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MessaggioInviato: 16/06/2011, 21:31 
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Rocknrolla ha scritto:
basta chiedere al nonno, non servono i libri [;)]


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MessaggioInviato: 16/06/2011, 22:43 
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Ufologo 555 ha scritto:

Ogni tanto trapela la ... Verità! [;)]


Era quello che avevo già postato 5 pagine fa a riguardo di Hera e del Pd che voleva utilizzare il referendum contro il governo vendendolo che lo facevano per gli italiani a costo di darsi una zappata sui loro piedi e qualcuno gli ha pure creduto ....29 milioni di persone , svegli e ?????



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MessaggioInviato: 17/06/2011, 09:52 
Io sto ancora aspettando smentite sul fatto che l'Europa preveda per i servizi idrici l'apertura anche ai privati (ANCHE, non per forza: il referendum non era PER obbligare solo l'acqua "pubblica", ma CONTRO il decreto Ronchi. Ma li avete letti i quesiti? Poi si dice che si strumentalizza, ma anche inventarsi cose inesistenti è strumentalizzare e distorcere la realtà ai propri fini). E, già che ci siete, spiegatemi perchè a Roma l'Acea non investe più mentre a Bologna Hera investe ancora. Perchè? Perchè quelli del PD sono scemi e incompetenti? Visti i risultati, mi pare che si stia tentando sempre la stessa pagliacciata, e cioè accusare di qualsiasi cosa pur di coprire i fallimenti della parte opposta.


Ultima modifica di sezione 9 il 17/06/2011, 09:59, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/06/2011, 12:03 
Sezione 9 ma ci fai o ci sei ???? [;)] [;)]



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MessaggioInviato: 17/06/2011, 12:31 
Dopo i referendum: come finanziare il servizio idrico

http://www.ilcambiamento.it

Simona Savini del comitato '2 Sì per l'Acqua Bene Comune' ha risposto alle nostre domande sulle forme con cui finanziare il servizio idrico una volta esclusi i privati dalla gestione. È questo il primo di una serie di approfondimenti che dedicheremo alle conseguenze dei referendum sull'acqua.

di Andrea Degl'Innocenti - 16 Giugno 2011

La festa è finita. Ammainate le bandiere, svuotate le piazze, si spegne pian piano l’ebbrezza per uno dei momenti più alti della nostra sgualcita democrazia. E al pari delle piazze, si svuotano dei contenuti dei referendum anche i notiziari e le pagine dei giornali, che travolti dall’entusiasmo contagioso dei cittadini e dei referendari ne avevano cavalcato l’onda, ma d’ora in avanti – c’è da giurarci – torneranno a ricondurre le tematiche dell’acqua nell'alveo dei partiti e della politica tradizionale.

E chissà che i partiti, a loro volta, non provino a far loro questa battaglia e proporre nuove leggi che snaturano quanto affermato dalla cittadinanza. Noi invece, vogliamo continuare a dar voce a chi da anni conduce le battaglie sull’acqua – non ai convertiti dell’ultimo minuto – per capire come propongono di risolvere alcune annose criticità legate alla gestione del servizio idrico.

In questo primo capitolo – dopo un’introduzione sul ruolo rivendicato dal comitato nel nuovo percorso legislativo – abbiamo voluto parlare del finanziamento, uno degli argomenti più dibattuti in campagna referendaria. Il problema, detto in parole povere, è questo: dove trovare i soldi per finanziare il rinnovamento delle reti idriche italiane, che perdono fino al 70 per cento della risorsa immessa e necessitano di circa 55 miliardi di euro di investimenti?

Abbiamo visto come il sistema del full recovery cost (tutti gli investimenti in bolletta) proposto dai fautori delle privatizzazioni abbia fallito miseramente. Ci siamo rivolti a Simona Savini del comitato ‘2 Sì per l’Acqua Bene Comune’ per farci spiegare quali sono le soluzioni proposte dai referendari.

Cosa si aspetta il comitato per il prossimo futuro e che ruolo rivendica nel dibattito sul futuro dell’acqua?
Il messaggio che è arrivato da questi referendum è chiaro: l’acqua deve essere tolta dal mercato e su di essa non si devono fare profitti. Ci aspettiamo che qualsiasi decisione venga presa da qui in avanti sull’acqua tenga conto di queste due direttive decise dalle cittadine e dai cittadini italiani. Il comitato è intenzionato a mantenere alta la mobilitazione e l’attenzione dell’opinione pubblica sulle tematiche dell’acqua e sul messaggio arrivato dai referendum, di modo da non permettere che venga approvata una nuova legge in materia che snatura il significato di questa battaglia e manipola la volontà popolare.

Che ruolo può avere la legge di iniziativa popolare che fu proposta anni fa da quello che allora si chiamava ‘Forum italiano dei movimenti per l’acqua’?
Bisogna ripartire da lì, da quella legge di iniziativa popolare che fu presentata nel 2008. Certo andrà aggiornata alla luce delle modifiche normative che sono occorse in questi ultimi anni, ma il succo valoriale di quella legge è ancora assolutamente attuale. Già lì, ben prima dell’inizio del percorso referendario, si parlava di acqua come bene comune e di gestione pubblica partecipata del servizio idrico.

Parliamo dei finanziamenti. Ora che i privati sono stati esclusi dalla gestione dell’acqua quali sono le ipotesi portate avanti dal comitato su come finanziare il servizio idrico integrato?
In un convegno del 17 giugno il comitato ha esposto una proposta piuttosto articolata delle modalità di possibile finanziamento del servizio. Del convegno trovate vari resoconti online [il resoconto stilato dal comitato promotore ‘2 Sì per l’Acqua Bene Comune’ è scaricabile qui; a questo indirizzo invece trovate una playlist con il filmato integrale della conferenza]. Il succo comunque stava nell’annullare lo spazio per il profitto sulla risorsa idrica e nel ricorso alla sola finanza pubblica per il finanziamento. Questo vuol dire eliminare il potere delle banche e degli enti di diritto privato.

E allora chi può finanziare il servizio?
Potranno accedere soltanto enti di finanziamento pubblico, il che significa che neppure le s.p.a. al 100 per cento pubbliche saranno ammesse, visto che una società per azioni è comunque un ente di diritto privato. C’è la Cassa Depositi e Prestiti, ci sono i titoli statali come i bot e i cct. Insomma si andrebbe a creare un fondo cassa pubblico finanziato dagli investimenti dei cittadini. Poi ci sono altri strumenti validi come il prestito irredimibile. Ad ogni modo è prevista una grande assemblea a fine giugno o inizio luglio, aperta a tutti, in cui discuteremo nel dettaglio, tutti insieme come abbiamo sempre fatto, gli strumenti più efficaci di finanziamento del nuovo servizio idrico integrato.



http://www.ilcambiamento.it/beni_comuni ... drico.html



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MessaggioInviato: 17/06/2011, 13:39 
Senza fare polemiche , ma in un momento economico come questo in cui chi è al potere e può decidere , farebbe di tutto per lucrare , si crede ancora che esistano personaggi che investirebbero decine di miliardi senza poi avere un tornaconto , a maggior ragione nel settore pubblico dove storicamente ci sono stati i più grossi magna magna ???



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MessaggioInviato: 17/06/2011, 13:53 
Guardate, e lo ripeterò sempre, che i privati non sono stati esclusi, è stata abrogata la norma che prevedeva l'obbligo di vendere ai privati il 40% o il 70% in passaggi successivi. Punto: non si è votato per passare l'acqua (e il resto) solo al pubblico, il che è (e smentitemi) impossibile vista la disciplina europea.

Per quanto riguarda il reperimento dei fondi necessari per l'ammodernamento delle reti idriche (ma si dovrebbe parlare anche di tutto il resto), la questione è ridicola. Dico ridicola perchè è sempre la stessa storia: non ci sono i soldi, dicono, poi però i soldi si trovano sempre, per quello che fa comodo (o non si vogliono trovare, quando è meglio non intaccare gli interessi degli amici).

2 miliardi per il ponte sullo stretto, 20 miliardi di centrali nucleari, 15 miliardi per i nuovi cacciabombardieri (e siamo già a metà), tutti soldi che, se il Governo è onesto, dovrebbe aver già reperito. Devo andare avanti? Le possibilità sono sempre e solo 2: o soldi privati (con conseguenti ricavi che devono poter fare ma che non devono essere garantiti) o soldi pubblici. Che ci sono: basta volerli prendere.

Oltre a ciò resta aperta una questione: come non è vero che il privato garantisce miglioramenti di servizio, è altrettanto falso che il pubblico è di per se stesso garanzia di buon funzionamento. Quello che serve è rifare interamente la disciplina, per far andare al meglio anche quei servizi, pubblici, che fanno schifo, e serve quindi non solo pensare ai fondi, ma anche a nuovi strumenti di controllo della gestione. Sennò, come mangiavano prima, i signori locali del pubblico mangeranno ancora, alla faccia del pubblico interesse.


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MessaggioInviato: 17/06/2011, 14:16 
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sezione 9 ha scritto:
Oltre a ciò resta aperta una questione: come non è vero che il privato garantisce miglioramenti di servizio, è altrettanto falso che il pubblico è di per se stesso garanzia di buon funzionamento. Quello che serve è rifare interamente la disciplina, per far andare al meglio anche quei servizi, pubblici, che fanno schifo, e serve quindi non solo pensare ai fondi, ma anche a nuovi strumenti di controllo della gestione. Sennò, come mangiavano prima, i signori locali del pubblico mangeranno ancora, alla faccia del pubblico interesse.


Mi sembra una buona analisi. Rimane aperta solo una questione: chi puo' rifare la disciplina del settore se quelli fino ad ora preposti allo scopo hanno ripetutamente fallito?



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MessaggioInviato: 17/06/2011, 16:10 
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Pase ha scritto:

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Rocknrolla ha scritto:
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E quando i nipotini ci chiederanno perchè gli abbiamo lasciato un mondo di m...
gli risponderemo (anzi...risponderete) che tanto i referendum non servono a niente [xx(]



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MessaggioInviato: 17/06/2011, 19:13 
in relazione all'articolo(molto interessante)pubblicato da Bliss sinceramente mi aspettavo che ci volesse almeno un pochettino più di tempo prima che si manifestasse ciò che sostenevo e cioè la strumentalizzazione politica di questi referendum che nella questione acqua sembravano proporre semplicemente votando sì che tutto sarebbe stato meraviglioso e cioè acqua a pubblica,a prezzi irrisori e un servizio di impianti idrici all'avanguardia....il tutto gratis senza intoppi semplicemente votando sì....certo come no!?
sull'altrettanto interessante articolo(che già avevo letto) di ubatuba si evince come la strada percorsa attualmente è quella della dipendenza smisurata dal graggio e affini(su cui consiglio di documentarsi a proposito delle conseguenze come impatto ambientale e medico)cosa che altro non farà che incrementare la spesa energetica visto che per la semplice legge della domanda e dell'offerta le speculazioni aumenteranno insieme ai prezzi...ricordo che il petrolio non molti anni fa costava 11 $ al barile!tutto ciò per dire che spenderemo di più e inquineremo di più anche perchè se(sottolineo SE)si intraprenderà davvero un percorso sulle energie rinnovabili sarà a mio avviso molto lento e comunque dispendioso sia in termini di risorse che in termini di consumo energetico per produrne le infrastrutture...
come ho già ripetuto in un mondo ideale dove tutto funziona come dovrebbe le considerazioni sarebbero diverse ma purtroppo dobbiamo convincerci che non è così...sono io il primo a dispiacermene ma è una realtà!
per favore chiedo agli inquisitori di non accostare le mie parole ad ideologie politiche preconcette che non mi appartengono e di rispettare le opinioni altrui...grazie


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MessaggioInviato: 17/06/2011, 19:44 
Direttiva Bolkstein del 12 dicembre 2006
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/Lex ... 068:IT:PDF

La direttiva è incentrata a garantire una deregolamentazione e l'apertura alla libera circolazione dei servizi, quella che da noi viene definita come "liberalizzazione".
Orbene se si va a leggere il punto 17) si noterà come viene esplicitamente escluso il servizio idrico tra i settori che dovrebbero essere assoggettati alla libera prestazione dei servizi normati dalla direttiva.

L’articolo 16 non si applica:
1) ai servizi di interesse economico generale forniti in un altro
Stato membro, fra cui:
d) i servizi di distribuzione e fornitura idriche e i servizi di
gestione delle acque reflue;


Rimando inoltre a questo articolo
http://www.andrez.cotti.biz/le-menzogne ... -6681.html


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MessaggioInviato: 17/06/2011, 20:18 
Cita:
Rocknrolla ha scritto:
E quando i nipotini ci chiederanno perchè gli abbiamo lasciato un mondo di m...
gli risponderemo (anzi...risponderete) che tanto i referendum non servono a niente [xx(]


Esatto!!......gli risponderemo propio così......tanto le cose non cambieranno mai. [xx(]


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MessaggioInviato: 17/06/2011, 20:35 
Io non vorrei dire (e passare sempre per avvocato del diavolo), ma l'art. 17 dice che ai servizi idrici NON SI APPLICA L'ART. 16, e l'art. 16 parla di libera circolazione di servizi e della libertà di stabilimento IN ALTRI PAESI EUROPEI. Cioè, non possono impedire (o rendere difficile con limiti particolari) che un'azienda francese lavori in Italia. Questa regola NON si applica (in base all'art. 17) a:
- poste
- energia elettrica
- gas
- acqua
- rifiuti
e altre cose.

Tra l'altro l'art. 17 parla di servizi idrici come servizi di interesse ECONOMICO generale.


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MessaggioInviato: 17/06/2011, 21:15 
CON IL NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DEGLI ACQUEDOTTI AGLI ITALIANI COSTERA' 15MILIARDI UN INEZIA..........UN OTTIMO SERVIZIO X I POLITICI
venerdì 17 giugno 2011
Le Mani sugli Acquedotti
I referendari regalano poltrone alla casta

Politica: Il primo ad avere aperto le danze è il sindaco di Torino, Piero Fassino. Quasi in contemporanea si è iniziato a muovere il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Obiettivo di entrambi: mettere in moto un robusto spoil system in tutte le società pubbliche controllate. Con un particolare: piazzare nei vari consigli di amministrazione delle controllate del
Comune di Torino e della Regione Puglia uomini politici del loro schieramento più o meno freschi di nomina.
In Puglia la Corte Costituzionale ha infatti bocciato la norma con cui la egione aveva allargato il proprio consiglio da 70 a 78 eletti. Così otto consiglieri votati dai pugliesi poco più di un anno fa si sono trovati all'improvviso senza poltrona, e l'idea di Vendola è quella di risarcirli trasformandoli con un colpo di bacchetta magica in manager da fare sedere in seno al
consiglio dell'Acquedotto pugliese appena trasformato in ente pubblico o di altri enti pubblici e società controllate.

Stipendio Magro

A Torino invece il problema è assai più semplice: molti neoeletti che hanno seguito Fassino nel trionfo alle recenti amministrative hanno scoperto una volta arrivati in consiglio che indennità e gettoni di presenza offrono ormai uno stipendio magretto. Così hanno chiesto al loro sindaco di lasciare l'incarico elettivo per essere nominati nel consiglio di alcune delle più importanti municipalizzate che hanno vertici in scadenza.L'idea sembra essere piaciuta a Fassino perchè così il neo-sindaco riuscirebbe a prendere due piccioni con una fava: potrebbe nominare nelle società controllate fedelissimi e allo stesso tempo liberare posti per consiglieri non eletti a cui lui teneva in maniera particolare. Potrebbe entrare così nel consoglio comunale di Torino l'ex craxiano Giusy La Ganga, che Fassino ha recuparato e l'elettorato di centrosinistra bocciato.

La casta politica che si riprende in mano le municipalizzate piazzando politici trombati o in cerca di fortuna ha in Fassino e Vendola solo i due amministratori più lesti, non l'eccezione. Presto sarà la regola. Perchè fino a domenica scorsa quel che sta avvenendo a Torino e Bari sarebbe stato impossibile. Era in vigore un regolamente che stabiliva l'incompatibilità per almeno tre anni fra cariche elettive negli enti locali e consigli direttivi o di amministrazione di enti pubblici o società controllati dagli stessi enti locali.

In pratica un consigliere comunale o provinciale o regionale non poteva essere nominato nel consiglio di amministrazione di una società comunale, provinciale o regionale a meno che non fossero trascorsi tre anni dalla fine del proprio mandato politico. Quel regolamento però è decaduto lo scorso week end grazie al referendum sui servizi pubblici locali. Era infatti stati varato sulla base di una delega al governo concessa da un comma di quell'articolo 23 bis (la cosiddetta legge Ronchi) che gli italiani hanno abrogato dicendo sì a un referendum impropriamente
definito "sull'acqua pubblica". Abrogato l'articolo non hanno più fondamento nella norma primaria nemmeno i regolamenti successivamente emanati.

La Grande Beffa

E così abbiamo la più incredibile beffa: quel vento anti-politica e anti-casta soffiato nelle urne referendarie senza nemmeno saperlo (nessuno l'ha fatto presente prima del voto), ha fatto un regalo straordinario alla casta più invisa, quella dei politici.
Perchè ora politici trombati o in cerca di facile guadagno torneranno ad occupare come un tempo le municipalizzate pensando più che al bene comune alle proprie privatissime tasche. La calata dei cosacchi nelle società idriche, come in quelle di trasporto pubblico locale, energetiche, dei rifiuti e così via inizia capitanata da Fassino e Vendola,ma presto ci sarà
ben poca differenza fra destra e sinistra.

Secondo uno studio riservato in mano all'Anci e alla presidenza del Consiglio dei ministri, la più probabile evoluzione dei servizi pubblici dopo il referendum sarà quella della gestione in house degli stessi. E' stata simulata la costituzione di circa 30 mila società in house dei vari enti locali per la gestione dei servizi e un costo complessivo annuo di 15 miliardi di euro per la sola organizzazione dei loro consigli direttivi. Quindici miliardi di euro che naturalmente peserebbero tutti sui bilanci degli enti locali, visto che non potranno a norma di referendum più essere condivisi con soci privati. Così proprio mentre sta tornando di moda nel centrodestra come nel centrosinistra l'idea di tagliare i costi della politica, in realtà questi stanno per lievitare in modo considerevole: quei 15 miliardi sono pari al costo della intera riforma delle aliquote Irpef. Una soluzione d'emergenza però ci sarebbe: stabilire in un decreto collegato alla finanziaria che fra poco sarà varata l'abolizione di ogni indennità per la
partecipazione ai consigli di società pobbliche locali,
prevedendo solo un rimborso spesa e il pagamento di un minimo gettone di presenza. Almeno i politici trombati - come sarebbe giusto - saranno costretti a trovarsi un altro lavoro non a spese del contribuente.

Franco Bechis


[:76] [:37] [:278] [:268] [:273]


http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=90822


Ultima modifica di ubatuba il 17/06/2011, 21:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/06/2011, 21:18 
... E ... Aspettate poi Sarkozy con le bollette della luce! (Vedrete come si darà da fare a SFRUTTARCI!) [:76]



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