01/04/2016, 10:10
01/04/2016, 11:02
Wolframio ha scritto:shighella ha scritto:
Il latte non solo non protegge le ossa da fratture, bere latte è quasi come fare una trasfusione, siamo l'unico animale che beve latte di altri animali, favorisce il cancro della prostata, delle ovaie...
(Sono un consumatore consapevole per cui doppiamente stro.nzo)siamo l'unico animale che beve latte di altri animali![]()
Chissà perchè....
l'uomo è l'unico a bere il latte di un'altra specie perchè è l'unico animale che conosce il concetto di allevamento e mungitura.
Dai parte del latte che hai munto ad un animale e vedrai se non se lo beve volentieri
Il mio micione per esempio appena vede che ho in mano la confezione di latte mi miagola insistentemente fino a quando non glie ne verso un goccio nella ciottola.
Non mi lascia nemmeno mangiare uno yougourt in pace, stà li a fissarmi e farmi le moine aspettando che l'ultima cucchiaiata glie la dia a lui.
01/04/2016, 11:10
MaxpoweR ha scritto:Che siamo gli unici animali allevatori\coltivatori non è vero. Le formiche talgliafoglie coltivano il fungo di cui si nutrono.
L'affermazione "siamo l'unico animale che" non è tanto convincente, siamo anche l'unico animale che pur non potendo volare vola e pure...
01/04/2016, 11:22
shighella ha scritto:Vuoi dire che in natura gli animali hanno l'abitudine di bere latte di altri animali?
01/04/2016, 11:38
zakmck ha scritto:shighella ha scritto:Vuoi dire che in natura gli animali hanno l'abitudine di bere latte di altri animali?
Ad esempio le formiche bevono il latte mellifico dei Gorgoglioni che allevano appositamente. Si tratta di un processo del tutto equivalente al nostro allevamento delle mucche. Raccolgono le uova dei Gorgoglioni, le fanno schiudere in apposite "stalle", li portano a pascolare sulle piante e poi li mungono. Fanno cosi anche con dei piccoli bruchi di farfalla.
01/04/2016, 11:47
01/04/2016, 19:50
01/04/2016, 20:07
02/04/2016, 10:02
MaxpoweR ha scritto:Babbei vs babbei
02/04/2016, 12:55
14/04/2016, 01:08
19/05/2016, 17:28
Operai USA nell’industria del pollo, indossano pannoloni per i propri bisogni
La notizia è segnalata su diversi siti online e pagine Facebook. Abbiamo ricevuto numerose richieste di verifica e possiamo affermare con assoluta certezza che, purtroppo, la notizia è assolutamente vera. Di seguito vogliamo spiegarvi i particolari della vicenda.
L’azienda Bloomberg, multinazionale operativa nel mondo dei mass media, tramite i suoi canali comunicativi, riporta uno studio condotto dalla Oxfam America, e certifica che in alcune grandi aziende statunitensi in cui si lavora la carne di pollo, è vietato ai propri dipendenti andare in bagno per espletare le loro necessità fisiologiche.
Oxfam è una delle più importanti confederazioni internazionali nel mondo specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo, composta da 17 organizzazioni di Paesi diversi che collaborano per individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia.
Ci sembra doveroso informarvi su quali fronti questa associazione opera in tutto il mondo, prima di analizzare nello specifico la notizia. Da wikipedia riportiamo:
Oxfam è impegnata principalmente su tre fronti:
Programmi di sviluppo: Oxfam lavora peraiutare le persone a migliorare le loro condizioni di vita, fornendo loro sostegno e risorse adeguato, favorendo processi di sviluppo sostenibili nel lungo periodo
Interventi di emergenza:Oxfam porta acqua,servizi igienico-sanitarie rifugi alle popolazioni vittime di conflitti e disastri naturali. E quando l’emergenza è finita, Oxfam sostiene la ricostruzione fino al ritorno alla normalità.
Campagne di opinione e sensibilizzazione: Oxfam pubblica analisi e organizza eventi di informazione perinfluenzare le politiche che causano la povertà e l’ingiustizia globale; tramitepercorsi educativie iniziative di mobilitazione, stimola cittadini a chiedere ai propri leader un maggior impegnonella difesa e nella promozione degli interessi dei più povere e vulnerabili
Dato che Oxfam opera anche in Italia, e nello specifico in Toscana, con sede a Firenze, abbiamo contattato l’associazione nostrana e abbiamo parlato direttamente con la Presidente Maurizia Iachino che si è dimostrata gentilissima e disponibile ad ascoltarci e soprattutto ci ha confermato la veridicità della notizia. Vi lasciamo anche il contatto della sede di Oxfam Italia se voleste visitare il loro sito ed informarvi meglio sul loro operato: http://www.oxfamitalia.org
Con la conferma ottenuta, adesso vi spieghiamo meglio la vicenda americana. Le condizioni vergognose dei lavoratori dell’industria della carne negli Stati Uniti sono note da oltre cento anni. L’anno scorso sempre Oxfam aveva detto che per mantenere il prezzo della carne di pollo molto basso gli operai subiscono trattamenti inumani e ricevono stipendi molto bassi.
L’associazione Oxfam cita numerosi lavoratori delle aziende Tyson Food, Pilgrim’s Pride, Perdue Farms e Sanderson Farms che sostengono di venire costantemente presi in giro dai loro supervisori e capi e, soprattutto, di vedere ignorate tutte le loro richieste. Inoltre gli operai sostengono anche di essere minacciati di punizioni o di licenziamento nel caso in cui non rispettino il divieto di non andare in bagno o di farlo all’interno di una fascia temporale insufficiente.
Quando possono andare ai bagni sono costretti ad aspettare a lungo in fila il loro turno, ma hanno solo dieci minuti di pausa e sanno in partenza che non riusciranno ad arrivare fino ai servizi in tempo
spiega Oxfam. Che poi aggiunge:
Alcuni lavoratori si fanno quindi la pipì addosso, mentre altri si trattengono così tanto da mettere a rischio la loro salute. Molti hanno infezioni alle vie urinarie. Inoltre alcuni capi turno hanno detto ai loro operai di bere e mangiare di meno per evitare di andare in bagno spesso. Non è solo la loro dignità ad essere calpestata: rischiano anche di avere seri problemi di salute, il problema è ancor più serio per le donne, in particolare quelle incinte o con le mestruazioni.
Ovviamente, interpellate dalla stampa dopo la diffusione del rapporto, le aziende negano le accuse o minimizzano. Tyson Food in una email inviata all’agenzia Bloomberg sostiene addirittura di “non tollerare” comportamenti dei capisquadra che neghino ai loro sottoposti la possibilità di recarsi in bagno. La stessa azienda, uno dei più grandi produttori di pollame del mondo, ha dichiarato che l’impresa è disposta a concedere pause per andare alla toilette. Un altra azienda, Perdue, afferma che le denunce dei dipendenti sono false mentre Pilgrim’s Pride osserva che le testimonianze, se saranno confermate da una indagine interna, costituiscono una chiara violazione delle politiche dell’azienda e che quindi gli eventuali responsabili saranno puniti. C’è già stato un incontro con Oxfam per parlare della necessità di impiegare dei « rimpiazzi » che possano sostituire i colleghi durante la pausa toilette.
Nello Stato americano dell’Alabama sono stati intervistati 266 lavoratori dell’organizzazione Southern Poverty Law Center. Quattro su cinque hanno dichiarato di non poter andare alla toilette quando ne avevano necessità. Da un’indagine fra i lavoratori del Minnesota è risultato che l’86% avevano potuto andare alla toilette meno di due volte alla settimana. Solo nelle imprese dove ci sono commissioni interne (un terzo del totale) il personale puo’ andare alla toilette quando vuole. I capisquadra rifiutano le pause ai dipendenti perché sottoposti ad una pressione immensa per fornire le quantità prescritte. L’industria di pollame realizza « profitti record » e produce miliardi di polli, mentre la realtà all’interno delle fabbriche resta « oscura e pericolosa ». I salari sono bassi, la frequenza delle malattie e delle ferite è superiore alla media, si lavora in condizioni difficili e bisogna chiudere il becco, critica Oxfam.
In queste multinazionali del pollo i supervisori non lasciano andare in bagno gli addetti perché devono tenere a velocità alta e costante le macchine. E i dipendenti sono costretti così ad arrangiarsi: urinano e defecano direttamente mentre lavorano, indossano pannoloni, riducono al minimo l’assunzione di liquidi fino a livelli pericolosi. Già lo scorso anno Oxfam aveva denunciato che per mantenere il prezzo della carne di pollo molto basso gli operai subiscono trattamenti inumani e ricevono stipendi molto bassi. Ma quanto emerso dall’indagine sulle grandi imprese del settore negli States è ancora più grave.
Purtroppo, in un mercato dove regna l’interesse privato il dogma unico e indiscusso è rappresentato dalla massimizzazione del profitto, e quindi dall’abbattimento dei costi della manodopera e dall’aumento dei ritmi di lavoro. Anche a costo di ledere la dignità dei dipendenti.
Volutamente non abbiamo trattato il discorso del TTIP che era citato nell’articolo originario che ci è stato segnalato da verificare. Questa tematica certamente si collega a questa articolo ma qui abbiamo solo voluto affrontare solo la notizia riguardante i lavoratori americani delle industrie del pollo.
In attesa di nuovi sviluppi, si spera a favore di questi lavoratori, vi salutiamo invitandovi a seguirci.
La notizia potrebbe essere stata ingigantita, come riportato da alcun testate. La bolliamo com “vera” in quanto la denunica è reale, pur comprendendo che solo i tribunali saranno in grado di stabilire la verità assoluta.
29/06/2016, 20:29
Genova, bimba di 2 anni in rianimazione per dieta vegana
Una bimba di neppure tre anni è stata ricoverata in rianimazione all'ospedale Gaslini di Genova a causa della dieta "rigidamente vegana" decisa dalla madre della piccola. A riferire la storia è 'La Repubblica'. "I medici del pronto soccorso si sono ritrovati di fronte a una bimba con un peso decisamente inferiore rispetto alla media della sua età, con una scarsa reattività e un complessivo rallentamento dei movimenti", racconta il giornale.
L'allarme è cresciuto ulteriormente dopo i primi esami: la bambina aveva valori bassissimi dell'emoglobina "che associati a carenze di vitamine fondamentali, come la B12, comportavano il rischio di conseguenze soprattutto neurologiche ma pure muscolari gravi". Dopo alcuni giorni passati in terapia di emergenza, i valori sono migliorati e la bimba è stata trasferita nella clinica pediatrica. I medici hanno così scoperto che i genitori sono entrambi vegani: a casa loro non entra alcun cibo di provenienza animale e anche se la mamma ha allattato al seno per molto tempo la figlia, il suo latte era scarsamente nutriente.
I genitori hanno assicurato di "essere premurosi e di aver seguito un regime in grado di soddisfare i bisogni della neonata" scrive 'Repubblica'. Il caso però è stato segnalato agli assistenti sociali e sulla vicenda potrebbe intervenire anche il Tribunale dei Minori.
29/06/2016, 21:46
29/06/2016, 23:52
MaxpoweR ha scritto:Mah... in questi casi io non credo conti la dieta ma la stupidità dei genitori a cui andrebbe tolta la patria podestà. come fa un genitore a non rendersi conto che le condizioni della figlia stanno drasticamente peggiorando al punto da ridurla alla rianimazione? Bah
che poi è la stessa cosa dei beoti che ingozzano i figli facendoli diventare piccoli obesi. La differenza è che l'obesità infantile non è percepita tanto come "patologia" anzi viene vista come sintomo di salute e soprattutto non porta la morte, quanto meno non in tempi tanto brevi quanto il problema opposto.