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MessaggioInviato: 05/07/2012, 11:00 
io ora non sò come funzioni negli altri paesi, ma se questi servizi passassero ai privati e di conseguenza salissero i salari medi italiani, ne gioverebbe interamente l'italia ed il cittadino...naturalmente stò solo sognando [|)]


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MessaggioInviato: 05/07/2012, 12:04 
In USA i salari medi stanno precipitando ovunque (gli operai in molte fabbriche ora prendono molto meno che i nostri, per questo la Fiat va a produrre in USA) e i servizi sono quasi tutti in mano pubblica (e se non hai i soldi per curarti puoi anche crepare, perché è quello che ti meriti, secondo loro).


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MessaggioInviato: 05/07/2012, 13:59 
Cita:
lex ha scritto:

no io il dubbio ce l'avevo [^]ma ho fatto comunque il tuo nome, perchè ormai sei schedato [:o)]


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Cita:
iLGambero ha scritto:

In USA i salari medi stanno precipitando ovunque (gli operai in molte fabbriche ora prendono molto meno che i nostri, per questo la Fiat va a produrre in USA) e i servizi sono quasi tutti in mano pubblica (e se non hai i soldi per curarti puoi anche crepare, perché è quello che ti meriti, secondo loro).


Eh già....
Fabbrica Italiana Automobili Torino

Se la chiamassero FIATIA (Fabbrica Italiana Automobili Translata In America) forse Marchionne potrebbe ancora conservare un pelino di dignità nel marchio.
Ok, prodotte vuol dire perlopiù assemblate ma le materie prima da dove provengono?
Italiane, locali o....cinesi?

[8]



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MessaggioInviato: 05/07/2012, 14:00 
corrige
ops... volevo dire sono quasi tutti in mano PRIVATA e non pubblica


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MessaggioInviato: 05/07/2012, 14:18 
Io avevo fatto finta di nulla, figurati [:D].



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MessaggioInviato: 05/07/2012, 14:24 
Passera sotto inchiesta:
Intesa Sanpaolo aggiro' il fisco


Immagine

Nelle carte dell'indagine la descrizione dei prodotti finanziari acquistati nel 2006 dalla banca allora guidata dall'attuale ministro. Secondo la Gdf avevano "il fine esclusivo di ottenere benefici fiscali abusivi o illeciti"

di: Luigi Franco e Vittorio Malagutti Pubblicato

il 05 luglio 2012| Ora 10:40

http://www.wallstreetitalia.com/article ... fisco.aspx

Biella - A chi non piacerebbe comprare un titolo che rende il 33 per cento l’anno? Altro che Bot, altro che Btp. Un’obbligazione sicura, sicurissima. Investite diecimila euro e dopo quattro mesi (quattro!) ve ne tornano indietro più di 11 mila. Fantastico. Nel 2006, Banca Intesa ha comprato 300 milioni di questi titoli miracolosi. Complimenti. Particolare importante, il gruppo bancario milanese ha prontamente restituito i ricavi dell’operazione alla controparte che l’aveva proposta. Insomma, al venditore, che nel caso in questione era l’istituto svizzero Credit Suisse, tramite una propria controllata con sede in Inghilterra.

Come si spiega questo affare in apparenza illogico? Semplice, la compravendita di titoli aveva un solo scopo. Quello di creare un flusso di interessi sul quale Banca Intesa potesse ricavare un credito d’imposta. Insomma, tutto quel giro di soldi non ha nessuna giustificazione economica. È un’impalcatura costruita con l’unico obiettivo di ottenere dei vantaggi fiscali. In estrema sintesi: la banca realizza un profitto milionario e a pagare il conto sono le casse pubbliche.

Parte da qui, da questo gioco di sponda tra Intesa e il Credit Suisse l’indagine che vede tra gli indagati anche Passera, nel frattempo passato dalla poltrona di numero uno del gruppo creditizio milanese a quella di ministro dello Sviluppo. L’inchiesta è stata aperta a Biella perché all’operazione ha partecipato una pattuglia di banche controllate da Intesa. Ognuna si è presa una fetta del profitto complessivo. Tra gli istituti coinvolti compare, appunto, anche Biverbanca, che ha sede a Biella e fino al giugno del 2007 faceva capo alla banca allora guidata da Passera.

Non finisce qui, perché secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano all’operazione con il Credit Suisse, o ad altri affari simili a quello, hanno partecipato anche la Banca di Trento e Bolzano, la Popolare Friuladria, la Cassa di risparmio di Terni, quella Ascoli Piceno, quella di Rieti e infine la Cassa di Spoleto e quella Parma e Piacenza. All’epoca dei fatti, cioè la seconda metà del 2006, tutti questi istituti dipendevano da Intesa.

A proposito dell’inchiesta penale ieri il procuratore capo di Biella, Giorgio Reposo, ha voluto confermare l’ovvio con un comunicato in cui afferma testualmente che "l’iscrizione del dottor Passera nel registro degli indagati costituiva un atto dovuto, anche a garanzia dell’interessato". In effetti il fascicolo aperto a Biella nasce nel 2011 da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate e adesso tocca ai magistrati stabilire se gli atti compiuti dal ministro allora top manager hanno una qualche rilevanza penale. Passera infatti è indagato per aver firmato la dichiarazione fiscale della banca. Niente di più, al momento, mentre proseguono le indagini dei pm piemontesi, che hanno ottenuto una proroga di sei mesi.

Il fatto certo, al momento, è un altro. E cioè che negli anni scorsi alcuni istituti di credito, con Intesa in prima linea, hanno comprato a piene mani quelli che in gergo vengono definiti tax product. Ovvero prodotti finanziari che "sono concepiti per il fine esclusivo di ottenere benefici fiscali abusivi o illeciti a favore di soggetti residenti in Italia". Questo è quanto si legge nel processo verbale di constatazione nei confronti di Banca Intesa redatto nel giugno 2011 dal Nucleo di polizia tributaria di Milano.

Secondo l’Agenzia delle Entrate le obbligazioni ad alto rendimento emesse dalla società inglese La Defense II plc, controllata dal Credit Suisse, altro non erano che tax product. Intesa le ha sottoscritte perché grazie a un complicato meccanismo finanziario (in pratica un pronti contro termine) hanno garantito alla banca un credito d’imposta milionario.

Secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza l’operazione con il Credit Suisse avrebbe fruttato 6,4 milioni, pari a un rendimento del 5,5 per cento su base annua. Mica male, se si pensa che quei 300 milioni di euro altro non erano che un investimento virtuale, visto che il rimborso integrale del denaro da parte della controparte, cioè il Credit Suisse, era garantito da un contratto parallelo.

Tutto regolare, tutto secondo la legge, è tornata a ribadire ieri in una nota Banca Intesa. E se nei mesi scorsi l’istituto ha preferito arrivare a una transazione milionaria con l’Agenzia delle Entrate è solo per l’inopportunità di "coltivare procedure contenziose defatiganti ed onerose". Insomma, meglio chiudere in fretta la questione. Nella speranza, forse, che non se ne parlasse troppo in giro.

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MessaggioInviato: 05/07/2012, 18:30 
...quando la coeranza,nl precedente governo,quando qualke membro era sotto inchiesta,qualkuno ne chiedeva le dimissioni,ora stranamente(ma non tanto)nessuno apre bocca......[;)]


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Cita:
ubatuba ha scritto:

...quando la coeranza,nl precedente governo,quando qualke membro era sotto inchiesta,qualkuno ne chiedeva le dimissioni,ora stranamente(ma non tanto)nessuno apre bocca...... [;)]


Come dice Grillo... in ItaGlia, per far parte del Governo, come minimo, devi avere bancarotta fraudolenta nel curriculum... altrimenti, non ti prendono proprio in considerazione....... [:246]



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MessaggioInviato: 05/07/2012, 19:14 
...piu'che giusto..... [:264] [:37]


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MessaggioInviato: 05/07/2012, 19:40 
Ora si sono inventati il teatrino della querelle Schifani-Fini... titoloni su tutti i giornal(AI) e nei TG... come se a noi ce ne fregasse davvero qualcosa di tutte queste scemenze.
Invece di parlare dei TAGLI e della NUOVA MANOVRA di Monti, tirano fuori queste sceneggiate da melodramma napoletano pur di distrarre l'opinione pubblica (o meglio noto come popolino).


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cercano di distogliere l'attenzione sui reali problemi con querelle,da strada,magari hanno pure sfruttato il momento magico?della nazionale di calcio [:I]


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MessaggioInviato: 05/07/2012, 21:32 
Spero sempre che la nostra sorella con la falce si interessi un po di loro !!!


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E pensare che basterebbe, per legge, imporre alle industrie farmaceutiche di confezionare farmaci monodose o in un formato più utile (e non con 30 pasticche a confezione) per ridurre gli sprechi e RISPARMIARE la bellezza di 3 miliardi di euro l'anno.


La senatrice Emanuela Baio ha ricordato come, dai dati dell’Istituto Mario Negri, risulti che il 40 per cento dei farmaci rimanga inutilizzato a casa dei cittadini. Ridurre tale spreco consentirebbe un risparmio di circa 3 miliardi.

Fonte: http://www.federfarma.it/Edicola/Ultime ... 23-03.aspx


Non sarebbe meglio fare una cosa del genere, piuttosto che tagliare ancora MILIONI DI EURO agli ospedali che sono giù al collasso?



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 15:36 
La falce di Mario ha colpito ancora:

Spending review: Monti taglia l’Istituto di ricerca sull’alimentazione (e molto altro...)

http://www.greenstyle.it/spending-revie ... 10610.html

Il nuovo decreto del Governo Monti sopprime l’INRAN. L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che nel corso degli anni ha sostenuto con decisione la Dieta Mediterranea, chiuderà appena il provvedimento terminerà il suo iter di legge. Le sue competenze verranno a quel punto delegate al CRA (Consiglio per la sperimentazione e la ricerca in agricoltura).

Non sono valse le raccolte di firme, le petizioni e i molti appelli a sostegno dell’INRAN, l’ente verrà soppresso nonostante da anni sostenga l’eccellenza italiana nell’alimentazione e uno dei nostri maggiori motivi di vanto, la Dieta Mediterranea. Non soltanto, l’istituto si occupava anche di redigere le tabelle nutrizionali per mostrare agli italiani quali fossero le dosi o porzioni consigliate per un corretto comportamento a tavola e forniva alle aziende le linee guida per realizzare prodotti che risultassero salutari per i consumatori.

Un duro colpo al made in Italy, che vede scomparire un ente che poneva la corretta alimentazione mediterranea al centro della propria attenzione. Non soltanto INRAN come vittima dei nuovi tagli contenuti nel decreto “Spending Review”. A chiudere i battenti saranno anche enti come l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale. Soppressi inoltre anche il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche ”Enrico Fermi”, l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l’Istituto italiano di studi germanici e l’Istituto nazionale di alta matematica.



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 16:24 
Cita:
Deckard ha scritto:

La falce di Mario ha colpito ancora:

Spending review: Monti taglia l’Istituto di ricerca sull’alimentazione (e molto altro...)

http://www.greenstyle.it/spending-revie ... 10610.html

Il nuovo decreto del Governo Monti sopprime l’INRAN. L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che nel corso degli anni ha sostenuto con decisione la Dieta Mediterranea, chiuderà appena il provvedimento terminerà il suo iter di legge. Le sue competenze verranno a quel punto delegate al CRA (Consiglio per la sperimentazione e la ricerca in agricoltura).

Non sono valse le raccolte di firme, le petizioni e i molti appelli a sostegno dell’INRAN, l’ente verrà soppresso nonostante da anni sostenga l’eccellenza italiana nell’alimentazione e uno dei nostri maggiori motivi di vanto, la Dieta Mediterranea. Non soltanto, l’istituto si occupava anche di redigere le tabelle nutrizionali per mostrare agli italiani quali fossero le dosi o porzioni consigliate per un corretto comportamento a tavola e forniva alle aziende le linee guida per realizzare prodotti che risultassero salutari per i consumatori.

Un duro colpo al made in Italy, che vede scomparire un ente che poneva la corretta alimentazione mediterranea al centro della propria attenzione. Non soltanto INRAN come vittima dei nuovi tagli contenuti nel decreto “Spending Review”. A chiudere i battenti saranno anche enti come l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale. Soppressi inoltre anche il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche ”Enrico Fermi”, l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l’Istituto italiano di studi germanici e l’Istituto nazionale di alta matematica.



Eh ma pagheranno.... ah se pagheranno.... [}:)]



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