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05/12/2013, 19:54

tanto perché si sappia, comunque.






Esteri

Ogni 11 minuti viene ucciso un cristiano. «La più grande notizia che nessuno racconta»

dicembre 5, 2013 Redazione

Ieri alla Camera dei comuni si è tenuta una seduta di tre ore sulla persecuzione dei cristiani. Nel 2013 200 milioni di cristiani sono stati perseguitati mentre 500 milioni vivono in «condizione di pericolo»

Ogni 11 minuti un cristiano viene ucciso per la sua fede. Sono i dati presentati ieri alla Camera dei comuni inglese durante una seduta di tre ore dedicata alla persecuzione dei cristiani nel mondo. Nessun’altra religione è colpita come quella cristiana e secondo il parlamentare Jim Shannon questa persecuzione «è la più grande notizia nel mondo che non è mai stata raccontata».



I DATI DELLA PERSECUZIONE. Secondo Shannon, nel 2013 200 milioni di cristiani sono stati perseguitati per la loro fede mentre 500 milioni vivono in «condizione di pericolo». A preoccupare soprattutto è la situazione in Siria, dove i cristiani «si trovano tra i due fuochi nel conflitto» e vengono colpiti appositamente come successo a «Maloula e Sadad».
Intervenendo, il parlamentare Sammy Wilson, ha affermato che «nell’ultimo mese centinaia di persone – dalla Nigeria all’Eritrea alla Cina – sono state incarcerate per la loro fede e una volta in prigione gli viene negato sia un processo sia l’accesso agli avvocati. (…) Possono anche marcire in carcere per lungo tempo in condizioni orribili. E questo non avviene solo nei paesi musulmani ma dovunque».

ATTACCATI IN 130 PAESI SU 190. Durante la sessione è stata citata anche la situazione dell’Iraq, «dove i cristiani hanno paura persino di andare in chiesa, perché potrebbero essere attaccati. Ogni chiesa è un obiettivo. C’erano 1,5 milioni di cristiani in Iraq e ora probabilmente ne sono rimasti 200 mila. Ci sono più cristiani iracheni a Chicago che in tutto l’Iraq».
Il parlamentare Rehman Chishti, «cresciuto in ambiente musulmano e figlio di un imam», ha aggiunto che «è assolutamente giusto fare un dibattito su questo problema. La persecuzione è inaccettabile». E citando il «mio buon amico» monsignor Michael Nazir-Ali, ex vescovo anglicano di Rochester, ha detto che «la persecuzione dei cristiani avviene in 130 paesi del mondo su 190»

http://www.tempi.it/ogni-11-minuti-vien ... qDLTCcUZlc
Ultima modifica di Ufologo 555 il 05/12/2013, 19:55, modificato 1 volta in totale.

05/12/2013, 22:30

Ufologo 555 ha scritto:



Ogni 11 minuti viene ucciso un cristiano.



Cristiani, musulmani, cinesi, bianchi, neri, rossi...

Ogni 11 minuti viene ucciso un uomo. Questa è la bestialità della nostra razza.

[B)]

06/12/2013, 10:46

Allora dobbiamo scendere di brutto coe mintervallo di tempo ...[:0]

13/12/2013, 11:40

(Il titolo qui non l'ho messo io ...) [^]



"Intoccabili" e cristiani nelle catacombe dell'India
Repressione a Delhi

L'arcivescovo Anil JT Couto è stato picchiato dalla polizia e arrestato mentre manifestava a favore dei dalit cristiani e musulmani, gli "intoccabili" fuori casta dell'India trattati come cittadini privi di diritti. Questa dura repressione è solo la punta dell'iceberg di una nazione sempre più intollerante, dove i cristiani sono arrestati anche solo dietro l'accusa di far proseliti.



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In India, a Delhi, l’11 dicembre la polizia ha arrestato l’arcivescovo Monsignor Anil JT Couto e numerosi altri vescovi, sacerdoti e suore che con lui partecipavano a una marcia pacifica in favore dei diritti dei dalit (i fuori casta) cristiani e musulmani. Risulta inoltre che gli agenti abbiano picchiato diversi religiosi che pure sfilavano indossando i paramenti. Ultimi e reietti nel sistema delle caste indiano, tuttavia i dalit indù nel 1950 hanno ottenuto il riconoscimento di diritti in campo economico, sociale ed educativo di cui ancora non godono quelli cristiani e musulmani. Per questi ultimi si batte da sempre la Conferenza episcopale indiana denunciando l’incostituzionalità delle discriminazioni di cui i dalit sono vittime e i danni morali ed economici che ne conseguono.

Per la gravità e l’eccezionalità del fatto – era dal 1997 che dei vescovi non venivano perseguiti per il loro impegno al fianco dei dalit – in queste ore la notizia dell’arresto dei religiosi cristiani ha fatto il giro del mondo.

Poco o niente si dice e si sa invece dei tanti altri episodi di violenza contro i cristiani che si verificano in India, cronaca quotidiana di una persecuzione che si fa più minacciosa in occasione delle maggiori ricorrenze religiose.

Il 10 dicembre, poche ore prima degli scontri che hanno coinvolto l’arcivescovo Couto a Delhi, nello stato del Karnataka il gruppo fondamentalista indù Bajrang Dal ha denunciato e fatto arrestare per conversione forzata due donne cristiane che stavano semplicemente distribuendo degli opuscoli religiosi. Insieme a un altro gruppo fondamentalista, il Vishwa Hindu Parishad, adesso Bajrang Dal minaccia azioni di massa per punire “chi pratica conversioni e attività anti-indù”.
Intervistato dall’agenzia di stampa AsiaNews, Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians, Gcic, si è detto molto preoccupato perché quanto accaduto – ha spiegato – “rientra in uno schema consolidato delle forze nazionaliste (indù): colpire in modo più intenso i cristiani sotto Natale”.

In India, come in altri paesi, nel periodo dell’Avvento si moltiplicano infatti gli attacchi ai cristiani. Il Gcic ha quindi chiesto alle autorità di provvedere affinché quest’anno i fedeli possano celebrare la nascita di Gesù Cristo in sicurezza.

Ma segnali negativi non lasciano ben sperare. Alla fine di ottobre un tribunale ha prosciolto, nonostante le prove incontrovertibili portate a carico, 54 estremisti indù responsabili dei saccheggi, delle distruzioni e delle violenze verificatisi durante i pogrom anticristiani del Natale 2007 nello stato di Orissa. Restano impuniti inoltre anche quasi tutti gli autori dei successivi, ancora più violenti pogrom del 2008 che provocarono 100 morti e 50.000 sfollati.

I cristiani guardano inoltre con inquietudine all’esito delle elezioni locali di novembre che hanno assegnato una vittoria netta al Bharatiya Janata Party, Bjp, il partito dei nazionalisti indù sostenuto dai movimenti fondamentalisti, a scapito del Congress Party, il partito di governo: 49 seggi sono andati al Bjp contro i 39 del Congress Party, in Chhattisgarh, 165 contro 58, in Madhya Pradesh, e 162 contro 21, in Rajasthan. Il Congress Party sconta l’esasperazione generale per la corruzione dilagante – scandali continui coinvolgono i politici – e per i costi crescenti dei generi alimentari e di prima necessità dovuti alla forte inflazione: ha sei mesi soltanto per recuperare consensi in vista delle elezioni generali di maggio.

Proprio nel Rajasthan dove il Bjp ha ottenuto la vittoria più schiacciante, i fondamentalisti indù hanno infierito di recente persino su un bambino di sette anni, Anugrag Gemethi, residente con la famiglia nel villaggio di Gamidi. Il piccolo è stato torturato e ucciso. Dopo il ritrovamento del suo cadavere in un laghetto il 18 novembre, diverse organizzazioni cristiane si sono mobilitate per ottenere che le autorità, a dir poco riluttanti a indagare, individuino i responsabili e infliggano loro una punizione esemplare. Secondo i promotori della campagna “Giustizia per il martire Anmol” (questo il soprannome con cui Anugrag veniva chiamato), i fondamentalisti avrebbero agito allo scopo di terrorizzare la minuscola comunità di cristiani del villaggio – 45 in tutto – nata nel 2003. A settembre avevano interrotto un incontro di preghiera minacciando i presenti di morte.

Anche la piccola comunità cristiana del villaggio di Taragaon, nel Chhattisgarh meridionale, è sotto pressione da mesi. Ad aprile il Bajrang Dal ne ha completamente distrutto la chiesa. I fedeli hanno deciso allora di riunirsi in casa per svolgere le funzioni religiose, ma questo non li ha messi al riparo da frequenti violenze e intimidazioni. L’ultimo episodio risale a ottobre quando dei membri di Bajrang Dal hanno schierato delle statue di divinità indù davanti alle abitazioni dei cristiani intimando loro di uscire ad adorarle e minacciando di trascinarli fuori casa a forza, di picchiarli e ucciderli se non avessero obbedito. Come altre volte, la polizia non è intervenuta: quasi mai gli estremisti vengono arrestati o anche solo convocati dalle autorità.

Invece, pur senza prove, a ottobre il tribunale di Phulbani, nell’Orissa, ha condannato all’ergastolo sette cristiani accusati dell’uccisione del leader indù Laxamananda Saraswati, la cui morte scatenò i pogrom anticristiani del 2008. Non solo mancano le prove, ma l’omicidio è stato più volte rivendicato dal leader maoista Sabyasachi Panda secondo cui i killer avevano lasciato sul luogo dell’attentato due lettere, appunto di rivendicazione, che le autorità avrebbero nascosto per poter attaccare i cristiani: complici i giornali locali che hanno rifiutato di pubblicare le dichiarazioni dello stesso Sabyasachi Panda. Sajan George, dopo la pubblicazione della sentenza il 3 ottobre, ha definito la condanna “una presa in giro, triste dimostrazione di come funziona il sistema giudiziario indiano” e ha denunciato i giudici “in combutta con le forze ultranazionaliste indù”.

Ora è nuovo motivo d’ansia per i cristiani di Phulbani la costruzione di un tempio indù proprio a ridosso della chiesa cattolica. Il parroco, Padre Angelo, teme soprattutto che sorgano problemi nel caso in cui coincidano in uno stesso giorno festività cristiane e indù. Il fatto che le autorità del distretto abbiano autorizzato la costruzione del tempio, e su un terreno di proprietà dello stato, senza tener conto delle conseguenze, secondo Sajan George "dimostra in modo chiaro la connivenza delle forze radicali indù con chi governa, con l'obiettivo di intimidire la minoranza cristiana”.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-int ... a-7960.htm

13/12/2013, 13:34

A dimostrazione di come le religioni, qualsiasi religione, laddove interferiscano con la politica, fanno solo danni.

Anche perchè nel momento in cui una religione che dovrebbe avere carattere ESCLUSIVAMENTE spirituale si occupa di cose politiche e di governo, a mio parere, CESSA di svolgere la propria funzione e diventa mistificazione e strumento di controllo, dominio e potere.

Cantava bene John Lennon nella sua canzone "Imagine"


...

Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace

...



[8D]

13/12/2013, 15:58

Comodo Atlanticus ... ma una volta di Là ...[;)]

13/12/2013, 16:56

Ufologo 555 ha scritto:

Comodo Atlanticus ... ma una volta di Là ... [;)]


Ma se ci pensi bene.. è proprio di Là, ovvero nel piano spirituale, che non ci serviranno più religioni, nazioni e tutto ciò che di qua, nel corrotto piano materiale, servono per renderci schiavi!

[:D]

Quello che voglio dire è che la religione dovrebbe occuparsi esclusivamente della sfera spirituale dell'essere e di null'altro.

Invece cristianesimo e islam (ma anche altre) si sono occupate principalmente nei secoli passati e anche oggi di qualcosa che niente aveva a che vedere con il messaggio di salvezza di Gesù (almeno limitatamente al cristianesimo).

Ricordi? Date a Cesare quel che è di Cesare (piano materiale) e a DIO quel che è di DIO (piano spirituale)

E questo DIO non è il dio con la barba bianca cui siamo abituati a credere.
Ultima modifica di Atlanticus81 il 13/12/2013, 17:00, modificato 1 volta in totale.

13/12/2013, 19:23

Certo che no; però .. c'è stata la Rivelazione: "chi ha orecchi per intendere, intenda ..."
Siamo noi uomini che ci "giriamo" le cose a nostro esclusivo piacimento ...

14/12/2013, 11:41

Sono daccordo sul fatto che tutto cio che facciamo si riperquota poi nell' altra vita e che le religioni abbiano dato indicazioni importanti su come arrivarci al meglio, anche se spesso confuse. Il problema ritengo sia un altro, l' interpretazione che l' uomo da al ruolo delle religioni.
Religione è politica dovrebbero fare un patto di non ingerenza. La politica si occupi della cosa pubblica e le religioni di anime. Che siano chiari i ruoli di ogni singola entità.
Qualsiasi governo deve essere assolutamente laico nella gestione del pubblico, come qualsiasi religione deve essere in grado di autogestire il proprio mantenimento in completa autonomia e senza l' ingerenza di uno stato.
Ultima modifica di greenwarrior il 14/12/2013, 11:43, modificato 1 volta in totale.

14/12/2013, 15:52

Infatti, il Papa, da solo consigli; per questo è sempre stato un riferimento per l'Umanità

16/12/2013, 19:48

Siria, duemila cristiani in ostaggio a Kanaye: «Devono convertirsi all’islam per non essere uccisi»



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Da sabato sera un commando di Al Nusra ha in mano una comunità cristiana del villaggio. L'allarme di monsignor Nazzaro: «Se una sola donna uscisse senza il velo, tutti gli abitanti verrebbero passati per le armi»

Da sabato sera sono bloccati nel villaggio di Kanaye, in Siria, invaso dai miliziani di Al Nusra e dai salafiti: duemila cristiani rischiano in queste ore il massacro, qualora non accettassero di convertirsi all’islam. A dare la notizia del sequestro è il vescovo emerito di Aleppo, monsignor Giuseppe Nazzaro, avvertito da uno degli abitanti del Paese che è riuscito a prendere il telefono e a chiamare di nascosto il religioso.

L’ARRIVO E LE MINACCE. «In base alle informazioni ricevute gli al qaedisti stranieri sono entrati nel villaggio e hanno impedito al parroco di suonare le campane per avvertire del pericolo i suoi compaesani», sono le parole di monsignor Nazzaro, riportate da TgCom24. Il presule teme per le sorti della piccola comunità siriana, costretta ad abiurare la propria fede cristiana: «Hanno bloccato le vie di accesso e ordinato alla popolazione di adeguarsi alla legge coranica. Se anche una sola donna dovesse uscire senza il velo islamico, tutti gli abitanti del villaggio verrebbero passati per le armi. La gente era terrorizzata ma purtroppo da stanotte non sono più riuscito a mettermi in contatto con loro e non ho ulteriori notizie».

AD ALEPPO UCCISI 15 BAMBINI. In quella stessa regione, l’Idlib, nel 2012 era stato conquistato con modalità simili un villaggio non lontano da Kanaye, Ghassanieh: i luoghi sacri erano stati saccheggiati, le abitazioni erano diventate alloggi e roccaforti dei ribelli, e i cristiani si erano dati alla fuga sotto minaccia di morte. «Anche Kanaye rischia la stessa sorte – continua monsignor Nazzaro – ed è assurdo che nessuno muova un dito per proteggere i cristiani siriani». Ad Aleppo, intanto, nel nord del Paese, ieri un raid aereo condotto dalle forze governative ha provocato la morte di 83 persone, di cui 15 bambini.


http://www.tempi.it/siria-duemila-crist ... q9Khic6wZk

17/12/2013, 15:28

ma si facciano finta di convertirsi così li fanno contenti e quando se ne vanno tornano a fare i cristiani, che ci vuole? Li fanno fessi e contenti. Oppure se ne fanno una questione di principio per cui morire inutilmente beh peggio per loro. MA questo vale in generale eh non solo per i cristiani.

17/12/2013, 15:42

Bella coerenza!

17/12/2013, 16:21

non è questione di coerenza ma di intelligenza :)

17/12/2013, 17:17

I Martiri cristiani morirono per Fede non per intelligenza ... (non siamo ... politici!)
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