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Jim Rogers: “Armageddon della finanza” ci sarà lo stesso

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http://www.stampalibera.com/?p=48296

Jim Rogers, tra i più famosi guru di Wall Street, non fa nulla per nascondere la propria cautela dopo l’accordo Ue.

New York – Jim Rogers, uno dei più famosi guru di Wall Street, è tra chi non esulta affatto dopo l’accordo raggiunto tra i leader dell’Eurozona. Tutt’altro. Tanto che afferma che “l’Armageddon della finanza” ci sarà lo stesso.

“Soltanto perchè si è trovato ora un modo per permettere alle banche di accedere a maggiori prestiti, non significa che questa sia la soluzione al problema; anzi, questo è il modo di peggiorare la situazione”, afferma il noto investitore. “Bisogna smettere di spendere soldi che non esistono. La soluzione al debito eccessivo non è l’aggiunta di maggior debito. Quanto questo accordo fa è consentire alle banche di avere un’opportunità di accumulare debito per un periodo di tempo più lungo”.Insomma, a suo avviso i governi devono smettere di salvare banche ormai fallite. “Avremo un Armageddon finanziario in ogni modo, con il resto del mondo che si rifiuterà un giorno di dare più soldi”. E sottolinea: “cosa faremo tra due, tre, quattro anni quando i mercati diranno improvvisamente “niente più aiuti”, i tedeschi si troveranno a secco e il debito americano avrà toccato nuovi massimi?Ancora: “Quante volte tale situazione è accaduta negli ultimi tre anni? E’ arrivato un annuncio, i mercati hanno segnato un rally all’inizio per poi, due giorni dopo, dire: aspettate un minuto, questo non risolve mica i problemi”.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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A proposito del POTERE della Banca d'Ighilterra..
uno dei maggiori centri del sistema bancario internazionale...... [8D]






Fuffa?... Certo certo... come no.....

Scandalo Libor, Barclays: "Ordini da banca d’Inghilterra"

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L’ex-Ceo Diamond ribatte alle accuse e afferma: il vice governatore della Bank of England, Paul Tucker, avrebbe dato istruzioni a Barclays di poter abbassare i tassi di interesse pagati per prendere a prestito da altri istituti.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... terra.aspx

Roma - Sviluppi nello scandalo sulla manipolazione del Libor, il tasso interbancario londinese. La situazione si capovolge e Barclays porta sul tavolo degli imputati gli stessi accusatori. Un memo pubblicato dalla banca suggerirebbe infatti che Paul Tucker, vice governatore della Bank of England, avrebbe suggerito già nel 2008 a Bob Diamond (ormai ex-Ceo di Barclays), che il tasso dichiarato alla quale la banca prende denaro a prestito da altri istituti poteva essere abbassato.

Nella giornata di ieri da Barclays hanno confermato che uno dei loro senior executive ha ridotto il tasso Libor solo durante il picco della crisi del credito, dopo intervento della Bank of England.

Nel memo datato 29 ottobre 2008, scritto dallo stesso Diamond e inviato ad altri due senior executive della banca, si legge: "Mr. Tucker ha detto nuovamente di aver ricevuto delle chiamate da diversi executive nella Whitehall, che si domandavano il perché Barclays figurasse sempre nella parte alta del Libor". Nella nota vi sarebbe anche scritto che Diamond avrebbe avvertito Tucker del fatto che altri tassi di altri istituti potevano essere non rappresentativi.

Barclays dunque vorrebbe dimostrare di non aver manipolato il tasso Libor durante la crisi finanziaria con lo scopo di trarre profitti.



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MessaggioInviato: 04/07/2012, 13:37 
Voci Dalla Strada


"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare." Albert Eins

04 luglio 2012




Nuovo Ordine Mondiale: Un'altra testimonianza del 1946!


Come al solito il validissimo sito globalist report riesce a recuperare articoli di giornali e documenti di difficile reperibilita' sulla storia del nuovo ordine mondiale. Personalmente ritengo che questo sito faccia un lavoro egregio e i suoi autori con estrema capacita' di analisi presentano realta' tangibili storiche su quello che ci vogliono imporre oggi a forza. Il sito riesce a scovare un vecchio articolo del 1946 del Wall Street Journal a firma di un certo William Henry Chamberlin dove si fa propaganda e si chiede a forza L'NWO. Questi articoli che vi propongo sono interessanti per un certo motivo: Il primo e che sono testimonianze reali del progetto sul nuovo ordine mondiale e con articoli di giornali c'e' poco da essere dubbiosi, il secondo e forse piu' importante motivo e che oggi la gente comincia a guardare giustamente con sospetto chiunque scriva e parli a favore del NWO e queste informazioni non vengono piu' espresse direttamente al pubblico sotto questa forma.




Nel 1946 pochi sapevano che cosa si nascondesse dietro questo diabolico nome, oggi parecchi cominciano ad informarsi sempre piu' e quindi le informazioni vengono presentate sempre meno e divulgate direttamente e molto piu' furbescamente presentate molto diversamente al pubblico sotto forma di musica, pubblicita' eccetera. Questa volta vi traduco l'articolo pubblicato da globalist report Fonte:

E ormai raro vedere che qualche singolo individuo o un gruppo in questo paese non si espone in favore di un governo mondiale. Non molto tempo fa un gruppo di un migliaio di americani, tra cui alcuni noti scienziati, giuristi, educatori, pubblicisti, leader religiosi e del lavoro, industriali e artisti hanno firmato una petizione chiedendo al Presidente Truman a prendere l'iniziativa per trasformare l'Onu in un governo mondiale .



Durante la scorsa settimana un gruppo più piccolo, tra un senatore e due rappresentanti, alcuni professori, un autore e un commentatore radiofonico, dopo aver partecipato ad una conferenza al Rollins College, ha sollecitato la convocazione di una conferenza generale delle Nazioni Unite allo scopo di trasformare le Nazioni Unite "da una lega di Stati sovrani ad un governo con pieni poteri per una Repubblica popolare del mondo per la prevenzione della guerra". Il loro piano ha suggerito che l'assemblea generale delle Nazioni Unite doveva essere ricostituito come il ramo legislativo dei governi mondiali, in cui i cittadini degli Stati membri dovrebbero essere rappresentati in modo equo.
Lo scopo sarebbe stato quello di approvare leggi che proibiscono la fabbricazione di armi di distruzione totali e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu sarebbe stato quello di funzionare come un'agenzia esecutiva per rispettare queste leggi. Questi sono solo due di risoluzioni collettive a favore della creazione di una qualche forma di governo mondiale.

Nota: che strano niente di nuovo sotto al sole, noti scienziati, giuristi, educatori, pubblicisti, leader religiosi, industriali e artisti... praticamente una delegazione degli Illuminati di Baviera!

Tutte le sfumature politiche sono rappresentate
È interessante notare che i firmatari delle risoluzioni a favore di un governo mondiale non si limitano a persone titolari di un particolare punto di vista sulla politica e l'economia e gli affari nazionali e internazionali. Si trovano in mezzo a loro conservatori, liberali e radicali, e gli uomini e le donne che hanno espresso marcatamente diverse opinioni sull'ultima guerra.
Nota: no non ci stupiamo affatto dato che i partiti politici sono stati creati dagli Illuminati e dalle Massonerie internazionali...
In teoria, vi è una forte e attraente richiesta per il governo mondiale. Non vi è ogni ragione di credere che il costo della guerra nell'era atomica, in termini di vite umane e distruzione materiale e culturale, sarà spaventosa, ed è vero che né la Lega né l'alleanza, né l'equilibrio di potere, né interventismo né isolazionismo, né il militarismo e pacifismo è servito a evitare la guerra in passato ..


Nota: avete visto? Come al solito la "lievissima" minaccia, incombente nell'articolo. Non vorrete che scoppi una guerra nucleare e allora dovete accettare il nuovo ordine mondiale. La storia insegna che abbiamo passato 46 anni di guerra fredda e siamo ancora qua, dopo la crisi dei missili a Cuba, la baia dei porci e l'invasione dell'Afganistan. I burattini ripetono le minacce degli illuminati come un registratore, ormai da tanto tempo: o fate cosi' o ci sara' una epidemia di massa, una guerra nucleare, carestie e morte... e cosi' che lavora questa gente.


Si può certo sostenere sicuramente gli Stati Uniti non abbiano mai preso in considerazione il cosidetto isolazionismo o pacifismo, sopratutto in considerazione del numero molto ridotto di obiettori di coscienza (la proporzione era di circa uno a ogni mille che hanno accettato servizio nelle forze armate) e che nelle guerre non ci sia stato entusiasmo nazionale, è quindi altamente improbabile che il pacifismo unilaterale vincerà il sostegno della maggioranza del popolo americano in un futuro prevedibile.






Nessuna politica di isolazionismo
L' isolazionismo, che non è stato nelle emergenze del 1917 e del 1940 (NdA prima e seconda guerra mondiale), sembra ancora meno fattibile come tipo politica americana nei futuri conflitti globali, e per due ragioni. Uno è la bomba atomica, contro la quale finora nessuno ha suggerito qualsiasi mezzo di isolamento. L'altro è la scomparsa di qualsiasi parvenza di equilibrio di potere in Europa e in Asia
Quindi non è sorprendente che molti uomini seri e sinceri dovrebbe vedono come unica svolta fattibile il governo mondiale e l'unica salvezza in un mondo che ha visto la civiltà stessa terribilmente sconvolta dalla recente guerra il disastro e la cancellazione totale sarebbe effettiva se il disastro di un altra grande guerra dovrebbe materializzarsi. Ma c'è un'obiezione senza risposta e inconcepibile per tutti i modelli di governo mondiale, per quanto persuasivi in teoria.
Essi non sono semplici da realizzarsi nel mondo in cui viviamo oggi. A dire il vero, non si può escludere che il governo mondiale simile può essere ottenuto sol dopo un'altra guerra mondiale. L'ultima guerra ha ridotto il numero delle grandi potenze da sette 7 a 3. Un nuovo conflitto Titanic potrebbe ridurre il 3 a una sola.

Nota: eccolo il piano una bella guerra, rimane solo una e applichiamo la dittatura del nuovo ordine mondiale se non cominciate a fare quello che vi diciamo... da velata minaccia si passa alla concreta minaccia!

Ma solo un fanatico dottrinario avrebbe assunto i rischi terribili, sofferenze e sacrifici della guerra al fine di imporre uno schema di autorità internazionale sul mondo (NdA perche' l'autore dell'articolo che cos'e' se non un fanatico indrottinato? Escusatio Non Petita...). La stragrande maggioranza dei sostenitori del governo mondiale stanno pensando i termini di un piano per cui tutte le nazioni aderirebbero pacificamente e volontariamente aderire. E 'difficile comprendere come chi segue le notizie internazionali, con qualche elemento di discernimento realistico può credere che un progetto, per quanto modesto avra' la possibilità di accettazione al momento attuale

Non ci arrenderemo al potere di veto
Si consideri la storia del diritto di veto nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per aver accettato una volontà di legge, un qualche sistema per decidere controversie internazionali con qualche sistema di voto a maggioranza, sarebbe stato molto meno rivoluzionario quello di istituire un governo mondiale. Ma l'Unione Sovietica ha combattuto unghie e coi denti per la conservazione di questo diritto di veto. Forse l'America, non sarebbe stato disposto a correre il rischio di essere messo in minoranza su questioni di vitale interesse nazionale. Tuttavia, tutto questo può esserci un mondo in cui anche uno solo dei tre grandi potenze si dimostrano implacabilmente fedeli al principio di agire come sembra giusto ai propri propri occhi, senza sottomettersi alle forme modeste di contenzione internazionale e non e' minimamente paragonabile ad un mondo in cui qualsiasi forma di governo universale può plausibilmente avere piu' successo.

Nota: fantastico, l'autore qui nel delirio si e' bevuto il cervello... Perche' affidarsi al diritto di veto di Cina Russia Francia America nell'ONU? Che cos'e' tutta questa democrazia di poter mettere un veto su una questione che potrebbe limitare i propri poteri e quello degli altri? Mettiamo tutto in mano ad un unica dittatura mondiale che potra' risolvere i problemi da sola... a che serve la democrazia dei popoli e le decisioni delle altre potenze, lasciate che comandiamo noi cosi' schiaccieremo con lo stivale in modo euguale tutti, Americani, Cinesi e Russi... Ve l'ho detto questa gente e' completamente matta!

C'è un motivo ancora più profondo per cui i tempi non sono maturi per un simile esperimento (governo mondiale). I legami comuni di esperienze a livello nazionale, gli ideali nazionali, che hanno contribuito a rendere ordinato un autogoverno possibile a livello nazionale e questo semplicemente non esiste su scala mondiale. Il superficiale slogan "un solo mondo" è oggi molto meno reale di quanto non fosse prima della Prima Guerra Mondiale. In questa epoca di guerre e rivoluzioni, la gente è diventata più divisa, non più unita. Nessuna quantità di chiaccherepuò alterare questa verità difficile, ma inconfondibile.

Nota: Forse non esiste una cosa del genere a livello mondiale, perche' nessuno, apparte forse gli Illuminati, ne sente il bisogno; senza contare che le nazioni comunque hanno schiacciato sul proprio suolo minoranze etniche (e la storia ne e piena di casi simili) abitanti geografici e connazionali diversi magari di lingua, religione e cultura diversa (basta pensare alla guerra in Jugoslavia), figuriamoci cosa potrebbe accadere con un governo mondiale. Se a nessuno oggi frega o delle minoranze etniche nelle nazioni in cui si trovano, figuriamoci dopo!

I contatti tra gli esseri umani nei vari Paesi che potrebbero contribuire a costruire una opinione pubblica internazionale era diventata meno numerosi. Non c'è nemmeno un servizio di posta tra l'America e la Germania o il Giappone. La comunicazione tra americani e russi, o cittadini di paesi nella sfera di influenza sovietica, è tutt'altro che libera e senza ostacoli.

Nota: Oggi c'e' internet e comunque a nessuno importa nulla di creare questo nuovo ordine mondiale, anzi internet ha fatto esattamente il contrario, ovvero sta facendo capire il pericolo del Nuovo Ordine Mondiale e degli Illuminati di Baviera.

Una forte politica estera è necessaria
Per valutare la possibilita' un governo mondiale per quello che è attualmente, una fantasia irreale, e quello di portare avanti una forte attività politica estera americana progettata per promuovere la pace e lo stato di diritto e di condizioni che favoriscano la ripresa economica. Tale politica è una necessità imperativa quando si vive sotto la spada di Damocle della bomba atomica.

Nota: e questo lo hanno fatto direi anche troppo bene...

Con il progresso tecnologico si può ottenere molto senza sprecare tempo ed energie per la ricerca inutile di ulteriori diverse prospettive da quelle di un governo mondiale. Con le persone che la pensano come noi siamo in grado di stare saldamente per il mantenimento degli obblighi convenzionali e la resistenza alle aggressioni. Siamo in grado di sollecitare in ogni occasione opportuna e non opportuna tutti i prelievi di truppe straniere provenienti dai paesi occupati. Possiamo lavorare per una maggiore libertà sul viaggiare supportando la cronaca giornalistica. Siamo in grado di sostenere limite concordato degli armamenti. Se questi obiettivi possono essere raggiunti, possiamo sperare in un buon grado di sicurezza senza governo mondiale. Se non sono raggiungibili, governo mondiale sarebbe solo un nome ingannevole, un guscio vuoto.

Nota del Prigioniero: Articolo Agghiacciante, non c'e' che dire. Questo e' il mondo che vogliono per noi e se notate gia' nel 1946 questi portavoce del NWO e degli Illuminati di Baviera erano riusciti a predirre quello che sarebbe successo nei 60 anni successivi: Internet, aumento e costo diminuito dei voli nazionali e internazionali, ora provate a dire che non ve lo avevamo detto!

http://www.vocidallastrada.com/2012/07/ ... .html#more


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MessaggioInviato: 05/07/2012, 17:29 
Irlanda: Fuori dal Baratro
(Aggiornamento: A Volte Ritornano…Sul Mercato,
Forza Irlandesi, Rischio Calcolato è con voi)


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Come urlava uno straordinario Gene Wilder in Frankenstain Jr: SI PUO’ FARE!!!

L’Irlanda sarà il primo (ed unico?) paese europeo ad emergere dagli aiuti
europei tornando sul mercato primario. Una notizia straordinaria che per
alcune ragioni ovvie NON viene data in Italia. Intanto partiamo dai fatti:

CONTINUA>>>
http://www.rischiocalcolato.it/2012/07/ ... n-voi.html



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OLè
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MessaggioInviato: 05/07/2012, 17:40 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

OLè
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MessaggioInviato: 05/07/2012, 18:00 
La notizia è bella, ma l'articolo non mi convince. Vediamo se troviamo un'analisi più approfondita.



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..ma x fare cio' occorrono politci all'altezza(a noi purtroppo sono ancora da trovara),non politicanti a perdere....[;)]


Ultima modifica di ubatuba il 05/07/2012, 18:05, modificato 1 volta in totale.

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Italia condannata: Monti ci prepara vent'anni di orrori

L’esito del vertice europeo, al di là del trionfalismo dei giornali italiani che sostengono il governo Monti, è molto rilevante, ma non è positivo. La principale misura assunta al vertice – e che in Italia passa quasi sotto silenzio – prevede che i cittadini pagheranno i debiti delle banche private di tutta Europa. Si tratta di una gigantesca socializzazione delle perdite che non ha precedenti. Gli speculatori non dovranno così pagare il conto dei propri azzardi perché il conto lo pagherà il Fondo Salva Stati cioè i cittadini di tutta Europa con le loro tasse. Si tratta di un salasso enorme ai danni dei cittadini se pensiamo che solo per le banche private spagnole sono stati stanziati 100 miliardi di euro. In secondo luogo il Fiscal Compact non è stato modificato e questo determinerà per l’Italia la recessione assicurata per i prossimi vent’anni.

Si tratta di una misura che ha l’effetto di una guerra, perché il Fiscal Compact obbliga tutti i paesi che hanno un debito superiore al 60 per cento del Pil a rientrare nell’arco di vent’anni. Per l’Italia si tratta di tagliare 45 miliardi all’anno che saranno fatti in parte con tagli alla spesa (a partire da quella sociale come abbiamo già avuto modo di verificare) e in parte con la svendita del patrimonio pubblico: immobili, imprese, fino ad arrivare all’oro della Banca d’Italia. Questi tagli non verranno per nulla compensati dalle misure per la crescita, per due ragioni. Queste sono per l’Italia molto inferiori ai tagli (dell’ordine di un decimo) e inoltre l’Italia sarà obbligata a tagliare sul welfare e avrà risorse per investire su grandi opere sovente inutili e dannose (come la Tav). Tagli pesanti al welfare e nuove autostrade, questa è la ricetta che ne risulta.
In terzo luogo, invece di permettere alla Bce di comprare direttamente i titoli di Stato o di fare gli eurobond o di trasformare il Fondo Salva Stati in una banca che possa accedere alla liquidità illimitata della Bce, il vertice europeo ha dato vita a un meccanismo in cui il Fondo Salva Stati – con pochissime risorse – può intervenire a sostegno dei paesi che abbiano già demolito il welfare e che si impegnino a continuare a farlo. Infatti i conti in attivo sono la condizione per l’intervento del Fondo. L’eventuale intervento avverrà sotto stretto controllo della troika (Bce, Fmi e Ue) e prevede la firma di un memorandum in cui il paese viene nella sostanza commissariato.
Si tratta di una misura – quantitativamente non diversa da quanto fatto dalla Bce fino ad ora – del tutto insufficiente per evitare la speculazione sull’euro, ma efficacissima per continuare il ricatto sui singoli paesi, costringendoli a politiche di rigore che demoliscono il welfare e i diritti dei lavoratori. Infatti il meccanismo che viene messo in piedi è quello di un uso politico dello spread, in cui chi non ha ancora tagliato viene bastonato e chi ha tagliato e continua a tagliare, viene lasciato fuori dal pestaggio. Il tecnocrate liberista Monti esce vincente dal vertice, il popolo italiano perde e le stangate e la recessione continueranno.

Fonte: http://www.nocensura.com/2012/07/italia ... .html#more


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Cita:
Sirius ha scritto:

Italia condannata: Monti ci prepara vent'anni di orrori

L’esito del vertice europeo, al di là del trionfalismo dei giornali italiani che sostengono il governo Monti, è molto rilevante, ma non è positivo. La principale misura assunta al vertice – e che in Italia passa quasi sotto silenzio – prevede che i cittadini pagheranno i debiti delle banche private di tutta Europa. Si tratta di una gigantesca socializzazione delle perdite che non ha precedenti. Gli speculatori non dovranno così pagare il conto dei propri azzardi perché il conto lo pagherà il Fondo Salva Stati cioè i cittadini di tutta Europa con le loro tasse. Si tratta di un salasso enorme ai danni dei cittadini se pensiamo che solo per le banche private spagnole sono stati stanziati 100 miliardi di euro. In secondo luogo il Fiscal Compact non è stato modificato e questo determinerà per l’Italia la recessione assicurata per i prossimi vent’anni.

Si tratta di una misura che ha l’effetto di una guerra, perché il Fiscal Compact obbliga tutti i paesi che hanno un debito superiore al 60 per cento del Pil a rientrare nell’arco di vent’anni. Per l’Italia si tratta di tagliare 45 miliardi all’anno che saranno fatti in parte con tagli alla spesa (a partire da quella sociale come abbiamo già avuto modo di verificare) e in parte con la svendita del patrimonio pubblico: immobili, imprese, fino ad arrivare all’oro della Banca d’Italia. Questi tagli non verranno per nulla compensati dalle misure per la crescita, per due ragioni. Queste sono per l’Italia molto inferiori ai tagli (dell’ordine di un decimo) e inoltre l’Italia sarà obbligata a tagliare sul welfare e avrà risorse per investire su grandi opere sovente inutili e dannose (come la Tav). Tagli pesanti al welfare e nuove autostrade, questa è la ricetta che ne risulta.
In terzo luogo, invece di permettere alla Bce di comprare direttamente i titoli di Stato o di fare gli eurobond o di trasformare il Fondo Salva Stati in una banca che possa accedere alla liquidità illimitata della Bce, il vertice europeo ha dato vita a un meccanismo in cui il Fondo Salva Stati – con pochissime risorse – può intervenire a sostegno dei paesi che abbiano già demolito il welfare e che si impegnino a continuare a farlo. Infatti i conti in attivo sono la condizione per l’intervento del Fondo. L’eventuale intervento avverrà sotto stretto controllo della troika (Bce, Fmi e Ue) e prevede la firma di un memorandum in cui il paese viene nella sostanza commissariato.
Si tratta di una misura – quantitativamente non diversa da quanto fatto dalla Bce fino ad ora – del tutto insufficiente per evitare la speculazione sull’euro, ma efficacissima per continuare il ricatto sui singoli paesi, costringendoli a politiche di rigore che demoliscono il welfare e i diritti dei lavoratori. Infatti il meccanismo che viene messo in piedi è quello di un uso politico dello spread, in cui chi non ha ancora tagliato viene bastonato e chi ha tagliato e continua a tagliare, viene lasciato fuori dal pestaggio. Il tecnocrate liberista Monti esce vincente dal vertice, il popolo italiano perde e le stangate e la recessione continueranno.

Fonte: http://www.nocensura.com/2012/07/italia ... .html#more


Tutto questo non può avvenire senza il parere preventivo degli italiani.
Saremo noi e i nostri figli a pagare gli introiti degli speculatori finanziari...
e questo non è accettabile.......



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Lagarde: «L'economia mondiale peggiora»
Il numero uno dell'Fmi: «Non solo Europa: il fenomeno interessa anche Paesi emergenti come Brasile, Cina e India»

Cristine Lagarde (Reuters)Cristine Lagarde (Reuters)
Lo scenario dell'economia mondiale «sta peggiorando». A lanciare l'allarme il direttore generale del Fmi, Cristine Lagarde, spiegando, nel corso di un convegno a Tokyo, che il fenomeno interessa non solo l'Europa, ma anche gli Usa fino «ai mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che stanno rallentando» in modo più o meno marcato.

L'EUROPA- Certo, l'Europa ha fatto «progressi» venerdì scorso, ma «occorre fare di più». Secondo il numero uno dell'Fmi ci sono tappe necessarie: «moneta unica, unione bancaria e unione fiscale. Sono passaggi forse lenti per i mercati, ma sufficentemente veloci per i principi democratici». E poi ha aggiunto: «La scorsa settimana, i leader europei si sono trovati d'accordo su importanti punti e hanno fatto passi nella giusta direzione. Dobbiamo fare di più» per superare la crisi, ha osservato ancora, non dimenticando il controllo dei conti pubblici con «la riduzione del debito e il taglio del deficit». Alle dichiarazioni della Lagarde hanno fatto seguito quelle di Wolfgang Schaeuble, il ministro delle finanze tedesco, che ha dichiarato come la fine dell'euro porterebbe ad una «catastrofe economica » per la Germania, l'Europa [b]e il mondo.[/b]
Fonte:http://www.corriere.it/economia/12_luglio_06/lagarde-allarme-economia-mondiale-sta-peggiorando_4f8d3ff4-c735-11e1-96dc-1183a294894f.shtml

"moneta unica, unione bancaria e unione fiscale"... [?]
Ma la moneta unica in Europa c'è già...quindi il discorso è da intendersi a livello MONDIALE... [?]
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MessaggioInviato: 06/07/2012, 12:48 
Il boom nella produzione del petrolio beffa ogni previsione sul picco del petrolio.

Buone notizie per i capitalisti, un disastro per l’umanità.

C'è ne abbastanza per friggerci tutti



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Pubblichiamo un articolo di George Monbiot comparso su The Guardian (tradotto da Skoncertata63 per ComeDonChisciotte) e che ci costringe a rivedere alcune convinzione (anche del Navigatore Curioso) radicate nel cuore e nella mente di molti ambientalisti e umanisti. Per anni si è parlato di Picco del Petrolio, cioè il momento in cui la domanda di carburanti fossili avrebbe superato di gran lunga l'offerta disponibile. Ebbene, a guardare i dati offerti da Manbiot, pare che l'umanità si stia imbarcando verso un nuovo boom petrolifero, con grossi problemi per l'ambiente e per le risorse naturali.

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I fatti sono cambiati, ora dobbiamo cambiare anche noi. Nel corso degli ultimi dieci anni un’improbabile coalizione di geologi, trivellatori di petrolio, banchieri, strateghi militari e ambientalisti ci hanno predetto che il picco del petrolio – il declino delle forniture mondiali – era imminente. C’erano buoni motivi per crederlo: la produzione era rallentata, il prezzo si era impennato, le scorte si stavano sensibilmente riducendo e continuavano a ridursi. Tutto presagiva che stava per abbattersi su di noi la prima delle più gravi crisi energetiche della storia.

Tra gli ambientalisti non appariva chiaro, e neanche a noi stessi, se volevamo o non volevamo che accadesse. Una crisi di tali dimensioni aveva il potenziale per scuotere il mondo intero e indurlo a una trasformazione economica per evitare catastrofi future, e per generare una vera e propria catastrofe, compreso il ricorso a tecnologie ancora più dannose come i biofuel e il petrolio derivato dal carbone. Nonostante tutto, il picco del petrolio era una leva potente. Governi, aziende ed elettori fino ad ora insensibili alla necessità di ridurre il consumo di combustibili fossili, avrebbero necessariamente iniziato a rispondere alla situazione economica creatasi.

Alcuni di noi hanno fatto vaghe previsioni, altri furono più specifici. In entrambi i casi ci siamo tutti sbagliati. Nel 1975 MK Hubbert, un geoscienziato che lavorava per la Shell, che aveva giustamente previsto il declino nella produzione statunitense del petrolio, suggerì che le riserve mondiali avrebbero potuto raggiungere il picco massimo nel 1995. Nel 1997 il geologo petrolifero Colin Campbell predisse che il picco sarebbe arrivato prima del 2010. Nel 2003 il geofisico Kenneth Deffeyes disse che era sicuro al 99% che il picco del massimo consumo di petrolio sarebbe avvenuto nel 2004. Nel 2004, il magnate del petrolio texano T- Boone Pickens predisse che “mai più riusciremo a pompare più di 82m barili al giorno di combustibili liquidi” (la produzione media giornaliera in Maggio 2012 era di 91m). Nel 2005 il banchiere Matthew Simmons affermò che “l’Arabia Saudita non poteva materialmente incrementare la propria produzione di petrolio”. (Da allora la sua produzione è salita da 9m di barili al giorno a 10m, e c’e’ un margine di 1,5m di aumento potenziale).

Il Picco del Petrolio non è avvenuto, ed è improbabile che accada per molto tempo ancora

Un rapporto dell’esperto petrolifero Leonardo Maugeri, pubblicato dall’Università di Harvard, fornisce prove inconfutabili che è appena iniziato un nuovo boom del petrolio. Le contrazioni nelle forniture del petrolio degli ultimi dieci anni sembra abbiano più a che fare con questioni di denaro che di geologia. Il ribasso dei prezzi prima del 2003 avevano scoraggiato gli investitori a sviluppare campi petroliferi difficili. I prezzi alti degli ultimi anni hanno cambiato quel quadro.

L’analisi di Maugeri di progetti in 23 paesi indica che le forniture mondiali di petrolio entro il 2020 aumenteranno di 17m di barili al giorno (raggiungendo i 110m). Secondo Maugeri questa è “il più grande potenziale incremento nella produzione di petrolio fin dagli anni ’80”. Gli investimenti richiesti perché questo boom avvenga dipendono da un prezzo a lungo termine di 70$ il barile – il costo attuale del greggio Brent è di 95$. In questo momento il denaro si sta riversando nel petrolio: negli ultimi due anni e’ stato speso un trilione di dollari; si attende il record di $600bn nel 2012. Il paese in cui è previsto il maggiore aumento di produzione è l’Iraq, dove diverse società multinazionali stanno riversando il loro denaro e affondando i loro artigli.

Ma ciò che più sorprende è che l’altro boom maggiore è atteso negli Stati Uniti. Il Picco di Hubbert, il famoso grafico a forma di campana che raffigurava l’ascesa e la caduta del petrolio americano, si trasformerà ben presto nelle “Montagne Russe” di Hubbert. Negli USA gli investimenti si concentreranno su petrolio non convenzionale, soprattutto olio di scisti – shale oil (che non va confuso con le argilliti petrolifere – oil shales). L’olio di scisti è un greggio di alta qualità intrappolato nelle rocce dalle quali non può defluire naturalmente. Sappiamo ora che esistono depositi giganteschi negli Stati Uniti: viene stimato che gli scisti Bakken nel Nord Dakota contengono tanto petrolio quanto se ne trova in Arabia Saudita (anche se se ne può estrarre di meno).

E questa non è che una di venti simili formazioni presenti negli Stati Uniti. L’estrazione dell’olio di scisti richiede perforazione orizzontale e fratturazione idraulica: una combinazione di prezzi alti e sviluppi tecnologici hanno reso queste tecniche economicamente fattibili. La produzione in Nord Dakota è già salita da 100,000 barili al giorno del 2005 a 550,000 del Gennaio scorso.

Ecco dove siamo ora. Non ci sarà alcuna correzione automatica – l’esaurimento delle risorse che distrugge il sistema che le ha portate a questo punto – nonostante le previsioni di tanti ambientalisti.

Il problema che dobbiamo affrontare non è la mancanza ma l’eccesso di petrolio

Abbiamo confuso le minacce al pianeta con le minacce alla civiltà industriale. Non sono per niente la stessa cosa. L’industria e il capitalismo industriale, sostenuti da abbondanti forniture di petrolio, sono molto più resistenti dei tanti sistemi naturali che essi minacciano. La grande abbondanza di vita del passato – fossilizzatasi in forma di carbone combustibile – mette ora a rischio la grande abbondanza di vita del presente.

C’e’ tanto petrolio nel sottosuolo quanto basta per friggerci tutti e non esistono adeguati strumenti che impediscano ai governi e alle industrie di estrarlo. Con il crollo del mese scorso del processo multilaterale di Rio de Janeiro, si vanificano vent’anni di sforzi di persuasione morale per impedire il disastro ambientale. La nazione più potente del mondo torna ad essere una nazione petrolifera, e se la trasformazione politica dei suoi stati confinanti ci suggerisce qualcosa, stiamo pur certi che i risultati non saranno piacevoli.

L’umanità ricorda un po’ la ragazza nel capolavoro di Guillermo del Toro “Il Labirinto del Fauno”: lei sa che se mangerà il ricco banchetto preparato per lei, anche lei verrà mangiata, ma non riesce a farne a meno. Non mi piace sollevare problemi quando non vedo la loro soluzione. Ma in questo momento non riesco proprio a guardare serenamente i miei figli negli occhi.

-----------------------------------------------------

Tutti coloro che amano il pianeta, la natura e l'uomo, speravano che con il Picco del Petrolio l'umanità fosse costretta a cambiare rotta e a concetrarsi sulle fonti di energia rinnovabili. Se i dati del Guardian sono corretti, sarebbe una vera e propria mazzata per il nostro povero pianeta, ormai stremato dai ritmi di crescita innaturali della società umana.

Forse è scongiurato il Picco del Petrolio, purtroppo si profila all'orizzonte il Picco dell'inquinamento, quel punto di non ritorno dopo il quale, non ci sarà più nulla da fare per riportare l'equilibrio planetario a livelli naturali.

http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/ar ... .html#more



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 13:02 
Cita:
Angeldark ha scritto:

Lagarde: «L'economia mondiale peggiora»
Il numero uno dell'Fmi: «Non solo Europa: il fenomeno interessa anche Paesi emergenti come Brasile, Cina e India»

Cristine Lagarde (Reuters)Cristine Lagarde (Reuters)
Lo scenario dell'economia mondiale «sta peggiorando». A lanciare l'allarme il direttore generale del Fmi, Cristine Lagarde, spiegando, nel corso di un convegno a Tokyo, che il fenomeno interessa non solo l'Europa, ma anche gli Usa fino «ai mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che stanno rallentando» in modo più o meno marcato.

L'EUROPA- Certo, l'Europa ha fatto «progressi» venerdì scorso, ma «occorre fare di più». Secondo il numero uno dell'Fmi ci sono tappe necessarie: «moneta unica, unione bancaria e unione fiscale. Sono passaggi forse lenti per i mercati, ma sufficentemente veloci per i principi democratici». E poi ha aggiunto: «La scorsa settimana, i leader europei si sono trovati d'accordo su importanti punti e hanno fatto passi nella giusta direzione. Dobbiamo fare di più» per superare la crisi, ha osservato ancora, non dimenticando il controllo dei conti pubblici con «la riduzione del debito e il taglio del deficit». Alle dichiarazioni della Lagarde hanno fatto seguito quelle di Wolfgang Schaeuble, il ministro delle finanze tedesco, che ha dichiarato come la fine dell'euro porterebbe ad una «catastrofe economica » per la Germania, l'Europa [b]e il mondo.[/b]
Fonte:http://www.corriere.it/economia/12_luglio_06/lagarde-allarme-economia-mondiale-sta-peggiorando_4f8d3ff4-c735-11e1-96dc-1183a294894f.shtml

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Già.... tutti i paesi del mondo HANNO DEBITI nei confronti di qualcuno.....
Ma la domanda sorge spontanea.... CHI SONO I CREDITORI?



Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Meditate gente, meditate.......

Cita:
Wolframio ha scritto:

lunedì 25 giugno 2012

Chi è il legittimo creditore?

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Ricevo spesso le interessanti mail di tale "Giorgio" (senza ulteriori riferimenti... per cui mi è impossibile identificare chi sia) che propone analisi molto logiche e sensate della situazione economica e politica.
Propongo ai frequentatori del blog la prima parte di una di queste analisi, in cui "Giorgio" scrive cose di assoluta ovvietà, ma che è bene tenere ben presenti in testa per non perdere la chiarezza delle idee. (Preciso doverosamente che, nel seguito dell'analisi che non posto solo per ragioni di lunghezza, si leggono dettagliatissimi approfondimenti tecnici ed economici.).

Maggio 2012. Il mondo sprofonda nel debito, caracollando sull’orlo di un Armageddon finanziario. Questo è il coro che si sente ripetere ovunque da mesi. Dopo la Grecia, anche Spagna, Italia e Portogallo sono ad un passo dalla catastrofe a causa di ciclopici fardelli di debiti che non potranno mai venire pagati. E i debiti dei PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) sono nulla paragonati ai trilioni di debito accumulati da Stati Uniti e Giappone. Anche Francia e Inghilterra sono messe male e scavando scopriamo – sorpresa! Sorpresa! – che la stessa virtuosissima Germania sarebbe a rischio stritolamento da debiti, tanto che le famigerate agenzie di rating americane hanno ventilato anche per essa il possibile declassamento. Ma come? Uno dei paesi che meglio funziona al mondo viene giudicato potenzialmente insolvibile? Sorge a questo punto la domanda che tutti dovrebbero fare, ma che (quasi) nessuno osa formulare:
Ma se tutti i paesi del mondo sono così mostruosamente indebitati… chi è il legittimo creditore? Chi cavolo è il legittimo creditore ultimo di tutto questo ben di dio, al cui paragone i fantastiliardi di zio Paperone paiono noccioline? Ci si aspetterebbe che al mondo ci siano nazioni debitrici e nazioni creditrici – così ci è parso a lungo, il terzo mondo in debito ed il primo mondo in credito – ma d’un tratto ci viene raccontato che tutto il mondo si sia improvvisamente trasformato in terzo mondo indebitato – a parte la Cina oggi non se ne vedono molti creditori in giro. Anzi no, neppure la Cina si salva: http://m.linkiesta.it/allarme-moody-s-a ... -di-debito Moodys tiene a farci sapere che anche la Cina è nella ********** fino al collo con i debiti! Tutti, tutti debitori quindi, e debitori di cifre favolose, che sfidano l’umana immaginazione. Come è possibile?
Se tutte le nazioni sono indebitate, i debitori ultimi sono tutti i cittadini che costituiscono le nazioni. Esseri umani, quindi. Li possiamo vedere, li possiamo contare. In effetti siamo noi, oppure persone come noi. Siamo tutti, tutti, tutti indebitati. Ma se noi tutti, tutti, tutti siamo indebitati, chi diamine sono i creditori? Altri esseri umani? Impossibile. In quanto cittadini gli esseri umani sono tutti indebitati. Se tutte le nazioni del mondo sono debitrici ne consegue logicamente che tutti gli esseri umani del mondo sono indebitati. Ma il valore del mondo è generato proprio da tutti i miliardi di persone che nel mondo lavorano, faticano e così facendo producono valore. Come possono tutte le persone del mondo essere indebitate quando tutto ciò che vale è stato prodotto da esse? Com’è possibile che i debitori siano proprio quelli che il valore lo hanno creato? Verrebbe da dedurne che creditori non possono quindi essere umani. Che si tratti di extraterrestri?
Peggio, come ormai la gente sa, si tratta di banche. Ma cos’è in effetti una banca?
Nell’immaginario popolare, la banca è un posto dove ci si mettono i propri risparmi per scongiurare il rischio di perderli o che ci vengano rubati. A rigore di logica, le banche dovrebbero contenere solo i soldi che gli esseri umani hanno loro affidato. Quindi, come è possibile che le banche siano riuscite ad indebitare ogni singolo essere umano della terra usando i loro stessi soldi?


Fonte: http://albertocostanzo.blogspot.it/sear ... -results=7

http://risveglioglobale.blogspot.de/201 ... itore.html




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Colosso bancario Usa chiude all'improvviso 5 fondi in euro

New York - Non e' vero che la decisione di Mario Draghi, presidente della Bce, annunciata ieri, di tagliare i tassi di interesse Ue allo 0,75% (minimo storico per l'eurozona) non abbia effetti sui mercati. Ne ha di immediati, e non esattamente collaterali: diretti. Infatti e' clamorosa la notizia secondo la quale una delle maggiori banche globali, con sede negli Stati Uniti, si e' attivata immediatamente per prevenire ulteriori danni per una redditivita' prevista a "zero" dei capitali investiti in euro. La strada e' quella gia' battuta con controversi esiti dalla Fed, la Banca Centrale Usa guidata da Ben Bernanke, per stimolare l'economia americana.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -euro.aspx

purtroppo il resto dell'articolo è leggibile solo "A MONEY MANAGER E GESTORI DI FONDI. PER LA LETTURA E' RICHIESTO L'ABBONAMENTO A INSIDER"


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Titoli di Stato Europei: inizia il “fuori tutto”?
di Daniele Basciu

Scritto da redazione il 4 luglio 2012. Pubblicato in Finanza

I “Mercati”

Gli analisti di PIMCO (il più rilevante gruppo d’investimento nel mercato obbligazionario, che da solo controlla un capitale di oltre 1,5 trilioni di $) prevedono sui mercati, (1) in un orizzonte temporale di 3-5 anni (cd. “secolare”), un significativo ribilanciamento delle composizioni dei portafogli dei fondi d’investimento tra di titoli di stato dei paesi europei e titoli dei paesi emergenti: quest’ultimi producono circa il 40% del PIL mondiale e pesano non oltre il 5% nei portafogli dei grandi gruppi. Secondo PIMCO (che orienterà in questa direzione le proprie strategie di portafoglio), la quota di esposizione dei fondi verso gli emergenti è destinata ad aumentare, mentre l’esposizione verso i paesi UE è destinata a diminuire.

Ma non solo: il mese scorso, durante l’IT Forum di Rimini, Ryan Blute, Vice Presidente di PIMCO Europa, spiegava che il gruppo avrebbe ridotto la propria esposizione verso i bond UE e Treasuries USA nel prossimo futuro in quanto, secondo l’interpretazione del gruppo, le operazioni di LTRO [1] in UE e QE [2] negli USA indicherebbero l’intenzione delle Banche centrali di “inflazionare i debiti sovrani“. Lo stesso concetto è rimarcato da Bill Gross, fondatore e vertice di PIMCO (2): “Any central bank has the potential to increase their money supply to buy obligations and to write checks if they are willing to suffer the currency depreciation that comes from that” (ogni Banca Centrale ha la capacità di incrementare la propria offerta di moneta per acquistare obbligazioni e “staccare assegni” se ha la volontà di patire il deprezzamento della valuta che ne consegue).

In termini di funzionamento dei sistemi monetari questa aspettativa di inflazione derivante da una BC che “stacca l’assegno” è infondata: la creazione di liquidità derivante da LTRO e QE/QE2 non incide sul livello generale dei prezzi e non genera inflazione, trattandosi di operazioni puramente monetarie che non hanno comportato spesa governativa sull’economia reale. In particolare il QE consiste in un acquisto di assets effettuato dalla Banca centrale con l’accredito delle riserve delle banche detentrici; l’accreditamento di riserve non può innescare fenomeni inflazionistici, la moneta creata non entra in circolazione e non incide sull’economia reale. Come descritto da Warren Mosler, il QE consiste in uno spostamento di dollari da conti “securities” a conti di riserva, senza impatto sul sistema economico (3). I dati empirici confermano l’analisi teorica poiché nell’ultimo triennio il tasso di inflazione USA si è assestato al di sotto del 2% pur in presenza di 2 operazioni di QE (4).

Le operazioni LTRO consistono invece in aste di liquidità erogata da BCE con tasso 1% verso gli istituti di credito privati. Questi interventi hanno messo a disposizione delle banche circa 1 trilione di € nell’arco di due mesi (impiegata dai destinatari in buona parte nell’acquisto di TDS), e anche in questo caso l’impatto sull’economia reale è stato nullo, con nessuna ricaduta sul tasso di inflazione UE (5).

Ma anche se Blute e Gross sono in errore in ottica MMT, è da considerare che non è importante tanto ciò che è vero, quanto ciò che è ritenuto vero. Se PIMCO ritiene vero (o dichiara di ritenere vero) che UE e USA “inflazioneranno il debito” e di conseguenza liquida i bonds UE e i Treasuries detenuti è probabile che altri “pesci piccoli” seguiranno le scelte di PIMCO, con effetti devastanti sui paesi UE relativamente ai tassi di interesse dei TDS che emetteranno.

Le strategie PIMCO , e presumibilmente quelle di altri gestori di fondi per i prossimi 3-5 anni, sono motivate non da un’incombente iperinflazione (che non c’è), ma dall’intento di sostituire l’esposizione verso bonds che attualmente offrono rendimenti reali bassi o addirittura negativi (come accade con il Bund, che ha circa 1.6% di rendimento nominale a fronte di un tasso di inflazione UE superiore al 2%) con l’esposizione verso bonds “emergenti”, che offrono rendimenti reali molto più elevati.

Questo passaggio ora sembra anche dichiarato apertamente per sostenere questa strategia: Bill Gross nei giorni scorsi ha dichiarato che PIMCO ha una posizione short sul bund tedesco: sta scommettendo sul deprezzamento futuro e sull’aumento del tasso di rendimento del titolo (6) e queste dichiarazioni possono agevolare un meccanismo di “profezia che si auto-avvera”(7).

Se questo scenario si concretizzasse, cosa ci si dovrebbe attendere per l’Europa nei prossimi anni? Un discreto sell-off[3] sul mercato dei Titoli di Stato dei Paesi Eurozona, ovvero: “i mercati” si libereranno dei TDS eurozona, i paesi eurozona emetteranno TDS che saranno meno richiesti, e per convincere gli investitori all’acquisto dovranno alla fine riconoscere rendimenti più elevati, generalizzando la spirale deflattiva già in corso nei paesi PIIGS.

L’Italia

Nei giorni in cui l’èlite tecnocratica prendeva il potere in Italia lo spread BTP-BUND era pari a circa 450 punti. Gli Italiani festeggiavano l’invasione stappando lo spumante in piazza, perché erano convinti che lo spread sarebbe diminuito rapidamente. Qui il video in cui Monti, a Dicembre 2012, racconta di questo successo: (8). Otto mesi dopo lo spread è sostanzialmente identico (9) (solo che all’Italia mancano ora la democrazia e circa 60 miliardi, quelli che Monti ha prelevato da imprese e famiglie per “fare crescere l’economia”).




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Quello che cresce è la disoccupazione giovanile (oggi al 35%), sfratti per morosità (+64%), fallimenti (3000 nel primo trimestre), etc. E’ evidente che ci fosse poco da festeggiare, a Novembre 2011.

Il rendimento dei BTP Italiani (10) è tornato a oscillare intorno al 6%. E’ importante evidenziare che se il rendimento del Bund dovesse aumentare (come “i mercati” stanno ipotizzando) e il rendimento dei BTP italiani dovesse aumentare in misura leggermente inferiore, l’Italia si troverebbe in presenza dello spread in diminuzione pur dovendo affrontare costi crescenti di finanziamento sul mercato. Anche in uno scenario simile è possibile che gli Italiani decidano comunque di scendere in piazza a festeggiare e stappare lo spumante, visto quanto accaduto in passato.

L’Europa

Alla luce delle strategie dei fondi obbligazionari per il futuro gli Stati dell’Unione Europea avranno quindi nei prossimi anni presumibilmente difficoltà crescenti nel collocamento sul mercato dei TDS emessi; questo sarà un punto che interesserà tutti gli Stati Eurozona, non i soli PIIGS, e l’accordo “anti-spread” del 29 Giugno è da inquadrare in questo contesto. L’accordo è uno strumento che garantisce i creditori degli Stati, non gli Stati. É strutturato in modo tale da minimizzare l’ipotesi default sul debito, non esercita alcun beneficio sull’economia reale: l’intervento del meccanismo anti-spread a seguito della richiesta del paese in difficoltà (11) sarà subordinato all’applicazione delle ricette di austerity (chiamate “semplici memorandum”), per cui si avrà automaticamente l’innesco di una spirale deflazionistica in ogni Stato che accederà al finanziamento. Inoltre il fondo è finanziato dagli Stati membri: Stati indebitati che finanziano un fondo per salvare gli Stati indebitati.
La solvibilità finanziaria degli Stati potrebbe tecnicamente essere garantita dalla BCE, senza gravare sull’economia reale. Per ottenere crescita dell’economia reale la soluzione del problema-solvibilità dovrebbe essere accompagnata da un allentamento dei vincoli del Patto di stabil. Il meccanismo anti-spread istituito in realtà mira ad assicurare che le rendite finanziarie siano onorate sempre e comunque (evitando che gli Stati possano incorrere in default anche parziali); in cambio dell’applicazione di questo meccanismo gli Stati saranno tenuti in fin di vita nella “chambre of torture” della UE (12), fino a che ci sarà qualche asset pubblico residuo da privatizzare.

Se quello che scrive PIMCO è vero, la giostra inizierà presto.


http://democraziammt.info/site/2012/07/ ... ori-tutto/


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