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17/11/2013, 19:33

O .. in qualche ... "altra"! [8)]

17/11/2013, 22:41

quisquis ha scritto:

L'economista Claudio Borghi Aquilini afferma che tornare alla lira non solo non sarebbe così disastroso come viene comunemente prospettato, ma per molti aspetti converrebbe; in ogni caso è notevole che parli apertamente di "terrorismo", nel senso di spargere terrore fra la popolazione, in merito al diffondere l'idea che uscendo dall'euro automaticamente i nostri risparmi sarebbero dimezzati.



[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=XfhUUlqlK3Q[/BBvideo]


...purtroppo i filo euro esercitano,con l'aiuto della grande informazione, del terrorismo economico,x evitare che la popolazione prenda coscienza che si puo' tornare senza danno alla cara liretta......................[:(!]

20/11/2013, 16:56

Nel 2011 il primo ministro ungherese, Viktor Orbàn decise di liberare il suo paese dalla schiavitù’ economica imposta dalla Fmi imponendole di abbandonare il Paese. Un affronto simile si era verificato solo negli anni ’30 quando la Germania aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Gli Ungheresi non sono così più costretti a pagare interessi a banche centrali private. Questa è una di quelle notizie che dovrebbe incoraggiare tutti coloro che vogliono lottare contro la dittatura finanziaria e superare la grave crisi che li attanaglia, visto che dopo la cacciata della Fmi adesso l’Ungheria si trova ad aver azzerato il proprio debito. I risultati sono stati sbalorditivi, tanto e’ vero chel’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente. E se c’era chi rideva della decisione dell’Ungheria, prevedendo nel 2011 il suo imminente default, oggi a ridere sono gli ungheresi in quanto, proprio qualche settimana fa, il ministro dell’economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” e’ stato ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Che sia da insegnamento per una lottapacifica per la libertà contro una dittatura finanziaria?

Guerriero del Risveglio
http://www.signoraggio.it/uscire-dalla- ... are-crisi/

23/11/2013, 01:29

"L'Euro sparirà in pochi mesi". Latouche sotterra la moneta unica
L'economista francese, ideologo della teoria della decrescita, sostiene la prossima sparizione della moneta


L'euro ha i giorni contati; o i mesi, o gli anni, ma comunque contati. Parola dell'economista francese Sèrge Latouche, che come molti altri suoi colleghi d'Oltralpe vede sempre più di buon occhio una eventuale uscita della Francia dalla moneta unica. Latouche è l’ideloogo della cosiddetta “teoria della decrescita”, cioè ritiene che sia insostenibile un mondo basato sull’aumento continuo dei consumi, così come non riconosce il pil quale stima attendibile per giudicare il grado di crescita e di sviluppo di un’economia, proponendo varie ricette per un ritorno ad una finanza più sana.

VIA DALL'EURO-CATSTROFE - Nell'ambito di una conferenza presso l'Università Roma Tre, Latouche ha invitato Francia e Italia a uscire immediatamente dall'Eurozona, in modo da non attendere la rovinosa e catastrofica fine prevista. Le oligarchie mondiali vorrebbero conservare l’euro, perché è più facile gestire un’unica ampia regione, piuttosto che diversi stati con monete proprie. Sono le stesse oligarchie, continua Latouche, che screditano la teoria della decrescita, in quanto desiderose di un aumento continuo dei consumi, i quali a loro volta vengono alimentati da un bombardamento pubblicitario volto a generare mode e stili di vita.

NON SOLO LATOUCHE - In Francia, come detto, si moltiplicano di giorno in giorno gli euroscettici anche e soprattutto in ambito accademico: è di pochi giorni fa la netta presa di posizione di Jacques Sapir ("La Francia risente negativamente dell’euro per quanto concerne le sue esportazioni, penalizzata da un tasso di cambio troppo apprezzato per l’euro, nonché da una economia poco integrata con il resto dell’Eurozona in quanto i francesi esportano molto al di fuori del Vecchio Continente. Se non lascia subito l'euro la Francia rischia la morte economica nel giro di 3 o 4 anni"), mentre il professor François Heisbourg era stato il primo a rompere il tabù parlando apertamente di un ritorno alle monete nazionali.

http://economia.virgilio.it/soldi/euro- ... unica.html

01/12/2013, 19:15

Euro ed Unione Europea: strategie di uscita, scenari ed effetti - Video

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=iwM1EHHNaIg[/BBvideo]

Cosa accadrà se l'Italia uscisse dall'Euro e dall'Unione Europea? Quale "exit strategy" (strategia di uscita) ci converrà seguire? Quali sono gli scenari possibili?

Cerchiamo di capire con l'ingegnere Mattia Corsini se uscire dall'Euro e dall'Eurozona per l'Italia sia fattibile e, nella pratica, cosa succederebbe.



Il Giovanotto è in gamba, l'ho ascoltato per 1 ora e mezza, l'altra mezzora in seguito. [:)]

Fin qui condivido tutto
Ultima modifica di Wolframio il 01/12/2013, 20:04, modificato 1 volta in totale.

02/12/2013, 11:44

Grillo: "Serve referendum su euro"
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Polit ... 41982.html

02/12/2013, 16:42

Monete sovrane svalutabili, o sarà la fine: dobbiamo uscire immediatamente dall’euro, per salvare la nostra economia e ripristinare la democrazia in Europa. Lo sostiene l’economista italo-danese Bruno Amoroso: l’euro non è che un dogma smentito dai fatti, mentre in realtà rappresenta un fattore devastante di disgregazione. Prima ha spaccato l’Europa in due, opponendo i 17 paesi dell’Eurozona ai 10 rimasti fuori, e ora ha diviso la stessa Eurozona, scavando un solco incolmabile tra nord e sud. La disastrosa moneta della Bce? Con la sua rigidità «è la causa prima dell’attuale situazione di crisi del progetto europeo». Un piano oligarchico, i cui gestori oggi hanno “gettato la maschera”: il rigore promosso dalla Troika formata da Bce, Fmi e Ue non è altro che l’esecuzione, in Europa, dell’ideologia neoliberista imposta dalla globalizzazione, che comprime i diritti del lavoro e mortifica lo Stato sovrano, disabilitandolo come garante dei cittadini. Fiscal Compact, Patto di Stabilità: sono gli strumenti con cui l’oligarchia finanziaria ha deciso di metterci in crisi.

O ci teniamo l’euro, ripetono gli eurocrati, o precipiteremo in una devastante crisi economica e sociale. E’ ridicolo: «Noi siamo già dentro la più grave crisi economica e sociale del dopoguerra», innescata proprio dalla moneta della Bce. «L’euro è divenuto uno degli strumenti che paralizzano le possibilità di risposta e di politiche economiche diverse», spiega su “Sinistra in rete” il professore dell’università di Roskilde, allievo di Federico Caffè. Attenzione: l’euro-rigore non è frutto di politiche “sbagliate” o di passaggi necessari verso una maggiore efficienza dei mercati e una ripresa dei sistemi economici, ma è «una vera e propria attività di rapina dei risparmi dei cittadini europei e di esproprio dei sistemi produttivi dei paesi del sud». Non errore, ma dolo. Ed è un piano che parte dal lontano, aggiunge Amoroso, citando le indagini ufficiali svolte negli Usa sulla crisi finanziaria del 2008. «Non si è trattato di casi di avidità personale e corruzione, ma del fatto che dagli anni ‘80 sono state rimosse gradualmente tutte le forme di regolamentazione introdotte dopo la crisi degli anni ’30, senza introdurne di nuove».

L’élite finanziaria ha preso il potere, e in Europa lo strumento di questo super-potere si chiama euro: gli Stati costretti ad acquisire la moneta attraverso il sistema bancario, i debiti pubblici controllati da investitori esteri, le agenzie di rating all’improvviso promosse come uniche regolatrici dei nuovi strumenti finanziari, inclusi i titoli tossici. «Al contrario degli Stati Uniti, né l’Italia né l’Unione Europea hanno mai investigato quegli stessi eventi e i responsabili sono anzi stati promossi a incarichi di governo e al vertice Bce». Anziché cementare la coesione interna, l’euro ha prodotto profonde lacerazioni, facendo circolare veleni, rappresentati da espressioni del tipo “noi non siamo come i greci”, “l’Italia è superiore alla Spagna”. Bruxelles si finge democratica: «L’affermazione continua di democrazia e di diritti dei quali sono pieni i trattati e documenti dell’Ue non ha alcun riscontro nelle scelte politiche e istituzionali adottate da Maastricht in poi». La governance europea sconta un gravissimo “deficit democratico”, oltre che sociale, ma partiti e sindacati sembrano non accorgersene, ormai «ridotti al ruolo di valletti del potere».

Per Amoroso, bisogna tornare a un sistema come quello dello Sme, basato sulla cooperazione tra le monete europee: se il “serpente monetario europeo” limitava al 2% la fluttuazione dei cambi, anziché aumentarne l’elasticità – come apparve consigliabile – adottando l’euro si è compromessa irrimediabilmente la capacità della nostra economia di adattarsi al mercato. Tornare al sistema monetario europeo, aumentando fino al 15% la sua elasticità nei cambi, secondo Amoroso significa risollevare automaticamente il Sud Europa, che potrebbe coalizzarsi in modo confederale formando un cartello come l’attuale blocco tedesco (Germania più Olanda, Austria e Finlandia) o quello dei paesi baltici. Niente di straordinario, cambiare si può: l’ha fatto l’Irlanda, abbandonando senza scossoni l’area della sterlina, e ci è riuscita pure la Cecoslovacchia, che si è sdoppiata – senza traumi – in due entità nazionali distinte, con due diverse monete, senza uscire dall’Unione Europea. Idem, in teoria, per l’Italia di domani: potremmo essere come la Gran Bretagna e gli altri paesi che stanno nell’Ue ma non nell’Eurozona. «Le proposte alternative e di buon senso esistono», conclude Amoroso, e possono essere adottate rapidamente per «rimediare al clamoroso passo falso fatto con l’introduzione affrettata dell’euro».

Impossibile aspettarsi un’autocritica dagli eurocrati: il loro non è un “errore”, ma un piano prestabilito. «Il meccanismo messo in moto con l’euro è l’atto finale di una riforma dei sistemi finanziari e bancari, e della trasformazione del modo di produzione capitalistico introdotta con la globalizzazione, che ha potentemente contributo alla creazione di un nuovo potere in Europa affermatosi con grande successo». E’ evidente: «Sono riusciti in pochi decenni a mettere fuori gioco ogni forma di pensiero e di politica sociale e di riforma dei sistemi europei», costruendo un sistema di produzione e di finanza «che sorregge il nuovo modello di economia introdotto con la globalizzazione dagli anni ’70», cioè «un modello di “apartheid globale”», la cui sostenibilità economica è data dalla drastica «restrizione delle aree e delle persone da includere nel modello di società e economia previsto». Solo le forze che si oppongono ai diktat della Troika, conclude Amoroso, potranno organizzare una riconversione democratica dell’Ue, che in primo luogo faccia piazza pulita della “camicia di forza” dell’euro, e che pretenda una radicale riscrittura dei trattati-capestro, a cominciare da quello di Maastricht

http://www.libreidee.org/2013/12/amoros ... in-europa/
Ultima modifica di ubatuba il 02/12/2013, 16:43, modificato 1 volta in totale.

02/12/2013, 19:12

SE NON CE LE TOLGONO CE LE DOBBIAMO TOGLIERE NOI!




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Ultima modifica di Ufologo 555 il 02/12/2013, 19:20, modificato 1 volta in totale.

03/12/2013, 11:13

GRILLO Mia opinione personale
USCIRE IMMEDIATAMENTE DALL'EURO


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=ujUqW0mc1Wk[/BBvideo]

03/12/2013, 11:41

Confido che l'euro abbia davvero ormai i giorni contati. E questo fatto sarebbe già una gran cosa.

Fondamentale per il bene di tutti è avere un governo davvero con le "palle d'acciaio" in grado di definire una efficace gestione della cosa dal punto di vista socio-economico-politico.

Per questo Letta deve andare a casa al più presto possibile!

Ottimo sarebbe allora andare alle urne contestualmente al crollo del "sistema" - allora sì che ne vedremmo delle belle.

Anche perchè, immagino, un eventuale crollo dovrebbe promuovere anche la caduta di tutti i governi filoeuropeisti o semi-commissariati attualmente in carica... Grecia, Italia, Portogallo...

E magari, perchè no, anche la Francia!

Chi si fiderà dei "riciclati" dell'ultim'ora che cercheranno di cavalcare quell'onda di dissenso che si sta alzando in tutta europa?!

[;)]

Mi auguro davvero che il 2014 possa segnare l'inizio di una nuova era per tutti i paesi d'Europa martoriati da questo "mostro" finanziario concepito da altrettanti "mostri".

E non vedo l'ora di vedere la faccia del mortadella e sentire le sue ultime buffonate quando tutto andrà a farsi benedire!

[:D]

03/12/2013, 12:52

UK: "Ue colpevole di sottrarre sovranità agli Stati membri"

di: MERCATI & BORSE Pubblicato il 03 dicembre 2013| Ora 11:52

Il procuratore generale britannico Dominic Grieve minaccia di fare causa a Bruxelles se continuerà a strappare potere agli Stati Membri.


BRUXELLES (WSI) - L'Europa è colpevole di usare il proprio potere per esercitare controllo sui cittadini britannici e degli altri Paesi membri oltre i limiti consentiti.

A dirlo è il procuratore generale del Regno Unito, Dominic Grieve, il quale ha anche minacciato di intentare causa contro l'Unione Europea se continuerà a sottrarre ulteriormente potere sovrano ai singoli Stati membri in materie che non le competono.

Intervenuto davanti a una platea di avvocati e politici a Bruxelles, senza peli sulla lingua il procuratore numero uno del Regno Unito ha sferrato un attacco verbale senza precedenti alle autorità europee, dicendo che i ministri del suo Paese sono pronti ad andare anche in tribunale per impedire che la Commissione Europea continui ad espandere il suo controllo oltre le sue compotenze.

Grieve ha citato l'esempio del progetto sull'olio dell'oliva, che prevede il divieto di usare fiaschi nei ristoranti. Un piano che ha creato solamente tanta "confusione tra gli avvocati e il pubblico", secondo il legale.

"Per dirla chiaramente, l'Ue dovrebbe fare solo quello per cui gli stati membri hanno firmato. Se non succede, la sua legittimità agli occhi degli europei viene automaticamente copromessa".

Grieve, un conservativo liberale, non certo un euroscettico "estremista", ha avvertito che il Regno Unito non esiterebbe a portare l'Ue in tribunale se Bruxless dovesse continuare a esercitare il suo potere senza freni.

La Commissione è stata anche accusata da Grieve di "arroganza e distaccamento dalla realtà", quando ha cercato di alzare la paga dei funzionari Ue, una proposta poi bloccata dalla corte suprema europea.

"Come tutti noi le autorità europee dovrebbero abituarsi a ottenere il massimo con meno meszzi". L'esito di un sondaggio condotto in Francia, Germania, Regno Unito e Polonia pubblicato il 30 novembre scorso sembra dare ragione a Grieve.

Solo il 26% dei britannici ritengono che l'Unione Europea sia una "buona cosa" per il loro Paese, rispetto al 62% dei polacchi - la cui crescita economica procede a ritmi da record - e l'oltre 50% dei tedeschi.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... embri.aspx

...ma possibile che si debba sperare sempre che siano altri a fare il grande passo.......[:(!]

03/12/2013, 13:10

A pensare che gli ucraini stanno combattendo per ... entrare! Poracci, dopo 70 anni di comunismo cercano di ... sganciarsi, ma non sanno con chi vanno a compromettersi! [8)]

03/12/2013, 13:28

Paradossale l'Ucraina...

Una parte della popolazione (magari imbeccata da agenti esterni) manifesta per entrare in Europa...

L'altra parte della popolazione manifesta per finire sotto la "protezione" della grande madre Russia...

Possibile che non abbiano capito che gli conviene stare PER CONTO LORO?!?

Ah, quanto male ha fatto quella demoniaca arma chiamata "globalizzazione"...

[8]

03/12/2013, 16:17

L’Ungheria si libera dei vincoli dei banchieri

• Dopo che è stato ordinato all’FMI di abbandonare il paese, la nazione adesso stampa moneta senza debito

L’Ungheria sta facendo la storia.

Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria.

Già nel 2011 il primo ministro ungherese, Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito Fidesz di Orban.

Secondo una relazione sui siti germanofoni del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili.

Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista.



Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita.

Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.

L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.

Ronald L. Ray, autore freelance che risiede nel libero stato del Kansas, discendente di vari patriotti della Guerra americana di indipendenza.


Fonte: americanfreepress.net
http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... za-debito/

..all'italia basterebbe nazionalizzare nuovamente la banca d'italia,come all'inizia anni 70,e gran parte dei problemi avrebbere soluzioni indolori....[:(!]

03/12/2013, 16:48

...Ma siccome chi ha soldi sta bene comunque ...[:(]
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