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Tra i dossier italiani c'è quello su un'azienda milanese che sta diventando un caso mondiale: è l'unica a mettere sul mercato un'arma cibernetica, come loro stessi la definiscono. Un apparato dichiaratamente "offensivo" con potenzialità sconvolgenti chiamato Remote Control System, Rcs. Lo ha inventato la Hacking Team che dal suo quartiere generale di via Moscova conduce un marketing altrettanto aggressivo. Rcs è il più moderno cavallo di Troia concepito finora: un Trojan che entra in computer e smartphones per trasformarli in uno strumento a disposizione dello spione. Cattura, copia e trasmette ogni dato: mail, conversazioni telefoniche o Skype, pagine Internet consultate, password, post sui social network, posizione satellitare. Non solo: può attivare telecamera o macchina fotografica dell'apparecchiatura, filmando o facendo scatti all'insaputa dell'utilizzatore. E far partire il microfono registrando le conversazioni che avvengono nelle vicinanze. "E' come se gli infilassimo dentro un agente segreto, che non verrà mai scoperto", recita la loro brochure.
"Trojan come questo sono la risposta delle aziende della sorveglianza alle comunicazioni cifrate e al boom dei colloqui via Skype, che davano problemi a essere intercettate, perché sono criptate", spiega a "l'Espresso" Andy Mueller Maghun, il volto pubblico del Chaos Computer Club ossia il più celebre collettivo hacker d'Europa. "Sono venuto a conoscenza dell'Hacking Team nel 2009, dopo che mi sono intrufolato alla megaconferenza dell'intelligence elettronica Iss", racconta lo specialista statunitense Christopher Soghoian, "loro sono gli unici a non mostrare pudore e cercare di catturare l'attenzione".
In una recente convention, il fondatore della società David Vincenzetti ha spiegato di avere venduto il suo 007 telematico a 30 clienti in 20 Paesi, "tutti organismi statali in nazioni non sottoposte ad embargo". Ingaggiare questo agente specialissimo costa 200 mila euro l'anno e i suoi creatori - finanziati da fondi bancari italiani con agevolazioni del ministero delle Attività produttive - sostengono di avere adottato ogni misura per impedire illeciti da parte dei dipendenti. Ma la commercializzazione di sistemi invisibili e invadenti come Rcs sta aprendo un dibattito nei Paesi anglosassoni sui limiti e le regole per l'impiego di queste bombe atomiche dello spionaggio. Esperti come Soghoian ritengono che i venditori di software per la sorveglianza non siano eticamente diversi dai mercanti di Kalashnikov: anzi, nel caso dei mitragliatori c'è un oggetto che può essere seguito fisicamente e a volte fermato alla frontiera, mentre i programmi informatici "d'assalto" possono essere ceduti ovunque.
Luigi Bisignani FACCENDIERI WEB.
Parenti stretti del Trojan d'attacco sono già finiti in mani spregiudicate. La procura di Napoli ne ha scoperto uno utilizzato da Bisignani, considerato il faccendiere principe dell'ultimo decennio, che poteva sfruttarlo per spiare a piacimento. Come ha fatto a ottenerlo? E' il prodotto di una delle aziende del settore o è stato confezionato su misura da un programmatore-canaglia? I periti del pm hanno sezionato il sistema informatico, accertandone l'alto livello di sofisticazione ma senza pronunciarsi sulla provenienza. "L'Espresso" ha sottoposto le loro conclusioni allo staff del Citizen Lab di Toronto, che ha indagato sulla sorveglianza elettronica contro il Dalai Lama. E uno dei loro analisti, Seth Hardy, ha concluso che "l'ordigno" di Bisignani non è l'opera di un cane sciolto, né un software che viaggia liberamente su Internet: si tratta di un congegno di provenienza aziendale.
L'origine resta misteriosa. L'inchiesta del pm Woodcock ha evidenziato come Bisignani fosse sponsor e referente della Italgo, società di sicurezza telematica creata da Anselmo Galbusera e controllata dal finanziere Francesco Micheli. Italgo spesso si è unita in consorzio con sigle di Finmeccanica come Selex Sema e Elsag: insieme hanno curato lo schermo cibernetico di Palazzo Chigi. Ma sono proprio le indagini su Finmeccanica ad aprire gravi dubbi sulla trasparenza e l'eticità del settore. La vicenda giudiziaria che sta travolgendo il vertice dell'ultimo colosso tecnologico italiano nasce proprio dall'ingresso di Gennaro Mokbel, pregiudicato romano in rapporti con criminali e neofascisti oggi accusato di ogni genere di traffici, nel capitale della Digint: un'altra ditta che opera nel campo della infosecurity, chiamata persino a blindare la scuderia Ferrari dopo i sospetti di spionaggio da parte dei rivali in Formula1.
Fonte:http://dellamancia.blogspot.it/2012/02/quanto-siamo-spiati.html
http://www.hackingteam.it/Qui sopra cito un mio vecchio post perchè oggi è uscita una notizia molto grave al riguardo!
Hacking Team, allarme della società attaccata: “Siamo fuori controllo”
"Terroristi, estorsori ed altri possono implementare a volontà la nostra tecnologia", spiega l'azienda milanese, che il 6 luglio è stata "derubata" di dati e documenti riservati. Dai file trapelati emergerebbero rapporti con governi repressivi, dal Sudan all’Arabia Saudita
di F. Q. | 9 luglio 2015
“Abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia. Terroristi, estorsori ed altri possono implementarla a volontà. Crediamo sia una situazione estremamente pericolosa, è oramai evidente che esiste una grave minaccia”. Hacking Team, società milanese specializzata nello sviluppo e gestione di software per hackerare computer e smartphone che fornisce a governi di tutto il mondo, lancia l’allarme. All’origine l’attacco hacker che ha subito lo scorso 6 luglio, in cui è stato messo online un file da oltre 400 gigabyte con email, codici, liste clienti poi pubblicati su Twitter, inclusa la corrispondenza virtuale del Ceo David Vincenzetti.
“Prima dell’attacco – spiegano dalla società milanese – potevamo controllare chi aveva accesso alla nostra tecnologia. Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi la utilizza”. Hacking Team sta “valutando se è possibile contenere i danni” e suoi “ingegneri lavorano a ritmo serrato per aggiornare il nostro software Remote Control System che permette ai clienti di avere informazioni di intelligence e su criminali. I nostri clienti hanno sospeso l’uso di questo sistema che è stato compromesso dall’attacco. E’ un passo importante per proteggere informazioni investigative e di polizia”, conclude il comunicato della società.
“Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia”
Dai documenti trapelati emergerebbero i rapporti della società con governi – dal Sudan all’Arabia Saudita – di cui aveva in precedenza negato contatti e ci sarebbero evidenze della vendita dei suoi programmi di sorveglianza ad altre aziende private. Tra i clienti ci sono anche Fbi, polizia brasiliana, istituzioni e governi di tutto il mondo, tra cui anche la Presidenza del Consiglio italiano. Visto il tipo di attività in cui è specializzata, il nome dell’azienda era già emerso nel periodo dello scandalo ‘Datagate‘, in un rapporto della Ong Privacy International su centinaia di aziende private che vendono sistemi di intercettazione simili a quelli usati dalla Nsa. L’estate scorsa la società di sicurezza informatica Kaspersky Lab, insieme a Citizen Lab, proprio osservando i server di Hacking Team aveva scoperto una nuova generazione di virus informatici in grado di spiare smartphone Android e iOS pensata per colpire attivisti, difensori dei diritti umani, giornalisti.
Il nome dell’azienda era già emerso nel periodo dello scandalo Datagate, perché considerata tra le aziende private che vendono sistemi di intercettazione simili a quelli usati dalla Nsa
L’inchiesta della procura di Milano – Sull’hackeraggio dei file della società la procura di Milano ha aperto un fascicolo e l’ipotesi di reato, al momento, è quella di accesso abusivo a sistema informatico. L’inchiesta è seguita dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina il pool competente anche per i reati informatici.
Secondo l’esperto Antonio Forzieri, esperto di sicurezza di Symantec, la violazione dei dati diverrà un caso politico, ma non solo. Anche maggiori timori per i cittadini e rischi di sicurezza anche per quei software, come Adobe Flash, utilizzati da milioni di utenti. E la questione politica è solo la punta, molto pesante, di un iceberg di problemi che Hacking Team dovrà affrontare. Ad iniziare, spiega l’esperto, proprio dai clienti della società milanese che sono venuti alla luce. “Guardando la documentazione ci sono fatture verso Stati con cui non avrebbero dovuto avere affari e che usano software di quel genere per scopi repressivi“, dice Forzieri. E poi ancora: “Il vero punto è che la vicenda evidenzia un vuoto legislativo. Non c’è niente che normi la commercializzazione di questa roba prodotta da Ht.
Capisco che ha fatto comodo, ma questa è la compromissione più grossa della storia non solo per quantità di dati, ma per implicazioni. Finirà nei libri di storia”.L’esperto: “La violazione dei dati diventerà un caso politico. E la vicenda evidenzia un vuoto legislativo”
Onu accusa Hacking Team di vendere armi informatiche al Sudan
“Hacking Team – segnala Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti, associazione nazionale di tutela senza fini di lucro – ha categoricamente negato queste accuse e ha sostenuto di non aver mai fatto affari con il Sudan. Tuttavia, è trapelato un foglio di una lista tra i paesi ‘non ufficialmente supportati’ di Russia e Sudan. Christopher Soghoian della American Civil Liberties Union ha scritto su Twitter, dicendo che i documenti mostrano, ad un anno dall’inchiesta delle Nazioni Unite, l’ostruzionismo di Hacking Team con la vendita della loro tecnologia al Sudan”.
L’e-mail trapelata mostra anche la risposta ufficiale dell’ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite a New York, Sebastiano Cardi, in cui si segnala alle Nazioni Unite che Hacking Team “attualmente non ha rapporti commerciali o di accordi che consentano al Sudan o a qualsiasi entità nel suo territorio di usare il software”. Il Sudan è attualmente sotto embargo di armi da parte delle Nazioni Unite, che vieta l’esportazione di “armi e materiali connessi” al Paese.
di F. Q. | 9 luglio 2015
Fonte:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1858280/