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Il manifesto del popolo siciliano





“Siamo convinti che il quadro che offre la Sicilia di oggi sia quello della più tetra desolazione: imprese che fuggono, ragazzi disoccupati a vita, declino demografico, ma – forse ancor peggio – degrado ambientale e sociale, sfiducia profonda in se stessi. C’è chi vorrebbe ritorcere contro di noi ogni responsabilità, additando in un generico malgoverno, o in una generica inciviltà dei Siciliani l’origine di tutti i mali.

Troppo comodo! Il malgoverno è figlio di un sistema che non lascia speranza, che non dà offerte politiche realmente alternative e che piega la schiena ad un popolo trasformato in massa di schiavi, costretto a vendere il proprio voto per la sopravvivenza o a evitare le urne, messe lì da uno stato visto come una dominazione qualunque. L’inciviltà, vera o presunta, nasce poi dall’abiezione e dal degrado stesso in un circuito vizioso apparentemente senza fine. La schiavitù ha invece radici e catene ben visibili a chi le voglia vedere. La Sicilia è oggi colonia non dichiarata dello Stivale e del Continente. Essa esporta (o regala) tutto ciò di cui dispone (risorse naturali, umane, etc.) in cambio di un piatto di pasta o di prebende per gli intermediari locali, veri parassiti e sanguisughe, che poi servono anche da schermo per pilotare l’atavico malcontento dei Siciliani.

E invece – va detto con coraggio – è proprio l’abbraccio con l’Italia e con l’Europa che, così come è stato concepito, porta la nostra società ad una lenta asfissia mortale. Essa poi deve importare tutto ciò che le serve, e anche ciò che non le serve, proprio dai suoi aguzzini che così la impoveriscono e la avviliscono giorno dopo giorno.
Noi abbiamo però l’antidoto. Questo sta in quella Costituzione Regionale che i nostri padri conquistarono con l’intelligenza e con il sangue nella primavera del 1946 e che ancora aspettiamo invano che venga attuata. Abbiamo la soluzione a tutti i nostri problemi, abbiamo il diritto di sognare e ci ostiniamo a negarlo a noi stessi.

L’idea di fondo è così quella riprendere la lettera dello Statuto siciliano, ancora inattuato dopo 65 anni circa, e questa volta attuarlo per davvero, adattandolo soltanto qua e là ai cambiamenti politici e istituzionali nel frattempo sopravvenuti, ma anche blindandolo dai sotterfugi istituzionali attraverso i quali i poteri forti italiani lo hanno nel tempo completamente eluso. Non vogliamo dare un articolato di legge; a questo penseranno i politici quando sarà il momento.

Vogliamo costruire una bandiera nella quale si possano riconoscere tutti i Siciliani che non ci stanno a morire poco per volta, che credono in questa Terra, che la amano, e che razionalmente vogliono avere un obiettivo sul quale coagulare tutte le proprie forze. Per questa ragione si condensano le rivendicazioni del Popolo Siciliano in una piattaforma politica di quindici punti fondamentali. Ci limitiamo all’economia. Gli altri comparti dell’Autonomia verranno con naturalezza subito dopo. Attraverso questi, ad esempio, si potranno defiscalizzare gli idrocarburi, o irrobustire stipendi e pensioni, o creare la fiscalità di vantaggio, o accorciare la filiera remunerando produttori e consumatori a danno dei soli intermediari parassitari, o neutralizzare ogni forma di speculazione internazionale ai danni della nostra piccola Patria. Solo così questa potrà essere un vero laboratorio di civiltà, benessere e libertà da esportare in tutta Italia e in tutta Europa.

La Sicilia costituisce un ordinamento economico, monetario, doganale e finanziario autonomo rispetto all’Italia ed all’Unione Europea, conformemente al Trattato sul funzionamento dell’Unione che riconosce condizioni particolari alle regioni transfrontaliere e insulari e conformemente alla lettera e allo spirito del suo ordinamento costituzionale speciale. Ai trattati europei va aggiunto quindi un protocollo per regolare le condizioni particolari della Sicilia.
È ricostituita immediatamente l’Alta Corte per la Regione Siciliana con le competenze originarie a suo tempo istituite: controllo generale di legittimità costituzionale sulla legislazione regionale, controllo speciale di applicabilità al territorio della Regione delle normative statali (di legge o altra fonte), giurisdizione penale sui reati compiuti da Presidente e Assessori nell’esercizio delle loro funzioni.
L’intero patrimonio e demanio statale in Sicilia sono devoluti alla Regione con decorrenza immediata, senza bisogno di alcun altro provvedimento, se non quello autonomo di ricognizione da parte della Regione, e con la sola eccezione di demanio e patrimonio militare. La smilitarizzazione di questo attrarrà immediatamente ogni bene alla competenza regionale. Lo Stato potrà, se lo vorrà, e con il consenso della Regione, ricostituire nel tempo patrimonio disponibile in Sicilia ma a titolo oneroso.
La legislazione tributaria e quella relativa a qualunque tipo di entrata dello Stato o pubblica è assoggettata alla competenza esclusiva della Regione senza alcuna eccezione. La Regione ha diritto di regolare il proprio ordinamento tributario alla stregua di uno stato sovrano. Tutte le entrate pubbliche riscosse in Sicilia o che in Sicilia maturano il loro presupposto sono di competenza e sono accertate e riscosse da organi della Regione.
La Sicilia si fa carico di ogni spesa pubblica relativa al proprio territorio ed alla propria cittadinanza, compreso l’onere di rendere finanziariamente autonomi i propri enti locali ed i propri enti pubblici, con la sola eccezione della Difesa, della Rappresentanza internazionale e del servizio del Debito pubblico, per i quali servizi la Sicilia riverserà all’Italia il 5 % delle proprie imposte di produzione. Parallelamente lo Stato devolve alla Sicilia tutta la propria amministrazione periferica nell’Isola, ivi compresi gli Interni e la Polizia. Anche l’amministrazione finanziaria dell’Isola, ivi compresa la polizia tributaria, è completamente delegata alla Regione.
La Sicilia rinuncia ad ogni trasferimento o compensazione da parte dell’amministrazione statale italiana con la sola eccezione di un fondo, obbligatoriamente destinato a spese in conto capitale per investimenti pubblici, pari alla metà del mancato gettito di imposte personali sui redditi dovute al differenziale di reddito pro capite tra Sicilia e Italia; in caso tale differenziale dovesse essere a favore della Sicilia sarà la Sicilia a versare all’Italia il 5 % del proprio surplus di gettito per spese di analogo tipo a favore delle regioni a maggiore ritardo infrastrutturale.
La Sicilia rinuncia ai fondi strutturali europei, a favore di fondi per la cooperazione negoziati di volta in volta tra Sicilia e UE; essa è costituita in Zona Economica Speciale, e in quanto tale mantiene le proprie competenze legislative esclusive e concorrenti anche sulle materie devolute a competenza europea, ad eccezione di quelle riguardanti lo Spazio Economico Europeo (cioè attinenti alle quattro libertà di circolazione: di merci, servizi, persone e capitali), ma non della materia tributaria che resta di competenza esclusiva siciliana. Su queste ultime materie in Consiglio dei Ministri europeo il rappresentante italiano avrà l’obbligo preventivo di consultazione con un rappresentante siciliano, con diritto di veto sulle materie di competenza legislativa siciliana.
La Sicilia avrà autorità amministrative di vigilanza sui settori economici autonomi rispetto a quelli italiani: energia, assicurazioni, mercati finanziari, etc.
La Sicilia si dota di enti previdenziali obbligatori propri ai quali saranno iscritti tutti i nuovi lavoratori a partire da data determinata. I lavoratori in essere e i pensionati restano ad esaurimento nella gestione previdenziale nazionale. La Sicilia è posta fuori dalla linea doganale europea e sottoposta ad un regime doganale proprio. In ogni caso le transazioni di beni e servizi siciliani (non di quelli importati, per evitare triangolazioni) non possono avere barriere doganali di nessun tipo da e verso l’Unione Europea. Messina e il distretto adiacente sono costituite in Zona Franca.
La moneta legale della Sicilia sarà la stessa dell’Italia, ma con istituto di emissione e di vigilanza sul settore del credito proprio che avrà, per il territorio siciliano, le funzioni che i trattati europei prevedono per la Banca Centrale Nazionale.
La Banca Centrale Regionale sarà totalmente pubblica, con un capitale diviso a metà tra la Regione e i Comuni, con diritto di voto proporzionale al numero degli abitanti ed al prodotto interno lordo, ed emetterà la totalità della moneta spettante alla Sicilia, sia metallica, sia cartacea, sia bancaria. Tutti i proventi dell’emissione monetaria, fissata nei limiti decisi dalle autorità monetarie italiane e, pertanto, ad oggi europee, sono attribuiti direttamente alla Regione, così come le eventuali eccedenze di riserve auree e valutarie. Una quota delle eventuali eccedenze potrà essere riservata ad emissioni monetarie di pregio con funzioni specifiche di riserva di valore, ad alto valore numismatico. La moneta bancaria è emessa integralmente dalla Banca Centrale e poi prestata, anche a interesse puramente simbolico, alle banche private (la riserva frazionaria è dunque posta pari al 100 %) o accreditata direttamente alla Regione, tolte le spese della Banca Centrale ed una congrua quota di accantonamento. Anche la moneta cartacea non è “prestata” alla Regione ma direttamente accreditata alla stessa come sopra.
La Banca Centrale Regionale emetterà, sotto forma di prestito interno infruttifero, anche una moneta complementare regionale avente valore legale solo per le transazioni interne all’isola, accreditando i relativi benefici al 50 % alla Regione ed al 50 % alle persone in condizione non lavorativa quale “reddito di cittadinanza” (minori, studenti universitari, casalinghe, disoccupati, pensionati).
La Regione costituirà al suo interno un mercato finanziario non speculativo, orientato realmente alla produzione: non saranno permesse transazioni anonime o allo scoperto, né commercio di prodotti derivati che non servano realmente alla copertura di rischi. Gli enti e le imprese che quoteranno valori, sia rappresentativi di capitale sia rappresentativi di debito, saranno sottoposti a revisione e certificazione di bilancio da parte di revisori persone fisiche sorteggiati pubblicamente e non nominati dagli stessi enti e imprese. A un sistema simile saranno soggetti tutti i controlli di istituzioni pubbliche e private di rilievo. Saranno istituiti anche i “prestiti biblici” o “islamici” con obbligo di restituzione del solo capitale e interesse proporzionale ai redditi conseguiti. Esso sarà il luogo dove i nostri risparmiatori e i “nostri” investitori istituzionali potranno tranquillamente investire i loro risparmi, senza bolle e ribassi speculativi, al sicuro dai banditi globali”.
Il dado è tratto.

Professor Massimio Costa,
docente di Economia all’università di Palermo








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Pubblicato su: 2012-01-27 (226 letture)


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MessaggioInviato: 11/04/2012, 20:07 
Nichi Vendola indagato, concorso in abuso d'ufficio per avere favorito la nomina di un primario


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbekqYMF

non riesco a copiare l'articolo...


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MessaggioInviato: 12/04/2012, 11:59 
Cita:
Ronin77 ha scritto:



Nichi Vendola indagato, concorso in abuso d'ufficio per avere favorito la nomina di un primario


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbekqYMF

non riesco a copiare l'articolo...





poi magari qualke politico rimane basito xke' solo il 2.1%ha fiducia sui partiti politici [;)]


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MessaggioInviato: 12/04/2012, 12:05 
Bleff, ma hai letto cosa vuole fare? Ma hai DAVVERO letto? E' la riproposizione del vecchio teorema indipendentista mafioso, di creare una sorta di Cuba (alla Batista, però) in mezzo al Mediterraneo.


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MessaggioInviato: 12/04/2012, 12:23 
il governo monti sta x trasferire 125 miliardi di euro all'esm che sarebbe il fondo di stabilita' europea,e' un altro modo x perdere la ns indipendenza e x rimanere succubi di poteri forti come capitato alla grecia,questa forse una delle cause x l'inasprimento delle tassazione,sacrifici x altrui poteri.....................................................

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125 miliardi di euro entro luglio 2012 per aderire al meccanismo europeo di stabilità.Per tutto il resto c'è Mastercard




Il Meccanismo Europeo di Stabilità (in inglese, European Stability Mechanism, abbreviato in ESM), è il nuovo fondo di salvataggio europeo e la vera ragione per cui siamo stati tassati così pesantemente dal Governo Monti. Il Consiglio Europeo di Bruxelles del 9 dicembre 2011, con l'aggravarsi della crisi dei debiti sovrani, ha deciso l'anticipazione dell'entrata in vigore del fondo, inizialmente prevista per la metà del 2013, a partire da luglio 2012.

L'ESM sostituirà i fondi attualmente ancora in vigore, nati per salvare gli stati di Portogallo e Irlanda, investiti dalla crisi economico-finanziaria. L'Esm avrà una capacità di 500 miliardi di euro ed avrà lo scopo di emettere prestiti per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà, applicando tuttavia condizioni molto severe.

L'Italia, in qualità di membro dell'ESM, dovrà corrisondere una quota di iscrizione di 125,4 Miliardi di euro.

La manovra "salva Italia" di Monti vale ufficialmente 39,7 miliardi fra il 2012 e il 2014, derivanti principalmente da tasse sulla casa, accise sulla benzina e risparmio sulle pensioni di anzianità. Se si somma l'entità di questa manovra a quelle varate nei mesi scorsi dal Governo Berlusconi, le cifre della correzione diventano astronomiche: 76 miliardi nel 2013, 81,2 miliardi nel 2014. Secondo l'associazione artigiani delle piccole imprese (CGIA) Il decreto “salva Italia” a seguito di correzioni del deficit per un importo di circa 20 miliardi nel 2012 e di altri 21 miliardi per ciascuno dei due anni successivi, darà luogo ad una manovra complessiva che ammonta a 208 Miliardi di euro (compresa la manovra Tremonti del 2011).



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Di questi 208 miliardi di euro, 125 miliardi non andranno a risanare il debito pubblico (tacciato come la causa di tutti i mali), ma serviranno semplicemente a fare in modo che l'Italia possa ritenersi iscritta al club degli Stati aderenti al Meccanismo di Stabilità Europea. Il MES, per statuto, è un organo sovranazionale al di sopra di ogni legge e controllo. Una volta che le nazioni avranno aderito, non potranno tornare indietro, e dovranno sborsare tutte le cifre che il MES richiederà loro, deliberando a maggioranza.


Per statuto il MES, i suoi beni, conti e risorse, ovunque si trovino e chiunque li detenga, godono dell'immunità da ogni forma di processo giudiziario se non nella misura che il MES rinuncia espressamente alla sua immunità ai fini di eventuali procedimenti o dalle condizioni di qualsiasi contratto, compresa la documentazione degli strumenti di finanziamento. Trai poteri conferiti al MES c'è anche quello di poter acquisire e sottrarre beni mobili ed immobili.




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Inoltre, la proprietà, i conti, e le attività del MES, ovunque si trovino e chiunque li detenga, sono esenti da perquisizione, requisizione, confisca, espropriazione o qualunque altra forma di sequestro, prelievo o preclusione da dirigente, l'azione giudiziaria, amministrativa o legislativa. Infine, gli archivi del MES e tutti i documenti appartenenti al MES o da essa detenuti, sono inviolabili.


Chi ha autorizzato il governo Monti a sottrarci 125 miliardi di euro per diventare soci di un club sovranazionale e immune a qualsiasi legge ?



http://www.tomshw.it/forum/politica-e-a ... rcard.html


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MessaggioInviato: 12/04/2012, 13:23 
Cita:
ubatuba ha scritto:

Chi ha autorizzato il governo Monti a sottrarci 125 miliardi di euro per diventare soci di un club sovranazionale e immune a qualsiasi legge ?



I cittadini no di certo.
Ma sai... c'è il Trattato di Lisbona........ Immagine



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 12/04/2012, 13:28 
Tratto da "azzi vostri", di Ascanio Celestini



(Ascanio Celestini, “pistolini vostri”; testo dell’intervento
della puntata del 2 aprile 2012 della trasmissione televisiva
“The show must go off” condotta su La7 da Serena Dandini).
via http://www.libreidee.org

Cittadini – lasciate che vi chiami così anche se tutti sappiamo che siete servi, schiavi, sudditi – però voglio chiamarvi cittadini per non umiliarvi inutilmente. Dunque: cittadini, noi siamo la classe padronale al governo e c’abbiamo ‘na grave responsabilità: dobbiamo dirvi che c’è una grossissima crisi – irreversibile: non possiamo darvi speranze. Be’, intanto noi vi mandavamo in miniera, vi riempivamo i polmoni di biossido di silicico; voi crepavate, però vostra moglie otteneva la reversibilità della pensione: però, oggi, questo non ve lo potete più permettere. Cittadini, un tempo vi mandavamo in fabbrica; noi vi facevamo lavorare quattro, cinque, sei, sette, otto, anche nove ore; sapevamo che dopo quattro ore avevate prodotto tanto quanto bastava per far vivere dignitosamente tanto voi quanto noi; ma noi vi sfruttavamo in fabbrica e utilizzavamo il vostro plus-lavoro per ottenere un plus-valore che ci intascavamo alla faccia vostra.
Però vi davamo la tredicesima, è vero o no? Vi ci compravate il televisore, con il quale poi noi vi indottrinavamo e vi imbrogliavamo anche a distanza. Ascanio CelestiniPerò la televisione è una bella cosa, e anche la tredicesima. Ecco, oggi voi ve la potete anche sognare, la tredicesima. Cittadini, un tempo noi vi mandavamo in guerra per il nostro tornaconto, e voi ci andavate e morivate, però noi vi facevamo il funerale di Stato. Ma quant’è bello il funerale di Stato! Io, quando vado ai funerali ai Stato, vedo tutte quelle bandiere, l’inno – me pare de sta’ alla partita: passa il feretro, il morto, e io sto lì a fare “alé-ohò”. Ebbene: oggi, se andate a crepare in guerra per noi, manco il funerale otterrete. Cittadini, un tempo noi vi soffocavamo, ma di tanto in tanto vi facevamo riprendere aria. Adesso vi strozzeremo e basta, punto.

Eppure, cari cittadini, noi che stiamo al governo abbiamo la responsabilità e il dovere di ascoltarvi. Noi ascoltiamo gli operai: dicono che le loro aziende chiudono, delocalizzano in Cina e loro perdono il lavoro, oppure restano in Italia però si cinesizzano e loro perdono i diritti. E noi a questi operai dobbiamo dire una cosa semplice, chiara, onesta, e gliela diremo. Diremo: operai, azzi vostri. Davvero, operai: azzi vostri. Sinceramente, onestamente. Però io voglio parlare anche con i precari, quelli che vent’anni fa c’avevano ventotto, trent’anni, ed erano sicuri che nel giro di qualche mese c’avrebbero avuto un lavoro vero, e invece no, so’ rimasti invischiati in quella palude che è la precarietà; mo’ adesso quelli c’hanno cinquant’anni, so’ ancora lavoratori precari, e c’hanno i figli che crescono e al massimo troveranno un lavoretto a nero. Noi dobbiamo dire qualcosa di certo, anche a questi lavoratori precari, e glielo diremo. Diremo: precari? azzi vostri, pure a voi. Davvero, sinceramente: azzi vostri.
Però voglio parlare anche con gli immigrati, che sono la colonna portante di questo paese; lavorano il triplo, guadagnano niente e sono schiavizzati. Eppure, tra cinquant’anni – ci dice l’Istat – un cittadino su quattro proverrà proprio da una storia di immigrazione. Dunque, voglio parlare a voi, emigranti, e dire la stessa cosa che dico a tutti gli altri cittadini, perché voi non siete di serie B. Dirò: emigrati, migranti? azzi vostri pure a voi, anzi: soprattutto per voi, veramente. azzi vostri. Qualcuno potrebbe dirmi: perché non facciamo come la Germania, la Gran Bretagna, che si so’ messe d’accordo con la Svizzera per tassare il denaro tedesco e inglese che sta nelle banche elvetiche? Certo, e infatti di denaro italiano in quelle banche ce ne sta tantissimo. Sapete perché non lo tassiamo? Perché quel denaro è nostro: Dandini & Vergassola, "Show must go off"de noi, padroni. Ma che, scherziamo? Poi tra de noi ce stanno anche un sacco de banchieri: che je raccontiamo?
Oppure qualcuno ci potrebbe dire: perché insistere ancora sulle grandi opere? Un treno super-veloce che devasterà una valle, in Piemonte, quando la popolazione è contraria – anche perché un treno lì già ce passa ed è sotto-utilizzato? Perché Perché tra di noi, oltre ai banchieri, ce so’ pure i palazzinari, i padroni del cemento, e lì c’è da guadagnare assai, cari cittadini. La manovra è “azzi vostri”, mica “azzi nostri” – che, scherziamo? Oppure, qualcuno ci chiederà semplicemente: F-35? Questo super-cacciabombardiere che ci costerà 13, 14, forse 15 miliardi: perché? E tutte l’altre spese belliche, che se vanno ad aggiungere a questa, in un paese nel quale, n’aa Costituzione, c’è scritto che l’Italia ripudia la guerra? Sapete perché spenderemo questi soldi? Perché tra de noi ce stanno pure i generali, mica solamente i palazzinari, capito? Uno l’avemo fatto pure ministro, eddài…
Noi siamo i poteri forti, cari cittadini. E per favore, non alzate la cresta perché… che volete, che ricominciamo a mettere ‘e bombe nelle piazze, sui treni, alle stazioni, nelle banche? Eh, cittadini: azzi vostri, no azzi nostri! Vedete, cittadini, io sono così certo dell’onestà delle mie parole che ho proposto al governo di chiamare questa nuova manovra proprio “azzi vostri”, perché me sembrava una cosa esplicita, chiara, che avrebbero capito tutti, no? Però la comunità internazionale ci chiede di essere molto più bastardi ma anche un tantino più eleganti, perciò la chiameremo qualcosa come “manovra salva il paese” o con un titolo un po’ filmico, cinematografico, “come il cetriolo per l’ortolano”. Vedete, cittadini: il capitalismo è certamente quel grosso ombrello che vi infiliamo nel sedere ogni giorno. Però non è un ombrellaccio, ‘na cosa da quattro euro che vende il marocchino quanno comincia a piovere. E’ un ombrello costoso, di marca, magari di seta, col manico d’avorio e il puntale d’argento. E se non l’avete capito, cari cittadini, se veramente pensate ancora di vivere in un paese democratico, dove contare qualcosa, be’, allora, cari cittadini: azzi vostri.



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MessaggioInviato: 12/04/2012, 13:44 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
ubatuba ha scritto:

Chi ha autorizzato il governo Monti a sottrarci 125 miliardi di euro per diventare soci di un club sovranazionale e immune a qualsiasi legge ?



I cittadini no di certo.
Ma sai... c'è il Trattato di Lisbona........ Immagine



ma che razza di politici sguazzano al parlamento,capaci di difendere solo l'orticello a loro assegnato [V] [:0]


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L’ASTA DEI BOT VA MALE: GIU’ TUTTE LE BORSE EUROPE. IN FLESSIONE PIAZZA AFFAR

Ihttp://www.clandestinoweb.com/box-focu ... se-europe/


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Cita:
sezione 9 ha scritto:

Bleff, ma hai letto cosa vuole fare? Ma hai DAVVERO letto? E' la riproposizione del vecchio teorema indipendentista mafioso, di creare una sorta di Cuba (alla Batista, però) in mezzo al Mediterraneo.

Meglio che questo schifo di Italia,Sistemi politici peggiore di questo che abbiamo non nè esistono nel mondo.
Poi dov'è la mafiosità??,spiegati!!.[8]


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qualkuno ha trovato nei vari giornali questa notizia tratta da leggo,.......................


"CAGLIARI - Ha rapidamente carcato i confini della Sardegna la storia di Paola Musu, avvocato coraggioso di Cagliari. La Musu, supportata da un diffuso movimento on-line che non smette di crescere, ha sporto denuncia nei contronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio Mario Monti, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento. Questi i reati (pesantissimi) contestati secondo la denuncia depositata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari: attentato contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato; associazioni sovversive; attentato contro la Costituzione dello Stato; usurpazione di potere politico; attentato contro gli organi costituzionali; attentato contro i diritti politici del cittadino; cospirazione politica mediante accordo; cospirazione politica mediante associazione.
Al centro della denuncia, l'arrivo del governo tecnico, non eletto, ma calato dal diktat della Bce e delle banche internazionali. Un evento politico che molto ha fatto discutere, ma ora dalle parole la Musu passa ai fatti con una denuncia completa e dettagliata.
Secondo l'avvocato Paola Musu la prima violazione, nell'operato di Monti e del suo governo, sarebbe contro l'articolo 1 della Costituzione: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". La denuncia continua: "Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa, ed attraverso i suoi strumenti, che un popolo determina le sue sorti. Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva dalla facoltà e dal potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso "essere", compromettendone la sua stessa esistenza".
Effettivamente è nella sovranità monetaria il nocciolo della questione economica e della crisi finanziaria: questa sovranità di fatto ora appartiene alla Banca Centrale Europea e alla sua diretta espressione (il governo Monti) e non più al popolo italiano.
Nella fotogallery allegata trovate il testo integrale della denuncia, qui la pagina Facebook di sostegno e qui la petizione on-line di sostegno."


http://www.leggo.it/news/social/paola_m ... 5104.shtml


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http://www.corriere.it/dilatua/Primo_Piano/Politica/2012/04/12//soldi-partiti-emendamento-incognita_full.shtml

Finanziamento ai partiti...

siamo già impaludati..[:o)]

Cita:



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 13/04/2012, 11:43 
hanno gia'rinviato tutto a giugno,magari sperando che tutto si accheti,senza magari pensare minimamente di ridursi questi rimborsi alle sole spese effettive [;)]


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in un momento come questo,in cui mancano le prospettive future,e il taglieggiamento e'continuo,la disperazione di situazioni critiche a cui nessun autorita' cerca di porre rimedio, puo'portare a situazioni al limite della dignita'personale
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L'ITALIA DISPERATA. Decine di donne scrivono a Asia Roma, la top escort scoperta da Affaritaliani che ha lasciato la toga per le lenzuola. Disoccupate indebitate, con genitori malati terminali, chiedono alla professionista come vendere il proprio corpo per salvare la famiglia. Ecco le storie choccanti dei nuovi poveri che acquistano al supermarket i prodotti in scadenza e che il sorriso dei figli ha fatto desistere dal suicidio. Ma c'è anche chi affetta da sessuofobia ha deciso di trasformare la dipendenza in un lavoro con la speranza di guadagnare
Giovedì, 12 aprile 2012 - 10:59:00

di Fabio Carosi

Sono anche madri, moglie, amanti disperate per l'impossibilità di trovare un lavoro, piegate dai debiti, umiliate dalla crisi economica che dopo aver tentato l'ultima spiaggia con le classiche pulizie ad ore, superano la barriera della dignità e pensano di dare una soluzione alla loro vita diventando prostitute di classe.

Ecco le storie dell'Italia che non ce la fa più a vivere con dignità. Donne che ripercorrono la storia del Dopoguerra, pronte ad andare a letto con chiunque pur di salvare famiglia e figli. Le ha raccolte una professionista del sesso a pagamento, una donna che ha lasciato la professione di avvocato per trasformarsi in una squillo top class. Asia Roma, questo il nome della escort che in autunno è stata scoperta e intervistata da Affaritaliani.it e che ha rivelato ogni segreto – o quasi – della sua professione, ha raccolto il grido di dolore di oltre trenta donne italiane, tutte alle prese con lo stesso dramma: sopravvivere e far sopravvivere le famiglie.

Sono tutte mail che Asia ha ricevuto a seguito della pubblicazione della sua storia alle quali ha dato un solo consiglio: “Resistete alla tentazione, lasciate perdere se potete”.

Affaritaliani.it, riassume queste storie, nella speranza di dare un contributo al Paese piegato dalla crisi economica che dopo aver ridotto sul lastrico migliaia di famiglie, ora sta procurando il downgrading della moralità e della dignità. Giù, verso un Italia che vende il proprio corpo per pagare il mutuo o le medicine. Un'avvertenza: quelle che riassumiamo sono storie di dolore dai toni forti. Il cronista che scrive eviterà di far leggere l'articolo alla figlia di 12 panni perché ritiene morale salvare i sogni e la speranza sul futuro.

Scrive Laura, padre malato terminale di cancro e madre malata: “Ho 34 anni e dopo centinaia di curricola e colloqui ho capito che l'Italia è un paese per vecchi, che sfrutta le ragazzette con due lire e butta risorse umane anche plurilaureate come me perché troppo referenziate. Allora è molto più dignitoso vendere con eleganza il proprio corpo che non umiliarsi e mortificarsi ogni giorni sperando che ti dicano sì per un posto da fame e precario, con la solita mano sul culo da parte del capo...”.
Quindi chiede ad Asia Roma un aiuto “per non cadere nello sfruttamento. Ti prego, dammi dei consigli, ho bisogno di lavorare.. vivo in un seminterrato umido e freddo”.

Anche Michela, 40 anni, “disoccupata cronica” chiede consigli: “Il mio compagno è precario e i rapporti in tempi di crisi non possono che peggiorare. Con il suo stipendio di 900 euro al mese in due non ci viviamo e tante volte mi ritrovo a cercare tra le offerte del supermercato a 1 euro e comprare prodotti in scadenza il giorno dopo. Avevo un lavoro appagante poi la crisi ha fatto chiudere l'azienda, lasciando per strade me e altre 40 persone. I chiederai perché scrivo a te? Perché nel vedere le tue foto mi sembri una persona piena di umanità e vorrei chiederti come posso fare per diventare una escort. Ho davvero bisogno di soldi, mi privo di tutto. Ormai non ho più neanche un compagno che dopo l'ennesima litigata si è trasferito dai genitori ed io che non ne ho mi ritrovo a vivere nel nostro monolocale in attesa di lasciarlo quando arriverà lo sfratto... Sono una bella donna, colta, un diploma in linguistica e amo fare sesso anche io”.


Anche Serena affida alla mail la sua speranza di prostituirsi per uscire dal tunnel. “Cara Asia, ti chiedo aiuto perché mi vergogno a non arrivare a fine mese. Mio marito per quanto con un posto fisso non riesce a portare avanti tutto (casa, mutuo, figlia, auto) ed io sono quattro anni che non riesco a trovare lavoro. Credimi, depressione a parte, mi sento davvero impotente, inutile nel non poter far nulla. Ho pensato anche a togliermi la vita ma il sorriso di mia figlia mi riporta al mondo. Pur di uno stipendio o qualcosa in più per dare una mano e vincere questo senso d'inettitudine, mi prostituirei anche, immagino però che non sia facile”.

M. scrive dal suditalia, precisamente dalla Campania. “Vivo con i miei genitori e due figli di 5 e 8 anni. Di lavoro neppure l'ombra, pur con un diploma e una laurea in economia. Sono tre ani che aspetto... colloqui, curricula intanto i debiti crescono. Come poter dire ad un figlio di non avere i soldi per i quadernoni o la gita scolastica dopo che il papà è sparito con la separazione? Immagino che nella comprensione psicologica che dimostri di avere con tanti uomini, ci sia spazio nel tuo cuore per leggere anche questa mia e comprenderla umanamente. Ti prego, dimmi cosa devo fare per poter essere una escort come te, quali sono i passi ed i rischi. Ho bisogno di lavorare e qualsiasi lavoro andrà bene purché porti a casa dei soldi per non subire più umiliazioni familiari e non farne subire ai miei figli. Il sesso mi è sempre piaciuto, sono anche di ottima presenza..”.

Da Roma la disperazione di A. 23 anni, mamma di un bambino di 4: Cara Asia, scusami mi permetto darti del tu anche se non ci conosciamo , per vari motivi familiari (un figlio da mantenere e un compagno sbagliato), crisi del lavoro ecc ho iniziato mesi fa a guardare su internet un po il tuo mondo del lavoro e mi sono detta , perché no? Conosco sei lingue, sono colta, educata, brava a letto, potrei riuscirci e potrei finalmente trovare un posto solo per me e il mio piccolo e non fargli mancare nulla ... Bhe facile a pensarlo, molto facile, ma vedo annunci su annunci e mi chiedo ora da dove inizio? come si fa ad arrivare al livello di Asia (ho trovato il tuo sito cercando un po in rete), senza inciampare in maniaci? Come si fa? Dove si cerca? Quanto si chiede? Cosi ti sembrerò patetica ma ho pensato che avresti potuto perdere cinque minuti nel rispondermi e eventualmente guidarmi un po' ...”.

Per l'ultima mail spedita in redazione, il cronista si asterrà da ogni giudizio e dall'uso di qualsiasi aggettivo, lasciando al lettore, la valutazione.

Mi chiamo L. e nello scriveLe questa mail mi rivolgerò gentilmente a Lei dandoLe del Tu. Immagino quante mail, sms e altrettante telefonate ricevi, ma tentare non mi costa nulla perché penso di aver capito che tu sei la persona giusta a cui rivolgermi e che mi può aiutare. Ho 23 anni, vivo da un anno a Milano. Me ne sono andata di casa a 15 anni, la mia è una famiglia ben collocata originaria di ..., non mi hanno mai fatto mancare nulla, anzi, ma dopo aver guadagnato con lavoretti vari i primi soldini ho preso il volo.Ho tre convivenze alle spalle, con il mio penultimo fidanzato ho aperto un locale. Ora lavoro a Milano. Ho frequentato 3 anni di Liceo Classico e quando me ne sono andata di casa ho interrotto gli studi, li ho ripresi come privatista e mi sono diplomata studiando da sola;intanto lavoravo. Tutte le mie precedenti storie serie sono miseramente naufragate per la mia spudorata infedeltà. Ho un problema; oddio, io nn lo reputo tale, a me piace, altroché. Amo il sesso. Metto a rischio relazioni con basi future e sicure per il piacere di star con un uomo, è più forte di me: adoro provocare, mi piace tremendamente sedurre, sono giochi che metto in atto ovunque, la mattina in metropolitana, in coda in farmacia, dal benzinaio. Asia, ti sembrerà una richiesta strana, ma è inutile che io continui a parlarti di me senza prima venire al dunque del perché ti scrivo: vorrei intraprendere la tua stessa professione. Dal tuo sito e dalle tue interviste appari una persona molto gentile e umana, per questo mi permetto di chiederti di darmi qualche consiglio al riguardo. Ti ammiro perché a fronte di una carriera sicura e florida hai scelto di seguire il tuo istinto e mi entusiasma la passione con cui parli del tuo cambio di professione”.
tratto da affari italiani


http://blog.libero.it/terrapagana/11225447.html


Ultima modifica di ubatuba il 13/04/2012, 17:45, modificato 1 volta in totale.

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