LIBIA, GIALLO GHEDDAFI: "È NEL DESERTO CON 40 VERGINI"
Martedì 22 Marzo 2011

TRIPOLI - Dov'è il Colonnello? Nascosto nella sua tana, «come un ratto» (parola del numero due della missione libica all'ONU), o nel deserto, protetto dalla vastità del Sahara e dall'abbraccio della «sua» gente, i beduini che lo amano e i mercenari che amano il suo oro? Non si sa. Gheddafi, da quando sono volate le prime bombe, s'è dato alla macchia. Meglio non stuzzicare i missili teleguidati anglo-americani, persino loro incerti se il rais sia un obiettivo militare o meno. Le voci dunque si rincorrono; ecco allora che per le forze speciali britanniche Gheddafi sarebbe a Sabha, in un bunker sotterraneo segreto, protetto dal suo plotone di 40 vergini in tacchi alti e rossetto. La 'soffiatà è stata intercettata dai reporter del Daily Mirror. Sabha è d'altra parte una città che conta 130mila abitanti, tutti fedeli al Colonnello. Con lui, oltre allo squadrone di vergini, tutte addestrate alle arti del combattimento corpo-a-corpo, ci sarebbe un contingente di spietati mercenari provenienti dal Ciad, dal Niger e dall'est Europa - con stipendio corrisposto in lingotti d'oro. A chiudere le fila dei pretoriani di Gheddafi ci sarebbe poi un medico, nel caso in cui il dittatore si ammali o venga ferito. Assente invece la sua infermiera preferita, l'ucraina 38enne Galyna Kolotnytska, che ha preferito tornare a casa proprio il mese scorso. Detto questo, l'ipotesi Sabha non trovo molti sostenitori sul fronte americano della coalizione. «Non ne so molto sull'attuale ubicazione del leader libico», ha detto il generale Carter Ham, capo dell'Africa Command, «nè abbiamo speso molte energie militari in questo senso». Insomma, a dare la caccia a Gheddafi sembrano interessati più i britannici - britannico era d'altra parte il missile che ha colpito il quartier generale del rais - che gli americani. Non a caso è toccato proprio al capo delle forze armate del Regno Unito Sir David Richards 'trattenerè i politici e dichiarare pubblicamente che Gheddafi non può essere considerato un bersaglio «legittimo». Affermazione in seguito 'correttà da fonti di Downing Street. «Bisogna vedere come si comporta con i civili», ha sottolineato al Daily Mail una gola profonda governativa. Il mistero, ad ogni modo, si è poi infittito proprio a poche ore dall'attacco a Bab el Azizia, la cittadella fortificata di Tripoli dove normalmente Gheddafi risiede - già colpita da un raid USA nel 1986. Durante il fine settimana, infatti, centinaia di sostenitori si sono recati alla roccaforte del grande capo per agire da scudi umani. Gheddafi però non si è fatto vedere. Non è dunque chiaro se fosse in casa quando nella notte di domenica il tomahawk di sua Maestà gli ha fatto visita. Per il Times è «improbabile» che si sia ritirato nel deserto, come è d'altra parte «sua abitudine». Il rischio è quello di un «colpo di stato in sua assenza», di «essere individuato dagli aerei di ricognizione», di patire «limitazioni alle comunicazioni». «Ci sono buone probabilità - azzarda dunque il quotidiano - che Gheddafi si trovi ancora nel bunker di Bab el Azizia».
http://www.leggo.it/articolo.php?id=113003