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04/06/2020, 12:41
Le chiusure a causa del Coronavirus sono state un errore! Un professore israeliano spiega che il virus segue un modello fisso
Ricevuto da un carissimo amico americano, ex paparazzo a Roma negli anni della Dolce Vita, ex giornalista e condirettore della Syracuse Gazette.
Marina Medvin
Il professor Yitzhak Ben Israel dell’Università di Tel Aviv, che fa anche parte del comitato consultivo per la ricerca e lo sviluppo della Teva Pharmaceutical Industries, ha analizzato i tassi di nuove infezioni da coronavirus negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Svezia, Italia, Israele, Svizzera, Francia, Germania e Spagna.
I numeri raccontano una storia scioccante: indipendentemente dal fatto che il Paese sia stato messo in quarantena come Israele, o che sia andato avanti come al solito come la Svezia, il virus ha raggiunto l’apice e si è placato esattamente nello stesso modo. Nello stesso identico modo. I suoi grafici mostrano che tutti i Paesi hanno sperimentato modelli di infezione da coronavirus apparentemente identici, con il numero di infetti che ha raggiunto il picco nella sesta settimana e si è rapidamente ridotto entro l’ottava settimana.
Il Virus Wuhan segue il suo schema, ha detto a Mako, un’agenzia di stampa israeliana. È un modello fisso che non dipende dalla libertà o dalla quarantena. “C’è un calo nel numero di infezioni anche [nei paesi] senza chiusure, ed è simile ai paesi con chiusure”, ha scritto nel suo articolo.
“L’espansione del coronavirus è esponenziale? La risposta con i numeri è semplice: no. L’espansione inizia in modo esponenziale ma svanisce rapidamente dopo circa otto settimane”, ha concluso il professor Ben Israel. Il motivo per cui il coronavirus segue uno schema fisso è ancora sconosciuto. “Non ho una spiegazione”, ha detto a Mako, “Ci sono alcune speculazioni: forse è legato al clima, forse il virus ha un suo ciclo di vita”.
Ma che dire dell’Italia e del suo sconcertante tasso di mortalità del 12%?
“Il sistema sanitario in Italia ha i suoi problemi. Non ha niente a che vedere con il coronavirus. Nel 2017 è crollato anche a causa dell’influenza“, ha detto il professorel all’agenzia di stampa. In effetti, il tasso di mortalità del coronavirus in Italia è eccezionalmente alto e ricorda stranamente il loro tasso di mortalità influenzale insolitamente alto. A sostegno di questa teoria, la Germania ha bassi tassi di infezione e di mortalità influenzale e tassi di coronavirus altrettanto bassi.
Il professor Yitzhak Ben Israel conclude nel suo documento di sintesi dell’analisi che i dati degli ultimi 50 giorni indicano che le politiche di chiusura dei paesi in quarantena possono essere sostituite da politiche di distanziamento sociale più moderate. I numeri semplicemente non supportano la quarantena o la chiusura economica.
Sulla ragionevolezza della quarantena e della chiusura senza precedenti di Israele, ha commentato all’agenzia di stampa: “Penso che sia isteria di massa. Non ho altro modo per descriverlo. 4.500 persone muoiono ogni anno a causa dell’influenza in Israele a causa di complicazioni, quindi chiudere il Paese per questo? No, non vedo il motivo di farlo a causa di un’epidemia a basso rischio”.
Mentre le politiche americane rimangono meno restrittive di quelle di Israele, è importante capire le origini della nostra risposta di “isteria di massa”. Il presidente Trump ha sollecitato una forte risposta al coronavirus dopo essersi consultato con il dottor Fauci e il suo team, che si è basato su un modello britannico che prevedeva 2,2 milioni di morti negli Stati Uniti e 500.000 morti nel Regno Unito, ma quel modello è stato sviluppato dal professor Neil Ferguson, che aveva una storia di sopravvalutazione selvaggia dei tassi di mortalità attraverso i suoi modelli di previsione. Il Professor Ferguson era noto per la sua inaffidabilità, e il suo modello di malattia del 2001 è stato criticato come “non adatto allo scopo” dopo aver previsto che fino a 150.000 persone potevano morire nel Regno Unito per il morbo della mucca pazza (177 morti ad oggi). La previsione di morte del coronavirus di Ferguson nel Regno Unito è ora scesa a 20.000 persone, il 4% della previsione originale.
Il professor Yitzhak Ben Israel ha dimostrato matematicamente che le chiusure per coronavirus sono state un errore. È una dura realtà. Gli americani hanno perso il lavoro e le imprese sono fallite perché gli Stati Uniti, insieme alla maggior parte delle nazioni del primo mondo, hanno agito sulle agghiaccianti previsioni di un modello gravemente imperfetto, una lettura dei tarocchi del professor Ferguson. Il senno di poi è 100/100, quindi dobbiamo essere realistici con le nostre critiche. Il presidente Trump non voleva che 2,2 milioni di americani morissero e ha fatto ciò che riteneva necessario per salvarci la vita, affidandosi a un modello che i suoi consiglieri gli hanno detto essere affidabile. È fatta. È successo. Ma non significa che debba continuare il corso.
È passato un mese da quando il nostro Paese ha dichiarato un’emergenza nazionale di coronavirus e la vita come la conoscevamo è finita. Gli americani sono sempre più agitati, non vogliono continuare in questo modo, sapendo che c’è qualcosa che non va. Trump ha percepito che la sua base elettorale è scontenta della presa di potere autoritaria da parte dei nostri governatori e ha ripetutamente dichiarato di voler riaprire il Paese, ma che ha bisogno di più informazioni per prendere la decisione giusta. L’analisi dei dati del professor Yitzhak Ben Israel fornisce a Trump l’assicurazione che ha bisogno di riaprire l’America.
Signor Presidente, la prego di esaminare la ricerca del Professor Yitzhak Ben Israel e di prendere misure coraggiose per mitigare i danni alla nostra economia. Ora che vediamo i dati reali, continuare il corso di chiusura è un errore maggiore, un errore consapevole, che non può più essere giustificato dalle buone intenzioni.
Fonte: townhall.com
Link: https://townhall.com/columnists/marinamedvin/2020/04/15/israeli-professor-shows-virus-follows-fixed-pattern-n2566915
Fonte: https://comedonchisciotte.org/le-chiusure-a-causa-del-coronavirus-sono-state-un-errore-un-professore-israeliano-spiega-che-il-virus-segue-un-modello-fisso/
05/06/2020, 08:50
05/06/2020, 11:19
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05/06/2020, 18:16
vimana131 ha scritto:Covid-19 è un ibrido, ricombinazione di due coronavirus diversi
Quando ci si mette Madre Natura fa sembrare i nostri migliori ingegneri genetici dei pivellini. Un nuovo studio di un team di esperti statunitensi supporta l’ipotesi che il nuovo coronavirus Sars-Cov-2 sia un ibrido frutto di un esperimento naturale: un coronavirus dei pipistrelli e uno dei pangolini avrebbero infettato lo stesso organismo e durante la replicazione del loro genoma per caso, per un errore del macchinario molecolare, pezzi di rna di origine diversa si sarebbero fusi insieme, generando quella chimera che ha infettato il mondo. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.
Somigliante ma non troppo
Le migliaia di sequenze genomiche di Sars-Cov-2 oggi disponibili continuano a dirci la stessa cosa: il nuovo coronavirus assomiglia tantissimo a diversi coronavirus dei pipistrelli, ma a nessuno abbastanza (nessuno infatti è in grado di infettare l’essere umano); e assomiglia anche tantissimo a un coronavirus dei pangolini ma solo nella regione che codifica per la proteina spike (quella che usa per infettare le cellule anche umane) e per il resto è abbastanza diverso.
Se all’inizio questi dati mandavano in confusione, ora invece, almeno secondo il nuovo vasto studio statunitense, possiamo essere ragionevolmente sicuri che siano affidabili. Confrontando il genoma di Sars-Cov-2 con quello di 43 coronavirus conosciuti in diverse altre specie – pipistrelli, pangolini e essere umano compreso – i ricercatori hanno individuato i siti di ricombinazione, confermando che Sars-Cov-2 è probabilmente un ibrido naturale, in cui pezzi di un virus si sono fusi con i pezzi di un altro.
Come nasce un virus ibrido
Il processo si chiama ricombinazione ed è possibile se due virus diversi infettano lo stesso ospite nello stesso momento e sequestrano l’apparato molecolare della cellula per replicarsi. In questi casi per i virus a rna come i coronavirus può succedere che l’enzima (l’rna-polimerasi cellulare) che sta copiando un filamento di rna di uno dei due virus si blocchi e si stacchi, ma poi si leghi a un’altra molecola di rna, simile ma magari dell’altro virus, e riprenda a lavorare in coda alla copia precedente. Così genera una nuova molecola di rna virale in cui i geni di due virus diversi sono uniti tra loro.
Non tutto è possibile
Lo studio corrobora le ipotesi avanzate in precedenza, e allo stesso tempo identifica i limiti della ricombinazione (ci sono fusioni che non generano nulla), mettendo in luce quei geni che sono essenziali per ottenere un virus funzionante e che dunque non ammettono cambiamenti nella propria sequenza. Informazioni importanti per noi perché forniscono indizi sui punti deboli del virus, che potrebbero essere sfruttati per sviluppare strategie preventive e terapeutiche.
Nuove pandemie: non se ma quando
Il nuovo studio, però, ci conferma anche una storia inquietante: all’interno di un organismo ospite (che sia un pipistrello, un pangolino, un pollo o un maiale) Madre Natura fa continuamente esperimenti con i virus (alcuni li conosciamo, molti altri di certo no) sottoponendoli a una pressione selettiva i cui risultati sono difficili da prevedere. Sars e Mers avrebbero dovuto metterci sul chi vive e i governi avrebbero dovuto prestare orecchio agli avvertimenti della comunità scientifica e delle autorità sanitarie sulla misteriosa malattia X. Ora abbiamo avuto la prova che nuove pandemie non sono questione di se ma di quando.
https://www.galileonet.it/coronavirus-i ... -naturale/
Vorrei sottolineare che questi processi in natura sono rari (forse impossibile)
Un esempio come il frumento selvatico è diventato il grano che conosciamo oggi, sicuramente non è stata madre naturaNelle origini di diverse piante attuali si può ipotizzare una ricerca genetica, svolta in periodi molto antichi. Il frumento, per esempio, apparve misteriosamente nello stesso periodo dell’esplosione agricola in Armenia e in Anatolia (moderna Turchia) verso il 8000 a.C. Prima, il frumento era soltanto un’erba selvatica, ma come risultato non di uno, ma tre “accidenti genetici” – come li definiscono gli storici tradizionalisti – la pianta fu improvvisamente trasformata in una ricca e nutriente fonte di cibo.
Innanzitutto, il frumento selvatico fu incrociato con un’erba da pascolo naturale, e i quattordici cromosomi dell’uno si combinarono con i quattordici dell’altra a produrre una nuova pianta, più robusta, chiamata emmer, con ventotto cromosomi. Poi, in breve tempo, l’ibrido emmer fu nuovamente incrociato con un’altra “erba da pascolo” per creare una pianta con spighe molto più grandi, con quarantatue cromosomi.
Infine, si ebbe una terza mutazione. Uno dei quarantadue cromosomi subì una mutazione. Se ciò non fosse accaduto, il frumento che oggi conosciamo, che nutrì i primi contadini armeni e tutti i loro successori, non sarebbbe mai esistito. Il fatto che queste combinazioni e alterazioni genetiche siano avvenute tutte casualmente, in un periodo piuttosto breve, è in contrasto con tutte le leggi della probabilità.
viewtopic.php?t=8492
05/06/2020, 19:23
06/06/2020, 17:07
Zelman ha scritto:vimana131 ha scritto:Covid-19 è un ibrido, ricombinazione di due coronavirus diversi
Quando ci si mette Madre Natura fa sembrare i nostri migliori ingegneri genetici dei pivellini. Un nuovo studio di un team di esperti statunitensi supporta l’ipotesi che il nuovo coronavirus Sars-Cov-2 sia un ibrido frutto di un esperimento naturale: un coronavirus dei pipistrelli e uno dei pangolini avrebbero infettato lo stesso organismo e durante la replicazione del loro genoma per caso, per un errore del macchinario molecolare, pezzi di rna di origine diversa si sarebbero fusi insieme, generando quella chimera che ha infettato il mondo. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.
Somigliante ma non troppo
Le migliaia di sequenze genomiche di Sars-Cov-2 oggi disponibili continuano a dirci la stessa cosa: il nuovo coronavirus assomiglia tantissimo a diversi coronavirus dei pipistrelli, ma a nessuno abbastanza (nessuno infatti è in grado di infettare l’essere umano); e assomiglia anche tantissimo a un coronavirus dei pangolini ma solo nella regione che codifica per la proteina spike (quella che usa per infettare le cellule anche umane) e per il resto è abbastanza diverso.
Se all’inizio questi dati mandavano in confusione, ora invece, almeno secondo il nuovo vasto studio statunitense, possiamo essere ragionevolmente sicuri che siano affidabili. Confrontando il genoma di Sars-Cov-2 con quello di 43 coronavirus conosciuti in diverse altre specie – pipistrelli, pangolini e essere umano compreso – i ricercatori hanno individuato i siti di ricombinazione, confermando che Sars-Cov-2 è probabilmente un ibrido naturale, in cui pezzi di un virus si sono fusi con i pezzi di un altro.
Come nasce un virus ibrido
Il processo si chiama ricombinazione ed è possibile se due virus diversi infettano lo stesso ospite nello stesso momento e sequestrano l’apparato molecolare della cellula per replicarsi. In questi casi per i virus a rna come i coronavirus può succedere che l’enzima (l’rna-polimerasi cellulare) che sta copiando un filamento di rna di uno dei due virus si blocchi e si stacchi, ma poi si leghi a un’altra molecola di rna, simile ma magari dell’altro virus, e riprenda a lavorare in coda alla copia precedente. Così genera una nuova molecola di rna virale in cui i geni di due virus diversi sono uniti tra loro.
Non tutto è possibile
Lo studio corrobora le ipotesi avanzate in precedenza, e allo stesso tempo identifica i limiti della ricombinazione (ci sono fusioni che non generano nulla), mettendo in luce quei geni che sono essenziali per ottenere un virus funzionante e che dunque non ammettono cambiamenti nella propria sequenza. Informazioni importanti per noi perché forniscono indizi sui punti deboli del virus, che potrebbero essere sfruttati per sviluppare strategie preventive e terapeutiche.
Nuove pandemie: non se ma quando
Il nuovo studio, però, ci conferma anche una storia inquietante: all’interno di un organismo ospite (che sia un pipistrello, un pangolino, un pollo o un maiale) Madre Natura fa continuamente esperimenti con i virus (alcuni li conosciamo, molti altri di certo no) sottoponendoli a una pressione selettiva i cui risultati sono difficili da prevedere. Sars e Mers avrebbero dovuto metterci sul chi vive e i governi avrebbero dovuto prestare orecchio agli avvertimenti della comunità scientifica e delle autorità sanitarie sulla misteriosa malattia X. Ora abbiamo avuto la prova che nuove pandemie non sono questione di se ma di quando.
https://www.galileonet.it/coronavirus-i ... -naturale/
Vorrei sottolineare che questi processi in natura sono rari (forse impossibile)
Un esempio come il frumento selvatico è diventato il grano che conosciamo oggi, sicuramente non è stata madre naturaNelle origini di diverse piante attuali si può ipotizzare una ricerca genetica, svolta in periodi molto antichi. Il frumento, per esempio, apparve misteriosamente nello stesso periodo dell’esplosione agricola in Armenia e in Anatolia (moderna Turchia) verso il 8000 a.C. Prima, il frumento era soltanto un’erba selvatica, ma come risultato non di uno, ma tre “accidenti genetici” – come li definiscono gli storici tradizionalisti – la pianta fu improvvisamente trasformata in una ricca e nutriente fonte di cibo.
Innanzitutto, il frumento selvatico fu incrociato con un’erba da pascolo naturale, e i quattordici cromosomi dell’uno si combinarono con i quattordici dell’altra a produrre una nuova pianta, più robusta, chiamata emmer, con ventotto cromosomi. Poi, in breve tempo, l’ibrido emmer fu nuovamente incrociato con un’altra “erba da pascolo” per creare una pianta con spighe molto più grandi, con quarantatue cromosomi.
Infine, si ebbe una terza mutazione. Uno dei quarantadue cromosomi subì una mutazione. Se ciò non fosse accaduto, il frumento che oggi conosciamo, che nutrì i primi contadini armeni e tutti i loro successori, non sarebbbe mai esistito. Il fatto che queste combinazioni e alterazioni genetiche siano avvenute tutte casualmente, in un periodo piuttosto breve, è in contrasto con tutte le leggi della probabilità.
viewtopic.php?t=8492
lasciando stare se sia un caso fortuito la ricombinazione del virus covid con gli esiti, negativi, accaduti,
mi sembra di capire che il suggerimento, riguardo al frumento, è che devono essere stati gli alieni a fare apparire il frumento con l'utilizzo nutritivo...
dato che i contadini sicuramente non potevano improvvisare dal basso della loro conoscenza una simile apparizione di una nuova pianta con il valore nutritivo
questi alieni devono essere degli autentici benefattori dell'umanità
06/06/2020, 17:44