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La moria delle api
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Autore:  vimana131 [ 19/03/2018, 21:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Cita:

L'economia di api & Co.
Wwf invita i cittadini a partecipare alla consultazione pubblica e chiedere a Ue stop a pesticidi pericolosi

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Le sole api selvatiche, che contano oltre 20.000 specie, garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa. Solo un dato per dare la misura del valore dell’impollinazione, uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dalla natura sia per il benessere umano che per la nostra economia.

Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono in vasta misura dall'impollinazione animale, mentre delle circa 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell'industria quasi l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali: non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli ed altri vertebrati. Ma più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione è a rischio estinzione.

Per tutelare gli impollinatori, il Wwf invita i cittadini a partecipare alla consultazione pubblica della Commissione Europea sulle politiche per la difesa delle api domestiche e selvatiche e altri impollinatori (il cui termine scade il 5 aprile) e chiedere all'Ue un’agricoltura senza pesticidi e una Politica Agricola Comune più sostenibile.

Il prossimo 22 marzo è attesa una importante decisione per garantire la tutela degli impollinatori. La Commissione Ue dovrà decidere sul divieto definitivo di alcuni insetticidi neonicotinoidi accusati di essere tra i principali responsabili della moria delle api domestiche e selvatiche, come ha confermato un recente rapporto presentato dall’Efsa (Agenzia Europea per la sicurezza alimentare).

Attraverso la consultazione pubblica avviata dalla Commissione Europea, i cittadini possono far sentire forte la propria voce per chiedere politiche serie e concrete per la conservazione delle api domestiche e selvatiche e degli altri animali impollinatori. La richiesta del Wwf rientra nell'azione "BeeSafe" del Wwf Italia a tutela delle api che si inserisce nella campagna “Cambia la Terra”, promossa da Federbio per un’agricoltura libera dai pesticidi e l’aumento della superficie agricola condotta con pratiche agricole ecologiche.

Qualche numero sul valore ecologico e economico degli impollinatori: delle oltre 1.400 specie vegetali che producono il nostro cibo e i prodotti dell'industria che derivano dalle piante, quasi l'80% richiede l'impollinazione da parte di animali; le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo circa il 35% della produzione globale di cibo; più della metà del consumo mondiale di grassi ed oli viene da piante impollinate da animali.

Delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione globale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4mila varietà agricole dipendono dalle api. Negli ultimi 50 anni il volume della produzione agricola è aumentato del 30% grazie al contributo diretto degli animali impollinatori.

Parecchi raccolti a livello globale, come ad esempio caffè e cacao, rappresentano anche un'importante fonte di reddito per i paesi in via di sviluppo e non ci sarebbero senza impollinatori. Il cioccolato, ad esempio, deriva dai semi dell'albero del cacao, il valore mondiale annuo della raccolta dei suoi baccelli è di 5,7 bilioni di dollari Usa; queste cifre poggiano sull'intervento esclusivo di un piccolissimo Dittero, essenziale per l'impollinazione dei fiori e senza il quale dovremmo dire addio al cioccolato.


http://www.adnkronos.com/sostenibilita/ ... e94CN.html

Autore:  vimana131 [ 27/04/2018, 22:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Cita:

Stop ai neonicotinoidi, nemici delle api


Stop all'uso all'aperto dei neonicotinoidi, pesticidi considerati dannosi per le api. I rappresentanti degli Stati membri dell'Ue hanno appoggiato in un comitato oggi la proposta della Commissione Europea di limitare l'uso di tre principi attivi (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, noti come neonicotinoidi), che secondo l'Efsa (European Food Safety Authority) sono dannosi per le api, se usati in campo aperto. La protezione delle api, insetti essenziali per l'ecosistema, "è un tema importante per la Commissione Europea, dato che riguarda la biodiversità, la produzione alimentare e l'ambiente", sottolinea l'esecutivo Ue.

Il collegio dei commissari ne aveva già discusso il 29 marzo e il presidente Jean-Claude Juncker aveva chiarito che si trattava di un tema prioritario. Le restrizioni concordate oggi vanno al di là delle misure già in vigore dal 2013. Verranno vietati tutti gli usi all'aperto delle tre sostanze, il cui utilizzo sarà permesso solo nelle serre permanenti, dove non è prevista l'esposizione alle api. Per il commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis, "la Commissione ha proposto queste misure mesi fa, sulla base del parere scientifico dell'Efsa".

"La salute delle api rimane importantissima per me, dato che riguarda la biodiversità, la produzione alimentare e l'ambiente", conclude il commissario. Le api svolgono, insieme ad altri insetti, la funzione di impollinatrici, indispensabile per il mondo vegetale: la Fao nota che delle 100 specie vegetali che forniscono il 90% del cibo nel mondo, 71 sono impollinate dalle api. Dal 1998, gli apicoltori in Europa hanno iniziato a riportare un'insolita debolezza e mortalità degli sciami di api domestiche, in particolare in Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Spagna, Olanda e Italia, dovuta ad una serie di cause. Il regolamento sarà ora adottato dalla Commissione Europea nelle prossime settimane e sarà applicabile entro fine anno.

Greenpeace accoglie con grande soddisfazione. Secondo l’organizzazione ambientalista, oggi è una grande giornata per il futuro dell’agricoltura europea. "Questa è una notizia importante per le api, l’ambiente e tutti noi. Il voto a favore dell’Italia certifica l’attenzione dei cittadini italiani per la protezione degli impollinatori - dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia - I danni di questi neonicotinoidi sono ormai incontestabili. Bandire questi insetticidi è un passo necessario e importante, il primo verso una riduzione dell'uso di pesticidi sintetici e a sostegno della transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti".

Soddisfatto anche Carlo Petrini, presidente di Slow Food: "Oggi gli Stati membri dell’Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia. Si tratta di una vittoria importante non solo per le api ma per l’intera società. Questo voto è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all’intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali. Siamo di fronte a un passo fondamentale verso un’agricoltura buona, pulita e giusta".

"Un giorno che passerà alla storia" anche per Martine Dermine, coordinatore della Save the Bees Coalition e del Presidio Slow Food dell’ape nera belga, "perché da quando sono stati autorizzati, 20 anni fa, i neonicotinoidi hanno decimato milioni di alveari in tutta Europa. Gli Stati membri hanno espresso un segnale nettissimo a favore della protezione dell’ambiente e di un’agricoltura più sostenibile".


http://www.adnkronos.com/sostenibilita/ ... 1saKM.html

Autore:  vimana131 [ 20/05/2019, 22:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Cita:

Il calo della popolazione di api nel mondo mette a rischio la sicurezza alimentare e la nutrizione globali
Nella Giornata Mondiale delle Api, la FAO lancia un appello per un rinnovato impegno per la difesa di queste preziose alleate nella lotta alla fame

Il declino globale della popolazione di api rappresenta una minaccia grave per un ampio numero di piante vitali per il benessere e i mezzi di sostentamento dell’uomo. I paesi dovrebbero fare di più per tutelare queste preziose alleate nella lotta contro la fame e la malnutrizione – questo il messaggio della FAO per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Api.

Il numero di api e di altri impollinatori sta calando in diverse parti del pianeta, soprattutto a causa dell’agricoltura intensiva, delle mono colture, dell’eccessivo utilizzo di input agricoli chimici, dell’aumento delle temperature causato dai cambiamenti climatici – elementi che influenzano sia i raccolti che la nutrizione. Se questo trend dovesse continuare, alimenti di grande importanza per la nutrizione, come frutta, noci e molte verdure, verranno mano a mano rimpiazzati da colture come riso, mais, patate, risultando in una dieta sbilanciata.

“Le api sono gravemente minacciate dagli effetti combinati dei cambiamenti climatici, dall’agricoltura intensiva, dall’uso di pesticidi, dalla perdita di biodiversità e dall’inquinamento” ha avvertito il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva in un video messaggio per la Giornata Mondiale delle Api. “La mancanza delle api e di altri impollinatori farebbe sparire il caffè, le mele, le mandorle, i pomodori, il cacao dalle nostre tavole – solo per nominarne alcuni alimenti che dipendono dall’impollinazione. I paesi devono adottare politiche e sistemi alimentari più sostenibili e attenti agli impollinatori”.

Nel suo messaggio Graziano da Silva ha invitato ognuno di noi a fare scelte più attente ai bisogni degli impollinatori: “anche coltivare fiori sul balcone di casa contribuisce a questa causa” ha aggiunto.

Le celebrazioni della Giornata Mondiale delle Api presso la FAO ha visto la partecipazione della Ministra slovena per l’Agricoltura, la Silvicoltura e l’Alimentazione Aleksandra Pivec, il Presidente dell’Associazione Slovena Apicoltori Boštjan Noč e il Vice Presidente di Apimondia Peter Kozmus.

Piccoli insetti, grandi benefici

Le api sono proverbiali grandi lavoratrici e, tramite l’impollinazione, forniscono un servizio ecosistemico fondamentale per la riproduzione di molte piante coltivate e selvatiche, che sono fondamentali per la produzione alimentare, per i mezzi di sussistenza umana e per la biodiversità.

Le api, e gli altri impollinatori, come uccelli e pipistrelli, influenzano la produzione del 35 percento delle coltivazioni mondiali, incidendo positivamente sulla produzione di 87 delle colture più importanti, oltre a quella di diversi derivati medici.

Circa due terzi delle piante che sfamano il mondo dipendono dall’impollinazione da parte di insetti o altri animali per produrre frutti sani o semi per il consumo umano. L’impollinazione beneficia la nutrizione umana, permettendo non solo una maggiore produzione, ma anche una maggiore varietà e qualità di frutti, noci e semi.

La FAO promuove diverse attività per incoraggiare l’adozione di pratiche agricole sensibili all’impollinazione, come la Global Action on Pollination Services for Sustainable Agriculture (Azione Globale sui Servizi di Impollinazione per un’Agricoltura Sostenibile n.d.t.) e l’Iniziativa Internazionale per gli Impollinatori.

Il recente rapporto FAO Stato della Biodiversità per l’Alimentazione e l’Agricoltura sottolinea che diverse specie associate con la biodiversità, come le api, sono gravemente minacciate, e si appella ai governi e alla comunità internazionale perché si fatto di più per affrontare i fattori che favoriscono la perdita della biodiversità.

Un ulteriore studio intitolato Assessment of Pollinators, Pollination and Food Production (Valutazione degli Impollinatori, dell’Impollinazione e della Produzione Alimnetare n.d.t.) rilasciato dalla Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), con input di esperti FAO, elenca diversi modi per tutelare efficacemente la popolazione di impollinatori per il bene della sicurezza alimentare e della biodiversità.

Quella di quest’anno è la seconda celebrazione della Giornata Mondiale delle Api. L’evento di oggi presso la FAO mira a portare l’attenzione sull’importante ruolo che le api e gli altri impollinatori svolgono per l’alimentazione e l’agricoltura. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Governo della Repubblica di Slovenia eApimondia, e si è svolto in parallelo con le celebrazioni della Giornata presso la sede delle Nazioni Unite a New York.




http://www.meteoweb.eu/2019/05/il-calo- ... i/1264411/

Autore:  Morley [ 20/05/2019, 23:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Si si, abbiamo capito, ma le vostre conclusioni?

Autore:  Wolframio [ 21/05/2019, 06:33 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Le mie conclusioni sono che: tutti a puntare il dito contro i pesticidi pericolosi, ma si ignora deliberatamente la causa principale che è il sovraffollamento di campi elettromagnetici innaturali.
Certo che l'urbanizzazione, l'uso di fitofarmaci e diserbanti e tutto i resto, contribusce alla scomparsa delle api e non solo le api.
Ma il drastico calo è in sibiosi con l'aumento dei campi elettromagnetici, quali antenne di telefonia eccetera e di questo se ne parla poco.

Autore:  bleffort [ 21/05/2019, 12:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Io è da anni che dico che su questo tema c'è una sordità da parte dell'opinione pubblica e dalle istituzioni preoccupante. [:(]
Le onde elettromagnetiche e le microonde non solo influenzano "cuocendo" la vita biologica ma, anche il riscaldamento globale altro che fumi, Co2 ecc., queste per Gaia sono poca cosa. [:305]

Autore:  Aztlan [ 22/05/2019, 14:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Potrebbe essere collegato a quanto succede alle balene, uccelli migratori, pesci... in comune hanno avrebbero l' orientarsi col campo magnetico...

Il che potrebbe significare anche che il cambiamento dei poli magnetici è già in corso.

Autore:  bleffort [ 22/05/2019, 16:12 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Aztlan ha scritto:
Potrebbe essere collegato a quanto succede alle balene, uccelli migratori, pesci... in comune hanno avrebbero l' orientarsi col campo magnetico...

Il che potrebbe significare anche che il cambiamento dei poli magnetici è già in corso.


Il cambiamento dei poli magnetici non credo che può far aumentare la temperatura climatica della terra, può solo contribuire (forse) ad un pò di disorientamento di questi animali, che poi i poli magnetici della terra, se si invertiranno lo faranno secondo me repentinamente.

Autore:  Wolframio [ 22/05/2019, 16:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

i telefoni cellulari concausa nella moria delle api

http://www.florablog.it/2011/05/26/e-uf ... delle-api/

Autore:  Morley [ 22/05/2019, 21:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Quando il degenere umano omologa come "innocua" una trovata lucrosa, considera al massimo l'influenza che ne ha sulla sua specie, ma la catena biologica è immensa e gli effetti collaterali imprevedibili, e quindi le rotture inarrestabili quando l'equibrio è infranto.

L'elettronica insieme alla chimica ed all'atomica sono il suicidio degli OGM.
Avevano torto gli Oscurantisti?

Autore:  Thethirdeye [ 22/05/2019, 22:34 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

La Francia salva le api e vieta tutti i 5 pesticidi responsabili della loro morte
https://www.greenme.it/informarsi/agric ... rancia-api

Autore:  sottovento [ 22/05/2019, 22:44 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Thethirdeye ha scritto:
La Francia salva le api e vieta tutti i 5 pesticidi responsabili della loro morte
https://www.greenme.it/informarsi/agric ... rancia-api

Mi sembra un'ottima notizia.

Autore:  Morley [ 22/05/2019, 23:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Anatema! Adesso Zion vi manderà le api killer, i mercati vi insegneranno a vietare.

Autore:  vimana131 [ 14/08/2020, 16:12 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Strage api nel Bresciano: morti 4 milioni di insetti, ipotesi pesticidi agricoli
Strage di api nella Bassa bresciana: a causarne la morte (ben 4 milioni di insetti) potrebbero essere stati i pesticidi

Strage di api nella Bassa bresciana in due riserve lungo l’Oglio, tra Villachiara, Borgo San Giacomo e il Cremonese: a causarne la morte (ben 4 milioni di insetti) potrebbero essere stati i pesticidi.
I carabinieri forestali di Cremona e le Ats di Brescia e Cremona con l’Istituto Zooprofilattico di Brescia, ipotizzano l’inquinamento da prodotti usati in agricoltura. Gli specialisti stanno esaminando un campione di api, mentre il Parco dell’Oglio ha avviato le analisi sulla vegetazione, preparando la denuncia contro ignoti per danneggiamento della fauna selvatica e per inquinamento.


http://www.meteoweb.eu/2020/08/strage-a ... i/1467479/

Autore:  ArTisAll [ 09/11/2020, 17:43 ]
Oggetto del messaggio:  Re: La moria delle api

Sos api, 2020 negativo ma l'aiuto può arrivare dalle città


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- In una Italia a mobilità frenata dall'emergenza sanitaria, anche chiusi in casa in lockdown, si può essere concretamente amici delle api in una sorta di pronto soccorso da remoto.

"Basta avere una pianta di rosmarino, di melissa o di lavanda in terrazza per dare una mano agli apicoltori. Così come vanno bene le fragole in balcone o la moda degli alveari sui tetti, tanto in voga a Parigi come a Kiev in Ucraina, sono un bel modo per sostenere l'apistica che è una delle attività agricole più fragili". A dirlo è l'esperto apistico marchigiano Pierluigi Pierantoni, presidente della Cooperativa Apicoltori montani di Matelica, nel sottolineare che "il 2020 è stato un anno No anche per le api e per chi ha fatto del miele, polline e derivati una professione. Soprattutto nella prima parte dell'anno faceva troppo freddo nelle terre più alte di notte e le fioriture hanno tardato. Non così disastroso come il 2018 ma comunque siamo ancora in difficoltà per l'assenza delle piogge. Da qui l'appello a chi vive in città".

L'ape, sottolinea con passione Pierantoni, "è l'insetto più evoluto in natura, ma un singolo esemplare non vale nulla. A rendere prezioso questo impollinatore è la sua entità sociale capace di creare la monarchia più democratica: un'arnia conta mediamente 100mila esemplari con ruoli socialmente condivisi.

Ma a mettere in crisi questo sistema perfetto, secondo Pierantoni, sono la chimica e le monoculture, in Veneto, Lombardia e Emilia Romagna in particolare. Nei campi non vedi più girasoli o un fiordaliso, e insieme agli sbalzi climatici, ne risulta un insieme di incertezze con forti oscillazioni nella produzione di un alveare che spazia da zero a 60 Kg". (ANSA).
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Fonte

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