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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/02/2017, 16:08 
ORSOGRIGIO ha scritto:
Le accise, tipo quelle per la guerra d'Abissinia, NON le hanno levate neanche i DC in pieno boom economico, figuriamoci se si potevano levare di questi tempi.
Ma dal 1969/70 abbiamo idea di quanta gente è vissuta, bene o male, senza mai lavorare??
O peggio senza mai aver dovuto o voluto lavorare??

Il problema è che in pieno boom economico certe cose non pesavano come pesano oggi.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/02/2017, 16:12 
sottovento ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:
Le accise, tipo quelle per la guerra d'Abissinia, NON le hanno levate neanche i DC in pieno boom economico, figuriamoci se si potevano levare di questi tempi.
Ma dal 1969/70 abbiamo idea di quanta gente è vissuta, bene o male, senza mai lavorare??
O peggio senza mai aver dovuto o voluto lavorare??

Il problema è che in pieno boom economico certe cose non pesavano come pesano oggi.

Basta fare un calcolo percentuale e si capisce subito il perché.
E' solo matematica, non xenofobia.
Una ulteriore dimostrazione l'abbiamo e l'avremo negli anni a venire.
Noi, 1e½ figlio di media, mentre gli altri prima e questi ora....



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
C'è chi è pergamena e chi carta igienica!
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/02/2017, 16:44 
Cita:
DIMINUITI GLI INCENTIVI, FINITE LE ASSUNZIONI
Inps: “Nel 2016 contratti indeterminati a -37,6%”
Lo scorso anno la decontribuzione voluta da Renzi è passata dal 100 al 40%. E i nuovi assunti sono meno di quelli del 2014, quando gli sgravi non c’erano. Includendo anche le conversioni, la flessione è del 91%


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... 6/3410953/

Eccola l'Italia che riparte. Grazie Renzi, grazie Pd ovvero i professionisti della politica!!



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/02/2017, 20:15 
RUBANO più adesso che i veci di prima! (Che rubavano per il partito)
I giovani imparano subito! Intascano loro ...! [:295]



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/02/2017, 20:52 
sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
A parte che di comunismo questo governo non ne ha avuto niente e poi se si deve ragionare di accise,è stato il governo Berlusconi che ne ha messe più di tutti.

Il problema non è il Comunismo ma la mentalità di sinistra che agisce col vecchio metodo di spremere il popolo per alimentare la finanza pubblica. Tu dici che Berlusconi ha messo più accuse di tutti, bene perché la sinistra quelle accise non le ha eliminate? Perché avrebbe perso delle entrate sicure, un modo dove racimolare sempre soldi nei momenti di difficoltà così come giocare sull'Iva e sulle tasse sui redditi.

L'Economia e la produzione industriale si riprendono solo riducendo la pressione fiscale e le accise ma finchè dovremo rispettare il pareggio di bilancio imposto dalla Ue non potremo mai fare debito per sani investimenti e non potremo mai privarci di quelle tasse per mandare avanti la baracca, ergo siamo in un ciclo vizioso che è alla base della povertà.

Ti faccio una domanda se non sono indiscreto: tu se si votasse domani cosa voteresti?

In Italia ricordati! non vi è stato mai Comunismo e tutti quelli che li hanno preceduto hanno agito all'interno del Sistema questo che abbiamo ancora,per avere un vero Comunismo bisogna staccare la spina a tutto quello che c'è oggi, ed essere neutrali da tutti e naturalmente uscire dalla NATO.
Questo che hai scritto sopra come vedi non ha senso,si rifà sempre ai Sistemi Capitalistici
Da sottovento:
Cita:
""""Tu dici che Berlusconi ha messo più accuse di tutti, bene perché la sinistra quelle accise non le ha eliminate? Perché avrebbe perso delle entrate sicure, un modo dove racimolare sempre soldi nei momenti di difficoltà così come giocare sull'Iva e sulle tasse sui redditi"""".

Vuoi sapere cosa voterei io?:la terza via per il momento e vediamo come si va,M5S


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 23/02/2017, 20:57 
bleffort ha scritto:
Vuoi sapere cosa voterei io?:la terza via per il momento e vediamo come si va,M5S

Bene, mi fa molto piacere, forse per come si stanno mettendo le cose li voterò anch'io.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 12:42 
toh..
leggendo nei giorni scorsi,
mi ero giusto detto..
"una cosa intelligente..
STRANO..
ogni tanto una cosa giusta, magari x sbaglio,
la fanno.."
invece..
come volevasi dimostrare..


http://www.corriere.it/cronache/17_febb ... 46a0.shtml

Auto, frenata sul documento unico
Salta (per ora) il risparmio da 39 euro

Rinviato a giugno 2018 l’accorpamento fra libretto di circolazione e certificato di proprietà. Costi invariati, per tagliarli serve un decreto successivo. Scontro fra i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia.

Nuova frenata sul documento unico di circolazione, che prenderà il posto dei due fogli necessari oggi per l’automobilista: il libretto di circolazione e il certificato di proprietà. Il documento unico arriverà non più a gennaio bensì a giugno del 2018. Ma, soprattutto, non porterà alcun risparmio immediato per il cittadino. La sorpresa arriva dal decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione, approvato ieri dal consiglio dei ministri. Nella versione proposta dal ministero delle Infrastrutture, di cui si era parlato nei giorni scorsi, il nuovo documento unico garantiva un risparmio di 39 euro per ogni pratica di immatricolazione o passaggio di proprietà. Questo perché veniva dimezzato il numero delle marche da bollo, da quattro a due, e ridotta la tariffa da versare allo sportello. Ma questo pezzo del decreto è saltato. L’eventuale taglio dei costi è stato rinviato a un decreto successivo, che a questo punto somiglia parecchio a un pallone calciato in tribuna.

questi vogliono il sangue..
fino all'ultima goccia..
che avevate capito??
x non perdere 39 miseri euro per il passaggio di proprietà,
hanno rinviato a chissà quando..
PIDOCCHIOSI TRAFFICHINI..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 13:47 
Ohé! Sentito cosa ha detto un giudice? Non si può più pronunciare o scrivere la parola "clandestino"! [:107]
Qui siamo alla FOLLIA!
Ma chi vuole distruggere 'sto Paese ...?!


A pensare che anche questa (come tante altre "impronunciabili") è su qualunque Dizionario!


clandestino
[clan-de-stì-no] agg., s.

• agg. Che ha carattere di segretezza in quanto difforme dalla legge o dalle norme sociali e quindi perseguibile giudizialmente o condannabile moralmente SIN nascosto, segreto: attività, stampa c.; commercio c. || lotta c., condotta mantenendo segreta l'identità delle persone e l'organizzazione logistica; in partic. la lotta partigiana antifascista | passeggero c., che si è imbarcato su una nave o su un aereo senza i documenti necessari

• s.m. (f. -na)

1 Passeggero c., sprovvisto di documenti di viaggio: far sbarcare tutti i c.

2 Chi milita in un'organizzazione politica clandestina
• avv. clandestinamente 1. Di nascosto dall'autorità 2. In segreto, di soppiatto

• sec. XVI

http://dizionari.corriere.it/dizionario ... tino.shtml



clandestino agg. [dal lat. clandestinus (der. dell’avv. clam «di nascosto»), attrav. il fr. clandestin]. – 1. Che è fatto di nascosto, e si dice per lo più di cose fatte senza l’approvazione o contro il divieto delle autorità: giornale, foglio c.; edizione c., tipografia c.; bisca c.; matrimonio c., in passato, contratto in segreto, per libero consenso dei contraenti ma senza intervento di sacerdote (e perciò considerato nullo dalla Chiesa); lotto c., gioco del lotto tenuto da un privato, in cui però le vincite sono regolate sui numeri estratti nel lotto pubblico (costituisce una frode ai danni dell’erario ed è perciò punito dalla legge); passeggero c., passeggero imbarcatosi su una nave o su un aereo senza essere munito di un biglietto di viaggio (anche sostantivato: un c., una clandestina); immigrato c., che entra in un paese illegalmente (anche sostantivato: le stime dei c. in Italia). Durante e dopo la seconda guerra mondiale, le espressioni movimenti, gruppi c., lotta c., periodo c. o della lotta c., pubblicazioni c., e altre sim., sono state adoperate con riferimento all’attività politica svolta dai partiti antifascisti. 2. In botanica, detto di fiore che resta chiuso e nel quale avviene l’autoimpollinazione; sinon. di cleistogamo. ◆ Avv. clandestinaménte, di nascosto, in segreto: stampare, imbarcarsi clandestinamente; fuorusciti rientrati clandestinamente nel territorio nazionale.

http://www.treccani.it/vocabolario/clandestino/


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 16:02 
Cita:
Padoan si inchina un'altra volta alla Troika

I tiranni di Bruxelles ci chiedono ancor più lacrime e sangue


http://www.ilgiornaleditalia.org/news/e ... ika-e.html

Intanto nel Pd sono ai ferri corti......
Cita:
Gentiloni si ribella a Renzi. E Padoan è pronto a lasciare

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 68114.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 16:25 
Ufologo 555 ha scritto:
Ohé! Sentito cosa ha detto un giudice? Non si può più pronunciare o scrivere la parola "clandestino"! [:107]
Qui siamo alla FOLLIA!
Ma chi vuole distruggere 'sto Paese ...?!


A pensare che anche questa (come tante altre "impronunciabili") è su qualunque Dizionario!


clandestino
[clan-de-stì-no] agg., s.

• agg. Che ha carattere di segretezza in quanto difforme dalla legge o dalle norme sociali e quindi perseguibile giudizialmente o condannabile moralmente SIN nascosto, segreto: attività, stampa c.; commercio c. || lotta c., condotta mantenendo segreta l'identità delle persone e l'organizzazione logistica; in partic. la lotta partigiana antifascista | passeggero c., che si è imbarcato su una nave o su un aereo senza i documenti necessari

• s.m. (f. -na)

1 Passeggero c., sprovvisto di documenti di viaggio: far sbarcare tutti i c.

2 Chi milita in un'organizzazione politica clandestina
• avv. clandestinamente 1. Di nascosto dall'autorità 2. In segreto, di soppiatto

• sec. XVI

http://dizionari.corriere.it/dizionario ... tino.shtml





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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 17:17 
sottovento ha scritto:
Cita:
Padoan si inchina un'altra volta alla Troika

I tiranni di Bruxelles ci chiedono ancor più lacrime e sangue


http://www.ilgiornaleditalia.org/news/e ... ika-e.html

Intanto nel Pd sono ai ferri corti......
Cita:
Gentiloni si ribella a Renzi. E Padoan è pronto a lasciare

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 68114.html


Una visione più realista della faccenda...... [:306]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 19:36 
mik.300 ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Ohé! Sentito cosa ha detto un giudice? Non si può più pronunciare o scrivere la parola "clandestino"! [:107]
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chi sarebbe sto genio??





Vietato dire "clandestini": Lega Nord condannata per discriminazione

A Saronno il Carroccio affisse manifesti contro i "clandestini": ma per il Tribunale quella è un'espressione discriminatoria e denigratoria.

La Lega Nord è stata condannata per l'uso della parola "clandestini" in riferimento a profughi e richiedenti asilo.

La mannaia della legge si è abbattuta sul Carroccio a causa di alcuni manifesti affissi a Saronno, in provincia di Varese, in cui era riportata la scritta: "Renzi e Alfano complici dell'invasione: Saronno non vuole clandestini".

Una dicitura che non era piaciuta alle due associazioni di volontariato Asgi e Naga, leste a intentare una causa contro il partito guidato da Matteo Salvini. Ora il giudice Martina Flamini della prima sezione civile del Tribunale di Milano ha condannato la Lega a pagare 10mila euro di danni per "il carattere discriminatorio e denigratorio dell'espressione clandestini".

Non si può insomma chiamare clandestino chi a rigor di legge è invece un richiedente asilo. "Il termine 'clandestino' - spiega il magistrato - ha una valenza denigratoria e viene utilizzato come emblema di negatività", poiché "contraddistingue il comportamento delittuoso (punito con una contravvenzione) di chi fa ingresso o si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del Testo Unico sull’immigrazione".

Nello specifico, il caso di Saronno vedeva protagonisti 32 richiedenti asilo ospitati dalla Caritas locale nei locali di un convento di suore. Persone che secondo il tribunale "esercitando un diritto fondamentale, hanno chiesto allo Stato italiano di riconoscere loro la protezione internazionale."
La protesta di Grimoldi: "Continueremo a chiamarli clandestini"

Contro la sentenza ha protestato il segretario della Lega Lombarda-Lega Nord, Paolo Grimoldi: "Sei 181mila immigrati approdati in Italia nello scorso 2016- spiega Grimoldi - appena un migliaio erano siriani in fuga dalla guerra e di questi 181mila solo due terzi, circa 123mila, hanno presentato domanda di asilo, mentre quasi 60mila non l'hanno nemmeno presentata confermando nei fatti di essere irregolari. Delle 123mila domande di asilo presentate ben il 56% sono state respinte, confermando lo status di irregolari e dunque di clandestini di circa 65mila immigrati cui si aggiungono i 60mila che non hanno presentato la domanda: in tutto 125mila clandestini su 181mila. Oltre due terzi! Pertanto noi andremo avanti a definirli clandestini"


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 67826.html


È reato dire "clandestino"

Il tribunale multa la Lega per i manifesti anti profughi

Alessandro Sallusti - Ven, 24/02/2017


Il tribunale di Milano ha condannato la Lega di Salvini per alcuni manifesti affissi per le strade di Saronno in cui si intimava un alt all'arrivo di «clandestini».

Quella parola, «clandestini», secondo i giudici è denigratoria, discriminatoria e crea un clima di intimidazione. Questa sentenza è un bel salto in avanti nella dittatura della magistratura. Da oggi quindi dobbiamo rendere conto delle parole che usiamo, anche se queste sono parte del dizionario italiano. Anche se non sono insulto, giudizio morale, ma aggettivo che fissa uno stato di fatto oggettivo. Non secondo(...)

(...) Salvini, ma per la Treccani, «clandestino» si dice di «atti fatti di nascosto senza approvazione o contro il divieto delle autorità» e «di persone che si imbarcano su navi o aerei senza essere munite di un biglietto di viaggio».

Qualsiasi immigrato irregolare che sbarca in Italia è per definizione un «clandestino» e il fatto che poi possa diventare, a determinate condizioni, un «richiedente asilo» non cambia le cose. Parliamo sempre di un «clandestino» in attesa di giudizio. Ma non ha senso perdersi nei tecnicismi. Preoccupa il tentativo, riuscito, di decidere per legge il vocabolario. È già accaduto in passato: la dittatura nazista, per esempio, è nata anche attraverso la regolamentazione del linguaggio quotidiano.

Discriminante, parola che significa «elemento che differenzia persone o cose» a mio avviso, non è usare la parola «clandestini», semmai lo è esserlo e impedire a me di dirlo con chiarezza. Discriminante è che io debba parlare e scrivere come pretende un giudice che per quello che ne so potrebbe essere un analfabeta ignorante e non come Dante che della lingua italiana è il padre riconosciuto. Il quale Dante, per altro, sui clandestini la pensava esattamente come Salvini. Trascrivo dal sedicesimo canto del Paradiso: «Sempre la confusion de le persone / principio fu del mal de la cittade, / come del vostro il cibo che s'appone». Ovvero: la mescolanza delle genti provoca sempre il male delle città.

Che facciamo, signor giudice: arrestiamo Dante e bruciamo la Treccani? O facciamo un bel ripasso di storia, letteratura e soprattutto di libertà?


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... ebook+Page


Ultima modifica di Ufologo 555 il 24/02/2017, 20:04, modificato 2 volte in totale.


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MessaggioInviato: 24/02/2017, 19:46 
[:291]

Commissione Ue
Banche venete, altre sei miliardi di euro dai soldi dei contribuenti: la sinistra protegge ricchi e ladri

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Mani al portafoglio: arriva la stangata della Bce di Mario Draghi sulle banche venete. La vigilanza dell' Eurotower deve indicare l' importo dell' aumento di capitale a carico delle promesse spose (assai malandate) Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Sulla cifra non ci sono ormai molti misteri: dagli iniziali 3 miliardi di euro, il conto finale è destinato a raddoppiare a 6 miliardi. E si tratta di un conto che, salvo miracoli, sarà quasi totalmente a carico dei contribuenti italiani. Per una ragione molto semplice: il fondo Atlante, oggi azionista dei due istituti, ha mezzi finanziari scarsissimi e gli 1,7 miliardi in cassa non coprono nemmeno la metà delle richieste di Francoforte. Che pretende certezze sul rafforzamento patrimoniale prima del via libera alla fusione, affidata alla regia di Fabrizio Viola (oggi ad di Vicenza e capo in pectore del nuovo soggetto bancario).

Dunque, non ci sono alternative. L' unico modo per evitare il fallimento dei due istituti del Nord Est è seguire la strada già imboccata dal Monte dei paschi di Siena ovvero quella che porta a via Venti Settembre, a Roma. Il Tesoro attingerà così al fondo da 20 miliardi creato col decreto salva banche di fine dicembre e diventerà azionista di PopVicenza e Veneto Banca. Un passo inevitabile che riporta l' orologio indietro di oltre 25anni. Era il 1990 quando lo Stato cercò goffamente di uscire dal recinto finanziario, con una riforma - quella che spostò il capitale degli istituti nei patrimoni delle fondazioni bancarie - mai completata e, visti i risultati, assai poco efficace. E la vicenda Mps è la rappresentazione plastica del fallimento di quella riforma pasticciata.

Del resto, per tenere in piedi le banche si è fatto ricorso ai quattrini dei cittadini. Con l' Unione europea che ieri ha lanciato l' allarme: la peste bancaria può avere effetti assai negativi sulle finanze pubbliche. A Bruxelles, evidentemente, cominciano a sospettare che quei 20 miliardi stanziati dal governo di Paolo Gentiloni non siano sufficienti ad arginare la crisi finanziaria.
Facciamo un po' di conti: circa 7 miliardi sono già stati messi da parte per la ex banca del Partito democratico (Mps) e altri 6 sono prenotati per il crac Veneto. Nel giro di due mesi, insomma, più di due terzi del cuscinetto finanziario anti crisi sono stati usati, gettando un' ombra su eventuali, nuovi terremoti allo sportello. Senza dimenticare che il ministero dell' Economia non ha ancora chiuso il cerchio per la questione senese visto che il negoziato con la Ue e col vertice dell' istituto non è chiuso: sul tavolo ci sono soprattutto i rimborsi agli obbligazionisti e la pulizia del bilancio, con la cessione di 45 miliardi di sofferenze tutta da definire (l' ad Morelli vorrebbe creare una bad bank aperta a investitori stranieri).

Gli indennizzi tengono banco anche in Veneto. La transazione con i 185mila ex titolari di azioni è in alto mare e la Bce sta facendo una serie di approfondimenti. Sono formalmente azionisti, ma si tratta per lo più di piccoli risparmiatori. Costretti, insieme con i contribuenti, a saldare il gigantesco conto finale del salvataggio di Stato del sistema bancario. E i veri responsabili? Salvati da governo e Parlamento: le due misure chiave, quella sulla lista dei bidonisti (ovvero i grandi debitori delle banche in crisi) e la tagliola sui premi ai manager di istituti falliti, sono morte sul nascere. Con buona pace della trasparenza.

http://www.liberoquotidiano.it/news/eco ... ne-ue.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 19:46 
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Italia - La prevalenza del lustrascarpe

Paul Roesch, nonostante il nome, è un cittadino italiano. E’ sindaco della città di Merano, appartiene al movimento dei Verdi– Die Gruene – (il bilinguismo…), è il primo ad avere battuto, dopo settant’anni, la SVP, il partito di raccolta etnica della popolazione di lingua tedesca che governava la città dal dopoguerra, insieme con i democristiani locali. Recentemente, ha avuto il suo quarto d’ora di notorietà nazionale facendosi fotografare mentre lustrava le scarpe ad un “migrante” dell’Africa equatoriale. Fu davvero profetico Andy Warhol, l’icona della pop art, quando affermò che ognuno, nel mondo moderno, avrebbe avuto quindici minuti di celebrità: in fondo, i quarti d’ora sono novantasei al giorno.

Un italiano vero, a prova di Toto Cutugno, il sudtirolese sinistrorso e germanofono, subito sommerso dalle critiche dei suoi concittadini, la cui principale colpa è di averlo eletto. Nel 1985, i popolari scrittori torinesi Fruttero e Lucentini raccolsero in un libro tredici anni di interventi sul quotidiano La Stampa, con il titolo La prevalenza del cretino. Italianissimi anche loro, gli autori della Donna della domenica coglievano nel segno. Noi tuttavia crediamo nella prevalenza, dalle Alpi al Mediterraneo, di un’altra figura assai diffusa, il lustrascarpe, appunto. Sarà per la forma stessa della nostra terra, lo Stivale, ma il lustrascarpe è una costante della storia patria. Il buon Paul Roesch non è che l’ultima incarnazione della categoria.

Il grande scrittore Jack London, quello che teorizzò il “fardello dell’uomo bianco” civilizzatore benché colonialista, fu lustrascarpe in gioventù, e, giusto per rimanere in ambito letterario, Sam Weller, arguto protagonista del Circolo Pickwick, venne assunto come maggiordomo da Mister Pickwick dopo una lunga carriera di lustrascarpe. Fino all’inizio degli anni 80, all’esterno della stazione di Porta Nuova a Torino un piccolo gruppo di anziani dall’aspetto di valligiani con una divisa nera dai risvolti rossi svolgeva coscienziosamente il medesimo servizio, assai apprezzato dai danarosi subalpini.

Nessun pregiudizio contro chi si guadagna onestamente il pane lucidando le calzature altrui, meglio ancora se sono stivali, dalla superficie più estesa. Il fatto è che troppo spesso l’Italia è stata ed è il paese ed il paradiso degli sciuscià. Certo, non del piccolo sfortunato Pasquale Maggi nel film di Vittorio De Sica, manifesto del neo realismo e premio Oscar nel 1946. Tuttavia, fa male sapere che il termine sciuscià è l’italianizzazione artigianale di “shoe shine”, lustrascarpe appunto, nella lingua dei liberatori. Che gradirono molto l’ampia disponibilità degli italianuzzi alla pulizia degli scarponi ed anche a troppo altro, come rivelò Curzio Malaparte nella “Pelle”. Il fatto è che l’atto di lustrare le scarpe è un simbolo disgustoso di servilismo nonché di riconoscimento di inferiorità.

Per questo il gesto del sindaco altoatesino è così triste ed insieme carico di significati. Nello specifico, tra i quarantamila e più suoi amministrati, Herr Roesch avrebbe potuto compiere lo stesso gesto, unito all’aiuto concreto, verso un meranese povero, magari malato o disabile. No, le scarpe appartenevano ad uno dei tantissimi pasciuti giovani uomini neri muniti di telefonino e cuffie che ciondolano per le nostre città, e che non possiamo neppure chiamare clandestini, giacché sono stati condotti nel territorio italiano dalle navi militari che incrociano il Mediterraneo a supporto di scafisti, allertati dalle ricche ONG che possiedono navi da alto mare. Abbiamo capito, borgomastro Roesch, ma avevamo tutto chiaro già quando il vescovo di Roma Bergoglio lavò i piedi in San Pietro a vari migranti, tutti rigorosamente non cristiani. La cerimonia ricorda il giovedì santo, e la lavanda dei piedi di Gesù ai suoi discepoli, non a passanti qualunque, in quello che era il gesto doveroso dello schiavo nei confronti del padrone rientrato a casa da campi e strade fangose.

Sì, anche papa Francesco si comporta come un lustrascarpe del potere dominante, amato com’è dal mondo ateo, laico ed anticristiano, convinto che Dio non è cattolico, e che nessuno può giudicare, come cantava Caterina Caselli mezzo secolo or sono. A lui non è toccato il rifiuto vergognoso dell’Università romana, chiamata La Sapienza, che impedì a Benedetto XVI di parlare nella sede della cultura. L’argentino è stato ricevuto con tutti gli onori riservati a uno di casa, ed ha ricambiato con un discorso in cui mai ha pronunciato la parola Dio o nominato Gesù. Questo è il problema dei lustrascarpe: sono ampiamente muniti di spazzole e lucido di vari colori e tipi, a seconda delle calzature da trattare, ma non possono sgarrare. Guai a loro, è in agguato un concorrente, magari inviato attraverso l’apposita applicazione, la magica app della multinazionale di turno, come Uber che strozza i tassisti.

In Italia non è sfuggito nessuno alla sindrome del lustrascarpe: negli anni Venti del Novecento, gli squadristi prendevano di mira Nicolino Bombacci, che finì poi per morire ucciso nel 1945 da fedelissimo del Duce, cantando “Della barba di Bombacci ne faremo spazzolini, per pulire gli stivali di Benito Mussolini”. Chissà che tra loro non ci fosse qualcuno di quelli che, nella disfatta, parteciparono alla macelleria messicana di Piazzale Loreto (parola di Ferruccio Parri). Sì, perché i lustrascarpe più accorti non hanno un unico cliente, e cambiano sovente bandiera.

A Milano, per esempio, la giunta comunale di sinistra ha lustrato le scarpe alla multinazionale Usa Strarbucks, unica partecipante al bando per la risistemazione di Piazza del Duomo. Come elefanti in cristalleria, gli statunitensi hanno piantumato attorno al gioiello gotico e sotto la Madonnina una sorta di bosco di palme africane. Ignoranza, arroganza padronale amerikana, o onesto anticipo di un futuro ormai prossimo? Ricordiamo tutti le immagini dei mussulmani chini a pregare nella piazza e sul sagrato del Duomo.

Alberto Arbasino, brillante scrittore, uomo di mondo ed acuto osservatore del costume nazionale riconobbe la prevalenza del lustrascarpe nella casta intellettuale con una battuta fulminante. La giovane promessa diventa “venerato maestro”, ma, all’occorrenza, e per opera delle stesse persone, “solito *******”. Il nostro carattere nazionale, inutile nasconderlo, è quello di un popolo di camerieri desiderosi di indossare la livrea del padrone di turno, stendere tappeti rossi sul suo cammino e rendere lucidi come specchi stivali e mocassini. Convinto di essere furbissimo, il genoma nazionale italiano è tendenzialmente infedele, e, mentre lustra con indubbia maestria le scarpe dei potenti, si applica a trarre beneficio dall’ostentata fedeltà e, con la mano libera, già traffica con gli avversari del padrone in carica, come la maschera di Arlecchino.

Alcuni dei più scalmanati sostenitori di Silvio Berlusconi si sono distinti in questa dubbia arte: pensiamo a Sandro Bondi e ai tanti che sbavavano attorno al Cavaliere, lesti a sferrargli il calcio dell’asino quando il vento ha cambiato direzione. Nessun grande uomo è davvero tale, peraltro, per il suo cameriere, che ne conosce fatti e misfatti. Come i topi fuggono dalla nave prima del naufragio, i lustrascarpe migliori sono valenti meteorologi, fiutano il vento con istinto sicuro e posizionano l’attrezzatura accanto ai piedi giusti con un attimo di anticipo.

Quando il PCI, a metà degli anni 70 vinse le elezioni amministrative e sembrava travolgere ogni ostacolo, restò famosa la foto di una manifestazione moltitudinaria in cui accanto ad Enrico Berlinguer c’era il famoso musicista Severino Gazzelloni che suonava il flauto. Il pifferaio di Hamelin de noantri suonava Bandiera Rossa a fianco del severo leader sardo. In quegli anni, iniziava una brillante carriera di lustrascarpe un giovane attore magro e travolgente, Roberto Benigni. Un suo film giovanile si intitolò Berlinguer ti voglio bene, i suoi baci e abbracci sguaiati avvolsero più volte l’uomo di Botteghe Oscure, personaggio tutt’altro che espansivo, e, dopo un’onorata e ben retribuita carriera, Benigni, forse per solidarietà toscana, è finito a lustrare, al recente referendum, le scarpe fashion di Matteo Renzi. Il finale del suo film più premiato, La vita è bella, resta il capolavoro di piaggeria dell’omino di Castiglion Fiorentino. Il campo di concentramento di Auschwitz viene liberato dall’esercito americano, mentre tutti sanno che il 27 gennaio 1945 furono i sovietici ad entrare nel lager. I produttori del film però, non erano russi, qualcuno israelita, ed apprezzarono il falso storico mascherato da licenza poetica.

Una specialità nazionale è quella del lustrascarpe per servizi di lunga durata, una specie di Duracell della spazzola e del lucido, e si basa sulla inversione sfacciata dei fatti ripetuta sino alla creazione di false verità indiscutibili. Nel 1981, Carlo Azeglio Ciampi, governatore della Banca d’Italia, e Beniamino Andreatta, ministro del Tesoro, con una semplice lettera di quest’ultimo, dettero il via alla stagione del debito pubblico e della prevalenza della finanza, attraverso l’autorizzazione data alla banca centrale – all’epoca pubblica- a non acquistare obbligatoriamente le quote invendute di emissioni di buoni e certificati del Tesoro. Un atto storico devastante che ha lasciato lo Stato inerme davanti al mercato finanziario, lo possiamo definire un crimine contro il popolo italiano, seguito, dieci anni dopo, dalla distruzione delle riserve di Bankitalia per “difendere” la lira dalle speculazioni di Soros e soci. Risultato, lira comunque svalutata, una devastante manovra economica lacrime e sangue (governo Amato), via libera alle privatizzazioni low cost a favore di ben individuati centri di potere internazionale. Esito per Ciampi, la presidenza del Consiglio prima, addirittura la carica di Capo dello Stato poi. Resta un padre della Patria, i lustrascarpe hanno lavorato benissimo ed il banchiere livornese rimane un Venerato Maestro.

Più recente, ma non meno interessante, l’operazione di lucidatura delle morbide calzature in pelle umana di Mario Monti, adatte alle moquette ed agli eleganti marmi delle stanze dei consigli d’amministrazione di entità finanziarie. Ha salvato l’Italia, dissero per un paio d’anni lustrascarpe di lungo corso, sussiegosi come certi maggiordomi inglesi, ma non certo intelligenti e simpatici come il Jeeves di P.G. Wodehouse. Da che cosa e da chi Monti salvò l’amata Patria non è dato saperlo, specie se ci guardiamo intorno uscendo di casa. Di certo, ricordiamo l’orchestra per soli violini che magnificava il suo non eccelso curriculum, la sua capacità di risolvere problemi economici e finanziari, sino all’entusiasmo per il cagnolino con cui si presentò una volta in televisione.

Matteo Renzi, che ad occhio e croce ama essere circondato di laudatores, ha goduto per circa tre anni dei servigi di un battaglione di lustrascarpe. Forse ha persino dovuto comprare calzature all’ingrosso, magari dal suo amico Della Valle, patron di Tod’s, per consentire a tutti di cimentarsi in esercizi acrobatici di piaggeria. Qualche giorno prima del 4 dicembre, fatidico giorno del referendum costituzionale, abbiamo tuttavia assistito al rapido ritiro di spazzole, lustro e sgabelli dai piedi renziani, giacché la batosta appariva sempre più probabile.

Alessandro Manzoni scrisse il suo 5 maggio in morte di Napoleone, “vergin di servo encomio e di codardo oltraggio “. Un pessimo esempio di italiano controcorrente, meglio il francese Pierre Corneille e le dediche delle sue tragedie al Re Sole, che sanno di zerbino sull’uscio di casa. Ma era Luigi XIV, quello che disse Lo Stato sono io! ed era Pierre Corneille, un genio della letteratura, cui si può ben perdonare qualcosa, nel quadro della Francia del XVII secolo, con buona pace di Simone Weil che non gli perdonò la sua attitudine servile.

Ci sono, ovviamente, anche lustrascarpe di modesti orizzonti. Nella terra di Liguria cara a chi scrive il quotidiano locale è sdraiato da decenni davanti alla sinistra, anche la più estrema, e sbava come un buon cane fedele ogni giorno dell’anno. In queste settimane, sono di turno le scarpe dei vecchi esponenti politici di sinistra, protagonisti di lirici pezzulli in cui si invoca l’unità del grande e glorioso Partito (quello democratico, è chiaro). Di un esponente locale viene descritto il merito principale: è iscritto dal 1954! Poiché il PD di anni ne ha circa dieci, ecco un vero antemarcia, un vecchio scarpone da lustrare con cura affinché brilli il colore di sempre, il rosso antico del PCI stalinista. Il vescovo di Chiavari, città clericale come poche, monsignor Tanasini, un mite prelato silenzioso, ha gridato al suo gregge recalcitrante che chi non accoglie i migranti non è cristiano. Che cosa scatena il timore del pensionamento anticipato, si è munito lui pure del banchetto da lustrascarpe del politicamente corretto e chissà che il denaro del business dell’accoglienza non faccia tappa anche nel Tigullio borghese e benestante.

I poveri sciuscià, a Napoli e altrove, chiedevano solo ai loro facoltosi clienti qualche soldino per tirare avanti, sfruttando il bieco orgoglio altrui di veder chini davanti a sé dei poveracci, ma nella Palermo del 2017 la Confartigianato sta mettendo in piedi una cooperativa di lustrascarpe da posizionare nei luoghi strategici della città. Si sono presentati 75 aspiranti, non pochi sono laureati, guadagneranno, si spera, almeno mille euro al mese, per ora stanno studiando. Eh sì, perché la formazione è importante anche per loro, e, temiamo, i piedi presso cui piegheranno la schiena saranno quelli di mafiosi, evasori fiscali mai raggiunti da Riscossione Sicilia, l’allegra Equitalia della Trinacria, privilegiati della ricca casta dei dipendenti e consulenti regionali.

Poco è cambiato dal 1882, quando il pittore naturalista francese Jules Bastien Lepage dipingeva il London Lustrascarpe, un bambino dallo sguardo triste con la livrea rossa appoggiato ad un lampione in attesa dei clienti. Riavvolgendo il nastro, cambiano solo i proprietari dei piedi. Forse Paul Roesch, l’italianissimo sindaco meranese di lingua tedesca si è solo portato avanti. Le scarpe dei finti rifugiati destinati a sostituire noi ed i nostri pochi figli sono ancora sporche e dozzinali. Domani saranno quelle dei nuovi padroni, e non pochi di loro lo hanno capito, con l’atteggiamento che ostentano nelle nostre città, sicuri della copertura politica mediatica ed ecclesiastica.

Sbrighiamoci anche noi. Basta uno sgabello, una borsa con spazzole, scopette e lucidi multicolori. Sicuramente il kit completo si troverà online. Consultiamo Amazon o Ebay, paghiamo con Paypal, ma non lasciamo cadere l’antica tradizione italica del lustrascarpe.

ROBERTO PECCHIOLI


http://www.ereticamente.net/2017/02/ita ... hioli.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/02/2017, 21:00 
Mi lauri, ti te vardet, lu el ciapa [:246] Povera ItaGlia!!!!
Cita:
Napoli, assenteismo in ospedale: 94 indagati e 55 agli arresti: “Assenti anche dipendenti ufficio rilevazioni presenze”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... e/3413010/



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