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30/09/2011, 22:54

Quando l'Italia era considerata il bel Paese, la maggiore concentrazione di artisti, di artigiani, di commercianti e via di seguito era tutta in Italia. Se oggi abbiamo ancora un patrimonio culturale ed artistico unico al mondo è perché quella è la cosa che sapevamo fare meglio.

Gli altri, all'estero ce lo invidiano e ci imitano, anche se poi ci disprezzano. Non voglio essere qualunquista o sciovinista ma un fondo di verità c'è.

30/09/2011, 23:41

Blissenobiarella ha scritto:

dark side ha scritto:

forse sarebbe meglio che cominciassero gli italiani a comportarsi come un popolo, invece si dedicano al banditismo in tutte le salse, del resto ogni popolo ha il governo che si merita, e noi come popolo siamo dei mercenari!!!!!!


Invece io direi che è ora che ci rendiamo conto di essere un grande popolo che ha bisogno di riconquistare il proprio paese.
Basta con i discorsi del tipo "in fondo è quello che ci meritiamo". Sono una forma di resa che attestano la mancanza di una reale voglia di cambiamento.
IO questo governo non me lo sono meritato in alcun modo. E non lo voglio in alcun modo. Questo bisogna dire, questo è il senso del discorso che dobbiamo fare nostro.

si , sarebbe auspicabile il tuo concetto, che condivido, ma non lo vedo al momento reale.
milioni di persone non si meritano questo tipo di italia, ma altrettanti ci stanno come maialini al trogolo, e sono tantissimi, quando certe cattive abitudini diventano costume vuol dire che la societa' e' malata, che e' stata guidata verso il mal costume , le ruberie l'evasione fiscale, i nepotismi, ....quando le leggi sono aggirabili quando i commercialisti esistono per un solo ed unico motivo vuol dire che esiste un problema culturale, e noi italiani siamo i re dell'adattamento, di conseguenza anche il pensionato piu' onesto se si trova davanti la scelta se 200 con 150 senza ricevuta diventa anch'esso un colluso, per necessita' certo , ma il fatto rimane. e basta uscire e farsi un giro si vede che il fenomeno e' massivo, quindi milioni di persone si sono adattate al marciume e ne traggono profitto.....gli altri si lamentano ma poi? quando sono costretti?
e' vero , in un paese senza morale per scelta o per costrizione e in preda a stereotipi che ci passano i media quotidianamente , molti comunque conoscono la via giusta e non si meritano questi governi, certo, giustissimo , ma mi chiedo , quale potere hanno per cambiare le cose? il voto? ....una volta, quando ancora potevi distinguere, adesso e' un tantino complicata la faccenda. ed e' per questo che devono cambiare le teste bacate degli italiani , che notoriamente scelgono la via piu' facile, e questo lo vedo un tantino ancora piu' complicato.

01/10/2011, 08:49

Lo scenario è più che evidente.
Lo slogan della secessione era buono 20 anni fà ed era particolarmente sentito non solo dai leghisti.
Ora non ha quasi più senso in questo contesto politico, anche se potrebbe essere una panacea per il malato terminale.
L' insofferenza della base leghista dipende dalla ovvia stanchezza di Bossi, dalla perdita del suo carisma.
La nuova classe dirigente ha le idee più chiare su cosa si deve fare nel nuovo contesto mondiale che appare all' orizzonte; la base è disorientata pur mantenendo salda la sua fedeltà al movimento.
Siamo abituati alle fluttuazioni di voti, variabile che accompagna da sempre il movimento e fare il salto di qualità è difficile, se non altro per colpa della mentalità italiana, legata più alla nazionale di calcio che non alle sorti del paese.
Gli italiani si svegliano solo quando si vedono sfilare la pagnotta dalla dispensa e regolarmente partono a razzo e istintivamente alla guerra, spesso senza ragionare sul perchè viene loro tolta la michetta.
Siamo un popolo immaturo socialmente e politicamente, dobbiamo tornare a scuola.

01/10/2011, 11:22

greenwarrior ha scritto:

Siamo un popolo immaturo socialmente e politicamente, dobbiamo tornare a scuola.


Sono d'accordo; ma con quali ... insegnanti? [8)]

01/10/2011, 23:20

Sono d' accordo con voi, meno che su quello su cui c' è ancora divisione.

Su questo la penso come Bliss e darkside, da cui traggo questo:


dark side ha scritto:

vi ringrazio [:I]
e sono contento perche' tutti abbiamo capito dove sta' il marcio.
ora ci vorrebbe una classe dirigente che spinga le cose pulite, che inoculi un vaccino agli italiani , per far capire che in questo modo ci stiamo mangiando tra di noi
che cambi il vento e il costume.
ci vuole gente per bene, non mi interessa se viene da destra o da sinistra o dall'iperspazio.
e qui' comincia il difficile ! il NWO vuole questo? nooooo
le banche vogliono questo? nooooo
le caste esistenti lo permetteranno? noooooo
dobbiamo almeno sperare in persone meno ladre e piu' capaci tecnicamente a mettere in evidenza le virtu' degli italiani e non solo i loro vizi, che e' piu' difficile
certo , ma non si governa un paese stando sempre sull'albero come il serpente tentatore con tanto di mela...... o con ministri dell'istruzione che non sanno che
ai neutrini non servono tunnel.... non hanno massa!
non ci servono industriali che aprono le fabbriche nel 3o mondo per fare prodotti scadenti, per quello ci sono gia' i cinesi,
non ci servono manager della sanita' che vendono valvole cardiache difettose per farsi la barca e andare da briatore in sardegna
come non servono dentisti,elettricisti,idraulici che non pagano le tasse, o posti dove si compra tutto, donne, lauree e patenti.
perche' cosi' facendo siamo destinati a fare bancarotta e anche una bella guerra civile.

amici..... siamo nella cacca, ma se volessimo .....anche no! dipende da noi.



Sottoscrivo.

La butto lì: ci pensiamo noi di Ufoforum? [:o)]

Era una boutade, naturalmente. Sempre che non avessero ragione i Maya....

02/10/2011, 10:20

Napolitano fa l’anti Lega ma quando era ministro tollerava i secessionisti


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Il suo atteggiamento tenero nei confronti delle manifestazioni indipendentiste padane gli costò dure critiche pure da Enzo Biagi


Roma Oggi agita lo spauracchio delle manette per i secessionisti, ricordando quanto accadde ad Andrea Finocchiaro Aprile, leader del Movimento indipendentista siciliano arrestato dal governo Bonomi nel 1944. Ma tra il 1996 e il 1998, Giorgio Napolitano, allora ministro dell’Interno, si limitò a fumosi moniti e atti di vibrante attendismo di fronte alla stagione più calda dell’indipendentismo padano. Tanto da meritarsi le bacchettate di Enzo Biagi, non certo un animo incendiario, per la sua brillante assenza.

Era il 25 maggio 1997, giorno del referendum organizzato dalla Lega per la secessione della Padania. Un «voto farsa», come venne definito da più parti. Il celebre giornalista scriveva, sul Corriere della Sera: «Abbiamo assistito in questi tempi alle più strampalate manifestazioni del Carroccio, come il convegno sul Po, fiume sacro alla Patria delle camicie verdi, che evidentemente per la legge italiana in vigore non sono considerate divise. Ma le uniformi non erano proibite?». E ancora: «Durante la repubblica di Salò un bravo giornalista, Concetto Pettinato, scrisse un memorabile articolo: “Se ci sei batti un colpo”.

Alludeva al governo. Ho più modesti obiettivi, rivolgo la stessa domanda al ministro dell’Interno. È proprio come se non esistesse». E ancora: «Ma ha un’idea di quello che sta bollendo nel pentolone? Si può annunciare e preparare tranquillamente la rivoluzione? A che ora comincerà, così si regoleranno a casa per buttare giù la pasta?».
Il fatto è che l’attuale presidente della Repubblica, che ancora ieri a Napoli ha ribadito tra gli applausi che «l’Italia non crescerà se non crescendo tutta insieme, Nord e Sud», una quindicina di anni fa fu proprio sfortunato.

Allora il suo ultimo indirizzo conosciuto era il Viminale e non il Quirinale, e quelle poche lettere di differenza gli valsero una grana non da poco: fronteggiare da tutore dell’ordine pubblico la Lega più scalpitante che si ricordi. Uscito dall’esperienza di governo del Berlusconi I, che cadde proprio per colpa sua, Umberto Bossi si presentò alle elezioni del 1996 senza stringere alleanze, ciò che favorì la vittoria del centrosinistra. Libero dall’agenda del governo e pure da quella dell’opposizione, il Senatùr si dedicò anima e corpo a stringere i bulloni della secessione, fino ad allora più che altro evocata. Già agli inizi di giugno si capì che aria tirava: Roberto Maroni, che per ironia della sorte oggi siede sulla poltrona allora di Napolitano, annunciò lo «sfratto» ai prefetti delle sette province amministrate dalla Lega.

E Napolitano? «Idea surreale», tagliò corto. Poi il livello dello scontro crebbe: il 15 settembre una delegazione leghista risalì il Po e arrivò a Venezia. Il ministro Napolitano, sollecitato dai leghisti a garantire la loro incolumità e dagli altri a impedire la «crociera», fece un po’ il Ponzio Pilato, assistendo come uno spettatore, e limitandosi a manifestazione archiviata - peraltro con un mezzo flop - a richiamare Bossi «a riflettere e recuperare il senso del limite». E pochi giorni dopo: «Lo Stato può soltanto considerare ridicola la pretesa del governo della Padania di trattare con le istituzioni repubblicane per avviare la secessione».

Erano giorni caldi, i poliziotti entrarono in via Bellerio a Milano, sede della Lega, per alcune perquisizioni e scoppiò la bufera. Napolitano, che avrebbe potuto rivendicare il pugno di ferro, preferì ancora il ruolo della mammoletta: «Il ministro dell’Interno è del tutto estraneo», precisò, ricordando che il blitz era stato ordinato dalla Procura di Verona.

E quando il 25 maggio 1997 si giunse al referendum, Napolitano minimizzò: «Solo propaganda». Da qui la reprimenda di Biagi e la risposta di Napolitano con il suo ritornello dell’epoca: «La secessione è una questione politica, non di ordine pubblico». Nessuna reazione nemmeno al voto per il Parlamento padano del 26 ottobre 1997: «Una manifestazione di partito», la sentenza di Napolitano. Che per sua fortuna di lì a un anno si sarebbe liberato del problema, grazie alla caduta del governo Prodi.

http://www.ilgiornale.it/interni/napoli ... comments=1

02/10/2011, 17:32

Lasciamo stare Napolitano...


E' un simbolo, è il Presidente della Repubblica, il garante ultimo della Costituzione.

Rappresenta tutto ciò che abbiamo conquistato faticosamente nei secoli.

Almeno a lui dobbiamo tutti il nostro rispetto.


Non ho davvero parole per gli altri......

02/10/2011, 19:19

Blissenobiarella ha scritto:

dark side ha scritto:

forse sarebbe meglio che cominciassero gli italiani a comportarsi come un popolo, invece si dedicano al banditismo in tutte le salse, del resto ogni popolo ha il governo che si merita, e noi come popolo siamo dei mercenari!!!!!!


Invece io direi che è ora che ci rendiamo conto di essere un grande popolo che ha bisogno di riconquistare il proprio paese.
Basta con i discorsi del tipo "in fondo è quello che ci meritiamo". Sono una forma di resa che attestano la mancanza di una reale voglia di cambiamento.
IO questo governo non me lo sono meritato in alcun modo. E non lo voglio in alcun modo. Questo bisogna dire, questo è il senso del discorso che dobbiamo fare nostro.


Se nel 1994 si fosse fatto l'accordo tra progressisti e popolari, Berlusconi non si sarebbe mai affermato. Se nel 1998 Rifondazione non avesse fatto cadere il Governo per le mitiche 35 ore, Berlusconi non sarebbe rinato. Se nel 2006-08 non ci fossero stati frondisti in parlamento e ministri in piazza contro il Governo, Berlusconi non sarebbe mai tornato al potere.

E non parlo di scelte politiche concrete sbagliate (cioè, più che sbagliate, fesse: tutti lì a dar credito alla possibilità di trattare).

E non parlo di un'altra cosa che io ritengo fondamentale: quanti voti ho portato contro Berlusconi l'ultima volta? 10, 100, 1000? Se ne portavo qualcuno in più, le cose sarebbero andate diversamente. Se B. sta dove sta, è anche perchè chi non lo voleva non ha fatto abbastanza per evitarlo.

02/10/2011, 19:52

E se Di pietro non fosse stato comandato di distruggere metà del Parlamento, b. non sarebbe intervenuto!

02/10/2011, 21:42

Ufologo 555 ha scritto:

E se Di pietro non fosse stato comandato di distruggere metà del Parlamento, b. non sarebbe intervenuto!


mancava però l' altra metà.

02/10/2011, 21:46

Ufologo 555 ha scritto:

E se Di pietro non fosse stato comandato di distruggere metà del Parlamento, b. non sarebbe intervenuto!
Veramete B è entrao in politica per evitare che Di Pietro arrivasse pure a lui,poi se volgiamo prendere fischi per fiaschi e lucciole per lanterne cinesi tutto è possibile. [|)]

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=SbsFCBTr2dY[/BBvideo]

02/10/2011, 22:45

Senza dubbio il signor B. è un vile farabutto da mandare al p.... alla prigione.

MA è anche vero che quel dislessico ignorante diventato chissà come magistrato aveva il solo compito di fare fuori la classe politica che aveva scritto la nostra Costituzione. Punto.

E che pure il signor B. dell' altra parte è solo l' ennesima marionetta....


Svegliatevi, come disse TTE la lotta tra Peppone e Don Camillo la lasciano a noi... In realtà sono tutte pedine.

Divide et impera. Sic et simpliciter.

Si tratta solo di prenderne atto e agire di conseguenza


- rinnovare tutta la classe dirigente, dando ai precedenti non un vitalizio ma come minimo un ergastolo.

03/10/2011, 01:23

Aztlan ha scritto:

Divide et impera. Sic et simpliciter.

Si tratta solo di prenderne atto e agire di conseguenza

- rinnovare tutta la classe dirigente, dando ai precedenti
non un vitalizio ma come minimo un ergastolo
.



03/10/2011, 10:49

A proposito del titolo dle topic, ma se non esiste il popolo padano come mai esiste il ..."mezzogiorno"? (Con tutte le sue implicazioni ...?) [:257]

03/10/2011, 11:17

Ufologo 555 ha scritto:

A proposito del titolo dle topic, ma se non esiste il popolo padano come mai esiste il ..."mezzogiorno"? (Con tutte le sue implicazioni ...?) [:257]


Questa non l'ho capita.....

coloro che si trovano nel "mezzogiorno" si ritengono italiani...
e non auspicano nessuna "suddivisione" dell'Italia.
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