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Re: Ciao Grecia ciao

13/03/2015, 19:34

...i cinesi non hanno il freno della merkel.................. [:303] [:303]

Re: Ciao Grecia ciao

14/03/2015, 12:30

Europa ad Atene: "Non paghi pensioni e salari per due mesi"

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -mesi.aspx


e' opprtuno attendere ulteriori sviluppi,negli ultimi incontri,i vari personaggi sono apparsi positivi,magari era un modo x evitare il caos delle borse,e' alquanto complicato risolvere una simile situazione,e magari i funzionari ue,cercheranno in tutti i modi di evitare un grexit,che praticamente farebbe implodere tutto il sistema europeo.....................e tutte le loro certezze...... [:291] [:291]

anke se schauble ha affermato che un grexit non e' da escludere...............

Re: Ciao Grecia ciao

14/03/2015, 12:49

La Grecia tra poco sarà nuovamente "allineata" come prima delle votazioni! [:287]

Re: Ciao Grecia ciao

17/03/2015, 00:00


DISCORSO DI TZIPRAS SULLE RIPARAZIONI DI GUERRA DOVUTE ALLA GRECIA

Postato il 16/03/2015 di cdcnet
Europa VouliTsFONTE: OKEANEWS.FR

Ieri [11 marzo 2015, N.d.T.] la Germania ha di nuovo rigettato le richieste greche circa le riparazioni di guerra a seguito dell’occupazione della Grecia da parte della Wehrmacht fra il 1941 e il 1944. La Grecia ha annunciato di non escludere un ricorso alla giustizia e alla confisca del patrimonio che lo stato tedesco detiene sul suo territorio. Torniamo al discorso di Alexis Tzipras pronunciato il 10 marzo 2015 nel quadro della commissione parlamentare sulle riparazioni di guerra.

Signora Presidente,
Signore e Signori Deputati,

Oggi prendo la parola in questa riunione storica per ragioni che non sono solo simboliche ma anche sostanziali. In primo luogo, vorrei rendere omaggio alle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Ma vorrei anche rendere omaggio a tutti i combattenti e alle combattenti del mondo intero che hanno dato la loro vita per la libertà della loro patria, che hanno dato la vita per la sconfitta del nazismo, che aveva gettato la sua ombra mortifera sui popoli del mondo.

Prendo anche la parola per rendere omaggio ai combattenti della resistenza greca, che hanno dato la loro vita affinché il nostro paese fosse liberato dalla barbarie dell’occupazione nazista. Affinché noi avessimo, oggi, una patria libera e sovrana.

Alcune persone ci chiedono: “perché vi occupate del passato? Occupatevi del futuro!”. Ma quale paese può mai avere futuro senza rendere omaggio alla propria storia e alle proprie lotte? Quale popolo può andare avanti cancellando la memoria collettiva, lasciando le proprie lotte e i propri sacrifici senza un giudizio storico? D’altra parte, il tempo trascorso da quei fatti non è così lungo, signore e signori deputati.

La generazione dell’occupazione e della resistenza nazionale è ancora in vita. E nella memoria collettiva del nostro popolo, le immagini e i rumori delle torture e delle esecuzioni a Disromo e Kaisariani, a Kalavryta e Vianno sono ancora freschi. Nella memoria del nostro popolo i crimini e la distruzione causati dalle armate del III Reich ai quattro angoli del territorio greco, ma anche dell’Europa intera, sono ancora vivi nella memoria. E la propria memoria deve essere preservata per le nuove generazioni. Preservarla è un nostro dovere storico, politico e morale.

Non per preservare l’odio e il sospetto fra i popoli, ma per ricordare sempre che cosa sia il nazismo, che cosa significhi il nazismo. Per ricordarsi che quando la solidarietà, l’amicizia, la cooperazione e il dialogo fra i popoli sono rimpiazzati dal senso di superiorità e di destino storio, quando il rispetto è rimpiazzato dall’odio razziale o sociale, è allora che la guerra e l’oscurità prendono il sopravvento.

E l’Europa ha conosciuto questa oscurità. L’ha conosciuta e l’ha odiata. È stata una delle ragioni per le quali i popoli europei hanno deciso insieme di lanciare il processo del 1957, affinché le sirene della guerra non risuonassero mai più. Non bisogna dimenticare che anche il popolo tedesco ha sofferto la barbarie nazista. E che il nazismo ha dominato in Germania perché in precedenza il popolo tedesco era stato umiliato. Ovviamente questa non è una giustificazione, ma una spiegazione. È la lezione del XX secolo, del secolo breve, per citare Eric Hobsbawm.

In seguito alla Prima Guerra Mondiale furono l’odio e il revanscismo a farla da padrona. Ciò che dominava era la logica a corto termine dell’umiliazione dei vinti per aver sbagliato, la logica del ripudio e dell’impoverimento di un popolo intero per essere stato vinto. E questa scelta è stata pagata poco dopo con il sangue dei giovani del mondo intero. Germania inclusa.
I popoli d’Europa e i loro dirigenti devono ricordarlo e trarre dalla storia europea contemporanea le conseguenze. Perché l’Europa non deve – né le è permesso – commettere oggi gli stessi errori del passato.

Signore e signori deputati,

Dopo la Seconda Guerra Mondiale questa lezione fu compresa. A dispetto dei crimini commessi dal III Reich e dalle orde hitleriane, che misero il mondo a ferro e fuoco, a dispetto del male assoluto della Shoah, la Germania ha beneficiato – ed a giusto titolo – di una serie di aiuti. I principali dei quali erano l’annullamento del suo debito contratto a seguito della Prima Guerra Mondiale, con la Convenzione di Londra del 1953, e naturalmente, gli enormi capitali sborsati dagli Alleati per la ricostruzione del paese.

Ma la Convenzione di Londra riconosceva anche che restavano da pagare le riparazioni di guerra relative alla Seconda Guerra Mondiale, riparazioni che avrebbero dovuto essere regolate con il trattato finale di pace, che non fu firmato a causa della divisione della Germania perdurata fino al 1990. La riunificazione delle due Germanie creò le condizioni giuridiche e politiche necessarie per la risoluzione del problema, ma da allora in poi i governi tedeschi hanno optato per il silenzio, per i sotterfugi giuridici, per procrastinare e ritardare.

E, signore e signori deputati, io mi chiedo: questo comportamento è morale?

Ho parlato di sotterfugi giuridici e trattandosi di un punto particolarmente importante, vorrei spiegare chiaramente cosa intendo affinché non ci sia alcun equivoco. Quando la Germania accetta di prendere posizione a proposito del suo debito verso la Grecia a seguito della Seconda Guerra Mondiale, evoca il nostro accordo bilaterale del 1960. Allora la Germania, di propria iniziativa, versò 115 milioni di marchi a titolo di riparazioni, mentre il Regno di Grecia riconobbe di non avere più ulteriori recriminazioni. Tuttavia quell’accordo non concerneva le riparazioni dovute per i danni subiti dal paese, ma riguardava solo i danni patiti dalle vittime del nazismo in Grecia. E beninteso non riguardava affatto il prestito forzoso imposto dagli occupanti né le riparazioni e i danni per i crimini di guerra, con la distruzione quasi totale delle infrastrutture del paese e della sua economia durante la guerra e l’occupazione.

Lo so bene, tutto ciò è allo stesso tempo estremamente tecnico e particolarmente sensibile, e probabilmente non è qui né la sede né il momento per parlarne. Non sarò io, ma gli specialisti, i giuristi e gli storici, che daranno le necessarie delucidazioni e tratteranno la questione sul piano tecnico. Per parte mia voglio assicurare, tanto il popolo greco quanto il popolo tedesco, che affronteremo la questione con sensibilità, con senso di responsabilità e sincerità, e con la volontà di dialogo e intesa. Ma ci aspettiamo che il governo tedesco faccia altrettanto. Per ragioni che sono politiche, storiche, simboliche, ma anche morali.

Signore e signori deputati,

Di fronte ai discorsi moralizzanti che da qualche anno hanno dominato il dibattito in Europa, noi non scegliamo né il ruolo dello scolaretto che abbassa lo sguardo di fronte alle ingiunzioni morali che arrivano dall’alto, né rivendichiamo il ruolo del maestro di morale, che leva il proprio dito di fronte al presunto peccatore, ingiungendogli di pagare per i propri peccati.

Al contrario, noi scegliamo la via del negoziato e del dialogo, dell’intesa comune e della giustizia. Non si tratta di teodicea, ma d’altra parte non rinunciamo alle nostre imprescrivibili pretese. Non ci interessa dare lezioni di morale, ma d’altra parte non le accetteremo più. Perché, come voi ben sapete, negli ultimi tempi e a sentire le numerose dichiarazioni provocatorie che arrivano dall’estero, mi viene in mente il celebre passo del Sermone della montagna di Gesù: “vedono la pagliuzza nell’occhio del loro fratello, ma non vedono la trave nei loro occhi”.

Signore e signori deputati

Signora Presidente,
concludendo questo breve intervento, vorrei assicurare che il governo greco opererà senza soste affinché, su di un piano di uguaglianza e attraverso il dialogo, nel quadro di un sincero negoziato, si possa trovare una soluzione ai complessi problemi ai quali l’Europa è messa di fronte. Lavorerà affinché i suoi patti e obblighi siano rispettati nella loro integralità. Ma allo stesso tempo lavorerà affinché siano rispettate tutte le obbligazioni che non sono state assolte nei confronti della Grecia e del popolo greco. E, così come noi ci impegniamo a rispettare i nostri obblighi, tutte le parti devono fare altrettanto. Perché la moralità non può essere «a discrezione». E non può dipendere dalle circostanze.

Il nuovo governo greco sosterrà concretamente e con tutte le proprie forze l’iniziativa di ricostruzione e di miglioramento proposta dalla Commissione per la rivendicazione dei debiti tedeschi verso la Grecia. Noi la sosterremo concretamente e in maniera essenziale e giuridica, affinché gli sforzi fatti dalla Commissione siano fruttuosi. E portino un risultato importante nel quadro del suo mandato. Che portino una soluzione.

Che giustizia sia fatta a questo debito morale ma anche materiale, non nei confronti del popolo greco ma nei confronti di tutti i popoli d’Europa che hanno lottato, hanno versato il loro sangue e hanno vinto il nazismo. Ne va del nostro dovere verso la storia. Ne val del nostro dovere verso le vittime della Seconda Guerra Mondiale. Ne va del nostro dovere verso l’Europa e i suoi popoli che hanno il diritto alla memoria e ad un avvenire libero da ogni totalitarismo.

Vi ringrazio.


Fonte: http://www.okeanews.fr

Link: http://www.okeanews.fr/20150312-discours-de-tsipras-sur-les-reparations-de-guerre-dues-la-grece

Fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=3969

12.03.2015

Re: Ciao Grecia ciao

17/03/2015, 08:37

A me non sembra proprio così allineata come molti ritengono... credo che il loro dubbio provenga esclusivamente da motivi ideologici ancorati alla vecchia dicotomia destra-sinistra.

Anche su facebook i commenti contrari a tsipras provengono tutti da persone riconducibili all'area politica di destra comunque contraria alla UE e a tutta la compagine.

Finché non superiamo questo limite ideologico non andiamo lontano...

Re: Ciao Grecia ciao

17/03/2015, 08:52

ubatuba ha scritto:Europa ad Atene: "Non paghi pensioni e salari per due mesi"

http://www.wallstreetitalia.com/article ... -mesi.aspx


e' opprtuno attendere ulteriori sviluppi,negli ultimi incontri,i vari personaggi sono apparsi positivi,magari era un modo x evitare il caos delle borse,e' alquanto complicato risolvere una simile situazione,e magari i funzionari ue,cercheranno in tutti i modi di evitare un grexit,che praticamente farebbe implodere tutto il sistema europeo.....................e tutte le loro certezze...... [:291] [:291]

anke se schauble ha affermato che un grexit non e' da escludere...............



e queste sarebbero le ricette europee...
degli economisti alla bocconi
non votati da nessuno..

SENZA VERGOGNA..
->STROZZINAGGIO PURO..

invece x salvare i disastri delle banche
soldi a gò-gò....

Re: Ciao Grecia ciao

17/03/2015, 08:57

Ufologo 555 ha scritto:La Grecia tra poco sarà nuovamente "allineata" come prima delle votazioni! [:287]



ALLINEATA A CHI??

ai finanzieri di bruxelles?
l'austerità, il liberismo,
ecc.
quello che sta succedendo,
non sta scritto sui trattati..
è tutto un fatto politico..

Re: Ciao Grecia ciao

18/03/2015, 18:26

"Il governo greco non ha intenzione di prendere ordini dai 'tecnici', e solleverà al consiglio Ue il problema dei rapporti con i tecnici". Lo ha detto il premier Alexis Tsipras, aggiungendo che i partner Ue "non ci spaventeranno" con minacce che si dimostrano vuote. La troika ha chiesto alla Grecia soltanto licenziamenti, non riforme reali: chi finge d'interessarsi alle riforme è "ipocrita", ha aggiunto.

http://www.tgcom24.mediaset.it/economia ... 502a.shtml


..spero vivamente che non ceda in nessun modo ai diktat della troika,ma sarebbe necessario che qualkun altro lo aiutasse in questa battaglia,purtroppo la pavidita'e' insita in questi servi del potere finanziario.... [:294] [:294]

Re: Ciao Grecia ciao

18/03/2015, 19:02

... e la Grecia non sa ancora dove ... andare. [:296]

Re: Ciao Grecia ciao

23/03/2015, 17:52

secondo barcays la grecia rischi il blocco dei depositi delle banke,Il governo greco ha sufficiente liquidità fino al prossimo 8 aprile. Lo riferisce il Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung, edizione domenicale del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, in base a calcoli interni della Commissione europea. Secondo il Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung, per la Commissione europea la situazione greca sarà «critica» a partire dal 9 aprile, quando Atene dovrà restituire al Fondo monetario internazionale 467 milioni di euro. (Fonte: Il Sole 24 Ore)

notizia apparsa su vincitori e venti......

Re: Ciao Grecia ciao

23/03/2015, 19:54

I primi 60 giorni di Tsipras, tra promesse e realtà
A due mesi dalle elezioni, il premier greco incontra Angela Merkel. Il futuro di Atene resta incerto. Ecco le promesse, cosa ha fatto e cosa ha ottenuto.

Immagine

Due mesi e nessun passo avanti definitivo. Questo è il risultato dei primi 60 giorni di governo di Alexis Tsipras. Il futuro della Grecia resta appeso a un filo, quello che unisce il Paese al programma di salvataggio negoziato con la troika composta da Fondo monetario internazionale (Fmi), Banca centrale europea (Bce) e Commissione europea. È stato questo il cuore dell'incontro avuto oggi con Angela Merkel a Berlino. Alla fine, Tsipras è rimasto incendiario solo a parole. In due mesi ha promesso tanto, mantenuto poco e ottenuto ancora meno.

http://www.panorama.it/economia/euro/i- ... se-realta/

Re: Ciao Grecia ciao

28/03/2015, 19:31

Guarda su youtube.com

Un attacco frontale al filo-atlantismo e alla politica di rigore della Merkel.
Dalla leader dell'opposizione Sahra Wagenknecht una dura critica alle ingerenze USA in Europa.
Dai rapporti con la Russia all'approvazione del TTIP, dal caso Grecia alla sudditanza alla Troika.
Supervisione editoriale Adolfo Marino, traduzione Maria Heibel, editing Santiago Martinez de Aguirre. Pandora TV - 2015
Intervento integrale di Sahra Wagenknecht (Die Linke) al Bundestag il 19 marzo 2015. Sottotitoli in italiano

Re: Ciao Grecia ciao

30/03/2015, 17:57

Der Spiegel. La Grecia chiederà uno sconto sul gas russo e un aiuto economico dal Cremlino

Il governo greco vuole chiedere uno sconto alla Russia sui prezzi del gas e la revoca dell'embargo sull'esportazione di prodotti agroalimentari soggetti alle ritorsioni del Cremlino contro le sanzioni applicate dall'Unione Europea. Lo scrive l'edizione online dello Spiegel.

Secondo la rivista tedesca, che cita fonti governativi, Atene sta per chiedere alla Russia di sostenere la sua economia in modo formale. Il ministro della riforma industriale e l'energia Panagiotis Lafazanis e il deputato di SYRIZA Thanasis Petrakos intendono far arrivare formalmente questa richiesta alle autorità russe nel corso della visita di due giorni a Mosca in programma per il 30 e il 31 marzo.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews ... 1&pg=11094

Re: Ciao Grecia ciao

30/03/2015, 20:20

Atlanticus81 ha scritto:
Der Spiegel. La Grecia chiederà uno sconto sul gas russo e un aiuto economico dal Cremlino

Il governo greco vuole chiedere uno sconto alla Russia sui prezzi del gas e la revoca dell'embargo sull'esportazione di prodotti agroalimentari soggetti alle ritorsioni del Cremlino contro le sanzioni applicate dall'Unione Europea. Lo scrive l'edizione online dello Spiegel.

Secondo la rivista tedesca, che cita fonti governativi, Atene sta per chiedere alla Russia di sostenere la sua economia in modo formale. Il ministro della riforma industriale e l'energia Panagiotis Lafazanis e il deputato di SYRIZA Thanasis Petrakos intendono far arrivare formalmente questa richiesta alle autorità russe nel corso della visita di due giorni a Mosca in programma per il 30 e il 31 marzo.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews ... 1&pg=11094

il rublo si è rafforzato sull'euro..

Re: Ciao Grecia ciao

01/04/2015, 16:47

CRISI GRECA: VERSO LA DOPPIA CIRCOLAZIONE DELL'EURO E DELLA DRACMA?
Credo che la vicenda greca, in un verso o nell'altro, nei prossimi giorni dovrà subire necessariamente un'evoluzione.
Qualche giorno fa, la BCE ha vietato alle maggiori banche greche di comprare debito sovrano ellenico: evidentemente per via dei timori di un possibile default di Atene che innescherebbe un processo di fallimenti a catena delle banche più esposte nel debito greco.
Se ricordate, in un precedente post avevo segnalato che la BCE, sulla vicenda greca avrebbe rischiato molto in termini di credibilità, per i motivi che avevo già detto in precedenza e che ripropongo:

La Banca Centrale Europea, già da qualche mese, ha assunto il controllo delle banche sistemiche europee attraverso il Meccanismo unico di supervisione.Giacché le banche greche hanno in pancia il debito di un paese in bancarotta (per stessa ammissione del ministro delle Finanze del paese in questione) la Bce, nella qualità di supervisore, dovrebbe domandarsi se il sistema bancario greco possa sopravvivere in caso di default del debito della Grecia. La risposta è scontata: non potrà sopravvivere.
A questo punto, a maggior ragione, giacché la Grecia è in dissesto, la BCE dovrebbe impedire che le banche continuino ad acquistare debito di un paese in bancarotta. Se la Bce non agisse in questi termini, l'inerzia finirebbe per screditare l'intera struttura del Meccanismo di supervisione bancaria, minando la credibilità della stessa Banca Centrale. Non mi sembra un fatto di poco conto.

In effetti la Banca Centrale Europea è intervenuta vietando l'acquisto di titoli di stato alle banche verso le quali esercita la sua funzione di vigilanza, pur tuttavia aumentando la liquida di emergenza (ELA) a 71 miliardi.

Ma eliminare una fonte di finanziamento così importante, allo stesso tempo, fa aumentare le possibilità di default di Atene. Quindi, la decisione della Bce va interpretata anche come una forma di pressione esercitata da Francoforte per indurre il governo greco a trovare una soluzione in tempi solleciti, visto le scarse disponibilità di Atene che, secondo fonti, garantirebbero "autonomia" fino a verso la metà di aprile.

Il governo, trovandosi ormai a corto di liquidità, nei giorni scorsi ha saccheggiato le casse del servizio sanitario nazionale e del sistema delle metropolitane della capitale, in quanto, entro fine mese, deve provvedere al pagamento di 1.7 miliardi di euro tra stipendi e pensioni, mentre altri 450 milioni di euro devono essere rimborsati al FMI entro il 9 aprile.

Nel frattempo, secondo quanto riportato in un articolo della Reuters tradotto da Voci dall'Estero, molti funzionari dell'Eurozona hanno ipotizzato che la Grecia potrebbe essere costretta ad introdurre mezzi alternativi di pagamento, in parallelo all'auro, per effettuare pagamenti interni, nel caso non si raggiunga un accordo per sbloccare la tranche del salvataggio

Da Voci dall'Estero

È poco probabile che la Grecia esca, intenzionalmente o accidentalmente, dall’euro. Ma secondo molti funzionari dell’eurozona potrebbe essere costretta ad introdurre dei mezzi alternativi di pagamento, in parallelo all’euro, per effettuare alcuni pagamenti interni, nel caso in cui non si raggiunga presto un accordo per le riforme-in-cambio-di-denaro.Atene ha perso la possibilità di accedere al mercato dei titoli e i creditori internazionali non sono disposti a prestare altro denaro finché la Grecia non inizierà a mettere in atto delle riforme. Questa settimana un funzionario a conoscenza dei fatti ha detto a Reuters che, senza nuovi finanziamenti, il governo finirà il denaro entro il 20 di aprile.“Ad un certo punto, quando il governo non ha più euro per pagare gli stipendi e le spese, potrebbe iniziare ad emettere degli “IOU” [abbreviazione dell’inglese “I owe you”, cioè “io ti devo”, NdT] – documenti che certificano che il portatore riceverà una certa quantità di euro in un certo momento in futuro“, ha detto un alto funzionario dell’eurozona.“Questi IOU inizierebbero poi presto a circolare nel mercato secondario ad un prezzo molto più basso rispetto agli euro reali, e diventerebbero una ‘moneta’, quale che sia il suo nome, che esisterebbe in parallelo all’euro“, ha detto il funzionario.Se il governo finisce gli euro con cui pagare stipendi, pensioni e fornitori, dovrebbe introdurre dei controlli sui capitali per evitare un massiccio deflusso di euro fuori dal paese. Ciò potrebbe limitare la quantità di denaro che i greci possono ritirare dai bancomat o che possono spedire all’estero, come è successo a Cipro nel 2013.Gli IOU potrebbero non essere accettati in tutti i negozi, e potrebbero essere usati come sistema per regolare solamente alcuni pagamenti legati al settore pubblico, come le bollette dell’energia elettrica, almeno inizialmente.Al tempo stesso, il governo terrebbe gli euro provenienti dalle entrate fiscali per coprire i pagamenti del debito ed evitare il default.“Questa soluzione potrebbe essere temporanea, al fine di far andare avanti il governo mentre spera di negoziare coi creditori un accordo che sblocchi ulteriori prestiti in euro“, ha detto un secondo funzionario dell’eurozona.Il funzionario ha detto che la Grecia ha già mostrato, in passato, la volontà di ritardare i pagamenti dei suoi conti interni, al fine di risparmiare gli euro necessari per il rimborso del debito.Recentemente Atene si è basata su transazioni di “pronti contro termine” [contratti in cui un titolo viene venduto sotto l’obbligo di riacquistarlo successivamente, NdT] – prendendo denaro a prestito da enti pubblici – al fine di coprire la crisi di liquidità, ma può continuare così per solo poche settimane, ha detto la nostra fonte all’inizio di questa settimana.Il governo greco si è rifiutato di affrontare la questione di una possibile moneta parallela, dicendo di aspettarsi di raggiungere presto un accordo coi creditori sulla linea discussa dal Primo Ministro Alexis Tsipras durante il vertice UE della scorsa settimana.“Il governo greco ritiene che ci sarà un accordo presso l’Eurogruppo, e che in seguito a questo verranno concessi i finanziamenti, come concordato all’incontro dei sette“, ha detto un funzionario del governo greco.Fare default dentro l’euro?I funzionari greci, tra cui il Ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, hanno rifiutato l’idea che la Grecia possa abbandonare l’euro di sua volontà, e non c’è una via legale, né una volontà politica degli altri 18 paesi che hanno la moneta unica di cacciare fuori la Grecia.“Non c’è modo di costringere un paese ad uscire dall’eurozona o dall’Unione Europea, e la Grecia non ha intenzione di andarsene da sola“, ha detto il secondo funzionario dell’eurozona.Alcuni economisti sostengono che la Grecia avrebbe un incentivo a tornare alla dracma perché in seguito a ciò potrebbe rapidamente svalutare la nuova moneta per rendere più competitive le esportazioni e attrarre un grande flusso di turismo.Ma ciò renderebbe anche l’enorme debito pubblico Greco, in euro, impossibile da ripagare, costringendo al default.“Se deve esserci un default, è meglio farlo dentro l’eurozona che fuori, perché così sarebbe un problema di tutti i paesi che hanno l’euro, e non solo della Grecia“, ha detto un terzo funzionario.In un video del 2013, quando era ancora un accademico, Varoufakis affermava proprio questo.“La mia proposta era che a gennaio 2010 la Grecia avrebbe dovuto semplicemente annunciare il default stando all’interno dell’euro, mostrando il dito medio alla Germania e dicendo: bene, ora risolvetevi questo problema da soli“, così ha detto in un video il futuro ministro.La grande questione poi sarebbe se la Banca Centrale Europea continuerebbe a fornire liquidità al settore bancario greco attraverso la Emergency Liquidity Assistance (ELA), che è stata progettata solo per le banche solvibili che hanno problemi di liquidità.Se la BCE staccasse la spina, il settore bancario greco probabilmente collasserebbe, costringendo alla ricapitalizzazione con una nuova “moneta”, oppure, se le conseguenze di un tale crollo fossero troppo pesanti da sostenere, l’euro potrebbe di nuovo ricapitalizzare le banche, forse anche attraverso i fondi salvastati.Ma i funzionari hanno detto che queste opzioni sono talmente ipotetiche che non sono state discusse nemmeno informalmente.


Pubblicato da Paolo Cardena a 09:00
http://www.vincitorievinti.com/2015/04/ ... oppia.html

sarebbe una soluzione ottimale,x aggirare l'imposizione del reich,e magari potrebbe essere applicato pure all'italia. [:291] [:291] ................