E ancora ....
Disastro Germanwings tutta la verità! L’aereo potrebbe avere avuto un guasto, quindi non si tratterebbe di suicidio.
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Il volo numero 4U 9525, decollato da Barcellona alle 8.55 gmt (le 7.55 in Italia), era diretto a Dusseldorf. I dati del sito Flightradar, che traccia le rotte di tutti gli aerei in viaggio, mostrano che tra le 10.31 e le 10.32 l’A320 ha cominciato a perdere quota rispetto ai 13mila metri di altitudine che aveva raggiunto. Una discesa non verticale ma brusca, di un chilometro al minuto fino alle 10:41, quando ha fatto perdere ogni traccia. La caduta, secondo Germanwings, è durata otto minuti. Lo schianto contro il massiccio delle Trois evechés, a un’altitudine di circa 1.524 metri e a una velocità di 600-700 chilometri all’ora, è avvenuto alle 10:53. “L’aereo è entrato nella montagna e si è disintegrato. È difficile persino riconoscere i rottami”, ha riferito un soccorritore francese che ha sorvolato la zona. “È una scena spaventosa“.
Questo è quello che tutti sapete, ma potrebbe esserci un altra verità, una verità che vogliono tenerci nascosta per proteggere la compagnia.index
L’aereo precipitato aveva 24 anni, era uno dei più vecchi veicoli della compagnia. Il primo volo risale al novembre 1990. Un velivolo sottoposto a continui interventi di manutenzione l’ultimo risale a lunedì mattina, stando alle parole di ex tecnici della compagnia e addetti alla manutenzione, quell’aereo avrebbe dovuto essere rottamato almeno 10 anni fa.
Germanwings A320 crashes over French Alps
Ore 10 e 27 minuti primi viene lanciato IL PRIMO SOS: stando a una prima ricostruzione il pilota avrebbe chiamato la compagnia dichiarando, “abbiamo i motori in avaria, l’aereo sta perdendo quota, ci schianteremo” a questo punto la compagnia avrebbe bloccato tutti i contatti radio con la torre di controllo, pilota e copilota sarebbero stati abbandonati lassù a 13 mila metri dal suolo con 150 passeggeri. Così facendo non ci sarebbe più stata la possibilità di lanciare nessun allarme, nessuna richiesta di soccorso, nessun MAY DAY, non era più possibile comunicare con la torre di controllo ed è proprio in questo momento che la compagnia avrebbe mandato ai piloti l’ultimo messaggio “NON POSSIAMO FARE NULLA PER AIUTARVI, DOBBIAMO TUTELARE LA COMPAGNIA, SPIEGHEREMO TUTTO ALLE VOSTRE FAMIGLIE E DAREMO LORO UN GROSSO RISARCIMENTO” così si sarebbe chiusa la comunicazione.
Non sarebbe vero che il pilota sia rimasto chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio, potrebbero essere tutte menzogne costruite dalla compagnia non è vero che il copilota avesse avuto in passato problemi di depressione, non si tratta di nessun attentato terroristico. Andreas questo è il nome del copilota 28enne, si sarebbe preso la responsabilità di portare l’aereo li su quelle montagne, sperando che i soccorritori riuscissero a recuperare almeno i corpi e avrebbe detto al pilota di andare in bagno e passare quegli ultimi otto minuti al telefono con la moglie. Ma restano solo ipotesi, non sappiamo come siano andate realmente le cose.
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