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Ci vogliono docili schiavi, se non
ti sta bene diffondi queste informazioni


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http://www.altrainformazione.it/wp/2013 ... ormazioni/

PRIMO, SAPERE CHI CONTROLLA I POLITICI E MANDANDO A ROTOLI L’EUROPA

I tecnocrati che gestiscono l’unione Europea per conto dei banchieri e della finanza internazionale scelgono i politici, i capi di Governo, i direttori delle testate giornalistiche, dei telegiornali e gli alti ufficiali dell’esercito.

Hanno imposto misure di tassazione che stanno portando miseria e sfascio ai 17 paesi dell’Eurozona, arricchendo e conferendo un potere smisurato agli enti bancari da loro gestiti, espropriando e saccheggiando beni privati e pubblici per miliardi di euro
Hanno reso il nostro Paese servo della Banca Centrale Europea, alla quale, non potendo più battere moneta, lo stato deve chiedere il denaro in prestito, pagando 80 miliardi all’anno solo di interessi.

Hanno imposto il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità al quale l’Italia dovrà versare 125 miliardi di euro in 5 anni (25 miliardi all’anno) per far si che in caso di crisi, il MES ce li presti a interesse (!) Prestito che non potremo rifiutare.
[Qui si trova il testo integrale che regola il MES, approfondire in particolare L’ART.32 http://www.leggioggi.it/allegati/testo- ... stabilita/ ]
Ci hanno imposto il Fiscal Compact, che, tramite altri tagli sanguinosi imporrà all’Italia di ridurre il debito di 45 miliardi all’anno, per 20 anni.

Hanno reso fuori legge tutte le sementi naturali e imposto a tutti i coltivatori l’utilizzo delle sementi brevettate dalle multinazionali, molte della quali OGM.
Questo significa anche che hanno imposto gli OGM di Monsanto nei nostri piatti, nei nostri ristoranti, nelle pappe dei nostri figli. [vedi la recente legge approvata da Obama http://www.dionidream.com/obama-ha-firm ... sugli-ogm/]

Hanno imposto un redditometro mostro che scruta ogni nostro movimento, acquisto, spesa o transazione, 24 ore su 24. Il diritto alla privacy è finito giù dal cesso in una notte.
Stanno facendo la guerra al denaro contante per renderci totalmente servi nei confronti del sistema bancario, con l’intenzione di far scomparire completamente tutte le banconote dalla circolazione nel giro di un paio d’anni.

Hanno istituito un sistema in cui la maggior parte dalle leggi valide sul territorio italiano viene creata, discussa e approvata dalla Commissione Europea e non dal parlamento italiano, da individui totalmente estranei, ineletti e su cui non può esistere alcuna forma di controllo né di opposizione da parte di alcun ente nazionale

All’interno di questo meccanismo hanno approvato una serie di leggi che regolamentano la produzione, la lavorazione, la conservazione, l’additivazione e la distribuzione del cibo e di altri beni di uso comune, stravolgendo e facendo chiudere migliaia di antiche aziende basate su una prestigiosa tradizione secolare.

Hanno attuato lo stravolgimento delle regole che riguardano ogni settore: pesca, acquacoltura, produzione delle carni, etichettatura dei prodotti, produzione prodotti agricoli, trasporti pubblici, su strada e ferrovia. Tutto questo viene deciso a livello comunitario e diventa legge sul territorio italiano.

E’ sempre più evidente l’intenzione di sottoporre la popolazione all’impianto di microchip RFID con funzione di banca dati, controllo di tutte le operazioni finanziarie, tutti i beni, tutti i possedimenti e insieme sistema di localizzazione [vedi http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/0 ... to-di.html]
Questo è un elenco incompleto e numerosi altri punti dell’agenda dei tecnocrati-banchieri sono a vari stadi di avanzamento.

E’ evidente che la grande maggioranza della popolazione non si rende conto di quello che sta accadendo e della reale portata perché, semplicemente, le informazioni cruciali non vengono fornite attraverso i normali organi di informazione (TV – Radio – Giornali)
Si rende necessaria una vasta operazione di auto-informazione da parte della popolazione per evitare il peggio. Questo meccanismo perverso deve essere interrotto o ci aspetteranno generazioni di servitù all’interno di uno stile di vita estremamente limitato e di scarsissima qualità

Usano una manciata di vocaboli, ripetuti all’infinito fino a conficcarli nei solchi dell’inconscio collettivo come guardiani e custodi delle loro azioni dissennate: spread, mercati, debito, “responsabilità”, default, integrazione, euro, Europa. Parole trattate come vocaboli sacri, intoccabili, indiscutibili come le mura di una prigione. Queste sono le lame dei coltelli con cui ci minacciano e ci tengono all’interno del labirinto per topi progettato per noi.
Siamo arrivati, attraverso il progressivo innalzamento delle imposte dirette e indirette, a versare “ad altri” il 70% del frutto del nostro lavoro. Questo è inaccettabile.
Attraverso un piano molto subdolo sano riusciti a farci assuefare alla condizione di schiavi docili e servili, per nulla in grado di mettere in discussione le scelte dei reggenti. Ci hanno resi dei molluschi striscianti capaci solo mettere la mano al portafoglio e versare tutto ai padroni.

E’ ora di organizzarsi e organizzarsi significa DIFFONDERE INFORMAZIONE VERA attraverso la rete e far capire a chi ancora vive di illusioni qual è la realtà e di che pasta sono fatti quelli che tengono le redini dell’Europa.
Occorre capire che questa gente non ha la minima intenzione di agire per il benessere, per la ripresa e il miglioramento, ne per la generazione e spartizione delle ricchezze. Nessuna delle loro leggi porterà prosperità. Nessuna!

Essere Europei sì, ma prima ancora che europei ITALIANI, con le nostre aziende, la nostra produzione artigianale rimasta fino a pochi anni fa fiore all’occhiello della produzione artigianale mondiale, con i nostri prodotti, la nostra lingua, i nostri gesti, LA NOSTRA SOVRANITA’, INDIVIDUALE, LEGISLATIVA E MONETARIA e non i servi di un’elite psicologicamente disturbata e predatoria. [vedi http://scienzamarcia.blogspot.com/2013/ ... gio-e.html]

Padroni delle nostre leggi, del nostro territorio, dei nostri prodotti migliori e del loro frutto, della nostra moneta, della nostra libertà di cittadini, del nostro diritto di nascita alla prosperità

tratto da:

http://www.facebook.com/pages/Abbattiam ... 2872545749



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MessaggioInviato: 13/04/2013, 12:15 
"Nessun dubbio, nostre pensioni distrutte"

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Parola di Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard. In una intervista a Der Spiegel: banche centrali si stanno inginocchiando per fare favore ai governi. Il prezzo sarà pagato dai risparmiatori, ogni giorno.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... rutte.aspx

NEW YORK (WSI) - Lei è Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard. "Nessun dubbio, le nostre pensioni sono distrutte", dice senza mezzi termini in una intervista rilasciata a Der Spiegel.

I governi sono incapaci di ridurre i loro debiti, e le banche centrali si stanno facendo avanti per risolvere la crisi. Alla fine, sentenzia, il prezzo sarà pagato ogni giorno dai risparmiatori.

"Questa crisi non è finita ancora - sottolinea - nè negli Stati Uniti nè in Europa" e il punto è che "nessuna banca centrale ammetterà di star mantenendo bassi i tassi di interesse per aiutare i governi a uscire dalla crisi dei debiti. Di fatto, (le banche centrali) si stanno inginocchiando per aiutare i governi a finanziare i loro deficit".

E il punto è che non è neanche una cosa nuova, spiega, se si guarda alla storia. Dopo la Seconda guerra mondiale, tutti i paesi alle prese con alti debiti hanno fatto affidamento alla repressione finanziaria per evitare un default che sarebbe stato inevitabile.

Dopo la guerra, i governi imposero infatti tetti sui tassi di interesse ai titoli di stato; ma, ai tempi di oggi, "è la politica monetaria che sta facendo il lavoro. E in una situazione di elevata disoccupazione e bassa inflazione tutto ciò non desta neanche sospetti. Solo quando l'inflazione tornerà a crescere, fattore che prima o poi accadrà, diventerà ovvio che le banche centrali sono diventate sottomesse ai governi".

E il drammatico verdetto. "Nessun dubbio, le pensioni sono distrutte". E circa il caso della Francia, dove i fondi pensione pubblici hanno trasferito i loro soldi dai titoli azionari ai titoli di stato. "Non perchè i loro ritorni sono appetibili, ma perchè si tratta di un espediente per il governo".

E alla domanda: "Dunque, sarebbe utile chiudere alcune banche?", Reinhard risponde: "Cosa c'è di sacrosanto nei debiti delle banche?".




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MessaggioInviato: 13/04/2013, 12:28 
si però mettetevi d'accordo: fino a ieri erano i governi in ginocchio davanti alle banche. Ora il contrario?

Poi un giorno postate articoli contro la sottomissione dei governi alle banche. Governi che dovrebbero stampare gli euro (vedi Krugman), aumentando di fatto l'inflazione, .
Il giorno dopo postate articoli che vedono nell'aumento dell'inflazione una sciagura e un un segnale negativo di sottomissione delle banche ai governi ("...Solo quando l'inflazione tornerà a crescere, fattore che prima o poi accadrà, diventerà ovvio che le banche centrali sono diventate sottomesse ai governi...").

Un giorno postate articoli contro la tesi di aiutare le banche con i soldi degli stati. Il giorno l'esatto contrario, vedi il caso cyprus, dove sono i correntisti a pagare per la loro banca, chiedendo invece che le banche siano lasciate fallire e con loro i correntisti che fino un attimo prima erano considerate le vittime del prelievo forzoso.

Riuscite a mettervi d'accordo con le idee?


Ultima modifica di rmnd il 13/04/2013, 12:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/04/2013, 12:40 
I BRICS ROMPONO LE LORO CATENE
Postato il Mercoledì, 10 aprile @ 06:15:00 CEST di Truman

DI PEPE ESCOBAR
Rebelion (Asia Times Online)

I paesi emergenti creeranno la loro Banca per lo Sviluppo e la propria agenzia di rating per fermare la dittatura del FMI e della Banca Mondiale

I report sulla morte prematura dei BRICS (Brasile, Russia, India e Sudafrica) sono stati grandemente esagerati, i media delle corporazioni occidentali rendono dichiarazioni assurde come questa, perpetrata, in questo caso, dal capo di Morgan Stanley Investment Management.

La realtà è diversa, il vertice BRICS, che ha avuto luogo a Durban (Sudafrica) martedì scorso (26 marzo, ndr), aveva tra gli obiettivi quello della creazione della propria agenzia di rating del credito, anche quello di emarginare la dittatura (o per lo meno le “agende interessate”, nel linguaggio diplomatico di Nuova Delhi) come quella di Moody’s insieme a Standard & Poor’s. Inoltre, concretizzare il progetto della creazione della Banca per lo Sviluppo BRICS, la quale conterà su un capitale iniziale di 50 miliardi di dollari. Rimangono solo da ultimare i dettagli strutturali, lo scopo principale della suddetta banca è di sostenere progetti di infrastruttura e sviluppo sostenibile.

L’aspetto più importante consiste nel fatto che tanto gli USA che l’Europa sono fuori dalla Banca del Sud, che è considerata un’alternativa concreta alla Banca Mondiale gestita dall’Occidente e dal sistema di Bretton Woods, specialmente l’India ed il Brasile sono particolarmente interessati a sostenere questo progetto.

Come ha affermato Jaswant Singh, ex ministro delle finanze Indiano, una tale banca per lo sviluppo, per esempio potrebbe incanalare il know-how di Pechino con il fine di aiutare a finanziare le necessità generate dall’infrastruttura indiana.

Le enormi differenze politiche ed economiche tra i BRICS sono evidenti, però man mano che crescono come gruppo, la questione principale non è se dovrebbero salvare l’economia globale della continua crisi del capitalismo da casinò.

La questione principale è che, oltre alle misure per facilitare il commercio reciproco, i loro interventi diventano ogni volta più politici, visto che i BRICS non solo estendono il loro potere economico ma adottano misure concrete che portano verso un mondo multipolare. Il Brasile è particolarmente entusiasta al riguardo.

Inevitabilmente, i soliti fanatici atlantisti del consenso di Washington, non riescono – in maniera miope – a vedere altro che “i BRICS chiedono riconoscimento da parte delle potenze occidentali”.

Ovviamente i problemi ci sono. La crescita economica del Brasile, della Cina e dell’India ha subito un rallentamento. Mentre la Cina, per esempio, era diventata il principale socio commerciale del Brasile (ancora prima degli USA) i settori più importanti dell’industria brasiliana hanno sofferto per la concorrenza dell’economica manodopera cinese.

Alcune prospettive a lungo termine sono inevitabili. I BRICS avranno più incidenza di fronte al Fondo Monetario Internazionale. E uno degli aspetti fondamentali è che per gli scambi commerciali useranno le loro proprie monete, includendo uno yuan globalmente convertibile, allontanandosi dal dollaro USA e dal petrodollaro.

La frenata cinese
Jim O’Neil, di Goldman Sachs, è colui che ha dato nel 2001 il nome di BRIC a questo gruppo (all’epoca non ne faceva parte il Sudafrica) e risulta interessante sapere qual è la sua opinione al riguardo.

O’Neil segnala che anche se la Cina è cresciuta economicamente “solo” del 7,7% nel 2012 “ha creato, in 11 settimane e mezza, l’equivalente dell’economia greca”. Il rallentamento della Cina è stato “strutturale e ciclico”, un ciclo pianificato per riuscire a controllare il riscaldamento e l’inflazione.

Lo slancio dei BRICS fa parte di una tendenza globale, la maggior parte è stata decifrata in un recente rapporto del Programma di Sviluppo dell’ONU. Il risultato finale: il Sud globale sta superando ad una velocità vertiginosa il Nord nella gara economica.

Secondo il report “questa è la prima volta negli ultimi 150 anni che il PIL complessivo dei 3 paesi economicamente più forti tra i cosiddetti paesi in via di sviluppo (il Brasile, la Cina e l’India) è approssimativamente uguale al PIL complessivo delle antiche potenze del Nord”.

In conclusione si può sostenere che “la crescita del sud sta cambiando radicalmente il mondo del XXI secolo dove le nazioni del 2° mondo promuovono una crescita, strappando centinaia di milioni di persone dalla povertà e spingendo molte altre persone verso una nuova classe media globale”.

E proprio al centro di questo processo troviamo un’epopea eurasiatica: lo sviluppo dei rapporti strategici fra la Russia e la Cina.

Si tratta sempre del Pipelineistan (1)
Il presidente russo Vladimir Putin non vacilla, vuole condurre i BRICS ad “un meccanismo di cooperazione strategico e complesso che ci permetta di cercare nell’insieme le soluzioni di problemi chiavi della politica globale”.

Questo implicherà una politica estera comune tra i BRICS e non soltanto un coordinamento selettivo su determinati aspetti. Porterà via un po’ di tempo, sarà difficile e Putin lo sa perfettamente.

Ciò che rende gli avvenimenti ancora più affascinanti è che Putin ha approfittato della visita del nuovo presidente cinese Xi Jiping per fare presenti le sue idee, ed ha voluto sottolineare che i rapporti fra la Russia e la Cina sono in questo momento “i migliori della storia” di questi due paesi, da secoli.

Non è certamente una cosa gradita dagli atlantisti egemonici, che sono ancora desiderosi di inquadrare il rapporto in termini di Guerra Fredda.

Xi ha risposto nei seguenti termini: “non siamo venuti a passeggiare” e bisogna aspettare finché la creatività cinese comincerà a dare i risultati.

Inevitabilmente il Pipelineistan è al centro del primordiale rapporto complementare dei BRICS, la necessità del petrolio e del gas russo.

Per la Cina è un argomento di sicurezza nazionale. La Russia vuole vendere e lavora sia sulla quantità che sulla qualità superando le vendite dell’occidente. Inoltre la Russia apprezzerà straordinariamente le inversioni cinesi sul suo Lontano Ovest, l’enorme regione del Trans-Baikal.

In ogni caso il “pericolo giallo” non sta prendendo il sopravvento in Siberia, come piacerebbe all’Occidente. Solo 300.000 cinesi vivono in Russia.

Una conseguenza diretta del vertice Putin-Xi è che d’ora in poi Pechino pagherà in anticipo il petrolio russo - in cambio la Cina chiede di essere coinvolta in una serie di progetti ad esempio nello sfruttamento congiunto da parte di CNPC (cinese, ndr) e Rosneft (russa, ndr) dei giacimenti off shore nel mare di Barents ed altri giacimenti del territorio russo.

Gazprom, da parte sua, ha chiuso un accordo di gas con CNPC: 38.000 milioni di metri cubici annualmente concessi dal gasdotto Espo della Siberia a partire del 2018. E alla fine del 2013 i cinesi firmeranno un contratto con la Gazprom, che riguarderà forniture di gas per i prossimi 30 anni.

Le ramificazioni geopolitiche sono enormi. L’importazione di grandi quantità di gas russo aiuta Pechino a sfuggire gradualmente dal suo dilemma di Malacca e Ormuz – per non parlare dell’industrializzazione delle provincie interne altamente popolate e dipendenti dall’agricoltura, dimenticate nel periodo del boom economico.

In questo modo il gas russo si è adeguato al piano maestro del Partito Comunista cinese: configurare le provincie interne come una base di fornitura per la classe media cinese di 400 milioni sempre più ricca, urbanizzata, con maggiore incidenza sulla costa dell’est.

Putin ha sottolineato che non considera i BRICS “un concorrente geopolitico per l’Occidente”, è stato l’argomento decisivo; la smentita ufficiale conferma che è vero. Durban può consolidare proprio l’inizio di tale concorrenza. Non c’è bisogno di dire che le potenze occidentali – anche se sono impantanate nella recessione e nella bancarotta - non cederanno i loro privilegi senza combattere ferocemente.

Pepe Escobar
Fonte: http://www.rebelion.org
Link: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=165931
28.03.2013

Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura DIANA GARRIDO

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=11711


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Cita:
rmnd ha scritto:

Un giorno postate articoli contro la tesi di aiutare le banche con i soldi degli stati. Il giorno l'esatto contrario, vedi il caso cyprus, dove sono i correntisti a pagare per la loro banca, chiedendo invece che le banche siano lasciate fallire e con loro i correntisti che fino un attimo prima erano considerate le vittime del prelievo forzoso.

Riuscite a mettervi d'accordo con le idee?


Io le idee ce l'ho chiarissime rmnd.... e non posto solo articoli che tirano l'acqua a "mio" mulino. Anzi... credo sia giusto comprendere quale siano i punti di vista contrastanti. E' solo così che si può avere un quadro d'insieme. Se poi tu hai un metodo più valido.. proponilo.



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G20, guerra monete: Ue e Usa contro il Giappone

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L'Unione europea e gli Stati Uniti si preparano a rispondere all'attacco del Giappone nella guerra delle monete. Il G20 in programma a Washington è destinato a essere il palcoscenico della prossima mossa. L'agenzia economica Bloomberg è entrata in possesso di un documento con cui l'Unione critica la svolta monetaria decisa dalla Bank of japan il 4 aprile, destinato ad essere presentato al vertice previsto per la settimana del 15 aprile.

«La decisione del Giappone di aumentare la massa monetaria, stampando moneta per comprare titoli di Stato, rischia di aumentare la dipendenza dalle misure di stimolo monetario», è scritto nel documento 'Ue. L'analisi evidenzia che la situazione economica in Europa rimane «fragile». Nella notte del 13 aprile anche gli Usa hanno fatto sapere che chiederanno al Giappone di attenersi agli accordi G20-G7 tesi a evitare svalutazioni competitive.

http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 591390.htm

Certo che la UE è una bella rompipalle!!! (si può dire senza essere denunciati o offendere l'Unione equivale a bestemmiare?!? [:o)])

Ma non credete che i Giapponesi abbiano il diritto di fare ciò che meglio credono per il loro paese?!? O siamo tutti assoggettati al volere di quattro oligarchi del mondo finanziario in giacca e cravatta i quali hanno il solo scopo di tutelare e perseguire i loro biechi interessi privati?!?

E poi si sostiene che il NWO non esista... ci vuole coraggio! [8]



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Certo che la UE è una bella rompipalle!!! (si può dire senza essere denunciati o offendere l'Unione equivale a bestemmiare?!? [:o)])


haahahahh vero! Ma non capisco con quale diritto pensino di poter dare lozioni di economia a qualcuno visto il tracollo che usa e ue stanno affrontando... bah



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

G20, guerra monete: Ue e Usa contro il Giappone

Caro Atlanticus... ti va di riportare il tuo post anche qui? [;)]
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=14731



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Congresso a Berlino contro l'euro

Il partito Alternativa per la Germania vuole ottenere il 5% alle elezioni

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BERLINO - Vogliono la fine dell'euro. Con questo programma si tiene domenica, a Berlino, all' Hotel Intercontinental, il congresso di fondazione del partito Alternative für Deutschland, che si batte per un progressivo abbandono della moneta unica europea, e non esclude neppure un ritorno al marco tedesco, promuovendo divise nazionali parallele o piccole unione valutarie in Europa.

Fondato fra gli altri dall'economista di Amburgo, Bernd Lucke, accademico ed ex cristiano-democratico, questo partito, di recentissima formazione, raccoglie molti conservatori, delusi dall'Unione (Cdu-Csu) di Angela Merkel. AFD, che conta su 7 mila tesserati, intende presentarsi alle prossime elezioni federali del 22 settembre. I suoi leader sono convinti di poter superare la soglia del 5%, necessaria per entrare in Parlamento. Secondo un recente sondaggio, non dispiace al 24% degli intervistati, che hanno sostenuto di poter immaginare di votare per Alternative für Deutschland.

14.04.2013 - 14:03

Red. Online

Source: CdT.ch - Mondo - Congresso a Berlino contro l'euro



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Seh non lo vedremo mai questo giorno, l'€ è meglio di una bomba atomica per la germania :) Gli sta permettendo di conquistare ciò che non hanno conquistato con 2 guerre mondiali senza sparare un solo colpo, anzi :)



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

G20, guerra monete: Ue e Usa contro il Giappone

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L'Unione europea e gli Stati Uniti si preparano a rispondere all'attacco del Giappone nella guerra delle monete. Il G20 in programma a Washington è destinato a essere il palcoscenico della prossima mossa. L'agenzia economica Bloomberg è entrata in possesso di un documento con cui l'Unione critica la svolta monetaria decisa dalla Bank of japan il 4 aprile, destinato ad essere presentato al vertice previsto per la settimana del 15 aprile.

«La decisione del Giappone di aumentare la massa monetaria, stampando moneta per comprare titoli di Stato, rischia di aumentare la dipendenza dalle misure di stimolo monetario», è scritto nel documento 'Ue. L'analisi evidenzia che la situazione economica in Europa rimane «fragile». Nella notte del 13 aprile anche gli Usa hanno fatto sapere che chiederanno al Giappone di attenersi agli accordi G20-G7 tesi a evitare svalutazioni competitive.http://www.lettera43.it/economia/macro/guerra-monete-al-g20--ue-e-usa-contro-il-giappone_4367591390.htm


Ma non credete che i Giapponesi abbiano il diritto di fare ciò che meglio credono per il loro paese?!? interessi privati?!?



Direi di no, se stanno violando gli accordi.
Allora vi siano ritorsioni economiche contro il Giappone, come l' imposizione di dazi o altre misure deterrenti.

Se il Giappone persegue una politica economica in aperta violazione dei trattati internazionali e a danno dell' Europa, allora quest'ultima ha diritto di far valere le proprie ragioni e interessi . Interessi che sono anche nostri in quanto europei.



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MessaggioInviato: 14/04/2013, 18:14 
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rmnd ha scritto:


Interessi che sono anche nostri in quanto europei.


I miei interessi di cittadino sono totalmente diversi dagli interessi tutelati da quegli accordi rmnd... e credo che la storia lo dimostri.

Ergo, per quanto mi riguarda, prima viene l'interesse dei cittadini, siano essi europei o giapponesi... soprattutto se quegli "accordi" (ma chi li firmò poi...) equivalgono a "clausole vessatorie".

Per te cosa viene prima rmnd? No chiedo... [:D]



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MessaggioInviato: 14/04/2013, 18:33 
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Atlanticus81 ha scritto:

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rmnd ha scritto:


Interessi che sono anche nostri in quanto europei.


I miei interessi di cittadino sono totalmente diversi dagli interessi tutelati da quegli accordi rmnd... e credo che la storia lo dimostri.

Ergo, per quanto mi riguarda, prima viene l'interesse dei cittadini, siano essi europei o giapponesi... soprattutto se quegli "accordi" (ma chi li firmò poi...) equivalgono a "clausole vessatorie".

Per te cosa viene prima rmnd? No chiedo... [:D]


Prima viene l'interesse dell'economia domestica, quella europea.

Scusa ma se dagli accordi internazionali , il Giappone tra vantaggi in cambio del rispetto di regole condivise. Se il Giappone vuole continuare a godere di tali vantaggi deve anche rispettarle quelle regole. Troppo comodo altrimenti.

Se il Giappone svaluta , l'export europeo ne soffre. E gli accordi di libero scambio tra UE e Giappone non hanno ragione di essere più rispettati perchè l'unico a trarne vantaggio sarebbe l'export giapponese.



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rmnd ha scritto:

Prima viene l'interesse dell'economia domestica, quella europea.



A discapito del resto del mondo?!? Ora capisco come sia possibile che facciate il tifo per il NWO!!! In sostanza avete lo stesso modus operandi e le stesse logiche di base.

Comunque, relativamente all'economia domestica... Personalmente sono vent'anni che aspetto qualcuno che se ne occupi come si deve.. e sono minimo 15 che sento posticipare una ripresa che non arriverà mai!

Perdonami se comincio a pensare che in questo modello ci sia qualcosa che non va...



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rmnd ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

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rmnd ha scritto:


Interessi che sono anche nostri in quanto europei.


I miei interessi di cittadino sono totalmente diversi dagli interessi tutelati da quegli accordi rmnd... e credo che la storia lo dimostri.

Ergo, per quanto mi riguarda, prima viene l'interesse dei cittadini, siano essi europei o giapponesi... soprattutto se quegli "accordi" (ma chi li firmò poi...) equivalgono a "clausole vessatorie".

Per te cosa viene prima rmnd? No chiedo... [:D]


Prima viene l'interesse dell'economia domestica, quella europea.

Scusa ma se dagli accordi internazionali , il Giappone tra vantaggi in cambio del rispetto di regole condivise. Se il Giappone vuole continuare a godere di tali vantaggi deve anche rispettarle quelle regole. Troppo comodo altrimenti.

Se il Giappone svaluta , l'export europeo ne soffre. E gli accordi di libero scambio tra UE e Giappone non hanno ragione di essere più rispettati perchè l'unico a trarne vantaggio sarebbe l'export giapponese.




secondo me viene ancora prima l'interesse dell'economia IPER DOMESTICA cioè quella italiana -.- E non mi sembra che l'europa in quanto istituzione ci stia tutelando molto soprattutto nei confronti dei competitor interni che prima che avversari dovrebbero essere alleati fedeli.


Ultima modifica di MaxpoweR il 14/04/2013, 19:05, modificato 1 volta in totale.


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