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Non è quello che ha predicato, insegnato e dimostrato Gesù Cristo con il Suo comportamento ... e le migliaia di martiri che Lo hanno seguito.



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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E comunque non mi sbaglio: la scristianizzazione procede a gran passi.[^]



La festa di nessun santo


La laïcité dogmatica e illiberale fa passi da gigante in Francia. Ora devono essere tolte due feste cristiane. Prima si cambia il linguaggio, poi anche il calendario. Come ai tempi di Robespierre



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Il ministro francese dell’Istruzione, il neoilluminista Vincent Peillon, lo aveva annunciato con parole che più chiare non potevano essere: “Non si potrà mai costruire un paese libero con la religione cattolica. Non si può fare una rivoluzione unicamente in senso materiale, bisogna farla nello spirito. Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale. Quindi abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla”. Così adesso l’Osservatorio della laicità, l’organo voluto dal presidente François Hollande per coordinare le sue politiche neosecolariste, propone di eliminare alcune feste nazionali cristiane per far posto a quelle islamiche, ebraiche e laiche.

L’idea è arrivata da Dounia Bouzar, membro del direttivo dell’Osservatorio appena nominata dal primo ministro Jean-Marc Ayrault: “La Francia deve sostituire due feste cristiane per far posto allo Yom Kippur e all’Eid”. La prima è la grande solennità ebraica del pentimento, la seconda segna la fine del ramadan islamico. Bouzar è una delle più note intellettuali pubbliche islamiche di Francia. Cresciuta da brava musulmana francese laica e repubblicana, Bouzar diventa religiosa a vent’anni e oggi insegna Antropologia. D’accordo con la sua proposta il presidente dell’Osservatorio, Jean-Louis Bianco: “Non è in cima alla nostra agenda, ma è qualcosa che può essere studiato”, ha detto l’ex ministro e grand commis Bianco. Padre Grosjean, segretario generale della commissione Etica e politica della diocesi di Versailles, denuncia il tentativo di fare tabula rasa della cattolica Francia: “Questo calendario è il risultato di una storia, una cultura, è un riflesso delle radici cristiane che fanno parte del nostro patrimonio”. Contro anche Abdallah Zekri, presidente dell’Osservatorio contro l’islamofobia: “E’ un bene pensare anche alle altre comunità. A questo punto aggiungiamo due giorni di festa ma non eliminiamone due. Non si dica che vogliono spogliare Pietro per vestire Maometto”.

Il decreto con cui nel 2007 l’allora presidente Jacques Chirac aveva posto le basi dell’Osservatorio della laicità era rimasto a lungo lettera morta. Poi, nell’aprile scorso, Hollande ha creato l’organismo dandogli ampie libertà di manovra. Dell’Osservatorio è infatti la tanto discussa “carta della laicità” immessa dal ministro Peillon nelle scuole dall’inizio di settembre. L’Osservatorio ha una visione opposta a quella del Consiglio di stato, che è sempre stato favorevole a una laicità “aperta” e “inclusiva”. L’Osservatorio ha infatti appena suggerito al premier Ayrault di varare una legge che proibisca i segni religiosi anche nelle università (la legge del 2005 li proibisce già nelle scuole superiori).
Bouzar ha risposto così a chi, come Zekri, le aveva fatto notare che le feste di altre fedi potevano essere aggiunte all’attuale calendario esistente: “No, devono essere sostituite due feste cristiane. Una festa ebraica e una festa musulmana diventerebbero una festa per tutti i francesi e farebbe progredire la causa della laicità”.

Sembra un ritorno ai fasti robespierriani sugli Champs de Mars, la cornice impareggiabile della grande festa dell’Essere Supremo ma anche teatro del mostruoso massacro del 1791. E’ la vecchia storia scritta dai francesi: prima c’è il lume che si accende a Parigi, poi la sua diffusione in Europa e poi nel mondo, al seguito delle armate napoleoniche, dei maître à penser o della burocrazia secolarista. Così anche nel vicino Belgio, sempre in nome del politicamente corretto e della nuova fede ultralaica, le autorità hanno deciso che le feste cardine della cultura europea e cristiana, come Ognissanti, Natale e Pasqua, vengano sostituite dalle più neutre e anonime “Vacanze d’autunno”, “Vacanze d’inverno” e “Vacanze di primavera”. Un solstizio laicista?

http://www.ilfoglio.it/soloqui/19973



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MessaggioInviato: 01/10/2013, 13:02 
«Ogni anno 700 cristiani vengono rapiti in Pakistan e costretti a convertirsi all’islam»

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Parla Claire Lacroix, redattrice in capo di Open Doors, Ong americana che sostiene i cristiani perseguitati nel mondo: «Pakistan è tra i dieci paesi al mondo dove la persecuzione dei cristiani è più grave»

pakistan-cristiani-rapiti-conversione-islam«Secondo diverse Ong cattoliche, almeno 700 cristiani vengono rapiti ogni anno in Pakistan e costretti a convertirsi all’islam». È quanto dichiarato in un’intervista a Jol Press da Claire Lacroix, redattrice in capo di Open Doors, organizzazione non governativa americana che sostiene i cristiani perseguitati nel mondo.

«CITTADINI DI SERIE B». «Ci sono cinque milioni di cristiani in Pakistan – afferma – cioè il 2,5% della popolazione. Sono considerati cittadini di serie B e a causa della discriminazione nei loro confronti accedono con fatica ai servizi di istruzione, sanità, lavoro e alloggio. Aprire una chiesa, in Pakistan, è quasi impossibile».

L'attentato contro i cristiani in Pakistan
«PERSECUZIONE AUMENTATA». Lo scorso 22 settembre due kamikaze si sono fatti esplodere davanti alla chiesa di Tutti i santi, a Peshawar, all’uscita della Messa, uccidendo 85 persone. Ieri un’autobomba è esplosa in un mercato ancora di Peshawar causando la morte di almeno 42 persone. «La persecuzione è aumentata negli ultimi anni, se è vero che il Pakistan, da 14esimo nel 2010 e 11esimo nel 2011, l’anno scorso è diventato il decimo paese al mondo dove le minoranze sono più perseguitate».

«SOCIETÀ SEMPRE PIÙ RADICALE». Il problema, continua Lacroix, «è la radicalizzazione della società e dell’islam (…) oltre a un governo debole e corrotto. L’esercito è complice degli islamisti e non esita ad aiutare i loro militanti. E anche chi è oggetto di violenza e soprusi non è aiutato dalla giustizia: sia perché la polizia rifiuta di condurre inchieste che scagionino i cristiani, sia perché a causa delle pressioni e delle minacce di morte le vittime stesse sono costrette a ritirare le denunce».

http://www.tempi.it/pakistan-cristiani- ... kqqs39jFmM

NOI SAREMMO I "CANI INFEDELI" ....[8)]



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MessaggioInviato: 06/10/2013, 16:39 
Noi, cristiani senza patria. Il lungo calvario della Chiesa cominciato con la fine della Primavera araba

Nigeria, Siria, Indonesia, Marocco, Pakistan. In poco più di un mese sono centinaia le vittime dei terroristi, le chiese bruciate, i fedeli in fuga

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Nigeria. L’intensificarsi degli attacchi di Boko Haram, terroristi che hanno come obiettivo la cacciata dei cristiani dal nord del paese e la formazione di uno Stato islamico retto dalla sharia, ha causato quasi 500 vittime in un solo mese tra attentati a chiese, scuole, uffici governativi e omicidi di semplici civili. Siria. Altre due chiese sono state bruciate dai guerriglieri legati ad al Qaeda nella città di Raqqa, ormai diventata un vero e proprio califfato, mentre i cristiani di al Tabqah sono stati costretti a fuggire dagli islamisti, che li minacciavano così: «Vi taglieremo la testa e la esporremo in moschea».

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Indonesia. Un pastore protestante e quattro cristiani sono stati arrestati per «proselitismo» mentre folle di estremisti hanno impedito l’apertura di due chiese autorizzate dallo Stato. Marocco. Un giovane è stato condannato a due anni e sei mesi di prigione per essersi convertito dall’islam al cristianesimo. Pakistan. Almeno 85 fedeli sono stati uccisi dai talebani all’uscita della chiesa di Tutti i santi, dove al termine della funzione due kamikaze si sono fatti esplodere tra la folla.

Settembre è stato un mese nero per i cristiani perseguitati, colpiti in tutto il mondo dal terrorismo di matrice islamica. «Siamo addolorati per uno degli attacchi più gravi e mortali nella storia della Chiesa pakistana», ha dichiarato nei giorni scorsi l’arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale pakistana Joseph Coutts. «Uccidere innocenti in un momento di preghiera è un vergognoso atto di codardia. Al governo chiediamo di prendere misure immediate per arrestare i responsabili e proteggere i luoghi di culto, ai fedeli domandiamo di restare calmi e di non cedere alla tentazione di reazioni violente».
Sull’attentato del 22 settembre è intervenuto da Londra anche l’arcivescovo anglicano di Canterbury Justin Welby: «L’apparenza spesso inganna, io credo che i cristiani siano attaccati semplicemente per la loro fede. Non è sbagliato dire, specie per i morti di Peshawar, che abbiamo visto più di 80 martiri negli ultimi giorni». Sono stati attaccati, continua, «perché stavano testimoniando la loro fede in Gesù Cristo andando in chiesa».

(Continua): http://www.tempi.it/noi-cristiani-senza ... lF1n1NjFmM



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MessaggioInviato: 22/10/2013, 15:39 
( NON PARE CHE ME LO SIA INVENTATO ... IO,il titolo del topic) [;)]







C’è una guerra in atto contro i cristiani. Anche nel civilissimo e “tollerante” Occidente

ottobre 22, 2013 John Flynn

Come scrive nel suo studio il vaticanista John Allen, «i cristiani sono la realtà religiosa più perseguitata del pianeta». E dove non sono torturati o messi a morte, spesso subiscono altre forme di ostilità. Alcuni casi significativi

http://i.imgur.com/ptrbiPi.png


La persecuzione contro i cristiani «è la più drammatica storia religiosa dell’inizio del XXI secolo». Lo afferma nel suo ultimo libro il vaticanista John Allen.

In The Global War on Christians: Dispatches From the Front Lines of Anti-Christian Persecution (La guerra globale contro i cristiani: dispacci dalla prima linea della persecuzione anti-cristiana) edito da Crown Publishing, Allen fornisce una visione globale delle varie minacce che i cristiani devono fronteggiare.



«Oggi i cristiani sono indiscutibilmente il corpo religioso più perseguitato del pianeta, e troppo spesso i loro nuovi martiri soffrono in silenzio», afferma l’autore.

Il silenzio, osserva Allen, è dovuto in larga parte alle omissioni dei media sul tema delle persecuzioni anticristiane, nonostante le palesi offese che questi subiscono.

L’autore cita un uno studioso protestante, Todd Johnson, secondo le cui stime, nel decennio 2000-2010 sono stati almeno 100 mila i cristiani uccisi ogni anno.

Allen distingue tra i problemi fronteggiati dai cristiani in Occidente, per esempio nella polemica sulla riforma sanitaria negli Usa, e le ben più sanguinose persecuzioni in vari paesi africani, mediorientali ed asiatici.

indonesia-cristiani-perseguitatiTuttavia, laddove è certo che nelle nazioni occidentali i cristiani non vengono torturati o messi a morte, essi sono comunque oggetto di una forte ostilità.

http://i.imgur.com/j4Geyvr.jpg

Un paio di recenti casi australiani esemplificano l’intolleranza esibita contro i cristiani.

Nello stato australiano della Victoria, il dottor Mark Hobart è sotto investigazione da parte dalla Commissione Medica dello Stato. Il suo crimine: rifiutarsi di assegnare a un altro medico una coppia indiana che voleva abortire una bambina alla 19esima settimana di gestazione perché voleva un maschio (cfr. Herlad Sun, 5 ottobre 2013).

Ad Hobart, che è cattolico, la coppia aveva chiesto di abortire la bambina ma lui si era rifiutato. Alla richiesta della coppia di segnalare alla gestante un altro medico che avrebbe eseguito l’aborto, ha risposto che non conosceva nessuno che avrebbe potuto realizzarlo.

«Per ironia della sorte la legge sull’aborto in Victoria, tra le più estreme del mondo, è stata portata avanti da un’agenda femminista bipartisan», ha commentato Miranda Devine nel suo articolo sull’Herald Sun. «Eppure oggi queste leggi sono usate per punire un medico che si rifiuti di partecipare a qualsivoglia aborto praticato in base al sesso del nascituro, che fa delle bambine una specie danneggiata in India e in altre società patriarcali», aggiunge la giornalista.

C’è stata poi la Marcia per la Vita a Melbourne, capitale della Victoria. Il sito LifeNews.com ha pubblicato una galleria fotografica che ha mostrato come tale pacifica manifestazione sia stata violentemente attaccata.

siria-raqqa-croce-distrutta«Abbiamo un gran numero di persone che sono state ferite, a seguito di quanto avvenuto ieri», ha affermato Bernie Finn, membro del parlamento di Vittoria, secondo quanto riferito dal sito lo scorso 13 ottobre.

Circa 3000 manifestanti pro-life hanno preso parte alla marcia, chiedendo che venga abolita la riforma della legge sull’aborto del 2008, che rimuove ogni protezione legale del nascituro.

L’Australia è ben lontana dall’essere l’unico paese con questo tipo di conflitti. In Inghliterra, Hazelmary e Peter Bull hanno messo in vendita il loro Chymorvah Hotel in Cornovaglia.

I due coniugi hanno perso la causa legale intrapresa nei loro confronti per aver rifiutato di affittare una camera a una coppia omosessuale (cfr. Daily Mail, 19 settembre).

Da quel momento, i coniugi Bull sono stati oggetto di numerosi attacchi, compresi atti di vandalismo e minacce di morte.

Coerentemente con i loro valori cristiani, sin dall’inizio della loro gestione dell’hotel, nel 1986, i due albergatori avevano sempre affittato le loro camere soltanto a coppie eterosessuali sposate.

La coppia ha quindi contestato la sentenza a loro sfavore presso la Corte Suprema (cfr Telegraph 9 ottobre).

«La coppia non può essere trattata alla stregua di due razzisti o colpevoli di altre forme di discriminazione, perché la loro scelta è fondata sul loro “giudizio di coscienza religiosamente orientato”», ha dichiarato il loro legale, Aidan O’Neil, nella sua arringa davanti ai due giudici.

I temi legati al matrimonio omosessuale stanno scatenando polemiche anche negli Stati Uniti. Barronelle Stutzman, fiorista di Richland nel Washington, è stata querelata due volte: dal Procuratore Generale dello Stato, Bob Ferguson, e dall’Unione per le Libertà Civili Americana (cfr Wall Street Journal, 19 settembre).

Il reato contestatole è il non aver venduto fiori a coppie omosessuali. Sacerdoti e membri del clero sono generalmente protetti da misure legali di questo genere ma ciò non vale per chi svolge attività commerciali.

Lo scorso 10 ottobre, la rivista Crisis ha pubblicato un lungo articolo in merito al problema dei cristiani che, secondo coscienza ritengono di non dover incoraggiare l’omosessualità. Un certo numero di problemi, generati dal matrimonio omosessuale, vanno dalle torte nuziali ai banchetti fino alle foto dei matrimoni.

Gli imprenditori cristiani stanno invocando il diritto alla libertà religiosa ma le loro petizioni sono state rigettate dai tribunali.

Gli appelli alla tolleranza e al rispetto, a quanto pare, si applicano soltanto per uno solo degli attori del dibattito.

http://i.imgur.com/YYp3EXE.jpg

http://www.tempi.it/guerra-in-atto-cont ... mZ911O9Jlc



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MessaggioInviato: 22/10/2013, 16:02 
Domanda... vogliamo (o pensiamo) di vivere in uno stato laico o in uno stato confessionale?

Perchè nel primo caso è normale e assolutamente corretto e doveroso che vengano emesse tali sentenze e che si perdano assurde cause legali di questo genere e tenore.

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:



I due coniugi hanno perso la causa legale intrapresa nei loro confronti per aver rifiutato di affittare una camera a una coppia omosessuale (cfr. Daily Mail, 19 settembre).



O affermiamo che per legge che un omosessuale non ha diritto di soggiornare in un albergo?!

Allora, se così fosse, cosa proibirebbe a un albergatore di rifiutare di affittare una camera a un nero, un handicappato o... un ebreo?!

Vogliamo tornare all'apartheid e/o al nazismo?!

A parte che, apro una parentesi, associare da parte dell'articolista i due albergatori in questione alla figura dei tanti "cristiani perseguitati" mi sembra oltremodo ridicolo e vergognoso... quelli erano due integralisti razzisti e pure ignoranti!

Ed è altrettanto assurdo che si possa anche solo pensare di invocare concetti quale la libertà religiosa all'interno di cause civili che impediscano ad altri di poter godere dei propri diritti civili.

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:



Gli imprenditori cristiani stanno invocando il diritto alla libertà religiosa ma le loro petizioni sono state rigettate dai tribunali.



A meno che non vogliamo (o pensiamo) di vivere in uno stato "confessionale" e allora mi chiedo cosa di distinguerebbe dai tanto condannati integralisti islamici "tagliatori di teste"?!



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

E comunque non mi sbaglio: la scristianizzazione procede a gran passi. [^]



La festa di nessun santo


La laïcité dogmatica e illiberale fa passi da gigante in Francia. Ora devono essere tolte due feste cristiane. Prima si cambia il linguaggio, poi anche il calendario. Come ai tempi di Robespierre



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Il ministro francese dell’Istruzione, il neoilluminista Vincent Peillon, lo aveva annunciato con parole che più chiare non potevano essere: “Non si potrà mai costruire un paese libero con la religione cattolica. Non si può fare una rivoluzione unicamente in senso materiale, bisogna farla nello spirito. Adesso abbiamo fatto la rivoluzione essenzialmente politica, ma non quella morale e spirituale. Quindi abbiamo lasciato la morale e la spiritualità alla chiesa cattolica. Dobbiamo sostituirla”. Così adesso l’Osservatorio della laicità, l’organo voluto dal presidente François Hollande per coordinare le sue politiche neosecolariste, propone di eliminare alcune feste nazionali cristiane per far posto a quelle islamiche, ebraiche e laiche.

L’idea è arrivata da Dounia Bouzar, membro del direttivo dell’Osservatorio appena nominata dal primo ministro Jean-Marc Ayrault: “La Francia deve sostituire due feste cristiane per far posto allo Yom Kippur e all’Eid”. La prima è la grande solennità ebraica del pentimento, la seconda segna la fine del ramadan islamico. Bouzar è una delle più note intellettuali pubbliche islamiche di Francia. Cresciuta da brava musulmana francese laica e repubblicana, Bouzar diventa religiosa a vent’anni e oggi insegna Antropologia. D’accordo con la sua proposta il presidente dell’Osservatorio, Jean-Louis Bianco: “Non è in cima alla nostra agenda, ma è qualcosa che può essere studiato”, ha detto l’ex ministro e grand commis Bianco. Padre Grosjean, segretario generale della commissione Etica e politica della diocesi di Versailles, denuncia il tentativo di fare tabula rasa della cattolica Francia: “Questo calendario è il risultato di una storia, una cultura, è un riflesso delle radici cristiane che fanno parte del nostro patrimonio”. Contro anche Abdallah Zekri, presidente dell’Osservatorio contro l’islamofobia: “E’ un bene pensare anche alle altre comunità. A questo punto aggiungiamo due giorni di festa ma non eliminiamone due. Non si dica che vogliono spogliare Pietro per vestire Maometto”.

Il decreto con cui nel 2007 l’allora presidente Jacques Chirac aveva posto le basi dell’Osservatorio della laicità era rimasto a lungo lettera morta. Poi, nell’aprile scorso, Hollande ha creato l’organismo dandogli ampie libertà di manovra. Dell’Osservatorio è infatti la tanto discussa “carta della laicità” immessa dal ministro Peillon nelle scuole dall’inizio di settembre. L’Osservatorio ha una visione opposta a quella del Consiglio di stato, che è sempre stato favorevole a una laicità “aperta” e “inclusiva”. L’Osservatorio ha infatti appena suggerito al premier Ayrault di varare una legge che proibisca i segni religiosi anche nelle università (la legge del 2005 li proibisce già nelle scuole superiori).
Bouzar ha risposto così a chi, come Zekri, le aveva fatto notare che le feste di altre fedi potevano essere aggiunte all’attuale calendario esistente: “No, devono essere sostituite due feste cristiane. Una festa ebraica e una festa musulmana diventerebbero una festa per tutti i francesi e farebbe progredire la causa della laicità”.

Sembra un ritorno ai fasti robespierriani sugli Champs de Mars, la cornice impareggiabile della grande festa dell’Essere Supremo ma anche teatro del mostruoso massacro del 1791. E’ la vecchia storia scritta dai francesi: prima c’è il lume che si accende a Parigi, poi la sua diffusione in Europa e poi nel mondo, al seguito delle armate napoleoniche, dei maître à penser o della burocrazia secolarista. Così anche nel vicino Belgio, sempre in nome del politicamente corretto e della nuova fede ultralaica, le autorità hanno deciso che le feste cardine della cultura europea e cristiana, come Ognissanti, Natale e Pasqua, vengano sostituite dalle più neutre e anonime “Vacanze d’autunno”, “Vacanze d’inverno” e “Vacanze di primavera”. Un solstizio laicista?

http://www.ilfoglio.it/soloqui/19973


Le feste "cristiane" nn sono state istituite da cristo.
Perchè continuate ad ostinarvi a chiamarle cristiane quando di cristiano hanno ben poco( vedi il natale)? [8]

Forse, soltanto la celebrazione dell'eucarestia è un preciso comando di gesu: .."fate questo in memoria di me".. [8] [:I]


Ultima modifica di shighella il 22/10/2013, 16:20, modificato 1 volta in totale.


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Perché, un cristiano non può festeggiare anniversari religiosi, shighella? Ah, gia! ora va di moda ..."hallowin"!



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secondo me è giusto celebrare le feste di tutte le religioni.

Così stiamo tutti a casa da lavoro venerdì per gli islamici, sabato per gli ebrei e domenica per i cristiani.

Nessuno conosce religioni il cui giorno sacro è lunedì???



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

secondo me è giusto celebrare le feste di tutte le religioni.

Così stiamo tutti a casa da lavoro venerdì per gli islamici, sabato per gli ebrei e domenica per i cristiani.

Nessuno conosce religioni il cui giorno sacro è lunedì???


[:D] [:D] [:o)]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Perché, un cristiano non può festeggiare anniversari religiosi, shighella? Ah, gia! ora va di moda ..."hallowin"!


Certo che si [^], ma nn dovrebbe dire che sono di origine Cristiana.. [8]



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cara Shighella,
Cita:
Forse, soltanto la celebrazione dell'eucarestia è un preciso comando di gesu: .."fate questo in memoria di me"


fai bene a dire forse, perchè è scritto solo nel Vangelo di Luca, 19-22
negli altri no [;)]

ciao
mauro



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Per forza! Ognuno è dedicato a qualcosa, per inglobare tutto.[:)] (Non facciamo questi errori!)



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MessaggioInviato: 24/10/2013, 14:40 
caro UFOLOGO,
mah.

dicono ,in tre le stesse parole , più o meno, ma, "fate questo in memoria di me c'è solo in Luca, in più in Giovanni , non c'è niente.
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 17/11/2013, 20:36 
Esteri

Sayeeda Warsi, il ministro inglese che difende (da musulmana) i cristiani: «Rischiano l’estinzione»

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Originaria del Pakistan, si occupa delle comunità religiose per il governo Cameron. E denuncia le persecuzioni nel mondo islamico, dove spesso «essere cristiani vuol dire rischiare la vita»

warsi_sayeedaSayeeda Warsi non ha paura di difendere i cristiani, sebbene lei, ministro per le Fedi e le Comunità del governo Cameron, sia di origine pakistana e di credo musulmano, e negli scorsi anni diverse volte abbia dovuto fare i conti con l’ostilità degli islamici più tradizionalisti. Più di un lettore si è stupito nel vedere l’allarme lanciato dalla ministra e ospitato venerdì dal Daily Telegraph, una precisa analisi della situazione penosa dei cristiani nel Medio Oriente: «Rischiano di essere estinti, questa religione rischia di essere cacciata fuori da alcune sue terre storiche d’origine».

A RISCHIO DELLA VITA. L’articolo propone il messaggio che Warsi ha tenuto a Washington, in una lezione organizzata dal Council on Foreign Relations alla Georgetown University. Con tono diretto e chiaro, la ministra ammette che «ci sono alcune zone del mondo in cui essere cristiani significa mettere a rischio la tua vita. I cristiani stanno affrontando discriminazione, ostracismo, torture, persino omicidi, semplicemente per la fede che seguono». A supporto del suo allarme, la Warsi (che è pure baronessa) offre alcuni numeri, a cominciare dall’Iraq, dove dal 1990 ad oggi i cristiani sono passati da 1,2 milioni a 200 mila. E i fatti di sangue di cui sempre più spesso giunge notizia da quelle terre le danno ragione: in Inghilterra, in particolare, hanno ancora negli occhi le bombe che esplosero a fine settembre nella chiesa anglicana di Ognissanti in Pakistan, e che provocarono la morte di 85 persone, indicate come veri e propri «martiri» dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby.

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GLI ATTACCHI DEGLI ISLAMISTI.
Sayeeda, come detto, è considerata in Gran Bretagna un’esponente di spicco del dell’islam moderato, e per questo ha ricevuto anche vari attacchi: nel 2009, ad esempio, a Luton alcuni musulmani le hanno lanciato le uova addosso, per il suo modo «non corretto» di vivere la fede. Ancor prima, nel 2006, il capo dell’organizzazione musulmana Al Ghuraba, Anjem Choudary, la attaccava durante una trasmissione della Bbc in prima serata: «Tu non puoi parlare perché porti il velo» (benché lei difenda le donne che decidono di indossarlo in pubblico: è una scelta che spetta ad ognuno, dice). Sulla fede cristiana poi, si ricordano anche alcune dichiarazioni in cui Warsi metteva in guardia dalla secolarizzazione della società europea: «L’Europa dovrebbe essere più sicura e tranquilla nel vivere la sua cristianità».

SEGNALI DI UNITÀ.
Stavolta invece il suo allarme si è spostato verso le minoranze cristiane del Medio Oriente, dove «punizioni collettive diventano sempre più comuni, con gente attaccata per crimini presunti, connessi ai loro confratelli, spesso in risposta ad avvenimenti successi a migliaia di chilometri di distanza». Tuttavia, scrive la ministra, di segnali di unità ce ne sono: «La compassione dei musulmani che hanno donato sangue per aiutare quei cristiani feriti alla chiesa di Ognissanti; la solidarietà dei cristiani che si sono stretti attorno ai musulmani in preghiera in Egitto, in piazza Tahrir; nel cameratismo interreligioso in Nigeria e Indonesia, dove i credenti regolarmente difendono i luoghi di preghiera gli uni degli altri». Il dialogo religioso è la base del benessere per la società di adesso: «Permette alle persone di prendere parte a pieno ritmo alla vita della società, che spinge così l’economia». Non è un caso se fra i 30 paesi più in salute al mondo ce ne siano 26 che garantiscono la libertà religiosa: «Fa da guardiano contro la violenza, l’estremismo e i conflitti sociali, tutti fattori che bloccano lo sviluppo della società»

http://www.tempi.it/sayeeda-warsi-il-mi ... okWiicUZlc



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