Nato: "Noi restiamo in Afghanistan"
Scoppia la polemica sul blitz Usa
"Le ragioni per stare in Afghanistan sono molto chiare. E la strategia della Nato non cambia": lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.La Nato - ha sottolineato Rasmussen - è in Afghanistan "per sviluppare la pace e la sicurezza". "Il processo di transizione - ha aggiunto - resta in campo e sarà completato come previsto entro il 2014". Intanto Casa Bianca sotto accusa per il blitz condotto in Pakistan che ha portato alla morte di Osama Bin Laden.
Una figlia dodicenne di Bin Laden, soccorsa dalle forze di sicurezza pachistane nella villa dopo il blitz, americano ha raccontato che "le forze Usa hanno catturato vivo suo padre ma lo hanno poi ucciso a colpi d'arma da fuoco davanti a membri della sua famiglia". Le fonti pachistane riferite da Al Arabiya dicono anche che Bin Laden si trovava al piano terra del compound ed è stato trascinato a terra fino all'elicottero dai commando americani per essere portato via dopo essere stato ucciso. Le fonti dicono che dall'edificio, dopo l'azione dei commando, sono stati portati fuori dai servizi pachistani quattro corpi crivellati di pallottole e arrestati due donne e sei bambini fra 2 e 12 anni. Inoltre, scrive il sito di Al Arabiya, "le forze speciali Usa hanno portato via solo due cadaveri con loro sull'elicottero militare, quello di Bin Laden e quello di un figlio", in quanto "non c'erano abbastanza posto a bordo degli elicotteri dopo la perdita di uno dei velivoli durante l'operazione".
FOTO RACCAPRICCIANTI - Gli Stati Uniti posseggono ben "tre set di fotografie" dell'uccisione di Osama Bin Laden. Il primo gruppo di foto è stato scattato durante il raid che ha portato alla morte del capo di Al Qaeda nel compound di Abbottabad, Pakistan. Il secondo sarebbe stato fatto nell'hangar dove il corpo del leader terrorista è stato trasferito dopo il blitz. E infine ci sarebbe un terzo e ultimo gruppo di fotografie che raccontano il funerale tenuto in mare sulla portaerei Carl Vinson. L'ultimo "set" sarebbe accompagnato anche da un video.
COMPUTER POSSIBILE 'MINIERA D'ORO' - Intanto centinaia di agenti della Cia stanno lavorando alla "miniera d'oro" trovata durante il blitz in pc, dischi, memorie e materiale elettronico appartenute a Bin Laden. Il numero uno dell'intelligence Leon Panetta ha detto che "l'impressionante quantitativo di materiale" rinvenuto dovrebbe permettere agli Stati Uniti di raggiungere il loro obiettivo di "smantellare e distruggere al Qaeda".
L'OPERAZIONE - Emergono nuovi particolari su come la Cia è arrivata al ricercato numero 1 al mondo. Sono stati gli interrogatori ad alcuni detenuti, in particolare Khaled Sheikh Mohammed (la mente dell'11/9) e Abu Faraj al Libi (il capo operativo di Al Qaida) a mettere la Cia sulla pista giusta: trovare il 'corriere' di bin Laden. L'operazione 'Geronimo' (nome in codice di Bin Laden), in preparazione da marzo, è scattata dalla base di Jalalabad, in Afghanistan: 79 uomini per 4 elicotteri. In Pakistan era da poco passata la mezzanotte, a Washington le 3 del pomeriggio. Obama era chiuso nella Situation Room, assieme al suo vice Joe Biden, il segretario di Stato Hillary Clinton, il ministro della Difesa Robert Gates. Panetta 'ponte' di collegamento, illustrando i momenti salienti del blitz. "We got him", lo abbiamo preso, ha esclamato Obama al termine del blitz.
USA NON HANNO AVVERTITO IL PAKISTAN - Gli Usa hanno detto a chiare lettere che non si fidavano del Pakistan. Non hanno informato Islamabad dell'imminente raid perché temevano che "potesse danneggiare l'intera operazione, avvisando il bersaglio", cioè Bin Laden, ha detto il capo della Cia Panetta. I servizi segreti pachistani, l'Isi, da sempre sospettati di 'coprire' segretamente Al Qaeda, hanno ammesso di non poter giustificare la mancata sorveglianza di quello che negli ultimi anni era diventato il rifugio dello 'sceicco del terrore'. Tuttavia, l'Isi rivendicano di aver arrestato al Libi. E' lui, hanno spiegato fonti Usa al New York Times, ad aver svelato alla Cia la rete di corrieri e messaggeri di Bin Laden.
COVO PIENO DI BIMBI - Una figlia di Bin Laden, di 12 o 13 anni, avrebbe assistito all'uccisione del padre durante il raid del commando Usa nella villa-bunker di Abbottabad, a nord di Islamabad, dove lo sceicco saudita viveva da circa 5 anni assieme a un nugolo di donne e bambini ora in "custodia" dei militari pachistani. Secondo il ministero degli Esteri di Islamabad, alcuni di loro hanno bisogno di assistenza medica e sono curati nelle migliori strutture possibili. Verranno consegnati ai loro Paesi di origine".
ONLINE NUOVA PRESUNTA FOTO MORTE - E' online una nuova presunta foto che ritrarrebbe bin Laden morto pochi minuti dopo il raid, mentre il link viene rilanciato su Twitter dagli hacker di Anonymous. L'autenticità dell'immagine è stata smentita dal Pentagono. Intanto Washington sta valutando se diffondere un video girato da un ufficiale della marina militare americana durante il funerale islamico del capo di Al Qaida girato prima della sua sepoltura in mare.
ALLARME PER POSSIBILI RAPPRESAGLIE - Il ministro della giustizia Usa Eric Holder ha lanciato l'allarme sui rischi di rappresaglia contro gli Stati Uniti o i loro interessi all'estero, mentre la Gran Bretagna alza la guardia. Cinque bengalesi sono fermati in Cumbria mentre filmavano con una videocamera l'impianto nucleare di Sellafield, mentre i media pubblicano illazioni secondo cui la luna di miele del principe William e della sua sposa Kate sia stata rinviata in relazione al raid contro bin Laden.
Mercoledì 04 maggio 2011 13.41
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