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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 18:18 
.. ha ragione! Quasi tutti i "5 star" non hanno un lavoro .. di conseguenza: politica! [:304]



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 18:30 
A dire il vero i 5 Stelle sono gli unici ad aver messo un limite di due anni al loro mandato (sono altri che hanno fatto della politica una professione!!), inoltre sono gli unici a voler abolire i vitalizi, ridurre gli stipendi dei parlamentari e tassare le pensioni d'oro.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 18:35 
...parole, parole, paroleeeeee! [:306]
Una volta sono con l'Europa; uin'altra ne vorrebbero uscire; poi non vogliono l'euro; il giorno dopo è ... un rischio!
Guarda che li seguo nei dibattiti .... [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 18:41 
Ufologo 555 ha scritto:
...parole, parole, paroleeeeee! [:306]

E chi sostiene di voler aumentare le pensioni minime a mille euro, togliere il bollo dalla prima auto, dare il dentista gratis agli anziani e mettere una tassa unica al 15% coi conti pubblici allo sfascio e l'enorme debito che abbiamo cosa sono se non parole??!!!!

Come te per alcuni punti sono anch'io critico sul Movimento 5 Stelle, dico solo che le medicine degli altri le abbiamo già provate e sono risultate parecchio amare.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 18:52 
sottovento ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
...parole, parole, paroleeeeee! [:306]

E chi sostiene di voler aumentare le pensioni minime a mille euro, togliere il bollo dalla prima auto, dare il dentista gratis agli anziani e mettere una tassa unica al 15% coi conti pubblici allo sfascio e l'enorme debito che abbiamo cosa sono se non parole??!!!!

Come te per alcuni punti sono anch'io critico sul Movimento 5 Stelle, dico solo che le medicine degli altri le abbiamo già provate e sono risultate parecchio amare.


Non tutte sono state amare, la pensione minima a milione di lire è stata mantenuta e non solo quella. Poi sappiamo come è andata.
Regione Lombardia, per esempio, non fà pagare il bollo sui 50 cc, che siano moto o scooter e se li paghi per sbaglio, ti vengono rimborsati al massimo dopo un mese.
La tassa unica al 15 %, farebbe ripartire i consumi, gli investimenti nel giro di poco tempo, con benefici condivisi da consumatori e aziende. Ovviamente c' è chi non è daccordo che questo accada, tra gli altri un tizio che ha stretto la mano al Papa e ad un esponente politico spesso nominato in questaq discussione.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 18:56 
Ecco, stavo per scriverlo; la minima il berlusca la portò ad un milione, altroché 85 euri! [:304]



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 19:26 
[;)]


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È finita, senza ius soli e con tante mance elettorali. La legislatura più sciagurata della Seconda Repubblica (tre governi e tre premier non eletti) va in archivio senza rimpianti e con l'onta indelebile di aver espulso dal Parlamento con l'inganno il leader dell'opposizione.

«Game over» aveva commentato quel giorno con sarcasmo Matteo Renzi, non immaginando che a distanza di due anni sarebbe stato lui - e non Silvio Berlusconi - a un passo dal perdere l'ultima vita a sua disposizione nel grande gioco della politica.

Ci sarebbe da brindare, ma io non vedo la ragione di alzare il calice. Fare politica non è come tifare la squadra del cuore, e i destini del Paese non sono come una partita di calcio dove vincere sei a zero è meglio che passare il turno con un solo gol di scarto. Un Pd troppo indebolito e allo sbando potrebbe fare la fortuna della sinistra estrema del duo Grasso-Boldrini. La fortuna della quale potrebbe a sua volta tornare utile a Di Maio in cerca di alleati comunisti per provare a conquistare il governo del Paese.

Per questo la caccia grossa in corso in questi giorni a Renzi e alla sua Maria Elena Boschi mi lascia perplesso, al di là del merito dei casini bancari che i due hanno combinato. Guarda caso, è cavalcata alla grande dai grillini e dagli scissionisti del Pd, e non penso proprio a tutela dei risparmiatori traditi (Grasso, Boldrini e Bersani votarono contro o comunque si opposero alla mozione di sfiducia presentata a suo tempo contro l'allora ministro Boschi). Grasso e Boldrini sono stati per tutta la legislatura complici del renzismo, hanno agevolato le forzature procedurali per zittire le opposizioni, insomma fa ridere sentire oggi Grasso e Boldrini sostenere di essere alternativi a Renzi e al Pd. E fa altrettanto senso vedere Di Maio strizzare l'occhio ai due dopo averli insultati per cinque anni praticamente a ogni votazione di Senato e Camera (e viceversa).

Quindi è bene tenere gli occhi aperti e non farsi prendere per i fondelli. Il nemico, e il pericolo, non è Maria Elena Boschi, ma il possibile asse politico tra i suoi principali accusatori. Perché con lei eventuali conti politici e giudiziari potranno essere comunque risolti, mentre un'alleanza post elettorale tra Di Maio, Grasso e Boldrini sarebbe una sciagura senza appello. Per le banche e per tutti noi.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 77223.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 19:56 
Di Maio: “Berlusconi dice che mi devo trovare un lavoro? Non ha più credibilità, fa le stesse promesse da 20 anni”


Formato file: mp4



¯
“Berlusconi dice che mi devo trovare un lavoro e poi governare? Io mi candido a governare il Paese con un movimento che vuole fare della gestione giusta dei soldi dei cittadini un modo di governare. Poi tornerò alla mia vita perché da noi regole ferree che impediscono di fare politici di professione. Sono loro che da 20 anni fanno le stesse promesse me non hanno nessuna credibilità”. Lo ha detto Luigi di Maio, candidato premier del Movimento 5 stelle, parlando con i cronisti durante una visita a Norcia nelle zone terremotate
_



Fonte





Il nano, invece di parlare a chiacchera su Di Maio, rimembrasse i suoi bei sogni (con donne pagate che lo esaltavano) accompagnati da incubi che lo riportavano alla realtà.

Formato file: php




[:305] [:293] 1



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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 24/12/2017, 20:42 
greenwarrior ha scritto:
La tassa unica al 15 %, farebbe ripartire i consumi, gli investimenti nel giro di poco tempo, con benefici condivisi da consumatori e aziende.

Il punto non è il "farebbe" ma se si può fare e la realtà ci dice che dovendo rispettare quel famoso "pareggio di bilancio" (ergo eseguire gli ordini della UE per mantenere i conti in un certo standard) ed avendo noi un debito pubblico colossale, se mettiamo la flat tax non riusciamo probabilmente a mantenere gli impegni prefissati con la Bce.

Per quanto mi riguarda sono un sostenitore della flat tax da una vita, nutro solo dubbi che la si possa attuare nella nostra situazione, ergo appartenendo alla UE ne abbiamo accettato le condizioni e tutto ciò che facciamo dobbiamo farlo restando nei vincoli comunitari, in altre parole dobbiamo stare con due piedi in una scarpa.

La flat tax la si potrebbe anche attuare qualora si intervenisse altrove per far cassa e mi riferisco a tassare le pensioni d'oro, a mettere l'Imu sulla prima casa per immobili di un certo valore, a tassare beni di lusso come auto di grossa cilindrata e barche sopra una certa lunghezza, abolire i vitalizi e dare un taglio drastico agli sprechi, tutte politiche che non appartengono al centro destra.

Questa è la differenza sostanziale tra le parole e i fatti. A parole sono tutti bravi a trovare le soluzioni, quando però governano devono fare i conti con la realtà che spesso è assai diversa.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 25/12/2017, 10:33 
[^]


L'ultima follia grillina: tappare le buche con la "naturopatia"

Le idee stravaganti dell'assessore della Raggi. "Le strade di Roma? Come un corpo umano"

Naturopatia e lavori pubblici come ricetta contro le buche stradali a Roma. Se qualcuno avesse avuto dubbi a individuare nella stravaganza una delle cifre stilistiche dell'amministrazione grillina della Capitale, ecco spuntare sotto l'albero (ben visibile per la mancanza di fogliame di Spelacchio) l'intervista - apparsa sul Messaggero - all'assessore ai Lavori Pubblici della Raggi, Margherita Gatta.

Salita a bordo della giunta lo scorso agosto, Gatta, ex impiegata Inarcassa, militante della prima ora del M5S e già candidata con scarso successo al V Municipio (73 voti), ha provveduto come primo atto a oscurare il suo profilo Facebook, dopo essere finita alla berlina per la condivisione di contenuti discutibili tra fake news, video antivax e pro Di Bella. Chiusa la pagina social, l'assessore ha aperto quella amministrativa. Annunciando, appena insediata, che si sarebbe occupata delle buche. Problema annoso a Roma, dunque comprensibile che fosse in cima alla lista delle priorità della responsabile dei Lavori pubblici della Città eterna. Che, però, in quest'ultimo scorcio di 2017 «vanta» ancora le sue strade a groviera.

Ovvio, in una manciata di mesi non si poteva tappare ogni falla. Il problema, semmai, è la ricetta proposta. La naturopatia. Che cosa c'entra una medicina alternativa, tra l'altro non basata sul metodo scientifico, con i problemi infrastrutturali di una metropoli come Roma? Si possono forse riempire le buche con i fiori di Bach? Lei, Gatta, la spiega così: «Le strade di Roma sono tutte da rifare, perché finora i lavori sono stati eseguiti male e solo in superficie. Il manto stradale invece è composto da tre strati e se non si interviene alla base, dopo poco si deteriora. Occorre guardare gli organismi nel loro insieme».

Dunque è un problema di approccio, par di capire, anche se i dubbi su che c'azzecchi - per dirla con Tonino Di Pietro, primo amore politico dell'assessore poi fulminata da Grillo - la naturopatia restano intatti. Il fatto che non basti colmare le buche e tocchi intervenire in profondità vuol dire lavorare bene, non scegliere di affidarsi alla medicina alternativa, e allora? È ancora lei, l'assessore, che insiste. «Bisogna cambiare metodo: serve la naturopatia, ovvero guardale le cose in maniera globale, come se fosse il corpo umano, solo così si guarirà Roma». L'Urbe come un paziente per terapie alternative. Roma però di malanni ne ha così tanti da non essere la cavia ideale per sperimentare una «terapia Di Bella» di tipo urbanistico. E al di là della fuffa, una buca stradale è una buca stradale. Si può rattoppare, si può rifare il manto, ma ci voleva molta fantasia per scegliere l'approccio naturopatico: evidentemente almeno quella è una qualità che non manca all'amministrazione a Cinque Stelle, che ha pure offerto i servigi dello psicologo tra i benefit dei dipendenti comunali. Chissà se il modello è Casapound, che piantò fiori nelle buche stradali a Lanciano. E chissà se i cinghiali tra i cassonetti sono un rimedio naturopatico per smaltire i rifiuti. Ma allora come mai proprio l'odiato inceneritore del rinnegato Pizzarotti, a Parma, salva la sindaca Raggi dall'affondare nella monnezza? Il governo grillino, tra pasticci e rimpasti, sembra la versione omeopatica della buona amministrazione in politica: superdiluita. Buona, chissà, per curare la disaffezione dei cittadini post Mafia Capitale. Quanto ai risultati, speriamo nell'effetto placebo.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 77225.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 25/12/2017, 17:28 
Il tempo, unica ricchezza


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di Gianroberto Casaleggio, tratto dal libro: "Il Web è morto, viva il web"
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Qual è la direzione? Quale il senso della vita lavorativa? La nostra attività assorbe la maggior parte del tempo, la miglior parte del tempo: la giovinezza e la maturità.
A fare cosa? E per quale motivo? Guidati da qualche significato? L'avvento della produzione industriale ha reso queste domande abituali per le persone. La ripetizione, la spersonalizzazione e il profitto, considerato valore fondamentale, sono normali nelle aziende e nelle fabbriche.

Si lavora per mangiare, per guadagnare di più, per carriera, per recitare un ruolo sociale, per potere. Tutti motivi comprensibili, in particolare il mangiare, ma è veramente tutto qui? 35 anni moltiplicati per 200 giorni per 8 ore meritano di più.

Quanti lavorano per realizzare sé stessi? Quanti si accorgono delle loro potenzialità? Quanti, entrando in ufficio o in fabbrica, hanno la sensazione di fare la cosa giusta, di esercitare una scelta non dettata dal bisogno o da una rinuncia a priori? E' stupefacente il numero delle persone che tirano letteralmente a campare convinte che sia giusto così, "Del resto è così" direbbe Enrico Bertolino.

Il lavoro come obbligo, come dipendenza diventa allora una condizione umana simile all'autoipnosi, un sogno permanente dal quale è meglio non svegliarsi, non si sa mai.

Il tempo, l'unica reale ricchezza di cui disponiamo, è sprecato, banalizzato, utilizzato come se fosse una risorsa infinita. Spesso il tempo lavorativo è visto come una gabbia temporale in cui le persone sono autorizzate a non pensare, a non esistere. Il cartellino è la chiave della gabbia. Poi, finalmente, il tempo libero, oasi, fuga dal lavoro, ma in fondo da esso totalmente dipendente. Replichiamo gli ambienti lavorativi anche in vacanza. Courmayeur e Rimini sono rese sempre più simili alle città in cui lavoriamo. E spesso ci incontriamo pure i colleghi.
A fine agosto, tornando in ufficio dalla Bretagna, sono stato infastidito dalla ripetitività delle frasi che sentivo: "Finite le vacanze? - Sì, purtroppo - Io non me lo ricordo neanche più - Adesso dobbiamo aspettare l'anno prossimo - Siamo di nuovo qui - Si stava meglio prima!"
Un mantra ripetuto per esorcizzare il rientro. Ma nessuno ci obbliga ad accettare una condizione di dipendenza. Se non esprimiamo noi stessi, la colpa non può essere addebitata al sistema. Noi siamo i responsabili.

Wasteland è il nome dato dai Celti alla terra senza vita, piena di desolazione che divenne per un certo periodo l'Inghilterra al tempo di Re Artù. La Britannia sembrava preda di un sortilegio. Merlino convinse Artù che per sciogliere l'incantesimo doveva trovare il Graal. Il cavaliere puro di cuore inviato a cercarlo fu Parsifal. Ma cosa doveva in realtà cercare? All'inizio lo ignorava e solo quando comprese il vero significato della ricerca, Wasteland cessò di esistere. Il Graal ha avuto molte interpretazioni: piatto in cui Gesù consumò l'agnello pasquale, pietra magica, corno dell'abbondanza, calice dell'Eucaristia, calderone celtico della vita, la conoscenza assoluta e altre ancora. Probabilmente è la ricerca del significato della nostra esistenza.
Wasteland è la nostra vita in assenza di significato. "To waste" in lingua inglese vuol dire guastare, distruggere, sprecare, dissipare. Quello che quotidianamente facciamo in assenza di una ragione superiore per le nostre azioni. Di un significato.

Quella "ragione superiore" che nel nostro lavoro dovrebbe essere la volontà di migliorare, di creare, di generare positività. A chi scuotesse la testa suggerisco di provare a cambiare e di usare la sua immaginazione senza porsi dei limiti a priori. Ad applicare ed esercitare la sua volontà. Significato, volontà e immaginazione sono tre potenti talismani che chiunque possiede, di solito sono latenti, ma sono lì, a nostra completa disposizione. Con essi si può creare una nuova realtà che prima non sembrava possibile. Non è forse così che sono successe tutte le cose importanti nella Storia con la esse maiuscola e anche nella nostra vita quotidiana? Con un significato, l'immaginazione e la volontà?
Usiamo i nostri talismani, dissolviamo il sortilegio di Wasteland.

Ps: Buon Natale a tutti!
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sabato 23 dicembre 2017


La lettera di Virginia Raggi ai romani sta facendo commuovere tutti: "Cari romani vi scrivo.."


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Lettera di Virginia Raggi ai romani affidata al quotidiano Il Messaggero:

"Gentile direttore, la ringrazio dell’ospitalità per questa lettera che dalle pagine del vostro quotidiano voglio idealmente inviare a tutti i romani. Vi scrivo a un anno dall’inizio del mandato per rafforzare quel filo diretto che è la base da cui siamo partiti per cambiare in meglio la nostra città. Un anno fa abbiamo iniziato un cammino insieme che sapevamo sarebbe stato pieno di ostacoli e difficoltà ma anche ricco di opportunità di crescita e cambiamento. È una sfida complessa che vinceremo.

Ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale e le trappole che ha lasciato per disegnare una città moderna, soprattutto più vicina ai suoi abitanti. Siamo all’inizio di una sfida lunga cinque anni. Inutile elencare i problemi che abbiamo ereditato perché sono gli stessi che tutti i cittadini verificano con mano da anni: un sistema dei trasporti che, passo dopo passo, stiamo provando a liberare dai debiti per renderlo efficiente; una gestione dei rifiuti che, con il Piano Materiali Post Consumo, abbiamo cominciato a cambiare; il decoro cittadino. Li conoscevamo e li stiamo affrontando con un’azione di programmazione di medio e lungo periodo.

Quest’anno abbiamo posto le basi per questa rivoluzione. E si vedono i primi segnali di un cambio di rotta, nonostante le resistenze di chi si oppone al cambiamento e di coloro che, dopo essere stati causa di molti dei problemi degli ultimi 20 anni, propongono di rimanere immobili. Abbiamo messo in strada quasi 200 mezzi di trasporto pubblico in più rispetto ai 950 che abbiamo trovato, arrivando a superate quota 1100. È solo l’inizio. Così come abbiamo dotato di telecamere per la sicurezza circa 500 autobus. In autunno si uniranno finalmente le linea A e C della metropolitana presso la stazione San Giovanni. Sono segnali importanti per la città.
Abbiamo dotato l’Ama di mezzi nuovi per la raccolta dei rifiuti, avviato il reperimento di personale per la manutenzione del verde pubblico, attivato nuove isole ecologiche e la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche in alcuni municipi. Sono tante le iniziative, come il recupero delle spiagge di Ostia. Abbiamo migliorato il progetto dello stadio di Tor di Valle: meno cemento, più verde, messa in sicurezza del quartiere di Decima, potenziamento della linea ferroviaria Roma-Lido, unificazione della via del Mare con la via Ostiense fino al Gra. Un progetto che farà crescere l’occupazione e il Pil della città. Tutti devono unirsi lungo questo percorso di rilancio della città, mettendo da parte barriere ideologiche e pregiudizi. Noi lo stiamo facendo, allargando il progetto “Fabbrica Roma” a sindacati, imprenditori, mondo della ricerca, università, alle altre Istituzioni e tutta la società civile.

Ci sono risultati che passano in sordina ma costituiscono una rivoluzione rispetto al passato. Una foresta che cresce non fa rumore. Roma ha approvato per la prima volta, dopo decenni, il proprio bilancio preventivo a gennaio: prima di tutte le altre grandi città italiane e molto prima rispetto alle amministrazioni precedenti. Ne vado fiera perché, oltre a determinare un premio in termini di fondi governativi per la città, Roma torna così a programmare e fare bandi di gara. Dovrebbe essere la normalità; per la nostra città rappresenta il ripristino della legalità. Grazie alla programmazione non si danno lavori in affidamento diretto con il pretesto dell’emergenza, quelli spesso finiti nelle inchieste sulla corruzione. Non si ruba più, non era scontato. È finito il tempo delle commesse agli amici degli amici. E gli effetti positivi si vedono già. Per la manutenzione delle strade è stato necessario attendere l’esito delle gare ma finalmente i lavori sono realizzati a regola d’arte perché c’è un contratto da rispettare. Ci hanno lasciato le strade con le buche, noi le ripariamo facendo gare regolari. E c’è un piano pluriennale per la manutenzione, cosa che prima non veniva fatta.

C’è chi dice che l’onestà non basta. Invece paga, perché si traduce in risparmi per le casse del Comune e servizi migliori per tutti. L’onestà è la base dalla quale partire. Gli ostacoli e le sorprese non mancano. Cito, su tutti, i numerosi atti di vandalismo ai danni dei mezzi del Servizio Giardini proprio nel momento in cui è impegnato nella cura di parchi e verde attrezzato. Guarda caso uno dei settori su cui Mafia Capitale aveva puntato le sue mire. Stiamo cambiando una mentalità radicatasi nel tempo. È un lavoro poco appariscente ma necessario. La spesa annua per gli incarichi esterni della nostra Giunta è circa un quarto rispetto ai 12 milioni di euro del 2012 e quasi la metà rispetto ai 5,6 milioni del 2014.

Abbiamo trovato una città ferma, una macchina amministrativa stremata dalle tristi vicende giudiziarie, tanta rassegnazione. Tuttavia, allo stesso tempo, posso affermare con altrettanta certezza che questa amministrazione dà ogni giorno il massimo per portare nuove energie. E abbiamo trovato anche molte persone che aspettavano un’opportunità di riscatto, pronte ad impegnarsi. Tutti i giorni al termine del lavoro quotidiano faccio un breve bilancio. Ci domandiamo se abbiamo fatto tutto il possibile: certamente, non abbiamo lasciato nulla di intentato. Non c’è dubbio che la strada da fare sia lunga e in salita. Ci sono stati ostacoli imprevisti e ce ne saranno. Ma allo stesso tempo non c’è dubbio che abbiamo messo la parola fine ad un sistema corrotto che per anni ha “mangiato” i soldi delle nostre tasse per avvantaggiare pochi e ha fornito servizi sempre più scadenti e non all’altezza di una grande capitale. Un sistema che non vuole il cambiamento.

Le potenzialità di Roma sono sotto i nostri occhi, in particolare quando visitiamo altri Paesi: una città pulita, decorosa, che funzioni e accolga bene, moderna è possibile. È reale. E quella possibilità di riscatto dobbiamo darla a Roma perché la merita. I nostri figli la meritano. Abbiamo negli occhi un futuro che a poche migliaia di chilometri da qui è già presente. Nei nostri cuori la speranza e nelle nostre mani la possibilità di costruirlo. È un cammino che dobbiamo fare insieme. Ringrazio già da ora tutti i romani di ogni provenienza, passione politica. Io e la mia squadra, assessori e consiglieri, continueremo questo compito con il massimo impegno perché fare qualcosa per la propria città e per la propria comunità è un onore."


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Casaleggio: KI KAZ FU ????? [:291] [:291] [:291] [:291]
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di Gianroberto Casaleggio, tratto dal libro: "Il Web è morto, viva il web"
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Qual è la direzione? Quale il senso della vita lavorativa? La nostra attività assorbe la maggior parte del tempo, la miglior parte del tempo: la giovinezza e la maturità.
A fare cosa? E per quale motivo? Guidati da qualche significato? L'avvento della produzione industriale ha reso queste domande abituali per le persone. La ripetizione, la spersonalizzazione e il profitto, considerato valore fondamentale, sono normali nelle aziende e nelle fabbriche.

Si lavora per mangiare, per guadagnare di più, per carriera, per recitare un ruolo sociale, per potere. Tutti motivi comprensibili, in particolare il mangiare, ma è veramente tutto qui? 35 anni moltiplicati per 200 giorni per 8 ore meritano di più.

Quanti lavorano per realizzare sé stessi? Quanti si accorgono delle loro potenzialità? Quanti, entrando in ufficio o in fabbrica, hanno la sensazione di fare la cosa giusta, di esercitare una scelta non dettata dal bisogno o da una rinuncia a priori? E' stupefacente il numero delle persone che tirano letteralmente a campare convinte che sia giusto così, "Del resto è così" direbbe Enrico Bertolino.

Il lavoro come obbligo, come dipendenza diventa allora una condizione umana simile all'autoipnosi, un sogno permanente dal quale è meglio non svegliarsi, non si sa mai.

Il tempo, l'unica reale ricchezza di cui disponiamo, è sprecato, banalizzato, utilizzato come se fosse una risorsa infinita. Spesso il tempo lavorativo è visto come una gabbia temporale in cui le persone sono autorizzate a non pensare, a non esistere. Il cartellino è la chiave della gabbia. Poi, finalmente, il tempo libero, oasi, fuga dal lavoro, ma in fondo da esso totalmente dipendente. Replichiamo gli ambienti lavorativi anche in vacanza. Courmayeur e Rimini sono rese sempre più simili alle città in cui lavoriamo. E spesso ci incontriamo pure i colleghi.
A fine agosto, tornando in ufficio dalla Bretagna, sono stato infastidito dalla ripetitività delle frasi che sentivo: "Finite le vacanze? - Sì, purtroppo - Io non me lo ricordo neanche più - Adesso dobbiamo aspettare l'anno prossimo - Siamo di nuovo qui - Si stava meglio prima!"
Un mantra ripetuto per esorcizzare il rientro. Ma nessuno ci obbliga ad accettare una condizione di dipendenza. Se non esprimiamo noi stessi, la colpa non può essere addebitata al sistema. Noi siamo i responsabili.

Wasteland è il nome dato dai Celti alla terra senza vita, piena di desolazione che divenne per un certo periodo l'Inghilterra al tempo di Re Artù. La Britannia sembrava preda di un sortilegio. Merlino convinse Artù che per sciogliere l'incantesimo doveva trovare il Graal. Il cavaliere puro di cuore inviato a cercarlo fu Parsifal. Ma cosa doveva in realtà cercare? All'inizio lo ignorava e solo quando comprese il vero significato della ricerca, Wasteland cessò di esistere. Il Graal ha avuto molte interpretazioni: piatto in cui Gesù consumò l'agnello pasquale, pietra magica, corno dell'abbondanza, calice dell'Eucaristia, calderone celtico della vita, la conoscenza assoluta e altre ancora. Probabilmente è la ricerca del significato della nostra esistenza.
Wasteland è la nostra vita in assenza di significato. "To waste" in lingua inglese vuol dire guastare, distruggere, sprecare, dissipare. Quello che quotidianamente facciamo in assenza di una ragione superiore per le nostre azioni. Di un significato.

Quella "ragione superiore" che nel nostro lavoro dovrebbe essere la volontà di migliorare, di creare, di generare positività. A chi scuotesse la testa suggerisco di provare a cambiare e di usare la sua immaginazione senza porsi dei limiti a priori. Ad applicare ed esercitare la sua volontà. Significato, volontà e immaginazione sono tre potenti talismani che chiunque possiede, di solito sono latenti, ma sono lì, a nostra completa disposizione. Con essi si può creare una nuova realtà che prima non sembrava possibile. Non è forse così che sono successe tutte le cose importanti nella Storia con la esse maiuscola e anche nella nostra vita quotidiana? Con un significato, l'immaginazione e la volontà?
Usiamo i nostri talismani, dissolviamo il sortilegio di Wasteland.

Ps: Buon Natale a tutti!
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sabato 23 dicembre 2017


La lettera di Virginia Raggi ai romani sta facendo commuovere tutti: "Cari romani vi scrivo.."


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Lettera di Virginia Raggi ai romani affidata al quotidiano Il Messaggero:

"Gentile direttore, la ringrazio dell’ospitalità per questa lettera che dalle pagine del vostro quotidiano voglio idealmente inviare a tutti i romani. Vi scrivo a un anno dall’inizio del mandato per rafforzare quel filo diretto che è la base da cui siamo partiti per cambiare in meglio la nostra città. Un anno fa abbiamo iniziato un cammino insieme che sapevamo sarebbe stato pieno di ostacoli e difficoltà ma anche ricco di opportunità di crescita e cambiamento. È una sfida complessa che vinceremo.

Ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale e le trappole che ha lasciato per disegnare una città moderna, soprattutto più vicina ai suoi abitanti. Siamo all’inizio di una sfida lunga cinque anni. Inutile elencare i problemi che abbiamo ereditato perché sono gli stessi che tutti i cittadini verificano con mano da anni: un sistema dei trasporti che, passo dopo passo, stiamo provando a liberare dai debiti per renderlo efficiente; una gestione dei rifiuti che, con il Piano Materiali Post Consumo, abbiamo cominciato a cambiare; il decoro cittadino. Li conoscevamo e li stiamo affrontando con un’azione di programmazione di medio e lungo periodo.

Quest’anno abbiamo posto le basi per questa rivoluzione. E si vedono i primi segnali di un cambio di rotta, nonostante le resistenze di chi si oppone al cambiamento e di coloro che, dopo essere stati causa di molti dei problemi degli ultimi 20 anni, propongono di rimanere immobili. Abbiamo messo in strada quasi 200 mezzi di trasporto pubblico in più rispetto ai 950 che abbiamo trovato, arrivando a superate quota 1100. È solo l’inizio. Così come abbiamo dotato di telecamere per la sicurezza circa 500 autobus. In autunno si uniranno finalmente le linea A e C della metropolitana presso la stazione San Giovanni. Sono segnali importanti per la città.
Abbiamo dotato l’Ama di mezzi nuovi per la raccolta dei rifiuti, avviato il reperimento di personale per la manutenzione del verde pubblico, attivato nuove isole ecologiche e la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche in alcuni municipi. Sono tante le iniziative, come il recupero delle spiagge di Ostia. Abbiamo migliorato il progetto dello stadio di Tor di Valle: meno cemento, più verde, messa in sicurezza del quartiere di Decima, potenziamento della linea ferroviaria Roma-Lido, unificazione della via del Mare con la via Ostiense fino al Gra. Un progetto che farà crescere l’occupazione e il Pil della città. Tutti devono unirsi lungo questo percorso di rilancio della città, mettendo da parte barriere ideologiche e pregiudizi. Noi lo stiamo facendo, allargando il progetto “Fabbrica Roma” a sindacati, imprenditori, mondo della ricerca, università, alle altre Istituzioni e tutta la società civile.

Ci sono risultati che passano in sordina ma costituiscono una rivoluzione rispetto al passato. Una foresta che cresce non fa rumore. Roma ha approvato per la prima volta, dopo decenni, il proprio bilancio preventivo a gennaio: prima di tutte le altre grandi città italiane e molto prima rispetto alle amministrazioni precedenti. Ne vado fiera perché, oltre a determinare un premio in termini di fondi governativi per la città, Roma torna così a programmare e fare bandi di gara. Dovrebbe essere la normalità; per la nostra città rappresenta il ripristino della legalità. Grazie alla programmazione non si danno lavori in affidamento diretto con il pretesto dell’emergenza, quelli spesso finiti nelle inchieste sulla corruzione. Non si ruba più, non era scontato. È finito il tempo delle commesse agli amici degli amici. E gli effetti positivi si vedono già. Per la manutenzione delle strade è stato necessario attendere l’esito delle gare ma finalmente i lavori sono realizzati a regola d’arte perché c’è un contratto da rispettare. Ci hanno lasciato le strade con le buche, noi le ripariamo facendo gare regolari. E c’è un piano pluriennale per la manutenzione, cosa che prima non veniva fatta.

C’è chi dice che l’onestà non basta. Invece paga, perché si traduce in risparmi per le casse del Comune e servizi migliori per tutti. L’onestà è la base dalla quale partire. Gli ostacoli e le sorprese non mancano. Cito, su tutti, i numerosi atti di vandalismo ai danni dei mezzi del Servizio Giardini proprio nel momento in cui è impegnato nella cura di parchi e verde attrezzato. Guarda caso uno dei settori su cui Mafia Capitale aveva puntato le sue mire. Stiamo cambiando una mentalità radicatasi nel tempo. È un lavoro poco appariscente ma necessario. La spesa annua per gli incarichi esterni della nostra Giunta è circa un quarto rispetto ai 12 milioni di euro del 2012 e quasi la metà rispetto ai 5,6 milioni del 2014.

Abbiamo trovato una città ferma, una macchina amministrativa stremata dalle tristi vicende giudiziarie, tanta rassegnazione. Tuttavia, allo stesso tempo, posso affermare con altrettanta certezza che questa amministrazione dà ogni giorno il massimo per portare nuove energie. E abbiamo trovato anche molte persone che aspettavano un’opportunità di riscatto, pronte ad impegnarsi. Tutti i giorni al termine del lavoro quotidiano faccio un breve bilancio. Ci domandiamo se abbiamo fatto tutto il possibile: certamente, non abbiamo lasciato nulla di intentato. Non c’è dubbio che la strada da fare sia lunga e in salita. Ci sono stati ostacoli imprevisti e ce ne saranno. Ma allo stesso tempo non c’è dubbio che abbiamo messo la parola fine ad un sistema corrotto che per anni ha “mangiato” i soldi delle nostre tasse per avvantaggiare pochi e ha fornito servizi sempre più scadenti e non all’altezza di una grande capitale. Un sistema che non vuole il cambiamento.

Le potenzialità di Roma sono sotto i nostri occhi, in particolare quando visitiamo altri Paesi: una città pulita, decorosa, che funzioni e accolga bene, moderna è possibile. È reale. E quella possibilità di riscatto dobbiamo darla a Roma perché la merita. I nostri figli la meritano. Abbiamo negli occhi un futuro che a poche migliaia di chilometri da qui è già presente. Nei nostri cuori la speranza e nelle nostre mani la possibilità di costruirlo. È un cammino che dobbiamo fare insieme. Ringrazio già da ora tutti i romani di ogni provenienza, passione politica. Io e la mia squadra, assessori e consiglieri, continueremo questo compito con il massimo impegno perché fare qualcosa per la propria città e per la propria comunità è un onore."


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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 26/12/2017, 12:33 
ORSOGRIGIO ha scritto:
Casaleggio: KI KAZ FU ????? [:291]
Ho conosciuto tante brave persone, tanti bravi padri di famiglia che si sono spaccati la schiena lavorando per i figli, senza tante menate...

Fu semplicemente uno che si mise in gioco per cambiare le cose e che fu capace di creare dal nulla e senza soldi pubblici quello che poi divenne il più grosso movimento politico del paese. Fu certamente un uomo intraprendente che cercò di creare delle basi diverse per una società in cui quei padri che per una vita si sono spaccati la schiena potessero vedere un futuro che oggi buona parte dei loro figli non hanno più. Fu uno che si è battuto per tagliare i costi della politica, per garantire più diritti a poveri ed emarginati e per combattere l'arroganza dell'Unione Europea.



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 Oggetto del messaggio: Re: Movimento 5 Stelle (seconda parte)
MessaggioInviato: 26/12/2017, 16:00 
Roma prima grande città ad approvare il bilancio


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di Virginia Raggi
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Noi il nostro compito l’abbiamo portato a termine. Roma ancora una volta arriva prima tra le grandi città italiane, approvando il Bilancio di previsione 2018-2020 entro la fine dell’anno. Ora aspettiamo gli altri, i cosiddetti “capaci": quelli che ci hanno lasciato 13 miliardi di debiti e che non programmavano le spese.

Intanto, con il voto notturno in Assemblea Capitolina, registriamo un altro traguardo memorabile nella storia recente di questa Amministrazione. Da almeno un decennio in Campidoglio non si approvava un bilancio di previsione entro il 31 dicembre, cioè prima dell’anno in cui le risorse vanno spese. Dal 1 gennaio le strutture capitoline saranno in grado di erogare subito i servizi alla città, con un budget definito. Di programmare gli investimenti per le opere pubbliche. Di pianificare le gare e di gestire le emergenze senza produrre quella montagna di debiti fuori bilancio che abbiamo ereditato e stiamo ancora pagando.

La Capitale torna a proporsi al Paese come modello di buona amministrazione, che programma le spese e individua le priorità. Le nostre sono legate agli impegni fondamentali che abbiamo preso con i cittadini: prenderci cura della città e dei più deboli. Per questo aumentiamo di 36 milioni i fondi a disposizione dei Municipi, per i servizi sociali che erogano sui territori. Stanziamo oltre 50 milioni di euro a loro destinati per investimenti su scuole, strade e altre opere. Per questo nel triennio vengono previsti 255 milioni di interventi nei trasporti e nella mobilità sostenibile; e 190 milioni nella manutenzione urbana straordinaria: rete fognaria, strade, edifici scolastici, impianti sportivi, mercati rionali, parchi e ville storiche, beni culturali.

Garantiamo tutto questo senza aumentare di un euro le principali tariffe per asili nido, refezione scolastica, mercati rionali. E rispettando i vincoli di finanza pubblica. La nostra è una progressiva azione di risanamento che non si fermerà finché non l’avremo portata a compimento. È la ragione per cui abbiamo chiesto al Governo di affidarci la gestione commissariale del debito pregresso, quel mostruoso buco di 13 miliardi che ci ha lasciato in eredità una politica irresponsabile. Vogliamo chiudere la gestione commissariale definitivamente entro la fine del 2018, perché dopo 10 anni la città ha il diritto di liberarsi di questo fardello. Così potremo subito avviare la rinegoziazione di mutui e portare a termine l’attività di audit sul debito che abbiamo promesso ai cittadini: fare chiarezza una volta per tutte sui meccanismi che hanno prodotto un danno epocale per la città.

Noi non lasceremo debiti ulteriori ai nostri figli, né agli amministratori di domani. Non abbiamo bacchette magiche, sappiamo che ci vuole tempo ma abbiamo dalla nostra una grande determinazione e la convinzione che riusciremo a cambiare Roma. Questo bilancio conferma che abbiamo cominciato a cambiarla. Il mio impegno è andare avanti su questa strada.
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