In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Argomento bloccato

13/03/2013, 20:16

La crisi dell'Italia, è la crisi dell'eurozona. L'unico intervento che può fare lo stato è rifiutare l'austerity, rifiutare i fiscal compact, rifiutare l'euro. Bisogna in pratica smontare una vecchia linea politica e ricostruirne una nuova. Sarà dura ma non sarà tragica. Siamo abbastanza forti e sani da potercela cavare.

13/03/2013, 20:43

perchè allearsi quando Berlusconi sta finendo e il PD finirà presto quando la faccenda dei MPS si chiarirà perbene.

Si prende tutto il banco il M5S.

Non c'è mai stata in discussione l'europa ma l'Euro!

Per introdurre una moneta unica serve un fisco unico, una economia unica e anche un sistema giuridico unico. Altrimenti alla lunga non può che diventare instabile e infine fallire.

13/03/2013, 21:23

Il concetto di moneta unica in sé è errato. Su questo punto i migliori economisti del mondo sono concordi. Il problema è costituito principalmente dal cambio fisso della valuta unica che compromette quelli che sono i naturali meccanismi di compensazione dei mercati e che va a scapito della competitività degli Stati periferici e avvantaggia quelli centrali.

13/03/2013, 21:36

Blissenobiarella ha scritto:

La crisi dell'Italia, è la crisi dell'eurozona. L'unico intervento che può fare lo stato è rifiutare l'austerity, rifiutare i fiscal compact, rifiutare l'euro. Bisogna in pratica smontare una vecchia linea politica e ricostruirne una nuova. Sarà dura ma non sarà tragica. Siamo abbastanza forti e sani da potercela cavare.

Ti straquoto [:)]

14/03/2013, 01:19

Sei già sposata Bliss?

14/03/2013, 08:51

sanje ha scritto:

perchè allearsi quando Berlusconi sta finendo e il PD finirà presto quando la faccenda dei MPS si chiarirà perbene.

Si prende tutto il banco il M5S.

Non c'è mai stata in discussione l'europa ma l'Euro!

Per introdurre una moneta unica serve un fisco unico, una economia unica e anche un sistema giuridico unico. Altrimenti alla lunga non può che diventare instabile e infine fallire.


si ma
finchè non si arriva al 51%
che si fa?

che si dice?
sempre no?
qualche ocsa si può intanto
cominciare a fare,
no??

quando grillo dice tutti a casa,
lo sa che si riferisce anche
ai suoi parlamentari ??

certe volte i grillini
mi sembrano spettatori
in gita scolastica..
non hanno ancora realizzato..

faccio fatica a capire..

14/03/2013, 08:53

mik.300 ha scritto:


quando grillo dice tutti a casa,
lo sa che si riferisce anche
ai suoi parlamentari ??

da qui secondo me é chiaro che probabilmente finora non hai capito una sola parola della filosofia del movimento 5 stelle.

14/03/2013, 08:56

Blissenobiarella ha scritto:

Il concetto di moneta unica in sé è errato. Su questo punto i migliori economisti del mondo sono concordi. Il problema è costituito principalmente dal cambio fisso della valuta unica che compromette quelli che sono i naturali meccanismi di compensazione dei mercati e che va a scapito della competitività degli Stati periferici e avvantaggia quelli centrali.


il problema non è la moneta unica di per sè..

gli stati uniti hanno la stessa moneta,
california, nevada,
ecc.
ma c'è una banca centrale
che uniforma il costo del denaro a tutti..
compra titoli del debito pubblico
che poi il governo gira ai vari stati..

qui invece
c'è la bce
che si fa i fatti suoi..
e lascia ogni singolo stato
al suo destino..

è qui l'anomalia..

una banca centrale
che non è banca centrale..

14/03/2013, 08:57

DarthEnoch ha scritto:

mik.300 ha scritto:


quando grillo dice tutti a casa,
lo sa che si riferisce anche
ai suoi parlamentari ??

da qui secondo me é chiaro che probabilmente finora non hai capito una sola parola della filosofia del movimento 5 stelle.


dimmela tu..
magari mi è sfuggita..
(insieme alla strategia..)

dato che con questa legge elettorale
è impossibile avere la governabilità,
il piano sarebbe quello di votare a raffica..
finchè non si arriva alla maggioranza??

io metterei a posto le cose..
x quanto possibile..
dopo di che
ognuno per sè..
Ultima modifica di mik.300 il 14/03/2013, 09:07, modificato 1 volta in totale.

14/03/2013, 09:00

mik.300 ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

Perché il Movimento Cinque Stelle non può dare la fiducia
http://www.byoblu.com/post/2013/03/13/P ... ducia.aspx


Il Movimento Cinque Stelle ha detto fin da subito che non avrebbe votato la fiducia a un Governo Pd. Questa posizione è stata ovviamente criticata dall'esterno, e forse anche da qualcuno all'interno. Per comprenderne le ragioni, bisogna capire bene cosa significa, questa benedetta "fiducia". Non a tutti è chiaro. Oggi lo spieghiamo anche alla proverbiale casalinga di Voghera.




La nostra forma di Governo prevede, tra le altre cose, un bicameralismo perfetto (unico caso nel mondo. Ovvero - in soldoni - tutte le leggi devono essere approvate e possono essere modificate da entrambe le Camere) e il meccanismo della fiducia. La "fiducia" è introdotta dall'art.94 della Costituzione italiana (e no, non bisogna essere fini costituzionalisti per leggerla e capirne il senso: la Costituzione è stata scritta perché la comprendessero tutti).

Art. 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.


Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

L'Italia è una Repubblica Parlamentare (e questo va ricordato, ogni volta che si fa una critica sulla proposta di prorogatio all'attuale Governo). Questo significa che l'unico organo titolato ad esercitare la potestà legislativa (fare le leggi) è il Parlamento. Il Governo ha semmai il ruolo di indirizzo politico. Può cioè dare esecuzione a strategie politiche, che poi trasforma per esempio in decreti legge, i quali però devono sempre e comunque essere convertiti in legge dal Parlamento (entro 60 giorni), altrimenti decadono.

Per entrare in carica, il Governo deve farsi dare la fiducia, e siccome operiamo in regime di bicameralismo perfetto, la fiducia deve essere data sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica. Perché si fa questo passaggio? Senza bisogno di aprire un manuale di Scienza Politica (ce l'ho, se volete lo tiro fuori), diamo un'occhiata a Wikipedia che lo spiega bene. In relazione alla votazione della fiducia con "mozione motivata" e per "appello nominale", si legge:
« Queste ultime due disposizioni hanno un preciso scopo: quello di creare una stabile maggioranza politica. L'obbligo di motivare la mozione fa sì che i vari gruppi si impegnino, se favorevoli, a sostenere il Governo in modo stabile. La votazione a scrutinio palese serve a far sì che i vari parlamentari si assumano la responsabilità politica personale di sostenere il Governo. »
Tutto chiaro? La fiducia non è un atto formale che permette ad un Governo di entrare in carica, come qualche commentatore interessato cerca di far credere per semplificare a proprio vantaggio il casus belli, ma un vero e proprio atto di corresponsabilità politica di fronte al Paese e agli elettori, che per di più deve essere stabile. La fiducia non si dà e non si toglie come si sale e si scende dal tram: questo sì, sarebbe da irresponsabili.

Tant'è vero che per togliere la fiducia a un Governo in carica la procedura si complica. Il primo voto di fiducia, quello che permette a un nuovo Governo di entrare in carica, è infatti un atto propositivo sul quale tutte le forze politiche sono chiamate immancabilmente ad esprimersi. La revoca della fiducia, invece, si può avere solo se qualcuno ne fa proposta (mozione di sfiducia) e se questa proposta viene sottoscritta da un numero sufficiente di parlamentari (un decimo per Camera, dunque nel caso di Montecitorio almeno 63 deputati). Inoltre, qualora la mozione avesse i requisiti per essere inserita all'ordine del giorno, non potrebbe essere discussa prima di tre giorni, perché (come nei casi di divorzio matrimoniale), si deve dare l'opportunità a chi l'ha presentata di ripensarci, magari sfiancandolo con estenuanti pressioni. E infine, ovviamente, bisognerebbe avere una maggioranza che la vota.

Supponiamo ora che il Pd presentasse un programma di Governo in cui, per assurdo, ricalca tutto quello che vuole fare Grillo. Dico "per assurdo" perchè, a quel punto, tanto varrebbe avere direttamente un Governo a Cinque Stelle. Supponiamo anche che i 162 parlamentari pentastellati, colti da raptus o irretiti dalle reiterate richieste di "responsabilità", dopo il discorso parlamentare di Bersani (senza conoscere i contenuti del quale non ha senso neppure interrogarsi sulle intenzioni dei cinque stelle, visto che prima si ufficializza una proposta e solo dopo la si può votare), votassero per questa benedetta fiducia. Dal giorno dopo, il Partito Democratico avrebbe il viatico per iniziare la sua azione di Governo. Rispetterebbe l'indirizzo politico dichiarato per ottenere la fiducia? Questo è il problema.

Parliamo dello stesso partito che fa "parlamentarie" per definire liste di candidature in cui antidemocraticamente impone veterani vietati dallo statuto, come la Bindi. Parliamo dello stesso partito le cui ingerenze nelle fondazioni bancarie hanno portato alla situazione che sappiamo di Monte Dei Paschi, e che non ha mai pubblicato l'elenco dei mutui ottenuti dai suoi dirigenti/funzionari/parlamentari. Lo stesso partito del fiscal compact, del più Europa a tutti i costi, del conflitto di interessi che secondo Fassino non era una priorità degli italiani, e così via. Un partito che accusa gli altri di non essere democratici, ma che di democratico - visto l'establishment che non molla le redini - non ha poi molto. Un partito che insiste per governare perché sa benissimo che, se si tornasse alle urne, tutta la sua dirigenza verrebbe rasa al suolo e si farebbero avanti nuove leve, con tutto il loro entourage, come Matteo Renzi. E che per questo fa lanciare appelli su appelli a una presunta responsabilità, sia manipolando petizioni altrui e presentandole come se fossero della base del Movimento Cinque Stelle (Viola Tesi, esponente del Partito Pirata), sia lanciando i suoi intellettuali su Repubblica.

La verità è che, con tutta probabilità, il Partito Democratico continuerebbe a fare quello che ha sempre fatto, ovvero i suoi interessi speculari e complementari a quelli del centrodestra, con la sola differenza che a permettergli di farlo, questa volta, sarebbe stato il Movimento Cinque Stelle, con il viatico del suo voto di fiducia. Cosa accadrebbe infatti dei punti condivisi con i parlamentari del Movimento? Si arenerebbero nelle sabbie mobili dei ministeri, dove Berlusconi stesso sosteneva che non si può spostare neanche una pianta. Basta vedere come sono riusciti a prendere in giro gli italiani con la legge per la riduzione degli stipendi dei parlamentari: fecero una commissione per valutare la media ponderata degli stipendi dei loro colleghi negli altri paesi d'Europa, parametrata al costo della vita e, poiché era troppo complicato derivarla, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini, posto a capo della commissione, dopo mesi e mesi dovette dimettersi e dichiarare un nulla di fatto. Ragion per cui gli stipendi rimasero quelli che sono. Sarebbe bastato restituire al Tesoro la parte eccedente a una quota prefissata, per esempo i 5 mila lordi dei "grillini", o in alternativa fare una legge di un articolo solo, e avrebbero evitato di prendere in giro tutto il Paese. Ecco, quella è la stessa gente che oggi vorrebbe la fiducia su quegli stessi punti.

Di contro, potrebbero fare decreti legge sulle materie che più a loro interessano, sicuri di una conversione parlamentare che otterrebbero con una maggioranza questa volta estranea al Movimento Cinque Stelle, da realizzarsi sui singoli punti di interesse comune tirando dentro di volta in volta i montiani e il pdl. E cosa potrebbe fare, il Movimento Cinque Stelle, per opporsi? Nulla, perché anche qualora proponesse una mozione di sfiducia, non avrebbe la maggioranza per approvarla. Il Paese continuerebbe esattamente come prima, solo che, per la definizione di fiducia data sopra, ad assumersi la responsabilità politica personale di avere sostenuto il Governo questa volta sarebbe stato il Movimento Cinque Stelle. Questo sì, sarebbe un tradimento dell'elettorato. Non è evidente?

Obiezione: ma allora perché, se gli scenari per le due coalizioni più votate sono quelli, non partono direttamente con una fiducia Pd-Pdl su un Governo di larghe intese? La risposta è semplice ed è ancora una volta implicita nella definizione di fiducia. La fiducia è una dichiarazione di intenti. Sarebbero costretti a dichiarare un programma ed un'alleanza preventiva che li inchioderebbe di fronte al Paese e all'elettorato, mentre i singoli voti sulle singole leggi successive non avrebbero tale valenza incontestabile e potrebbero essere giustificati di fronte all'opinione pubblica dalle circostanze e dalle opportunità politiche (la grave situazione del Paese e così via...).

Qual è, dunque la soluzione al rebus? Bisogna partire da un assunto chiave: qualsiasi governo si formi, non sarà stabile. Al Senato della Repubblica non c'è una maggioranza dello stesso colore politico di quella che, grazie al Porcellum, domina la Camera. Questo è fuor di discussione. Per questo si naviga a vista e si circoscrive il programma di indirizzo politico a un piccolo numero di leggi o riforme necessarie e facili: la legge elettorale, gli sprechi e i costi della politica, la legge sui rimborsi elettorali e poco altro. Addirittura - sospetto per non consegnare il Paese a Grillo - il Pd vorrebbe anche solo la legge elettorale e poi al voto.

Domanda: visto che l'orizzonte politico è questo, è proprio necessario un Governo per realizzarlo? Ovviamente la risposta è no. Sono cose che (lo dissi, e Tremonti era più d'accordo di me, due settimane fa a L'Ultima Parola) potremmo fare anche io e voi. Un'esempio? Ecco la nuova legge elettorale: "Art.1. Il Porcellum è abrogato. Art.2. La presente legge entra in vigore il giorno dopo della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale". Basta così poco? Certo: per il principio che l'Italia non può stare senza legge elettorale, perché risulterebbe impossibile formare parlamenti successivi (perlomeno senza una nuova costituente), automaticamente tornerebbe in vigore il Mattarellum. Si può discutere se fosse buono o cattivo, ma forse era un po' meglio del Porcellum. Senza arrivare a tanto, in ogni caso, è il Parlamento (ricordate che siamo una Repubblica parlamentare?) che ha l'iniziativa legislativa: potrebbe semplicemente e in pochissimo tempo dividersi in commissioni, fare le sue proposte di legge e votarsele. E, visto che sarebbero state ampiamente discusse nelle varie assemblee, avrebbero un'altissima probabilità di recuperare maggioranze, anche di volta in volta diverse, per la loro approvazione.

O, se proprio non si riesce a fare pace con l'idea che le leggi, in una Repubblica parlamentare, le fa il Parlamento senza problemi (e ci mancherebbe altro!), visto che i punti essenziali sono punti condivisi dai Cinque Stelle, si potrebbe affidare il Governo a loro. Non hanno esperienza? Non è rilevante: si tratterebbe solo di un atto formale per realizzare, con il contributo di tutti, poche cose. In primis, appunto, la legge elettorale. Tutti ci fanno un figurone e possono tornare al voto sereni.

Tutto il resto si spiega solo alla luce della perniciosa e disperata volontà di restare aggrappati alle leve del potere, trascinando con sé anche l'unica forza di reale cambiamento del Paese.







bliss..
fammi capire..
1) se grillo vota la fiducia,
poi non riesce a buttare giù bersani ?
ho letto bene ?

ma ti pare che al senato
il pdl non ne approfitta subito ??
su..

2)le leggi le fa il parlamento..
ok..
ma senza governo in carica,
non c'è nessun parlamento..
le camere vengono sciolte..

è tanto difficile da capire??

byoblu dixit..

Art. 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.



ergo ribadisco..

la fiducia a bersani
chi la vota?

io dico..
non si può votare bersani
per fare quelle 4/5 cose
fondamentali,
legge elettorale, conflitto di interessi,
corruzione, lavoro,
e poi tutti al voto ?


bliss,
posto vche non ci può essere un parlamento
senza governo in carica (con fiducia),
e quindi nessuna attività legislativa,
dato che il parlamento
viene conseguentemente sciolto,
su questo mi sembra che siamo d'accordo..

qual è il piano??

14/03/2013, 11:00

mik.300 ha scritto:

DarthEnoch ha scritto:

mik.300 ha scritto:


quando grillo dice tutti a casa,
lo sa che si riferisce anche
ai suoi parlamentari ??

da qui secondo me é chiaro che probabilmente finora non hai capito una sola parola della filosofia del movimento 5 stelle.


dimmela tu..
magari mi è sfuggita..
(insieme alla strategia..)

dato che con questa legge elettorale
è impossibile avere la governabilità,
il piano sarebbe quello di votare a raffica..
finchè non si arriva alla maggioranza??

io metterei a posto le cose..
x quanto possibile..
dopo di che
ognuno per sè..


eppure era facile: fare piazzapulita dello schifo che c'é ora. Quando si dice tutti a casa non si parla di parlamentari cosí a caso, quelli che ci sono ora. Ma di tutti quelli che ancora tentano di ritornare, di tutto il vecchiume. Anche i nostri andranno a casa? E sti gran caxxi. Finché ci saranno quelli che ci hanno portato al collasso non finirä la lotta. Ci fermeremo solo quando avremo un parlamento pulito.

E andare a votare o non andare a votare é solo un modo per distrarre l'attenzione dal punto centrale, RINNOVARE! Non importa se andiamo a votare 1, 5, 100 volte. L'importante é spazzare via il vecchio per fare posto al nuovo.
Io non voglio un governo se poi quel governo deve fare le stesse cose che ha fatto Monti. Non mi spaventa l'ingovernabilitá. Mi spiace per chi vive in uno stato di indigenza, ma non mi venire a dire che a PD e PDL gliene fotte qualcosa. Loro se ne sbattono i coglioxi della governabilitä e delle persone in stato di povertä. Allora non mi venire a chiedere di dare la fiducia per la governabilitä.
Noi dobbiamo fare la rivoluzione in italia, o non ne uscirä nessuno vivo, e la rivoluzione non si puö fare dando la fiducia ai primi criminali che ci accusano di essere "irresponsabili".

Spero che una volta per tutte a qualcuno questo concetto entri in testa.

14/03/2013, 11:09

DarthEnoch ha scritto:


Io non voglio un governo se poi quel governo deve fare le stesse cose che ha fatto Monti. Non mi spaventa l'ingovernabilitá. Mi spiace per chi vive in uno stato di indigenza, ma non mi venire a dire che a PD e PDL gliene fotte qualcosa. Loro se ne sbattono i coglioxi della governabilitä e delle persone in stato di povertä. Allora non mi venire a chiedere di dare la fiducia per la governabilitä.
Noi dobbiamo fare la rivoluzione in italia, o non ne uscirä nessuno vivo, e la rivoluzione non si puö fare dando la fiducia ai primi criminali che ci accusano di essere "irresponsabili".

Spero che una volta per tutte a qualcuno questo concetto entri in testa.


Più chiaro di così! [;)]

Anche perchè immagino che la stragrande maggioranza degli otto milioni (!) di elettori 5 Stelle la pensino esattamente così... altrimenti avrebbero dato il voto direttamente a PD o a PDL non credete?

Che senso ha votare 5 Stelle per poi chiedere al 5 Stelle di appoggiare il PD?!?!? E' illogico. Avrei votato direttamente PD.

Quindi dal mio punto di vista ne consegue che la concessione di fiducia sarebbe già un tradimento del mandato popolare.

Indi per cui ... Avanti così 5 Stelle !!! Fateli neri!!! [^]

14/03/2013, 11:15

DarthEnoch ha scritto:

mik.300 ha scritto:

DarthEnoch ha scritto:

[quote]mik.300 ha scritto:


quando grillo dice tutti a casa,
lo sa che si riferisce anche
ai suoi parlamentari ??

da qui secondo me é chiaro che probabilmente finora non hai capito una sola parola della filosofia del movimento 5 stelle.


dimmela tu..
magari mi è sfuggita..
(insieme alla strategia..)

dato che con questa legge elettorale
è impossibile avere la governabilità,
il piano sarebbe quello di votare a raffica..
finchè non si arriva alla maggioranza??

io metterei a posto le cose..
x quanto possibile..
dopo di che
ognuno per sè..


eppure era facile: fare piazzapulita dello schifo che c'é ora. Quando si dice tutti a casa non si parla di parlamentari cosí a caso, quelli che ci sono ora. Ma di tutti quelli che ancora tentano di ritornare, di tutto il vecchiume. Anche i nostri andranno a casa? E sti gran caxxi. Finché ci saranno quelli che ci hanno portato al collasso non finirä la lotta. Ci fermeremo solo quando avremo un parlamento pulito.

E andare a votare o non andare a votare é solo un modo per distrarre l'attenzione dal punto centrale, RINNOVARE! Non importa se andiamo a votare 1, 5, 100 volte. L'importante é spazzare via il vecchio per fare posto al nuovo.
Io non voglio un governo se poi quel governo deve fare le stesse cose che ha fatto Monti. Non mi spaventa l'ingovernabilitá. Mi spiace per chi vive in uno stato di indigenza, ma non mi venire a dire che a PD e PDL gliene fotte qualcosa. Loro se ne sbattono i coglioxi della governabilitä e delle persone in stato di povertä. Allora non mi venire a chiedere di dare la fiducia per la governabilitä.
Noi dobbiamo fare la rivoluzione in italia, o non ne uscirä nessuno vivo, e la rivoluzione non si puö fare dando la fiducia ai primi criminali che ci accusano di essere "irresponsabili".

Spero che una volta per tutte a qualcuno questo concetto entri in testa.
[/quote]

CONFUSIONE MENTALE..

premesso che non sono un militante pd,
ma che a me conta il risultato,
non è che i grillini danno la fiducia
al pd a gratis, per la simpatia..

ma per realizzare cose concrete..
e a tempo limitato..
(non si voleva appoggiare legge per legge?
non sarebbe questo i lcaso ?)

sul resto lasciamo perdere..

14/03/2013, 11:19

Atlanticus81 ha scritto:

DarthEnoch ha scritto:


Io non voglio un governo se poi quel governo deve fare le stesse cose che ha fatto Monti. Non mi spaventa l'ingovernabilitá. Mi spiace per chi vive in uno stato di indigenza, ma non mi venire a dire che a PD e PDL gliene fotte qualcosa. Loro se ne sbattono i coglioxi della governabilitä e delle persone in stato di povertä. Allora non mi venire a chiedere di dare la fiducia per la governabilitä.
Noi dobbiamo fare la rivoluzione in italia, o non ne uscirä nessuno vivo, e la rivoluzione non si puö fare dando la fiducia ai primi criminali che ci accusano di essere "irresponsabili".

Spero che una volta per tutte a qualcuno questo concetto entri in testa.


Più chiaro di così! [;)]

Anche perchè immagino che la stragrande maggioranza degli otto milioni (!) di elettori 5 Stelle la pensino esattamente così... altrimenti avrebbero dato il voto direttamente a PD o a PDL non credete?

Che senso ha votare 5 Stelle per poi chiedere al 5 Stelle di appoggiare il PD?!?!? E' illogico. Avrei votato direttamente PD.

Quindi dal mio punto di vista ne consegue che la concessione di fiducia sarebbe già un tradimento del mandato popolare.

Indi per cui ... Avanti così 5 Stelle !!! Fateli neri!!! [^]


bene..

quindi la strategia è andare a votare
ad oltranza finchè non si raggiunge
la maggioranza..
il che, con questa legge elettorale ..
è impossibile..
nel frattempo
chi deve crepare,
può pure farlo serenamente..

il furore ideologico
annebbia la mente..

mi paiono quegli adepti,
che cantando e ballando,
vanno verso il suicidio di massa..

per esser chiari
io sono d'accordo sull'80%
del programma di grillo..
è la strategia che mi insospettisce..
se quello non si realizza
o si fa in modo che
non si realizzi..

allora è tutta una fregatura..
Ultima modifica di mik.300 il 14/03/2013, 11:23, modificato 1 volta in totale.

14/03/2013, 11:22

mik.300 ha scritto:

mik.300 ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

Perché il Movimento Cinque Stelle non può dare la fiducia
http://www.byoblu.com/post/2013/03/13/P ... ducia.aspx


Il Movimento Cinque Stelle ha detto fin da subito che non avrebbe votato la fiducia a un Governo Pd. Questa posizione è stata ovviamente criticata dall'esterno, e forse anche da qualcuno all'interno. Per comprenderne le ragioni, bisogna capire bene cosa significa, questa benedetta "fiducia". Non a tutti è chiaro. Oggi lo spieghiamo anche alla proverbiale casalinga di Voghera.




La nostra forma di Governo prevede, tra le altre cose, un bicameralismo perfetto (unico caso nel mondo. Ovvero - in soldoni - tutte le leggi devono essere approvate e possono essere modificate da entrambe le Camere) e il meccanismo della fiducia. La "fiducia" è introdotta dall'art.94 della Costituzione italiana (e no, non bisogna essere fini costituzionalisti per leggerla e capirne il senso: la Costituzione è stata scritta perché la comprendessero tutti).

Art. 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.


Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

L'Italia è una Repubblica Parlamentare (e questo va ricordato, ogni volta che si fa una critica sulla proposta di prorogatio all'attuale Governo). Questo significa che l'unico organo titolato ad esercitare la potestà legislativa (fare le leggi) è il Parlamento. Il Governo ha semmai il ruolo di indirizzo politico. Può cioè dare esecuzione a strategie politiche, che poi trasforma per esempio in decreti legge, i quali però devono sempre e comunque essere convertiti in legge dal Parlamento (entro 60 giorni), altrimenti decadono.

Per entrare in carica, il Governo deve farsi dare la fiducia, e siccome operiamo in regime di bicameralismo perfetto, la fiducia deve essere data sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica. Perché si fa questo passaggio? Senza bisogno di aprire un manuale di Scienza Politica (ce l'ho, se volete lo tiro fuori), diamo un'occhiata a Wikipedia che lo spiega bene. In relazione alla votazione della fiducia con "mozione motivata" e per "appello nominale", si legge:
« Queste ultime due disposizioni hanno un preciso scopo: quello di creare una stabile maggioranza politica. L'obbligo di motivare la mozione fa sì che i vari gruppi si impegnino, se favorevoli, a sostenere il Governo in modo stabile. La votazione a scrutinio palese serve a far sì che i vari parlamentari si assumano la responsabilità politica personale di sostenere il Governo. »
Tutto chiaro? La fiducia non è un atto formale che permette ad un Governo di entrare in carica, come qualche commentatore interessato cerca di far credere per semplificare a proprio vantaggio il casus belli, ma un vero e proprio atto di corresponsabilità politica di fronte al Paese e agli elettori, che per di più deve essere stabile. La fiducia non si dà e non si toglie come si sale e si scende dal tram: questo sì, sarebbe da irresponsabili.

Tant'è vero che per togliere la fiducia a un Governo in carica la procedura si complica. Il primo voto di fiducia, quello che permette a un nuovo Governo di entrare in carica, è infatti un atto propositivo sul quale tutte le forze politiche sono chiamate immancabilmente ad esprimersi. La revoca della fiducia, invece, si può avere solo se qualcuno ne fa proposta (mozione di sfiducia) e se questa proposta viene sottoscritta da un numero sufficiente di parlamentari (un decimo per Camera, dunque nel caso di Montecitorio almeno 63 deputati). Inoltre, qualora la mozione avesse i requisiti per essere inserita all'ordine del giorno, non potrebbe essere discussa prima di tre giorni, perché (come nei casi di divorzio matrimoniale), si deve dare l'opportunità a chi l'ha presentata di ripensarci, magari sfiancandolo con estenuanti pressioni. E infine, ovviamente, bisognerebbe avere una maggioranza che la vota.

Supponiamo ora che il Pd presentasse un programma di Governo in cui, per assurdo, ricalca tutto quello che vuole fare Grillo. Dico "per assurdo" perchè, a quel punto, tanto varrebbe avere direttamente un Governo a Cinque Stelle. Supponiamo anche che i 162 parlamentari pentastellati, colti da raptus o irretiti dalle reiterate richieste di "responsabilità", dopo il discorso parlamentare di Bersani (senza conoscere i contenuti del quale non ha senso neppure interrogarsi sulle intenzioni dei cinque stelle, visto che prima si ufficializza una proposta e solo dopo la si può votare), votassero per questa benedetta fiducia. Dal giorno dopo, il Partito Democratico avrebbe il viatico per iniziare la sua azione di Governo. Rispetterebbe l'indirizzo politico dichiarato per ottenere la fiducia? Questo è il problema.

Parliamo dello stesso partito che fa "parlamentarie" per definire liste di candidature in cui antidemocraticamente impone veterani vietati dallo statuto, come la Bindi. Parliamo dello stesso partito le cui ingerenze nelle fondazioni bancarie hanno portato alla situazione che sappiamo di Monte Dei Paschi, e che non ha mai pubblicato l'elenco dei mutui ottenuti dai suoi dirigenti/funzionari/parlamentari. Lo stesso partito del fiscal compact, del più Europa a tutti i costi, del conflitto di interessi che secondo Fassino non era una priorità degli italiani, e così via. Un partito che accusa gli altri di non essere democratici, ma che di democratico - visto l'establishment che non molla le redini - non ha poi molto. Un partito che insiste per governare perché sa benissimo che, se si tornasse alle urne, tutta la sua dirigenza verrebbe rasa al suolo e si farebbero avanti nuove leve, con tutto il loro entourage, come Matteo Renzi. E che per questo fa lanciare appelli su appelli a una presunta responsabilità, sia manipolando petizioni altrui e presentandole come se fossero della base del Movimento Cinque Stelle (Viola Tesi, esponente del Partito Pirata), sia lanciando i suoi intellettuali su Repubblica.

La verità è che, con tutta probabilità, il Partito Democratico continuerebbe a fare quello che ha sempre fatto, ovvero i suoi interessi speculari e complementari a quelli del centrodestra, con la sola differenza che a permettergli di farlo, questa volta, sarebbe stato il Movimento Cinque Stelle, con il viatico del suo voto di fiducia. Cosa accadrebbe infatti dei punti condivisi con i parlamentari del Movimento? Si arenerebbero nelle sabbie mobili dei ministeri, dove Berlusconi stesso sosteneva che non si può spostare neanche una pianta. Basta vedere come sono riusciti a prendere in giro gli italiani con la legge per la riduzione degli stipendi dei parlamentari: fecero una commissione per valutare la media ponderata degli stipendi dei loro colleghi negli altri paesi d'Europa, parametrata al costo della vita e, poiché era troppo complicato derivarla, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini, posto a capo della commissione, dopo mesi e mesi dovette dimettersi e dichiarare un nulla di fatto. Ragion per cui gli stipendi rimasero quelli che sono. Sarebbe bastato restituire al Tesoro la parte eccedente a una quota prefissata, per esempo i 5 mila lordi dei "grillini", o in alternativa fare una legge di un articolo solo, e avrebbero evitato di prendere in giro tutto il Paese. Ecco, quella è la stessa gente che oggi vorrebbe la fiducia su quegli stessi punti.

Di contro, potrebbero fare decreti legge sulle materie che più a loro interessano, sicuri di una conversione parlamentare che otterrebbero con una maggioranza questa volta estranea al Movimento Cinque Stelle, da realizzarsi sui singoli punti di interesse comune tirando dentro di volta in volta i montiani e il pdl. E cosa potrebbe fare, il Movimento Cinque Stelle, per opporsi? Nulla, perché anche qualora proponesse una mozione di sfiducia, non avrebbe la maggioranza per approvarla. Il Paese continuerebbe esattamente come prima, solo che, per la definizione di fiducia data sopra, ad assumersi la responsabilità politica personale di avere sostenuto il Governo questa volta sarebbe stato il Movimento Cinque Stelle. Questo sì, sarebbe un tradimento dell'elettorato. Non è evidente?

Obiezione: ma allora perché, se gli scenari per le due coalizioni più votate sono quelli, non partono direttamente con una fiducia Pd-Pdl su un Governo di larghe intese? La risposta è semplice ed è ancora una volta implicita nella definizione di fiducia. La fiducia è una dichiarazione di intenti. Sarebbero costretti a dichiarare un programma ed un'alleanza preventiva che li inchioderebbe di fronte al Paese e all'elettorato, mentre i singoli voti sulle singole leggi successive non avrebbero tale valenza incontestabile e potrebbero essere giustificati di fronte all'opinione pubblica dalle circostanze e dalle opportunità politiche (la grave situazione del Paese e così via...).

Qual è, dunque la soluzione al rebus? Bisogna partire da un assunto chiave: qualsiasi governo si formi, non sarà stabile. Al Senato della Repubblica non c'è una maggioranza dello stesso colore politico di quella che, grazie al Porcellum, domina la Camera. Questo è fuor di discussione. Per questo si naviga a vista e si circoscrive il programma di indirizzo politico a un piccolo numero di leggi o riforme necessarie e facili: la legge elettorale, gli sprechi e i costi della politica, la legge sui rimborsi elettorali e poco altro. Addirittura - sospetto per non consegnare il Paese a Grillo - il Pd vorrebbe anche solo la legge elettorale e poi al voto.

Domanda: visto che l'orizzonte politico è questo, è proprio necessario un Governo per realizzarlo? Ovviamente la risposta è no. Sono cose che (lo dissi, e Tremonti era più d'accordo di me, due settimane fa a L'Ultima Parola) potremmo fare anche io e voi. Un'esempio? Ecco la nuova legge elettorale: "Art.1. Il Porcellum è abrogato. Art.2. La presente legge entra in vigore il giorno dopo della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale". Basta così poco? Certo: per il principio che l'Italia non può stare senza legge elettorale, perché risulterebbe impossibile formare parlamenti successivi (perlomeno senza una nuova costituente), automaticamente tornerebbe in vigore il Mattarellum. Si può discutere se fosse buono o cattivo, ma forse era un po' meglio del Porcellum. Senza arrivare a tanto, in ogni caso, è il Parlamento (ricordate che siamo una Repubblica parlamentare?) che ha l'iniziativa legislativa: potrebbe semplicemente e in pochissimo tempo dividersi in commissioni, fare le sue proposte di legge e votarsele. E, visto che sarebbero state ampiamente discusse nelle varie assemblee, avrebbero un'altissima probabilità di recuperare maggioranze, anche di volta in volta diverse, per la loro approvazione.

O, se proprio non si riesce a fare pace con l'idea che le leggi, in una Repubblica parlamentare, le fa il Parlamento senza problemi (e ci mancherebbe altro!), visto che i punti essenziali sono punti condivisi dai Cinque Stelle, si potrebbe affidare il Governo a loro. Non hanno esperienza? Non è rilevante: si tratterebbe solo di un atto formale per realizzare, con il contributo di tutti, poche cose. In primis, appunto, la legge elettorale. Tutti ci fanno un figurone e possono tornare al voto sereni.

Tutto il resto si spiega solo alla luce della perniciosa e disperata volontà di restare aggrappati alle leve del potere, trascinando con sé anche l'unica forza di reale cambiamento del Paese.







bliss..
fammi capire..
1) se grillo vota la fiducia,
poi non riesce a buttare giù bersani ?
ho letto bene ?

ma ti pare che al senato
il pdl non ne approfitta subito ??
su..

2)le leggi le fa il parlamento..
ok..
ma senza governo in carica,
non c'è nessun parlamento..
le camere vengono sciolte..

è tanto difficile da capire??

byoblu dixit..

Art. 94

Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.



ergo ribadisco..

la fiducia a bersani
chi la vota?

io dico..
non si può votare bersani
per fare quelle 4/5 cose
fondamentali,
legge elettorale, conflitto di interessi,
corruzione, lavoro,
e poi tutti al voto ?


bliss,
posto vche non ci può essere un parlamento
senza governo in carica (con fiducia),
e quindi nessuna attività legislativa,
dato che il parlamento
viene conseguentemente sciolto,
su questo mi sembra che siamo d'accordo..

qual è il piano??


cavolo mik, eppure te lo hanno scritto in tutti i modi, ed in italiano mi pare.....se nn le capisci manco così le cose ma che dovemo fa!?
sei diventato un disco rotto pure tu ormai....pazienza, ce ne faremo una ragione..
Argomento bloccato