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11/09/2012, 12:44

Referendum: lavoro, depositati due quesiti
chiedono ripristino del vecchio articolo 18

11 settembre, 12:24

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 57230.html

(ANSA) - ROMA, 11 SET - Sono stati depositati in Cassazione i due quesiti referendari sul lavoro sostenuti da Idv, Sel, Cofferati e altri sindacalisti, esponenti della società civile e giuristi. Presenti, negli uffici della Suprema corte, il leader Idv Antonio Di Pietro, Nichi Vendola per Sel, Gianni Rinaldini della Fiom. I quesiti chiedono l'abrogazione della deroga alla contrattazione collettiva e il ripristino del vecchio articolo 18 sulla reintegra.

21/09/2014, 10:00

A proposito di articolo 18: breve storia delle lamentele dei datori di lavoro [:D]

Immagine

21/09/2014, 10:35

Thethirdeye ha scritto:


A proposito di articolo 18: breve storia delle lamentele dei datori di lavoro [:D]

Immagine


ma non è solo l'abolizione del reintegro..
è soprattutto il demansionamento libero..
capito?
se vuoi licenziare uno
lo sbatti a pulire i cessi,
quello si dimette..
e non devi neanche pagare l'indennizzo..

21/09/2014, 11:50

mik.300 ha scritto:

Thethirdeye ha scritto:


A proposito di articolo 18: breve storia delle lamentele dei datori di lavoro [:D]

Immagine


ma non è solo l'abolizione del reintegro..
è soprattutto il demansionamento libero..
capito?
se vuoi licenziare uno
lo sbatti a pulire i cessi,
quello si dimette..
e non devi neanche pagare l'indennizzo..

Come qualcuno ha fatto notare a Babbeo Renzi,
«Vogliono cancellare la libertà dei lavoratori».

Questo è stato chiesto esplicitamente dall'Entità Oscura che ci sta distruggendo,
tramite i diktat di questo Premier cialtrone ed incompetente.

21/09/2014, 15:40

domenica 21 settembre 2014
QUANTE BALLE SULL’ARTICOLO 18

RAI Radio Due

http://www.emilianobrancaccio.it/2014/0 ... ticolo-18/

RAI Radio Due, Ovunque6 – 21 settembre 2014. Le nuove proposte del governo Renzi sul mercato del lavoro mirano ad accrescere ulteriormente la flessibilità dei contratti, prevedendo in alcuni casi anche l’abolizione delle tutele dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati. I fautori della riforma sostengono che occorre superare le rigidità e i dualismi del mercato del lavoro italiano per rilanciare l’economia e l’occupazione. Tuttavia i dati dell’OCSE mostrano una realtà ben diversa da quella che viene solitamente raccontata. Basti notare che tra il 1999 e il 2013 l’Italia ha già fatto registrare una delle più pesanti cadute degli indici di protezione dei lavoratori, addirittura tripla rispetto alla riduzione che si è registrata nello stesso periodo in Germania. Questo significa, per intenderci, che le riforme Biagi e Fornero hanno accresciuto la precarizzazione del lavoro molto più della famigerata riforma Hartz realizzata in Germania. Inoltre, oggi l’Italia si caratterizza per un livello generale di protezione dei lavoratori pressoché in linea con quello di molti paesi europei, come Germania e Belgio, e inferiore al livello generale di protezione dei lavoratori in Francia. Ed ancora, la protezione dei lavoratori a tempo indeterminato è già inferiore a quella che si registra in Germania. Riguardo poi al dualismo tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori temporanei, questo in Germania è oltre tre volte maggiore che in Italia. Infine, come è noto, per la stessa ammissione dell’attuale capo economista del FMI, vent’anni di ricerche empiriche hanno negato l’esistenza di una relazione tra maggiore precarietà del lavoro e minore disoccupazione. Di fatto, l’unico effetto plausibile dei contratti precari è che essi riducono il potere rivendicativo dei lavoratori e quindi consentono di ridurre i salari. Ma l’idea che abbattendo i salari si esca dalla crisi è anch’essa smentita dai fatti. Lo dimostra la Grecia, che nonostante un vero e proprio crollo delle retribuzioni continua a registrare crescita della disoccupazione e aumenti del debito. Emiliano Brancaccio (Università del Sannio) intervistato da Natascha Lusenti e Francesca Fornario.

QUANTE BALLE SULL'ARTICOLO 18

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=toucClY0IMo[/BBvideo]

21/09/2014, 16:37

Su due leve puoi agire per ripristinare la competitività del tessuto economico produttivo di un paese:

- moneta
- lavoro

Siccome sulla prima non puoi più da quando abbiamo firmato certi trattati rimane (ahinoi) solo una a disposizione da usare.

Forse è il caso di riprendere in mano la prima "leva"?

21/09/2014, 17:16

Atlanticus81 ha scritto:

Su due leve puoi agire per ripristinare la competitività del tessuto economico produttivo di un paese:

- moneta
- lavoro

Siccome sulla prima non puoi più da quando abbiamo firmato certi trattati rimane (ahinoi) solo una a disposizione da usare.

Forse è il caso di riprendere in mano la prima "leva"?


Direi di sì.... speriamo solo di non dover attendere il default per svegliarci.... [:p] [:o)]

22/09/2014, 09:22

Thethirdeye ha scritto:

domenica 21 settembre 2014
QUANTE BALLE SULL’ARTICOLO 18

RAI Radio Due

http://www.emilianobrancaccio.it/2014/0 ... ticolo-18/

RAI Radio Due, Ovunque6 – 21 settembre 2014. Le nuove proposte del governo Renzi sul mercato del lavoro mirano ad accrescere ulteriormente la flessibilità dei contratti, prevedendo in alcuni casi anche l’abolizione delle tutele dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati. I fautori della riforma sostengono che occorre superare le rigidità e i dualismi del mercato del lavoro italiano per rilanciare l’economia e l’occupazione. Tuttavia i dati dell’OCSE mostrano una realtà ben diversa da quella che viene solitamente raccontata. Basti notare che tra il 1999 e il 2013 l’Italia ha già fatto registrare una delle più pesanti cadute degli indici di protezione dei lavoratori, addirittura tripla rispetto alla riduzione che si è registrata nello stesso periodo in Germania. Questo significa, per intenderci, che le riforme Biagi e Fornero hanno accresciuto la precarizzazione del lavoro molto più della famigerata riforma Hartz realizzata in Germania. Inoltre, oggi l’Italia si caratterizza per un livello generale di protezione dei lavoratori pressoché in linea con quello di molti paesi europei, come Germania e Belgio, e inferiore al livello generale di protezione dei lavoratori in Francia. Ed ancora, la protezione dei lavoratori a tempo indeterminato è già inferiore a quella che si registra in Germania. Riguardo poi al dualismo tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori temporanei, questo in Germania è oltre tre volte maggiore che in Italia. Infine, come è noto, per la stessa ammissione dell’attuale capo economista del FMI, vent’anni di ricerche empiriche hanno negato l’esistenza di una relazione tra maggiore precarietà del lavoro e minore disoccupazione. Di fatto, l’unico effetto plausibile dei contratti precari è che essi riducono il potere rivendicativo dei lavoratori e quindi consentono di ridurre i salari. Ma l’idea che abbattendo i salari si esca dalla crisi è anch’essa smentita dai fatti. Lo dimostra la Grecia, che nonostante un vero e proprio crollo delle retribuzioni continua a registrare crescita della disoccupazione e aumenti del debito. Emiliano Brancaccio (Università del Sannio) intervistato da Natascha Lusenti e Francesca Fornario.

QUANTE BALLE SULL'ARTICOLO 18

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=toucClY0IMo[/BBvideo]


L'art 18 non esiste già
X i neoassunti..
Tempo determinato,cocopro, p. Iva,
Ecc.ecc.ecc.

Quello serve x smaltire il pregresso..

Ma poi a guardare meglio
La nuova tipologia senza art. 18
e' un tempo determinato mascherato..

22/09/2014, 14:13

Bene provate achedere un prestito, alle banche o alle finanziare, od un mutuo senza un contratto a tempo indeterminato !!! e anche se ce l'hai non è detto che te lo concedano ... come se il denaro te lo devono regalare !!!

22/09/2014, 15:30

Thethirdeye ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

Su due leve puoi agire per ripristinare la competitività del tessuto economico produttivo di un paese:

- moneta
- lavoro

Siccome sulla prima non puoi più da quando abbiamo firmato certi trattati rimane (ahinoi) solo una a disposizione da usare.

Forse è il caso di riprendere in mano la prima "leva"?


Direi di sì....speriamo solo di non dover attendere il default per svegliarci


.... [:p] [:o)]


All' atto pratico il default c'è da parecchi anni e "gli ultimi", quelli alla base della piramide, se ne sono accorti per ...primi [V]
Possiamo quindi dire:
Speriamo solo di non dover attendere che il default investa anche le categorie più agiate! [8]

22/09/2014, 16:47

Atlanticus81 ha scritto:

Su due leve puoi agire per ripristinare la competitività del tessuto economico produttivo di un paese:

- moneta
- lavoro

Siccome sulla prima non puoi più da quando abbiamo firmato certi trattati rimane (ahinoi) solo una a disposizione da usare.

Forse è il caso di riprendere in mano la prima "leva"?

e' necessario rispolverare il modo in cui fu superata la crisi del 1929.......cio' l'avvio di opere pubbliche in modo massiccio.....ma i ns politici sono all'altezza????direi di no...[;)]

22/09/2014, 16:55

ubatuba ha scritto:

Atlanticus81 ha scritto:

Su due leve puoi agire per ripristinare la competitività del tessuto economico produttivo di un paese:

- moneta
- lavoro

Siccome sulla prima non puoi più da quando abbiamo firmato certi trattati rimane (ahinoi) solo una a disposizione da usare.

Forse è il caso di riprendere in mano la prima "leva"?

e' necessario rispolverare il modo in cui fu superata la crisi del 1929.......cio' l'avvio di opere pubbliche in modo massiccio.....ma i ns politici sono all'altezza????direi di no...[;)]


basterebbe ripristinare
il glass steagall act..
non è possibile che le banche
si giochino in borsa
i soldi dei correntisti..

questo sgonfierebbe
anche il mercato speculativo..

agli speculatori pokeristi
ovviamente
più è grosso il piatto,
più è forte la vincita..

22/09/2014, 17:42

In abbondanza di lavoro non sarei contrario ad una modifica dell'articolo 18,se non altro per dare possibilità alle aziende di lasciare a casa quelli che proprio non hanno voglia di lavorare per lasciare posto a chi se lo merita.

Ma con lo stato attuale delle cose dove lavoro non c'è ne è l'ultimo dei problemi.

Qualcosa di utile sarebbe diminuire le tasse sul lavoro,ma renzi cose utili non ne fa.

Nell'azienda di suo padre(indagato per bancarotta) l'unico assunto era fonzie,gli altri tutti precari.
Ultima modifica di Ronin77 il 22/09/2014, 17:43, modificato 1 volta in totale.

22/09/2014, 17:53

in un momemto come questo anzike'toccare art 18,di certo si po' migliorare,sarebbe necessario cercare abbassare le tasse x fare si che la ripresa possa concretizzarsi,se le famiglie non hanno liquidi x comprare,non e' modificando l'art 18 che risolvono il problema.....[;)]

22/09/2014, 20:11

Ronin77 ha scritto:

In abbondanza di lavoro non sarei contrario ad una modifica dell'articolo 18,se non altro per dare possibilità alle aziende di lasciare a casa quelli che proprio non hanno voglia di lavorare per lasciare posto a chi se lo merita.

Ma con lo stato attuale delle cose dove lavoro non c'è ne è l'ultimo dei problemi.

Qualcosa di utile sarebbe diminuire le tasse sul lavoro,ma renzi cose utili non ne fa.

Nell'azienda di suo padre(indagato per bancarotta) l'unico assunto era fonzie,gli altri tutti precari.


Cioè' ma si può' licenziare
Basta che c sia un motivo valido..
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