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25/08/2014, 19:03

Tutti alla caccia di "John il Jihadista"

Una volta c'era Jack lo Squartatore, oggi c'è "John il Jihadista". I tempi cambiano, ma la psicologia di massa rimane sempre la stessa.

"Svolta nel caso Foley - ha titolato l'ANSA - identificato jihadista John."

"Svolta nella caccia al boia - gli fa eco La Stampa - un rapper londinese principale sospettato."

Sempre dall'ANSA leggiamo: "Il Regno Unito si prepara a moltiplicare i ricorsi alla cosiddetta 'prerogativa reale' che permette al governo di ritirare il passaporto a chi intende uscire dal Paese per partecipare ad attività terroristiche". Theresa May, ministro degli interni britannico, ha detto: "Dobbiamo fermarli. Dobbiamo impedire che continuino a partire da qui per combattere in Siria e Iraq''.

Ve la vedete la scena all'aeroporto:

- Lei dove va, scusi?

- Vado in Siria, perchè? [...]

- Non andrà mica a tagliare la testa a qualcuno?

- Ma io veramente...

- Mmmmh, lei ha una brutta aria, non mi fido. Mi spiace, ma lei non può partire.

- Ma come, scusi ..

- Lei resta qui. Preferiamo mille volte che tagli la testa a qualcuno in casa nostra, piuttosto.

Sempre il ministro May ha detto: "Siamo nel pieno di una battaglia generazionale contro un'ideologia estremista di morte". Cioè, un rapper del cavolo decide di andare in Siria per giocare un pò al terrorista, e noi di colpo siamo dentro ad una "battaglia generazionale"?

Poi c'è l'email mandata dall'Isis ai genitori di Foley, che sembra scritta da uno sceneggiatore di Hollywood strafatto di candeggina: «Finora non abbiamo attaccato i vostri cittadini al sicuro nelle loro case, nonostante la nostra capacità di farlo! Oggi le nostre spade sono sfoderate contro di voi, governi e cittadini. E non ci fermeremo finché avremo saziato la nostra sete del vostro sangue. Voi non avete risparmiato i nostri deboli, vecchi, donne e bambini, e noi non risparmieremo i vostri».

Manco sull'Intrepido degli anni '70 trovavi delle pistolinate del genere.

Eppure, anche in America ci stanno marciando alla grande: "Il governatore del Texas Perry ha avvertito che i terroristi potrebbero infiltrarsi dal Messico." E quindi cosa farà? Ne approfitterà per raddoppiare il numero dei suoi pistoleri lungo il confine, naturalmente.

"E il senatore dell’Oklahoma Inhofe ha detto che l’Isis sta rapidamente sviluppando un metodo per far esplodere una grande città americana." Mentre tutti aspettiamo di scoprire quale sarà mai questo "metodo per far esplodere una grande città americana", stiamo certi che anche Inhofe ne approfotterà per chiedere rinforzi a livello federale.

Come vedete, dal terrorismo ci guadagnano tutti, sull'una e sull'altra sponda dell'Atlantico. Gli unici che non riescono mai a trarne un vantaggio, curiosamente, sono proprio i presunti terroristi.

Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net

25/08/2014, 19:06

Ci guadagneranno con le due "ragazzine"fanatiche: soldi nostri ed aereo di Stato; tranquilli (come si è sempre fatto. Altro [^]ché volontarie!)

25/08/2014, 19:20

nemesis-gt ha scritto:

Tutti alla caccia di "John il Jihadista"

Una volta c'era Jack lo Squartatore, oggi c'è "John il Jihadista". I tempi cambiano, ma la psicologia di massa rimane sempre la stessa.

"Svolta nel caso Foley - ha titolato l'ANSA - identificato jihadista John."

"Svolta nella caccia al boia - gli fa eco La Stampa - un rapper londinese principale sospettato."

Sempre dall'ANSA leggiamo: "Il Regno Unito si prepara a moltiplicare i ricorsi alla cosiddetta 'prerogativa reale' che permette al governo di ritirare il passaporto a chi intende uscire dal Paese per partecipare ad attività terroristiche". Theresa May, ministro degli interni britannico, ha detto: "Dobbiamo fermarli. Dobbiamo impedire che continuino a partire da qui per combattere in Siria e Iraq''.

Ve la vedete la scena all'aeroporto:

- Lei dove va, scusi?

- Vado in Siria, perchè? [...]

- Non andrà mica a tagliare la testa a qualcuno?

- Ma io veramente...

- Mmmmh, lei ha una brutta aria, non mi fido. Mi spiace, ma lei non può partire.

- Ma come, scusi ..

- Lei resta qui. Preferiamo mille volte che tagli la testa a qualcuno in casa nostra, piuttosto.

Sempre il ministro May ha detto: "Siamo nel pieno di una battaglia generazionale contro un'ideologia estremista di morte". Cioè, un rapper del cavolo decide di andare in Siria per giocare un pò al terrorista, e noi di colpo siamo dentro ad una "battaglia generazionale"?

Poi c'è l'email mandata dall'Isis ai genitori di Foley, che sembra scritta da uno sceneggiatore di Hollywood strafatto di candeggina: «Finora non abbiamo attaccato i vostri cittadini al sicuro nelle loro case, nonostante la nostra capacità di farlo! Oggi le nostre spade sono sfoderate contro di voi, governi e cittadini. E non ci fermeremo finché avremo saziato la nostra sete del vostro sangue. Voi non avete risparmiato i nostri deboli, vecchi, donne e bambini, e noi non risparmieremo i vostri».

Manco sull'Intrepido degli anni '70 trovavi delle pistolinate del genere.

Eppure, anche in America ci stanno marciando alla grande: "Il governatore del Texas Perry ha avvertito che i terroristi potrebbero infiltrarsi dal Messico." E quindi cosa farà? Ne approfitterà per raddoppiare il numero dei suoi pistoleri lungo il confine, naturalmente.

"E il senatore dellOklahoma Inhofe ha detto che lIsis sta rapidamente sviluppando un metodo per far esplodere una grande città americana." Mentre tutti aspettiamo di scoprire quale sarà mai questo "metodo per far esplodere una grande città americana", stiamo certi che anche Inhofe ne approfotterà per chiedere rinforzi a livello federale.

Come vedete, dal terrorismo ci guadagnano tutti, sull'una e sull'altra sponda dell'Atlantico. Gli unici che non riescono mai a trarne un vantaggio, curiosamente, sono proprio i presunti terroristi.

Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net


A me più che l'ISIS è proprio questo andazzo dei media a preoccupare...

Tutte le boiate che raccontano sembrano strumentali e propedeutiche a qualcosa di brutto.

E siccome la massa sembra bersi tutto in nome del nuovo spauracchio è come se indirettamente dessimo loro il consenso a prenderci sempre di più per i fondelli.

Ho davvero paura che presto possa esserci un attentato in europa targato ISIS/CIA...

Sarebbe anche l'occasione per loro di militalizzare l'europa sfruttando la situazione di avanzamento del piano kalergi

25/08/2014, 19:26

in quattro e quattr'otto potrebbero fare scattare scontri interreligiosi in qualsiasi luogo d'europa...

A ben guardare stanno pure sondando il terreno...

Perchè certe manifestazioni non avvengono negli usa?

Possibile che gli imam terroristi vengano solo in europa??

Ma ci vogliamo svegliare??

Siamo la testa di ponte! La prima linea sacrificabile della nuova crociata USA per salvare il dollaro!!

USA che si sono inventati sta balla dell'islam per giustificare ogni loro porcata!

25/08/2014, 19:36

Allora, Aztlan, aspettiamo che c'invadano per bene! Intanto, qui, in Italia (e molti proprio qui da Brescia) sono partiti ... Aspettate e vedrete! Altroché "media" ....
Ultima modifica di Ufologo 555 il 25/08/2014, 19:43, modificato 1 volta in totale.

25/08/2014, 19:50

Questa apertura siriana ad eventuali operazioni militari "congiunte",mi lascia perplesso.Se fossi in Assad,starei attentissimo ad evitare la partecipazione diretta di anglo-americani sul proprio territorio.Si permetterebbe la creazione di un "campo base",con armamenti aerei e terrestri.La no fly zone a tutela degli insorti anti Assad è dietro l'angolo.Vedrete che verranno colpite soprattutto le installazioni militari siriane.

25/08/2014, 19:52

[8D]


Isis, la Siria apre agli Usa: sì ai raid anti-terrorismo

Dopo aver perso la strategica base aerea di Tabqa interviene il ministro degli Esteri di Damasco: «Ok alle azioni militari nel nostro territorio». E l’Onu: dai jihadisti pulizia etnica



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La minaccia jihadista su Siria e Iraq fa apparire possibili alleanze che fino a un anno fa sembravano impensabili. Damasco fa sapere di potere accettare anche operazioni militari americane e britanniche entro i suoi confini per fermare i miliziani dello Stato islamico (Isis), anche se solo con il «pieno coordinamento con il governo siriano». Mentre l’Onu accusa l’Isis di compiere una «pulizia etnica e religiosa» in Iraq.



In Siria i jihadisti sono galvanizzati dall’ultimo successo ottenuto ieri con la conquista della base di Al Tabqa, l’ultima roccaforte lealista nella provincia settentrionale di Raqqa. Una situazione che ha indotto il vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria, mons. Antoine Audo, ad invocare l’intervento di «una forza internazionale di pace», come avevano fatto altri pastori della Chiesa in Iraq nelle scorse settimane. Mentre Papa Francesco è tornato ad invitare alla preghiera «per la fine della violenza insensata» in un messaggio inviato ad una messa di suffragio per il giornalista americano James Foley, ucciso in Siria dai suoi sequestratori dello Stato islamico.



LA POSSIBILE ALLEANZA TRA STATI UNITI E DAMASCO

Mentre a Washington ci si interroga sull’opportunità di estendere alla Siria gli attacchi aerei contro le postazioni dell’Isis, il ministro degli Esteri di Damasco, Walid al Muallim, non si è detto contrario, ma ha ammonito che ciò dovrà avvenire nell’ambito di un’azione coordinata con il governo siriano, altrimenti si tratterebbe di una «aggressione» alla Siria. «Se ci fosse stato un coordinamento» di questo genere, ha aggiunto Muallim, «non sarebbe fallita» l’operazione tentata dalle forze speciali Usa per liberare Foley, prima che la sua prigionia si concludesse tragicamente.



Anche Mosca, grande alleato del regime del presidente Bashar al Assad, ha messo in guardia gli Usa. Se vogliono combattere lo Stato islamico, ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, lo devono fare «in collaborazione con i legittimi governi».



Il Qatar, intanto, sospettato da più parti di sostenere con finanziamenti e armi le milizie dell’Isis, ha respinto le accuse. Il Paese del Golfo «non sostiene in alcun modo gruppi di estremisti», ha scritto il ministro degli Esteri dell’emirato mediorientale, Chaled al Attijah, in un intervento sul quotidiano tedesco Handelsblatt.



LA DENUNCIA ONU

Da Ginevra intanto l’alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha lanciato un nuovo allarme per quella che ha definito la «pulizia etnica e religiosa» ad opera dell’Isis in Iraq ed ha chiesto di giudicare i responsabili di eventuali crimini contro l’umanità. «Gravi e orribili violazioni dei diritti umani sono compiute ogni giorno», ha aggiunto la Pillay, affermando che lo Stato islamico e gruppi armati collegati «prendono di mira sistematicamente uomini, donne e bambini in base alla loro etnia, fede o appartenenza settaria».



I PESHMERGA RIPRENDONO TRE VILLAGGI

Sul terreno, le milizie curde dei Peshmerga sono riuscite a riprendere tre villaggi nella provincia di Diyala, a nord-est di Baghdad, grazie all’appoggio dell’aviazione irachena. Mentre hanno respinto due attacchi alla città di Tuz Khurmatu, 175 chilometri a nord della capitale. Ma a preoccupare in queste ore è il pericolo che il Paese torni a sprofondare in una guerra interconfessionale tra sciiti e sunniti dopo che, venerdì, un attacco compiuto da miliziani sciiti contro una moschea sunnita nella provincia di Diyala ha provocato una settantina di morti. Oggi 11 persone sono state uccise e 34 ferite in un attentato suicida contro una moschea sunnita di Baghdad. Mentre due autobomba sono esplose nella città sciita di Karbala, 110 chilometri a sud di Baghdad.

http://www.lastampa.it/2014/08/25/ester ... agina.html

25/08/2014, 20:02

io se fossi in assad chiederei aiuto a putin per combattere l'isis.

Vorrei vedere gli usa cos'avrebbero da dire al riguardo

25/08/2014, 20:13

Ufologo 555 ha scritto:

Ci guadagneranno con le due "ragazzine"fanatiche: soldi nostri ed aereo di Stato; tranquilli (come si è sempre fatto. Altro [^]ché volontarie!)





Controcorrente
Edward Luttwak: "Foley? Se l'è cercata. Il suo non era giornalismo"



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"Secondo me se l'è cercata". Il professor Edward Luttwak ha una visione molto personale della tragedia che ha coinvolto James Foley. In un'intervista a il Giornale, Luttwak afferma: "Foley? Se penso che abbiamo rischiato la vita dei nostri soldati per tentare di salvarlo mi arrabbio. Quello prima è andato a giocare al corrispondente di guerra in Libia e si è fatto catturare. Poi è andato a cercar guai in Siria". Poi fa un paragone particolare: "Foley? Se penso che abbiamo rischiato la vita dei nostri soldati per tentare di salvarlo mi arrabbio. Quello prima è andato a giocare al corrispondente di guerra in Libia e si è fatto catturare. Poi è andato a cercar guai in Siria. Risultato? Voi europei pagate enormi riscatti per liberarli e noi americani rischiamo la vita dei soldati per riportarli a casa".

"Il suo non era giornalismo" - Infine Luttwak torna ancora sul caso Foley e aggiunge: "Se l'è cercata totalmente..... Il suo, come quello della vostra Sgrena, non è giornalismo, ma protagonismo. Lui, la Sgrena e tanti altri non raccontano quel che succede, aiutano una parte in gioco. Nel suo caso il cosiddetto popolo siriano. Nel caso della Sgrena quelli che combattevano contro l'Italia. Che poi ha pagato per riaverla viva. Questo oltre ad esser pericoloso per chi lo pratica, genera disinformazione. Identificandosi con chi, a detta loro, soffre producono racconti emotivi destinati non ad informare, ma a coinvolgere il pubblico".

http://www.liberoquotidiano.it/news/sfo ... oley-.html

Praticamente vanno in posti di guerra per fare i .. "ganzi" e poi ci rimettono la pelle! Oppure i Governi ...PAGANO! [^]

25/08/2014, 20:19

qualcuno dovrebbe ricordare a quel deficiente di luttwak che se gli americani se ne stessero a casa loro ci sarebbero meno casini nel mondo.

Ma allora il loro dollaro sarebbe buono per pulirsi il deretano...

Scusate ma certe cose non si possono sentire.

25/08/2014, 20:24

Ero ragazzino quando sentivo alla radio che gli americani erano gli unici a poter intervenire in qualsiasi parte del mondo, subito ... Proprio l'ONU diede loro quest'incarico; ora cercano di coinvolgere anche la NATO, giustamente.
Poi, pensatela come volete.

25/08/2014, 20:30

non penso che l'onu, per la quale non nutro nessuna stima, intendesse dire che gli usa fossero padroni di fare quello che vogliono.

Ad ogni modo è una prerogativa che permette un insopportabile imperialismo a stelle e strisce e sarebbe ora di ridimensionarla.

25/08/2014, 20:36

Era semplicemente un incarico per chi avesse disponibilità ...
Non lo volete? Fate un po di "girotondi" in strada ...[^]

25/08/2014, 20:44

son passati un po' di anni da allora...

Magari quello degli usa poliziotti del mondo è un principio che non ha più senso.

Semmai ne avesse avuto uno...

25/08/2014, 20:47

Ufologo,vedrai che alla prima occasione,bombarderanno le postazioni dell'esercito siriano.Dopodichè,instaureranno una no fly zone per non permettere le stragi degli insorti.Si tenterà di creare una copertura aerea in un'area strategicamente sensibile.Assad deve stare molto attento.Inutile dire che solamente Putin,potrebbe evitare il peggio:per i siriani,ovviamente.
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