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MessaggioInviato: 15/03/2013, 13:32 
Oggi inizia il calvario per la scelta dei presidenti delle Camere, cioè di due casermoni nei quali quasi un terzo degli eletti disconoscono di fatto la maggior parte dei principi in base ai quali finora quegli stessi casermoni hanno funzionato, che sono poi i principi costituzionali. Sembra un problema enorme, ma non lo è: perché gli altri due terzi degli eletti, invece, in quei principi si riconosco, e basterebbe che si mettessero d’accordo per andare avanti. Sbaglia chi considerasse queste stravaganze dei Grillini la vera incognita sul futuro politico e soprattutto economico dell’Italia. La distanza siderale che separa i Grillini dalla possibilità di incidere nel sistema-Paese è un’altra e, soprattutto, distanzia il Paese dalla possibilità di salvarsi con le sue forze e risiede in quel dato di un paio di giorni fa, diffuso dal ministro uscente Piero Giarda, uno dei pochi del cosiddetto governo dei tecnici (in realtà, governo dei teorici) a capirci qualcosa di pubblica amministrazione: ha detto Giarda che occorreranno ancora 5 anni da oggi solo per attuare le leggi fatte in un anno dal governo Monti, serviranno ancora 227 provvedimenti attuativi, dopo che altrettanti ne sono stati fatti. E tutto questo all’unico scopo di trasformare da chiacchiere in fatti concreti le leggi, discutibili, fatte in un anno!

Cosa vuol dire questa sbalorditiva affermazione di Giarda, cosa implica? Vuol dire ed implica che il Paese è ingessato. Vuol dire che ciò che il Parlamento decide non conta. Non genera effetti pratici. L’Italia è paralizzata. Di chi la colpa? Della superburocrazia decotta. Dei cosiddetti “grand commis” che gestiscono nell’ombra i ministeri, i loro uffici amministrativi, le grandi Regioni, le grandi agenzie pubbliche… Una specie di cancro che affligge la pubblica amministrazione, e blocca lo Stato. La madre di tutte le riforme consisterebbe nell’eliminazione– per carità, niente di cruento, basterebbe licenziare qualche migliaio di dirigenti – dei responsabili di tutto ciò.

Ma attenzione: è questa la vera casta, mai tanto prosperata come sotto il governo Monti. Se li conosci li eviti, o almeno li contieni. Se non li conosci e se pensi di dirigerli, ti fagocitano. Un tipo come la Fornero, per capirci – pur con la migliore fede possibile – è un frollino nel loro latte. Guardano alle direttive politiche come Conan il Barbaro guarda le legioni romane. Ogni nuova legge si stratifica sulle vecchie, che la vanificano. Già soltanto capire i rimandi dalle nuove alle vecchie diventa difficile come decifrare la stele di Rosetta. Altro che “casta” degli eletti: questi superburocrati non sono eletti, sono assunti, a stipendi stellari, il “top” della pubblica amministrazione. E chi li smuove. È a questa genìa che si devono le tragicommedie continue che il Palazzo sforna, come quella dell’ok del ministero della Cultura al Ponte sullo Stretto che arriva quando la pratica è stata ormai archiviata dalla politica…

I grillini citati all’inizio c’entrano eccome con questa polemica, perché è chiaro che contro la superburocrazia di Stato, il loro formalismo immanentista, il loro saper simulare cambiamenti che sono in realtà ribadimenti del vecchio, soltanto degli esperti di pari maliziosa competenza possono attuare una qualche strategia, sempre che vogliano. Ma se non c’erano esperti del genere nel governo dei tecnici, come potranno mai trovarsi tra gli sprovveduti “parvenues” della piccola società civile dei Cinquestelle?

http://affaritaliani.libero.it/fattieco ... mento.html

..mentre la nave affonda,questi signori si balloccano ankora x le varie poltrone a disposizioni,hanno avuto un mese di tempo x trovare un accordo,ma veti incrociati,hanno vanificato tutto,in una situazone del genere si dovrebbe accelerare x dare istituzioni in grado di gestire la delicata situazione,.....ma questi forse vivono sulla luna...................[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 15/03/2013, 13:33, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 20/03/2013, 20:31 
I "trombati" trovano un posto: lavorano per Camera e Senato E la Boldrini "salva" Natale

La presidente della Camera fa la "carità" a uno dei delusi del parito: così torna a galla. Ma sono molto i nomi dei non eletti ripescati dalla Casta

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... atale.html


...gira gira ma nulla cambia,......................[}:)]


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MessaggioInviato: 21/03/2013, 20:30 
Tagli agli stipendi, la Casta non ci sta "Cinquemila euro sono troppo pochi"

Razzi sostiene che con quella cifra sarà costretto a dormire in sacco a pelo. Malan li vuole esentasse

http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... ochi-.html


..stanno diventando veramente insopportabili,nessuno li ha costretti a farsi eleggere..........................................................................[:(!]


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MessaggioInviato: 25/03/2013, 10:50 
Fini è sparito nel nulla Parla solo con i fedelissimi: "Cercatemi un ufficio gratis"

L'ex presidente della Camera ha fatto perdere le tracce di sè, ma detta gli ordini ai suoi
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... atis-.html

...magari un ufficetto nella casa di montecarlo potrebbe essere ricavato,x lo spilatico,ogni tanto una puntatina al casino'...... [:246] [:253]


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MessaggioInviato: 25/03/2013, 11:49 
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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:


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..cos'e' intento ad individuare i voti del fli?.......... [:245] [:253] [:246] [:51]


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Si sta "rivedendo" la sua ... carriera! [:o)]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Si sta "rivedendo" la sua ... carriera! [:o)]


quale?

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magari sarebbe un po imbarazzato a scegliere......... [:246] [:253] [:51]


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Infatti non lo considera più nessuno; a Montecarlo, magari ....[;)]



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......ma a montecarlo deve bussare alla porta del cognato........ [:255] [:245]


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MessaggioInviato: 03/04/2013, 20:32 
Il costo del Csm: 60 tra autisti e uscieri, 700 mila euro di consulenze e 17 mila euro per smacchiare le tende
Mercoledì, 3 aprile 2013 - 13:19:00
Di Antonio Galdo
http://www.nonsprecare.it

Quanto costa il Csm? Il mistero (non esiste una pubblicazione ufficiale) è finalmente svelato: il Consiglio superiore della magistratura ha un budget annuale di 35 milioni di euro. Più oscure, invece, restano le logiche di alcune voci di spesa. Innanzitutto il personale, che da solo assorbe più della metà del bilancio (19 milioni di euro), con una stratosferica cifra stanziata per gli straordinari: 630mila euro l'anno.

Nella pianta organica del Csm compaiono 30 persone addette ai servizi ausiliari e all'anticamera dei consiglieri, otto dattilografi nell'ufficio studi, venti uscieri e venti autisti. Di questi tempi, sembrano veramente tanti per un unico organismo.

Tutti i consiglieri dispongono dell'auto blu, mentre il presidente Michele Vietti ha a disposizione una Maserati. Benefit che si sommano a lauti stipendi: 300mila euro al presidente, 115mila a ciascun consigliere, più una cifra forfettaria di 75mila euro come indennità di presenza.

Mistero, infine, sui fortunati beneficiari di 703mila euro come incarichi esterni e su come si possano spendere 17mila euro per il facchinaggio e la smacchiatura dei tendaggi e degli arredi. Leggendo queste cifre sorge un dubbio: ma siamo sicuri che solo i politici hanno compensi e privilegi da casta?

http://affaritaliani.libero.it/green/il ... 42013.html

chissa'come mai alcune categorie non vengono mai tosate.......[:(!]


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MessaggioInviato: 04/04/2013, 12:50 
Segretarie da 12mila € al mese: l'altra Casta senza vergogna

Uscieri, barbieri, commessi, assistenti assunti da Senato e Parlamento ci costano mezzo miliardo l'anno. E c'è pure chi guadagna più di Napolitano
Oltre diecimila euro al mese: 10.477 per la precisione. Centocinquantasettemila e cinquecento (157.500) all'anno. Non stiamo parlando dello stipendio di un manager di una grande azienda, ma di un usciere del Parlamento. Ma non è il solo. Tra commessi, stenografi, segretarie, assistenti, barbieri sono 1.540 i superpagati dipendenti pubblici che nulla hanno a che invidiare alla "casta". Un esercito di fortunati che in tempi di crisi e di ristrettezze economiche costano alla collettività qualcosa come mezzo miliardo di euro l'anno. E' tutto scritto nero su bianco su un documento riservato del Senato che ha tirato fuori Marzia Maglio di Ballarò e dimostra che chi ha la fortuna di essere assunto a Palazzo Madama o a Montecitorio di certo non ha problemi ad arrivare a fine mese. Leggendo la tabella si viene a scoprire che c'è addirittura qualche dirigente che guadagna più di Giorgio Napolitano: quello che prende di meno si porta a casa 67 mila euro l'anno, quello che prende di più, il segretario generale di Montecitorio, invece arriva a 406.399 euro l'anno. Con una liquidazione, è il caso di Antonio Malaschini che aveva questo incarico al Senato, di un milione e 200 mila euro e una pensione di 520 mila euro l'anno. Ovviamente Malaschini è al vertice della piramide degli stipendi d'oro, ma anche gli altri dipendenti del Parlamento non scherzano. Le segretarie, quelle che fanno le fotocopie e mandano le lettere per la convocazione delle Commissioni, vengono pagate 12.627 euro al mese (appena assunte lo stipendio è di 3.048 euro che si rivaluta di anno in anno fino a raggiungere la cifra da capogiro). Se poi si stancano di lavorare non c'è problema. Loro, come tutti gli assunti del Parlamento, possono decidere di andare in pensione a 51 anni. Certo, c'è una penalizzazione. Ma stiamo parlando dell'1%, massimo 4,5% in meno sull'ultimo stipendio. Alla faccia nostra


http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... gogna.html


Ultima modifica di ubatuba il 04/04/2013, 12:50, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 19/04/2013, 12:42 
del libro di Mario Giordano, "Tutti a casa!", edito da Mondadori
Libro di Mario Giordano - Tutti a casa - Mondadori

Vittorio Grilli, nella sua carriera, è sempre stato molto attento ai conti degli altri. Ma evidentemente non ha trascurato nemmeno i suoi. Ragioniere generale dello stato, poi direttore centrale del Tesoro, infine viceministro e poi ministro dell'Economia nel governo tecnico di Monti, ha sempre associato il suo nome al rigore finanziario e alla severità contabile.

Per questo ha stupito tutti quando, il 20 dicembre 2012, la più importante agenzia di stampa finanziaria del mondo, cioè Bloomberg, ha pubblicato un servizio che ha sollevato alcuni sospetti sul modo in cui Grilli ha comprato la sua bella casa ai Parioli: maxisconti ingiustificati e un mutuo spropositato.

Tanto rigore per nulla? E come mai questi uomini che sono sempre così in flessibili con gli altri finiscono per essere invece così permissivi con se stessi? La casa è molto grande: 14 stanze, 310 metri quadrati al pianoterra della «palazzina Colombo», un edificio che secondo alcuni testi di architettura sarebbe tra quelli di maggior pregio di tutta la capitale.
grilli - la mappa del maxi-appartamento
La zona è una delle più chic che si possa immaginare: via di san Valentino, sulla collina dei Monti Parioli, molto verde e tanto silenzio, il rifugio preferito della borghesia romana. Grilli ha comprato l'appartamento nel 2004. a vendere, Massimo Tosato, vicepresidente di schroders, una società londinese che in passato (guarda caso) era stata advisor del Tesoro in importanti operazioni.
La casa di Vittorio Grilli ai Parioli
Il prezzo è ottimo: 1.065.000 euro, contro un valore stimato cerved di 2.256.800 euro, cioè superiore del 53 per cento. Grilli, in pratica, ha pagato meno di 3.500 euro al metro quadrato, in una strada dove, nel 2004, i prezzi si aggiravano intorno ai 7.300 euro. E dove c'è anche chi ha sborsato molto di più, fino a 10.000 euro.

Antonio Mastrapasqua
Antonio Mastrapasqua è presidente dell'Inps dal 2008 e tante altre cose. Nel gennaio 2011 era arrivato ad accumulare 38 diverse cariche. Qualcuno glielo fece notare e lui rispose: «Adesso rinuncio a qualcuna». In effetti: nel dicembre 2012 risulta titolare «solo» di 22 poltrone, che comunque non sono poche per chi dovrebbe soprattutto curare gli interessi di 20 milioni di pensionati. [...]
Mastrapasqua Antonio
Di sicuro però Mastrapasqua, fra uno spiral Tools e un Pastificio Bettini Zannetto, trova il tempo anche di occuparsi dei suoi interessi immobiliari. E da molti anni: il primo affare della sua vita nel mattone, infatti, lo ha concluso nel 1988, quando ha acquistato da Marcella Uccella un appartamento al secondo piano in via chiana 48, nella zona tra i Parioli e il lussuoso quartiere Coppedè, che veniva dal patrimonio dell'Incis, l'Istituto pubblico che gestiva le case degli impiegati dello stato. Tre camere più accessori che pagò allora 55 milioni di lire, ossia 27.000 euro (rivalutati secondo le tabelle istat, oggi sarebbero 117.000).

Davvero un buon prezzo: secondo il Cerved, infatti, attualmente quella casa vale 535.925 euro, cioè il 78 per cento in più. Nel 2007, poi, poco prima di diventare presidente dell'Inps, Mastrapasqua compra due appartamenti attigui di proprietà dell'Inail, in via Filippo Lippi, ai Parioli, che l'istituto ha appena venduto a privati.
VITTORIO GRILLI
Il primo (5,5 vani) viene infatti ceduto dall'Inail il 25 maggio 2007 a Paolo Venzi e Chikako Ochiai, che lo rivendono a Mastrapasqua il 29 maggio 2007, cioè quattro giorni dopo, al prezzo di 875.000 euro; il secondo (tre camere e servizi più box) viene venduto dall'Inail il 10 maggio 2007 a Maria Frosi, che lo rivende a Mastrapasqua il 10 luglio 2007, cioè due mesi dopo, al prezzo di 650.000 euro.

Inutile dire che i due appartamenti dell'Inail tornano a unirsi nelle mani del presidente dell'inps, che ne ricava un'unica abitazione di superlusso, in una delle zone più prestigiose di Roma. Il prezzo totale è piuttosto alto, ma evidentemente non eccessivo per la zona e la dimensione dell'immobile.
GIULIANO AMATO E MOGLIE
Resta il dubbio, però, di quelle compravendite così ravvicinate, un meccanismo assai diffuso ma piuttosto strano su cui torneremo presto a interrogarci.

Giuliano Amato
Il 1° gennaio 1998 Giuliano Amato riesce ad andare in pensione da professore universitario con un bell'assegno Inpdap: 22.028 euro lordi al mese, 12.518 netti (diventati 11.500 dopo l'introduzione del «contributo di solidarietà »), cui in seguito, come è noto, sommerà il vitalizio da parlamentare (9.000 euro lordi) fino ad arrivare alla bella cifra di 31.000 euro lordi al mese.
Giuliano Amato e Signora
Ma quel 1998 deve essere proprio stato il suo anno fortunato: appena uscito dall'Antitrust, infatti, e prima di diventare ministro di D'Alema, non solo sistema la sua posizione previdenziale, ma vede sistemata anche quella immobiliare della moglie. Proprio in quell'anno, infatti, la professoressa Diana Vincenzi, conosciuta ai tempi del ginnasio e compagna di una vita, acquista un bell'attico in via Giovanni Battista de Rossi, sulla Nomentana, sei camere, doppi servizi e terrazzo, 11 vani in tutto. Il prezzo? 1,2 miliardi di lire, cioè 620.000 euro. Non è poco, si capisce.

Ma la stima Cerved dice che oggi quell'attico vale almeno 1.109.000 euro, cioè quasi il doppio. E se si cerca nelle agenzie immobiliari si trova che un attico con 6 locali in via Giovanni Battista de Rossi viene messo in vendita a un prezzo ancora maggiore (1,7 milioni di euro).

Dunque la moglie di Amato ha ottenuto un ottimo sconto: dovrebbe ringraziare il venditore, cioè la Tirrenia, società che è stata messa in liquidazione nel 1993, dopo essere stata coinvolta in Tangentopoli. E lì è rimasta per anni e anni, senza rendersi più utile in alcun modo allo sviluppo del Paese. Ma rendendosi utilissima, evidentemente, per la sistemazione della famiglia Amato.

Luciano Violante
L'ex presidente della Camera Luciano Violante: ha avuto a disposizione per cinque anni i bellissimi spazi di Montecitorio, poteva accontentarsi, a fine mandato, di un trilocale in periferia? Macché. Voleva rimanere lì, nel cuore della capitale.

Ed è per questo che nel 2003, insieme con la moglie Giulia De Marco, ha comprato un appartamento in via di sant'Eufemia, che sta tra i Fori imperiali e piazza Venezia, una posizione davvero straordinaria, accanto ai tesor1i più conosciuti e visitati dai turisti di tutto il mondo.
luciano violante
Un piccolo gioiello, non molto grande, 4,5 vani, 70 metri quadrati circa, un soggiorno, quattro camere e servizi, ma con due terrazze dalla vista mozzafiato, disposto su tre livelli (piano terzo, quarto e quinto) e di categoria lusso: una ex casa dell'Ina che Violante ha comprato dall'auriga immobiliare, sempre all'interno del piano di dismissioni degli immobili pubblici. un piano particolarmente vantaggioso per gli acquirenti: secondo «l'Espresso», infatti, questa meraviglia di immobile sarebbe stato pagato nel 2003 appena 327.000 euro, cioè poco più di un bilocale in periferia, mentre, secondo la stima Cerved, vale tra 663.500 e 1.191.600 euro (sconto praticato: fra il 51 e il 73 per cento). Oltre il 50 per cento di sconto, forse anche il 73, e la casa nel centro di Roma: ma che cosa volete di più? Più scalano il potere, più scendono i prezzi, evidentemente.

Rosy Bindi
Siena, Firenze, Belluno. Rosy Bindi ha case un po' dappertutto. Ma a farla finire nell'occhio del ciclone è quella romana: 4,5 vani al primo piano di via del Vantaggio, praticamente in piazza del Popolo, di fianco al ristorante Bolognese, meta assai frequentata dei vip della capitale.

La casa era di proprietà Inail: l'onorevole Pd nel 2000 ne è diventata inquilina, sfruttando il canone agevolato da 1.500 euro al mese, e nel 2006 l'ha acquistata, fruendo del generoso sconto concesso a tutti gli inquilini. Ergo: prima ha goduto dei vantaggi come affittuaria, poi come compratrice. Il prezzo, infatti, è stato di 421.000 euro, contro quello di mercato che sarebbe stato di 739.000 euro. Quasi la metà.
ANNA FINOCCHIARO E IL MARITO MELCHIORRE FIDELBO

È piuttosto complesso, ma merita un po' di attenzione, anche il caso immobiliare di un altro ex ministro della Repubblica, Anna Finocchiaro. il 17 maggio 2010 l'ex responsabile delle Pari opportunità compra, insieme al marito Melchiorre Fidelbo (che verrà poi coinvolto nell'ottobre 2012 in un'indagine per abuso d'ufficio e truffa relativa all'informatizzazione di un ospedale in Sicilia), un appartamento dell'ente cassa nazionale del notariato: 9 vani, più cantina e box auto, in via Savorelli, quartiere Aurelio, dietro il Vaticano.

La proprietà viene divisa con le due figlie, Miranda e costanza. il prezzo pagato è 790.000 euro. «407.000 euro meno di quanto vorrebbe il mercato» accusa Franco Bechis su «Libero», ma lei nega: «Nessuno sconto, nessuna condizione economica di favore» dice. «Va tenuto presente che al momento della vendita l'appartamento era occupato dall'inquilino, che lo ha lasciato solo dopo cinque mesi.» E poi aggiunge che «l'unità immobiliare, risalente agli inizi degli anni cinquanta, era in pessime condizioni».

Italo Bocchino
In attesa di Fare Futuro, Italo Bocchino si è fatto una bella casa. Siamo in corso Vittorio Emanuele a Roma, fra piazza Navona e il Vaticano, un terzo piano piuttosto ampio (8,5 vani più cantina) che apparteneva all'immenso patrimonio delle Generali. Bocchino lo compra dalla società investire immobiliare, nata apposta per dismettere il patrimonio delle assicurazioni: versa la cifra sull'unghia e si assicura la nuda proprietà, lasciando l'appartamento in usufrutto alla moglie Gabriella Buontempo.

Il rogito è fissato il 24 febbraio 2004, il prezzo interessante: 838.000 euro, che non sono bruscolini ma che sicuramente è molto al di sotto ai prezzi di mercato. Nel dicembre 2012, infatti, con il settore in piena crisi, le agenzie mettono in vendita, in quella via, 6 locali a 1,6 milioni di euro, cioè il doppio. E anche il valore stimato dal Cerved è vicino a quella cifra: 1.522.027 euro.

Franco Marini
E incontentabile è anche Franco Marini, un altro ex segretario della Cisl, oggi escluso dal Parlamento dopo essere stato anche presidente del senato. Marini risulta proprietario insieme alla moglie Luisa D'Orazi di un grande loft romano, 14,5 vani e mezzo (circa 300 metri quadrati) al pianoterra e seminterrato in via Lima 34, ai Parioli. Secondo «l'Espresso», lo avrebbe pagato meno di un milione di euro, per l'esattezza 999.996 euro. Non è poco, certo, ma neppure molto, considerata la dimensione e la zona particolarmente di pregio: secondo la stima Cerved, infatti, quell'appartamento vale più del doppio (esattamente 2.047.864 euro).
GIOVANBATTISTA RE FRANCO MARINI E MOGLIE
Eppure, Franco Marini non è contento. «Un milione di euro per un piano rialzato e uno scantinato vi sembrano pochi?» minimizza parlando con «Repubblica». «Adesso c'è il parquet, ma prima la casa dovevate vederla...». La scala diventa «stretta e buia», il loft naturalmente è pieno di umidità («Mia moglie si lamenta...»), il secondo bagno si trasforma in un «bagnetto di servizio», lavanderia, cucina spaziosa (con montavivande) e ricca cantina passano in secondo piano. Tanto che Marini si spinge ancora più in là nella lagna: pagata poco? Macché: troppo. «Avrei voluto un ulteriore sconto» dichiara.

Nanni Moretti
A Roma Trastevere, e precisamente in via Giovanni Livraghi, a due passi dal celebre cinema Sacher, c'è un appartamento che era di proprietà dell'Incis, Istituto nazionale per le case degli impiegati dello Stato, e che oggi risulta intestato per metà al regista Nanni Moretti e per metà alla sua ex compagna Silvia Noto, figlia del compositore Luigi e madre di suo figlio Pietro.

L'appartamento è stato comprato vent'anni fa, esattamente il 26 marzo 1993. Il prezzo d'acquisto era assai vantaggioso: 274 milioni di lire, cioè circa 140.000 euro. Oggi, secondo le stime Cerved, vale 792.684 euro, cioè quasi sei volte di più. Certo, bisogna dire che in vent'anni le case si sono assai rivalutate. Ma è indubbio che il regista di Caro diario e Palombella rossa abbia fatto un affare.


http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -54422.htm

nonostante il periodo certi moralizzatori farebbero opera pia tacere,non contenti di quello avuto a prezzi straccciati,gran parte di loro contiunuano a sbaffare sulle ns spalle.....e pontificano pure,x loro i diritti sono acquisiti,x i normali umani tale diritto e' pura utopia [:(!]


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MessaggioInviato: 02/05/2013, 18:36 
Magistrati, ok all'aumento dello stipendio: le toghe guadagneranno 8 mila euro in più

Il Cav nel 2010 bloccò l'incremento del 5% della busta paga fino al 2015. Ma la Corte Costituzionale (e Monti) sbloccano tutto e riempiono le tasche dei magistrati

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... n-piu.html

x le persone normali l'austerita' x la ripresa e' d'abbligo,x qualkun'altro le follie sono permesse,questa e' l'italia [;)]


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