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MessaggioInviato: 07/01/2012, 13:02 
MONITO DI NAPOLITANO: "PIÙ RIGORE, EQUITÀ
E COESIONE SOCIALE"



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Sabato 07 Gennaio 2012 - 10:43

ROMA - Nel messaggio al sindaco di Reggio Emilia per la Giornata nazionale del Tricolore, Napolitano richiama a una «maggiore e più matura coesione sociale», unita a «rigore ed equità» per assolvere i «gravosi impegni» del Paese. Parole, dunque, che suonano da monito allintero paese, pur essendo rivolte nello specifico al sindaco Graziano Delrio, al premier Mario Monti, alla cittadinanza di Reggio Emilia ed alle autorità presenti alle celebrazioni per i 215 anni del primo Tricolor.
Il Presidente della Repubblica ricorda che «un anno fa, il 7 gennaio 2011, a Reggio Emilia, in occasione della Giornata nazionale del Tricolore, rinnovai il mio appello a fare delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia un importante percorso di approfondimento e di riflessione comune sul lungo processo storico di costruzione dell'Unità nazionale e sui valori che lo hanno contrassegnato».
«Gli eventi organizzati in tutta la penisola per questa ricorrenza, grazie ad una grande mobilitazione popolare, segno di un ritrovato orgoglio nazionale, hanno avuto come riferimento più immediato e percepibile la bandiera, che i Costituenti non a caso -sottolinea il Capo dello Stato- scelsero come vessillo della repubblica, simbolo dell'Italia una e indivisibile e dei valori e principi di democrazia, solidarietà e promozione delle autonomie compiutamente e definitivamente sanciti nella nostra Carta costituzionale». «In questa tensione verso una maggiore e più matura coesione sociale vanno anche oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficoltà della situazione presente, assolvendo ai gravosi impegni che sono di fronte al nostro paese con rigore ed equità», conclude Napolitano.

http://www.leggo.it/articolo.php?id=156852


NON RIESCO PIU' A VEDERE LA SUA FACCIA! [:o)] LUI ED IL SUO "COMPARE" ...

EQUITA'????????


(E non venisse più nessuno a presentarsi alle (chissà quando) ELEZIONI! Perché SONO TUTTI UGUALI: MERDE SECCHE!)


La Via Appia è ... "spoglia"!!!! [:(!]

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Li voglio tutti ...lì!!! [:215]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 07/01/2012, 13:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/01/2012, 13:22 
Stipendi da 1700 al mese Ma girano in Ferrari
Sono 200mila gli italiani con reddito di 20mila euro con supercar. Nel 2010 venduti 206mila bolidi, ma solo 72mila possono permetterseli


http://www.liberoquotidiano.it/news/905 ... rrari.html


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MessaggioInviato: 07/01/2012, 13:34 
Invece di fare quella buffonata stile "cine panettone" a Cortina, basta cliccare sul Sito del "PRA" per sapere che cacchio di autovetture vanno in giro ... [:(!] BUFFONI! [:o)]




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Italiani ridotti ... all'osso; ma se volessimo ... [^]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 07/01/2012, 13:39, modificato 1 volta in totale.


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Ma dai...! che se si ripresenta B....sono sicuro che ti prosteresti ai suoi piedi!!.[:17]


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MessaggioInviato: 07/01/2012, 17:04 
[8D] [8D] sisisi!! supino [8] [8]


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MessaggioInviato: 07/01/2012, 19:24 
Poveri illusi! [:D]
Si vede che non mi conoscete ...! (Fossi almeno tifoso del Milan, ma per me lo sport, zero) quindi ... [^]



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Il professore fischiato in piazza da operai e imprenditori

Mario Monti a Reggio Emilia contestato da Lega, Destra e Rifondazione comunista.

Bersani: "Il Carroccio non si permetta"



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Reggio Emilia applaude Mario Monti nel giorno delle celebrazioni per il 215° anniversario del Tricolore, ma c'è chi esce dal coro e contesta il premier. Dopo essere stato accolto da applausi nella piazza dove ha sede il Comune di Reggio Emilia, il presidente ha subito una contestazione al suo arrivo al teatro municipale dove ad attenderlo, tenuti però a debita distanza, vi erano numerosi sostenitori della Lega affiancati a qualche decina di metri da giovani de La Destra, mentre di fronte alla piazza a contestare il capo del governo vi erano alcuni militanti di Rifondazione comunista. Tra loro nche alcuni operai e due imprenditori locali con un cappio al collo, per una protesta simbolica sulla crisi che stanno attraversando le aziende. Una contestazione, insomma, bipartisan.
Pd contro Lega - A sinistra però preferiscono prendersela solo con la Lega. "Non si premetta di contestare: ha governato otto anni su dieci e ci ha parcheggiato ad un passo dal baratro. Stiamo cercando di venire via dai guai che hanno creato", accusa il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E Claudio Martini, presidente del Forum Enti locali dei democratici, aggiunge: "I leghisti riescono a dimostrare ogni giorno la loro totale assenza di responsabilità e incapacità di volere il bene degli italiani e dell'Italia in generale".

http://www.liberoquotidiano.it/news/905 ... itori.html



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MessaggioInviato: 08/01/2012, 10:14 
BELL'ESEMPIO! [:o)]




I furbetti del governo alla faccia della sobrietà



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Case scontate, vacanze gratis, doppi incarichi.

Un governo di tecnici: duri e puri. Un governo trasparente. Un governo battezzato nel fonte battesimale della società civile, dell’università, della magistratura, lontano dagli intrighi di palazzo. Ci eravamo illusi.

Quanti privilegi ai ministri "tecnici" del governo Monti. Ora mantengano la promessa e rendano pubblici i loro patrimoni. Intanto tra auto blu e benefit il Csm divora 35 milioni all'anno. E c'è chi lavora 12 giorni al mese.

Anche i migliori, anche quelli nati senza peccato originale, anche loro hanno qualche macchiolina nel curriculum sfavillante, qualche privilegio, qualche opacità, come si dice con una brutta parola.

Anche loro sfruttano i voli di stato, per tornare a casa dopo un incidente sugli sci, come il ministro della difesa Giampaolo Di Paola: lussazione alla spalla e aereo pronto a Verona; anche loro avrebbero dovuto mettere in vetrina i loro guadagni, ma evidentemente fanno fatica a rintracciare i cedolini; anche loro si sono dimostrati pronti a battagliare per salvare i doppi stipendi, (o almeno uno stipendio e un quarto o uno e mezzo) argomento d’attualità per Antonio Catricalà, Corrado Clini, Filippo Patroni Griffi. Filippo Patroni Griffi è il ministro con due cognomi e due stipendi: quello di titolare della Funzione pubblica e l’altro, incredibile ma legittimo, di presidente di sezione del consiglio di stato, in aspettativa da una vita. Sì, perché Patroni Griffi ha collezionato poltrone importanti nella pancia dello Stato ma una leggina, fatta ad hoc per i magistrati amministrativi come lui, gli permette di incassare l’indennità per il lavoro in freezer. Niente male. Patroni Griffi è un supertecnico e da supertecnico ha vinto, dopo cinque sentenze, una battaglia spettacolare. Spettacolare come la casa con vista sul Colosseo. Spettacolare come il prezzo pagato nel 2008 per acquistare quei 109 metri catastali al primo piano di uno stabile di via monte Oppio: 177.754 euro. Come ha fatto Patroni Griffi? Semplice, ha ingaggiato una feroce battaglia contro lo Stato e il ministero dell’economia, padrone del palazzo, e li ha piegati, passando attraverso i colleghi del Tar, poi per quelli del Consiglio di stato e poi per la Corte costituzionale. Giulio Tremonti e il sottosegretario Maria Teresa Armosino si erano inventati una legge ad domum, come l’ha chiamata Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, pur di non essere costretti a svendere l’immobile situato in una zona strepitosa della capitale. Ma non c’è stato niente da fare. I magistrati amministrativi, con l’aiuto di due periti che lavoravano fianco a fianco con Angelo Balducci, quello della cricca, hanno stabilito che lo stabile di via monte Oppio era una casa popolare e non un immobile di pregio, come gridava l’Armosino. Risultato: il miracolo che ha dissanguato lo Stato. Patroni Griffi ha spuntato 1.630 euro al metro quadro, quando a pochi metri di distanza Claudio Scajola, aiutato però da una robusta iniezione di denaro degli onnipresenti amici della cricca, ha acquistato a 8.500 euro al metro quadro. Cinque volte di più. Attenzione: chi era l’avvocato che ha aiutato Patroni Griffi nella delicatissima ed estenuante partita contro lo Stato? È Carlo Malinconico, oggi strategico sottosegretario alla Presidenza del consiglio, ieri presidente della Federazione italiana editori giornali e prima ancora tante altre cose. Bene, anzi male: qualche anno fa Malinconico era incappato in una singolarissima disavventura: era andato in vacanza in un hotel a cinque stelle del’Argentario, in una suite da 1.500 euro a notte, e alla fine aveva trovato l’amara sorpresa. Qualcuno, vai a sapere chi, aveva già saldato il conticino da 9.800 euro. Un dramma. Ieri al Giornale che chiedeva lumi, Malinconico ha dato una spiegazione ancora più singolare: «Volevo pagare, ma qualcuno l’aveva già fatto e quando ho mi sono rivolto al direttore per sapere chi fosse, mi ha risposto che non poteva dirlo per rispetto della privacy». Il vero benefattore, si sa, vuole rimanere anonimo. E Malinconico aveva bevuto l’amaro calice. Peccato che l’imprenditore Francesco de Vito Piscicelli abbia raccontato a Marco Lillo del Fatto quotidiano, lo stesso giornalista che ha ricostruito la soap opera della casa di Patroni Griffi, di essere stato lui a saldare la vacanza da cartolina. E Piscicelli è uno degli amici di Balducci e della solita cricca. Sia chiaro: Patroni Griffi e Malinconico non sono indagati, ma lo stile, le frequentazioni, le spiegazioni (almeno nel caso del sottosegretario) pongono più di un punto di domanda. E confermano un sospetto antico e perfino banale: anche il tecnico non vive sotto una campana di vetro. La cricca aveva i suoi gangli nel corpo dello Stato: magistrati contabili, grand commis, dirigenti, superdirettori. Tecnici puri, che pensavano ai fatti loro.

Questo è il loro governo.

http://www.ilgiornale.it/interni/un_gov ... comments=1


Una foto, una storia ...

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Il nostro ... futuro? [xx(]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 08/01/2012, 10:16, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/01/2012, 12:17 
In un periodo di estrema libertà sessuale, gli italiani possono anche permettersi di mettersi supini con più di uno stallone. Poveri noi !!!!!!!! [:o)]



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MessaggioInviato: 08/01/2012, 12:39 
A' greenwarrior..... altro che microchip nel polso...... oramai a noi italiani tutti non per miracolo all'altezza dell'osso sacro è apparsa la scritta..WELCOME. [:(!] [:(!] [:(!]

Provate a chiedervi perchè si chiama osso sacro!!!


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MessaggioInviato: 08/01/2012, 13:32 
Cita:
jean ha scritto:

A' greenwarrior..... altro che microchip nel polso...... oramai a noi italiani tutti non per miracolo all'altezza dell'osso sacro è apparsa la scritta..WELCOME. [:(!] [:(!] [:(!]

Provate a chiedervi perchè si chiama osso sacro!!!


Sante parole, ma il microchip vogliono posizionarlo sulla mano desta. [;)]



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MessaggioInviato: 09/01/2012, 12:47 
Gioco/ Terza industria Italia, quello illegale fattura 10 mld

Il gioco è la terza industria in Italia. Non conosce crisi e aumenta ogni anno il suo giro di affari che è stimato in 76,1 miliardo di euro. Quello illegale, in mano alle organizzazioni criminali, vale in termini di giro d'affari 10 miliardi di euro e vede coinvolti 41 clan, tra mafia, camorra e 'ndrangheta. E' quanto emerge dal dossier 'Azzardopoli' presentato oggi da Libera sul gioco d'azzardo in Italia

notizia da affaritaliani [;)]


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MessaggioInviato: 10/01/2012, 17:37 
Roma - Se vuoi vendere merendine e bibite nella mia scuola, dammi 300 euro al mese. Al barista di Ravanusa (Agrigento) che si è sentito rivolgere la richiesta è venuto un colpo. Una tangente per entrare nell’istituto durante l’intervallo. E anche piuttosto cara. Così ha avvisato i carabinieri e Pino Calogero Bona, vice preside della media Alessandro Manzoni, è stato arrestato. Per poi patteggiare lo scorso marzo due anni di carcere con sospensione della pena. Una storia come tante, in un Paese dove la mazzetta si continua a chiedere e a offrire. Tanto che a scorrere le cronache del 2011 si capisce perché la Corte dei conti stimi il costo annuale della corruzione per le casse dello Stato in 60 miliardi di euro. Stesso ordine di grandezza di una manovra del governo.

Casi di piccola corruzione che coinvolgono il cittadino comune. A fianco di scandali di livello nazionale, che coinvolgono aziende come Finmeccanica. Inchieste su tangenti con al centro politici di destra. E di sinistra. Ci sono Marco Milanese, deputato del Pdl ed ex braccio destro di Giulio Tremonti, e Alberto Tedesco, ex senatore del Pd coinvolto nell’inchiesta sulla sanità pugliese. Entrambi salvati dall’arresto grazie a un voto del Parlamento. Filippo Penati e Franco Nicoli Cristiani sono ex colleghi di schieramenti opposti alla vice presidenza del Consiglio regionale della Lombardia. Il primo è nel mirino della magistratura per un giro di presunte tangenti sull’ex area Falk di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Il secondo è finito in manette perché trovato in casa con i 100mila euro che l’imprenditore Pierluca Locatelli gli aveva consegnato per facilitare i permessi per una discarica. Ma l’almanacco della mazzetta 2011 è pieno di nomi di politici che operano a livelli più bassi. Rimanendo in Lombardia, per l’ex sindaco di Cassano D’Adda, Edoardo Sala, sono state predisposte le misure di custodia cautelare in carcere a conclusione di un’indagine su tangenti per tre milioni di euro legate a modifiche del piano urbanistico.

Risultato: nella classifica del Corruption perception index redatta ogni anno dall’organizzazione non governativa Transparency International l’Italia è scivolata nel 2011 dal 67esimo al 69esimo posto, seguita tra i Paesi dell’Unione europea solo dalla Grecia. "L’indicatore della corruzione precipita – spiega Maria Teresa Brassiolo, presidente di Transparency International Italia – influenza il rating del nostro Paese e quindi anche lo spread". Come a dire: le conseguenze economiche delle tangenti sono più gravi di quanto si pensi. "Rispetto al resto del Continente – continua Brassiolo – in Italia è molto più diffusa la piccola corruzione". I protagonisti del malcostume non sono quindi tanto i manager delle grandi multinazionali, poco numerose da noi, ma l’imprenditore locale, l’assessore del piccolo Comune, il consigliere della municipalizzata o il funzionario pubblico. Fenomeno che secondo Brassiolo dipende dal fatto che "in Italia c’è una tolleranza maggiore dei cittadini alle situazioni ingiuste e all’illegalità: sono in tanti a cercare di trarne vantaggio, senza scandalizzarsi". A un cittadino, insomma, viene chiesta una mazzetta. E lui, anziché indignarsi e sporgere denuncia come accadrebbe in altri Paesi, spesso si accorda con la controparte.

A volte, però, qualcuno non ci sta. Come il pensionato novantenne che lo scorso aprile ha fatto arrestare in flagranza di reato un ufficiale giudiziario di Roma: gli aveva chiesto 200 euro come obolo per ottenere l’esecuzione di uno sfratto per morosità. In carcere, a dicembre, è finito pure Gianluca Carta, il geometra del Comune di Milano che ha chiesto alla griffe Bluemarine 2mila euro per un aiutino al permesso per aprire un negozio.

Almeno altri due sono i casi nell’ultimo mese dell’anno che rendono bene l’italico malcostume. Carlo Cetera, primario di Ginecologia all’ospedale Pieve di Cadore (Belluno), speculava sui sogni di maternità e paternità delle coppie che non riuscivano ad avere figli e chiedeva fino a 2.500 euro per ridurre i tempi di attesa per accedere alla procreazione assistita. Questa l’ipotesi degli inquirenti che hanno ottenuto il suo arresto. Alessandro Zeschi, ispettore dell’ufficio stranieri del commissariato Prenestino a Roma, aveva invece buon gioco con gli immigrati: niente bustarella, niente permesso di soggiorno.

Tra le cause del proliferare della corruzione in Italia Nicola Pasini, docente di Sistemi politici e amministrativi all’Univeristà degli studi di Milano, individua il cattivo funzionamento della pubblica amministrazione: "Spesso i meccanismi farraginosi della burocrazia rappresentano degli ostacoli per aggirare i quali vengono usate le mazzette", spiega. In Italia poi non esiste un sistema di lobbying trasparente, ma i tentativi di influenzare i funzionari pubblici vengono fatti di nascosto. "E la stampa – continua Pasini – non svolge la sua essenziale funzione di cane da guardia".

Così accanto alla cricca di Balducci, Anemome e Bertolaso, finita sotto inchiesta per gli appalti del G8, crescono su un terreno fertile le piccole cricche. Come quella dell’isola di Ponza, dove a settembre è stato arrestato il sindaco Pompeo Rosario Porzio, insieme a tre assessori e tre imprenditori: tutti accusati di essersi messi d’accordo sull’affidamento di undici appalti, per un valore complessivo di tre milioni di euro. Giunta decapitata sull’isola dei vip. E giunta colpita da uno scandalo dopo l’altro a Parma, dove tre mesi fa il sindaco di centrodestra Pietro Vignali si è arreso alle manifestazioni di indignati sotto il municipio. E si è dimesso, dopo che per tangenti gli erano via via stati arrestati il capo dei vigili, un assessore e diversi funzionari comunali .

Non è solo nei bar di Parma che si è parlato di corruzione oltre che di sport. A Venezia sette dipendenti comunali sono finiti in manette a fine marzo per mazzette su permessi per l’ampliamento di strutture turistiche, mentre a inizio febbraio erano stati arrestati due funzionari della Provincia e cinque imprenditori: le mazzette arrivavano al 3% su almeno 5 milioni di lavori pubblici e il procuratore aggiunto del capoluogo veneto, Carlo Mastelloni, aveva parlato di una "cricca degna di Tangentopoli".

Un bel po’ più a sud della Laguna, sotto il Vesuvio la moda 2011 è stata la mazzetta pro assunzione. Per un giro di tangenti imposte a chi ambiva a un posto di lavoro sono stati arrestati Sabato Carotenuto, ex direttore dell’azienda trasporti di Napoli (Anm), e Vincenzo Colimoro, dipendente dell’azienda e sindacalista Uil. Questo accadeva a maggio. Passati due mesi, a finire sotto accusa è stato il sistema di assunzioni clientelari e il giro di tangenti in un’altra municipalizzata: l’Asia, che nel capoluogo campano vuol dire raccolta di rifiuti.

Dalle Alpi alla Sicilia abitudini simili. Eppure, in mezzo allo Stivale, il disegno di legge anticorruzione continua a rimanere bloccato in Parlamento. Il Fatto quotidiano ha già portato avanti nel 2010 una campagna per un testo più rigoroso di quello in discussione allora e mai approvato. "La legge va votata al più presto – sostiene Maria Teresa Brassiolo – con alcune correzioni coerenti con gli impegni internazionali. Va introdotto ad esempio il reato di corruzione tra privati, perché anche una mazzetta data da un fornitore al buyer di un supermercato incide sui costi dei cittadini".

Secondo Nicola Pasini è essenziale poi intervenire non solo a valle del malaffare, punendone i colpevoli. Ma bisogna anche fare prevenzione, "attraverso l’educazione civica nelle scuole e l’insegnamento nelle università dell’Etica pubblica, una disciplina che è presente in tutte le business school dei Paesi anglosassoni. Importante sarebbe poi dotare gli enti di opportuni codici etici". Misure che, secondo Pasini, potrebbero portare a un cambiamento di mentalità, necessario per sconfiggere la corruzione. Visto che dagli anni di Tangentopoli ad oggi non si è indebolita "la collusione tra sistema politico, sistema economico, burocrazia pubblica e anche società civile".

Battaglia difficile in un Paese dove le bustarelle non sono solo un mezzo per accaparrarsi opere pubbliche. Grandi classici si sono infatti confermate per tutto il 2011 anche le mazzette offerte dalle imprese funebri agli infermieri delle camere mortuarie per ricevere prima dei concorrenti i dati sulla famiglia del caro estinto di turno. E le tangenti chieste da funzionari pubblici di mezza Italia per consegnare senza troppi problemi la patente di guida, quella nautica o una qualsiasi licenza.

Tutti fenomeni destinati ad aggravarsi con la crisi, che secondo Maria Teresa Brassiolo un effetto lo ha già avuto: "Il sistema statale è in ritardo coi pagamenti per 60 miliardi di euro – dice -. E così alla corruzione nella fase di aggiudicazione dell’ordine si aggiunge quella nella fase del pagamento". All’imprenditore magari viene chiesta un oliatina per far partire il bonifico. E se lui non ci sta, rischia il fallimento.

http://blog.libero.it/terrapagana/view. ... 1480149140

certo che nonostante la tangentopoli degli anni novanta,nulla e' cambiato anzi la cosa e' pure piu' pesante......


Ultima modifica di ubatuba il 10/01/2012, 17:39, modificato 1 volta in totale.

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Tangentopoli ligure e alluvione

Cita:
Le intercettazioni 10 gennaio 2012
Gli appalti? «Tanto qui piove sempre»
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/10/AOv5dYeB-sempre_appalti_tanto.shtml

Genova - Gli imprenditori accusati di pagare mazzette per avere appalti, e i dipendenti pubblici che quelle mazzette avrebbero intascato, s’incontravano il giorno dell’alluvione per discutere di «affari»: «Vieni a prendermi - dice il funzionario del Provveditorato all’impresario che a giudizio della Finanza gli corrispondeva tangenti, trattandolo praticamente come il suo tassista - che sta venendo giù il finimondo». Oppure, nelle comunicazioni tra costruttori dei giorni successivi al disastro in cui si parlava della situazione lavorativa, si concedevano qualche battuta: «Ah ah...tanto piove sempre», lasciando intendere che non era poi così male la situazione creatasi: «Ah, ah, rema....rema», la risposta....


Cita:

10 gennaio 2012
[color=blue]Alluvione, mazzette per avere i lavori urgenti

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/10/AOp59GeB-alluvione_mazzette_urgenti.shtml

...Genova - La “cricca” aveva messo le mani sugli appalti post-alluvione. Nei giorni in cui le piogge avevano ridotto in ginocchio Genova, la lobby di imprenditori e funzionari del Provveditorato alle opere pubbliche di Lombardia e Liguria, già sotto inchiesta per corruzione, tramava per accaparrarsi i lavori di «somma urgenza», per «il ripristino delle aree alluvionate». Lo scrive la Guardia di Finanza in un rapporto aggiuntivo, allegato al fascicolo in mano al pm Paola Calleri....[/color]


Cita:
06 gennaio 2012
[color=blue]Tangenti sugli appalti per pagarsi le escort

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/06/AOoTlscB-tangenti_pagarsi_appalti.shtml

Genova - Le tangenti che, nell’opinione della Finanza, hanno rappresentato la quotidianità del Provveditorato alle opere pubbliche, per alcuni funzionari servivano principalmente a pagare le prestazioni sessuali fornite da escort. Le Fiamme Gialle lo scrivono chiaro, nei rapporti al sostituto procuratore Paola Calleri, titolare dell’inchiesta per corruzione che sta travolgendo l’emanazione ligure del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, chiamato a distribuire decine di milioni di euro per alcuni fra i principali appalti pubblici della regione.... [/color]


Cita:
05 gennaio 2012
[color=blue]Accusati per tangenti, gestiranno un tesoro


http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/05/AO6F4ccB-accusati_gestiranno_tangenti.shtml

Genova - C’è un tesoro da almeno quaranta milioni di euro, da spendere subito per evitare altre alluvioni a Genova, nelle mani di un ente travolto da uno scandalo giudiziario con pochi precedenti in Liguria. Dove il numero uno, approfittando d’una scadenza naturale, potrebbe essere avvicendato...[/color]


Cita:
04 gennaio 2012
[color=blue]Appalti liguri, i politici nelle carte dell’inchiesta

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/04/AOh63FcB-appalti_inchiesta_politici.shtml

Genova - Deflagra l’inchiesta sugli appalti truccati dal Provveditorato alle Opere pubbliche in Liguria:
due politici Pdl di primo piano (il senatore Giorgio Bornacin e l’ex ministro dei Trasporti, Altero Matteoli) sono indicati nelle carte come potenziali “sponde” della “cricca” genovese, ritenuti tali da alcuno indagati#894;
un presidente di Municipio a Genova, il pidiellino Fabio Orengo, è accusato dalla Finanza di abuso d’ufficio per una nomina «interessata»#894;
un supermanager pubblico, Tullio Russo, che in Liguria ha ottenuto decine di incarichi di alta responsabilità, gestendo stanziamenti milionari e contando sulle “sponsorizzazioni” di Claudio Burlando e Claudio Scajola, per le Fiamme Gialle deve rispondere di associazione a delinquere.[/color]


Cita:
03 gennaio 2012
[color=blue]Appalti sospetti, indagato il provveditore ai lavori pubblici


http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/03/AOSdRobB-provveditore_sospetti_indagato.shtml

Genova - La svolta nell’inchiesta è stata confermata nelle ultime ore ed è solida: il sostituto procuratore Paola Calleri ha iscritto sul registro degli indagati Francesco Errichiello, il provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia e Liguria, manager di primissimo piano del ministero delle Infrastrutture. [/color]



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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Certo che ..al Nord siete messi male!!,ho l'impressione che i più onesti siamo noi Siciliani.[:D]


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