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22/05/2014, 19:32

BlackRock, alert su immobiliare Usa: "peggio che prima della crisi subprime"

"Siamo più dipendenti da Fannie e Freddie oggi" che in passato, dice Larry Fink. Vendite case esistenti: peggior inizio anno dal 2007.
2014, peggior inizio anno per vendite case esistenti dal 2007. E BlackRock avverte: immobiliare più instabile oggi che prima di crisi.


NEW YORK (WSI) -Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, ritiene che il mercato immobiliare degli Stati Uniti "sia strutturalmente più instabile" oggi che prima della crisi subprime. Questo, a causa della dipendenza dalle società di mutui garantite dallo stato, come Fannie Mae e Freddie Mac.

"Siamo più dipendenti da Fannie e Freddie oggi, di quanto non lo fossimo prima della crisi", ha detto Fink, parlando nel corso di una conferenza tenutra dall'Investment Company Institute, a Washington.

Sia Fannie Mae che Freddie Mac, sull'orlo dell'insolvenza, sono state salvate dal Tesoro Usa con un bailout complessivo di $187,5 miliardi.

Non aiutano affatto i numeri arrivati oggi dal fronte immobiliare Usa, con le vendite di case esistenti che sono salite ad aprile +1,3% a un tasso di 4,65 milioni, inferiore alle attese. Facendo riferimento ai dati che sono stati resi noti nei mesi scorsi, si può dire che i primi mesi del 2014, per le vendite di case esistenti, è stato il peggior inizio anno dal 2007.

L'indicatore ha messo in evidenza che il numero di chi acquista case per la prima volta in assoluto continua a rappresentare meno di 1/3 di tutti i buyer, essendosi attestato ad aprile al 29%, tra l'altro in calo rispetto al 30% di marzo.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... prime.aspx

22/05/2014, 22:26

giovedì 22 maggio 2014

Se il Pil (Prodotto Interno Lordo) diventa " U Pilu " di Cettola Qualunque...

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Che cosa non si inventa per portare un segno Piu' su un indice che da tanti anni purtroppo è quasi sempre Negativo ???

Ma cosa è il Pil ???

Secondo Wikipedia brevemente è il valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un anno, e destinati al consumo dell'acquirente finale, agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni...

Ebbene i nostri Euro Governanti e/o Tecnici in questi valori economici ecco cosa hanno inserito :

1) PROSTITUZIONE,

2) TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI,
3) CONTRABBANDO DI SIGARETTE,
4) CONTRABBANDO DI ALCOOL.

Tutte Attività generamente gestite dalla Malavita Organizzata (MAFIE) di quasi impossibile valutazione in quanto le Mafie stesse non mandano nessun rendiconto sui loro introiti e su gli aumenti settoriali delle loro attività criminali.

Forse tra il Traffico di Esseri Umani per la riduzione delle donne in Schiavitù, sulle partite di Droga importate, ed altri traffici illeciti potevano anche aggiungere il Traffico di Armi con cui fare Rapine, Uccidere Oppositori e fare Attentati Minatori.

Quindi si puo' considerare che si stia cominciando a dare valore LEGALE ed FINANZIARIO a Operatori Economici ( Ripeto Mafie ), che tutto sono tranne che rappresentanti di uno Stato di Diritto i quali investendo totalmente nell'ILLEGALITA' avranno il MERITO DI RIPORTARE UN SEGNO POSITIVO SU UN DATO DISASTROSO COME IL NOSTRO PIL ...

BRAVI MI COMPIACCIO, UN OFFESA A TUTTE LE VITTIME DI MAFIA E CRIMINALITA' E A TUTTI GLI OPERATORI DELLO STATO ( GIUDICI E FORZE DELL'ORDINE) UCCISI NEL TENTATIVO DI FERMARE E DISTRUGGERE I FENOMENI MAFIOSI DELNOSTRO PAESE !!!




VERGOGNA !!!

[align=right]Source: Pensiero naturale: Se il Pil (...Pilu " di Cettola Qualunque... [/align]

23/05/2014, 01:21

Crisi e sovrapproduzione, il mondo dell'auto è al collasso

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Ogni anno le fabbriche sfornano 25 milioni di auto in più di quanto il mercato può assorbire. Le immagini della crisidi VINCENZO BORGOMEO

Marchionne lo aveva già spiegato chiaramente: “La produzione mondiale al momento si attesta intorno ai 95 milioni di veicoli all'anno, ovvero 20-25 in più di quelli che il mercato può realisticamente assorbire. Il nostro problema non è stata e non è la crisi, ma la sovrapproduzione. Ed è un problema che anche i nostri competitor ora si trovano a dover affrontare”.

Analisi spietata ma confermata da più parti e dalle tante foto di questo disastro economico. Un disastro che va ben oltre l'immaginazione: queste foto parlano chiaro: auto ammassate ovunque, su piste prova, porti, scali ferroviari e perfino aeroporti. Le immagini della crisi sotto la lente? Esatto. E parliamo di milioni di vetture: la sola GM ha ammesso di averne parcheggiate sotto il sole più di 800 mila...

Come uscirne? Secondo Marchionne è necessario "un processo di razionalizzazione e consolidamento simile a quello varato negli anni Novanta per il settore dell'acciaio. La Commissione europea deve garantire eguali condizioni a tutti i produttori e bloccare i tentativi di ogni singolo stato membro di creare condizioni più favorevoli a danno degli altri”. Insomma servirebbe equilibrio, programmazione, strategie comuni: tutte cose che mancano perché quando si invadono piste prova, fabbriche e aeroporti di macchine invendute significa una sola cosa. Ossia che il sistema auto è
marcio. E che avrebbe bisogno di un grande rinnovamento.



http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -86766277/
Ultima modifica di vimana131 il 23/05/2014, 01:21, modificato 1 volta in totale.

23/05/2014, 09:21

vimana131 ha scritto:

Crisi e sovrapproduzione, il mondo dell'auto è al collasso

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Ogni anno le fabbriche sfornano 25 milioni di auto in più di quanto il mercato può assorbire. Le immagini della crisidi VINCENZO BORGOMEO

Marchionne lo aveva già spiegato chiaramente: “La produzione mondiale al momento si attesta intorno ai 95 milioni di veicoli all'anno, ovvero 20-25 in più di quelli che il mercato può realisticamente assorbire. Il nostro problema non è stata e non è la crisi, ma la sovrapproduzione. Ed è un problema che anche i nostri competitor ora si trovano a dover affrontare”.

Analisi spietata ma confermata da più parti e dalle tante foto di questo disastro economico. Un disastro che va ben oltre l'immaginazione: queste foto parlano chiaro: auto ammassate ovunque, su piste prova, porti, scali ferroviari e perfino aeroporti. Le immagini della crisi sotto la lente? Esatto. E parliamo di milioni di vetture: la sola GM ha ammesso di averne parcheggiate sotto il sole più di 800 mila...

Come uscirne? Secondo Marchionne è necessario "un processo di razionalizzazione e consolidamento simile a quello varato negli anni Novanta per il settore dell'acciaio. La Commissione europea deve garantire eguali condizioni a tutti i produttori e bloccare i tentativi di ogni singolo stato membro di creare condizioni più favorevoli a danno degli altri”. Insomma servirebbe equilibrio, programmazione, strategie comuni: tutte cose che mancano perché quando si invadono piste prova, fabbriche e aeroporti di macchine invendute significa una sola cosa. Ossia che il sistema auto è
marcio. E che avrebbe bisogno di un grande rinnovamento.



http://www.repubblica.it/motori/sezioni ... -86766277/


Grande rinnovamento? Razionalizzazione? Certo.....
Ma Minchiorne... non ci arriva a pensare che forse le persone non sono
pià disposte a comprare vetture che vanno a benzina o a gasolio?

23/05/2014, 14:16

ma poi si producono auto come ognuno di noi la dovesse cambiare ogni 2 anni... Io non cambio il cellulare ogni 2 anni figuriamoci un'automobile ^_^

24/05/2014, 19:02

Soros vende tutte le azioni Bank of America, JP Morgan e Citigroup: guai in vista per il sistema bancario?

Quando si muove lui, George Soros, lo squalo per eccellenza della finanza mondiale, succedono sempre sconquassi. Nel ’92 fece crollare la lira e svalutare la sterlina, nel ’97 contribuì al crollo dei mercati asiatici. Qualche giorno fa, scrive Informarexresistere, ha venduto tutte le sue azioni di Bank of America, JP Morgan e Citigroup:
occhi aperti, allora, potrebbe essere un chiaro indizio di un imminente crisi del sistema bancario. Poco più di due decenni fa il banchiere George Soros ha fatto il suo più famoso investimento cortocircuitando la sterlina britannica e intascando un miliardo di dollari nel processo. Da allora è diventato famoso per le scommesse sui crolli del mercato azionario e in alcuni casi anche nel forzare i mercati a fallire per il proprio guadagno. Solo pochi mesi fa, Soros ha fatto notizia facendo uno scommessa in miliardi di dollari contro l’S&P 500. Al momento questo si è detto essere un segno di guai in vista per l’economia degli Stati Uniti, giacché Soros è sembrato aver avuto conoscenza anticipata degli incidenti occorsi nel mercato passato. Come risultato di questa reputazione, gli investitori hanno cominciato a tenere d’occhio i suoi asset. Questa settimana gli investitori hanno preso di nuovo avviso quando Soros ha venduto le sue azioni delle tre maggiori banche americane, tra cui Bank of America, JP Morgan e Citigroup. - See more at: http://www.losai.eu/soros-vende-tutte-a ... pWreK.dpuf

Il Wall Street Journal ha riportato che ”George Soros ha scaricato le sue partecipazioni in banche e si è rivolto alla tecnologia e alle miniere d’oro nel primo trimestre, secondo un filing con la Securities and Exchange Commission Giovedi. Soros ha venduto le sue partecipazioni in Citigroup (NYSE: C), JP Morgan (NYSE: JPM) e Bank of America (NYSE: BAC) “
Nel febbraio 2009, Soros ha detto che il sistema finanziario mondiale si era effettivamente disintegrato, aggiungendo che non vi era alcuna prospettiva di una risoluzione a breve termine alla crisi. “Abbiamo assistito al crollo del sistema finanziario… E ‘stato tenuto in vita, ed è ancora in vita. Non c’è nessun segno che siamo ovunque vicino al fondo “.Fonte: intellihub.com
E ora scopri le differenze…
E ora scopri le differenze… il 1992. Nell’arco di 12 mesi Soros compì, in combutta con alcuni istituti finanziari, qualcosa che nessuno è mai riuscito a ripetere. Il 16 settembre vendette allo scoperto più di dieci miliardi di dollari in sterline, approfittando delle resistenze della Bank of England ad aumentare i tassi di interesse in linea con quelli degli altri paesi del Sistema monetario europeo. Alla fine, si innescò una gravissima crisi che portò a svalutare la sterlina e farla uscire dallo Sme. Stessa sorte di lì a poco toccò alla nostra lira. Con una serie di acute mosse finanziarie Soros costrinse la Banca d’Italia a bruciare 40 mila miliardi di lire. Da quel processo Soros guadagnò una cifra stimata in oltre un miliardo di dollari. Alcuni analisti sostengono che abbia causato problemi simili a franco e marco e che ci sia il suo zampino anche dietro alla crisi asiatica del ‘97.
Tratto da: http://www.iconicon.it
Fonte

- See more at: http://www.losai.eu/soros-vende-tutte-a ... pWreK.dpuf

25/05/2014, 20:26

Kissinger: abbiamo vinto, i vostri Stati sono in bolletta


«Vedo in questa crisi globale una grande opportunità», perché «la crisi finanziaria ha fatto il trucco, cioè ha limitato i mezzi che ogni Stato aveva per affermare i propri interessi». Così Henry Kissinger, potentissimo profeta del super-potere mondiale, all’occorrenza anche golpista – ieri coi carri armati, oggi col dominio finanziario di una ristretta élite. «Non c’è neppure più bisogno d’inventarsi un nuovo ordine internazionale», dice l’ex segretario di Stato americano in un’intervista. «Già i problemi esistenti oggi costringono tutti a soluzioni comuni e globali». Li chiama “interessi comuni”, come fossero accordi amichevoli tra buoni vicini di casa, ma in realtà intende l’esatto contrario: «I vicini di casa, cioè gli Stati – scrive Paolo Barnard – vengono prima colonizzati da un unico sistema finanziario, poi sottoposti a crisi di quel sistema talmente devastanti da incatenarli l’uno all’altro, e così per salvarsi sono costretti a cedere tutte le sovranità e a trovare un unico regime politico, o un’unica gestione».

Barnard la chiama “l’era degli interessi comuni”, ma ovviamente nell’accezione più orwelliana e ipocrita possibile: la nuova epoca «sarà Immaginedettata dalla nazione egemone, in particolare da una minuta élite di uomini». Per Kissinger, «uno dei sacerdoti occulti di questo complotto», l’attuale amministrazione Obama «deve saper cogliere nella crisi la scintilla per costruire un nuovo sistema internazionale». Lo scenario è favorevole: «Ci sono già importanti parallelismi d’interesse fra le grandi potenze, cioè Usa, Cina, Russia, India ed Europa». E aggiunge: «Conosco l’opinione secondo cui si comincia convertendo l’intero pianeta alla nostra filosofia politica». Il super-oligarca americano non vede grossi ostacoli: «Ho parlato a diversi leader mondiali. Ho cercato di capire fino a che punto la crisi finanziaria ha aumentato la loro disponibilità a cooperare con gli Usa».

«Di nuovo: il Complotto è lampante, è di una semplicità diabolica», insiste Barnard. «Ripeto: negli scorsi 40 anni il sistema finanziario ha colonizzato tutti, dall’Iran all’Indonesia, dal Giappone alla Russia, dal Brasile a Europa, Cina, Africa. Wall Street e Eurozona fanno deflagrare la più potente crisi in quasi un secolo». L’Eurozona, in particolare, con l’aiuto del Fondo Monetario Internazionale, «la incancrenisce con le Austerità dell’Economicidio, che di rimbalzo mandano sempre più in crisi le potenze anche più distanti, come la Cina». Il sistema, aggiunge Barnard, funziona con degli shock che rimbalzano Immagineuno contro l’altro e ri-rimbalzano indietro per ri-sfasciare i paesi da cui si erano originati, in un domino, o cane che si morde la coda, senza fine.

«I mezzi sovrani di ogni nazione vegono disabilitati dalle proporzioni immani di questi shock», come nel caso delle banche “too big to fail”, troppo grosse da affrontare coi mezzi tradizionali democratici. «E allora ecco che i cosiddetti leader mondiali vengono costretti a mettersi nella mani di élite di globocrati che sono gli unici oggi in possesso delle chiavi per spegnere questa macchina mostruosa». Interi blocchi continentali, vicini a divenire delle superpotenze economiche fino a pochi anni fa, «si consegnano a questa gestione “comune” in mano a pochissimi uomini: i Neofeudali. Ecco il Complotto». Il vero potere in mano a un’élite esigua, che ormai ha raggiunto l’obiettivo indicato quarant’anni fa dal memoriale di Lewis Powell: neutralizzare completamente lo Stato come governatore democratico del popolo. Togliendoli la linfa vitale: la possibilità di fare spesa pubblica per sostenere il sistema del benessere diffuso.

[align=right]Source: Kissinger: abbiamo vinto, i vo...Stati sono in bolletta | LIBRE [/align]
Ultima modifica di Wolframio il 25/05/2014, 20:28, modificato 1 volta in totale.

26/05/2014, 19:54

La Federal Reserve USA “lava” denaro attraverso il Belgio?

La notizia è che la Federal Reserve USA ha proceduto al “lavaggio” di 141 miliardi di dollari attraverso il Belgio per nascondere un massiccio aumento di “Quantitative Easing”.

Questa notizia è stata rivelata da una persona ex membro del governo Reagan che ha scoperto l’accredito di un mega importo di dollari (142,2 mila milioni di US. Dollars) ad una organismo quasi sconosciuto che si chiama “Euroclear”, in Belgio.
Non si sa chi detiene questa enorme quantità di denaro. Chi potrebbe essere in grado di inviare una somma simile senza levare dei sospetti? Non si conoscono le ragioni nascoste di questo accredito. Non si sa quale sia l’autorità che lo ha emesso. Ci si domanda cosa stiano facendo il Congresso USA ed i mezzi di informazione.

Perchè la notizia si viene a sapere a mezzo internet? Niente di questo era possibile quando l’oro era a garanzia del denaro. Questo è possibile al giorno d’oggi quando il denaro si può creare per ordine del Presidente di una grande banca ed attraverso i 7 membri di un CDA nominati per 14 anni. In altre parole si tratta di una falsificazione autorizzata di dollari.
Non si sa chi abbia autorizzato e chi sono coloro che ne hanno beneficiato da questo lavaggio di denaro che equivale ad un furto titanico.
La verità non è altra che siamo arrivati al default dello Stato Federale.

Questo è ciò che asserisce l’ex direttore assistente segretario al Tesoro e il Wall Street Journal Paul Craig Roberts :

È la Fed a “ridurre le emissioni”? Ha di fatto la Fed proceduto a tagliare i suoi acquisti di obbligazioni nel corso del periodo di tre mesi novembre 2013 a gennaio 2014?

Vedi video: Dr.Paul Craig Roberts

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... il-belgio/

27/05/2014, 17:26

accordo

FONTE: RT.COM

Con l'accordo Cina-Russia slegato dal sistema dollaro vediamo l'inizio di una “de-dollarizzazione” e “de-Americanizzazione” del mondo, ha detto l'ex assistente segretario del tesoro Paul Craig Roberts a RT.

RT: molti uomini d'affari occidentali hanno disertato il forum economico di Sanpietroburgo, hanno sbagliato ?

Paul Craig Roberts: io penso che sia solo un modo simbolico per non indispettire Washington. Non credo significhi nulla, non credo che i tedeschi, ad esempio, vogliano minare i rapporti con la Russia, così come non lo vogliono i francesi. Non è molto significativo. Ciò che conta invece è che il numero dei paesi asiatici che parteciperanno al forum e l'accordo stipulato tra Cina e Russia sono sintomo che il mondo si sta allontanando dall'egemonia finanziaria degli Stati Uniti.

Questo grande accordo energetico è fuori dal sistema-dollaro, quindi c'è un inizio di “de-dollarizzazione” un principio di “de-americanizzazione”. C'è l'indicazione che due potenze, Russia e Cina, stanno formando un'alleanza strategica perché sono stufe di essere tormentate e tagliate fuori dal meccanismo occidentale, sono stufe di minacce. Quindi hanno preso una nuova direzione e porteranno con loro buona parte del mondo. Non penso che le nazioni europee con stretti legami con la Russia vogliano perderli.





Questo è l'inizio di uno spostamento della Russia verso Est. Prima i russi cercavano di essere accettati dall'occidente, dagli statunitensi; hanno aspettato anni per essere ammessi nel WTO io penso sia stato un errore da parte loro, perché l'occidente non è la parte di mondo in ascesa, la parte in ascesa è l'oriente.

RT: le pressioni di Washington possono essere una spiegazione per l'assenza di alcuni uomini d'affari al forum, ce ne sono altre?

PCR: è stata presa la decisione per quel motivo, se ci saranno opportunità da cogliere, se non saranno presenti perderanno l'occasione. In questo senso è una cattiva scelta. Non so quante nazioni abbiano decido ad oggi di non partecipare. Penso ad esempio alle compagnie di carte di credito statunitensi che hanno subito le conseguenze delle sanzioni di cui Washington continua a parlare, perché tutto ciò ha costretto la Russia a creare un proprio sistema di carte di credito, cosa che avrebbe dovuto fare tempo fa.

È sempre stato un mistero per me che i paesi con economie stabili continuino a operare nel sistema finanziario USA, sono dipendenti dalle compagnie di carte di credito statunitensi, ad esempio. Dipendono anche dalle compagnie che forniscono l'accesso ad internet, il che permette all'NSA di spiarli comodamente. Perché sono disposti ad accettare una tale dipendenza dalle istituzioni economiche statunitensi? Non l'ho mai capito. Io penso che un verso questi sviluppi siano buoni per la Russia perché significano una crescita delle infrastrutture e l'indipendenza da Washington per le comunicazioni, la finanza, il credito. Quindi: buono per Mosca, non buono per Washington.

RT: ci si aspetta che molte persone vadano in Asia per il forum. Ci sono prospettive di ulteriori accordi commerciali tra la Russia ed il resto del mondo?

PCR: direi di sì. Tutti i paesi hanno bisogno di energia e allo stesso modo si stanno stancando del bullismo occidentale, delle macchinazioni, l'aria di superiorità di Washington. Non molto tempo fa il presidente Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti sono un paese eccezionale, ciò si traduce in “noi siamo primi, voi secondi”. Alla gente non piace sentirsi trattata come fosse di seconda classe, quindi penso che questo sia l'inizio di una trasformazione a lungo implicita all'interno dell'organizzazione conosciuta come BRICS. Sta prendendo forma e iniziando ad essere una realtà.

RT: Pensa che ci sia una sana preoccupazione in occidente circa i rapporti sempre più stretti tra Cina e Russia?

PCR: sì, c'è grande preoccupazione. La dottrina di politica estera statunitense richiama Washington a prevenire la nascita di altre potenze globali. Ora non c'è un confronto con due potenze globali in crescita, ma queste hanno formato un'alleanza e capiscono che che Washinton le sta accerchiando con basi militari. Ce ne sono nelle Repubbliche Baltiche, in Europa dell'Est, verosimilmente ce ne saranno in Azerbaijan, Georgia, Ucraina e la Cina è fronteggiata con la nuova base aeronavale posizionata per controllare il flusso di navi nel Mar Cinese del Sud. Entrambi le nazioni vedono che Washington ha in mente di circondarle, prevenendo la loro crescita e quindi stanno formando un'alleanza strategica perché unite sono più forti che prese una alla volta. Tutto ciò terrorizza Washington.

Io penso che si sia passato il limite, Washington avrebbe dovuto accettare la cooperazione russa e non avrebbe dovuto vedere l'ascesa della Cina come una minaccia, ma ha commesso l'errore di demonizzare entrambi gli stati e sta lavorando solo per prevenire o rallentare la loro crescita. Questa situazione è veramente delicata per il mondo, perché porta con sé le implicazioni per una guerra globale.

Fonte: http://www.rt.com

Link: http://rt.com/op-edge/160720-russia-chi ... from-west/

23.5.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Fa Ranco

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=13420

27/05/2014, 17:41

ubatuba ha scritto:


La Federal Reserve USA “lava” denaro attraverso il Belgio?

La notizia è che la Federal Reserve USA ha proceduto al “lavaggio” di 141 miliardi di dollari attraverso il Belgio per nascondere un massiccio aumento di “Quantitative Easing”.

Questa notizia è stata rivelata da una persona ex membro del governo Reagan che ha scoperto l’accredito di un mega importo di dollari (142,2 mila milioni di US. Dollars) ad una organismo quasi sconosciuto che si chiama “Euroclear”, in Belgio.
Non si sa chi detiene questa enorme quantità di denaro. Chi potrebbe essere in grado di inviare una somma simile senza levare dei sospetti? Non si conoscono le ragioni nascoste di questo accredito. Non si sa quale sia l’autorità che lo ha emesso. Ci si domanda cosa stiano facendo il Congresso USA ed i mezzi di informazione.

Perchè la notizia si viene a sapere a mezzo internet? Niente di questo era possibile quando l’oro era a garanzia del denaro. Questo è possibile al giorno d’oggi quando il denaro si può creare per ordine del Presidente di una grande banca ed attraverso i 7 membri di un CDA nominati per 14 anni. In altre parole si tratta di una falsificazione autorizzata di dollari.
Non si sa chi abbia autorizzato e chi sono coloro che ne hanno beneficiato da questo lavaggio di denaro che equivale ad un furto titanico.
La verità non è altra che siamo arrivati al default dello Stato Federale.

Questo è ciò che asserisce l’ex direttore assistente segretario al Tesoro e il Wall Street Journal Paul Craig Roberts :

È la Fed a “ridurre le emissioni”? Ha di fatto la Fed proceduto a tagliare i suoi acquisti di obbligazioni nel corso del periodo di tre mesi novembre 2013 a gennaio 2014?

Vedi video: Dr.Paul Craig Roberts

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... il-belgio/

Se non ho capito male gli USA stanno ricomprando i propri titoli attraverso questo Euroclear. Titoli che al momento sono messi sul mercato da Cina e Russia.
Se siamo a questi trucchi, se queta è la situazione direi che il dollaro non può durare molto.

27/05/2014, 18:32

...a volte a tirare troppo la corda,questa si spezza e magari si rimane con il cerino in mano acceso,evidentemente hanno fatto i conti senza l'oste.....................e pure male [;)]

30/05/2014, 11:44

Ma il mondo si è davvero ripreso dalla crisi "Lehman"? Dubbi i ritmi di crescita

Il recupero c'è, ma non è convincente: imprese americane e tedesche hanno molti soldi in cassa, ma non li investono; quelle francesi o italiane sono a corto di capitali. Problemi anche in Cina..
Quest'anno la Cina crescerà del 7%, in calo rispetto agli scorsi anni.


Quest'anno la Cina crescerà del 7%, in calo rispetto agli scorsi anni.
ROMA (WSI) - Non solo l’Italia, anche gli Stati Uniti hanno avuto un primo trimestre negativo. Troppo gelo, troppa neve, dunque si è lavorato un po’ meno, dicono oltre Atlantico per spiegare l’inatteso calo del prodotto lordo.

Da noi, dove l’inverno è stato mite, si era ipotizzato l’opposto: il Pil del primo trimestre è diminuito causa le minori spese per riscaldarsi. Per quanto possa apparire bizzarro, le due spiegazioni non si escludono a vicenda. Nel più freddo Nord Europa, dove d’inverno si sta poco all’aperto, alle temperature meno basse della media si è attribuito infatti un effetto positivo. Comunque sia, è marginale. Si tratta di fattori transitori, destinati ad essere presto riassorbiti.

Più importante è che altri indicatori dell’economia americana continuino a dare segnali positivi: soprattutto i posti di lavoro in aumento. Per il secondo trimestre si profila un rimbalzo verso l’alto. Non c’è dunque, nei due segni negativi, un male comune di cui gli italiani possano consolarsi. Ma la battuta d’arresto negli Usa resta significativa anche se temporanea.

Non doveva essere questo 2014 un anno di forte rilancio? All’inizio, ci avevano detto così. Invece, l’attesa si allunga. In nessuna parte del pianeta si manifesta un impulso trascinante. Martedì l’Ocse aveva informato che nel primo trimestre, inaspettatamente, il commercio tra i maggiori paesi si è ridotto del 2,7%.

Per mesi gli esperti hanno dibattuto se in Cina si profilasse un rallentamento marcato. Dagli ultimi dati pare sia solo lieve, verso un tasso di crescita annuale del 7%: parecchio alto nel confronto, eppure lì sufficiente a causare qualche sofferenza. L’India, attorno al 5%, ha voluto cambiare governo proprio perché temeva una frenata. Dopo le recessioni è normale riprendersi.

Però i Paesi avanzati sono ancora lontanissimi dal ritrovare il ritmo precedente alla grande crisi cominciata nel 2007. E se negli Stati Uniti il numero dei disoccupati registrati continua a calare, occorre ricordare che molte persone un lavoro non lo cercano più: il rapporto tra occupati e popolazione è sceso di almeno tre punti.

In Europa vanno meglio degli altri Germania e Gran Bretagna. Ma la ripresa britannica è distorta, finanza e immobiliare di Londra; il contrasto tra una capitale che torna ad arricchirsi e il resto del Paese che stenta è tra i motivi del successo elettorale, concentrato in provincia appunto, dell’Ukip di Nigel Farage.

La Germania spera di arrivare a una crescita vicina al 2% nella media 2014; tuttavia gli ultimi dati segnano una pausa, 24.000 disoccupati in più a maggio, meno fiducia nelle imprese. In ogni caso, quali limiti ha un successo non condiviso dal resto del continente?

Forse va a scapito perfino di Paesi limitrofi come l’Olanda e la Danimarca. Non si riescono a impiegare al meglio le risorse. Le imprese americane e tedesche hanno molti soldi in cassa, ma non li investono; mentre quelle francesi o italiane sono a corto di capitali. La Cina accumula tesori immensi di cui i potenti di quel Paese sono ancora incapaci di fare uso produttivo.

Per invogliare a investire, le banche centrali dei Paesi avanzati non possono che mantenere bassi i tassi di interesse; e probabilmente la Bce li farà scendere ancora giovedì. Ma non è un rimedio garantito: può anche gonfiare bolle speculative, provocare nuove instabilità. Avrebbe senso che l’investimento pubblico, in infrastrutture necessarie, faccia da volano. Ma la maggior parte degli Stati sono già troppo indebitati per provarci; mentre in quelli che potrebbero non c’è una maggioranza politica a favore.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... scita.aspx

30/05/2014, 13:32

IL FUTURO A ROVESCIO

DI DAVID BROOKS

La Jornada

http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... -rovescio/


Dopo la crisi finanziaria del 2009 negli Stati Uniti d’ America , il 95% della crescita economica si è concentrata nelle mani dell’1% della popolazione, il quale oggigiorno è padrone di oltre un terzo della ricchezza nazionale, mentre il restante 99% si è impoverito, secondo gli specialisti, tutto questo avvicina il paese alle condizioni imperanti nel secolo XIX.

Gli Stati Uniti sono in cammino verso il secolo XIX, in procinto di diventare un paese nel quale un numero limitato di famiglie controllano l’economia, dove la concentrazione del reddito e della ricchezza dell’ 1% più ricco sta raggiungendo i livelli di un secolo fa, vale a dire, quello che alcuni definiscono un’ oligarchia.

I politici continuano a parlare del futuro. Il presidente Barack Obama parla di economia
XXI secolo, il suo segretario di Stato afferma continuamente che è inaccettabile che altri Paesi –come la Russia- si comportino come nel XIX in pieno secolo XXI. Resta il fatto che il Paese da loro governato avanza – economicamente e politicamente – verso il passato.

Il nuovo libro dell’ economista francese Thomas Piketty, Il capitale nel secolo XXI -che ha innescato un dibattito straordinario in questo paese -dimostra che gli USA sono sulla strada verso qualcosa molto simile a ciò che si è vissuto qui alla fine del XIX secolo. La disuguaglianza economica sta raggiungendo livelli che prevalevano più di un secolo fa. Questa tendenza è stata ampiamente dibattuta qui negli ultimi anni e lo stesso Obama ha ammesso che la disuguaglianza economica è il tema caratterizzante dei nostri tempi.

Warren Buffett, il terzo uomo più ricco degli Stati Uniti, dichiarava nel 2011 : “negli ultimi vent’anni, in questo paese abbiamo avuto lotta di classe, e la mia classe ha vinto”.

L’economista premio Nobel Paul Krugman, commentando sul New York Review il libro di Piketty, sottolinea che il lavoro del francese e dei suoi colleghi dimostra che questo famoso 1% è la chiave della crescente disuguaglianza e che questo paese insieme ad altri avanzati, sta tornando a condizioni economiche che dominavano durante la Belle Epoque.

Nel caso degli USA, la quota di reddito nazionale concentrata nell’ 1 % ha seguito una forma ad U: prima della I Guerra Mondiale, l’1 % riceveva un quinto del reddito nazionale. Nel 1950, tale percentuale si era ridotta più della metà, ma dal
1980 quell’ 1 % era riuscito a raggiungere livelli simili a quelli di un secolo prima. Piketty rivela anche che non solo è tornati a livelli di disparità di reddito da XIX secolo, ma che anche gli Stati Uniti e altri paesi stanno arretrando nella direzione che lui definisce capitalismo patrimoniale , in cui l’economia non è controllata da individui che sono riusciti ad accumulare fortune grazie al loro talento, ma bensì per dinastie familiari.

Piketty mostra anche che il reddito da capitale -e non produttivo-, è quello che predomina cioè, è il controllo ineguale delle beni, non dei salari, il motore di sempre più marcate disparità di reddito e che quest’ultimo viene trasferito in un molto simile a quello del XIX secolo: per eredità. Oggigiorno, negli Stati Uniti, la percentuale di ricchezza ereditata è tornata agli indici di un secolo fa: il 70 %.
Un aspetto di questa disuguaglianza è il reddito generato dai capitali che continua a conseguire un rendimento superiore (sovraperformare) il reddito salariale totale ed anche la disuguaglianza salariale è salita alle stelle.

Gli stipendi reali della maggior parte dei lavoratori americani sono cresciuti poco o niente dall’inizio dei primi anni ’70, ma gli stipendi dell’ 1% più ricco hanno avuto nello stesso periodo un incremento del 165% e del 362% per lo 0,1% più ricco, fa notare Krugman.

Negli ultimi anni la questione della disuguaglianza economica è diventata una parte centrale del dibattito sociale e politico , in parte grazie a movimenti come gli indignados in Spagna e Occupy Wall Street negli Stati Uniti , che hanno indotto un cambiamento nel linguaggio quotidiano; soprattutto quello del 1% rispetto al 99%. Ci sono fatti sconvolgenti su questa alta concentrazione del reddito e della ricchezza nelle mani di pochi.

Tra questi : l’1 % si è appropriato del 95% della crescita economica successiva alla crisi finanziaria del 2009 mentre il 99% della popolazione si è impoverito . Quel 1% si è impadronito di più di un terzo della ricchezza nazionale . I Dirigenti delle 350 aziende più ricche del paese hanno ricevuto compensi 331 volte superiori a quello del lavoratore medio
statunitense ( il reddito medio di questi dirigenti è stato di 11,7 milioni di dollari annui mentre quello di un impiegato medio era 35 mila 239 dollari . I più ricchi pagano un’aliquota fiscale inferiore rispetto alle loro segretarie e assistenti .

Le recenti inchieste provano ciò che tutti già sanno: l’accumulo di potere economico si traduce via via in una sempre maggiore influenza politica e, per adesso, sono i ricchi che comandano. I politologi Martin Gilens (Università di Princeton) e Benjamin Page ( Università Northwestern ) hanno analizzato 30 anni di inchieste e decisioni politiche e hanno scoperto che quando la maggioranza dei cittadini è in disaccordo con le elites economiche o con gli interessi delle lobby, generalmente perde. L’indagine ha perciò concluso che l’elettore medio ha poca o nessuna influenza sul governo, mentre le classi più abbienti esercitano un’enorme influenza.
Essi rivelano che, sebbene il paese goda di molti aspetti di democratici, se la politica è dominata da organizzazioni imprenditoriali e da un ristretto numero cittadini ricchi, allora le affermazioni degli USA che definiscono la loro società democratica, sono gravemente in pericolo.

Krugman sottolinea nella sua recensione sull’Opera di Piketty : ora sappiamo entrambi che gli Stati Uniti hanno una distribuzione del reddito più iniqua rispetto ad altri paesi avanzati e che molta parte di tale sproporzione può essere attribuita direttamente all’azione del governo .

Secondo il veterano giornalista Bill Moyers , ” la disuguaglianza ha trasformato Washington in un racket della protezione ( pratica illegale di pagamento o tangenti per tutelare gli interessi ) a favore dell’ 1% . ”

A quanto pare, all’inizio del XXI secolo, questo paese sembra retrocedere verso la fine del XIX secolo e adesso la domanda che aleggia è molto simile a quella di cento anni fa: gli USA sono diventati più un’oligarchia che una democrazia?


Fonte: http://www.jornada.unam.mx

Link: http://www.jornada.unam.mx/2014/04/28/opinion/032o1mun
- See more at: http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... 18g5D.dpuf

30/05/2014, 13:42

ubatuba ha scritto:

Ma il mondo si è davvero ripreso dalla crisi "Lehman"? Dubbi i ritmi di crescita

Il recupero c'è, ma non è convincente: imprese americane e tedesche hanno molti soldi in cassa, ma non li investono; quelle francesi o italiane sono a corto di capitali. Problemi anche in Cina..
Quest'anno la Cina crescerà del 7%, in calo rispetto agli scorsi anni.



Quello è il discorso! il mondo si tiene in piedi sulla crescita degli emergenti ma.. 10 anni max e anche cina e india satureranno i propri livelli di crescita poi che rimane? l'africa... altri 10 e satureranno pure quelli.
In assenza di guerre mondiali, secondo me, massimo 20 anni e il sistema economico attuale a crescita infinita crolla matematico;
Da ricordare che grazie al folle sistema bancario a leva, circola nel mondo (non banconote reali ma virtuali) una quantità di denaro pari a 10 volte il controvalore di tutte gli asset presenti nel mondo.
Quando crollerà il sistema, ciò che avremo in mano in termini di moneta quindi, varrà 10 volte meno!
Estinguere tutti i debiti entro 20 anni è imperativo a mio avviso, perchè non c'è soluzione per salvare il sistema economico attuale basato su investimenti debiti e lavoro subordinato.

P.S.
Speriamo che nel frattempo inventino tecnologie tali da rendere i bisogni base della vita a costi irrisori (acqua energia cibo istruzione) altrimenti sarà una catastrofe

30/05/2014, 13:53

P.S.
Speriamo che nel frattempo inventino tecnologie tali da rendere i bisogni base della vita a costi irrisori (acqua energia cibo istruzione) altrimenti sarà una catastrofe


Da quello che vedo, gli avvoltoi della finanza stanno facendo e faranno di tutto per accapararsi le fonti di acqua, questa speranza scartala pure :-(
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