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sezione 9 ha scritto:
Uba, l'idea che mi sono fatto negli ultimi mesi (in cui ho cercato di capire più che di scrivere, tanto da aver evitato apposta queste discussioni) è che:
1- questa è una crisi del sistema economico, le chiamano "fallimento del mercato" volendo dire "difetto" ma in realtà qui è proprio il capitalismo che ha steccato
2- questa crisi è stata causata direttamente dalle politiche liberiste, quelle per cui ogni vincolo al mercato non solo crea un danno all'economia ma è anche una violazione dei diritti politici ed economici dell'individuo (se vuoi, la deregulation tanto di moda anche da noi)
3- la storia del debito è un falso problema, quindi, perchè il mercato ha ceduto non sui debiti degli Stati (che, essendo "debiti", vuol dire che in giro ci sono molti "crediti", quindi un debito pubblico non è "male" per il privato, anzi, è ricchezza), ha ceduto sulle speculazioni che la politica ha permesso, speculazioni che ci sono state sulla new economy, sul mercato immobiliare, e ora sul debito pubblico, sull'euro e compagnia
4- l'Europa è in crisi (tutto, dall'economia alla moneta alla politica) perchè quel mainstream politico-economico è stato applicato fino in fondo: all'inizio dell'Euro giravano studi fondati sulla solita teoria della "forza invisibile" del mercato, per cui l'esistenza stessa del mercato unico e della moneta unica, lasciati liberi di agire, avrebbero parificato le economie (perchè i Paesi "poveri" del sud Europa avrebbero attratto capitali dal nord)
5- diventa quindi inutile dare risposte simili al "non paghiamo il debito" oppure "usciamo dall'Euro", perchè il problema non è nè il debito nè l'Euro (o l'Europa), ma molto più grande, il problema è lo stesso sistema che non seguendo più, di fatto, le normali regole economiche "che ti insegnano a scuola", non distribuisce più "normalmente" le risorse, e quindi "non pagare il debito" non serve a nulla, occorre intervenire sul sistema, non sull'effetto perverso del sistema
6- le risposte devono essere politiche e devono consistere in cose molto pesanti e molto difficili da fare:
a) smetterla di lasciare libero il mercato, che non funziona più da solo (anzi, non ha mai funzionato da solo), e cominciare a "violentarlo" per forzarlo a fare ciò che da solo non riesce a fare (distribuire le risorse come vogliamo che vengano distribuite)
b) dato che la questione è mondiale, la risposta non può essere nazionale, ma almeno europea, e quello che non va in Europa è la totale assenza di una politica economica, monetaria e fiscale comune e contemporaneamente una totale inadeguatezza della BCE ad affrontare da sola il problema: serve rafforzare tutte e due
c) servono gli eurobond, e serve che la BCE possa comperarli direttamente sul mercato primario, per abbattere la speculazione e permettere così agli Stati di creare debito per lo sviluppo senza l'assillo dei mercati
d) serve un'Europa che abbia non solo il controllo delle politiche fiscali, economiche eccetera (a che serve un'Europa unita che persegua nelle politiche di rigore?) ma che stabilisca un piano di sviluppo a 5-10-15-20 anni, abbandonando le vecchie teorie fallimentari e cominciando ad intervenire pesantemente sui mercati
7) ovvio quindi che le risposte date dai governi europei (compreso quello italiano) siano completamente sbagliate. E altrettanto ovvio che qualsiasi cosa venga fatta a livello nazionale non serve a nulla. Al massimo, serve solo a rinviare il problema. E intendo anche (lo ribadisco ancora) le idee di uscita dall'Euro e del "non paghiamo il debito". Quello che sta capitando è pari pari quello che scriveva Marx: le ricchezze si stanno concentrando sempre di più e sempre più velocemente, perchè si è ritenuto, sbagliando, che la libertà assoluta del mercato producesse il contrario. L'unica soluzione è di riportare in catene il mercato, mentre qualsiasi altra soluzione non fa che rafforzare il processo (straordinario, non c'è che dire, "rivoluzionario") in atto.
concordo ma ti invito a ragionare... ti rendi conto che le soluzioni che vengono date e che te di rimando dai fanno parte esattamente del sistema economico già esistente...?
Questo tipo di economia è ciclica, sia che ci sia qualcuno che controlla o meno è soggetta a cicli. Gli economisti possono prevederli, incomincio a pensare però che certe volte si dimenticano che hanno a che fare con persone, e non con numeri...
non siamo amtematica, fortunatamente...
può essere vero che per gestire milioni di persone serve un sistema...
però cavolo... c'è modo e modo di attualizzarlo. Per non fare un discorso un pò più semplice ma... forse ogni tanto è il caso di ricordarlo...
vi rendete conto che su tutta la popolazione mondiale, a causa di come vanno le cose, solo pochi fortunati mangiano ogni giorno...???
Cacchio, se ci pensi t fa schifo pure la tastiera con il quale scrivi...
Credo che ogni tanto faccia bene ricordarlo
Stalue...
!