Famiglie non riescono piu' a risparmiare
Pesa la crisi: in calo il potere d'acquisto, mentre la propensione al risparmio e' ai livelli del 2001. Lieve aumento del reddito nel secondo trimestre
ANSA
ROMA - Il potere di acquisto delle famiglie nel secondo trimestre dell'anno e' diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% rispetto al secondo trimestre 2010. Lo rileva l'Istat. Scende la propensione al risparmio delle famiglie: nel secondo trimestre e' pari all'11,3%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2010. Lo comunica l'Istat. L'11,3% e' il dato piu' basso dal primo trimestre 2000 (11,1%).
La flessione congiunturale del tasso di risparmio - spiega l'Istat - e' il risultato di una crescita del reddito disponibile (+0,5%) piu' contenuta rispetto alla dinamica della spesa per consumi finali (+0,9%) espressa in valori correnti. Ugualmente, rispetto al secondo trimestre del 2010, il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti e' aumentato del 2,3%, a fronte di una crescita del 3,7% della spesa delle famiglie per consumi finali.
REDDITO FAMIGLIE +0,5% IN 2/O TRIMESTRE, +2,3% ANNO - Il reddito disponibile delle famiglie, nel secondo trimestre dell'anno, e' aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% rispetto al secondo trimestre del 2010. Lo comunica l'Istat, sottolineando che al netto dell'inflazione il potere di acquisto delle famiglie (cioe' il reddito disponibile in termini reali) e' diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2010. La spesa delle famiglie per consumi finali in valori correnti e' invece aumentata dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 3,7% rispetto al secondo trimestre del 2010. Infine, il tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il reddito disponibile lordo) sempre nel secondo trimestre e' stato pari all'8,9%, piu' basso di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e invariato rispetto al secondo trimestre del 2010.
RAPPORTO DEFICIT-PIL 2/O TRIM SALE A 3,2% - Il rapporto tra deficit e Pil nel secondo trimestre dell'anno e' stato pari al 3,2%, valore superiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello registrato nello stesso trimestre del 2010 (quando era stato pari al 2,5%). Lo comunica l'Istat sulla base di dati grezzi. Nei primi sei mesi del 2011, il rapporto tra deficit e Pil e' risultato pari al 5,3%, in miglioramento di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.
ENTRATE 2/O TRIM +0,1% , +1,9% SEMESTRE - Nel secondo trimestre dell'anno, le entrate totali sono aumentate dello 0,1% in termini tendenziali. La loro incidenza sul Pil risulta pari al 44,9%, in riduzione rispetto al 45,7% del corrispondente trimestre del 2010. Lo rileva l'Istat. Nei primi sei mesi del 2011, invece, le entrate totali sono aumentate dell'1,9% sempre su base annua, con una incidenza sul Pil del 42,8% (dal 43,0% del corrispondente periodo del 2010). Le entrate correnti - fa inoltre sapere l'Istat - hanno registrato nel secondo trimestre 2011 un aumento tendenziale dell'1,3%, risentendo di una riduzione delle imposte dirette (-1,6%) e di un aumento delle imposte indirette (+0,2%), dei contributi sociali (+2,9%) e delle altre entrate correnti (+11,3%). Le entrate in conto capitale sono risultate, invece, in diminuzione del 57,0%, a causa delle minore entrate delle imposte in conto capitale (dovute ad una riduzione di versamenti una tantum) e delle altre entrate in conto capitale.
REDDITO FAMIGLIE +0,5% IN 2/O TRIMESTRE, +2,3% ANNO - Il reddito disponibile delle famiglie, nel secondo trimestre dell'anno, e' aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% rispetto al secondo trimestre del 2010. Lo comunica l'Istat, sottolineando che al netto dell'inflazione il potere di acquisto delle famiglie (cioe' il reddito disponibile in termini reali) e' diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2010. La spesa delle famiglie per consumi finali in valori correnti e' invece aumentata dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 3,7% rispetto al secondo trimestre del 2010. Infine, il tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il reddito disponibile lordo) sempre nel secondo trimestre e' stato pari all'8,9%, piu' basso di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e invariato rispetto al secondo trimestre del 2010
http://notizie.it.msn.com/approfondimen ... isparmiareet con le ultime finanziarie sara' pure peggio.se non ci saranno interventi atti a ke il potere di acquisto delle famiglie venga protetto............