24/01/2016, 16:18
Akira ha scritto:Secondo me Renzi ha già capito bene i meccanismi della politica e sta solo dalla sua parte...Da buon venditore di fumo sa che il popolo è ormai stanco delle mosse della Ue e quindi a livello mediatico gli fa comodo mostrarsi spesso come una sottospecie di paladino anti-Juncker, dall'altra sa che mettersi totalmente contro l'egemonia tedesca di questi tempi può danneggiarlo a livello internazionale (con possibili conseguenze anche nel suo governo) e pertanto vedrete che appena si incontrerà con la Merkel faranno finta di volersi bene e magari si faranno pure i complimenti a vicenda...
25/01/2016, 10:16
25/01/2016, 10:25
mik.300 ha scritto:
sentite cirino pomicino ocntro di pietro..
a briglia sciolta,
senza motivo.
http://video.corriere.it/cirino-pomicin ... f8e7a41687
25/01/2016, 10:36
25/01/2016, 13:45
25/01/2016, 23:53
Akira ha scritto:Oh, c'è ancora Pomicino....beh il suo curriculum da pluricondannato/indagato parla da solo, difficile pretendere di più da uno dei tanti servi di Andreotti (ed appena può lo ricorda con nostalgia e affetto...)
Report, inchiesta sui soldi e i rimborsi dell’Italia dei Valori
Report Milena Gabanelli
Media & Regime
Il programma si occupa del denaro finito nelle casse del movimento di Antonio Di Pietro che, negli anni, ha aumentato il suo patrimonio immobiliare. Infatti, escludendo le 9 proprietà della moglie e le 2 del figlio maggiore, ne restano 45 comprese di garage e cantine
di Carlo Tecce | 28 ottobre 2012
Più informazioni su: Antonio Di Pietro, Italia dei Valori, Milena Gabanelli, Report
Il titolo dice molto: insaziabile. Report si occupa di tutti i soldi finiti nelle casse dei partiti e in larga parte dispersi. L’inchiesta di Sabrina Giannini studia l’Italia dei Valori. Antonio Di Pietro si mostra disponibile, ma imbarazzato: “Prendo atto che a voi interessa più lo stuzzicadenti che la trave. Il nostro partito ha avuto un giudice penale, civile, amministrativo e contabile che ha controllato tutto”. E afferra il telefonino per chiamare Vincenzo Maruccio, capogruppo in Regione Lazio, al momento dell’intervista non ancora indagato per peculato.
Il servizio non inizia benissimo per l’ex magistrato. Prima grana bolognese, dice l’ex dirigente Idv Domenico Morace: “Feci una denuncia querela in Procura che riguardava l’intero partito Idv per il territorio di Bologna e chiedevo di essere sentito sui fondi regionali destinati al gruppo regionale. L’ho chiesto 2 anni fa e non ho avuto mai avuto la soddisfazione di essere chiamato se non in concomitanza, successivamente, alla mia intervista su Affari Italiani”. E aggiunge: “Le verifiche che io feci riguardarono le entità di queste somme che Nanni aveva a disposizione e scoprì che si stava parlando di circa 90 mila euro l’anno. A fronte di queste segnalazioni verificai anche che per la mole di denaro che veniva impegnata non c’era un’attività politica di riscontro all’utilizzo di queste somme, oggi con le indagini della magistratura in corso cominciamo a intuire che fine facevano questi denari pubblici”. L’associazione che gestisce i soldi del partito viene fondata nel 2000 e per nove anni, ricorda la Giannini, è composta dallo stesso Di Pietro, Di Domenico e Silvana Mura.
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La Giannini annota le cifre gestite dall’Idv: “Ma i tesserati non fanno parte dell’associazione che gestisce la cassa e nella quale si entra solo con la firma davanti al notaio. Il giorno dopo l’ingresso della moglie nella società, è il 2004, la Camera approva il piano di ripartizione dei rimborsi elettorali. Arrivano circa 5 milioni di fondi. Come si vede da questo verbale di riunione il rendiconto sarà approvato, anzi auto-approvato, l’anno successivo dal solo Di Pietro. L’unico presente. L’associazione gestisce 50 milioni euro fino al 2009, quando compare il nuovo statuto”. Poi si passa alle proprietà immobiliari di Di Pietro, cresciute esponenzialmente negli anni, secondo l’ex magistrato anche per le vittorie in tribunale grazie alle querele. Report chiede un parere a un geometra che, per conto di Elio Veltri, ex vicepresidente dell’Idv, ha catalogato e stimato gli immobili e le proprietà della famiglia dell’ex pm: “Escludendo da questa lista le 9 proprietà della moglie e le 2 del figlio maggiore, ne restano 45 comprese di garage e cantine”.
Spiega il geometra D’Andrea: “Abbiamo una movimentazione economica del 33% dal 1995 al 2001 e dal 2002 al 2009 che arriva al 67%, prima dei rimborsi elettorali e dopo i rimborsi elettorali, entrambe al netto delle vendite. Dopo il 2001 la famiglia inizia ad acquistare beni”. Nel 1995, racconta la Giannini, Maria Virginia Borletti, figlia del produttore milanese di macchine da cucire, decide di donare a Di Pietro e Romano Prodi una parte dell’eredità, quasi un miliardo di lire (che per l’ex pm non sono più di 500 milioni): “Eppure è lo stesso Di Pietro, nella nota memoria consegnata al magistrato, a dichiarare di avere usato la donazione Borletti per l’acquisto di immobili”. E lui ammette: “Certo che la parte che mi ha dato in donazione l’ho usata personalmente”. La giornalista insiste: “Solo a lei?”. E Di Pietro: “E certo che me l’ha data a livello personale”.
da Il Fatto Quotidiano del 28 ottobre 2012
29/01/2016, 16:26
29/01/2016, 16:34
Akira ha scritto:http://www.repubblica.it/esteri/2016/01/29/news/renzi-merkel_a_berlino_sfida_italia_germania_ue-132273208/
"I punti che ci uniscono sono di più di quelli che ci dividono"
Come volevasi dimostrare...Continua il teatrino....Prima si fanno la guerra sui media poi finisce a pacche sulle spalle...
02/02/2016, 14:16
02/02/2016, 16:07
xfabiox ha scritto:È ARRIVATO L'AIR FORCE CAZZ-ONE!
Lunedì pomeriggio è uscito da uno degli hangar dell’Etihad Airways Engineering. Ha atteso — con i motori al minimo — per circa quattro ore. Poi alle 19.13 (ora italiana, le 22.13 ora locale) ha lasciato la pista di fronte al Terminal 3 dell’aeroporto internazionale di Abu Dhabi con il volo EY8569. Ha attraversato il Golfo Persico, buona parte dell’Iran, è entrato nello spazio turco. Quindi ha sorvolato per alcuni minuti il Mar Nero e infine, alle 23.45 s’è affacciato in Europa facendo il suo ingresso in Bulgaria. All’1.18 di notte lo si poteva vedere dai paesini a sud di Pescara. Ventitrè minuti dopo eccolo atterrare a Fiumicino.
All’1.41 il nuovo «Air Force One» del governo italiano finisce il suo viaggio e avvia la sua nuova vita istituzionale. È l’Airbus A340-541 (sigla A6-EHA) — preso in leasing (cioè a noleggio) — con i suoi quattro motori Rolls-Royce Trent 553-61 e tutto riallestito secondo le richieste della nostra aviazione (e di Palazzo Chigi) a partire dai protocolli di sicurezza previsti.
Dopo diversi ritardi il presidente del Consiglio Matteo Renzi potrà effettuare viaggi a lunga percorrenza senza dover fare più scali spingendosi fino a 16.700 chilometri (cosa che non accade con l’attuale A319) e in un bolide che — come ha spiegato lui stesso — è dotato pure di connessione Wi-Fi. A portare in Italia l’A340, dopo 4.340 chilometri, sono stati due piloti di Etihad.
«Tra i 230 e i 315 mila euro al mese»
Se sulla cifra che Palazzo Chigi sborserà c’è il più assoluto riserbo, tre diverse società che forniscono i jet in leasing spiegano al Corriere della Sera che il «tariffario» internazionale per quel tipo di velivolo si aggira tra i 230 e i 315 mila euro. Al mese. «Ma è ovvio che più il contratto è duraturo più la spesa si avvicina al valore minore», ragiona un esperto. A tutto questo bisogna poi aggiungere i costi di manutenzione, ordinaria e straordinaria. E quelli per il kerosene.
Le modifiche nei certificati.
L’ultimo volo civile del nuovo aereo di Stato è stato lo scorso 5 ottobre, Tokyo Narita-Abu Dhabi. Il jet, dopo l’atterraggio, è stato portato dritto negli hangar di manutenzione di Etihad. Da lì il cambio di certificati nei registri ufficiali e l’indicazione «Destinato al trasporto Vip per conto del governo italiano».
Il 2 dicembre 2015 l’A340 è uscito dalla struttura con la sua nuova livrea bianca, le strisce tricolori, la bandiera (piccola) dell’Europa sulla coda e la scritta «Repubblica italiana». Il 16 dicembre c’è stato il primo, vero, volo di prova: diversi giri attorno ai cieli di Abu Dhabi con lo stesso numero della rotta che nella notte tra lunedì e martedì l’ha portato a Roma.
02/02/2016, 17:27
02/02/2016, 18:30
06/02/2016, 09:51
06/02/2016, 10:04
06/02/2016, 11:10
mik.300 ha scritto:xfabiox ha scritto:È ARRIVATO L'AIR FORCE CAZZ-ONE!
Lunedì pomeriggio è uscito da uno degli hangar dell’Etihad Airways Engineering. Ha atteso — con i motori al minimo — per circa quattro ore. Poi alle 19.13 (ora italiana, le 22.13 ora locale) ha lasciato la pista di fronte al Terminal 3 dell’aeroporto internazionale di Abu Dhabi con il volo EY8569. Ha attraversato il Golfo Persico, buona parte dell’Iran, è entrato nello spazio turco. Quindi ha sorvolato per alcuni minuti il Mar Nero e infine, alle 23.45 s’è affacciato in Europa facendo il suo ingresso in Bulgaria. All’1.18 di notte lo si poteva vedere dai paesini a sud di Pescara. Ventitrè minuti dopo eccolo atterrare a Fiumicino.
All’1.41 il nuovo «Air Force One» del governo italiano finisce il suo viaggio e avvia la sua nuova vita istituzionale. È l’Airbus A340-541 (sigla A6-EHA) — preso in leasing (cioè a noleggio) — con i suoi quattro motori Rolls-Royce Trent 553-61 e tutto riallestito secondo le richieste della nostra aviazione (e di Palazzo Chigi) a partire dai protocolli di sicurezza previsti.
Dopo diversi ritardi il presidente del Consiglio Matteo Renzi potrà effettuare viaggi a lunga percorrenza senza dover fare più scali spingendosi fino a 16.700 chilometri (cosa che non accade con l’attuale A319) e in un bolide che — come ha spiegato lui stesso — è dotato pure di connessione Wi-Fi. A portare in Italia l’A340, dopo 4.340 chilometri, sono stati due piloti di Etihad.
«Tra i 230 e i 315 mila euro al mese»
Se sulla cifra che Palazzo Chigi sborserà c’è il più assoluto riserbo, tre diverse società che forniscono i jet in leasing spiegano al Corriere della Sera che il «tariffario» internazionale per quel tipo di velivolo si aggira tra i 230 e i 315 mila euro. Al mese. «Ma è ovvio che più il contratto è duraturo più la spesa si avvicina al valore minore», ragiona un esperto. A tutto questo bisogna poi aggiungere i costi di manutenzione, ordinaria e straordinaria. E quelli per il kerosene.
Le modifiche nei certificati.
L’ultimo volo civile del nuovo aereo di Stato è stato lo scorso 5 ottobre, Tokyo Narita-Abu Dhabi. Il jet, dopo l’atterraggio, è stato portato dritto negli hangar di manutenzione di Etihad. Da lì il cambio di certificati nei registri ufficiali e l’indicazione «Destinato al trasporto Vip per conto del governo italiano».
Il 2 dicembre 2015 l’A340 è uscito dalla struttura con la sua nuova livrea bianca, le strisce tricolori, la bandiera (piccola) dell’Europa sulla coda e la scritta «Repubblica italiana». Il 16 dicembre c’è stato il primo, vero, volo di prova: diversi giri attorno ai cieli di Abu Dhabi con lo stesso numero della rotta che nella notte tra lunedì e martedì l’ha portato a Roma.
lo stavo per dire io !!!!!!!!!!!!!!!!
scommetto che adesso per testarlo,
si inventa QUALCHE MISSIONE TRANSOCEANICA..
scommettiamo su?
a tokyo E SUDAMERICA c'è già stato..
io dico CINA, CANADA, IRAN o AUSTRALIA..
chi offre di più????
scommetto che i sauditi
imbeccati dalla cia
c hanno piazzato dentro un botto di cimici
se non dispositivi atti a sabotare da remoto l'apparecchio,
stile volo air-malesia..
in pratica..è fottuto..