In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Re: CORONAVIRUS

29/05/2020, 12:36

Thethirdeye ha scritto:
Lo studio scientifico che ribalta tutto:”gli asintomatici non contagiano nessuno”
https://lacrunadellago.net/2020/05/25/l ... o-nessuno/


A prescindere dal resto che condivido ma questo studio è una idiozia. E' stata testato UN PAZIENTE POSITIVO (o presunto tale) e sono state monitorate le persone con cui è andato in contatto. Valenza scientifica 0.

Come dire una mela è rossa tutte le mele sono rosse.

La ricerca è stata realizzata da otto scienziati cinesi che hanno esaminato il caso di una 22enne donna risultata asintomatica positiva all’ospedale di Guangdong.

I medici per ricostruire tutte le persone che sono entrate in contatto con la donna hanno condotto la classica indagine epidemiologica.

Ad avere contatti con la asintomatica in questione sono state ben 455 persone tra personale ospedaliero, membri famigliari e pazienti ospedalieri.

Re: CORONAVIRUS

29/05/2020, 12:39

Il Prof Giordano all'Adnkronos: 'Scudo genetico' potrebbe aver protetto il Sud Italia dal Coronavirus

Immagine

Interpellato dall'Adnkronos Salute, il è Prof Antonio Giordano ritiene che rispetto al Nord, Uno 'scudo genetico' potrebbe aver protetto l'Italia del Sud dal Covid-19. "L'ipotesi è da validare prima di trarre conclusioni certe, ma è già fondata su solide basi scientifiche", ha aggiunto l'accademico, fra gli autori di un articolo pubblicato su 'Frontiers Immunology'. In questo articolo, "un'opinione che anticipa un lavoro importantissimo che stiamo conducendo sul tema", si intitola 'Covid-19 e alta mortalità in Italia: non dimentichiamo la suscettibilità genetica'.


L'idea, in sintesi, è che tra i fattori chiave che hanno contribuito a disegnare in modo tanto netto la mappa dell'epidemia di nuovo coronavirus nel nostro Paese ci sia anche "un'interazione fra Dna e ambiente".

"L'ipotesi è che esista una forma di difesa" stampata nel 'codice della vita', "un assetto genetico protettivo" contro gli effetti più gravi del patogeno pandemico, "che dai numeri sembra più diffuso al Sud rispetto al Nord", osserva Giordano. Fondatore e direttore dell'Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro e la medicina molecolare di Filadelfia, professore di Anatomia patologica all'università degli Studi Siena, l'esperto vanta anche un incarico nel direttivo scientifico dell'Istituto superiore di sanità, come delegato del ministero dell'Ambiente sui legami fra malattie e ingiurie ambientali.

Durante il lockdown Giordano ha cercato di analizzare "le possibili cause dell'alto tasso di infezione e mortalità in Italia", collaborando con ricercatori di diversi settori e firmando questo primo articolo insieme a colleghi fra i quali Pierpaolo Correale e Rita Emilena Saladino del Grand Metropolitan Hospital di Reggio Calabria, Giovanni Baglio del ministero della Salute, Francesca Pentimalli dell'Istituto tumori di Napoli e Patrizia Maiorano dell'università di Siena. Gli autori descrivono le principali caratteristiche del decorso clinico di Covid-19, i possibili meccanismi molecolari responsabili di un peggior esito dei pazienti, e le varie strategie terapeutiche che possono essere adottate per contrastare la patologia e le sue complicanze. E puntano il dito in modo particolare "sul sistema Hla (antigene leucocitario umano), che ha un ruolo chiave nel modellare la risposta immunitaria antivirale, sia innata sia acquisita".

La teoria è dunque che "uno specifico assetto genetico, costituito da particolari varianti dei geni Hla, potrebbe essere alla base della suscettibilità alla malattia da Sars-CoV-2 e della sua severità". Per Luciano Mutti, oncologo e professore alla Temple University di Filadelfia, "l'identificazione di tali determinanti genetici sarebbe cruciale per valutare i livelli di priorità nelle future campagne di vaccinazione, per la gestione clinica dei pazienti e per isolare gli individui a rischio, compresi gli operatori sanitari".

Lo studio sottolinea "un'altra interessante possibilità per quanto riguarda la diffusione dell'infezione in Italia in cui il Nord del Paese, dove è stata inizialmente rilevata la malattia, è stato colpito in modo più pesante. Sebbene una massiccia migrazione dalle regioni" epicentro "verso il Sud sia stata registrata prima del blocco nazionale, le regioni meridionali hanno registrato tassi di infezione molto più bassi". Fra l'altro "è stato ipotizzato che il virus circolasse molto prima del lockdown nazionale", quindi l'idea è che qualcosa 'aiuti' gli abitanti di metà Stivale.

"Mentre alcuni hanno proposto che condizioni climatiche più miti potrebbero aiutare a prevenire la diffusione virale", gli autori si chiedono se "una specifica costituzione genetica possa contribuire a proteggere i cittadini del Sud. Ulteriori studi caso-controllo su larga scala potrebbero far luce su questo possibile aspetto", ma "le solide basi per pensarlo già esistono", assicura Giordano. "Stiamo aumentando la casistica per arrivare al dato finale", precisa. E a chi dovesse obiettare che molti cittadini originari del Sud Italia in realtà vivono al Nord da generazioni, lo scienziato risponde ricordando l'esistenza di "complesse interazioni tra genetica e ambiente. Dobbiamo considerare anche una serie di fattori importanti che stiamo esaminando, non ultimo il possibile ruolo dell'inquinamento da polveri sottili".


Fonte: Foto InformareonlineNotizia del: 28/05/2020

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_prof_giordano_alladnkronos_scudo_genetico_potrebbe_aver_protetto_il_sud_italia_dal_coronavirus/33879_35268/

Re: CORONAVIRUS

29/05/2020, 15:55

MaxpoweR ha scritto:
Il Prof Giordano all'Adnkronos: 'Scudo genetico' potrebbe aver protetto il Sud Italia dal Coronavirus

Immagine

Interpellato dall'Adnkronos Salute, il è Prof Antonio Giordano ritiene che rispetto al Nord, Uno 'scudo genetico' potrebbe aver protetto l'Italia del Sud dal Covid-19. "L'ipotesi è da validare prima di trarre conclusioni certe, ma è già fondata su solide basi scientifiche", ha aggiunto l'accademico, fra gli autori di un articolo pubblicato su 'Frontiers Immunology'. In questo articolo, "un'opinione che anticipa un lavoro importantissimo che stiamo conducendo sul tema", si intitola 'Covid-19 e alta mortalità in Italia: non dimentichiamo la suscettibilità genetica'.


L'idea, in sintesi, è che tra i fattori chiave che hanno contribuito a disegnare in modo tanto netto la mappa dell'epidemia di nuovo coronavirus nel nostro Paese ci sia anche "un'interazione fra Dna e ambiente".

"L'ipotesi è che esista una forma di difesa" stampata nel 'codice della vita', "un assetto genetico protettivo" contro gli effetti più gravi del patogeno pandemico, "che dai numeri sembra più diffuso al Sud rispetto al Nord", osserva Giordano. Fondatore e direttore dell'Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro e la medicina molecolare di Filadelfia, professore di Anatomia patologica all'università degli Studi Siena, l'esperto vanta anche un incarico nel direttivo scientifico dell'Istituto superiore di sanità, come delegato del ministero dell'Ambiente sui legami fra malattie e ingiurie ambientali.

Durante il lockdown Giordano ha cercato di analizzare "le possibili cause dell'alto tasso di infezione e mortalità in Italia", collaborando con ricercatori di diversi settori e firmando questo primo articolo insieme a colleghi fra i quali Pierpaolo Correale e Rita Emilena Saladino del Grand Metropolitan Hospital di Reggio Calabria, Giovanni Baglio del ministero della Salute, Francesca Pentimalli dell'Istituto tumori di Napoli e Patrizia Maiorano dell'università di Siena. Gli autori descrivono le principali caratteristiche del decorso clinico di Covid-19, i possibili meccanismi molecolari responsabili di un peggior esito dei pazienti, e le varie strategie terapeutiche che possono essere adottate per contrastare la patologia e le sue complicanze. E puntano il dito in modo particolare "sul sistema Hla (antigene leucocitario umano), che ha un ruolo chiave nel modellare la risposta immunitaria antivirale, sia innata sia acquisita".

La teoria è dunque che "uno specifico assetto genetico, costituito da particolari varianti dei geni Hla, potrebbe essere alla base della suscettibilità alla malattia da Sars-CoV-2 e della sua severità". Per Luciano Mutti, oncologo e professore alla Temple University di Filadelfia, "l'identificazione di tali determinanti genetici sarebbe cruciale per valutare i livelli di priorità nelle future campagne di vaccinazione, per la gestione clinica dei pazienti e per isolare gli individui a rischio, compresi gli operatori sanitari".

Lo studio sottolinea "un'altra interessante possibilità per quanto riguarda la diffusione dell'infezione in Italia in cui il Nord del Paese, dove è stata inizialmente rilevata la malattia, è stato colpito in modo più pesante. Sebbene una massiccia migrazione dalle regioni" epicentro "verso il Sud sia stata registrata prima del blocco nazionale, le regioni meridionali hanno registrato tassi di infezione molto più bassi". Fra l'altro "è stato ipotizzato che il virus circolasse molto prima del lockdown nazionale", quindi l'idea è che qualcosa 'aiuti' gli abitanti di metà Stivale.

"Mentre alcuni hanno proposto che condizioni climatiche più miti potrebbero aiutare a prevenire la diffusione virale", gli autori si chiedono se "una specifica costituzione genetica possa contribuire a proteggere i cittadini del Sud. Ulteriori studi caso-controllo su larga scala potrebbero far luce su questo possibile aspetto", ma "le solide basi per pensarlo già esistono", assicura Giordano. "Stiamo aumentando la casistica per arrivare al dato finale", precisa. E a chi dovesse obiettare che molti cittadini originari del Sud Italia in realtà vivono al Nord da generazioni, lo scienziato risponde ricordando l'esistenza di "complesse interazioni tra genetica e ambiente. Dobbiamo considerare anche una serie di fattori importanti che stiamo esaminando, non ultimo il possibile ruolo dell'inquinamento da polveri sottili".


Fonte: Foto InformareonlineNotizia del: 28/05/2020

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_prof_giordano_alladnkronos_scudo_genetico_potrebbe_aver_protetto_il_sud_italia_dal_coronavirus/33879_35268/

In pratica è tutto quello che avevo ipotizzato io all'inizio della Pandemia,in sintesi. [8]

Re: CORONAVIRUS

29/05/2020, 16:49

Immagine
Il plasma contro il Covid può diventare un business: "Vogliono farlo diventare un prodotto farmaceutico"
"Le Iene" parlano del progetto che potrebbe fruttare milioni di euro


A "Le Iene" si torna a parlare del plasma iperimmune utilizzato nelle sperimentazioni per curare il coronavirus. In Senato il presidente di Kedrion Biopharma, Paolo Marcucci ha illustrato un mega progetto farmaceutico legato all’utilizzo del plasma iperimmune contro il COVID-19.

Marcucci spiega il suo programma a lungo termine: “Il piano di contrasto si identifica in tre elementi. Il primo: l’industria ha risposto all’appello lanciato dagli ospedali fornendo gratuitamente la strumentazione e i kit necessari per l’inattivazione virale”. Si tratta di un progetto enorme, che potrebbe fruttare milioni di euro e che partirebbe proprio dal plasma dei nostri donatori che per legge in Italia possono donare solo a titolo gratuito.



Ma se i donatori sapessero di questo progetto, cosa direbbero? L'inviato del programma Alessandro Politi è andato a parlare con alcuni di loro: “Ti viene da dire ‘allora sai, ciao’”, dice una di loro. “Io sono un donatore gratuito, voglio che sia dato gratuitamente a quella persona che devo salvare”, aggiunge un altro.


https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 002a.shtml


No comment [:294]

Guarda su youtube.com

Re: CORONAVIRUS

29/05/2020, 20:31

VIDEO ORIGINALE del 2014

Guarda su youtube.com

PANDEMIA GLOBAL:¿EL PLAN SECRETO DE LA ÉLITE?
209.836 visualizzazioni
5 ago 2014



VIDEO DOPPIATO IN ITALIANO
Guarda su youtube.com

Re: CORONAVIRUS

29/05/2020, 22:18

"La decisione di istituire la zona rossa era governativa", dice il pm di Bergamo

Nel giorno della contestazione dai cittadini di Bergamo, pochi ma molto arrabbiati, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, incassa un assist inaspettato dal procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, riguardo ai casi di Nembro e Alzano

https://www.agi.it/cronaca/news/2020-05 ... 765430/amp

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 09:59

https://video.repubblica.it/edizione/pa ... lioI2CI2Iw
9 aprile 2020 65.975 visualizzazioni
Coronavirus, va in coma a Bergamo, guarisce a Palermo: "Mi tatuo la Sicilia"

Il respiro che viene meno fino a farlo diventare paonazzo. L'arrivo dell'ambulanza a sirene spiegate. La stanza del pronto soccorso e quel cappuccio improvvisamente poggiato sul capo. Poi qualcuno ha spento la luce. “Mi sono addormentato a Bergamo, la mia città, e mi sono svegliato a Palermo. Ma io mica ci credevo...”. E ci ha messo un po' per farsene una ragione, Ettore Consonni, 61 anni, magazziniere in pensione. Quando il coronavirus lo ha colpito non c'erano posti in Lombardia, così un aereo militare lo ha portato fin qui, all'ospedale Civico. “In Rianimazione sentivo l'accento siciliano, ma pensavo a qualche medico emigrato. Mi dicevano che ero a Palermo, ma pensavo scherzassero”. Ci ha messo 23 giorni, quando è uscito dalla terapia intensiva, per convincersene. “Qui mi hanno resuscitato, grazie: ci sono infermieri e medici speciali”, dice guardando negli occhi Paola, Silvia, Dario, Emanuele e gli altri. Adesso spera di tornare nella sua martoriata terra: "Ma la Sicilia me la tatuerò sul cuore".

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 10:56

MaxpoweR ha scritto:
Il Prof Giordano all'Adnkronos: 'Scudo genetico' potrebbe aver protetto il Sud Italia dal Coronavirus

Immagine

Interpellato dall'Adnkronos Salute, il è Prof Antonio Giordano ritiene che rispetto al Nord, Uno 'scudo genetico' potrebbe aver protetto l'Italia del Sud dal Covid-19. "L'ipotesi è da validare prima di trarre conclusioni certe, ma è già fondata su solide basi scientifiche", ha aggiunto l'accademico, fra gli autori di un articolo pubblicato su 'Frontiers Immunology'. In questo articolo, "un'opinione che anticipa un lavoro importantissimo che stiamo conducendo sul tema", si intitola 'Covid-19 e alta mortalità in Italia: non dimentichiamo la suscettibilità genetica'.


L'idea, in sintesi, è che tra i fattori chiave che hanno contribuito a disegnare in modo tanto netto la mappa dell'epidemia di nuovo coronavirus nel nostro Paese ci sia anche "un'interazione fra Dna e ambiente".

"L'ipotesi è che esista una forma di difesa" stampata nel 'codice della vita', "un assetto genetico protettivo" contro gli effetti più gravi del patogeno pandemico, "che dai numeri sembra più diffuso al Sud rispetto al Nord", osserva Giordano. Fondatore e direttore dell'Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro e la medicina molecolare di Filadelfia, professore di Anatomia patologica all'università degli Studi Siena, l'esperto vanta anche un incarico nel direttivo scientifico dell'Istituto superiore di sanità, come delegato del ministero dell'Ambiente sui legami fra malattie e ingiurie ambientali.

Durante il lockdown Giordano ha cercato di analizzare "le possibili cause dell'alto tasso di infezione e mortalità in Italia", collaborando con ricercatori di diversi settori e firmando questo primo articolo insieme a colleghi fra i quali Pierpaolo Correale e Rita Emilena Saladino del Grand Metropolitan Hospital di Reggio Calabria, Giovanni Baglio del ministero della Salute, Francesca Pentimalli dell'Istituto tumori di Napoli e Patrizia Maiorano dell'università di Siena. Gli autori descrivono le principali caratteristiche del decorso clinico di Covid-19, i possibili meccanismi molecolari responsabili di un peggior esito dei pazienti, e le varie strategie terapeutiche che possono essere adottate per contrastare la patologia e le sue complicanze. E puntano il dito in modo particolare "sul sistema Hla (antigene leucocitario umano), che ha un ruolo chiave nel modellare la risposta immunitaria antivirale, sia innata sia acquisita".

La teoria è dunque che "uno specifico assetto genetico, costituito da particolari varianti dei geni Hla, potrebbe essere alla base della suscettibilità alla malattia da Sars-CoV-2 e della sua severità". Per Luciano Mutti, oncologo e professore alla Temple University di Filadelfia, "l'identificazione di tali determinanti genetici sarebbe cruciale per valutare i livelli di priorità nelle future campagne di vaccinazione, per la gestione clinica dei pazienti e per isolare gli individui a rischio, compresi gli operatori sanitari".

Lo studio sottolinea "un'altra interessante possibilità per quanto riguarda la diffusione dell'infezione in Italia in cui il Nord del Paese, dove è stata inizialmente rilevata la malattia, è stato colpito in modo più pesante. Sebbene una massiccia migrazione dalle regioni" epicentro "verso il Sud sia stata registrata prima del blocco nazionale, le regioni meridionali hanno registrato tassi di infezione molto più bassi". Fra l'altro "è stato ipotizzato che il virus circolasse molto prima del lockdown nazionale", quindi l'idea è che qualcosa 'aiuti' gli abitanti di metà Stivale.

"Mentre alcuni hanno proposto che condizioni climatiche più miti potrebbero aiutare a prevenire la diffusione virale", gli autori si chiedono se "una specifica costituzione genetica possa contribuire a proteggere i cittadini del Sud. Ulteriori studi caso-controllo su larga scala potrebbero far luce su questo possibile aspetto", ma "le solide basi per pensarlo già esistono", assicura Giordano. "Stiamo aumentando la casistica per arrivare al dato finale", precisa. E a chi dovesse obiettare che molti cittadini originari del Sud Italia in realtà vivono al Nord da generazioni, lo scienziato risponde ricordando l'esistenza di "complesse interazioni tra genetica e ambiente. Dobbiamo considerare anche una serie di fattori importanti che stiamo esaminando, non ultimo il possibile ruolo dell'inquinamento da polveri sottili".


Fonte: Foto InformareonlineNotizia del: 28/05/2020

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_prof_giordano_alladnkronos_scudo_genetico_potrebbe_aver_protetto_il_sud_italia_dal_coronavirus/33879_35268/



scudo genetico?
diciamo purearia pulita, più ricircolo,
in lombardia viceversa è una camera a gas ristagnante,
ahimè..

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 11:14

uhm...
da un lato si potrebbe pensare a una precisa, strana, ingegnerizzazione dello strumento di malattia,
dall'altro penso ai fumi degli allevamenti intensivi nella pianura padana, o a qualcosa di non ancora esattamente identificato (è un dubbio, non una certezza) che faccia da supporto alla diffusione della malattia
però emilia romagna e veneto e anche piemonte che sono confinanti ed economicamente, un pò generalmente, affini, parlo di allevamenti intensivi, non hanno le stesse percentuali di mortalità...
come dubbio ci sarebbero anche gli sbocchi del po, a rimini non hanno tutti questi malati,
almeno per ora [:291]

https://www.youtube.com/watch?v=Xi0j_TS-7NQ

rido [:297]
ma ci sarebbe da preoccuparsi

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 11:18

Guarda su youtube.com

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 12:10

Quando ero il Val Padana nella provincia di Brescia l'aria era appestata perennemente da un tanfo insopportabile, tutto il contrario dalla mia zona che specie in questo periodo l'aria profuma di Zagara. [^]

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 12:41

Wolframio ha scritto:
Guarda su youtube.com

Che aria fritta, se deve fare nomi li faccia senza girarci intorno!!!

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 12:43

se stavi vicino a qualche allevamento di maiali o alle vasche di depurazione è normale che fosse così

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 12:45

Zelman ha scritto:se stavi vicino a qualche allevamento di maiali o alle vasche di depurazione è normale che fosse così

Magari era in carcere, per quello sentiva fetore [:297]

Re: CORONAVIRUS

30/05/2020, 12:56

A Milano mancava solo questa cialtronata: https://milano.repubblica.it/cronaca/20 ... P6-S1.4-T1
Rispondi al messaggio