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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 13:17 
A parte i discorsi sulla solitudine di zio Vlad, che non sussiste, ci si dimentica del fatto che gli Stati Uniti sono in piena "guerra civile" interna... Hanno bisogno di un po' di casino intorno al mondo per distrarre l'opinione pubblica.

E non si è ancora capito se Donaldo ci è, ci fa, è ricattabile/ricattato, o è semplicemente un babbuino ritardato messo lì esclusivamente per twittare...



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 13:19 
zakmck ha scritto:
Certo che vedere questa scena pochi minuti dopo che gli stessi si sono scambiati minacce non proprio velate fa proprio pensare......

Formato file: mp4

Luciano Onder e la Raggi? :)

Scherzi a parte, i politici recitano sempre un ruolo di rappresentanza, non è detto che debba esserci per forza qualcosa di personale...



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 13:36 
Beh, se la Cina si schiera a fianco della Russia allora i casi sono due: o gli Usa/Nato desistono oppure è guerra totale. Del resto questo mondo in un modo dovrà pur finire.

Posso solo dirvi una cosa con molta onestà: se a causa degli Usa scoppierà una grande guerra non sarò più filo-americano.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 13:41 
TRUMP È MATTO...

L’esercito russo si riserva il diritto di “abbattere i missili” e “distruggere le fonti di lancio” in caso di aggressione degli Stati Uniti. E Donald Trump ha risposto con un tweet:

“La Russia minaccia di abbattere tutti i missili sparati verso la Siria. Tieniti pronta Russia, perché stanno per arrivare, belli, nuovi e ‘intelligenti’! Non dovreste essere alleati di un animale assassino che uccide la sua gente con il gas e si diverte!”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... o/4285677/

Questo twitta tranquillo, come se parlasse di una partita di football!!
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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 13:46 
Ah e aggiungo un'altra cosa... SILENZIO TOTALE da parte della -cosiddetta- Unione Europea.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 14:14 
[8D] [;)]



Immagine
Un sistema d’arma, qualsiasi esso sia, dal più semplice fucile d’assalto sino al più moderno e complicato caccia di ultima generazione, sarà considerato pienamente efficace solo nel momento in cui verrà provato sul campo di battaglia. È stato così per il fucile d’assalto M-16, i cui problemi emersero durante la Guerra in Vietnam, ed è così anche per i cacciabombardieri di quinta generazione come F-35, F-22 o Su-57.

Il rischiaramento in Siria degli ultimi ritrovati del bureau Sukhoi che a partire dal prossimo anno – se non ci saranno ulteriori ritardi – cominceranno ad entrare in servizio nella VVS, sembra proprio inserirsi nel solco di questa tradizione consolidata.

Come vi avevamo già preannunciato in tempi non sospetti i 4 esemplari di Su-57 visti sulla base aerea di Khmeimim non hanno partecipato ad operazioni di combattimento in quei due giorni di voli nei cieli siriani e quindi è ragionevole supporre che almeno un paio di questi fossero imbottiti di sensori per testare le reali capacità del nuovo velivolo di operare “furtivamente” in un ambiente saturo di impulsi elettronici ostili, come quello che si troverebbero ad affrontare in altri teatri di combattimento convenzionali e “simmetrici”.

Dopo la comparsa dei Su-57 ora in Siria si sono visti anche gli ultimi nati in casa Mil, la nota ditta di elicotteri russa divenuta Russian Helicopters che comprende anche le creazioni del bureau Kamov, i Mi-8MTPR-1.

Questi elicotteri da trasporto sono una variante del Mi-8MTV5-1, che ha debuttato nel 2015, equipaggiati però con il nuovo sistema da guerra elettronica Richag-AV. Questo apparato è un rivoluzionario jammer, ovvero disturbatore di frequenze, valido sia per radar che per sonar sviluppato dalla Kret (Concern Radio-cum-Electronic Technologies JSC) branca della Rostec nel settore radio-elettronico. Il nuovo sistema è progettato per essere adottato da velivoli ad ala fissa o rotante e per essere imbarcato su natanti oltre che altre piattaforme terrestri ed è progettato per bloccare i segnali radar, sonar ed altre forme di rilevamento nemiche allo scopo di proteggere aerei, elicotteri, droni, forze terrestri, navali e siti puntiformi contro i sistemi aria-aria e terra-aria entro i 400 km ma con un raggio efficace compreso tra i 50 ed i 200 per le minacce terrestri che salgono a 300 per quelle aeree, oltre ad essere in grado di ingaggiare sino a 8 bersagli simultaneamente.

Il Richag-AV utilizza un’antenna array multi-beam con tecnologia Drfm (Digital Radio Frequency Memory) in grado di memorizzare e bloccare ogni sistema basandosi sulle radiofrequenze emesse: un archivio delle stesse nella memoria del sistema fornisce in tempo reale la tipologia della fonte di emissione e conseguentemente ne stabilisce la modalità di jamming più efficace. Ecco quindi perché lo schieramento in Siria di questo nuovo sistema installato sui nuovi elicotteri Mil Mi-8 è così importante: al pari dei Su-57 dei voli di collaudo in un ambiente ad alta concentrazione elettromagnetica fornisce un quadro esaustivo sulle reali capacità del Richag-AV di riconoscere e contrastare efficacemente le diverse fonti radar ed elettroniche presenti in Siria ed ai suoi margini (ricordiamo ad esempio il radar AN-TPY/2 americani che si trovano in Turchia e in Israele).

Secondo la Kret, il Richag non avrebbe eguali al mondo ed è il diretto successore del vecchio sistema di jamming sovietico “Smalta” degli anni ’70, che però aveva una portata massima di 100 km. Sempre la società russa fa sapere che i primi tre Mil Mi-8 dotati di questo sistema sono stati consegnati nel marzo del 2015 e che un totale di 16 esemplari sono entrati in servizio nelle Forze Armate russe a partire dall’ottobre del 2016.

Fonti russe della Rossyskaya Gazeta affermano che fu il Richag-AV – probabilmente montato in una sua versione su di un pod da guerra elettronica di un Su-34 “Fullback” o basato a terra – a mandare fuori bersaglio alcuni dei “Tomahawk” americani lanciati durante l’attacco alla base di aerea di Shayrat lo scorso aprile, ma nessuna fonte ufficiale del Cremlino ha confermato questa ipotesi anche se resta credibile analizzando le modalità in cui l’attacco americano è stato quasi neutralizzato: 23 missili da crociera hanno infatti colpito i propri bersagli mentre ben 36 sono stati abbattuti dalla contraerea siriana o finiti fuori rotta.
E’ ragionevole comunque supporre, stante gli attriti tra Mosca e Washington, che si sia trattato di un’azione di questo tipo che ovviamente non sarà mai ammessa da entrambe le parti per ovvi motivi di prestigio politico e per evitare conseguenze mediatiche – e diplomatiche – ben più gravi.

http://www.occhidellaguerra.it/la-siria ... della-mil/


Comunque, sempre grazie ad Obama, che ha quasi smantellato le forze Armate, Putin si sta prendendo Basi e vantaggi ...! [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 14:25 
TheApologist ha scritto:
Questo twitta tranquillo, come se parlasse di una partita di football!!
Oh signur in che mani siamo, Hitler e Stalin a confronto erano due stimabili statisti responsabili!

Matto da legare, questo è certo e la cosa che più mi colpisce è come uno come Trump, classe 1946, che dovrebbe avere ben vividi i ricordi della distruzione della 2 guerra mondiale, in testa gli orrori di Hiroshima e Nagasaki, possa prendere questa situazione come un risiko. Anche la Ue ha le sue colpe, presa totalmente dai suoi timori per le derive populiste e con una Francia già in assetto di guerra per appoggiare Trump, quella Francia che già ha fatto uno sfacelo in Libia la cui esperienza dovrebbe servire da lezione.

L'unica cosa che mi lascia sperare è che il parruccato già con la Corea del Nord è arrivato a un soffio dall'attacco ma poi si è ravveduto, speriamo che lo faccia anche con la Siria altrimenti questa volta davvero non so come va a finire.

Che poi in fin dei conti la Nordcorea aveva minacciato direttamente gli Usa mentre la Siria non rappresenta assolutamente un pericolo, cosa quindi frega a Trump di attaccare i siriani (col rischio di colpire anche i russi), oltretutto sulla base di un attacco chimico di cui di fatto non ci sono prove?? Oltretutto è anche stupido perché se provoca una guerra mondiale dopo tutti i miliardi che ha dove se li gode??



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 14:31 
Ti do ragione al 100%.
Ormai non è questione di fare il tifo per questo o per quest'altro, c'è solo da sperare che la propaganda lasci spazio a un po' di sano realismo...



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 14:35 
Evidentemente non vuol far vedere che è una "pecora! come Obama: pensa di riequilibrare tutto ... [:291]



Immagine

Se nelle prossime 24/48 ore Trump dovesse ordinare un raid contro la Siria, l’unica unità di superficie armata con i missili Tomahawk attualmente presente nel Mediterraneo orientale sarebbe esclusa dall’operazione.

Impensabile, infatti, affidare al solo cacciatorpediniere classe Arleigh Burke USS Donald Cook (DDG-75), la tanto temuta rappresaglia degli Stati Uniti per il presunto attacco chimico lanciato sabato scorso nella città di Douma. L’USS Donald Cook è schierata con la Sesta Flotta degli Stati Uniti, con sede a Napoli. L’unità, secondo programma, risulta in navigazione dopo aver lasciato ieri il porto di Larnaca, a Cipro. Le navi da guerra statunitensi della Sesta Flotta equipaggiate con missili Tomahawk sono semplicemente ben oltre la portata d'attacco. Potrebbero essere necessari dai due ai quattro giorni per richiamare e schierare in posizione d'attacco le unità di superficie della Sesta flotta, attualmente nell'Oceano Atlantico.
Il sistema d’arma di precisione preferito dal Pentagono: Il Tomahawk

Le cacciatorpediniere classe Arleigh Burke spostano 9800 tonnellate e sono armate in via primaria con 96 celle VLS. Sono armate con missili Tomahawk, attualmente nella versione Block IV. Il missile da crociera è la colonna portante dei sistemi d’arma di proiezione degli Stati Uniti fin dalla guerra del Goldo nel 1991. Durante le prime fasi di Operazione Odissey Dawn nel 2011, gli obiettivi strategici libici furono colpiti da 110 missili Tomahawk lanciati dalle navi da guerra alleate nel Mediterraneo e da 45 JDAM sganciate dai bombardieri stealth B-2. La testata da mille chili e la sua capacità di colpire bersagli a mille miglia di distanza, rende il Tomahawk il sistema d’arma di precisione tatticamente preferito dal Pentagono. Resta anche quello politicamente corretto. La rotta via mare non richiede un corridoio aereo autorizzato per lo stesso principio delle rotte circumpolari dei missili strategici. In ogni caso la US Navy deve garantire al Presidente degli Stati Uniti tutte le opzioni possibili per rispondere agli scenari di crisi.
Siria: La possibile forza d'attacco

Il mosaico siriano rappresenta il problema di base per gli Stati Uniti. Sul campo sono presenti le forze militari di diversi paesi che operano in prossimità. Ed in quel caos ci sono le forze militari della Russia. In qualsiasi piano d’attacco, Washington dovrà fare attenzione a non colpire le forze militari russe in un raid che potrebbe degenerare in modo incontrollato e sfociare in una guerra su larga scala.

La vera forza d’attacco, qualora Trump autorizzasse un raid entro le prossime ore, sarebbe rappresentata dai sottomarini. Almeno un sottomarino a propulsione nucleare classe Ohio SSGN si troverebbe nel Mediterraneo. Quattro dei diciotto Ohio, l’USS Ohio (SSGN 726) e l’USS Michigan (SSGN 727) con sede a Bangor, l’USS Florida (SSGN 728) e l’USS Georgia (SSGN 729) a Kings Bay, sono stati riconvertiti nel 2003 per lanciare missili Tomahawk. Sono equipaggiati con sette lanciatori verticali per missili da crociera convenzionali Tomahawk con una capacità massima di 154 missili ad unità. I circa 600 Tomahawk a bordo dei quattro SSGN rappresentano la metà della capacità missilistica convenzionale sottomarina della Marina degli Stati Uniti. L’altra metà è rappresentata dai sottomarini d’attacco classe Los Angeles, Seawolf e Virginia. Un sottomarino a propulsione nucleare classe Ohio SSGN potrebbe lanciare in immersione tutti i suoi 154 missili Tomahawk in soli sei minuti. Se Trump optasse per una immediata risposta militare in Siria (proprio in questo particolare contesto venutosi a creare), i Tomahawk verrebbero lanciati dalle profondità. Il motivo è semplice: i sottomarini possono avvicinarsi alle coste nemiche senza essere scoperti consentendo loro di colpire obiettivi nell'entroterra. Un gruppo da battaglia di superficie sarebbe esposto ai diversi asset russi schierati lungo la costa. I sottomarini a propulsione nucleare potrebbero lanciare l'intero carico prima di immergersi in profondità e sfuggire agli hunter killer.

Gli Stati Uniti potrebbero utilizzare nell'immediato le piattaforme di quinta generazione come il B-2 Spirit e l’F-22 Raptor per colpire obiettivi in Siria. La loro capacità di monitorare in tempo reale il contesto discriminando la minaccia potrebbe essere utile, ma sarebbe il primo confronto diretto con gli S-300V4 e gli S-400 schierati in Siria. Il Pentagono non rischierà la vita dei piloti. Da rilevare, infine, che le Forze armate della Federazione Russa sono state autorizzate ad ingaggiare i lanciatori e le loro basi. Le forze russe sono certamente in grado di contrattaccare le basi degli Stati Uniti in Medio Oriente ed Europa.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sir ... 14240.html



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 14:39 
.. Infatti (come ho accennato ...) [^]



Per Trump è l'ora di dimostrare che non è Obama

Se è vero che per il presidente russo Putin il destino della Siria rappresenta il campo di prova delle sue ambizioni, è altrettanto vero che in quel pezzo di Medioriente Donald Trump, il presidente che ha giurato di rifare grande l'America, si gioca una fetta rilevante di credibilità.

E se è vero che il leader del Cremlino sembra avere obiettivi più chiari, è altrettanto vero che quello della Casa Bianca dispone di mezzi militari ed economici assai superiori oltre che (almeno sulla carta) di alleati più forti.

Ciò premesso, definire le ragioni precise per cui Trump - che solo pochi giorni fa aveva anticipato con i suoi soliti toni categorici l'intenzione di ritirare le forze militari Usa dalla Siria - ha deciso di colpire duramente il regime di Bashar Assad non è facilissimo. I maligni sospettano che stia solo cercando di far dimenticare i suoi problemi col Russiagate e certe pornostar. Piacerebbe invece pensare che, al di là delle affermazioni di principio sull'uso dei gas da parte del regime di Damasco, Trump abbia deciso di compensare gli otto anni di disastrosa passività strategica di Obama in Medioriente, di cui così volentieri ha approfittato Vladimir Putin per lanciarsi in un'avventura che è pericolosa proprio perché è superiore ai suoi mezzi. Ma per l'appunto stridono con questa ipotesi le recenti dichiarazioni di Trump su un prossimo ritiro Usa dal teatro siriano: a meno che non abbiano visto giusto quegli analisti che ritengono che con quell'annuncio il calcolatore Trump non abbia in realtà fatto che alzare il prezzo della sua permanenza, da far magari pagare in petrodollari agli alleati sauditi così bisognosi del suo sostegno contro l'Iran.

Se è così, siamo all'inizio di una confrontazione molto pericolosa tra russi e americani. O se si preferisce, siamo arrivati al redde rationem di una situazione che si incancreniva da anni. Perché al saldarsi in Medioriente di un'alleanza bellicosa tra russi, iraniani, siriani e hezbollah libanesi (senza dimenticare il ruolo dei turchi, sempre più vicini a Mosca pur restando nella Nato) è inevitabile che risponda un fronte altrettanto articolato che infatti si è già delineato con Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita ed emirati del Golfo.

È probabile che a un Trump più versato in questioni economiche e di politica interna questi concetti siano stati inculcati dai generali ai quali, fin dall'inizio della sua amministrazione, ha volentieri delegato i temi internazionali. Né sembra casuale la recente scelta di John Bolton per il posto di consigliere alla Sicurezza nazionale: tra le priorità di Bolton c'è lo smantellamento dell'intesa sul nucleare iraniano voluta da Obama. E l'Iran è un perno fondamentale di quell'alleanza costruita da Putin in Medioriente cui Trump deve rispondere ora o mai più.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 14316.html



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 14:57 
Ufologo 555 ha scritto:
i sottomarini possono avvicinarsi alle coste nemiche senza essere scoperti consentendo loro di colpire obiettivi nell'entroterra.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sir ... 14240.html

Ok ma qui non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano, puoi anche nasconderti dopo l'attacco ma tutti sanno che sei stato tu ad attaccare. Oltretutto qui si parla di un'azione su vasta scala con l'appoggio di Francia, Inghilterra e Arabia Saudita, non una semplice rappresaglia come quella dei famosi Tomahawk americani http://www.occhidellaguerra.it/usa-francia-uk-siria/

Logico che colpire i russi è quanto mai possibile ed è li il problema. I russi non staranno a guardare anche perché Putin questa volta si gioca la reputazione.

Ora mettiamo che qualche missile Nato vada su obbiettivi russi facendo vittime, i russi risponderebbero colpendo navi o caccia alleati i quali a loro volta non resterebbero a guardare. Sarebbe quella la scintilla, dopo è un attimo che qualcuno ferito nell'orgoglio (penso a Macron), decida per l'attacco nucleare (la Francia possiede circa 300 testate nucleari)
https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_con ... i_nucleari



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 15:04 
Mah ... Staremo a vedere; anche a Cuba sembrava che ................... [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 15:05 
Trump twitti meno e ragioni di più.

Gli americani non pensino di essere al sicuro a casa loro stavolta... O pensano che anche l'arsenale nucleare di Putin sia di cartapesta?
Sicuramente i russi hanno una decina di sottomarini in agguato lungo le coste americane.

È sempre lo stesso discorso: una volta che si accende la miccia è quasi impossibile tornare indietro, non 'vince' nessuno.



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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 15:07 
... intanto l'area è stata ... sgombrata. [:291]


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 Oggetto del messaggio: Re: La guerra in Siria
MessaggioInviato: 11/04/2018, 15:10 
Ci vorrebbero gli UFO degli anni '60 che disattivavano i missili sulle rampe, ecc... Ma se ne sono andati pure quelli :)


Ultima modifica di TheApologist il 11/04/2018, 15:18, modificato 1 volta in totale.


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