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Semplicemente ALLUCINANTE...... [xx(]

Wikileaks divulga la bozza del trattato TISA,
che darà potere illimitato alle corporation


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http://www.ecplanet.com/node/4285

L’organizzazione di Assange pubblica la bozza del trattato TISA, un accordo “riservato” tra 50 paesi che potrebbe cancellare il potere d’intervento dei governi e lasciare mano libera alle corporation. Anche su previdenza, evasione e finanza tossica

Un accordo segreto a livello internazionale che punta a smantellare il ruolo dei governi nella finanza e aprire la strada a politiche ultra-liberiste. È questo il contenuto delle nuove rivelazioni di Wikileaks (https://wikileaks.org/tisa-financial/), l’organizzazione creata da Julian Assange già responsabile nel 2010 del “leak” riguardante i documenti riservati dell’esercito Usa sulle guerre in Iraq e Afghanistan. Il testo (parziale e provvisorio) dell’accordo è stato pubblicato giovedì sul sito dell’organizzazione di Assange e da alcuni giornali con cui collabora (in Italia l’Espresso).

La trattativa per il TISA, sigla che identifica il Trade in Services Agreement (Accordo di Commercio dei Servizi) coinvolgerebbe 50 Paesi: Australia, Canada, Cile, Taiwan, Colombia, Costa Rica, Hong Kong, Islanda, Israele, Giappone, Liechtenstein, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Panama, Paraguay, Peru, Sud Korea, Svizzera, Turchia, Stati Uniti e Unione Europea. Tagliati fuori, invece, i cosiddetti BRICS: Brasile, Russia, India e Cina. (A proposito delle tre fazioni di "Illuminati" in campo. ndr)

Secondo Jane Kelsey, professoressa della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Auckland e autrice di un memorandum che Wikileaks pubblica a corredo della bozza, il TISA sarebbe in grado di determinare le politiche economiche dei maggiori Paesi a capitalismo avanzato evitando qualsiasi discussione in merito nei parlamenti degli Stati interessati. Già, perché le trattative a cui fa riferimento la bozza vengono definite “riservate” e lo stesso trattato è indicato come “classificato”. Di più: secondo quanto riportato in calce al documento, il TISA dovrebbe rimanere segreto per 5 anni anche dopo il raggiungimento dell’accordo tra i Paesi aderenti.

Il trattato ha contenuti simili al GATT (Accordo Generale sulle Tariffe e il Commercio) e al GATS (Accordo Generale sul Commercio dei Servizi), finiti al centro delle proteste a Seattle nel 1999 e al G8 di Genova del 2001. A differenza di questi, però, il TISA non è stato discusso in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), che prevede la pubblicità degli atti e una discussione più “trasparente”.

Qualcosa di simile a quello che dovrebbe accadere per il futuro Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... i/1010511/, in agenda di Stati Uniti ed Europa nei prossimi mesi. Rispetto a questo, il TISA si muove su una sorta di “binario parallelo” (e segreto) che ne estende l’applicazione a un maggior numero di Paesi.

Il contenuto del testo pubblicato da Wikileaks riporta le proposte dei partecipanti alla trattativa, principalmente USA e UE, su tutti i punti che dovrebbero i temi oggetto del trattato. Nonostante divergano per qualche sfumatura, l’obiettivo dell’accordo è chiaro: eliminare tutte le leggi nazionali che sono considerate come “ostacoli” al commercio dei servizi in ambito finanziario. Un copione che ricalca i trattati approvati nel 2000 e che, secondo molti economisti e governi, hanno rappresentato la causa principale della recente crisi finanziaria globale.

L’analisi di Jane Kelsey mette in luce, in particolare, la volontà dei proponenti di eliminare alcune delle norme che sono state introdotte (o suggerite) in seguito alla crisi del 2008. Per esempio i limiti alle dimensioni degli istituti finanziari, imposti in alcuni Paesi per evitare il ripetersi di operazioni di salvataggio obbligate nei confronti di quei soggetti “troppo grandi per fallire”. Le proposte presentate nella bozza si occupano però anche di altre questioni, come la privatizzazione della previdenza e delle assicurazioni, l’eliminazione degli obblighi di divulgazione delle operazioni offshore nei paradisi fiscali, il divieto di imporre un sistema di autorizzazione per nuovi strumenti finanziari (come i derivati) o di regolamentare l’attività dei consulenti finanziari.

Gli accordi di questo tipo utilizzano un sistema sanzionatorio che segue canali “paralleli” alla giustizia ordinaria. Se un’azienda ritiene che lo Stato estero in cui opera vìola in qualche modo il trattato, può fare ricorso a un tribunale speciale che agisce come organo arbitrale, nel quale non sono previste udienze pubbliche.

Lo Stato condannato a questo punto ha due scelte: cancellare la legge in questione o risarcire l’azienda. Un sistema che già in passato ha giocato brutti scherzi alle amministrazioni di diversi Paesi. Nel 2011, per esempio, l’Australia si è vista chiedere un risarcimento miliardario da parte di Philip Morris. Il motivo? Il governo australiano aveva obbligato i produttori di tabacco a vendere le sigarette in pacchetti senza logo per ridurne il consumo.

Autore: Marco Schiaffino / Fonte: ilfattoquotidiano.it



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MessaggioInviato: 06/07/2014, 21:34 
TISA, La bomba che farà esplodere i servizi pubblici in tutto il mondo

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Bruno Odent

Tradotto da Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Gli Stati Uniti, i paesi dell'UE ed una ventina di altri Stati, hanno intrapreso a Ginevra negoziati sul commercio dei servizi. Caratteristica: queste negoziazioni dovranno rimanere segrete per cinque anni. WikiLeaks è riuscita a sollevare in parte il velo sul loro contenuto.

Tutto dovrebbe restare totalmente segreto. Nulla deve trasparire dai negoziati sull'accordo sul commercio dei servizi (ACS) avviato due anni fa presso l'ambasciata australiana a Ginevra tra gli Stati Uniti, l'Unione Europea ed una ventina di paesi. Un vasto progetto di liberalizzazioni che colpisce i servizi pubblici fondamentali. Sono state adottate misure che assicurino la piena riservatezza delle discussioni, in un linguaggio degno di uno scenario da James Bond. I testi che stabiliscono il via dei colloqui sono stati "classificati", come da gergo usato spesso per i dossier segreti della difesa. Essi devono essere "protetti da ogni divulgazione non autorizzata" e memorizzati in un sistema informatico esso stesso classificato e mantenuto "in un edificio o in un luogo chiuso" sotto stretta sorveglianza. L'obiettivo dichiarato è che nulla deve trasparire sul contenuto di questi negoziati "fino a cinque anni dopo la conclusione dell'accordo" o dalla fine dei negoziati se questi non saranno conclusi.

Questo ignorando l'abilità degli informatori di Wikileaks, che sono riusciti a recuperare una parte dei testi superprotetti. Così, il 19 giugno, è stato pubblicato sul loro sito web il trattato in preparazione sui i servizi finanziari: https://wikileaks.org/tisa-financial

Queste rivelazioni sottolineano, di fatto, l'ampiezza dell'offensiva iniziata da Washington, seguita dagli Stati membri dell'Unione Europea, per consentire alle multinazionali di accumulare, quando sarà il momento, il commercio dei prodotti finanziari così come di tutti i servizi nei grandi mercati transatlantici e transpacifici, le cui negoziazioni, procedono a loro volta nella massima discrezione.

Aggirare le resistenze popolari e i refrattari al WTO

I colloqui segreti per raggiungere un accordo sul commercio dei servizi (ACS) sono iniziati nel 2012 ed i loro promotori intendono fare tutto il possibile per completarli prima della fine del 2015. Essi sono progettati di fatto per superare l'ostacolo costituito dalle resistenze delle forze progressiste, dei movimenti sociali, dei sindacati e di vari paesi in via di sviluppo sulla conclusione di un accordo globale sul commercio dei servizi (AGCS) nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Data la paralisi del processo multilaterale avviato nel 2001 nel quadro del ciclo di Doha dal WTO, un gruppo di paesi ha deciso, sotto l'impulso degli Stati Uniti e degli Stati membri dell'UE di aprire, due anni fa, una negoziazione parallela.

Detto in altro modo: ripudiato democraticamente e pertanto messo alla porta, l'AGCS potrebbe quindi rientrare dalla finestra sostenuto da circa 50 governi. Gli autoproclamati negoziatori sperano di fissare norme in un quadro multilaterale, in modo che esse siano imposte nel lungo termine come unico riferimento internazionale. Evidentemente puntano sul loro peso economico - insieme rappresentano circa il 70% del commercio mondiale – per reclutare, infine, i paesi recalcitranti del WTO corto-circuitati. La posizione geografica dei negoziati è stata semplicemente spostata di alcune vie a Ginevra, passando dalla sede del WTO all'edificio dell'ambasciata dell'Australia, paese interamente dedicato alla liberalizzazione.

Principale fonte di ispirazione del gruppo: gli "esperti" della "coalizione globale dei servizi" (GSC) all'interno della quale si trovano, dal lato statunitense i giganti del settore (bancario, internet, energia) e altri, dal lato europeo il MEDEF [1] e il peso massimo francese Veolia [2]. Il documento diffuso da Wikileaks, che corrisponde ad estratti della negoziazione del 14 aprile scorso, indica la forzatura destinata a banalizzare il commercio dei prodotti finanziari, come se nulla abbia causato la devastante crisi verificatasi solo sette anni fa.

Scambi finanziari, il ritorno del delirio

Le norme contenute nell'appendice del testo segreto dedicato al commercio dei prodotti finanziari sono volte primariamente a restringere la capacità di intervento pubblico e fissano apertamente come obiettivo un modello "autoregolatore" della finanza. Gli Stati firmatari del futuro ACS praticamente non saranno quasi mai autorizzati ad approvare leggi che possano limitare le transazioni transfrontaliere (articolo X 3.2.).

In nome della libera concorrenza ai "monopoli di Stato in materia di fondi pensione" - traduzione: i sistemi pubblici di sicurezza sociale - saranno, nel tempo, smantellati. Anche "l'assicurazione per calamità naturali" non dovrà più operare sotto il controllo pubblico.

L'approvazione dell'autorizzazione dei prodotti finanziari innovativi è richiesta (articolo X 2.1.). E' noto quanto il lassismo organizzato su di essi ha alimentato la bolla finanziaria scoppiata sette anni fa. "I CDS (Credit Default Swap), che sono stati considerati come prodotti innovativi, sono stati al centro della crisi", ha giustamente osservato Jane Kelsey, Professore Università di Auckland, in Nuova Zelanda, sul sito WikiLeaks.

Le aziende Internet statunitensi stanno spingendo per trasmettere senza un vero controllo i dati dei loro clienti. Questi sono in particolare presentati nei sistemi chiamati "clouds" (nuvole) che permettono di archiviare documenti al di fuori del disco rigido del computer. Questa informazione, dal giorno della sua rivelazione da parte di Wikileaks, il 19 giugno, ha portato ad una forte reazione nella stampa tedesca in cui le rivelazioni di un altro informatore Edward Snowden sullo spionaggio di massa praticato dalla NSA (National Security Agency), con la complicità dei giganti di Internet statunitensi, avevano già provocato molte preoccupazioni nell'opinione pubblica.

Privatizzazioni interdette

Le linee guida del testo segreto stabiliscono che le società straniere non possono essere vittime di un trattamento "discriminatorio". Detto in altro modo: esse devono avere accesso al mercato dei paesi firmatari esattamente nelle stesse condizioni delle imprese locali, che forniscano o meno un servizio pubblico alla popolazione.

Quindi, un gigante della fornitura d'acqua o di gas, come le francesi Veolia e GDF Suez, non avranno solo il diritto di stabilirsi in mercati terzi. Essi potrebbero anche far valere una clausola in relazione alla concorrenza per esigere di beneficiarsi di sovvenzioni di un importo pari a quello versato dallo Stato per il servizio pubblico d'acqua o di energia.

Allo stesso tempo, il ritorno ad una nazionalizzazione di un servizio pubblico privatizzato, anche se fosse parziale, sarebbe assolutamente vietato agli Stati firmatari in nome delle garanzie fornite agli investitori, al fine di promuovere, si spiega, la fluidità degli scambi. Quindi sarebbe impossibile una ri-municipalizzazione dell'acqua […]

Istruzione, sanità, trasporti, nulla sfuggirà all'appetito privato

L'ACS dovrebbe essere applicato a tutti i settori in grado di fornire un servizio su scala internazionale. Secondo il Public Services International (PSI), che riunisce 669 sindacati di tutto il mondo, comprende un vasto campo: fornitura transfrontaliera (modalità 1 dell'ex-AGCS) - come la telemedicina, la formazione a distanza o le scommesse Internet - turismo (modalità 2 dell'ex-AGCS), gli investimenti diretti esteri con i principi e le conseguenze che abbiamo appena esposto (modalità 3 dell'ex-AGCS). […]

Salute, istruzione, trasporti, nulla scapperà a questa logica che accelererà in dimensioni senza precedenti la liberalizzazione dei servizi pubblici, secondo una logica di scrematura da parte del capitale privato in difficoltà nell'acquisire nuove risorse nella fase attuale della crisi in cui le opportunità si contraggono. Il capitale privato cerca di monopolizzare i settori finanziariamente più promettenti. Così i ferrovieri francesi hanno percepito perfettamente la minaccia che potrebbe portare ad una polarizzazione degli investimenti privati #8203;#8203;sulle linee più redditizie, a scapito delle decine di cosiddette linee secondarie, quindi posti di lavoro, che sarebbero destinate a scomparire. Il 4° pacchetto ferroviario della Commissione europea non è certamente un trattato segreto in fase di negoziato. Ma non per questo adotta una linea meno devastante per il futuro dei servizi pubblici […]

[1] Medef: confederazione padronale francese.
[2] Veolia: transnazionale della fornitura d'acqua.

Source: TLAXCALA: TISA, La bomba che f...izi pubblici in tutto il mondo



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MessaggioInviato: 07/07/2014, 17:03 
Semplicemente allucinante...... [xx(]
E qualcuno ha ancora il coraggio di dire che l'NWO è una bufala inventata dai "complottisti"?



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MessaggioInviato: 07/07/2014, 22:54 
TTIP: l’accordo economico segreto internazionale che cambierà il mondo
Redazione A Sud, di Giuseppe Montalbano su “Il Corsaro”

Il Transatlantic Trade and Investment Partnership istituirà la più grande area di libero scambio del pianeta

Nel generale silenzio dei grandi media, relegato in fondo alle pagine e ai siti specialistici di economia internazionale, al riparo da ogni pericolo di dibattito pubblico fra le diverse sponde dell’atlantico e del pacifico, un ristretto gruppo di negoziatori governativi e un numero di gran lunga più alto di lobbisti per conto delle più potenti multinazionali stanno pianificando da almeno quattro anni i due più mastodontici trattati commerciali internazionali del ventunesimo secolo.

Un enorme programma di smantellamento delle residue barriere commerciali, giuridiche e politiche tra Stati Uniti, Europa e dodici paesi delle due sponde del pacifico, funzionale alla creazione della più grande area di libero scambio del pianeta (comprendendo economie per circa il 60% del prodotto interno lordo mondiale), sia per l’estensione geografica che per la profondità capillare con cui il programma di liberalizzazioni e deregolamentazioni abbatterà tutti gli ostacoli sul suo cammino: dai diritti del lavoro alla proprietà intellettuale, dai servizi pubblici fondamentali fino al diritto alla salute. Si tratta del Transatlantic Trade and Investment Partnership tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, secondo step del più vicino Transpacific Partnershipche l’amministrazione Obama intenderebbe concludere prima della fine dell’anno, escludendo di fatto il Congresso dalle trattative in corso e accelerando i tavoli a porte chiuse con i Paesi partner (per la precisione: Giappone, Messico, Canada, Australia, Malesia, Cile, Singapore, Perù, Vietnam, Nuova Zelanda e Brunei) e gli incontri segreti con gli oltre 600 rappresentanti delle multinazionali. I contenuti e i termini delle trattative in corso sono di fatto inaccessibili agli organi di informazione e anche ai parlamenti dei Paesi coinvolti, se non a gran parte degli stessi governi, è precluso un accesso integrale alle bozze sugli accordi in ballo, come denunciato da Wikileaks.

Entrambi gli accordi possono essere letti come fasi differenti di un’unica ambiziosa strategia statunitense per la riconquista di una nuova egemonia globale ‘diffusa’, contro l’incubo che il mutato quadro dei rapporti di forza a livello internazionale possa marginalizzare sempre di più la potenza americana. Da una parte le nuove potenze emergenti del secondo e terzo mondo, quali il Brasile, India, Sud Africa e Messico continuano a crescere e sviluppare il proprio mercato interno, rivelandosi difficilmente controllabili attraverso i vecchi e nuovi forum internazionali, come il G20, e in alcuni casi rafforzando la costruzione di nuove aree commerciali regionali per la prima volta sottratte all’influenza statunitense, come nel caso del MERCOSUR in America Latina a trazione brasiliana. Dall’altro lato del pacifico l’asse economico e geo-politico tra il gigante cinese e la Russia si va affermando prepotentemente come epicentro degli equilibri mediorientali e asiatici (la soluzione diplomatica della vicenda siriana, come l’accordo sull’arricchimento dell’uranio in Iran lo hanno dimostrato recentemente) in una graduale scalata al ruolo di leadership globale.

Nella morsa dei nuovi candidati all’egemonia internazionale, con il vecchio partner europeo allo sbando intrappolato nella spirale economica e sociale dell’austerità, lo stanco e frustrato impero statunitense tira fuori le unghia, archiviando di fatto le negoziazioni del mai compiuto Doha Development Round (il regime commerciale che avrebbe dovuto portare a compimento il sistema del WTO avvantaggiando le nazioni povere del terzo mondo) per lanciare una controffensiva senza precedenti con gli strumenti e la piena complicità delle più potenti multinazionali economiche e finanziarie, sulla scorta del programma elaborato per la prima volta dall’Atlantic Council di Wahington. Se, infatti, tale iniziativa va iscritta in una strategia diriconquista della scena internazionale da parte dei vecchi padroni del mondo (l’asse USA-Europa-Giappone), essa da inquadrata più ampiamente in un disegno di politica economica mondiale che vede, forse per la prima volta nella storia, il pieno protagonismo politico delle grandi corporation transnazionali, non più confinate a esercitare un’influenza esterna sui centri decisionali internazionalie regionali, ma sedute negli stessi tavoli di negoziazione e trattativa alla pari degli attori nazionali, se non in posizione privilegiata. I due trattati si profilano così come la prima autentica costruzione di un’area planetaria di libero mercato costruita a tavolino, per filo e per segno,da un’élite transazionale che supera i confini tradizionali tra Stato e privati, tra governi e interessi aziendali, sottraendosi a ogni controllo democratico.

Dal quadro che finora abbiamo grazie a Wikileaks e al lavoro di indagine del Corporate Europe Observatory, lo scarso numero di ‘addetti ai lavori’ da parte dei diversi governi coinvolti è ampiamente compensato dalle centinaia di lobbisti e manager del ristretto club di multinazionali dei più diversi settori, ben lieti di poter dare la loro consulenza tecnica ed esprimere il proprio punto di vista fino ai dettagli dei diversi articoli che comporranno i trattati. I contenuti dei due trattati che giorno dopo giorno si vanno delineando portano ben impresso il marchio degli interessi elitari da cui hanno preso forma. Proveremo qui a dare un rapido sguardo alle principali questioni in ballo per ogni diverso settore, spaziando tra il TPP e il TTIP proprio in virtù delle vistose analogie che emergono fra i due sistemi regolatori. Rinviamo a prossimi contributi sul Corsaro un approfondimento più dettagliato sulle singole questioni.

Impatto sul mercato del lavoro
Nonostante una metodologia improntata ai più ottimistici parametri econometrici, lo stesso Impact Assessment del TTIP elaborato dalla Commissione europea avverte del concreto rischio di un pesante shock nel mercato del lavoro europeo in seguito alle ristrutturazioni dei settori economici dopo l’entrata a regime del trattato commerciale. Settori come quello dell’allevamento, della produzione di fertilizzanti, di bioetanolo e di zucchero, segnala la Commissione, potrebbero realisticamente subire un pesante colpo dai vantaggi competitivi che avrebbe l’industria statunitense sulla controparte europea, con un relativo impatto negativo sull’intero sistema industriale dell’UE. Come in ogni accordo economico internazionale, le parti vengono poste su di un’uguaglianza formale di condizioni e regole che puntualmente finiscono per avvantaggiare quella economicamente più forte e competitiva. La libera competizione dell’industria americana sul mercato europeo, con i suoi standard produttivi e lavorativi, andrebbe verosimilmente a minare pesantemente diversi settori industriali europei più deboli e incapaci di reggere il confronto. Come giustamente segnalato dal rapporto del CEO, tale squilibrio di produttività industriale tra le parti potrebbe concretamente tradursi in un impoverimento ancora maggiore del sud Europa, già piegato dalla crisi e dagli effetti recessivi delle politiche d’austerità, i cui fragili sistemi industriali riceverebbe un ennesimo colpo (A brave new Transatlantic Partnership, p. 10). Si intuisce facilmente cosa potrebbe accadere nel mercato del lavoro.

Oltre alla perdita dei posti di lavoro che tale concorrenza aggressiva da parte degli USA e delle multinazionali porterebbe in Europa, non bisogna sottovalutare il pericolo di un abbassamento generalizzato degli standard dei diritti del lavoro, sindacali e previdenziali che i lavoratori in Europa subirebbe, allineandosi col sistema di (scarse) tutele, di debolezza dei sindacati e di privatizzazione del settore previdenziale tipico degli USA. Anche in questo caso gli standard si allineano verso l’alto per quel che riguarda la possibilità per i privati di far profitto e crollano verso il basso sul mercato del lavoro. Sempre la Commissione europea, senza peli sulla lingua, afferma a tal proposito che una delle priorità di un simile accordo commerciale è ‘ridurre il rischio di diminuire gli investimenti USA in Europa e la loro fuga in altre parti del mondo’. Se oltre gli USA consideriamo che i lavoratori in Europa dovranno fare i conti con una concorrenza che si aprirà ancora di più anche all’Asia, attraverso il corrispondente accordo del pacifico, l’attacco che si preannuncia sui diritti del lavoro si preannuncia catastrofico e senza quartiere. I diritti dei lavoratori sono d’altronde esplicitamente inseriti alla voce delle ‘barriere non-tariffarie’ da abbattere nel TTIP e nel TPP.

Proprietà intellettuale.
Le bozze del TTIP nasconderebbero un ritorno delle spirito e di interi paragrafi dell’ACTA (Anti-counterfeiting trade agreement), l’accordo multilaterale sulla proprietà intellettuale fortemente voluto dagli USA con cui il copyright avrebbe acquisito un potere legale e sanzionatorio enorme a scapito di un libero accesso alla cultura, concedendo alle multinazionali un potere di fatto illimitato sulla gestione dei dati personali degli utenti della rete a totale scapito della loro privacy. L’ACTA è stato fermato dal Parlamento europeo nel 2012 anche seguito delle gradi proteste che avevano attraversato il continente, ma rischia adesso risorgere dalle ceneri nei dettagli dell’accordo trans-atlantico. Insieme alla perdita della privacy e dei ‘diritti digitali’ per tutti gli utenti di internet, tale accordo darebbe mano libera ai colossi multinazionali a fare del web un sistema di monitoraggio e sorveglianza: una trappola per la libertà di informazione e di fruizione della comunicazione via web. Infatti, tra i suoi capitoli più controversi, l’ACTA prevedeva la facoltà per gli Internet Service Providers di setacciare la rete a caccia non solo di violatori del copyright, ma anche di ‘sospetti’ e potenziali complici, consegnandoli alle autorità: un potere poliziesco e punitivo che scardinerebbe il potenziale del web come luogo della libertà di espressione e della cultura.

Ma l’ulteriore fortificazione del regime della proprietà intellettuale avrebbe anche conseguenze ben più devastanti. In primo luogo ne beneficerebbero le grandi industrie farmaceutiche rispetto ai farmaci generici, vedendosi assicurate un regime di monopolio legalizzato contro una competizione che finora ha regolato verso il basso i prezzi, tutto a spese dei sistemi sanitari nazionali, delle tasche dei contribuenti, ma soprattutto della loro salute.

Libertà degli investimenti
Tra i capitoli più temuti del TPP e del TTIP, quello sugli strumenti di tutela legale della libertà di investimenti per i privati minaccia di trasformare davvero ogni forma di ‘bene comune’, dai servizi pubblici alle cure mediche, in merce da scambiare sul mercato per il profitto delle grandi corporations. Secondo le indiscrezioni fornite dal CEO,entrambi i trattati contemplerebbero la piena introduzione della libera concorrenza quale principio cui ogni servizio pubblico debba sottostare, considerando anche i ‘potenziali rischi’ e gli ‘investimenti mancati’ provocati dall’ingerenza dello Stato. Come già accaduto nel novembre 2012 in Canada, un casa farmaceutica potrebbe procedere legalmente contro uno Stato che limitasse la libertà di investimenti garantendo degli standard sanitari e medici a livello nazionale. Ciò avverrebbe principalmente attraverso un rafforzamento della normativa a favore della libertà di impresa e di un nuovo sistema di risoluzione delle contese tra stato e privati che permetterebbe alle multinazionali di denunciare i governi che non rispettassero ‘la libertà e protezione degli investimenti’ con lo strumento dell’arbitratointernazionale tra i firmatari dei trattati commerciali, sottraendosi ai tribunali nazionali e sovranazionali (come la Corte europea). I due trattati costituirebbero in questo modo una nuova sfera legale e giudiziaria a uso privato cui i singoli governi si troverebbero a cedere altri pezzi della propria sovranità, insieme alla tutela dei diritti fondamentali dei suoi cittadini. Possiamo soltanto immaginare come ciò possa tradursi non solo per l’Europa (e il sud Europa), ma anche per tutti quei contraenti deboli dell’accordo trans-pacifico (come il Cile e il Perù) che di fatto finirebbero per essere legalmenteincatenati ai ricatti delle grandi compagnie e dei loro investimenti predatori.

Ambiente e agricoltura
Nella logica degli standard al ribasso tra Stati Uniti e resto del mondo finirebbero in pieno i regimi di tutela ambientale, climatica e agricola e, se consideriamo le scarse tutele americane in tema di emissioni inquinanti e uso di tecnologie e prodotti ‘invasivi’ nel campo agro-alimentare, vi sono serie ragioni per temere uno dei colpi più violenti alla salvaguardia dell’ambiente degli ultimi decenni. L’armonizzazione degli standard qualitativi tra le due sponde dell’atlantico potrebbe portare in Europa, come denunciato da diverse voci, all’abbandono del ‘principio precauzionale’ che finora ha tenuto alla larga gran parte degli OGM, dei capi bovini dopati con ormoni e dei volatili sterilizzati chimicamente, tipici del made in USA. Lo sviluppo delle bio-tecnologie alimentari, in primo luogo con la libera commercializzazione degli OGM, è proprio l’obiettivo delle campagne milionarie e decennali condotte da giganti multinazionali come la Monsanto, la DuPont e la Dow Chemical. Lo stesso vale per gli standard agricoli sull’uso dei pesticidi e la tutela del paesaggio che potrebbero realisticamente pendere dal lato del più ‘liberale’ regime americano, tutto a svantaggio di un più elevato livello di sicurezza della qualità del cibo, della produzione in biologico, e della tutela dell’agricoltura europea costretta a subire, in particolare nell’area mediterranea, il durissimo colpo di un’impari e aggressiva concorrenza statunitense.

Banche e società finanziarie a piede libero
I padroni della finanza tra Stati Uniti ed Europa starebbero approfittando di questo ambizioso Round di negoziazioni per ottenere quello che, sotto gli occhi troppo attenti dell’opinione pubblica, difficilmente riuscirebbero a vedersi garantito dai governi nazionali in un momento di crisi simile: cioè un’ulteriore deregolamentazione del settore finanziario a livello globale. Attraverso il capitolo sulla tutela degli investimenti, le grandi società finanziarie potrebbero garantirsi ulteriori strumenti legali per il ‘risarcimento delle perdite’ e la tutela contro i rischi derivanti dal libero scambio di pacchetti di titoli più o meno tossici. Per quanto a parole l’intento dichiarato sia quello di una ‘regolamentazione prudente’ dei flussi finanziari, vi sono buone ragioni per sospettare, come fa il rapporto del CEO (pp. 22-23), che l’opposizione delle banche e dei governi inglese e tedesco, insieme ai colossi americani, saranno in fine determinanti nel ridurre al solo livello nazionale i regimi di controllo, favorendo un’ulteriore apertura dei mercati finanziari a livello atlantico.

Durante le ultime sedute della trattativa del TPP tenutesi a Salt Lake City, nello Utah, nelle prime due settimane di novembre, l’accelerazione da parte dell’amministrazione Obama si è contrata con l’opposizione di alcuni degli Stati coinvolti nell’accordo, così come rivelato da Wikileaks. Nuova Zelanda, Cile e Australia sarebbero in disaccordo su diversi punti della bozza di trattato, specialmente per quel che riguarda i diritti di proprietà intellettuale e il capitolo sulla tutela degli investimenti. Si apre così uno spiraglio per intaccare i piani statunitensi e privati per concludere in gran fretta e a porte chiuso la prima fase di un accordo di portata planetaria.

Il Corsaro si unisce ai movimenti che si stanno battendo per spezzare questo gigantesco cappio sopra le teste di milioni e milioni di cittadini in tutto il mondo. Il tempo è poco e finora il velo di segretezza e indifferenza da parte dell’opinione pubblica ha fatto da padrone su una questione così vitale per il futuro di tutti noi. Proviamo a rompere questo velo e dare una consapevolezza della reale posta in gioco di questi trattati: il nostro futuro e la possibilità stessa di poterlo cambiare un giorno.

http://www.disinformazione.it/TTIP.htm



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MessaggioInviato: 08/07/2014, 14:27 
TTIP, il trattato che cancellerà diritti e garanzie

Via tutte le barriere, niente più regole se non quelle dettate dal business per il guadagno di investitori e lobbies, cancellato persino il diritto ad opporsi a ciò che si ritiene ingiusto. E’ questo il TTIP, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, anche chiamato TAFTA, Transatlantic Free Trade Agreement.

di Giovanni Fez - 30 Giugno 2014

Se Tom Vilsack sa il fatto suo, allora molto presto gli europei mangeranno carne di manzo agli ormoni e cereali geneticamente modificati per sopportare enormi quantità di erbicidi e pesticidi, il tutto senza nemmeno saperlo. E in questo faranno buona compagnia agli americani. Tom Vilsack è il segretario del dipartimento americano dell’agricoltura; di recente ha fatto visita alle autorità europee a Bruxelles per sollecitare l’Unione Europea a eliminare quelle che vengono definite le “barriere non scientifiche” al libero commercio di prodotti agricoli tra le due aree più ricche del pianeta, la UE e gli USA.

Ed è qui che compare in scena il TTIP, Transatlantic Free Trade Agreement, anche chiamato Transatlantic Free Trade Agreement (TAFTA), negoziati commerciali bilaterali tra le due più grandi potenze economiche del mondo. L’obiettivo è quello di eliminare tutte le barriere per il commercio e gli investimenti e uno degli aspetti è l’omogeneità delle regole che governano questo ambito. I negoziati sono condotti al fine di portare il maggior vantaggio possibile alle grandi industrie e alle lobbies che muovono un sacco di denaro. A Washington non è inusuale che i grandi gruppi di pressione scrivano addirittura le bozze di leggi per i membri del Congresso o per i segretari in modo che nei loro discorsi adottino il punto di vista delle lobbies stesse. L’American Farm Bureau Federation's (AFBF) è una lobby particolarmente potente che punta ad annientare le resistenze all’importazione in Europa di carne di manzo, maiale e pollame dagli Usa e ad accelerare le autorizzazioni per gli ogm. La UE, benchè timidamente, sta cercando di difendere il proprio divieto all’importazione di carne trattata con ormoni. Ma la AFBF è potente e si oppone anche negli Usa a regole più a favore di consumatori e ambiente. In un documento ha affermato di non sostenere alcuna azione o politica che tenda a regolare l’emissione di gas serra, ponendosi n aperto contrasto con con la National Academy of Sciences americana, l’Intergovernmental Panel on Climate Change e la maggioranza degli scienziati di tutto il mondo.

Le associazioni per i diritti dei consumatori in America e in Europa stanno lottando perché si arrivi ad etichettare i cibi ogm in modo che i consumatori possano essere informati e fare le loro scelte. Vilsack e l’AFBF si oppongono all’etichettatura degli ogm perché, spiegano, “si rischierebbe di mandare il messaggio sbagliato che siamo di fronte ad un problema di sicurezza”. Insomma, ciò che si vuole cancellare è il principio di precauzione. L’AFBF sostiene che sia gli Usa che la Ue, aderendo al Wto, devono accettare il fatto che ogni misura presa a protezione della vita umana, animale o vegetale deve essere fondata sulla scienza e applicata nella misura strettamente necessaria e in questa personale e alquanto interessata visione della scienza non rientra affatto il principio di precauzione. Quindi la richiesta delle lobbies è che l’Europa elimini ogni restrizione all’importazione degli alimenti e adotti lo stile americano che ignora completamente ogni precauzione.

Ma il trattato che pende come una spada di Damocle sulla testa di tutti i cittadini europei, non toccherà solo il commercio del cibo, che già comunque influirà drasticamente sulla salute della popolazione. In pericolo ci sono anche beni e valori come acqua, terra, energia, giustizia sociale.

Mobilitiamoci per far sentire la nostra voce e per non permettere che i cittadini vengano schiacciati. Aderisci anche tu a Stop TTIP.

Alcuni buoni motivi per fermare il TTIP secondo la campagna Stop TTIP:

Sicurezza alimentare: le norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli ormoni e più in generale sulla qualità degli alimenti, più restrittive di quelle americane e internazionali, potrebbero essere condannate come “barriere commerciali illegali”

Acqua ed energia: sono settori a rischio privatizzazione. Tutte quelle comunità che si dovessero opporre potrebbero essere accusate di distorsione del mercato

Servizi pubblici: il TTIP limiterebbe il potere degli Stati nell’organizzare i servizi pubblici come la sanità, i trasporti, l'istruzione, i servizi idrici, educativi e metterebbe a rischio l’accesso per tutti a tali servizi a vantaggio di una privatizzazione che rischia di escludere i meno privilegiati

Diritti del lavoro: la legislazione sul lavoro, già drasticamente deregolamentata dalle politiche di austerity dell’Unione Europea, verrebbe ulteriormente attaccata in quanto potrebbe essere considerata “barriera non tariffaria” da rimuovere

Finanza: il trattato comporterebbe l’impossibilità di qualsivoglia controllo sui movimenti di capitali e sulla speculazione bancaria e finanziaria

Brevetti e proprietà intellettuale: la difesa dei diritti di proprietà delle imprese sui brevetti metterebbe a rischio la disponibilità di beni essenziali, quali ad esempio i medicinali generici. Così come la difesa dei diritti di proprietà intellettuale possono limitare la diffusione della conoscenza e delle espressioni artistiche

Gas di scisto: il fracking, già bandito in Francia per rischi ambientali, potrebbe diventare una pratica tutelata dal diritto. Le compagnie estrattive interessate ad operare in questo settore potrebbero chiedere risarcimenti agli Stati che ne impediscono l’utilizzo. In questo modo si violerebbe il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea, incentivando iniziative economiche che mettono in pericolo la salute umana, animale e vegetale, nonché la protezione dell’ambiente

Libertà e internet: i giganti della rete cercherebbero di indebolire le normative europee di protezione dei dati personali per ridurli al livello quasi inesistente degli Stat Uniti, autorizzando in questo modo un accesso incontrastato alla privacy dei cittadini da parte delle imprese private

Democrazia: il trattato impedirebbe qualsiasi possibilità di scelta autonoma degli Stati in campo economico, sociale, ambientale, provocando la più completa esautorazione di ogni intervento da parte degli enti locali

Biocombustibili: il TTIP attraverso l’armonizzazione delle normative europee in ambito energetico, incentiverebbe l’importazione di biomasse americane che non rispettano i limiti minimi di emissione di gas a effetto serra e altri criteri di sostenibilità ambientale

Ribellarsi ad un trattato che antepone la logica del profitto illimitato alla tutela dei diritti inalienabili sanciti formalmente nelle convenzioni europee e internazionali, vuol dire assumersi la responsabilità di determinare un cambiamento che sia a beneficio di tutti e non ad appannaggio dei soliti noti.

http://www.ilcambiamento.it/vertici_int ... ttato.html


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Cita:
ubatuba ha scritto:

TTIP, il trattato che cancellerà diritti e garanzie

Via tutte le barriere, niente più regole se non quelle dettate dal business per il guadagno di investitori e lobbies, cancellato persino il diritto ad opporsi a ciò che si ritiene ingiusto. E’ questo il TTIP, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, anche chiamato TAFTA, Transatlantic Free Trade Agreement.

di Giovanni Fez - 30 Giugno 2014

Se Tom Vilsack sa il fatto suo, allora molto presto gli europei mangeranno carne di manzo agli ormoni e cereali geneticamente modificati per sopportare enormi quantità di erbicidi e pesticidi, il tutto senza nemmeno saperlo. E in questo faranno buona compagnia agli americani. Tom Vilsack è il segretario del dipartimento americano dell’agricoltura; di recente ha fatto visita alle autorità europee a Bruxelles per sollecitare l’Unione Europea a eliminare quelle che vengono definite le “barriere non scientifiche” al libero commercio di prodotti agricoli tra le due aree più ricche del pianeta, la UE e gli USA.

Ed è qui che compare in scena il TTIP, Transatlantic Free Trade Agreement, anche chiamato Transatlantic Free Trade Agreement (TAFTA), negoziati commerciali bilaterali tra le due più grandi potenze economiche del mondo. L’obiettivo è quello di eliminare tutte le barriere per il commercio e gli investimenti e uno degli aspetti è l’omogeneità delle regole che governano questo ambito. I negoziati sono condotti al fine di portare il maggior vantaggio possibile alle grandi industrie e alle lobbies che muovono un sacco di denaro. A Washington non è inusuale che i grandi gruppi di pressione scrivano addirittura le bozze di leggi per i membri del Congresso o per i segretari in modo che nei loro discorsi adottino il punto di vista delle lobbies stesse. L’American Farm Bureau Federation's (AFBF) è una lobby particolarmente potente che punta ad annientare le resistenze all’importazione in Europa di carne di manzo, maiale e pollame dagli Usa e ad accelerare le autorizzazioni per gli ogm. La UE, benchè timidamente, sta cercando di difendere il proprio divieto all’importazione di carne trattata con ormoni. Ma la AFBF è potente e si oppone anche negli Usa a regole più a favore di consumatori e ambiente. In un documento ha affermato di non sostenere alcuna azione o politica che tenda a regolare l’emissione di gas serra, ponendosi n aperto contrasto con con la National Academy of Sciences americana, l’Intergovernmental Panel on Climate Change e la maggioranza degli scienziati di tutto il mondo.

Le associazioni per i diritti dei consumatori in America e in Europa stanno lottando perché si arrivi ad etichettare i cibi ogm in modo che i consumatori possano essere informati e fare le loro scelte. Vilsack e l’AFBF si oppongono all’etichettatura degli ogm perché, spiegano, “si rischierebbe di mandare il messaggio sbagliato che siamo di fronte ad un problema di sicurezza”. Insomma, ciò che si vuole cancellare è il principio di precauzione. L’AFBF sostiene che sia gli Usa che la Ue, aderendo al Wto, devono accettare il fatto che ogni misura presa a protezione della vita umana, animale o vegetale deve essere fondata sulla scienza e applicata nella misura strettamente necessaria e in questa personale e alquanto interessata visione della scienza non rientra affatto il principio di precauzione. Quindi la richiesta delle lobbies è che l’Europa elimini ogni restrizione all’importazione degli alimenti e adotti lo stile americano che ignora completamente ogni precauzione.

Ma il trattato che pende come una spada di Damocle sulla testa di tutti i cittadini europei, non toccherà solo il commercio del cibo, che già comunque influirà drasticamente sulla salute della popolazione. In pericolo ci sono anche beni e valori come acqua, terra, energia, giustizia sociale.

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Alcuni buoni motivi per fermare il TTIP secondo la campagna Stop TTIP:

Sicurezza alimentare: le norme europee su pesticidi, Ogm, carne agli ormoni e più in generale sulla qualità degli alimenti, più restrittive di quelle americane e internazionali, potrebbero essere condannate come “barriere commerciali illegali”

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Servizi pubblici: il TTIP limiterebbe il potere degli Stati nell’organizzare i servizi pubblici come la sanità, i trasporti, l'istruzione, i servizi idrici, educativi e metterebbe a rischio l’accesso per tutti a tali servizi a vantaggio di una privatizzazione che rischia di escludere i meno privilegiati

Diritti del lavoro: la legislazione sul lavoro, già drasticamente deregolamentata dalle politiche di austerity dell’Unione Europea, verrebbe ulteriormente attaccata in quanto potrebbe essere considerata “barriera non tariffaria” da rimuovere

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Gas di scisto: il fracking, già bandito in Francia per rischi ambientali, potrebbe diventare una pratica tutelata dal diritto. Le compagnie estrattive interessate ad operare in questo settore potrebbero chiedere risarcimenti agli Stati che ne impediscono l’utilizzo. In questo modo si violerebbe il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea, incentivando iniziative economiche che mettono in pericolo la salute umana, animale e vegetale, nonché la protezione dell’ambiente

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Beh... dopo aver letto questo articolo allucinante e illuminante,
non può che RIvenirmi in mente il post del nostro amico Robs:

Cita:
robs79 ha scritto:

Vuol dire anche che se devo comprare roba qualunque dagli stati uniti non dovrò pagare più cifre esorbitanti tra iva,dazi e pistolini vari.Per me che sono uno che online acquista molto è una buona notizia.


............. [xx(] [xx(] [xx(]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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martedì 30 settembre 2014

TTIP - Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare

Mentre a colpi di spot ci trasmettono la visione sognante dell'Europa che oh il sogno di pace bla bla bla...

nel parlamento europeo il livello di democrazia è questo: porte chiuse!

<<il reale accesso ai documenti è impossibile per i cittadini europei....è impossibile per i parlamentari>>

<<ed è impossibile anche per me che sono membro della commissione sul commercio internazionale>>

<<chiedo ancora una volta perchè questi documenti sono tenuti segreti>>

<<perchè un processo che avrebbe dovuto essere inclusivo fin dal suo inizio sta diventando invece sempre più esclusivo e segreto>>

<<signori qui la posta in gioco non è solo un accordo economico ma il concetto stesso di democrazia>>

<<e io mi chiedo qual è l'idea di democrazia e inclusione a cui l'europa vuole arrivare>>

segue una replica in cui si dice che i documenti verranno messi a disposizione ....

controreplica:

<< io credo che quando si arriva cosi' avanti nelle trattative che cos'è che dobbiamo ancora aspettare>>

<<che cosa è stato discusso fino adesso secondo me sarebbe opportuno che noi sapessimo>>

Guarda su youtube.com



All'intervento di Giulia Moi...

Guarda su youtube.com


ha risposto con chiarezza Pia Eberhard:

<<Pia Eberhard, della ONG Corporate Europe Observatory, denuncia che i negoziati TTPI sono stati condotti senza trasparenza democratica e senza che le organizzazioni civiche fossero a conoscenza delle questioni specifiche su cui entrambe le parti sono già concordi: “Documenti interni della Commissione europea – segnala questa attivista – indicano che essa si è riunita nei momenti più importanti della negoziazione esclusivamente con i dirigenti delle imprese e le loro lobby. Non c’è una sola riunione con le organizzazioni ambientaliste, i sindacati, le organizzazioni di difesa dei consumatori>>
Tratto da: http://www.democraziakmzero.org/2014/03/26/attenti-voterete-sul-ttpi/


Ovviamente il TTIP essendo stato deciso "dove si puote ciò che si vuole" andrà avanti come un rullo compressore...

L’audizione della Commissaria Ue Malmstrom ieri al Parlamento europeo non lascia dubbi: il Ttip si farà.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/30/commercio-mondiale-il-ttip-e-intoccabile/1137976/

Se qualcuno dubita dell'esistenza di fantomatici poteri forti si faccia una semplice domanda:

Per quale motivo uno stato <<libero di dire no>> dovrebbe dire si a un accordo che ne riduce drasticamente i poteri di fronte ai diktat delle multinazionali?

Immagine

Per quale motivo i cittadini dovrebbero desiderare un accordo che riduce di gran lunga la possibilità di uno stato di tutelarne i diritti?

Si è mai visto qualcuno scioperare per avere meno paga?

Immagine

E se questo accade che cosa indica, rispetto al mondo in cui viviamo?

Eppure per quanto paradossale, ci tolgono la sovranità col nostro consenso

Trasfere il potere a livello sovranazionale è <<di sinistra ...>>

Perciò <<difendere la sovranità nazionale>> ormai produce in molti un riflesso condizionato di rifiuto tipo cane di Pavlov a livello mentale

Siamo stati condizionati a una nuova religione

Morale e immorale: unione sovranazionale è innocente, sovranità nazionale è colpevole

A qualcuno tutto questo è servito

Indovina a chi?

Immagine


Guarda su youtube.com


Guarda su youtube.com


http://risveglioglobale.blogspot.de/201 ... io_30.html


Ultima modifica di Wolframio il 30/09/2014, 22:35, modificato 1 volta in totale.


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ci vuole un bell'attentato nucleare a strasburgo o dove si riuniscono questi suini solo così ce ne possiamo liberare!



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TTIP – TTP e TISA – ITALIANO NON HAI PIU’ SCAMPO

"Ringraziate per questo la vostra inesistente coscienza e non puntate il dito contro un
altro inesistente colpevole come fate sempre. Ringraziate le vostre fanzine di politici che
per un ventennio avete gradito e votato, le partite di pallone della domenica, le soap
opera, il grande fratello, la spazzatura del grande schermo, i messia di Facebook, i
fanatici del “mi piace”, i profeti, le profezie che l’elité ha fatto bene a diffondere vista
l’assurda creduloneria della plebe incantata. Da un secolo le vere menti del paese sono
fuggite dall’ insormontabile, ineluttabile mediocrità della Repubblica delle Banane"

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... iu-scampo/



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:


TTIP – TTP e TISA – ITALIANO NON HAI PIU’ SCAMPO

"Ringraziate per questo la vostra inesistente coscienza e non puntate il dito contro un
altro inesistente colpevole come fate sempre. Ringraziate le vostre fanzine di politici che
per un ventennio avete gradito e votato, le partite di pallone della domenica, le soap
opera, il grande fratello, la spazzatura del grande schermo, i messia di Facebook, i
fanatici del “mi piace”, i profeti, le profezie che l’elité ha fatto bene a diffondere vista
l’assurda creduloneria della plebe incantata. Da un secolo le vere menti del paese sono
fuggite dall’ insormontabile, ineluttabile mediocrità della Repubblica delle Banane"

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... iu-scampo/




Estraggo:

IL NUOVO GOVERNO GLOBALE

Fanatici della privatizzazione: che orà vi toglierà anche la casa, amanti del politico del cielodurismo genitale, del bunga bunga politico, delle veline dell’ ignoranza resa status symbol, rei di aver distrutto uno dei paesi più belli del pianeta.

Et voilà, l’ Italietta degli straccioni ora è una realtà, il simpatico maccheronico, laconico italiano ora può continuare a piangere all’ infinito, col permesso delle Corporazioni ovviamente, visto che in questo secolo è stata la sua dote migliore: piangere e fregarsene di tutto, finanziando guerre e devastazioni del proprio territorio.

Nuovi Trattati, già firmati ed in atto devasteranno questo paese riducento la colonia di fantasisti della truffa, ideologi del nulla, Santi e bevitori di qualsiasi stronzata in particelle sub atomiche.

Paese di Santi e Bevitori di pistolinate…. benvenuti nel reale Nuovo Ordine Mondiale.

Bene cominciamo a vedere con quali passi verrà massacrato, smembrato e stritolato ogni italiano pezzo per pezzo.

Source: TTIP – TTP e TISA – ITALIA...AMPO | Informare per Resistere



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MessaggioInviato: 10/10/2014, 19:47 
Sabato giornata di mobilitazione contro il Ttip

Immagine

La Campagna Stop TTIP Italia, coordinamento di più di 90 realtà di movimento, associazioni, organizzazioni sindacali e politiche, chiede il blocco immediato dei negoziati, evitando un trattato di liberalizzazione selvaggia tra Europa e Stati Uniti che metterebbe in discussione diritti acquisiti e sostenibilità sociale e ambientale. Tra i principali appuntamenti nazionali: il Forum dei Popoli Asia-Europa a Milano il 10-11 ottobre e il 14 a Roma, in piazza Madonna di Loreto, per chiedere l'immediato ritiro del TTIP.

L'11 ottobre saranno migliaia le persone che si mobiliteranno dalla Scandinavia alla Grecia, dal Regno Unito all'Italia per dire "No" ad un accordo commerciale negoziato segretamente, che mette a rischio i diritti sociali ed economici dei cittadini europei, abbassando drasticamente gli standard di qualità di prodotti e di processi produttivi e dando in mano alle imprese il potere di denunciare gli Stati chiedendo compensazioni, in base a una previsione di perdita di profitto a causa di normative legittimamente votate da Parlamenti eletti. In Italia sono ormai decine le mozioni presentate per chiedere alle Amministrazioni locali di opporsi al trattato di libero scambio: Regione Toscana, Comune di Pisa, di Ancona, di Milano sono tra esse, così come stanno crescendo i comitati locali che sostengono la campagna.

Source: Sabato giornata di mobilitazio...ntro il Ttip - contropiano.org



Mi auguro che questo non passi inosservato, ma come al solito stampa muta.



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MessaggioInviato: 10/10/2014, 21:02 
Intervengo solo ora in ritardo per esprimere la mia ovvia contrarietà a questi trattati.

Privatizzazioni selvagge, demolizione dei diritti dei lavoratori, sdoganamento degli OGM in Europa... c' è di che farsi venire i capelli bianchi.

E tutti i media tacciono.


Speriamo che il movimento di protesta cresca abbastanza da entrare nel focus dei media mainstream, è l' unico modo per portare a conoscenza del grande pubblico queste tematiche.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 14/10/2014, 07:08 
L’EUROPA PROTESTA CONTRO IL TTIP
(MENTRE L'ITALIA DORME)

Immagine

13 ottobre, 2014

http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... o-il-ttip/

FONTE: RT.COM

Decine di migliaia di persone hanno manifestato ieri per le strade in tutta Europa con manifestazioni contro un controverso accordo commerciale tra USA ed Europa.

Le discussioni sul patto chiamato Partenariato Trans-atlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP), sono cominciate lo scorso Febbraio ed, essendo state tenute per la maggior parte a porte chiuse, hanno sollevato moltissima preoccupazione in tutta l’Unione Europea e non solo.

I social network sono mobilitati per una campagna di massa che chiama gli europei e gli americani ad impegnarsi contro “il maggior potenziamento corporativo in un decennio”.

Uno degli organizzatori della dimostrazione di Berlino, Michael Efler, ha dichiarato a Peter Oliver di RT: “Protestiamo contro i negoziati sul libero commercio completamente a porte chiuse, perché dà alle corporazioni più diritti di quanti ne abbiano avuti in tutta la storia.”

Le proteste sono state programmate in 22 paesi in Europa – marce, manifestazioni ed altri eventi pubblici – in più di 1,000 luoghi nella Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna, Grecia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca e paesi Scandinavi.

Secondo l’organizzazione internazionale ATTAC, la decentralizzata Day of Actions (NdT Giorno di Azioni) unisce un numero senza precedenti di gruppi della società civile come anche individui, movimenti sociali, sindacati ed organizzazioni per la difesa dei diritti.

L’obbiettivo principale di queste ondate di protesta e’ “rivendicare la democrazia” che in questa circostanza significa mettere fine ai negoziati dei tre maggiori accordi commerciali: l’accordo UE-USA (TTIP), l’accordo UE-Canada (CETA) e l’accordo sui servizi (TiSA).

Il controverso accordo sul libero commercio, il TTIP, e’ destinato ad abbattere le barriere regolamentari. I suoi sostenitori promettono un aumento di 100 miliardi di euro per il PIL dell’UE, e quasi $90 miliardi per il PIL degli USA, oltre alla creazione di più 700,000 posti di lavoro negli USA.

Gli oppositori del TTIP avvertono comunque che queste cifre sono molto ottimistiche. Dicono che mentre prodotti e servizi a basso prezzo sommergeranno l’Europa, l’accordo creerà problemi ambientali, perdita della sovranità economica e porterà torrenti di alimenti geneticamente modificati e disoccupazione.

Nel Regno Unito, ove si stanno tenendo una dozzina di proteste, la gente teme circa il destino dei servizi pubblici del paese – sistema sanitario, sistema educativo, persino la BBC potrebbe essere suscettibile a interferenze da parte di grosse compagnie statunitensi.

A Londra, lo studioso di storia e giornalista investigativo Andy Worthington ha dichiarato a Harry Fear di RT che la gente ha delle ragioni per non aver fiducia ai politici che mentre stanno tranquillizzando loro fin dagli anni 80, allo stesso tempo “stanno consegnando alle corporazioni sempre più potere.”

L’accordo commerciale tra UE e gli USA potrebbe essere finalizzato alla fine di quest’anno.

I leader di Canada e dell’UE hanno firmato l’Accordo Economico e Commerciale Onnicomprensivo (CETA) questo Settembre che deve ancora essere ratificato. Esso rimuoverà più del 99% delle tariffe tra le due economie fino al 2016.

L’Accordo del Commercio dei Servizi (TiSA) pianifica la liberalizzazione del commercio dei servizi come quelli bancari e dei trasporti tra i 23 paesi ed e’ stato iniziato dagli USA. La sua versione di bozza e’ stata rilasciata lo scorso Giugno da WikiLeaks, ed ha provocato forti critiche.

Oltre alle azioni intraprese per fermare il TTIP, la gente di tutto il globo partecipa anche in un’altra serie di manifestazioni questo Sabato – la Global Frackdown Day (NdT Giornata globale per fermare il Fracking), che si pone l’obbiettivo di protestare contro la controversa tecnica per l’estrazione di petrolio e gas nota come fracking (NdT Fratturazione idraulica).

Iniziata dal gruppo per i diritti del consumatore Food & Water Watch, la giornata del Global Frackdown unifica tutti i continenti nella loro lotta per la protezione dell’aria, dell’acqua, del clima e delle comunità dalla tecnica del fracking.

Fonte: rt.com

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http://rt.com/news/195144-europe-protests-stop-ttip/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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