha fatto notare che gli elementi di questo meccanismo erano di fatto già in vigore, visto che i paesi membri avevano accettato, il patto fiscale europeo, sorvegliando i rispettivi budget e sanzionando i deficit eccessivi.

Il prossimo passo, secondo l’ex capo della BCE, sarebbe di mettere un paese sotto amministrazione europea quando il suo governo o il suo parlamento non sono in misura di applicare delle politiche fiscali approvate dall’UE.

VEN 18 MAI 2012


Fonte: http://www.lesechos.fr/economie-politiq ... 324689.php

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1wHCqeF25


se cio' fosse attuato sarebbe il funerale della democrazia vera e l'attuazione di un tipo di democrazia a sovranita'limitata [;)]


Ultima modifica di ubatuba il 29/05/2012, 20:39, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 30/05/2012, 12:31 
Asta Italia: tasso BTP a 10 anni a record gennaio

Subito dopo il collocamento i tassi sui BTP a 10 anni sul mercato secondario schizzano al 6%(vedi grafico). Reazione negativa: Piazza Affari accelera al ribasso mentre spread oltre quota 465 punti base. Minimi storici per i tassi sui bond tedeschi a 5,10 e 30 anni.

Roma - Preoccupante l'esito dell'asta italiana di Btp, con i rendimenti dei titoli di stato con scadenza a cinque e dieci anni che segnano forti rialzi rispetto ai collocamenti precedenti. In totale, il Tesoro ha collocato 5,7 miliardi di euro di bond, contro la forchetta prevista di 4,5-6,25 miliardi di euro.

I tassi sui BTP a 10 anni si sono attestati al 6,03%, rispetto al 5,84% dell'asta della fine di aprile, e al record da gennaio.

Emessi per un valore di 3,391 miliardi di euro di BTP a cinque anni con scadenza nel giugno del 2017; in questo caso, i rendimenti sono balzati al 5,66%. rispetto al 4,86% dello scorso 27 aprile e con un rapporto bid-to-cover a 1,352.

Immediata la reazione negativa sul mercato secondario dei titoli di stato italiani, con quelli a dieci anni che scendono per la quarta sessione consecutiva: si tratta della serie più lunga di ribassi in più di un mese.

Spread Italia-Germania a 10 anni oltre quota 465 punti base, a 465,19 punti base, con un balzo +6,17%. Rendimenti decennali +4%, toccano il 6%. Tassi sui BTP a cinque anni schizzano +7,72% al 5,66%. Borsa Milano accelera al ribasso.

Rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni toccano un nuovo minimo assoluto, perdendo -2,28% e attestandosi all'1,32%, a conferma di come gli investitori continuino a posizionarsi sui titoli di stato della Germania, considerati alla stregua di asset rifugio. In calo anche i titoli tedeschi a cinque e trenta anni che, rispettivamente allo 0,415% e all'1,897%, testano anch'essi nuovi minimi record.

I rendimenti dei Treasury a 10 anni fanno -3,14% e si attestano all'1,690%.

fonte: http://www.wallstreetitalia.com/

aggiornamento ( fonte SkyTG24): spread intorno a 480 punti


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