Cita:
sezione 9 ha scritto:
Nel caso non l'abbiate ancora capito, fare politica significa (e scusate tanto) mangiare mer.a a colazione, pranzo e cena, e dover pure fare i complimenti allo chef.
Questa è la tua idea di politica, non la mia.
Per me la vera politica sta nel trovare il modo di cambiare lo chef, trovandone uno migliore, così da non dover più mangiare mer.a. E se chef in giro non ce ne sono... piuttosto imparare a cucinare io.
Se non lo faccio.. allora non mi lamento più di mangiare mer.a.
Vedi sezione, a me non interessa se il PD è composto da 30% da correnti democristiane, 20% socialiste, 10% corrotti, 15% comunisti e così via. Quello che mi interessa è l'ideale del partito che dovrebbe tenere unite queste correnti.
Non capisco l'esigenza (se non a scopo elettorale) di tenere tutti quanti insieme come fu la fallimentare esperienza dell'ulivo. L'identità di un partito si fonda sull'ideale - mettere insieme comunisti, socialisti, democristiani, centristi, falchi, colombe e bestie varie non è possibile e per me non ha neanche senso.
Sono visioni del mondo contrapposte. Se ne può discutere insieme, ma non potranno mai essere sotto la stessa bandiera.
Allora chiedo: è più importante l'ideale o la tenuta del partito? Per me è fondamentale l'ideale, per te (credo di aver capito) la tenuta del partito, anche se ciò calpesta l'ideale dello stesso partito.
Su questo non mi trovi d'accordo, anzi...
Preferisco morire (politicamente parlando) rimanendo coerente con le mie idee, che sopravvivere dovendole abiurare. Con la riforma del lavoro il PD ha fatto esattamente questo. Ha abiurato i suoi ideali (lo dici tu stesso che non è la 'tua' riforma)
E proprio in nome dell'ideale, se fossi stato io a capo del partito avrei chiesto espressamente di votare NO a questa riforma.
Ciò sarebbe costata la metà del mio partito? Sarebbe rimasta la metà coerente, quella valida su cui costruire... gli altri lasciamoli andare o sarà sempre un partito che vuole tenere il piede in due scarpe, senza identità e senza la forza di promuovere le proprie idee e un programma unitario.
Un tema che non centra nulla con questa discussione, ma che cade a fagiolo e che mi aiuta a esprimere meglio il concetto: unioni civili dei gay.. provaci a mettere d'accordo comunisti e democristiani! L'unica soluzione possibile è un papocchio che per soddisfare tutti, non soddisfa nessuno (tipo i DICO).
E allora quale è l'ideale del PD? Non lo so, non mi interessa in questo momento su questo tema. Ma qualunque esso sia è solo su quello che si deve affrontare la questione. Sei d'accordo bene... non sei d'accordo, allora non è questo il tuo partito.
Non è dittatura del capo, non devi essere d'accordo con me - è rispetto degli ideali della bandiera sotto la quale vuoi stare. E sotto quelli devi stare se vuoi vestire la maglia del PD, o di qualsiasi altro partito/movimento.
Ma questo è solo come farei io..
Il M5S lo fa. Non è questione di essere d'accordo con Grillo o meno. E' questione di essere d'accordo con gli ideali del movimento, se no sei fuori dal movimento. Non lo trovo sbagliato.Nel PDL invece bisognava essere d'accordo con Berlusconi e nella Lega con Bossi - quella è dittatura del capo. E a me non piace.