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Re: MATTEO

19/06/2016, 18:03

Thethirdeye ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:Immagine

Guardate la faccia di Putin :°

Fonte: Renzi a San Pietroburgo, che figuraccia!


Grande Babbeo Imperiale.....



Di più, ignorante genetico. Ci sono altre foto dove lo si vede dormire oltre a farsi venire i crampi alle dita con il cellulare.
Ci vorrebbero un paio d' anni i Putin in Italia.

Re: MATTEO

20/06/2016, 21:59

Renzi ammette sconfitta. Anticipata Direzione Pd


Direzione nazionale del Pd anticipata a venerdì 24 giugno

Immagine

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Per questo anticipa la direzione nazionale, prevista per il 27, a venerdì 24, giorno che la minoranza aveva scelto per avviare, nell'analisi del voto, la resa dei conti contro il segretario, da mesi indicato come incapace di gestire il Pd e di averlo portato su una strada, il Partito della Nazione, che "oggi - osserva un dirigente della minoranza - si conferma fallimentare: scegliere Verdini e buttare al mare il centrosinistra è la morte del Pd".
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Articolo

Re: MATTEO

20/06/2016, 22:01

greenwarrior ha scritto:
Thethirdeye ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:Immagine

Guardate la faccia di Putin :°

Fonte: Renzi a San Pietroburgo, che figuraccia!


Grande Babbeo Imperiale.....



Di più, ignorante genetico. Ci sono altre foto dove lo si vede dormire oltre a farsi venire i crampi alle dita con il cellulare.
Ci vorrebbero un paio d' anni i Putin in Italia.

Meglio abbondare.
Moltiplichiamo per DUE.
Quattro anni di Putin, in due Italie. [;)] [;)]

Re: MATTEO

21/06/2016, 10:53

che B-U-F-F-O-N-E..

Ma già immagino la direzione pd
un regolamento di conti,
contro i capro espiatorio di turno..
mica è colpa del bomba,
cribbio !!!

Re: MATTEO

23/06/2016, 00:06

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Re: MATTEO

23/06/2016, 10:44

Strepitoso articolo....... [:295]

Perché il renzismo sta sulle palle a tutti
di Alessandro Robecchi | 22 giugno 2016

http://www.ilfattoquotidiano.it/premium ... e-a-tutti/

La serena analisi del voto da parte di Matteo Renzi somiglia allo scomposto lamento di John Belushi nei Blues Brothers: “Non è stata colpa mia! Ero rimasto senza benzina… la tintoria non mi aveva consegnato il tight… il terremoto, una tremenda inondazione… le cavallette!”. Diffonde il verbo Maria Teresa Meli sul Corriere: “Può essere che a qualche renziano sia chiesto di farsi da parte”, che in italiano significa “pagherà qualche gerarca pur di mettere in salvo il capo”, roba già vista. Il resto lo fa la capacità mimetica del giovanotto: bravi i 5Stelle che hanno vinto perché vogliono innovare, proprio come fa lui, che sarebbe una specie di Vero 5 stelle, e gli elettori che protestano dovrebbero votare per lui, si sono semplicemente sbagliati, che disdetta. Avessero vinto le Carmelitane scalze oggi Renzi andrebbe in giro senza scarpe dicendo che la vera Carmelitana è lui.

Eppure c’è un dato che Renzi ignora e che si sente palpabile nel Paese, una specie di Questione Umorale: Renzi, il renzismo, la renzitudine e la renzità stanno sulle palle a una larga fetta della popolazione, per vari motivi. Il primo è, diciamo così, la sindrome di Silvio. Il sole in tasca, il “va tutto bene”, le fregnacce dell’Italia che riparte, la vecchia barzelletta made in Arcore che se dici che tutto procede per il meglio poi tutto procederà per il meglio. Dire queste cose mentre moltissimi vivono di voucher, pagano esami sanitari che prima erano gratuiti o vengono chiamati – da poveri – a rendere la mancia degli 80 euro perché troppo poveri, fa piuttosto incazzare.

Ma questo è solo un lato della Questione Umorale. L’altro lato è, se possibile, ancora più irritante. È quel chiacchiericcio di gerarchi e gerarchetti del renzismo scatenati nei media e nei social network, quelli che, nel farsi portavoce del capo, brillano per eccesso di zelo. Quelli che dicono “ciaone”, quelli che twittano che con Fassino a Torino arriveranno i Radiohead e invece con l’Appendino solo tristezza e strade deserte alla sera.

Quelli che chiamano l’avversario #classedirigentemaddeché, o che sputano fiele su quello che era (un tempo) parte del loro elettorato. Quelli che irridono, che resuscitano in versione toscana quella spavalderia arrogante che fu la cifra del primo craxismo milanese. In soldoni, una classe politica di “nuovi e giovani” che nel vecchio Pci avrebbe a stento pulito i vetri della sezione, e oggi invece va in giro ostentando il cappello con le piume da statista. È questa, la vera #classedirigentemaddeché, uno spettacolo desolante per malagrazia verbale e pochezza culturale.

Ma il vero problema della Questione Umorale è che non è risolvibile. La cifra del renzismo conosce una sola modalità (la similitudine con Silvio è palese): quella della vittoria, della supremazia, della soddisfazione tronfia, della certezza di essere nel giusto.

Se il renzismo mediasse, se ascoltasse, se guardasse la realtà, insomma, se facesse politica invece che propaganda, non sarebbe più renzismo, perché l’arroganza (come fu con Bettino) non è un orpello, ma un elemento strutturale, materia culturale e ideologica fondante. Tutti amano Muhammad Ali quando dice “lo stenderò alla terza ripresa”, ma questo avviene perché Ali, poi, lo stende davvero alla terza ripresa. Se fai costantemente il giro di campo alzando la coppa e perdi quattro a zero, la gente sugli spalti non batte le mani, ride, e dopo che ha riso va a votare per qualcun altro, senza rimpianti. Dunque il renzismo, e Renzi lo sa, non è emendabile: o così o niente, prendere o lasciare. L’unica opzione è il rilancio. Il renzismo fallisce? Più renzismo! Come l’autobus che va contro un muro a cento all’ora e l’autista che dice: acceleriamo!, e poi si stupisce e si offende se molti passeggeri scendono al volo.

Re: MATTEO

23/06/2016, 17:06

Thethirdeye ha scritto:Strepitoso articolo......Immagine


http://www.ilfattoquotidiano.it/premium ... e-a-tutti/


Quoto.




Thethirdeye ha scritto:La serena analisi del voto da parte di Matteo Renzi somiglia allo scomposto lamento di John Belushi nei Blues Brothers: “Non è stata colpa mia! Ero rimasto senza benzina… la tintoria non mi aveva consegnato il tight… il terremoto, una tremenda inondazione… le cavallette!”.




Formato file: swf

Re: MATTEO

26/06/2016, 23:33

Referendum riforme, dopo Brexit nei sondaggi volano i no: 54% contro 46%

Secondo un sondaggio di Scenari politici per l'Huffington Post, dopo l'esito del voto inglese torna a crescere il fronte dei contrari alla riforma costituzionale firmata da Renzi e dalla Boschi. Ma solo il 48% del campione si dice sicuro che andrà alle urne. Nei giorni scorsi indiscrezioni sull'intenzione del premier di rinviare le urne di qualche mese.

Fonte


[:73] [:68] [:94] [:70]

Re: MATTEO

27/06/2016, 03:29

Renxit!

Re: MATTEO

27/06/2016, 09:41

Vedrai che si "accomoderà" tutto ...
(Ah, anche Fassino sta raccogliendo firme per rifare le votazioni! Incredibili questi sinistrosi!)

Re: MATTEO

27/06/2016, 13:56

è la democrazia 2.0. Va bene se il risultato è quello voluto dalle elites... Altrimenti tutto da rifare.

Re: MATTEO

27/06/2016, 15:26

Un Di Battista MAGNIFICO "le canta" al bulletto fiorentino

VIDEO: ---> https://www.facebook.com/dibattista.ale ... 056375926/

[:302] [:302] [:302]

Standing Ovation!!! ahahahah...

Re: MATTEO

27/06/2016, 17:06

Guarda su youtube.com

Re: MATTEO

30/06/2016, 20:09

Guarda su youtube.com

Re: MATTEO

03/07/2016, 20:29

Governo Renzi alla fine: “Alfano lo farà cadere”


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Ad Angelino Alfano conviene “tirare a campare” restando ministro fino al 2018… oppure conviene far cadere il governo Renzi, creando le condizioni giuste per rientrare in Parlamento e allungare la sua vita politica di altri 5 anni?


E’ a questa domanda che Gianfranco Rotondi, deputato di Forza Italia, risponde in un interessante articolo sull’Huffington Post.


Queste le conclusioni di Rotondi:

“È lo stesso Alfano, che per molto meno staccò la spina a Monti, quando a differenza di Casini non si fece risucchiare dal suo progetto fallimentare.


Scommetto che lo stesso avverrà oggi: tra restare ministro un altro anno e riportare il suo gruppo in parlamento Angelino dovrà privilegiare questo secondo obiettivo. E l’unica maniera è quella che usò con Monti: studiare un pretesto e staccare la spina, magari a fine agosto e prima del giorno del giudizio referendario.”


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L’agitazione in Ncd è segnalata anche dal Giornale: il vero nodo è nell’Italicum, legge elettorale che – non prevedendo le coalizioni – svantaggia un partito di modeste dimensioni come il Nuovo Centrodestra. Per Alfano è quindi l’ultima spiaggia per cercare di forzare la mano e ottenere le modifiche gradite al suo partito.


A tutti questi commenti esterni, si aggiunge la minaccia esplicita del diretto interessato. “Vorrei continuare a collaborare con il Pd – ha detto Angelino Alfano – anche dopo le Politiche, ma questa legge elettorale non lo consente. I miei senatori, preoccupati, mi chiedono del futuro, e io cosa dovrei rispondere? È ovvio che se non introduciamo il premio di coalizione dovremo guardare al centrodestra. Non si tratta di fare la crisi domattina, ma se l’Italicum non cambia il nostro impegno si può considerare concluso con il referendum“.


Il problema è che dopo il referendum, sia in caso di vittoria del Sì che in caso di vittoria del No, potrebbe essere troppo tardi. Se Renzi vince, corre alle elezioni. Se perde, ci sarà un governo di transizioni per preparare le prossime elezioni politiche, visto che non sarà possibile votare subito con l’Italicum.


Insomma, se l’Italicum non cambia, Alfano è pronto a staccare la spina.
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