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Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

09/07/2015, 09:02

PETIZIONE diretta al presidente del Consiglio
Subito una legge sulla trasparenza nella pubblica amministrazione

Chiediamo un Freedom of Information Act (FOIA) per l’Italia, e lo chiediamo ora: un diritto che è già legge in 100 paesi e che permette ai cittadini l’accesso a dati e documenti della pubblica amministrazione.

La petizione

Solo la trasparenza può sconfiggere la corruzione. E siccome ci svegliamo ogni giorno con notizie di mazzette e tangenti è davvero ora di fare qualcosa, opponendo la trasparenza al malaffare e all’opacità.

Chiediamo un Freedom of Information Act (FOIA) per l’Italia, e lo chiediamo ora: un diritto che è già legge in 100 paesi e che permette ai cittadini l’accesso a dati e documenti della pubblica amministrazione.

Lo stesso Presidente del Consiglio lo aveva promesso, addirittura fin dal giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi. Solo che da allora non è successo nulla: nessun impegno reale. Neppure un tweet.

Abbiamo proposto un testo attualmente nelle mani dell’intergruppo innovazione della Camera. Adesso la sfida è trasformarlo in legge.

Il Foia serve subito all’Italia e agli italiani perchè la pubblica amministrazione produce ed è in possesso di moltissime informazioni di estrema importanza che però non sono accessibili a tutti: conosce ad esempio di che cosa si muore in una città dove si trova un grande impianto industriale, i dati della sicurezza degli edifici scolastici, quanto lo Stato versa per i vitalizi agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione, i nomi e le aziende che gestiscono gli appalti dei grandi eventi e come e da chi viene gestito il business dell’accoglienza ai migranti nelle città.

Tutte queste informazioni sono raccolte in nome della collettività e grazie alle risorse dei contribuenti. Eppure noi cittadini non possiamo accedervi facilmente né conoscere cosa fanno le istituzioni, e, perché no, controllare l’operato dei nostri rappresentanti.

La trasparenza è uno dei pilastri della democrazia, attrae fiducia e investimenti ed è una delle armi più efficaci contro la corruzione. Con il Foia tutti hanno diritto di sapere quello che fanno governi e amministrazioni e i cittadini possono accedere agli atti e ai documenti della pubbliche amministrazioni.

Chiediamo insieme al Governo italiano un vero Freedom of Information Act basato sulla nostra proposta e che rispetti i 10 punti irrinunciabili che abbiamo individuato.

Dobbiamo essere in tanti: solo così si parlerà della nostra richiesta di cambiamento e non potranno ignorarci.


http://www.riparteilfuturo.it/foia4ital ... foia4italy

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

12/07/2015, 00:00

Amiche e amici di Avaaz,

possiamo davvero nutrire l'intero pianeta, se smettiamo di sprecare un terzo di tutto cibo che produciamo, costringendo milioni di persone alla fame.

In Francia un enorme movimento ha vinto una incredibile campagna per obbligare i supermercati a donare i prodotti invenduti ai poveri e ai senzatetto, e in Italia si discute finalmente di una legge. Perfino l’Onu sta spingendo per un piano per dimezzare lo spreco mondiale entro il 2030.

È arrivato il momento per questa rivoluzione. C'è un'intera rete di politici in Europa e in Italia, pronti a combattere per nuove leggi contro lo spreco, ma hanno bisogno di un enorme sostegno da parte dell'opinione pubblica per poterle ottenere. Raccogliamo un milione di firme e partecipiamo alla consultazione pubblica dell’UE sullo spreco alimentare prima che chiuda. Firma ora e manda questa campagna a tutti quelli con cui, almeno una volta, hai condiviso del cibo:

https://secure.avaaz.org/it/food_waste_ ... cb&v=61698

Per 15 anni, assieme all'associazione che ho fondato, Feedback, ho lottato contro gli scandalosi sprechi dei supermercati. A partire dal Kenya, che è obbligato a buttare fino al 50% delle verdure prodotte perché sono della forma o del colore "sbagliati", fino alla pratica di cancellare interi ordini quando sono già pronti per partire, che porta a enormi sprechi..

Ho conosciuto persone che lavorano per meno di 2 euro al giorno e che quando gli ordini vengono cancellati non vengono nemmeno pagati. Rimangono senza niente per mandare a scuola o dar da mangiare ai loro figli. Alcuni contadini sono addirittura costretti a firmare accordi che gli impediscono di donare cibo a chi ne ha bisogno.

Oggi in Gran Bretagna queste pratiche sono diventate illegali. Si possono fare segnalazioni anonime e i supermercati vengono multati fino all’1% dei loro ricavi. E anche in Italia ci si sta organizzando per rendere più facile per i supermercati donare le eccedenze e ridurre gli sprechi.

Finalmente c’è ovunque una forte attenzione sullo spreco di cibo, dall'ONU all’Unione Europea che vuole impedire ai supermercati queste pratiche scorrette contro i contadini. Paesi come la Francia e la Gran Bretagna stanno già dimostrando che si può fare. Tocca a noi ora, anche in Italia e in Europa, dare un enorme sostegno popolare affinché si approvino leggi per mettere fine a questo assurdo spreco di cibo. Firma ora:

https://secure.avaaz.org/it/food_waste_ ... cb&v=61698

Trovare il modo di sfamare tutti è una sfida cruciale e centrale per l’umanità. Se saremo capaci di unire l’entusiasmo del movimento contro lo spreco di cibo con l’enorme comunità mondiale di Avaaz, potremo davvero avviare una rivoluzione, liberare i contadini degli abusi delle grandi aziende e contribuire a salvare l’ambiente e il clima mondiali.

Con speranza,

Tristram Stuart* insieme a Feedback e a tutto il team di Avaaz
*Fondatore di Feedback, da 15 anni si batte contro lo spreco di cibo nel mondo

Lo spreco di cibo in Italia e nel mondo (Lifegate)
http://www.lifegate.it/persone/stile-di ... co-di-cibo

Lo spreco di cibo costa 2.060 miliardi nel mondo. oltre 8 in Italia (ADNkronos)
http://www.adnkronos.com/soldi/economia ... refresh_ce

Spreco Zero: la legge in Italia arriva entro il 2015 (ONU Italia)
http://www.onuitalia.com/2015/06/12/spr ... o-il-2015/

Spreco Alimentare (CESVI)
http://foodrightnow.it/spreco-di-cibo/

A Nairobi ministri mangiano cibo scartato da supermercati europei (La Stampa)
http://www.lastampa.it/2013/02/19/scien ... agina.html

La legge francese contro gli sprechi alimentari dei supermercati (Il Post)
http://www.ilpost.it/2015/05/23/legge-f ... ermercati/

Verso un'economia circolare: la Commissione chiede ai cittadini di presentare nuove idee (Commissione Europea)
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-5049_it.htm

e in inglese

Fermiamo lo spreco globale di cibo (Feedback)
http://www.feedbackglobal.org/stopdumping

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

14/07/2015, 09:12

Petizione per le dimissioni di Renzi, stiamo galoppando verso la pietra miliare delle 25.000 firme, mi aspetto che tutti gli utenti firmino:

https://www.change.org/p/agli-italiani-petizione-per-le-dimissioni-di-matteo-renzi?recruiter=91251292&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

Rendiamoci conto che con tutti quelli che lo vogliono a casa questa petizione raggiungerà sicuramente il milione di firme e la notizia finirà sui telegiornali, facciamo che avvenga a tempo di record!


Io ho anche donato 10 euro per promuovere la petizione presso 55 potenziali firmatari, perchè per me 10 euro non mi cambiano la vita.
Ultima modifica di Aztlan il 14/07/2015, 09:25, modificato 1 volta in totale.

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

14/07/2015, 09:14

Aztlan ha scritto:Petizione per le dimissioni di Renzi, stiamo galoppando verso la pietra miliare delle 25.000 firme, mi aspetto che tutti gli utenti firmino:

https://www.change.org/p/agli-italiani-petizione-per-le-dimissioni-di-matteo-renzi?recruiter=91251292&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

Rendiamoci conto che con tutti quelli che lo vogliono a casa questa petizione raggiungerà sicuramente il milione di firme e la notizia finirà sui telegiornali, facciamo che avvenga a tempo di record!


Conoscendo i nostri telegiornali perdonami se ne dubito...

[:305]

Ci vorrebbe TV UFOFORUM allora sì...

[:D]

Comunque ho firmato!

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

14/07/2015, 09:26

Se arriva a un milione dovranno parlarne per forza,

il loro punto debole è che devono dare le notizie importanti perchè se la gente si accorge che le trova solo in rete e che i media non gliele danno nessuno accende più tv e compra giornali.

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

20/07/2015, 13:35

Cari avaaziani,

dopo aver avvelenato fiumi, distrutto foreste e costretto intere comunità ad abbandonare le loro terre, le grandi multinazionali si stanno spostando verso una nuova e devastante corsa all’oro nei fondali oceanici per estrarre tutto il possibile.

Questa settimana si incontreranno i 24 tecnici da cui dipendono le autorizzazioni per questi scavi in profondità. La cosa interessante è che fanno parte di un organo dell’ONU pressoché sconosciuto e non sono assolutamente abituati alla pressione dei media: una grossa reazione dell’opinione pubblica li può davvero colpire.

Alcuni paesi hanno già vietato questi scavi, altri almeno in parte, e i principali scienziati del settore stanno chiedendo con forza uno stop. Ora la decisione è in mano a questi 24 tecnici: unisciti all’appello, lo consegneremo personalmente a ciascuno di loro, per poi far finire la notizia su tutti i giornali assieme ai loro nomi e cognomi e con le risposte che ci avranno dato. Firma subito:

https://secure.avaaz.org/it/deep_sea_mi ... cb&v=62082

Le imprese minerarie sostengono che ormai sia sicuro scavare nel fondale marino, ma i governi di Namibia, Australia e Nuova Zelanda non sono d’accordo visto che hanno appena detto “no” a progetti di questo tipo. Secondo gli scienziati si scoprono continuamente nuove e preziose specie animali che vivono a queste profondità, e possono volerci decine di anni prima che il fondale oceanico si riprenda dagli scavi e dai detriti.

L’Autorità Internazionale per i Fondali Marini (ISA), sconosciuta ai più, ha già autorizzato scavi esplorativi su 1,2 milioni di chilometri quadrati di fondale oceanico, ma nessuno sa niente di come lavorino i 24 membri del suo Comitato Tecnico e Legale. Ora abbiamo un’opportunità imperdibile di chiedergli di essere finalmente trasparenti con i cittadini e di fermare tutti gli scavi a meno che ricerche scientifiche indipendenti dimostrino che non mettono a rischio gli oceani.

Purtroppo talvolta ci rendiamo conto del valore degli ecosistemi più preziosi solo quando ormai è troppo tardi. Questa campagna è l’occasione per agire prima che questa minaccia cominci a distruggere i nostri oceani. Firma l’appello per fermare gli scavi in profondità nell’oceano, raggiungiamo un milione di firme e consegniamole ai membri dell’ISA prima della decisione finale:

https://secure.avaaz.org/it/deep_sea_mi ... cb&v=62082

Insieme abbiamo lottato e spesso vinto per difendere gli ecosistemi più preziosi della Terra, dalla Foresta Amazzonica alla Barriera Corallina. Questa nuova corsa all’oro potrebbe devastare un ecosistema finora rimasto al riparo dall’avidità umana, ma possiamo fermarla.

Con speranza e determinazione,

Alex, Laila, Alaphia, Allison e tutto il team di Avaaz

MAGGIORI INFORMAZIONI

Metalli preziosi, Onu dà il via libera alle licenze per scavi nei fondali oceanici (Il Fatto Quotidiano)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05 ... ci/604900/

Al via la prima miniera sottomarina (Focus)
http://www.focus.it/scienza/scienze/al- ... ottomarina

La nuova corsa ai metalli preziosi è sotto gli oceani (TuttoGreen)
http://www.tuttogreen.it/la-nuova-corsa ... li-oceani/

Dal Klondike di Zio Paperone alla Papua Nuova Guinea degli australiani: ricomincia la corsa all’oro (MeteoWeb)
http://www.meteoweb.eu/2015/04/dal-klon ... ro/426268/

La nuova frontiera dell’industria mineraria: il fondo marino (First Online)
http://www.firstonline.info/a/2014/08/2 ... a8884206ad

Abissi, la nuova frontiera della corsa all’oro? (National Geographic)
http://www.nationalgeographic.it/ambien ... it_marin...

e in inglese

Facciamo luce sull'Autorità Internazionale per i Fondali Marini (University of Southampton)
http://moocs.southampton.ac.uk/oceans/2 ... abed-aut...

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

21/07/2015, 18:10

Cari avaaziani,

il Governo americano sta svendendo a una multinazionale una delle terre più sacre degli Apache, l’equivalente del nostro Monte Sinai, per farci una miniera! Ma i capi della tribù, infuriati, sono riusciti ad ottenere un incontro a Washington per bloccare il progetto e noi possiamo aiutarli.

Su una terra sacra per i cristiani, i musulmani o gli ebrei tutto questo non succederebbe. Per secoli i nostri governi, incluso quello italiano, hanno abusato delle popolazioni indigene dei paesi colonizzati. Ma ora gli Apache si stanno ribellando e la protesta sta funzionando, tanto che il Congresso sta discutendo se bloccare lo scavo della miniera.

L’incontro decisivo tra gli Apache e i membri del Congresso americano avverrà tra poche ore e con una mobilitazione globale possiamo mostrare che il mondo sta dalla loro parte, e mandare un messaggio a tutti i governi: il colonialismo è finito, le terre e la cultura delle popolazioni indigene non sono in vendita. Firma ora:

https://secure.avaaz.org/it/stand_with_ ... cb&v=62211

Gli Apache che vivono nella riserva di San Carlos da secoli svolgono le loro cerimonie sacre nella terra di Oak Flat. Corrisponde a quello che per cristiani, musulmani e ebrei è il Monte Sinai. Per questo 60 anni fa è stata dichiarata area protetta, e i tentativi di aprire delle miniere sono sempre falliti.

Fino a quando due senatori dell’Arizona, con forti legami finanziari con le imprese minerarie, hanno infilato una autorizzazione di nascosto e all’ultimo minuto in una legge che non c’entrava niente, sulle spese militari.

La multinazionale che scaverebbe la miniera dice che porterà posti di lavoro ma i politici locali rispondono che non sarebbero per la comunità che abita in quelle terre, e che il costo ambientale e sociale sarebbe altissimo.

Aiutiamo gli Apache che stanno lottando per salvare questa terra sacra. Firma ora e condividi con tutti:

https://secure.avaaz.org/it/stand_with_ ... cb&v=62211

Dagli indigeni dell’Amazzonia ai Masai della Tanzania, fino all’Italia, al fianco dei movimenti per le Apuane, da sempre sosteniamo le comunità locali nella difesa del loro patrimonio culturale e naturalistico. Ora possiamo far rispettare al governo degli Stati Uniti i diritti del popolo Apache che vuole continuare come da innumerevoli generazioni a proteggere questa terra.

Con speranza e determinazione,

Nick, Joseph, Rewan, Alex, Emma e tutto il team di Avaaz

Maggiori informazioni (NB: nessun media italiano ha riportato la notizia, motivo in più per diffondere questa campagna)

Svendendo la terra sacra degli Apache (New York Times)
http://www.nytimes.com/2015/05/29/opini ... -land.html

Terza settimana di proteste contro il progetto di scavi a Superior (Arizona Daily Star)
http://tucson.com/news/state-and-region ... 9e5fc.html

Gli Apache e la privatizzazione della loro terra sacra (Arizona Daily Star)
http://tucson.com/news/apache-tribe-dis ... 9bcc3.html

Salviamo Oak Flat
http://www.apache-stronghold.com

Si riaccende la protesta contro la miniera di rame di Superior (AZ Central)
http://www.azcentral.com/story/news/ari ... /28894741/

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

21/07/2015, 20:58

Sottoscrivo subito... che mondo di infami...

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

22/07/2015, 19:48

Atlanticus81 ha scritto:Sottoscrivo subito... che mondo di infami...


il rispetto delle popolazioni autoctone dovrebbe essere sacro...................... [:289] [:289]

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

22/07/2015, 20:59

Già... è l'atteggiamento da "padrone" che noi occidentali abbiamo sempre avuto nei confronti del resto del mondo.

Saremmo dovuti essere "custodi" e invece ci siamo arrogati il diritto di farla da padroni non avendo le competenze per poterlo fare.

E chi invece fungeva da custode è stato sterminato...

Siamo un cancro...

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

28/07/2015, 14:42

Referendum subito per fermare le trivelle

Il Governo Renzi è impazzito e in poche settimane ha dato il via libera a trivellazioni ovunque dall’Adriatico, al Mar Ionio, al Canale di Sicilia, con un pericolo enorme per ambiente e turismo.

Ma questa volta hanno esagerato. E sei presidenti di regione stanno decidendo in queste ore se indire un referendum nazionale che potrebbe fare la storia: mettere fine all’era delle trivelle esattamente come abbiamo fatto con il nucleare.

Non perdiamo questa occasione storica.

Tra 24 ore i 6 presidenti saranno a Roma, dove il Governo farà di tutto per convincerli a fermarsi. Facciamoci trovare lì anche noi, con 100mila firme, le telecamere di tutta Italia e le bandiere di centinaia di movimenti con un‘unica richiesta: basta rinvii, referendum subito per fermare le trivelle. Firma subito e condividi con tutti.

http://www.avaaz.org/it/italy_no_oil/?baBbGcb&v=62475

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

13/08/2015, 22:23

cari avaziani


Abbiamo organizzato una lettera dei principali economisti mondiali rivolta ad Angela Merkel contro le misure di austerità per la Grecia

Greek austerity
Quando la Grecia ha detto “no” a ulteriori misure di austerità, e i leader dell’Unione Europea hanno minacciato di far uscire la Grecia dall’Euro, Avaaz ha organizzato una lettera aperta ad Angela Merkel da parte di 5 economisti, tra cui Thomas Piketty e Jeffrey Sachs, sulla scia della nostra petizione, che ha raccolto oltre 530mila firme. La lettera ha fatto scoppiare un caso mediatico in Germania e ha avuto una risonanza mondiale. Addirittura, il Ministro delle Finanze tedesco ha incaricato uno dei principali economisti amici di scrivere una dura risposta e di pubblicarla su uno dei principali quotidiani tedeschi, scatenando un dibattito. Continueremo a fare pressione per spingere la Germania a cambiare la sua strategia economica, l’unica vera soluzione per salvare la Grecia da un nuovo, inutile e distruttivo periodo di austerità.

Abbiamo convinto Benetton a risarcire le vittime della tragedia del crollo della fabbrica Rana Plaza in Bangladesh

Benetton Victory
Benetton Delivery
Dopo due anni di “no” categorici, siamo riusciti a convincere Benetton a cambiare idea. Ecco come:

lanciando una campagna che ha raccolto oltre un milione di firme rivolta a Benetton e consegnandola direttamente ai loro vertici;
lanciando un’enorme campagna mediatica sulle reti sociali, e quando Benetton ha fatto cancellare i nostri post, reagendo con ancora più pressione;
facendo girare per giorni dei camion vela con nostri manifesti fuori dalla sede di Benetton a Treviso. Quando la polizia è arrivata per cercare di fermarci, il nostro avvocato in Italia è intervenuto, convincendoli a lasciarci manifestare;
convincendo gli esponenti politici più influenti a sollevare la questione personalmente con l’Amministratore Delegato di Benetton;
lanciando un appello diretto allo staff della Benetton tramite post mirati su Facebook;
infine, avviando un dialogo personale e costruttivo con i rappresentanti dell’azienda.

Benetton alla fine ha deciso di sostenere il fondo per le vittime, e ha persino ringraziato Avaaz per il nostro “ruolo importante e positivo” nella decisione! Questo ha consentito di ultimare il finanziamento per il fondo per le vittime e le famiglie dei lavoratori del Rana Plaza. Una vittoria che accende una nuova speranza per i diritti dei lavoratori in tutto il mondo.

Abbiamo raccolto la straordinaria cifra di 2,4 milioni di euro per le vittime del terremoto in Nepal

Nepal earthquake
Appena sono arrivate le prime notizie della devastazione che questo mega terremoto ha provocato in Nepal, siamo subito entrati in azione, superando gli ostacoli burocratici per aiutare chi più aveva bisogno. Grazie alla collaborazione di oltre dieci associazioni locali, e grazie alle piccole donazioni di decine di migliaia di persone dalla nostra comunità abbiamo potuto inviare immediatamente cibo e medicine e ricostruire case nei villaggi devastati dal sisma. Con i fondi che abbiamo raccolto, ora stanno ricostruendo scuole e ambulatori nelle regioni più colpite, ridando una speranza a milioni di persone. Abari, una delle organizzazioni che si occupano di costruire case e scuole, ci ha ringraziati così: “Mentre ancora le scosse di assestamento continuavano a far crollare gli edifici, Avaaz ha subito capito la gravità della situazione, ci ha contattati e ha raccolto fondi in tempo record: meno di 24 ore! La capacità di entrare in azione della vostra comunità è incredibile”.

Abbiamo contribuito a spingere le nazioni più inquinanti del G7 a dire basta ai combustibili fossili

G7 climate heroes
Dopo decenni di inquinamento e di continui rinvii dell’unica soluzione possibile, cioè un passaggio al 100% all’energia pulita, il G7 ha finalmente stabilito l’obiettivo a lungo termine di uno stop ai combustibili fossili. Un risultato ottenuto grazie a uno sforzo di due anni, durante i quali la nostra comunità:

è stata tra i leader della gigantesca Marcia per il Clima dello scorso anno, un evento storico al quale hanno partecipato più di 700mila persone in tutto il mondo;
ha raccolto 2,7 milioni di firme per la petizione per il 100% di energie pulite, che è stata consegnata a decine di capi di stato europei;
ha coordinato manifestazioni, incontri ad alto livello, sondaggi e campagne mediatiche in tutto il mondo, tutto finanziato con piccole donazioni della nostra comunità;
ha guidato una campagna no-stop per tre mesi in vista del vertice del G7, indirizzata ad Angela Merkel, per spingerla a mettere in agenda e convincere gli altri paesi al passaggio alle energie pulite.

Clicca qui per leggere nel dettaglio tutti i passi che ci hanno portato a questa incredibile vittoria.

Abbiamo donato più di 2,3 milioni di euro per combattere l’Ebola, ormai quasi debellata!

Ebola news
È stata una delle imprese più dure. Questo virus avrebbe potuto uccidere milioni di persone in tutto il mondo. Ma il mondo intero ha unito le forze per fermarlo, e in pochi mesi l’Ebola è stata sconfitta in Liberia! Come abbiamo contribuito?

La nostra comunità ha donato 2,3 milioni di euro alle organizzazioni in prima linea nella lotta contro il virus. È stata la nostra rapidità nel raccogliere i fondi, consegnati direttamente agli operatori sul luogo, ad aver giocato il ruolo decisivo nel salvare tante vite. L’associazione umanitaria Partners in Health ci ha detto: “Vi saremo eternamente grati per il vostro sostegno e per la flessibilità che ci avete concesso su come usare i fondi. È stata questa flessibilità ad aver fatto la differenza”.
Più di 4mila avaaziani si sono offerti volontari per andare in Africa a combattere il virus e ad aiutare le organizzazioni locali. I volontari di Avaaz hanno svolto funzioni fondamentali nella prevenzione del contagio tra pazienti e medici nei centri di trattamento dell’Ebola, o nella costruzione delle stesse strutture mediche.

L’Ebola è stata sconfitta in Liberia e anche nei paesi vicini l’incidenza del virus è scesa. Questa è un’enorme vittoria per l’umanità, e sono incredibilmente orgoglioso di questa comunità per aver dimostrato che ci sono persone da tutto il mondo disposte a rischiare tutto per andare ad aiutare altre persone in difficoltà dall’altra parte del pianeta. Il bisogno di investire nella sanità pubblica in questa zona ora è più chiaro che mai.

Abbiamo convinto una delle più grandi banche al mondo a ritirare gli investimenti da un’impresa militare israeliana

Israel-Palestine
Dopo il terribile attentato a Gaza dell’estate scorsa, Avaaz ha lanciato la più grande campagna per il disinvestimento di sempre, chiedendo ad alcune grandi imprese di tagliare i rapporti con le imprese coinvolte nell’occupazione illegale del territorio palestinese. L’Arcivescovo Desmond Tutu e Russell Brand si sono uniti al nostro appello, ed insieme ad altri gruppi abbiamo chiesto a Barclays di ritirare i suoi investimenti. Lo staff di Avaaz, poi, ha incontrato di persona i rappresentanti della Barclays, e ha spiegato perché era importante rinunciare agli investimenti nella Elbit, un’azienda che produce armi. Ora, ci hanno informato che la Barclays non possiede più alcuna quota azionaria di Elbit Systems, né personalmente né a nome di suoi clienti. La Barclays ha anche confermato che sta scoraggiando i suoi clienti ad acquistare azioni di questa azienda tramite tutti i suoi canali. Un’importante vittoria!
Avaaz sta continuando a lottare per convincere altre imprese che finanziano tuttora l’occupazione della Palestina a ritirare i propri investimenti, nel rispetto della legge internazionale.

Abbiamo finalmente ottenuto giustizia per Liz, la ragazza keniana sopravvissuta a uno stupro

Justice for Liz
Dopo che Liz, una ragazza keniana di 16 anni, ha denunciato alla polizia di essere stata stuprata da sei uomini e di essere stata buttata priva di sensi in una latrina da un’altezza di 6 metri, gli stupratori sono stati “condannati” a tagliare il prato della stazione di polizia, e poi sono stati liberati! Quando il caso è venuto alla luce, abbiamo risposto con un’enorme campagna globale e abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere giustizia:

consegnando la petizione ai più alti rappresentanti politici e delle forze di polizia;
sommergendo di messaggi di indignazione la polizia e i politici keniani sulle reti sociali;
assumendo un investigatore per fare chiarezza sull’accaduto;
collaborando con decine di altre organizzazioni locali per creare un’enorme manifestazione e chiedere il coinvolgimento di un Procuratore Speciale nelle indagini per portare il caso in tribunale.

E alla fine, quasi 2 anni dopo, un giudice ha condannato 3 degli stupratori a 15 anni di carcere. Terry Kunina, donna simbolo in Kenya, ha dichiarato: “La campagna di Avaaz ha fatto conoscere questo caso al mondo, e se non fosse stato per l’attenzione globale dedicata alla situazione di Liz, sono sicura che non avremmo ottenuto questo risultato. Ora Liz ha davanti a sé la possibilità di una vita migliore”.

Ora la polizia del Kenya sa che hanno l’attenzione mondiale addosso, e che l’impunità per i soprusi non sarà più accettata.

Anche grazie a queste bellissime vittorie, Avaaz è cresciuta e ora può contare su 18 team nazionali, lanciando campagne e ottenendo risultati in tutto il mondo, dall’Italia al Brasile, dal Sudafrica fino in Russia. Tutto questo è possibile grazie all’impegno sempre più grande di ogni singolo membro di questa incredibile comunità: continuando a aggiungere la propria voce ogni volta che è necessario, condividendo le campagne con gli amici, sostenendo Avaaz con piccoli contributi o con un po’ di tempo, stiamo creando un’incredibile e sempre più influente movimento globale.

Non c’è fine alle cose da cambiare nel mondo, ma regaliamoci un momento per dirci “grazie”. Siamo diventati una comunità da milioni di persone, e settimana dopo settimana stiamo riuscendo ad avere un impatto sui problemi più difficili del nostro tempo.

Continuiamo a farlo, giorno dopo giorno!

Con grande affetto, rispetto e soprattutto gratitudine,

Ricken, Alice, Emma, Danny, Nataliya, Marigona e tutto il team Avaaz

PS -- Se sei soddisfatto del lavoro del team di Avaaz, considera anche di dare un piccolo o grande contributo per continuare a farlo: SÌ, VOGLIO CONTRIBUIRE. Avaaz è diversa da praticamente ogni altra organizzazione globale: infatti siamo finanziati e guidati al 100% dalla nostra comunità e rifiutiamo ogni tipo di donazione da parte di aziende, governi o altri tipi di fondazioni, e anche donazioni individuali superiori ai 5000 euro. Esistiamo solo grazie a piccole donazioni online, che contribuiscono a tenere in moto questa macchina fantastica.

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

13/08/2015, 22:25

Fantastico: in soli 3 giorni oltre 180mila avaaziani hanno confermato che ci saranno per aiutare a creare la più grande mobilitazione per il clima della storia! Clicca per dire che ci sarai anche tu: sarai tra i primi a sapere gli eventi che si stanno organizzando nella tua città.



Il cambiamento climatico sta devastando il nostro Pianeta, gli scienziati sono ormai letteralmente alle lacrime. Ma tra 4 mesi esatti ci sarà il vertice sul clima più importante della nostra generazione: se riempiremo le piazze di tutto il mondo con la più grande mobilitazione della storia, potremo convincere tutti i capi di governo a mettere fine per sempre all’era dei combustibili fossili. Unisciti ora!

CI SARÒ

Cari avaaziani,

Un’importante scienziata è scoppiata a piangere in diretta, durante un’intervista. Stava descrivendo un futuro in cui i suoi amati oceani saranno devastati per sempre. Ma se questo incubo diventerà realtà o meno, saremo noi a deciderlo.

Il vertice sul clima più importante della nostra generazione è tra 4 mesi esatti, e lì i capi di stato potrebbero trovare finalmente un accordo rivoluzionario per dire basta, per sempre, ai combustibili fossili. Questo accordo può salvarci dalla catastrofe climatica e far capire a politici, multinazionali e borse di tutto il mondo che l’era delle energie inquinanti è finita. Vincere non sarà facile. Ma se dimostriamo ai governi del Pianeta la forza del movimento contro il cambiamento climatico, allora potremo farcela.

L’anno scorso, la nostra comunità ha contribuito a creare la Marcia Globale per il Clima, la più grande mobilitazione per il clima della storia. Quest’anno, il 29 novembre, poche ore prima del vertice di Parigi, dobbiamo fare qualcosa di ancora più grande. Clicca qui per dire “sì, ci voglio essere” alla Marcia Globale per il Clima di quest’anno e ti aggiorneremo man mano sugli eventi organizzati nella tua città o regione:

https://secure.avaaz.org/it/save_the_da ... cb&v=62883

Parigi non sarà l’ultima delle battaglie per fermare il cambiamento climatico, ma ci sono motivi sufficienti per sperare che diventi una tappa fondamentale per superare la fase di stallo attuale: il Papa ha appena chiesto di fare sul serio, gli Stati del G7 si sono impegnati ad abbandonare i combustibili fossili e le energie rinnovabili costano sempre di meno. E in tutto il mondo il movimento per il clima sta vincendo molte battaglie, obbligando i politici a tenerlo in considerazione, e facendo crollare gli investimenti nelle energie inquinanti.

La tecnologia per iniziare la rivoluzione “pulita” ce l’abbiamo già, ed è con questa tecnologia che possiamo cambiare rotta ed evitare una catastrofe climatica. Ma i nostri leader si piegano da anni agli interessi delle multinazionali, e c’è il rischio che continuino a farlo se non dimostreremo che tutto il mondo è determinato a combattere per dare un futuro al Pianeta.

Il nostro movimento, formato ormai da 42 milioni di persone, è nato per queste lotte! Le marce per il clima in tutto il mondo l’anno scorso hanno fatto capire alla politica che sta arrivando una nuova era. Ora, con una mobilitazione gigante per Parigi, insieme a migliaia di altri eventi in tutte le città del mondo, dobbiamo dimostrare che non lasceremo che gli interessi sui combustibili fossili vengano prima del futuro della nostra specie. Clicca qui sotto per dire che ci vuoi essere!

https://secure.avaaz.org/it/save_the_da ... cb&v=62883

Oppure, se fai parte di un’organizzazione interessata a partecipare, clicca qui per metterti in contatto con Avaaz e collaborare con noi per rendere ancora più bella e decisiva questa mobilitazione in tutto il mondo:

https://secure.avaaz.org/it/pcm_2015_org_sign_on/

Con speranza e gratitudine,

Oli, Morgan, Ricken, Iain, Emma, Ari e tutto il team di Avaaz

MAGGIORI INFORMAZIONI

Non ci sarà nessun piano B se Parigi fallirà (Consulta Europa)
http://www.consulta-europa.com/IT/NEWS/news98?print

Papa a sindaci: così si distrugge il pianeta (ANSA)
http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 43b08.html

Clima, un milione in marcia nel mondo (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/foto-gallery/amb ... 7f34.shtml

Marcia Globale per il Clima: la rivoluzione inizia qui (The Guardian) [IN INGLESE]
http://www.theguardian.com/environment/ ... tarts-here

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

18/08/2015, 18:16

Ho firmato la petizione per gli Apache tempo fa... Ricevo la newsletter, da cui traggo la prima nel sito Italiano:

No alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato:

https://salviamolaforestale.wordpress.c ... llo-stato/

Re: TOPIC DELLE PETIZIONI!

01/09/2015, 15:20

https://www.change.org/p/referendum-not ... rm94aB6Vfj

se la tutela dell'ambiente ti sta a cuore e sei contrario alle trivellazioni petrolifere, questa petizione potrebbe interessarti:

L'art. 35, comma 1, D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo”), convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 ha favorito un moltiplicarsi di autorizzazioni per ricerca e sfruttamento d’idrocarburi nei mari e nelle campagne del nostro Paese, nonostante la netta ostilità della popolazione.

Nella prima rilevazione effettuata dall'autorevole società d’indagini demoscopiche IPR-marketing, per conto della Fondazione UniVerde, resa pubblica nel maggio 2011, in occasione di Slow Fish a Genova, la grande maggioranza degli italiani (il 65%) era nettamente contraria alle trivellazioni petrolifere. I nuovi dati forniti nel maggio 2015, sempre da IPR-Marketing e Fondazione UniVerde, durante l'edizione di Slow Fish, rivelavano un'opposizione ancora più forte, l'82% non condivide le nuove norme che facilitano le trivellazioni petrolifere in mare e nelle aree agricole.

Del resto, in questi anni l'Italia è divenuto il Paese con la più alta percentuale al mondo di energia elettrica prodotta dal sole. Abbiamo sottoscritto impegni per sviluppare efficienza energetica, e produzione di energia da fonti rinnovabili per ridurre le emissioni di CO2, e sembra evidente la contraddizione del puntare ancora sui combustibili fossili, peraltro con grandi pericoli. I rischi per i nostri mari e il nostro territorio, per il turismo, la pesca, l'agricoltura e l'economia delle trivellazioni vicino alle nostre coste e nelle campagne sono evidenti a tutti e documentati da autorevoli esperti.

Ho iniziato a battermi contro le ricerche petrolifere dal 1985 quando ero uno dei primi consiglieri comunali Verdi d'Italia e avevo 26 anni. La ELF voleva trivellare a largo della Costiera Amalfitana e con battaglie giudiziarie, comitati e mobilitazione popolari riuscimmo a bloccarli e a ottenere una norma, l’art 4 della legge 9 gennaio 1991 che vietò espressamente: “Ogni attività di prospezione, ricerca e coltivazione d’idrocarburi nei golfi di Salerno e Napoli". Nel 1994 dovetti intervenire da parlamentare per evitare altri assalti. Da ministro dell'Ambiente non solo ho promosso provvedimenti in difesa del mare e del territorio, ma ho anche partecipato a iniziative no Triv e cercato di arginare i tentativi delle varie burocrazie ministeriali di aggirare le mie direttive per favorire le lobby petrolifere.

Dopo il successo di molte delle norme a sostegno del solare, delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, varate nel 2006/2008, non pensavo di assistere a questa assurda "corsa alle trivellazioni "ma sono certo che potremo vincere contro le lobby fossili, com’è accaduto contro quella nucleare, anche grazie al grande lavoro di comitati e di molte istituzioni locali sul territorio.

Da alcuni anni ho lanciato insieme a Marevivo e altre associazioni la campagna: “Mediterraneo da Remare” e l'appello per la moratoria internazionale delle trivellazioni petrolifere, in tutto il Mediterraneo, sottoscritto anche da Jeremy Rifkin, Carlo Petrini e molti esperti di oceanografia ed ecologia.

Il 6 luglio scorso, con una nota trasmessa a mezzo posta elettronica certificata ai Governatori e ai Presidenti delle Assemblee di tutte le Regioni, il Coordinamento Nazionale No Triv e l'Associazione "A Sud Onlus" rappresentavano la necessità che le massime Assise regionali procedessero a stretto giro all'approvazione di apposito atto deliberativo, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione e nel rispetto del procedimento disciplinato dalla Legge 25 maggio 1970, n. 352, per formalizzare, entro il termine ultimo del 30 Settembre, la richiesta di referendum abrogativo di parte dell'art. 35, comma 1, del “Decreto Sviluppo”. Tale disposizione normativa, infatti, nell'introdurre il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione d’idrocarburi liquidi e gassosi entro il limite delle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno alle aree marine e costiere protette, faceva tuttavia “salvi i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 29 giugno 2010 n. 128ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi”, con ciò consentendo il riavvio dei procedimenti per l’innanzi interrotti dal d.lgs. n. 128/2010. Questo ha determinato un moltiplicarsi di autorizzazioni per trivellazioni petrolifere sia a mare che a terra.

I movimenti No Triv scrivono anche che:

Dopo approfondito esame della documentazione Spectrum Geo, dalla quale è emerso che le aree interessate dalle istanze “d1 B.P.-SP” e “d1 F.P.-SP” si collocano anche entro le 12 miglia marine e, in qualche caso, entro le 5 miglia marine dalle linee di costa, possiamo affermare con certezza che terminata la fase di prospezione degli idrocarburi da parte della Spectrum Geo, il Ministero per lo Sviluppo Economico potrà rilasciare ulteriori concessioni di coltivazione. Perciò i progetti petroliferi ricadenti entro le 12 miglia marine saranno in numero superiore a 25. Particolarmente colpite dalle attività di ricerca che la società Spectrum svolgerà entro le 5 e le 12 miglia marine sono: il Molise (le Isole Tremiti e Termoli), l’Abruzzo (Vasto, San Vito Chietino, Ortona, Francavilla al Mare), soprattutto la Regione Marche (Pedaso, Cupra Marittima, Senigallia, Fano) e la Puglia (in special modo Otranto).

E vorrei aggiungere che anche al largo della costa siciliana e sarda, e in altre aree marine, ci sono richieste. Perfino il divieto di ricerche ed estrazioni petrolifere nei Golfi di Salerno e Napoli è stata messo a rischio dalle nuove normative del Governo. Anche nelle campagne dell'Irpinia e nel Sannio tra i vini Doc e Docg, gli uliveti e i prodotti Dop, si moltiplicano le richieste e si vuole aumentare l'estrazione in Basilicata, nella zona del Val D'Agri, già devastata come testimoniano inchieste puntuali e reportage indipendenti.

Per tutti questi motivi occorre dare la possibilità agli Italiani di decidere al più presto. Alcune regioni hanno anche impugnato presso la Corte Costituzionale gli art. 37 e 38 dello Sblocca Italia che facilitano ulteriormente le trivellazioni petrolifere e sarebbe utile se valutassero di chiedere un referendum anche su questi due articoli.

I movimenti NOTRIV ritengono comunque inderogabile celebrare il referendum non oltre il 2016.

Per ottenere la consultazione popolare, quindi, nella primavera 2016 occorre presentare la formale richiesta entro il 30 settembre 2015 alla Corte di Cassazione. In tempi cosi brevi non è possibile raccogliere le 500.000 firme di cittadini, autenticate e certificarle presso gli uffici elettorali. Resta soltanto una possibilità: che almeno 5 consigli regionali chiedano il referendum con deliberazioni che avvengano sul medesimo testo e in modo da presentare entro il 30 settembre 2015 la richiesta formale del quesito referendario con tutti gli adempimenti necessari.

PER TUTTI QUESTI MOTIVI, CONSIDERANDO CHE ALCUNE DELLE REGIONI, GIÀ INTERESSATE DA RICHIESTE E AUTORIZZAZIONI PER RICERCHE ED ESTRAZIONI DI IDROCARBURI IN MARE E SUL TERRITORIO, SI SONO ESPRESSE A FAVORE DI UN POSSIBILE REFERENDUM

CHIEDIAMO

AI PRESIDENTI DELLE REGIONI ITALIANE, AI PRESIDENTI DEI CONSIGLI REGIONALI ITALIANI, A CONSIGLIERI REGIONALI DI TUTTE LE REGIONI D'ITALIA DI DELIBERARE LE RICHIESTE DI REFERENDUM ABROGATIVO ENTRO IL 30 SETTEMBRE 2015.
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