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Thethirdeye ha scritto: Cita:
rmnd ha scritto:
Fenomelogie criminali che rasentano la patologia come questi omicidi non si affrontano in modo ideologico, con una contrapposizione maschio-femmina. Si banalizza la questione. Si affrontano per quanto possibile con leggi più severe iniziando dai fenomeni di stalking. Certo anche con l'educazione, ma riconoscendo che vi sarà sempre una componente istintiva che non potrà mai essere del tutto eliminata nè prevista in talune situazioni.
Quella che tu chiami "componente istintiva", io la definisco "componente evolutiva". Nel senso che è l'evoluzione interiore (o meno) del singolo uomo (e della singola donna) a determinare semmai un atto estremo come quelli che vengono registrati all'interno di questo genere di casistiche. E' in virtù di ciò che (definendo colui che NON accetta di vedere la propria donna con un altro uomo e che per questo la violenta fisicamente, psicologicamente, la tortura o addirittura la priva della vita) mi sono permesso di parlare di
uomo con la clava. Di conseguenza, credo si possa parlare di "banalizzazione della questione" proprio quando si tenta di ricondurre il tutto ad una mera questione di istinto o di impulsività. Si può essere infatti istintivi e/o impulsivi quanto si vuole.... ma non possiamo di certo ignorare che moltissimi uomini, di fronte alla fine di una relazione, scelgano di girare i tacchi e di ricrearsi una vita altrove. Piuttosto, sempre secondo il mio modesto punto di vista, andrebbero maggiormente considerati gli aspetti educativi (da te citati) e quelli puramente culturali. Anche perché, diciamocelo chiaramente..... NON è forse una BECERA cultura del "Machismo" e del "Maschilismo" ad essere parte fondante del "credo" di questi assassini? Chi sono questi signori? Andiamo a vedere caso per caso le loro storie, il loro vissuto, le loro capacità di interagire con il prossimo, con gli animali, con la natura e tutto il resto. Scopriremmo che questi signori abitano nelle caverne.... altro che
un giorno di ordinaria follia.....
ogni caso penso sia a sè.
Non ci sono solo i "delfino" (patologia 100%), o casi di delitti di ordinaria gelosia possessiva. Ci sono anche casi , dove la parte più debole davanti alla legge (l'uomo) in caso di separazione, può vedersi privato della casa, di parte del suo denaro, dei suoi beni, auto compresa, dei figli e tutta vantaggio di donne che sono in grado di mantenersi benissimo e che magari in quella casa dove viveva con l'ex marito, per metà sempre di proprietà del l'ex marito, ci va a convivere il suo nuovo compagno.
Qualche caso ne ho esperienza diretta con alcuni colleghi di lavoro,o di colleghi di amici.
E francamente in questi casi non capisco tanta seraficità e debolezza. Penso che in queste circostanze occorra essere pratici. Se la tua ex moglie non ti viene incontro, anzi fa di tutto per rovinarti, allora uno si dovrebbe porre la domanda : "mi conviene subire quello che la legge impone, o piuttosto farla fuori fingendomi pazzo?" . In quel caso uno si fa due conti e poi decide che fare. Io penso che in quelle circostanze propenderei la seconda ipotesi perchè va bene rifarsi la vita ognuno per proprio conto ma non è minimamente accettabile che l'altra persona faccia di tutto per buttarti in mezzo alla strada.
[}:)]
E un po' come il commerciante esasperato che subisce continue rapine. Alla fine visto che la legge non lo tutela, agisce per disperazione.
E lo stesso discorso speculare lo si può fare per donne vessate da uomini col fenomeno della stalking. Continue e ripetute violenze e minacce senza che la legge possa far molto, alla fine per disperazione una donna può "giustamente" farsi giustizia da sola.
Ripeto, ogni caso è a sè.